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Repubblica Popolare Socialista d'Albania

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Bandiera della Rpsa

Citazioni sulla Repubblica Popolare Socialista d'Albania.

Citazioni

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  • C'è stato un tempo in cui l'Albania aveva ambizioni da grande potenza. Quanto meno per Pechino, visto che l'Albania socialista è stata per anni l'unico alleato della Cina di Mao e alcuni cinesi credevano che l'Albania fosse il paese più importante d'Europa. Ma questo periodo è ormai dimenticato da tempo e l'Albania ha ritrovato la sua posizione reale, quella di un paese povero dei Balcani, che a vent'anni dalla fine di uno dei regimi comunisti più ortodossi al mondo sta ancora cercando di ricostruire uno stato degno di questo nome. (Pierre Haski)
  • Che cosa dice questa storia dell'Albania di oggi? Parla di un periodo che i giovani sotto i 20 anni non hanno conosciuto. Ma parla soprattutto della follia nel quale questo paese era caduto per tanto tempo, e di cui continua ancora oggi a pagare le conseguenze. (Pierre Haski)
  • L'incrinatura che si determinò tra l'Unione Sovietica e l'Albania fu causata soprattutto dalla paura che gli albanesi nutrono per la democrazia. (Nikita Sergeevič Chruščёv)
  • La vita è una lotta continua. Sulle pareti delle case, con la vernice rossa si invocava: «lotta contro i burocrati; lotta contro la dolce vita; lotta contro le credenze religiose; lotta contro gli imperialisti e i revisionisti; lotta contro Tito». Per lottare tanto bisognava avere testa fredda e corpo gagliardo. Al mattino giovani e vecchi facevano ginnastica all'aperto. Questa passione era una novità importata dalla Cina.
    È l'unica immagine che conservo dell'Albania, ormai sbiadita nei ricordi. (Demetrio Volcic)
  • Le cose importanti erano il partito, la patria, il socialismo. Per la propaganda, ma anche per la mentalità tradizionale e machista albanese, bisognava persino vergognarsi dell'amore, perché era un segno di debolezza. Per questo quel genere di amore nelle canzoni non si trovava. Lo sostituiva un sentimento artificiale, l'amore socialista, cemento della famiglia, pilastro della società. (Fatos Lubonja)
  • Non ho detto che l'Albania fosse un modello per noi, ho detto che rispettavo per alcuni versi i metodi attraverso i quali gli albanesi erano riusciti a tutelare la propria sovranità: suppongo che dovremo ora rivedere le nostre valutazioni sull'Albania. (Meles Zenawi)
  • Non sono mai stato un sostenitore dell'Albania, [...] ma ho ammirato la disciplina e la risolutezza di quel governo. (Menghistu Hailè Mariàm)
  • Per quanto concerne l'Albania, noi, come per il passato, siamo disposti a ristabilire normali relazioni con essa. Ciò gioverebbe sia ai nostri due paesi che agli interessi comuni degli Stati socialisti. (Leonid Il'ič Brežnev)
  • – Siamo socialisti all'albanese.
    – Ci siete mai stati? Intendo in Albania.
    – No, io no.
    – Io sì. Io ci sono stata in Albania, ed è uno dei paesi più miserabili del mondo. Come potete prendere l'Albania come modello di socialismo?
    – Queste sono propaganda imperialista. Sappiamo che loro sono gli unici veri socialisti. (Teza)
  • Un regime assurdo e criminale che ha isolato l'Albania trasformandolo nella Nord corea dell'Europa per cinquant'anni. (Edi Rama)
  • Albania comunista era come prigione. Nessuno è entrato o uscito per cinquant'anni.
  • Basta cantare una canzone italiana, allora prigione. Comunismo diceva: Tu sai una canzone italiana? Allora hai visto televisione italiana. Se hai visto televisione italiana, tu sei una spia.
  • Noi stare più bene prima con comunismo.
  • Siete stati viziati. Lo Stato ha sempre solo pensato a tutto.
  • Tu sei accusato per corruzione di questo funzionario. In tempo di comunismo, per questo tu sei fucilato.
  • Che l'Albania avanzi sulla via del socialismo e che essa faccia parte del campo del socialismo, non siete voi, compagno Krusciov, a deciderlo, ciò non dipende affatto dalla vostra volontà. Ma è il popolo albanese, con alla testa il suo Partito del Lavoro, che lo ha deciso con la sua lotta, e non vi è forza al mondo che possa farlo deviare da questa strada.
