Al Gore

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Al Gore nel 1994
Medaglia del Premio Nobel
Medaglia del Premio Nobel
Per la pace (2007)

Albert Arnold Gore, Jr. (1948 – vivente), politico statunitense.

Citazioni di Al Gore[modifica]

  • Abbiamo tutto ciò che ci serve, a parte forse la volontà politica. Ma, si sa... la volontà politica è una risorsa rinnovabile.[1]
We have everything we need to get started, with the possible exception of the will to act, that's a renewable resource.[2]
  • Adesso avvertimenti di diverso tipo segnalano un olocausto ambientale senza precedenti. Ma dov'è la vigilanza morale che potrebbe renderci più sensibili al nuovo modello di cambiamento ambientale? Ancora una volta, i leader mondiali cianciano, sperando che il pericolo si dissolva. Eppure oggi l'evidenza di una Notte dei cristalli ecologica è chiara come il suono di un vetro che s'infrange a Berlino.[3]
  • [Gaffe] Durante la mia permanenza al Congresso, ho preso l'iniziativa ed ho dato il via alla creazione di Internet.[4]
  • [...] il vento e il Sole e la Terra stessa forniscono combustibili gratuiti, in quantità sostanzialmente illimitata.[5]
  • Nei prossimi 5 o 7 anni la calotta di ghiaccio che ricopre il Polo Nord potrebbe scomparire completamente nei mesi estivi.[6]
  • [Sulla Rivolta del ghetto di Varsavia] Onoriamo il loro coraggio. Erano ebrei, erano polacchi, erano membri della razza umana che reclamavano onore e dignità davanti alla desolazione, alla disparità, alla depravazione e alla morte. La rivolta del ghetto di Varsavia ammonisce i tiranni ovunque essi governino che nel cuore umano brilla eterna una luce fiera e limpida che l'oscurità non potrà mai spegnere.[7]
  • Sento di aver fallito per più di trent'anni. Ma non è detta l'ultima parola.[8]

La Scelta[modifica]

Incipit[modifica]

Quasi 20 anni fa, il compianto romanziere americano Kurt Vonnegut scrisse: "C'è qualcosa degli Stati Uniti della mia gioventù, a parte la gioventù stessa, di cui io avverta con dolore la mancanza? C'è una sola cosa che mi manca in modo quasi intollerabile, e cioè la libertà dalla certezza che molto presto gli esseri umani avranno reso inabitabile questo umido pianeta verdeblu".
Surreale come d'abitudine, cinico e maestro dell'umorismo nero, Vonnegut continuava: "Se tra cent'anni arrivassero qui gli extraterrestri o gli angeli, e ci trovassero estinti come i dinosauri, quale messaggio potremmo lasciare loro, magari inciso a grandi lettere su una parete del Grand Canyon?"
Vonnegut suggeriva un messaggio di questo tipo: "Probabilmente avremmo potuto salvarci, ma eravamo troppo pigri per sforzarci... e maledettamente spilorci".

Citazioni[modifica]

