Vai al contenuto

Antonino Zichichi

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
(Reindirizzamento da Zichichi)
Antonino Zichichi, 2008

Antonino Zichichi (1929 – vivente), fisico italiano.

Citazioni di Antonino Zichichi

[modifica]
  • Certamente il paradiso è qualcosa di cui tutti abbiamo bisogno, però non dobbiamo immaginarcelo in modo antropomorfico. [...] Ritengo che non si possa certo escludere la possibilità di un'esistenza al di fuori dello spazio e del tempo, della massa, delle energie e delle cariche. Nel paradiso può esserci tutto fuorché questo.[1]
  • Come mai il mondo riconosce all'Inghilterra, l'United Kingdom, le insegne di paese che ha dato vita all'epoca moderna? Non è stato Newton ma Galilei ad aprire l'età moderna.[2]
  • Da scienziato credente [...] è mia profonda convinzione che sia compito nostro cercare nella natura e nell'universo, come fece Galileo Galilei, padre della scienza moderna, le impronte di Dio.[3]
  • Dobbiamo ricordare che la Sicilia è terra di Archimede non terra di mafia. Quello che ha fatto Archimede è unico al mondo. È l'unico uomo al mondo che dall'alba della civiltà fino al 1500 dopo Cristo, in diecimila anni ha capito cose che nessun altro, nemmeno Einstein, ha capito fino al 1929. È stato lui a dire Datemi una leva e solleverò il mondo. Associare l'immagine della Sicilia ad un così grande scienziato è un grande problema che dobbiamo affrontare. È un tema che abbiamo dimenticato per duemila anni.[2]
  • Esiste una logica, che noi proviamo a decifrare con i nostri esperimenti e le nostre teorie, ma non esiste nessuna scoperta scientifica che possa essere usata per mettere in dubbio o negare l'esistenza di Dio. E la scoperta delle prime leggi fondamentali della natura da parte di Galilei nasce da un atto di fede nel Creatore. "Scienza e fede sono entrambi doni di Dio" disse Giovanni Paolo II. (Prefazione all'edizione italiana di Dio. La scienza, le prove, p. 11)
  • Il primo dei progetti si intitola Archimede e riguarda la diffusione dell'opera e del pensiero del più grande intelletto degli ultimi diecimila anni. Una cosa che nessuno sa, tranne i quattro gatti che hanno studiato queste cose. Come me. Intanto faremo in modo che in tutta la Sicilia, le piazze più belle vengano intitolate allo scienziato siracusano. Basta con l'intitolazione a gente che per la Sicilia non ha fatto nulla.[4]
  • Immaginate di avere una macchinetta dove metti un euro ed esce un panino e una macchinetta identica dove metti sempre un euro ed escono un milione di panini. Voi che scegliereste? Un milione, è chiaro. Ecco questo è il vantaggio dell'energia nucleare per il genere umano.[5]
  • La climatologia è un campo affascinante e complesso, che spesso suscita interrogativi e discussioni accesi. Personalmente, ho una visione critica nei confronti di questa disciplina, e lasciatemi spiegare il perché.
Le strutture matematiche utilizzate in climatologia non dispongono di una soluzione analitica definitiva. Cosa significa questo? Semplicemente, non esiste un'equazione finale che possa offrire risposte precise e inequivocabili. Ciò che possiamo fare sono solo approssimazioni, costruendo modelli basati su parametri variabili.
Il grande matematico von Neumann, pioniere in questo campo, ci avverte dell'incertezza intrinseca nei modelli matematici. Utilizzando un'espressione pittoresca, ci dice che con un modello con quattro parametri liberi, è possibile descrivere un elefante, ma se si aggiunge un quinto parametro, si può far volare lo stesso elefante. Questa metafora illustra perfettamente la natura delle previsioni basate su modelli matematici.
I modelli matematici utilizzati in climatologia sono estremamente complessi e includono decine di parametri liberi. Di conseguenza, le previsioni non possono essere considerate rigorosamente scientifiche. È fondamentale che il grande pubblico comprenda la limitata affidabilità di queste previsioni e sappia distinguere ciò che è prevedibile da ciò che non lo è.
Dobbiamo focalizzare l'attenzione sui parametri che realmente conosciamo e quelli che ancora ci sfuggono, dedicando sforzi alla ricerca e alla comprensione dei fenomeni naturali. Questo è il vero punto su cui concentrare gli sforzi e le risorse.[6]
  • La teoria dell'evoluzione [di Darwin] non spiega come sia avvenuto questo passaggio, dalla materia inerte alla materia vivente e poi alla sola forma di materia vivente dotata di ragione, che è l'uomo. Non è scientificamente rigorosa. Una teoria scientifica rigorosa risponde ai requisiti di rigore scientifico di Galileo, che fu il padre della scienza: descrizione matematica e riproducibilità sperimentale. Requisiti che la teoria evoluzionista non rispetta, proprio perché non sa descrivere né men che meno riprodurre il passaggio dalla materia non vivente alle specie viventi, vegetali e animali. Essa non sa rispondere alla domanda del perché tra milioni di specie, soltanto una, l'essere umano, è dotata di ragione. La scienza della vita non ha capito come nasce la vita, non è una scienza esatta.[7]
