Renzo Piano: differenze tra le versioni

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*La bellezza cambia il mondo e lo cambia una persona alla volta.
*La bellezza cambia il mondo e lo cambia una persona alla volta.


{{Int|Da ''[https://www.corriere.it/cronache/18_maggio_18/renzo-piano-il-mio-primo-ricordo-felice-costruivo-castelli-sabbia-3a8bf5a8-5aca-11e8-be88-f6b7fbf45ecc.shtml Renzo Piano: «Il mio primo ricordo felice? Costruivo castelli di sabbia. Per gli amici sono geometra»]''|Intervista di Elvira Serra, ''Corrie.it'', 19 maggio 2018.}}
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* Un architetto che non si trova a casa là dove costruisce è un ipocrita. Non puoi costruire a [[New York]] senza diventare newyorker, a [[Berlino]] senza diventare berlinese, a Beirut senza diventare libanese.
* Un architetto che non si trova a casa là dove costruisce è un ipocrita. Non puoi costruire a [[New York]] senza diventare newyorker, a [[Berlino]] senza diventare berlinese, a Beirut senza diventare libanese.

Versione delle 12:13, 21 mag 2018

Renzo Piano

Renzo Piano (1937 – vivente), architetto italiano.

Citazioni di Renzo Piano

  • Continuare a negare a dei bimbi, che sono italiani come i nostri figli, i diritti – lo ius appunto di ogni altro italiano, è tradire la nostra italianità, una crudeltà indegna dell'Italia.[1] 
  • Libero? Guardi che per un architetto la libertà non è un grande regalo. Io ringrazio il cielo quando mi danno indicazioni precise: sono come i quadretti sul grande foglio bianco che è il progetto.[2]
  • Non credo nel contrasto tra civiltà urbana e civiltà rurale. Il contrario di città non è campagna; è deserto. Deserto come luogo fisico e come solitudine esistenziale. La campagna europea non è l'Amazzonia; è antropizzata, è un luogo dell'uomo. L'Europa è tutta una grande città, e il treno è la sua metropolitana. Da Parigi si va in treno a Londra, Bruxelles, Amsterdam. L'Europa è il mio Paese, è la mia città.[3]
  • Quello dell'architetto è un mestiere antico come cacciare, pescare, coltivare ed esplorare. Dopo la ricerca del cibo viene la ricerca della dimora. Ad un certo punto, l'uomo, insoddisfatto dei rifugi offerti dalla natura, è diventato architetto.[4]

Dal programma televisivo Vieni via con me

Rai Tre, 22 novembre 2010

  • Bisogna sempre ricordare che fare architettura significa costruire edifici per la gente, università, musei, scuole, sale per concerti: sono tutti luoghi che diventano avamposti contro l'imbarbarimento. Sono luoghi per stare assieme, sono luoghi di cultura, di arte e l'arte ha sempre acceso una piccola luce negli occhi di chi la frequenta.
  • Talvolta l'architettura cerca il silenzio e il vuoto in cui la nostra coscienza si possa ritrovare. Il silenzio è un po' come il buio: bisogna avere il coraggio di guardarlo. E poi pian piano si comincia a vedere il profilo delle cose. Quindi l'architettura è anche l'arte di creare i luoghi per il silenzio, per la meditazione.
  • La politica teme il talento perché il talento ti regala la libertà e la forza di ribellarti.
  • Noi italiani siamo come dei nani sulle spalle di un gigante, tutti. E il gigante è la cultura, una cultura antica che ci ha regalato una straordinaria, invisibile capacità di cogliere la complessità delle cose. Articolare i ragionamenti, tessere arte e scienza assieme, e questo è un capitale enorme. E per questa italianità c'è sempre posto a tavola per tutto il resto del mondo.

Da Renzo Piano a Eurocities: «Genova è la città più bella del mondo»

Intervista di Chiara Pieri, Mentelocale.it, 3 novembre 2011.

  • A Genova non manca niente per essere europea. Nel '600, il siglo de oro, è stata una capitale mondiale e non ha mai perso quelle caratteristiche che l'hanno resa unica. [...] Spero che chi non c'è mai stato capisca la sua bellezza, troppo spesso nascosta e silenziosa.
  • Genova, è una delle città più belle del mondo. Prima del '92 il porto era separato dalla città, ma da allora Genova ha potuto ritrovare il suo contatto con il mare e ristabilire un rapporto con l'acqua. Paul Valéry la definì una 'cava d'ardesia', ma la sua componente acquatica è importantissima, è la sua identità.
  • Il mestiere dell'architetto è un mestiere d'avventura. L'architettura non è solo costruire, ma è un'arte sociale e umanistica. Quando si lavora e si progetta in una città è necessario diventare a tutti gli effetti membri di quel posto, per capirne l'anima e farla propria. Di volta in volta sono diventato parigino, berlinese, newyorkese, londinese, anche se resto sempre un genovese.

Dal programma televisivo Otto e mezzo

La7, 25 gennaio 2014

  • L'intelligenza deve essere leggera.
  • La bellezza cambia il mondo e lo cambia una persona alla volta.

Da Renzo Piano: «Il mio primo ricordo felice? Costruivo castelli di sabbia. Per gli amici sono geometra»

Intervista di Elvira Serra, Corriere.it, 19 maggio 2018.


  • Un architetto che non si trova a casa là dove costruisce è un ipocrita. Non puoi costruire a New York senza diventare newyorker, a Berlino senza diventare berlinese, a Beirut senza diventare libanese.
  • Il Beaubourg era figlio della rivolta studentesca. Quella che avevo vissuto a Milano prima del ‘68, quando di giorno lavoravo nello studio di Franco Albini, un genio, e di notte occupavo l’università, con Camilla Cederna che ci portava i cioccolatini. E quella vissuta dopo il ‘68, quando stavo a Londra, le gonne erano sempre più corte e i capelli più lunghi. A New York vedo abbastanza spesso Philip Roth e ho scoperto che eravamo amici a Londra in quegli anni.
  • Quando vai sul luogo capisci tante cose, parli con la gente, costruisci un ologramma mentale dentro il quale lavorare. Devi lasciar uscire dal terreno qualcosa, ti passano davanti dei fantasmi. Misuri cose non misurabili, i desideri, le aspirazioni.

La responsabilità dell'architetto

  • Pablo Neruda ha detto che il poeta quello che ha da dire, lo dice in poesia, perché non ha un altro modo di spiegarlo. Io, che faccio l'architetto, la morale non la predico: la disegno e la costruisco.
  • La città è una stupenda emozione dell'uomo. La città è un'invenzione, anzi: è l'invenzione dell'uomo!
  • Una città non è disegnata, semplicemente si fa da sola. Basta ascoltarla, perché la città è il riflesso di tante storie.

Note

  1. Dall'intervista di Francesco Merlo, Renzo Piano: "Ius soli, il no è crudele, quei bimbi sono italiani. Lo dicono i loro amici", Repubblica.it, 9 ottobre 2017.
  2. Da Luoghi dell'infinito, inserto di Avvenire, settembre, pp. 24-25.
  3. Dall'intervista di Aldo Cazzullo, Renzo Piano: «Macron coraggioso, l'Europa sa rinnovarsi», Corriere.it, 7 maggio 2017.
  4. Da Il Carabiniere, gennaio 2008, p. 91.

Bibliografia

  • Renzo Piano, La responsabilità dell'architetto. Conversazione con R. Cassigoli, Passigli, Firenze, 2000, pp. 75-82.

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