  • Gli imperialisti americani e inglesi ci hanno accusato e ci accusano, noi albanesi, di «essere feroci e bellicosi». È comprensibile, perché il popolo albanese ha infranto i loro reiterati tentativi di asservirlo e ha annientato i loro agenti che hanno complottato contro il Partito del Lavoro d'Albania e il nostro regime di democrazia popolare.
  • La libertà di cui oggi godiamo non ce l'ha regalata nessuno, ma ce la siamo conquistata col sangue.
  • La Repubblica Popolare d'Albania non ha fornito assistenza economica ad alcuno fino ad ora, primo perché siamo poveri, e secondo perché nessuno ha bisogno del nostro aiuto economico. Però, nei giusti limiti, noi abbiamo compiuto e compiamo ogni sforzo per aiutare con le nostre esportazioni, per quel poco che ci è possibile i paesi amici e fratelli.
  • Sarebbe assurdo pensare che la piccola Albania socialista possa staccarsi dal capo socialista e vivere al di fuori di questo campo, al di fuori della fratellanza dei nostri popoli socialisti. La sua partenenza al campo socialista, l'Albania non l'ha ricevuta in dono da nessuno, ma sono il nostro stesso popolo e il Partito del Lavoro d'Albania che l'anno conquistata con il sangue, con la loro fatica e il loro sudore, con i sacrifici che hanno fatto, con il sistema di governo che hanno instaurato e con la linea marxista – leninista che seguono. Ma che nessuno pensi che l'Albania, essendo un piccolo paese, il Partito del lavoro d'Albania, essendo un piccolo Partito, debbano fare quel che piace a qualcuno se sono convinti che questo qualcuno sbaglia.
  • Certo, io ed Enver vivevamo meglio della gente normale, avevamo una bella casa. Ma abbiamo lavorato come schiavi per costruire dal nulla questo paese. Abbiamo sacrificato la nostra giovinezza, tutto, per costruire l'Albania socialista. Prima, nessuno aveva costruito scuole, ospedali, fabbriche. Il paese veniva dal Medioevo, dal feudalismo. Noi l'abbiamo reso autosufficiente. L'abbiamo creato noi questo paese.
  • Forse è stato un eccesso abolire la religione. [...] Ma non era stato Enver a volere la distruzione delle chiese e moschee. Glielo hanno imposto i cinesi e i giovani del partito. Io ed Enver volevamo solo far convivere musulmani, ortodossi e cattolici. E avevamo ragione. Volevamo che tutti si sentissero solo albanesi. E lo vedete ora cosa succede nei Balcani quando si dà sfogo ai conflitti religiosi ed etnici. La storia ci darà ragione.
  • Uno Stato si deve difendere contro chi complotta alle sue spalle. Ne avevamo tutto il diritto. Certo, forse ci sono stati alcuni eccessi...
  • [Il comunismo albanese] era il peggiore. O meglio, il peggiore dopo quello cambogiano e quello cinese. Subito dopo ecco il nostro e quello romeno. Era un mosaico di due fasi, quella stalinista e quella post-stalinista.
  • L'Albania ha sofferto per il suo isolamento, un isolamento durato quarant'anni. Ed è stata dimenticata dall'Europa. La colpa è soprattutto nostra, di noi albanesi.
  • L'opera completa di Dante Alighieri è stata tradotta tre volte durante il comunismo in Albania. Dante è uno scrittore che ha messo in difficoltà il comunismo. L'Inferno di Dante veniva paragonato ai gulag comunisti e ciò lo rendeva poco gradito ai regimi comunisti, perché l'essenza della sua opera era la punizione del crimine: chi commette il crimine deve pagare. Per questo il comunismo non lo amava. Nonostante questo è stato tradotto in Albania.
  • Per me il mondo comunista, che ricopriva la metà del globo, era il solo possibile, il solo immaginabile. C'erano dei limiti, stretti ma netti. Oggi è chiaro che quei limiti sono superabili. Ma in Albania non posso superarli. Allora parto.
  • Anche nella costruzione delle case l'Albania porta i segni della dittatura e degli errori che sono seguiti.
  • Durante la dittatura di Enver Hoxha, i bisognosi potevano fare richiesta di una casa e il regime forniva i materiali e un progetto, ma poi ognuno si arrangiava, faceva da sé, pure se non aveva alcuna esperienza edilizia. Anche mia madre si costruì la casa da sola.
  • Le donne sapranno essere importanti nella ricostruzione. Sotto la dittatura erano già abituate a lavorare e anche se la società tradizionale è patriarcale stanno trovando la loro voce. Si faranno sentire.

Voci correlate

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