Lorenzo Cesa

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Da sinistra: Giorgio Napolitano, Lorenzo Cesa

Lorenzo Cesa (1951 – vivente), uomo politico italiano.

Citazioni di Lorenzo Cesa[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Si parla tanto di costi della politica, ma al parlamentare bisognerebbe dare di più e consentire il ricongiungimento familiare. Perché la vita del parlamentare è dura, la solitudine è una cosa molto seria. [commentando le dimissioni dall'Udc dell'On. Cosimo Mele trovato in una suite dell'hotel Flora in via Veneto a Roma in compagnia di una squillo finita poi in ospedale a causa del consumo di droghe e alcol][1]
  • Consiglierei a Berlusconi di fare uno sforzo di umiltà. Ciascuno di noi può aver commesso degli errori, ma le principali responsabilità sono le sue perché troppo spesso ha anteposto i propri interessi privati a quelli generali del Paese.[2]
  • Silvio Berlusconi è una persona capace anche di gesti estremi, di darti magari una coltellata alle spalle, come dimostra l'esperienza di questi giorni.[3]
  • Con questa riforma [la Riforma costituzionale Renzi-Boschi] potrebbe venire fuori un Erdogan che usa gli strumenti che abbiamo messo in piedi per fare quello che sta facendo ora il presidente turco nel suo Paese.[4]
  • Per lei [Giorgia Meloni] - lo so - Palazzo Chigi non val bene una messa![5]
  • Delle sfide epocali che abbiamo davanti l’Europa, signor Presidente, è la bussola e l’orizzonte, un’Europa che, anche attraverso le drammatiche esperienze della pandemia, ha però ritrovato proprio quello spirito di solidarietà auspicato dai nostri padri fondatori, Adenauer, Schuman e De Gasperi.[5]
  • [Sulla invasione russa dell'Ucraina del 2022] Non possiamo dipendere da chi ha preferito l’uso della forza rispetto alla diplomazia e l’unica via d’uscita è non legittimare chi invade. La pace deve passare per il suo alveo naturale, le Nazioni Unite.[5]
  • [...] come tutti sappiamo, la guerra in Ucraina non è un conflitto locale: è una guerra di libertà che coinvolge tutto il mondo, ma soprattutto, lo sappiamo, coinvolge noi europei. Per questo riteniamo che l'unica scelta percorribile per il nostro Paese sia quella dell'indiscussa vicinanza al popolo ucraino, in conformità agli accordi e alle alleanze internazionali di cui l'Italia è parte integrante da sempre ed al solo fine di proteggere un Paese aggredito nel totale dispregio delle norme del diritto internazionale.[6]
  • L'Italia, come sancisce in maniera chiara la nostra Costituzione, ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali, ma non può, non vuole e non deve rimanere estranea al grido di dolore che si leva da chi, senza colpa, subisce attacchi, lutti, violenze e sofferenze inaudite.[6]
  • La storia ci ha insegnato come tollerare violazioni gravissime del diritto internazionale non abbia mai evitato l'allargarsi di conflitti; conflitti che oggi, purtroppo, avvengono di nuovo nel territorio europeo.[6]
  • [Sulla invasione russa dell'Ucraina del 2022] Questa è la guerra voluta da Putin sulla pelle di migliaia di giovani soldati russi, mandati a morire molte volte anche inconsapevolmente. Non è vero, oggi sappiamo con certezza, che l'Europa non abbia tentato di evitare questa tragedia. Diversi i tentativi, non ultimo, prima dell'aggressione del 24 febbraio, quelli posti in essere dal Presidente francese, Macron, a nome dell'Unione europea, quale Presidente di turno del Consiglio dell'Unione europea, ma, di fronte a questa terribile invasione, l'Europa ha saputo reagire in modo compatto e determinato.[6]
  • Ho sperato, dopo la caduta del muro di Berlino, di non vedere più muri. Lo dico perché sono stato più volte a Berlino prima del 1989 e ho visto il muro di Berlino e quello che c'era al di là del muro di Berlino, e quelle immagini ti restano per la vita. Ecco perché dico che ho sperato, dopo la caduta del muro di Berlino, di non vedere più muri né sofferenze.[6]
  • [Sulla invasione russa dell'Ucraina del 2022] Vogliamo continuare a sostenere gli ucraini, perché difendere la libertà - e questo dovrebbe essere un valore che appartiene a tutta quest'Aula - non ha alcun colore politico e tutti ricordiamo che si tratta, peraltro, di una decisione già presa dal precedente Esecutivo. Allo stesso tempo, però, vogliamo favorire i negoziati per un cessate il fuoco.[6]
  • Il sostegno alla lotta per la libertà e la via della mediazione sono due linee di politica estera assolutamente compatibili. Se l'Italia, invece, si sottraesse alle sue responsabilità, rischierebbe di trasmettere un messaggio che, paradossalmente, potrebbe persino alimentare nuove mire espansionistiche da parte di Paesi senza scrupoli.[6]
  • Nella drammaticità della situazione ucraina, è emersa chiaramente non solo la volontà della comunità internazionale di aiutare gli ucraini, ma anche l'intendimento del mondo libero di evitare ogni possibile ampliamento dell'area del conflitto. Basti pensare a quello che è successo con il missile lanciato sulla Polonia e come è stata utilizzata, sia dagli americani, sia dall'Europa, una politica per non espandere quella situazione.[6]

Note[modifica]

  1. Citato in Gian Antonio Stella, Un'indennità contro le tentazioni, Corriere della sera, 31 luglio 2007, p. 1.
  2. Da Domenica In, 25 novembre 2007; citato in Berlusconi: "La Casa delle libertà era diventata una specie di ectoplasma", La Stampa, 25 novembre 2007.
  3. Citato in Udc, attacco frontale a Berlusconi "È capace di accoltellarti alle spalle", la Repubblica, 20 febbraio 2008
  4. 19 luglio 2016; citato in Wil Nonleggerlo, Se questo è un dibattito costituzionale: lo stupidario del referendum, l'Espresso, 30 novembre 2016.
  5. a b c Dall'intervento alla Camera dei Deputati, Resoconto stenografico dell'Assemblea Seduta n. 5, 25 ottobre 2022.
  6. a b c d e f g h Dall'intervento alla Camera dei Deputati, Resoconto stenografico dell'Assemblea Seduta n. 16, 30 novembre 2022.

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