Pulp Fiction

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Pulp Fiction

Immagine Pulp Fiction Logo.svg.
Titolo originale

Pulp Fiction

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno 1994
Genere gangster, thriller, commedia nera
Regia Quentin Tarantino
Sceneggiatura Quentin Tarantino, Roger Avary
Produttore Lawrence Bender
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Note

Pulp Fiction, film statunitense del 1994 con John Travolta, Uma Thurman, Samuel L. Jackson, Bruce Willis e Tim Roth, regia di Quentin Tarantino.

Incipit[modifica]

pulp /'pəlp/ s. 1. Una massa di materia morbida, umida e informe.
2. Una rivista o un libro contenente temi violenti e tipicamente stampato su carta ruvida e grezza.

American Heritage Dictionary
New College Edition
pulp /'pəlp/ n. 1. A soft, moist, shapeless mass of matter.
2. A magazine or book containing lurid subject matter and being characteristically printed on rough, unfinished paper.
American Heritage Dictionary
New College Edition[1]

Frasi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Ma i giorni in cui dimentico sono finiti, stanno per cominciare i giorni in cui ricordo. (Ringo)
  • Hamburger, dici? La colonna portante di ogni colazione vitaminica. (Jules)
  • Non ricordo d'averti fatto nessuna domanda del cazzo se non sbaglio! (Jules)
  • Mi chiamo Jerda e non è con le chiacchiere che uscirai da questa merda. (Jules)
  • Penso che ti ritroverai, quando tutta questa merdata sarà finita, penso che ti ritroverai ad essere un figlio di puttana sorridente. La faccenda è che in questo momento hai talento, ma per quanto sia doloroso il talento non dura. Il tuo periodo sta per finire. Ora, questa è una merdosissima realtà della vita, ma è una realtà della vita davanti alla quale il tuo culo deve essere realista. Vedi, questa attività è stracolma di stronzi poco realisti che da giovani pensavano che il loro culo sarebbe invecchiato come il vino. Se vuoi dire che diventa aceto, è così; se vuoi dire che migliora con l'età, non è così. E poi, quanti combattimenti credi di poter ancora affrontare? Mh? Due? Non ci sono combattimenti per i vecchi pugili. Eri quasi arrivato ma non ce l'hai mai fatta, e se dovevi farcela ce l'avresti già fatta. Sei dei miei? [...] La sera del combattimento forse sentirai una piccola fitta: è l'orgoglio che ti blocca il cervello e te lo mette nel culo. Mettiglielo tu nel culo. L'orgoglio fa solo male. Non aiuta, mai! Supera certe cagate. (Marsellus)
  • Sono un negro? Siamo ad Inglewood? No. Sei a casa mia. I bianchi che sanno la differenza tra roba buona e roba di merda è in questa casa che vengono. Con la mia roba sono prontissimo a sfidare la robaccia di Amsterdam in un giorno qualunque della settimana. (Lance)
  • La coca è bella che morta da... da un pezzo. L'eroina sta rimontando in un modo pazzesco. (Lance)
  • Ho detto: «cazzo che botta!», che botta cazzo! Cazzo che botta! (Mia)
  • Quando voi maschiacci vi riunite siete peggio di un circolo di cucito. (Mia)
  • Se non sbaglio Marsellus, mio marito, il tuo capo, ti ha detto di portarmi a spasso e di fare tutto quello che voglio. E io voglio ballare, voglio vincere e voglio quel trofeo. (Mia)
  • Perciò, tu ora vai fuori e dici: «Buonanotte, ho passato una bellissima serata»; infili la porta, entri in macchina, vai a casa, ti fai una sega e finisce la storia. (Vincent)
  • È stato meglio di una strippata! (Jody)
  • [Barzelletta] Tre pomodori camminano per la strada: papà pomodoro, mamma pomodoro e il pomodorino. Il pomodorino cammina con aria svagata e papà pomodoro allora si arrabbia e va da lui, lo schiaccia e dice: «Fai il concentrato». (Mia)
