Annemarie Selinko

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Annemarie Selinko (1914 – 1986), scrittrice austro-danese.

Désirée[modifica]

Incipit[modifica]

LA FIGLIA DI UN MERCANTE DI SETA DI MARSIGLIA
Marsiglia ai primi di germinale.
(fine marzo 1794, secondo l'antiquato calendario di Mamma)
Io mi sono convinta che una donna può davvero ottenere molto da un uomo quando possiede un bel seno rotondo. Mi sono proposta, per questo, d'imbottirmi per benino la scollatura con quattro fazzoletti, domani, così da acquistare l'apparenza di una signorina cresciuta. Certo io sono già cresciuta, e del tutto, naturalmente; ma è una cosa che so soltanto io, e ancora non la dimostro a chi mi guarda.
Nel novembre scorso ho compiuto quattordici anni e Papà, per il mio compleanno, mi ha regalato questo bel diario. Certo è un peccato riempire di scrittura queste delicate pagine bianche. E questo mio libro è anche munito di una sua piccola serratura, così che io me lo posso chiudere a chiave. Neppure mia sorella Giulia saprà quello che vi sarà scritto.
È stato l'ultimo regalo del mio Papà
Il mio Papà era il negoziante di sete Francesco Clary di Marsiglia, ed è morto due mesi fa di polmonite.
«E che cosa devo scrivere in questo mio libro?» gli domandai un po' confusa. Papà sorrise, e mi baciò sulla fronte.
«La storia della cittadina francese Bernardina Eugenia Désirée Clary», rispose e, improvvisamente, mi accorsi dalla sua faccia che era commosso.

Citazioni[modifica]

  • Ogni tanto Giambattista invitava dei professori di Gottinga che cercavano, in uno spaventoso francese, di spiegarci le loro teorie. Uno di essi una volta ci lesse in tedesco un dramma scritto dall'autore di quel romanzo da comodino, il «Werter» che noi, nei tempi andati, avevamo divorato. Questo poeta si chiama Goethe, e io facevo dei segni a Giambattista perché facesse finire quel martirio. Noi intendiamo troppo poco il tedesco. (p. 343-344)
  • Prima mi hanno fatto scuola le monache – pensai – poi hanno arrestato o cacciato le monache e ci hanno detto, a noi bambini, che Dio non esiste e che esiste soltanto la Ragione. Dovemmo adorare questa Ragione e Robespierre le fece financo erigere degli altari. Poi venne un tempo nel quale nessuno si occupò della nostra fede, e ciascuno poteva credere quello che gli garbava. Quando Napoleone diventò Primo Console, ci furono un'altra volta dei preti che giurarono fedeltà non alla Repubblica, ma alla Sacra Romana Chiesa. Da ultimo Napoleone costrinse il Papa a venire da Roma a Parigi per incoronarlo e introdusse di nuovo la religione cattolica nelle scuole dello Stato. Adesso ecco che lui fa insegnare nelle scuole un Componimento del Catechismo. (p. 346-347)
  • Alcuni giorni dopo mi rallegravo con Giambattista, per il nostro concerto, che il musicista di Vienna avrebbe diretto. Monsieur Beethoven è un ometto bassotto con la più disordinata capigliatura che mai sia comparsa alla nostra mensa. La sua faccia è tonda e abbronzata dal sole: è butterato dal vaiuolo; ha il naso schiacciato e gli occhi sonnacchiosi. Solo quando gli si rivolge la parola, quei suoi occhi assumono un'espressione intenta e non si staccano più dalle labbra di colui che parla. Poiché sapevo che il poveretto era duro d'orecchi, quasi gli urlai che ero molto lieta della sua visita. Giambattista gli batté sulla spalla e gli domandò che novità ci fossero a Vienna. Naturalmente domandò questo soltanto per cortesia. Ma il musicista rispose molto serio:
    «Ci si prepara alla guerra. Si aspetta che le armate dell'Imperatore si volgono contro l'Austria». (p. 347)

[Annemarie Selinko, Désirée (Désirée), traduzione di Carlo Piccino, Gherardo Casini Editore, Roma 1952.]

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