  • Molto spesso si parla dell'ateismo come di una scelta basata sul rigore logico, sull'analisi razionale. Ma ciò che molti non comprendono è che esiste una limitazione intrinseca al rigore logico nell'ambito dell'immanente, del tangibile. L'ateo, nell'affermare che non può credere in Dio per rigore logico, si basa su un'unica forma di ragionamento, quella che opera all'interno del mondo concreto e misurabile. Tuttavia, è importante comprendere che questo tipo di rigore logico non è in grado di dimostrare in modo definitivo l'inesistenza di Dio. Ecco quindi emergere l'Antinomia dell'Ateismo: la contraddizione intrinseca nella pretesa di negare l'esistenza di Dio attraverso un'analisi limitata all'immanente. Questo non significa che l'ateismo sia sbagliato o invalido, ma piuttosto che la questione della fede va oltre il semplice rigore logico razionale. È importante riflettere su queste tematiche con mente aperta e spirito critico, riconoscendo le limitazioni della nostra comprensione umana di fronte al mistero dell'esistenza.[8]
  • Nella Cultura Occidentale, partendo da Fidia e dal Partenone, la sezione Aurea e il Numero Aureo sono presenti, consapevolmente o inconsapevolmente, in celeberrime opere. Nel Rinascimento, dopo la riscoperta di Fibonacci, fu simbolo di perfezione estetica da utilizzare in architettura e nell’arte con, tra gli altri, Leonardo da Vinci (1542-1519) e Albrecht Dürer (1471-1528). Il Numero Aureo sta in molte figure geometriche rendendole Auree. Lo abbiamo tra l’altro nell’architettura ottagonale di Castel del Monte. Il rapporto Aureo entra nel pentagono che è Aureo in quanto il lato della stella e il lato del pentagono sono nel rapporto del 38% e 62%, come vuole il Numero Aureo.[9]
  • Peter Higgs inserì nella lagrangiana la massa immaginaria. Cioè, la massa reale moltiplicata per l'unità immaginaria. (l'unità immaginaria è quel numero che, moltiplicato per se stesso dà, come risultato –1). Higgs scoprì che le cose di cui è fatto il mondo acquistano massa reale senza che i calcoli divergano. Ma dove era la prova? La scoperta del bosone che prende il nome di Higgs è la prova tanto cercata. Quel bosone non è la particella che dà massa a tutte le altre cose, come molta gente dice e scrive; esso è la prova che la massa immaginaria entra nella descrizione dei fenomeni fondamentali, il che vuol dire nella Logica che regge l'Universo Subnucleare, quindi il mondo.[10]
  • Queste due [scienza e fede] non possono essere in conflitto per il semplicissimo motivo che la Scienza nasce nel cuore della Cultura Cattolica. E nasce in quanto un credente cercava nelle "pietre" le "impronte del Creatore". Galileo Galilei chiamava così le Leggi Fondamentali della Natura.
    Avrebbe potuto scoprire che le "impronte" non esistevano, ma che esisteva solo e soltanto il caos. Ancora oggi c'è chi sostiene che noi saremmo figli del caos, negando così l'esistenza di una Logica Fondamentale che regge il mondo.
    L'esistenza di questa Logica è il messaggio che viene dalla Scienza dopo 400 anni di ricerche sperimentali caratterizzate da scoperte che nessuno aveva saputo immaginare.
    Queste scoperte sono la prova che l'Autore delle Leggi Fondamentali è più intelligente di tutti noi e che non siano figli del caos, ma di una Logica Rigorosa.
    Se c'è una Logica deve esserci l'Autore della Logica. Giovanni Paolo II diede la definizione corretta per sancire l'alleanza tra Scienza e Fede «Scienza e Fede sono entrambe doni di Dio».[11]
  • Quando Higgs formulò la sua teoria, molti si mostrarono scettici. "Se il meccanismo di Higgs è vero, vuol dire che lui è Dio", dicevano.[10]
  • Sarei felice se la Sicilia fosse piena di centrali nucleari. Centrali sicure e controllate, costruite da veri scienziati.[5]
  • Scienza e fede non sono in contrasto, sono espressioni delle due componenti di cui siamo fatti: il trascendente e l'immanente.[12]
  • Se io nego l'esistenza della sfera trascendentale, allora tutto si esaurisce nell'immanente e la componente più rigorosa della logica, quindi la struttura matematica, dovrebbe dimostrare il teorema della negazione di Dio [...]. Perché la scienza non potrà mai scoprire Dio? Perché, se la scienza scoprisse Dio, Dio sarebbe la più grande scoperta di tutti i tempi, ma non sarebbe Dio, perché Dio è tutto; la scienza può scoprire solamente i componenti fondamentali della realtà immanentistica. [...] Siccome la scienza scopre che esiste una logica rigorosa che regge il mondo dalle sue strutture più piccole, come la struttura del protone [...], ai confini del cosmo, se c'è una logica rigorosa, è legittimo chiedersi: "Ci sarà un autore di questa logica?".[13]
  • Se fossimo figli del caos, non potrebbero esistere le leggi fondamentali della natura.[14]
  • Nata con un atto di fede nel creato, la scienza non ha mai tradito suo padre. Essa ha scoperto – nell'immanente – nuove leggi, nuovi fenomeni, inaspettate regolarità, senza però mai scalfire, anche in minima parte, il trascendente.[14][15]