  • Questo orologio che ho qui fu visto e acquistato dal tuo grande bisnonno durante la prima guerra mondiale. Fu comprato in un negozio di cianfrusaglie a Knoxville, nel Tennessee, prodotto della prima ditta che abbia mai fatto orologi da polso – fino ad allora si portavano solamente orologi da taschino. Sì, è stato comprato dal valoroso patriota Errayn Coolidge il giorno in cui si è imbarcato per Parigi. Il tuo bisnonno aveva questo qua durante la guerra: non se n'è mai staccato fino alla fine dei combattimenti. E dopo aver fatto il suo dovere, tornò a casa dalla tua bisnonna, si tolse l'orologio dal polso, lo mise in un barattolo da caffè ed è lì che è rimasto finché tuo nonno Dane Coolidge non fu chiamato dal suo Paese perché andasse di nuovo a servire la patria. E... era la seconda guerra mondiale questa volta. Il tuo bisnonno ha dato quest'orologio a tuo nonno per buona sorte. Sfortunatamente, a Dane è andata peggio che al suo vecchio padre. Lui era un marine ed è rimasto ucciso con tutti gli altri marines nella battaglia di Wake Island. Tuo nonno stava affrontando la morte: lui lo sapeva. Nessuno di loro poteva illudersi che avrebbe mai lasciato quell'isola da vivo. Così, tre giorni prima che i giapponesi prendessero l'isola, tuo nonno chiese a un artigliere addetto all'aviazione militare, di nome Winacki, un uomo mai visto prima in vita sua, di consegnare al suo figlioletto – da lui mai visto in carne ed ossa, il suo orologio d'oro. Tre giorni dopo tuo nonno rimase ucciso, ma Winacki mantenne la sua parola. Alla fine della guerra, andò a fare visita a tua nonna, per consegnare a tuo padre, bambino, l'orologio d'oro del suo papà: quest'orologio. Tuo padre l'aveva ancora al polso quando è stato abbattuto sopra Hanoi. L'hanno catturato e messo in un campo di prigionia vietnamita. Sapeva che se quelli avessero visto il suo orologio gliel'avrebbero confiscato, eh, portato via. Per come la vedeva tuo padre, quest'orologio era tuo di diritto, che fosse dannato se quei musi gialli mettevano le manacce sui beni di suo figlio. Così l'ha nascosto nel solo posto dove sapeva di poterlo fare: nel sedere, per cinque lunghi anni ha tenuto l'orologio infilato nel sedere. Poi è morto di dissenteria, mi ha dato l'orologio. Ho nascosto questo scomodo pezzo di metallo nel sedere per due anni. Poi, finalmente, sono stato rimandato a casa dalla mia famiglia. Adesso, giovanotto, consegno a te l'orologio. (Capitano Koons)
  • Rivolterò il mondo per trovarlo, e anche se andasse in Indocina uno dei nostri starà nascosto in una ciotola di riso pronto a sparargli nel culo. (Marsellus)
  • Sai cosa voglio mangiare a colazione? [...] Voglio mangiare un bel piattone di frittelle di mirtillo con tanto sciroppo di acero sopra, uova strapazzate e anche cinque salsicce. [...] E voglio bere un bicchierone di succo d'arancia e una tazza di caffè forte. E poi voglio una gran fetta di crostata. (Fabienne)
  • Fabienne, quell'orologio apparteneva a mio padre: hai idea di quante ne ha passate per farmi avere quell'orologio? Non ho tempo per i dettagli, ma ne ha passate un sacco. Ora, tutte queste stronzate le puoi anche bruciare, ma ti ho espressamente raccomandato di non dimenticarti di quel cazzo di orologio! (Butch)
  • Chi sa, chi sa, la fortuna chi l'avrà, chi sa, chi sa, la fortuna chi l'avrà, chi l'avrà, chi l'avrà, chi sa, uno, due, tre, tocca a te: tocca a te, campione [indicando Marsellus]. (Zed)
  • Dobbiamo togliere la macchina dalla strada, gli sbirri tendono a notare cose tipo guidare una macchina inzuppata di sangue. (Jules)
  • Sono fesserie come questa che poi fanno finire la situazione in vacca, amico! (Jules)
  • È un tipo isterico?... a che ora è prevista?... m-mh... ripetimi i nomi dei presenti... Jules, nero... m-mh... Vincent, bianco... Jimmy, bianco... Bonnie, nera... m-mh... un corpo senza testa... ci vogliono trenta minuti, ce ne metterò dieci. (Wolfe, nove minuti e trentasette secondi prima di imboccare la strada davanti alla casa di Jimmy)
  • Sono il signor Wolfe, risolvo problemi. (Wolfe)
  • Be', non è ancora il momento di cominciare a farci i pompini a vicenda. (Wolfe)
  • Ora Ringo, conterò fino a tre, e quando arrivo a tre voglio che molli subito la pistola, piazzi le mani aperte sul tavolo e metti quel tuo culo a sedere. Ma quando lo fai, lo fai zitto e quieto: sei pronto? (Jules)
  • Dunque, esaminiamo la situazione: normalmente le vostre budella si ritroverebbero sparpagliate nel locale, ma per caso mi avete trovato in un periodo di transizione, perciò non voglio uccidervi, voglio aiutarvi. Ma questa valigetta non ve la posso dare, perché non appartiene a me. Non solo, ho passato troppi casini per questa valigetta stamattina per poi consegnarla a voi deficienti! (Jules)

