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Seinfeld (prima stagione)

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Voce principale: Seinfeld.

Seinfeld, prima stagione.

La location riccorente della serie.


Citazioni in ordine temporale.

Episodio 1, Segnali

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  • In ogni momento della vita, questa è la mia sensazione: non ci si può fermare. (Jerry)
  • [Guardando una lavatrice centrifugare in lavanderia] È il momento più banale che abbia mai vissuto in vita mia. (George)
  • [Centrifugando il bucato in lavanderia]
    George: Guarda che così lo fai asciugare troppo!
    Jerry: Non si può asciugare troppo!
    George: Perché no?
    Jerry: Così come non si può bagnare troppo. Scusa quando una cosa è bagnata, è bagnata, no? È un po' come la morte. Scusa, una volta che muori, sei morto, giusto? Diciamo che tu cadi morto e io ti sparo. Non è che tu muori di nuovo. Sei già morto, no? Non puoi morire troppo, non puoi asciugarti troppo.
  • Il giorno di bucato è l'unico giorno davvero eccitante nella noiosa vita dei panni. Veramente. No, rifletteteci bene: la lavatrice è il night club del bucato. È così. È buio là dentro, ci sono le bollicine, e tutt'intorno è un gran ballare! La camicia prende la maglietta, "Vieni piccola, twistiamo!" Tu arrivi, apri lo sportello e tutti... [Si ferma e sbarra gli occhi] I calzini sono il capo d'abbigliamento più strano. Odiano la vita che fanno: o con i piedi che puzzano o in cassetti bui. La lavatrice è la loro unica evasione e loro lo sanno bene. È dalla lavatrice che scappano. Si preparano nella cesta già dalla sera prima: "Domani dopo la centrifuga scappo! Voi aspettate qui!" Lo sportello si spalanca, il calzino è lì, acquattato contro la parete. Spera che non lo vediate così se la può svignare. [Imita il movimento di un verme con la mano] Si cuce un paio di bottoni addosso e va al Muppet Show! Fanno la pubblicità in televisione dei detersivi che tolgono perfino le macchie di sangue. Qualcuno trova che sia un'immagine violenta le macchie di sangue? Mettiamo che vi troviate con una maglietta tutta macchiata di sangue, probabilmente il bucato è l'ultimo dei vostri pensieri in quel momento. Dovete togliervi l'arpione dal petto prima di tutto, no? (Jerry)
  • Laura: Questa casa non è niente male...
    Jerry: Sì, mi fa venir voglia di andare a vivere per strada!