Antonino Zichichi: l'alleanza tra fede e scienza è possibile

intervista di Paolo Centofanti, Zenit, 30 gennaio 2008

  • Nel corso di diecimila anni, dall'alba della civiltà al sedicesimo secolo, tutte le culture si erano illuse di sapere decifrare il Libro della natura senza mai porre una sola domanda al Suo Autore. Ecco perché a nessuna cultura era toccato il privilegio di scoprire una Legge fondamentale della natura.
  • Per fare una scoperta scientifica è quindi necessario arrendersi alla superiorità intellettuale del Creatore di tutte le cose visibili e invisibili, e realizzare un esperimento.
  • Per Papa Benedetto XVI, la ragione è al centro della cultura del nostro tempo. Il suo pensiero su Galileo Galilei è stato mistificato, estrapolando una citazione di Feyerabend (che dichiarava giusta la condanna a Galilei), da un discorso che in realtà mirava a sostenere proprio la tesi opposta. E proprio in Galilei, il Pontefice vede una unione ideale tra scienza e fede.

Inglesi, vi stanno disinformando

il Giornale, 29 luglio 2009

  • Chi evoca la dittatura in tempi di democrazia offende i martiri di tutti i totalitarismi: quelli di Hitler e di Pol Pot, di Stalin e della Spagna di Franco, di Tito, del fascismo, del Portogallo di Salazar, i desaparecidos argentini, gli studenti cinesi, i vietnamiti e i coreani del nord, le vittime cilene e di tutte le teocrazie islamiche o non islamiche, i martiri di Cuba e di quei Paesi del Sudamerica, dell'Asia e dell'Africa dove la libertà è morta. Alcuni fra questi erano poeti, commediografi, romanzieri. E hanno narrato e raccontato, con l'ombra della morte alle spalle, la tragica realtà delle dittature. Non avevano giornalisti ad ascoltarli, ma giustizieri. È troppo facile, e terribilmente vile, fare gli antifascisti senza fascismo.
  • Non è necessario essere politologi per capire che in Italia non c'è alcuna dittatura. Le elezioni sono libere. Non ci sono persone che vengono picchiate, manganellate, incarcerate per le loro idee. Eppure c'è qualcosa di grave nelle informazioni che vanno dall'Italia all'estero.
  • Una delle nostre bandiere è la Scienza senza segreti e senza frontiere.

L'Infinito

[modifica]

Il mondo che ci circonda non mette, sul piatto delle cose certe, l'Infinito. Eppure la mente umana, da sempre, per secoli e secoli, ha cercato di misurarsi con L'Infinito.
È di straordinario interesse percorrere questo cammino, irto di difficoltà concettuali, dinanzi alle quali si sono bloccati alcuni tra gli intelletti più acuti di tutta l'umanità: da Aristotile, ad Archimede, a Galilei.
Difficoltà che altri hanno poi saputo superare, come vedremo nel corso di queste pagine.
Chi avrebbe mai potuto pensare che fosse possibile misurare una cosa come l'Infinito? Essa infatti è la più grande di tutte le cose, razionalmente concepibili, dall'intelletto umano.
E chi avrebbe mai potuto immaginare che esistono non uno soltanto, ma diversi livelli d'Infinito?