Dialoghi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Jules: Allora, come sono questi hashish bar?
    Vincent: Eh, come sono? Che vuoi sapere?
    Jules: Lì l'hashish è legale, no?
    Vincent: Sì, è legale, ma non al cento per cento. Voglio dire, non puoi entrare in un ristorante, rollarti una canna e metterti a spipacchiare. Insomma, ti lasciano fumare a casa tua o in certi posti ben precisi.
    Jules: Ossia gli hashish bar.
    Vincent: Sì. La faccenda è così, ascolta: è legale comprarlo, è legale possederlo, e se sei il proprietario di un hashish bar è legale venderlo; è legale averlo addosso, ma, ma questo non importa perché – sentimi bene ora – se vieni fermato da un poliziotto ad Amsterdam è illegale per lui perquisirti! Insomma, questo diritto i poliziotti ad Amsterdam non ce l'hanno.
    Jules: Eh, amico, ci vado subito, non ci sono santi! Cazzo se ci vado!
    Vincent: Lo so che ti piacerebbe, bello! Ma lo sai qual è la cosa più divertente dell'Europa?
    Jules: Qual è?
    Vincent: Sono le piccole differenze. Voglio dire, laggiù hanno la stessa merda che abbiamo noi, ma solo, solo che lì è un po' diverso.
    Jules: E come?
    Vincent: Be', ecco, puoi entrare in un qualunque cinema di Amsterdam e comprarti una birra. E non sto parlando, che so, di un bicchiere di plastica, ma intendo un boccale di birra. E a Parigi puoi comprare una birra da McDonald. E sai come chiamano un quarto di libbra con formaggio a Parigi?
    Jules: Non "un quarto di libbra con formaggio".
    Vincent: Hanno un sistema metrico decimale: non sanno che cazzo sia un quarto di libbra.
    Jules: E come lo chiamano?
    Vincent: Lo chiamano "Royale con formaggio".
    Jules: "Royale con formaggio"!
    Vincent : Già!
    Jules: Come lo chiamano il Big Mac?
    Vincent: Be', il Big Mac è il Big Mac! Lo chiamano "Le Big Mac".
    Jules: Le Big Mac! E come lo chiamano il "Whopper"?
    Vincent: Non lo so, non sono stato al Burger King. Sai cosa mettono sulle patatine in Olanda al posto del ketchup?
    Jules: Cosa?
    Vincent: La maionese.
    Jules: Che schifo!
    Vincent: Eh, eh! Gliel'ho visto fare, amico, cazzo! Le affogano in quella merda gialla!
  • Jules: Ti ricordi di Antoine Rockamora? Mezzo nero, mezzo samoano, lo chiamavano Tony Rocky Horror.
    Vincent: Sì, mi pare, quello grasso, no?
    Jules: Io non me la sentirei di chiamarlo grasso: ha problemi di peso, poveraccio, che deve fare? È samoano!
    Vincent: Credo di sapere di chi parli... e allora?
    Jules: Be', Marsellus gli ha dato una bella ripassata. In giro corre voce che è successo per colpa della moglie di Marsellus Wallace.
    Vincent: Che cosa ha fatto? Se l'è scopata?
    Jules: No, no no no no, niente di così grave.
    Vincent: Che cosa allora?
    Jules: Le ha fatto un massaggio ai piedi.
    Vincent: Un massaggio ai piedi? Tutto qui? E allora Marsellus che ha fatto?
    Jules: Ha mandato a casa sua un paio di scagnozzi, l'hanno portato sulla veranda e l'hanno buttato di peso fuori dal balcone; il negro s'è fatto un volo di quattro piani. Di sotto c'era un giardinetto ben curato col tetto di vetro, come quello delle serre; il negro ci è passato attraverso. Be', da allora non è capace di esprimersi molto chiaramente.
    Vincent: Cazzo, un vero peccato... Però bisogna ammetterlo: quando uno gioca col fuoco prima o poi si brucia.
    Jules: Che vuoi dire?
    Vincent: Che non si va a fare un massaggio ai piedi alla nuova moglie di Marsellus Wallace!
    Jules: Secondo te non ha esagerato?
    Vincent: Be', Antoine probabilmente non si aspettava che lui reagisse come ha fatto, ma doveva pur aspettarsi una reazione.
    Jules: Ma era un massaggio ai piedi, non è niente: io lo faccio sempre a mia madre!
    Vincent: No, è mettere le mani in modo intimo sulla nuova moglie di Marsellus Wallace! Voglio dire, è così grave come se gliel'avesse leccata? No. Ma è lo stesso fottuto campo da gioco.
    Jules: Oh, oh, oh, aspetta, fermo lì! Leccargliela a una troia e farle un massaggio ai piedi non è esattamente la stessa cosa.
    Vincent: Non lo è, ma è lo stesso campo da gioco!
    Jules: Non è neanche lo stesso campo da gioco, cazzo! Ora senti, forse il tuo metodo di massaggi è diverso dal mio, ma, sai, toccare i piedi di sua moglie e infilare la lingua nel più sacro dei suoi buchi non è lo stesso fottuto campo da gioco, non è lo stesso campionato, e non è nemmeno lo stesso sport. Guarda, il massaggio ai piedi non significa un cazzo!
    Vincent: Ma tu l'hai mai fatto un massaggio ai piedi?
    Jules: Non venirmi a parlare di massaggi ai piedi perché io sono un maestro di piedi massaggiati.
    Vincent: E ne hai fatti molti?
    Jules: Cazzo... ho una tecnica che levati, niente solletico, niente di niente!
    Vincent: A un uomo glielo faresti un massaggio ai piedi?
    Jules: Vaffanculo.
    Vincent: L'hai fatto a molti?
    Jules: Vaffanculo.
    Vincent: Sai, mi sento un po' stanco, mi farebbe bene un massaggino ai piedi.