  • La disperazione non serve a nulla quando la realtà offre ancora margini di speranza. La disperazione non è che una forma di negazione, che spinge all'inerzia. Non c'è tempo per disperarci.
  • Un antico proverbio africano dice: "Se volete andare in fretta, andate soli; se volete andare lontano, andate insieme".
    Dobbiamo andare lontano... in fretta.
  • Possiamo risolvere la crisi climatica. Sarà difficile, certo; ma se scegliamo di risolverla, non ho alcun dubbio che possiamo farcela e ce la faremo.
    Inoltre dobbiamo rallegrarci al pensiero che la nostra generazione ha un privilegio raro, appannaggio di pochi: l'opportunità di impegnarsi in una missione storica, che merita i nostri sforzi migliori. Dovremmo essere fieri di vivere in un'epoca in cui ciò che facciamo ora determinerà il futuro della civiltà umana.
  • Ormai non ci sono dubbi che la crisi climatica rappresenti una minaccia senza precedenti non solo per la sopravvivenza del pianeta, ma anche per le nostre idee sulla capacità della democrazia e del capitalismo di riconoscere questo problema come tale e affrontarlo con la giusta prospettiva, fermezza e urgenza.
    Il surriscaldamento globale è stato descritto come il più grande fallimento nella storia del mercato, ma è anche, finora, il più grande nella storia della democrazia.
  • La cattiva interpretazione di ciò che giudichiamo come "di valore" e la confusione su cosa è probabile che ci renda felici sono in parte causate dalla nostra ossessione per i beni materiali. Da qui il motto "He who dies with the most toys wins", chi muore con più giocattoli ha vinto, frase ironica che riassume il nostro comportamento, ma che se si considerano le attuali concezioni sullo scopo della vita, è una fonte di saggezza.
  • Le uniche soluzioni sensate ed efficaci alla crisi climatica richiedono agli esseri umani grossi cambiamenti nel modo di agire e di pensare, che favoriscano l'efficienza e la conservazione, stimolino il passaggio dai combustibili fossili all'energia solare, eolica o rinnovabile di altri tipi, e pongano fine alla distruzione delle foreste, delle coltivazioni e dell'impoverimento dei suoli ricchi di carbonio.
  • In un'economia di mercato come la nostra, tutte le soluzioni sarebbero più efficaci e semplici da realizzare se attribuissimo al CO2 e ad altri agenti inquinanti un prezzo, e per farlo dobbiamo ricorrere agli strumenti giusti. Una volta raggiunto questo obiettivo, l'esternalità negativa prima invisibile, non segnalata dal mercato, verrà alla luce e sarà inclusa nelle decisioni di chi vi partecipa.
  • I mercati dei capitali e il capitalismo hanno raggiunto un punto critico. La predominanza dei ragionamenti a breve termine nel sistema finanziario paralizzerà l'innovazione, danneggerà l'economia, comprometterà ancora di più il sistema pensionistico e finirà con l'erodere il nostro standard di vita. Le comunità degli investitori che pensano a lungo termine, significativa maggioranza degli asset in cui si investe, devono adottare un approccio mentale genuinamente orientato al futuro; lo stesso vale per i dirigenti aziendali e i ricercatori, perché è da questo che dipende la nostra sussistenza e quella dei nostri figli e nipoti.
  • La scelta ci fa paura, ed è potenzialmente eterna. È nelle mani della generazione attuale: una decisione a cui non possiamo sottrarci; e una scelta di cui ci pentiremo o ci rallegreremo per tutte le generazioni future.
  • Se una rana si tuffa in una pentola d'acqua bollente, salta subito fuori perché avverte il pericolo. Ma se si tuffa in una pentola d'acqua tiepida, che viene portata lentamente a ebollizione, non si muove affatto, rimane lì anche se la temperatura continua a salire. E alla fine muore bollita, se qualcuno non la salva. Il nostro sistema nervoso collettivo è come quello della rana: serve una scossa improvvisa perché ci rendiamo conto del pericolo. Se invece ci sembra graduale, anche se arriva velocemente, restiamo seduti senza reagire.

Note[modifica]

  1. Citato in AA.VV., Il libro dell'ecologia, traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2019, p. 309. ISBN 9788858024362
  2. Dal discorso per il premio Oscar per "Una scomoda verità", 21 febbraio 2007.
  3. (EN) Now warnings of a different sort signal an environmental holocaust without precedent. But where is the moral alertness that might make us more sensitive to the new pattern of environmental change? Once again, world leaders waffle, hoping the danger will dissipate. Yet today the evidence of an ecological Kristallnacht is as clear as the sound of glass shattering in Berlin. Da Earth in Balance: Healing the Global Environment, Routledge, 2013, p. 177. ISBN 1134038380
  4. Citato in Alessia Manfredi, Polemiche e battute, Internet entra in campagna elettorale, Repubblica.it, 23 marzo 1999.
  5. Citato in AA.VV., Il libro dell'ecologia, traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2019, p. 304. ISBN 9788858024362
  6. Da una dichiarazione del 2009; citato in Chicco Testa (con Patrizia Feletig), Contro (la) natura, Marsilio Editore, Venezia, 2015, p. 93. ISBN 9787-88-317-1956-8
  7. Dal discorso pronunciato a Varsavia nel corso della cerimonia comemorativa svoltasi al Monumento agli eroi del ghetto il 19 aprile 1993. Citato in L'olocausto non è finito, repubblica.it, 20 aprile 1943.
  8. Citato in Jonathan Freedland, La rinascita di Al Gore, Internazionale, n. 671, 8 dicembre 2006, p. 34.

Bibliografia[modifica]

Voci correlate[modifica]

Altri progetti[modifica]