[Antonino Zichichi, L'Infinito, Rizzoli, Milano, 1994. ISBN 88-17-13833-9]

Citazioni

[modifica]
  • Sarà sempre possibile trovare un teorema che nessuno sarà in grado di dimostrare: vero oppure falso.[16] (1994, p. 148)
  • La matematica – che nell'immanente è la forma più rigorosa di pensiero logico – arriva a conclusione analoghe a quella cui porta la ricerca scientifica pura. Entrambe queste discipline operano nell'immanente. La matematica in modo totalmente speculativo: senza alcun riferimento alla realtà fisica. La scienza galileiana, invece, seguendo passo passo tutto ciò che compone il mondo che ci circonda e di cui siamo parte. Il grande sviluppo del pensiero matematico porta a scoprire una realtà che sta al di sopra di tutta la Matematica. L'Infinito Assoluto. Questa realtà, assolutamente astratta, eppure concepita in termini di totale rigore logico, nessun intelletto umano potrà mai conquistarla. Esattamente come avviene nella Scienza: nessuno scienziato potrà mai capire fino in fondo il Grande Disegno. (2004, p. 174)
  • [Principessa Cristina:] Se immagino un numero enormemente grande e in continua, libera crescita, esso sarà sempre al di sotto del mio Infinito. Questo mio infinito, per chiarezza, io lo chiamerò, Infinito Attuale. Il motivo è semplice. Voglio distinguerlo da quell'unica forma di infinito nella quale credette Aristotele: l'Infinito Potenziale. Questo tipo d'Infinito Aristotelico lo possiamo immaginare come una cosa in libera crescita, che è sempre più grande dell'ultima pensata. Se questa cosa fosse un numero, aggiungo uno e il numero più grande pensato aumenta sempre, verso l'Infinito, senza però mai raggiungerlo. Ecco perché si chiama Infinito Potenziale. «Il mio Infinito Attuale io lo concepisco», aggiunse la Principessa, «totalmente esistente nella sua Infinità». (2004, p. 68)
  • Il Marchese Augusto non voleva essere da meno: «Anch'io posso pensare come esistente, già pronto lì per essere da me logicamente e rigorosamente usato, un Infinito di pietre preziose».
«Perché no?», ribatté la Principessa.
«E adesso attenzione. Abbiamo costruito con la forza del nostro intelletto tre Insiemi Infiniti Attuali:
«l'insieme dei numeri interi,
«l'insieme dei cubetti d'oro,
«l'insieme delle pietre preziose.» (2004, p. 69)

Perché io credo in Colui che ha fatto il mondo

[modifica]
  • Credere in Dio è più logico e scientifico che credere nel nulla.
  • Il miracolo è destinato a essere creduto da coloro che hanno avuto il dono della Fede. E a non esserlo, da coloro che questo dono non l'hanno avuto.
  • L'uomo che ha Fede è fortunato.
  • La Scienza è l'unico strumento che l'uomo possiede per dimostrare, con i fatti, che la Natura è un libro scritto seguendo un preciso disegno.
  • Nessuno scienziato potrà mai capire fino in fondo il Grande Disegno.
  • Non è vero che una costruzione logica debba necessariamente portare a una conclusione o alla sua negazione. È altrettanto rigorosamente logico che venga fuori la conclusione: è impossibile decidere.
  • Studiando la parte materiale della nostra esistenza, l'uomo scopre le Leggi fondamentali della Natura. E non può non porsi la domanda: chi ha fatto queste leggi?
  • La Pietà, Michelangelo, l'ha saputa concepire, sentire e realizzare lui.
  • Le Tre Forze Fondamentali sono: la Forza Elettrodebole.
  • Se il Creatore m'avesse regalato un altro cervello io avrei potuto fare altre cose.
  • La più grande conquista della Logica Matematica è l'Infinito.
  • La forma più elementare di Logica corrisponde a dire: patti chiari, amicizia lunga.
  • La scienza è fonte di valori che sono in comunione, non in antitesi con l'insegnamento delle Sacre Scritture, con i valori quindi della Verità Rivelata.
  • Mangiare dieci chili di pane non è come mangiarne un chilo. Bere dieci litri di vino non è come berne uno solo. Però, anche se pane e vino hanno sapore diverso, la loro massa può essere esattamente la stessa.
  • Non esiste alcuna scoperta scientifica che possa essere usata al fine di mettere in dubbio o di negare l'esistenza di Dio.
  • Il caso Galilei è ancora cronaca. Dobbiamo aspettare qualche migliaio di anni per avere, di esso, una lettura fedele.
  • Il valore del Crocefisso nello studio di un ateo ha in Pertini l'esempio più significativo.
  • Ancora oggi sorprende la velocità con cui cadono le pietre: troppo veloci per essere misurate. E invece no.
  • Lunedì vuol dire Luna; Martedì, Marte; Mercoledì, Mercurio; Giovedì, Giove; Venerdì, Venere; Sabato, Saturno; Domenica, Sole.
  • Galilei, grazie alla scoperta del Principio di Relatività e del Principio di Inerzia, libera la Terra dall'incubo di dovere stare ferma al centro del mondo. [...] Non serve a nulla esser fermi al centro del mondo. Velocità costante zero equivale a velocità costante qualsiasi.
  • L'esistenza stessa della Scienza la dobbiamo alla cultura cristiana.
  • È nel seno della Chiesa di Cristo che ha avuto origine la Scienza.