    Jules: Basta, eh! Hai capito? Cominciano a girarmi le palle! [...] Stai a sentire: solo perché non farei mai un massaggio ai piedi a un uomo, non è giusto che Marsellus scaraventi Antoine in una merdosissima serra incasinandogli il modo di parlare; sono cose che non si fanno! Se quel figlio di puttana lo facesse a me, o mi paralizza anche il culo o io lo ammazzo, mi sono spiegato?
    Vincent: Ma non sto dicendo che è giusto, ma che per te un massaggio ai piedi non significa niente, per me invece sì! Guarda, ho fatto a migliaia di donne migliaia di massaggi ai piedi e tutti avevano un significato. Noi facciamo finta di no, ma è così ed è questo che ti intriga mentre li fai. È un fatto sensuale che monta, dove nessuno dei due ne parla, ma tu lo sai e lo sa lei. Quello stronzo di Marsellus lo sapeva e quel coglione di Antoine doveva saperlo ancora meglio. Insomma, quella è sua moglie, cazzo! Nessun uomo prende con umorismo certe stronzate! Mi sono spiegato?
    Jules: Sì, è un punto di vista interessante.
  • Jules: Sai come chiamano un quarto di libbra con formaggio in Francia?
    Brett: No.
    Jules: Diglielo, Vincent!
    Vincent: "Royale con formaggio".
    Jules: "Royale con formaggio"! E sai perché lo chiamano così?
    Brett: Per il sistema metrico decimale.
    Jules: Ma guarda che bel cervellone ha il nostro Brett! Sei in gamba, figlio di puttana, lo sai?
  • Jules: Tu, col frangettone! Sai perché siamo qui? Perché non dici al mio amico Vince là dove hai nascosto la roba? Perché non glielo dici?
    Marvin: È lì dentro.
    Jules: Non ricordo di averti fatto nessuna domanda del cazzo se non sbaglio! Cosa dicevi?
    Ragazzo sul divano: Nell'armadietto. No, quello all'altezza delle ginocchia.
    Jules: Siamo contenti? Vincent! Siamo contenti?
    Vincent: Sì, siamo contenti!
  • Brett: Ehm, ascolta, mi dispiace, io... io non ho capito il tuo nome, ho capito il tuo, ehm, Vincent, giusto? Ma non ho capito il tuo...
    Jules: Mi chiamo "Jerda", e non è con le chiacchiere che uscirai da questa merda.
    Brett: No, no, no, no! Ehm... Voglio solo che sappiate che quanto... [Jules fa segno di restare seduto] Voglio solo che sappiate quanto ci dispiace che le cose siano andate a puttane tra noi e il signor Wallace! È... Noi ci siamo messi in questo affare con le migliori intenzioni, davvero, n-non ho mai...
    Jules [improvvisamente spara al ragazzo sul divano]: Oh, scusami, ho spezzato la tua concentrazione? Non volevo farlo. Per favore, continua! Dicevi qualcosa a proposito delle migliori intenzioni, sì... [Brett è terrorizzato] Ma che ti prende? Ah, avevi finito? Interessante, ma non mi hai convinto, sai... Di' un po', Marsellus Wallace che aspetto ha?
    Brett: Cosa...?
    Jules [rovescia furiosamente il tavolo]: Da che Paese vieni?!
    Brett: C-Cosa?
    Jules: "Cosa" è un Paese che non ho mai sentito nominare! Lì parlano la mia lingua?
    Brett: Cosa?!
    Jules: La mia lingua, figlio di puttana, tu la sai parlare?!?
    Brett: Sì!
    Jules: Allora capisci quello che dico!
    Brett: Sì! Sì, sì...
    Jules: Descrivimi perciò Marsellus Wallace, che aspetto ha!
    Brett: Cosa?
    Jules [gli punta la pistola]: Di' "cosa" un'altra volta, di' "cosa" un'altra volta! Ti sfido, due volte, ti sfido, figlio di puttana!! Di' "cosa" un'altra maledettissima volta!
    Brett: È nero!
    Jules: Vai avanti!
    Brett: È senza capelli!
    Jules: Secondo te sembra una puttana?
    Brett: Cosa?!? [viene sparato alla spalla]
    Jules: Secondo te... lui... ha l'aspetto di una puttana?
    Brett: Nooo!
    Jules: Perché allora hai cercato di fotterlo come una puttana?!
    Brett: Non l'ho fatto!
    Jules: Sì tu l'hai fatto! Sì, tu l'hai fatto, Brett, hai cercato di fotterlo! Ma a Marsellus Wallace non piace farsi fottere da anima viva tranne che dalla signora Wallace. Leggi la Bibbia, Brett?
    Brett: S-sì!
    Jules: E allora ascolta questo passo che conosco a memoria, è perfetto per l'occasione: Ezechiele 25:17. “Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre, perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te!" [lui e Vincent crivellano Brett di colpi]
  • Vincent: A che serve una borchia sulla lingua?
    Jody: È sensuale, aiuta la fellatio.
  • Vincent: Qual è Trudy? Quella con le schifezze in faccia?
    Lance: No, quella è Jody. Quella è mia moglie.
  • Mia: Non odi tutto questo?
    Vincent: Odio cosa?
    Mia: I silenzi che mettono a disagio. Perché sentiamo la necessità di chiacchierare di puttanate per sentirci più a nostro agio?
    Vincent: Non lo so. È un'ottima domanda.
    Mia: È solo allora che sai di aver trovato qualcuno davvero speciale, quando puoi chiudere quella cazzo di bocca per un momento e condividere il silenzio in santa pace.
  • Esmeralda: Come ti chiami?
    Butch: Butch.
    Esmeralda: E che cosa significa?
    Butch: Sono americano, dolcezza, i nostri nomi non vogliono dire un cazzo.