Episodio 2, L'investigazione

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  • Sono in fila al supermercato. Ho due donne davanti a me. Una delle due deve pagare otto dollari e l'altra tre dollari. Tutte e due preferiranno pagare con un... assegno! Ora, vi assicuro che se davanti a voi c'è una donna che deve firmare un assegno non aspetterete molto, no. Ho notato che le donne sono velocissime con gli assegni, in quanto ogni giorno ne firmano un'infinità. C'è di tutto in quella borsa, e mai una volta che trovassero le chiavi! Ma il libretto degli assegni lo trovano sempre! Mai un secondo di esitazione! Maneggiano quel libretto con la velocità di un pistolero! [Imitando un pistolero che sfodera le armi] "A chi lo intesto?" "Ecco i miei documenti!" L'assegno è un mezzo di pagamento che non si addice all'uomo, non è virile. Non so spiegare esattamente il perché quel pezzo di carta per un uomo è come un messaggio della mamma che dice "Scusate, non ho soldi, ma se contattate queste persone sono sicuro che aggiusteranno ogni cosa! Abbiate fiducia ancora una volta! Non ho il becco di un quattrino, ma questo. Ecco qui. Vi firmo un pezzo di carta, d'accordo. Che c'è che non va? Ha valore!" (Jerry)
  • Elaine: Cocoon - Il ritorno... L'altro mondo non gli è piaciuto!
    Jerry: Gli mancava la cucina cinese forse. Forse Maureen Stapleton, colta da una voglia irresisitibile, ha preso un alieno per il collo e ha urlato "Voglio un involtino primavera"!
  • [Guardando una videocassetta pornografica in una videoteca]
    Elaine: Come l'avranno presa i loro genitori?
    Jerry: "Allora, cosa fa di bello suo figlio, Dottor Steven?" "Oh, qualche lavoretto extra per pagarsi gli studi." "È un ragazzo davvero pieno di idee!"
  • Elaine: Tuo padre continua a mettersi il parrucchino?
    Jerry: No... No... Ora preferisce farsi il riporto.
    Elaine: Perché si fa il riporto?
    Jerry: Perché non vuole più la riga in mezzo.
  • Elaine: Ieri notte ho fatto un sogno strano e c'eri tu.
    Jerry: Davvero?
    Elaine: Sì.
    Cervello di Jerry: Lo sapevo. È la fine...
    Elaine: Tu eri tu, ma... non eri proprio tu.
    Jerry: Davvero insolito.
    Elaine: Già.
    Cervello di Jerry: O Signore, ti prego falla smettere.
    Elaine: Mi sembra... Mi sembra che eravamo nella casa dove io sono cresciuta e tu eri davanti a una finestra e guardavi fuori
    Cervello di Jerry: Perché vuoi punirmi, Signore?
    Elaine: Poi ti sei voltato verso di me e avevi i denti fatti di alghe.
    Jerry: Allucinante!
  • Elaine: Sai, a volte dovresti cercare di essere più educato.
    Jerry: Perché? Cosa ho fatto?
    Elaine: Be', ascoltavi quello che dicevo con lo stesso coinvolgimento col quale si ascolta un venditore di spazzole elettriche a una televendita!
  • A quanto pare, il vecchio Platone mentre metteva a punto la famosa teoria sulla relazione platonica fu travolto da una grande eccitazione. "Porterà il mio nome. Sì, ho inventato io la relazione... platonica! L'idea è mia e quindi la chiamo col mio nome, se non vi dispiace! Tiè! Dunque, funziona così. Io esco con delle ragazze, parlo del più e del meno, non ci faccio niente e torno a casa mia. Che ne pensate? Io dico che rivoluzionerà il costume!" Scommetto che se in futuro altri proveranno a dare il loro nome a una forma di relazione non funzionerà. Immaginate un tizio del ventesimo secolo che dice a una donna "Ehi, ciao. Io mi chiamo Sarchiapone. Vogliamo andare subito a letto? Ehi, non vuoi avere una relazione sarchiaponica?" (Jerry)
  • [Jerry ha conosciuto una ragazza, ma non sa né il nome né il numero di telefono, perciò decide di aspettarla nell'atrio dell'edificio dove lavora, per inscenare un incontro casuale]
    Jerry: Come giustifico il fatto che sono qui se la vedo?
    George: Sei venuto per me, io lavoro qui, no?
    Jerry: E che cosa fai?
    George: Sono un architetto!
    Jerry: Tu sei un architetto?!
    George: Perché, non posso?
    Jerry: È solo che non ti ci vedo come architetto.
    George: [Offeso] Tu invece potresti essere un architetto, vero?!
    Jerry: Io non ho mai detto che potrei essere un architetto!
    George: Sì... Sì... Sì... Va bene, d'accordo... Ma non lo chiederà nemmeno. Quando lei esce noi dobbiamo salire.
    Jerry: Dirò che ho l'hobby di stare davanti agli ascensori.
    George: Stiamo aspettnado un amico che lavora qui per andare a pranzo.
    Jerry: E come si chiama?
    George: Burt... Har... binson... Burt Harbinson!
    Jerry: Burt Harbinson...
    George: Esatto.
    Jerry: Sembra un nome inventato!
    George: Ah, sì? Vediamo... Art... Cor...
    Jerry: ...Cor......Velay!
    Jerry: ...Corvaley?!
    George: Sì, esatto.
    Jerry: E che lavoro fa?
    George: È un importatore!
    Jerry: Importa solo, non esporta?
    George: Va bene, un importatore-esportatore, ok?
    [...]
    [Vanessa, la ragazza esce da uno degli ascensori]
    Jerry: Ecco, ci siamo: è lei, quella a destra!
    George: Oddio, non mi ricordo più chi sono!
    Jerry: Sei tu! Noi stiamo aspettando Art Corvelay!
    George: Vandelay!
    Jerry: Corvaley!
    George: Accidenti, fammi essere un architetto! Posso farlo!
    [...]
    [Vanessa, George e Jerry si presentano]
    Vanessa: Come mai siete qui?
    Jerry: Eh... Aspettiamo un amico che lavora proprio in questo edificio.
    George: Ah... Eh, sì. Art Vandelay.[1] Sì, è un amico, sì...
    Vanessa: Per quale compagnia?
    George: Compagnia...
    Jerry: Eh, non lo so... È un importatore.
    Vanessa: Importatore...
    George: Importatore-esportatore!
    Jerry: Importatore-esportatore!
    George: Già. Io invece... Io invece sono un architetto!
    Vanessa: Davvero?
    George: Sì.
    Vanessa: E su cosa stai lavorando?
    George: Ah... Su una linea ferroviaria.
    Vanessa: Io credevo fosse un lavoro da ingegnere...
    George: A volte lo fanno, sì...
  • [Jerry e sua madre Helen giocano a Scarabeo mentre Kramer suggerisce ad Helen]
    Jerry: "Fottere"?!
    Kramer: Mh-mh.
    Jerry: No, mi dispiace, ma ho paura che dovrò invalidarlo.
    Kramer: No, tu non invalidi proprio niente! È un verbo! Esiste come verbo!
    Jerry: E io lo invalido!
    Kramer: "Fottere"! "Fottere qualcuno"!
    [...]
    Jerry: [Dopo aver controllato sul dizionario] Non va bene. Mi dispiace, non c'è. Puoi anche toglierlo, mamma, avanti.
    Helen: Perché mi hai fatto sbagliare?
    Kramer: Ma no! Non vale! Ci vorrebbe un dizionario medico! "Il chirurgo sbaglia operazione: il paziente è fottuto!"
  • Sono sempre più convinto che il rapporto tra i due sessi è complicato. Anzi, direi che lo è ancora di più se avete avuto una relazione con qualcuno e avete la pretesa di restare amici. È quasi impossibile! Siete d'accordo che è un'impresa? Perché ormai ci si conosce troppo bene. Giusto? Sappiamo i trucchetti l'uno dell'altro. È come se due prestigiatori si intrattenessero a vicenda. Cosa si dicono? "Toh, un coniglio!" "E capirai, che ci vuole?" "Il solito trucco delle tre carte?" "Senti, seghiamoci tutti e due a metà e così la facciamo finita, ok?" (Jerry)

