Vincenzo Cerami

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Vincenzo Cerami (1940 – 2013), scrittore, giornalista, sceneggiatore, saggista, drammaturgo e poeta italiano.

Citazioni di Vincenzo Cerami[modifica]

  • Alcuni anni fa strinsi amicizia con una coppia giovane e felice, marito e moglie. Passammo un'intera giornata in allegria, sulla loro barca. Avevo l'impressione di assistere alla nascita di un sodalizio proficuo e duraturo. La settimana dopo, al sorgere della mattina, prima di spararsi in fronte lei uccise il marito che ancora dormiva. La tragedia era già lì, pronta ad esplodere e io, come loro, non l'avevo visto, non mi ero accorto di niente.[1]
  • Grazie a Dylan il mio '68 cominciò prima. Lo ascoltai la prima volta a casa di un professore universitario di economia, stalinista; io ero povero, coi pantaloni che non toccavano le scarpe perché erano di mio fratello più grande. C'erano tanti libri in quella casa, odore di incenso e una musica in sottofondo, una voce nasale che finiva in un'armonica... la moglie del prof mi invitò a ballare... Il più grande di tutti, ha messo in scena il common sense della nuova epoca.[2]
  • Roma è tornata il paesone che era prima dell'arrivo di Rutelli.[3]
  • Un pazzo costa allo Stato 4 marchi al giorno. Uno storpio 4,50, un epilettico 3,50. Visto che la quota media e di 4 marchi al giorno e i ricoverati sono 300.000 quanto si risparmierebbe complessivamente se questi individui venissero eliminati? (da La vita è bella, Einaudi)

Un borghese piccolo piccolo[modifica]

  • Alla fine, sempre, prima di chiudersi nei rispettivi uffici, gli impiegati si trovavano d'accordo che l'istituzione di una sana pena di morte avrebbe messo a tacere definitivamente tutta la violenza di questo mondo.
  • Avanti Giovanni vedeva solo due avvenimenti certi ed erano altrettante disgrazie definitive: il proprio trapasso e quello della moglie, niente più.
  • Una bara dell'ottavo o nono piano, alle spalle di Giovanni, era scoppiata e dalle spaccature del legno veniva fuori uno strano materiale, un misto di stracci umidi e di melma densa.
  • Che strano, – pensò. – tutti vecchietti sembrano i morti... di qualsiasi età, tutti vecchietti.
  • Come sono piccoli gli uomini!... che defecano, mingono, fanno di queste cose e poi vanno all'altro mondo!

Incipit di La gente[modifica]

Iniziando questo viaggio mi volgo a salutare Aulo Persio Flacco, nato a Volterra etrusca nel 34 dopo Cristo e morto a dodici chilometri da Roma, sull'Appia, non lontano dall'odierna Capannelle, nel 62 ai tempi di Nerone.[4]

Collaborazioni[modifica]

Note[modifica]

  1. Da Fattacci. Il racconto di quattro delitti italiani, Einaudi, Torino, 1997, prefazione.
  2. Da Un mito compie 60 anni: il mondo celebra Bob Dylan, Corriere della Sera, 22 maggio 2001.
  3. Da un'intervista a Il Fatto Quotidiano; citato in ilTuscolo.it, 17 gennaio 2011.
  4. Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, Incipit, Skira, 2018. ISBN 9788857238937

Bibliografia[modifica]

  • Vincenzo Cerami, Un borghese piccolo piccolo, Garzanti.

Adattamenti[modifica]

Film[modifica]

Filmografia[modifica]

Sceneggiatura[modifica]

Altri progetti[modifica]