  • Butch: Prendo la tua Honda. Tornerò prima che tu riesca a dire "crostata di mirtilli".
    Fabienne: Crostata di mirtilli.
    Butch: Forse non così presto, ma abbastanza presto, d'accordo?
  • Butch: Stai bene?
    Marsellus: No, amico. Mai stato così lontano dallo stare bene.
    Butch: E adesso?
    Marsellus: E adesso... ora ti dico adesso cosa: chiamerò qualche scagnozzo strafatto di crack per fare un lavoretto in questo cesso, con un paio di pinze e una buona saldatrice. Hai sentito quello che ho detto, pezzo di merda? Con te non ho finito neanche per il cazzo! Ho una cura medievale per il tuo culo!
    Butch: Dicevo, adesso che sarà tra me e te?
    Marsellus: Ah, in quel senso là. Adesso ti dico che sarà tra me e te. Non c'è niente tra me e te. Non c'è più niente.
    Butch: Pace, allora.
    Marsellus: Pace, allora. Due cose: uno, non raccontare questa storia. Questa cosa resta fra me, te e il merdoso che presto vivrà il resto della sua stronza breve vita fra agonie e tormenti, il violentatore, qui. Non riguarda nessun altro questo affare. Due: lascia la città stasera, all'istante, e una volta fuori, resta fuori o ti faccio fuori. A Los Angeles hai perso i tuoi privilegi.
  • Fabienne: Ma questa motocicletta di chi è?
    Butch: È un chopper, piccola.
    Fabienne: Sì. Questo chopper di chi è?
    Butch: Di Zed.
    Fabienne: Chi è Zed?
    Butch: Zed è morto, piccola... Zed è morto.
  • Vincent: Hai mai visto quel programma sugli sbirri? Una volta lo stavo guardando e c'era uno sbirro che raccontava di una sparatoria in un corridoio con un tizio, va bene? Gli ha svuotato addosso il caricatore e non è successo niente, non l'ha colpito. Capisci? Erano solo lui e quell'altro... insomma, ecco... è pazzesco, ma può capitare!
    Jules: Senti, se vuoi giocare a fare il cieco segui pure il tuo pastore ma per quanto mi riguarda gli occhi mi si sono aperti.
    Vincent: E che cazzo significa?
    Jules: Ho chiuso, questo significa! D'ora in poi puoi considerarmi un uomo in pensione.
    Vincent: Oh, Cristo santo...
    Jules: Non bestemmiare.
    Vincent: Per Dio...
    Jules: Ti ho detto di non bestemmiare!
    Vincent: Ehi, mi spieghi perché stai andando fuori di testa?!
    Jules: Senti, lo dirò a Marsellus oggi stesso. Basta, ho chiuso.
    Vincent: Già che ci sei perché non gli dici anche come mai?!
    Jules: Tranquillo, glielo dirò.
    Vincent: Diecimila dollari che si piscia addosso dalle risate!
    Jules: Non me ne frega un cazzo se lo fa!
    Vincent: Marvin, tu che ne pensi di tutto questo?
    Marvin : Amico, non mi sono fatto un'opinione!
    Vincent: Ma devi esserti fatto un'opinione! Insomma, secondo te a deviare proiettili è venuto Dio in persona?
  • Jules: Ma porca puttana! Che cazzo stai facendo con questo asciugamani?!
    Vincent: Mi stavo asciugando le mani.
    Jules: Be', di solito uno se le lava, prima!
    Vincent: Hai visto che me le sono lavate.
    Jules: Ho visto che te le sei bagnate!
    Vincent: Le stavo lavando, questa schifezza è difficile da togliere! Se ci fosse della pietra pomice avrei fatto di meglio!
    Jules: Però io ho usato lo stesso sapone e quando ho finito l'asciugamani non somigliava a un maxi assorbente! E se ora entra e trova l'asciugamani conciato così, Vincent?! Sono fesserie come questa che poi fanno finire la situazione in vacca, amico! Senti, io non ti sto minacciando, è chiaro? Lo sai che ti rispetto, eccetera. Ma non devi mettermi in questa condizione, è chiaro?
    Vincent: Chiaro, d'accordo, d'accordo. Se me lo chiedi gentilmente nessun problema. Occupati del tuo amico, vai. Non mi interessa.
  • Jules: Mmh! Porca puttana Jimmy! Questa qui è roba da leccarsi i baffi! Io e Vincent ci saremmo accontentati di un caffè solubile istantaneo, giusto? E invece lui ci tira fuori questa roba da buongustai. Ma... ma come la fai questa meraviglia?
    Jimmy: Piantala, Jules.
    Jules: Che c'è?
    Jimmy: Non c'è bisogno che tu mi venga a dire che il mio caffè è buono, intesi? Sono io che lo compro e so quanto è buono. Quando è Bonnie a fare la spesa compra delle cagate. Io compro sempre roba costosa, perché quando la bevo voglio gustarla. Ma lo sai che cosa ho in testa in questo momento? Non è il mio caffè nella mia cucina, ma è il vostro negretto disintegrato nel mio garage.
    Jules: Oh, Jimmy non devi preoccuparti...
    Jimmy: No no no no no, non dirmi di non preoccuparmi di niente! Voglio farti una domanda: quando sei arrivato qui hai visto per caso scritto davanti a casa mia "deposito di negri morti"?
    Jules: Jimmy, lo sai che non è questo...
    Jimmy: No no no, rispondi! Hai visto per caso scritto davanti a casa mia "deposito di negri morti"?
    Jules: No, non l'ho visto.
    Jimmy: E sai perché non l'hai visto?
    Jules: Perché?
    Jimmy: Perché non c'è scritto! Conservare i negri stecchiti non è affatto il mio campo! È questo il motivo!
    Jules: Jimmy, noi non vogliamo depositare...