Citazioni su Antonino Zichichi

[modifica]
  • A questo punto ho voluto vedere che cosa ne pensassero gli altri, di Zichichi: se, cioè, ero solo io a considerarlo un povero iddiota (con due "d", come i suoi lettori). E ho scoperto che da anni era sbeffeggiato dai colleghi e dai recensori, e che era un vero "imbarazzo" per la scienza. Cioè, un uomo utile per ottenere finanziamenti, tramite le sue frequentazioni con il potere politico e religioso, ma di cui vergognarsi dal punto di vista intellettuale. Più o meno, come gli "intoccabili" della vecchia India, che facevano i lavori considerati indegni e impuri, ma dei quali persino l'ombra era contaminante. (Piergiorgio Odifreddi)

Note

[modifica]
  1. Dall'intervista di Paola Giovetti, L'armonia dell'infinitamente piccolo, in Paola Giovetti, Alla ricerca del paradiso, Studio Tesi, 1995³.
  2. a b Citato in Carlo Passarello, La "prima volta" di Zichichi e all'Ars si parla di Archimede, LiveSicilia.it, 7 febbraio 2013.
  3. Citato in Dio. La scienza, le prove, RAI Cultura, 2024.
  4. Citato in Zichichi parla di Archimede e raggi cosmici: e i veri problemi della Sicilia?, PalermoMania.it, 23 gennaio 2013.
  5. a b Citato in Zichichi: «Sogno una Sicilia piena di centrali nucleari», Corriere del Mezzogiorno.it, 4 dicembre 2012.
  6. Dal profilo ufficiale Facebook, 8 maggio 2024.
  7. Citato in Darwin: Zichichi, "l'evoluzione non è scientificamente rigorosa", agensir.it, 12 febbraio 2009.
  8. Da un post sulla pagina ufficiale facebook.com, 3 maggio 2024.
  9. Citato in “Arte e matematica al Bioparco, Il Numero Aureo negli animali”, a cura di Antonino Zichichi e Victoria Noel-Johnson, 22 aprile 2024.
  10. a b Citato in Stefano Magni, Zichichi racconta il Bosone di Higgs, Opinione.it, 8 luglio 2012.
  11. Da Scienza e fede non possono essere in conflitto, informazionecattolica.it, 10 agosto 2023.
  12. Dalla prefazione a Michel-Yves Bolloré e Olivier Bonnassies, Dio, la scienza, le prove; citato in A. Uras, Dio, la scienza, le prove: un triangolo impossibile?, primapagina.sif.it, 28 febbraio 2024.
  13. Frase pronunciata in una conferenza, il cui video è disponibile su Youtube, 17 marzo 2010.
  14. a b Citato in Angelica La Rosa, Antonino Zichichi: "se fossimo figli del caos, non potrebbero esistere le leggi fondamentali della natura", informazionecattolica.it, 17 dicembre 2020.
  15. Da Perché io credo in colui che ha fatto il mondo , Il Saggiatore.
  16. Enunciazione del primo teorema di incompletezza di Gödel, aspramente criticata da Piergiorgio Odifreddi in una recensione sul libro dell'aprile del 1994: in tale affermazione «la parola "teorema" viene usata come sinonimo di affermazione non dimostrabile. In matematica essa significa però l'esatto opposto». Confronta anche Perché io credo in Colui che ha fatto il mondo, p. 143: «Ci sono teoremi impossibili da dimostrare».

Bibliografia

[modifica]

Altri progetti

[modifica]