Totò diabolicus
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Totò diabolicus
Titolo originale |
Totò diabolicus |
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Lingua originale | italiano |
Paese | Italia |
Anno | 1962 |
Genere | Commedia |
Regia | Steno |
Sceneggiatura | Vittorio Metz, R.Gianviti |
Produttore | Gianni Buffardi |
Interpreti e personaggi | |
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Totò diabolicus, film italiano del 1962 con Totò, regia di Steno.
Frasi
[modifica]- Che caro quell'Aliprandi! Che caro! Te lo ricordi Aliprandi? (...) Quel pezzo di giovanottone alto, bassino? Col naso? (Galeazzo di Torrealta)
- [Rivolto al paziente durante l'operazione] E lei mi sta scocciando! Lei è un paziente che non ha pazienza, che paziente è!? Abbia pazienza! (Carlo di Torrealta)
- [Osservando l'intestino del paziente] Io vedo un groviglio intestinale, una poltiglia proprio schifosa. Senta, non si offenda, ma lei fa schifo internamente, sa. (Carlo di Torrealta)
- Anche io sono un uomo, di carne ossa e cartillaggine. (Carlo di Torrealta)
- Sì! A voi lo dico! Siete un "Marcista"! (Scipione di Torrealta) [rivolto all'ispettore Scalarini che asserisce di aver partecipato alla Marcia su Roma]
- Lei lo minimizza Diabolicus, e minimizziamolo! (Pasquale Buonocore)
- Ma che è matto, apra lei, metta che è un cosa di plastica, oggi li fanno con il plastico. (Pasquale Buonocore)
- Io c'ho un capello per diavolo. (Pasquale Buonocore)
- Io la gente non la posso vedere invecchiare. (Laudomia di Torrealta)
- Ti piace? "Notte cubana"! (Laudomia di Torrealta) [facendo annusare al marito Lallo il suo profumo]
- Oh mio Dio, GianFilippo aveva un tappo, non l'ho mai visto, [con voce maligna] te lo giuro. (Laudomia di Torrealta)
- Galeazzo è morto nel periodo migliore della sua vita, una punturina... tac, ed è finito, [con voce maligna] è defunto. (Laudomia di Torrealta)
- Ah Sebastiano, morì a trent'anni, senza tappo, oh Dio! Il tappo ci entrò, una sera volle bere qualcosa di fresco, stappò una bottiglia, e fece un botto, ma un botto, che i vetri tremarono! E già perché invece di liquore, nella bottiglia, c'era nitroglicerina! Hai capito! (Laudomia di Torrealta)
- Io qui non vengo più, la posta ve la spedisco! (Il postino)
- Lei è sfuggito a Diabolicus ma a me non sfuggirà! (L'agente delle Tasse)
Dialoghi
[modifica]- Carlo di Torrealta [sente per sbaglio il polso del secondo chirurgo]: Eh! Eh... questo, questo se ne va, eh.
Paziente: Come, professo'?
Carlo di Torrealta: Non vorrei essere uccello di cattivo augurio, ma questo se ne va.
Paziente: Dove vado, professò?
Carlo di Torrealta: E dove vado?... Là, dove vuoi andare, là, dove andate tutti quanti. Oggi tocca a te, domani a lui, domani a questo, uno alla volta ve ne dovete andare.
Secondo chirurgo: Professore, il polso è il mio.
Carlo di Torrealta: Allora se ne va lei! Va bene! Chi glielo ha chiesto questo polso a lei?
- Carlo di Torrealta: Ognuno deve fare il suo mestiere. Lei, da sano, che mestiere fa?
Paziente da operare: Il macellaio.
Carlo di Torrealta: Eh! e io pure.
- [Carlo sta procedendo con l'operazione]
Secondo chirurgo: Professore, più a destra.
Carlo di Torrealta: Aspetta, fai vedere.... sì, più a destra. Ancora?
Secondo chirurgo: Ancora un pochino.
Carlo di Torrealta: Pochino....
Secondo chirurgo: NO!!
Carlo di Torrealta: Porca miseria, guarda alle volte come succedono le disgrazie. Stavo tagliando il cuore.
- [Carlo vede che il paziente ha un intestino troppo lungo]
Carlo di Torrealta: Ecco il di più. Taglia questo!
Secondo chirurgo: Professore, come al solito?
Carlo di Torrealta: Come al solito.
Paziente da operare: Come sarebbe?
Carlo di Torrealta: [al paziente] No no, io dopo operato, a casa, porto sempre un fagottino, capirà, perché c'ho un gatto soriano che è una meraviglia.
Paziente da operare: Professore, ma che dice?... e... e il mio intestino a... al gatto?
Carlo di Torrealta: Ma che è pazzo? Sto scherzando, no? Io do da mangiare questa schifezza al mio gatto? Il mio gatto è abituato con le mostacciole! Sa cosa le dico, che io non la opero più! Si vesta e se ne vada!
- Notaio Cocuzza: Dalle proprietà di vostro fratello Carlo, vi sono due cliniche.
Pasquale: Ci sono malati dentro?
Notaio Cocuzza: E certo...
Pasquale Buonocore: Cacciateli via tutti, io nelle cliniche ci devo sguazzare!
- Pasquale Buonocore: Lei, dico lei, in prima persona, è proprio notaio, no?
Notaio Cocuzza: Come no, sono notaio.
Pasquale Buonocore: Abusivo.
Notaio Cocuzza: Ma che abusivo...
Pasquale Buonocore: Lei è notaio?
Notaio Cocuzza: Sono notaio! Eh!
Pasquale Buonocore: Con la "laura"...
Notaio Cocuzza: Con la laurea, laurea.
Pasquale Buonocore: Adesso si dice laurea?
- Pasquale Buonocore: Sentite, io sono un cittadino che paga le tasse, voglio essere protetto, chiamate la polizia, carabinieri, pompieri, i bersaglieri...
Il commissario: Signor Buonocore! Non esageri! Stia calmo! Prenda esempio da suo fratello Antonino, anche lui è in pericolo quanto voi, eppure vive tranquillo contento della nostra protezione.
Pasquale Buonocore: E sfido io! Monsignor Antonino è un sant'uomo! Se muore va in paradiso! Ci ha il posto prenotato.
- Generale di Torrealta: Quante volte devo dirvi che quando io fucilo gli antifascisti non voglio curiosi tra i piedi!
Il commissario: Ma dove sono questi antifascisti?
Generale di Torrealta: Eccoli là! [riferito alle sagome di legno di Roosevelt, Churchill, Nenni, Parri, Eisenhower, Fanfani e De Gaulle]
- Generale Di Torrealta: Camerata, avete fatto la marcia su Roma?
Il commissario: Veramente no.
Generale di Torrealta: Non avete fatto la marcia su Roma e osate fare delle domande a me!? Lo sapete chi sono io, sono un sansepolcrista, dico sansepolcrista!
Il commissario: Acqua passata, non serve più.
Generale di Torrealta: No, è acqua che serve, sebbene passata!
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