    Jimmy: Oh no no no! Ma non ti rendi conto, cazzo, che se Bonnie torna ora e trova quel cadavere qui dentro mi tocca divorziare?! Niente consulente matrimoniale, niente periodo di prova, devo affrontare il divorzio, capito?! E io non ho voglia di affrontare il divorzio! Ora senti ecco... cazzo, io voglio darti una mano ma non voglio perdere mia moglie per questo, è chiaro?
    Jules: Jimmy... Jimmy, lei non ti lascerà.
    Jimmy: E basta! Smettila di ripetermi Jimmy, Jules! Chiaro?! Non fai che ripetermi Jimmy! Ma non esiste niente che tu possa dire che mi farà dimenticare che sono innamorato di mia moglie! Ora senti, insomma, Bonnie torna a casa dall'ospedale tra un'ora e un quarto, capisci? Ha fatto il turno di notte all'ospedale. Devi fare qualche telefonata, sì? Devi chiamare qualche pezzo grosso? E allora chiama! E poi vattene da questa casa prima che lei arrivi.
    Jules: Ehi, tutto liscio, alla grande! Noi non ti vogliamo lasciare nella merda. Non faro altro che chiamare i miei e loro ci aiuteranno, sta' tranquillo!
    Jimmy: Non vuoi lasciarmi nella merda? Nella merda ci sono già! Sarò in una merda monumentale se Bonnie torna a casa ora! Perciò fammi un favore, va bene? Il telefono è in camera da letto, ti consiglio di andarci.
  • Marsellus: Be', diciamo che torna a casa, cosa pensi che farà? ... Non mi dire "Cazzo, avrà una crisi!", questa non è una risposta. Insomma, tu la conosci, io no, una crisi grossa o piccola?
    Jules: Ti conviene valutare l'elemento esplosivo rappresentato da Bonnie e la sua situazione. Voglio dire, se torna a casa dopo una dura nottata di lavoro e trova in cucina dei gangster che fanno cose da gangster, eh, e chi può dire cos'è capace di fare?
    Marsellus: Questo l'ho afferrato, Jules. Sto soltanto esaminando i "se".
    Jules: Non voglio sentire nessun cazzo di "se"! La sola cosa che ti deve uscire dal culo è "Non ci sono problemi Jules, penso io a questa puttanata, torna là dentro, rassicura i ragazzi e aspetta la cavalleria che dovrebbe arrivare per direttissima"!
    Marsellus: Non ci sono problemi Jules. Penso io a questa puttanata. Torna là dentro e rassicura i ragazzi. E aspetta Wolfe che arriverà per direttissima.
    Jules: Vuoi mandare Wolfe?
    Marsellus: Ti senti meglio, figlio di puttana?
    Jules: Sì, grande capo, certo, non dovevi dire altro!
  • Wolfe: Allora, prima cosa: voi due, prendete il corpo e mettetelo nel portabagagli. Jimmy, la tua sembra una casa ben curata, questo mi fa pensare che nel garage o sotto il lavandino ci sono molti prodotti: detersivi...
    Jimmy: Si si, sotto il lavandino.
    Wolfe: Bene. Quello che voi due dovete fare è prendere questi detersivi e pulire l'interno della macchina, e intendo dire presto presto presto. Dovete andare sul sedile posteriore e raccogliere tutti quei pezzettini di cervello e di cranio e toglierli da lì. Pulite la tappezzeria: riguardo alla tappezzeria non è necessario che sia immacolata, non dobbiamo farci un banchetto, dategli solo una buona strofinata. Quello di cui dovete occuparvi sono le parti ridotte veramente male: quelle pozze di sangue che si sono formate, quella schifezza, bisogna asciugarla. Ora Jimmy, dobbiamo saccheggiare la tua biancheria. Mi servono coperte, trapunte imbottite e copriletti. Più sono pesanti e scure meglio è. Niente roba bianca, non possiamo usarla! Dobbiamo camuffare l'interno della macchina: copriremo il sedile anteriore, quello posteriore e i tappetini con trapunte e coperte. Certo, se un poliziotto ci ferma e infila il suo grugno nella macchina lo stratagemma non funzionerà, ma ad una prima occhiata l'auto sembrerà normale. Jimmy fai strada. Voi due al lavoro.
    Vincent: Un per favore sarebbe carino!
    Wolfe: Che hai detto scusa?
    Vincent: Ho detto che un per favore sarebbe carino.
    Wolfe: Chiariamoci campione: non sono qui per dire per favore, sono qui per dirti cosa fare. E se un istinto di conservazione ancora lo possiedi, sarà meglio che tu lo faccia, e subito anche. Sono qui per dare una mano, e se il mio aiuto non è apprezzato, tanti auguri signori miei.
    Jules: No no no, signor Wolfe, le cose non stanno così, il suo aiuto è sicuramente apprezzato.
    Vincent: Mister Wolfe, ascolti: la mia non è mancanza di rispetto, chiaro? Io la rispetto. Solo non mi piace che la gente mi abbai gli ordini, tutto qua.
    Wolfe: Sono brusco con voi solo perché il tempo è a sfavore. Penso in fretta, quindi parlo in fretta. E voi dovete agire in fretta se volete cavarvela. Perciò vi prego, per piacere, pulite quella cazzo di macchina.
  • Wolfe: Voglio farti una domanda Jimmy, se non ti dispiace.
    Jimmy: No no no... fa' pure.
    Wolfe: Lo zio Conrad e la zia Ginny erano miliardari?
    Jimmy: No no.
    Wolfe: Bene, lo zio Marsellus invece sì.
  • Jules: Ah merda... non ti perdonerò mai per la stronzata che hai fatto, questa roba fa schifo, schifo!
    Vincent: Conosci quella filosofia secondo cui quando un uomo ammette di avere sbagliato gli vengono immediatamente perdonati tutti i suoi errori? L'hai mai sentito dire?