Episodio 3, Il furto

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  • Così, per immettermi nella corsia centrale, ho superato una donna, lei ha pensato per qualche ragione che io le avessi tagliato la strada, allora si è subito affiancata alla mia macchina e poi mi ha mostrato il dito. A me sembra una cosa arbitraria e ridicola quella di alzare il dito medio della mano e mostrarlo alle persone. E poi non sono mai riuscito a capire lo scopo di questo gesto. Insomma, quanlcuno mi mostra una delle sue dita. E io dovrei sentirmi male? È così che dovrebbe funzionare, per caso? Che cosa c'è di tanto terribile nelle dita della mano? Io penso che se qualcuno mi mostrasse le dita del piede starei peggio. Perché dovrebbe essere molto difficile mostrarle. Insomma, devi togliere la scarpa, il calzino, guidare e contemporaneamente alzare la gamba. "Guarda il dito del piede, amico!" Be', secondo me questo sì che sarebbe un vero insulto. (Jerry)
  • [...] preparare una valigia non è molto diverso dal fare una battaglia. Insomma, non puoi tralasciare niente, devi studiare ogni mossa, ogni singola posizione: da uno spazzolino da denti a un ombrello pieghevole o un normale paio di calzini neri. (Jerry)
  • Kramer: Sono umano.
    Jerry: A modo tuo sì.
  • Sono stato derubato tantissime volte. Circa una quindicina. La prima volta che succede è terribile, rimani scioccato. La reazione iniziale o quella dei tuoi amici è quella di dire "Chiama la polizia! Dovresti rivolgerti alla polizia!" E così dici a te stesso "Sì, hanno ragione. E meglio che chiami subito la polizia! Loro riusciranno a prendere il aldro e io finalmente potrò vedere degli uomini in azione." Giusto? Ti dici questo. Invece la polizia arriva a casa tua, stilano una specie di rapporto, e ti danno la tua copia. Io credo che se non danno anche al ladro la sua copia non riusciremo mai a risolvere questi casi. Giusto? Non è come in Batman dove ci sono soltanto tre ladri in città e ormai tutti sanno perfettamente di chi si tratta. Qui nessun ladro usa delle strane maschere per fare dei furti o si prende il disturbo di scrivere il suo soprannome. In questo modo sarebbe molto più facile prenderlo. "Avete visto un Sony? L'ha rubato il Pinguino! Sia ggirava da queste parti prima. Era vestito come un pinguino. Lo identificheremo. È un pinguino!" (Jerry)
  • [Lanciando una moneta per decidere tramite "testa o croce"]
    Jerry: Croce!
    George: Aspetta un momento! Ha colpito il tavolo!
    Jerry: E con ciò?
    George: Non possiamo convalidarlo! In questo modo non vale! Avanti, conosci le regole: la moneta non deve toccare niente altrimenti si rilancia.
    Jerry: Avresti dovuto specificarlo.
    George: Non c'è bisogno di specificarlo! Sono le regole!
  • Uno dei problemi della vita èc he quando sei piccolo hai un certo modo di risolvere i disaccordi e queste leggi sfortunatamente non funzionano nel mondo degli adulti. Uno dei principali modi in cui ragazzi risolvono le dispute è dire la propria decisione. Per esempio: "Io vado davanti!" "No, facciamo la conta!" "D'accordo." E chi vince la conta si siede davanti. Ha vinto: spetta a lui! In un tribunale le cose andrebbero così: "Vostro onore, il mio cliente vuole sedersi nel posto davanti." E il giudice direbbe: "Ha vinto al conta?" "Be', no, non l'ha vinta." Bang! "Ha vinto la conta: il caso è chiuso! L'obiezione è respinta!" (Jerry)

Episodio 4, L'amico insopportabile

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  • Il bello di noi uomini è che possiamo diventare amici sulla base di niente, o quasi. Praticamente due uomini diventano amici solo perché sono uomini! (Jerry)
  • Elaine: Avanti, usciamo un po'. Non voglio restare chiusa qui dentro...
    Jerry: Va bene.
    Elaine: Andiamo a mangiare qualcosa?
    Jerry: Dove vuoi andare?
    Elaine: Dove vuoi, io non ho fame.
    Jerry: Potremmo andare in una caffetteria. Così potremmo anche sederci.
    Elaine: E poi cosa facciamo, parliamo?
    Jerry: Sì, possiamo parlare.
    Elaine: Verrò solo se non devo parlare.

Note

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  1. È la prima volta in cui viene citato questo pseudonimo. George lo userà molte altre volte come nome fittizio.

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