    Jules: Sparisci dalla mia vista con queste cagate; il figlio di puttana che l'ha detto non ha mai dovuto raccogliere pezzettini di cranio per colpa della tua stupidità.
    Vincent: C'è un limite, Jules, c'è un limite preciso alle offese che posso accettare. In questo momento sono una macchina da corsa e tu mi spingi al massimo. Ti sto soltanto dicendo che è pericolosissimo spingere al massimo una macchina da corsa, tutto qua: potrei esplodere!
    Jules: Oh, stai per esplodere?!
    Vincent: Sì, sto per esplodere!
    Jules: E io sono un fungo atomico sterminatore figlio di puttana, figlio di puttana! Ogni volta che le mie dita toccano cervelli divento Superfly TNT, divento i Cannoni di Navarone! Infatti, ma... che cazzo ci sto a fare io qui dietro?! Sei tu che devi pensare al cervello! Scambiamoci il posto: io pulisco i finestrini e tu raccogli il cranio di questo stronzo!
  • Wolfe: Ragazzi, ora sembrate... cosa ti sembrano, Jimmy?
    Jimmy: Eh... due cazzoni!
    Wolfe: Ah! Ah! Ah! Ah!
    Jimmy: Sì, sembrano un paio di cazzoni!
    Jules: "Ah Ah!", sono i tuoi vestiti, stronzo!
  • Wolfe: Hai visto, signorina? Rispetto! Mi rispettano tutti perché io ho carattere!
    Raquel: Anch'io ho carattere!
    Wolfe: No, tu hai un caratteraccio. Non vuol dire che tu abbia carattere.
  • Vincent: Vuoi un po' di pancetta?
    Jules: No grazie, io non mangio maiale.
    Vincent: Perché? Sei ebreo?
    Jules: No, non sono ebreo, non mi va la carne suina, tutto qui.
    Vincent: E perché no?
    Jules: I maiali sono animali schifosi, io non mangio animali schifosi.
    Vincent: Sì, ma la pancetta ha un buon sapore, le braciole hanno un buon sapore...
    Jules: Ehi! Un topo avrà anche il sapore di torta alla zucca ma non lo saprò mai perché non lo mangio quel figlio di puttana. I maiali dormono e grufolano nella merda, perciò sono animali schifosi, e io non lo mangio un animale che si mangia le sue feci.
    Vincent: E il cane allora? Il cane si mangia le sue feci.
    Jules: E perché? Io mangio i cani?
    Vincent: Sì, ma tu consideri il cane un animale schifoso?
    Jules: Non arriverei al punto di definire un cane "schifoso", è sicuramente sporco, ma un cane ha personalità, è la personalità che cambia le cose.
    Vincent: In base a questa logica se un maiale avesse maggiore personalità non sarebbe più un animale schifoso, è così?
    Jules: Be', dovrebbe trattarsi di una maialina super affascinante! Insomma, dovrebbe essere dieci volte più affascinante della Piggy dei Muppets, mi sono spiegato?!
  • Vincent: Voglio chiederti una cosa. Quando hai preso la decisione, quando stavi seduto a mangiare la focaccina?
    Jules: Sì. Stavo seduto a mangiare la focaccina e a bermi il caffè e a ripassare l'accaduto nella mia mente, quando ho avuto quello che gli alcolisti definiscono "il momento di lucidità".
  • Ringo: Nella valigetta?
    Jules: Il bucato sporco del mio capo.
    Ringo: Il tuo capo ti fa lavare il bucato?
    Jules: Quando lo vuole pulito.
    Ringo: Sembra un lavoro di merda.
    Jules: Strano, stavo pensando la stessa cosa.
  • Jules: Voglio che tu guardi in quel sacco e trovi il mio portafogli.
    Ringo: E qual è?
    Jules: Quello con la scritta "Brutto figlio di puttana". Eccolo, quello è il mio: "Brutto figlio di puttana". Aprilo. Tira fuori i soldi. Contali. Quanti sono?
    Ringo: Circa millecinquecento dollari.
    Jules: Bene, mettiteli in tasca, è roba tua. Con tutti gli altri portafogli e la cassa. Be', sembra abbia avuto successo il colpetto!
    Vincent: Jules, se regali millecinquecento dollari a quel coglione io gli sparo per principio!
  • Jules: Vuoi sapere cosa sto comprando, Ringo?
    Ringo: Cosa?
    Jules: La tua vita. Ti sto dando dei soldi perché non mi va di farti saltare il culo. Tu la leggi la Bibbia?
    Ringo: No, direi di no.
    Jules: Be', c'è un passo che conosco a memoria: "Ezechiele 25.17: «Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre; perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare ed infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te»"[2]. Ora, sono anni che dico questa cazzata, e se la sentivi significava che eri fatto. Non mi sono mai chiesto cosa volesse dire, pensavo che fosse una stronzata da dire a sangue freddo a un figlio di puttana prima di sparargli. Ma stamattina ho visto una cosa che mi ha fatto riflettere. Vedi, adesso penso, magari vuol dire che tu sei l'uomo malvagio e io sono l'uomo timorato, e il "signor 9 millimetri", qui, lui è il pastore che protegge il mio timorato sedere nella valle delle tenebre. O può voler dire che tu sei l'uomo timorato, e io sono il pastore, ed è il mondo ad essere malvagio ed egoista, forse. Questo mi piacerebbe. Ma questa cosa non è la verità. La verità è che... tu sei il debole, e io sono la tirannia degli uomini malvagi. Ma ci sto provando, Ringo. Ci sto provando con grande fatica a diventare il pastore!

Citazioni su Pulp Fiction[modifica]

  • [Da dove è emerso Pulp Fiction?] Dal mio amore per il filone criminale, i polizieschi, il noir. Volevo però mostrare la quotidiana banalità della violenza, che quel filone ignorava. In genere in quei film vedi uno che spara, quello che muore, taglio sulla scena seguente. In Pulp Fiction restiamo a vedere come i personaggi reagiscono di fronte alle conseguenze dei loro atti. C'è un crescendo di tensione, ma poi non te ne vai via, rimani lì. (Quentin Tarantino)
  • Per Pulp Fiction presi molto da cose vissute crescendo in un quartiere poco raccomandabile di Los Angeles come la South Bay. Ho visto e ascoltato parlare gente così e li ho mescolati con la mia immaginazione. (Quentin Tarantino)

Note[modifica]

  1. La scritta in inglese compare all'inizio del film: caratteri bianchi su sfondo nero. Essa corrisponde alla definizione di "pulp" presa da un dizionario.
  2. In realtà, anche se Jules Winnfield sostiene di aver memorizzato il passaggio in questione dalla Bibbia, il versetto corretto è: «Farò su di loro terribili vendette, | castighi furiosi, | e sapranno che io sono il Signore, | quando eseguirò su di loro la vendetta» (cfr. Libro di Ezechiele; cfr. anche Ezechiele 25:17 su Wikipedia).

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