C'era una volta il West
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C'era una volta il West
Henry Fonda in una scena del film
Titolo originale |
Once Upon a Time in the West |
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Lingua originale | inglese e italiano |
Paese | Italia, Stati Uniti d'America |
Anno | 1968 |
Genere | western |
Regia | Sergio Leone |
Soggetto | Sergio Leone, Dario Argento, Bernardo Bertolucci |
Sceneggiatura | Sergio Leone, Sergio Donati |
Produttore | Bino Cicogna |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Note | |
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C'era una volta il West, film italiano del 1968 con Henry Fonda, Claudia Cardinale e Charles Bronson, regia di Sergio Leone.
Frasi
[modifica]- Ti mando giù a Yuma, Cheyenne. C'è una prigione molto più moderna lì: con più muri, più sbarre, più guardie. Dopo i primi vent'anni ti piacerà, vedrai. (Sceriffo)
- Chi ne ha accoppati quattro ci mette poco a fare cinque. (Cheyenne)
- Sai niente di uno che gira soffiando in un'armonica? Se lo vedi te lo ricordi; invece di parlare, suona... e quando dovrebbe suonare, parla! (Cheyenne)
- Sai Jill, mi ricordi mia madre. Era la più grande puttana di Alameda e la donna più in gamba che sia mai esistita. Chiunque sia stato mio padre, per un'ora o per un mese è stato un uomo molto felice. (Cheyenne)
- Ho visto tre spolverini proprio come questi tempo fa. Dentro c'erano tre uomini. E dentro agli uomini tre pallottole. (Armonica)
- Sai solo suonare o sai anche sparare? (Cheyenne)
- Tenetemelo in caldo. Se fa storie, pestatelo. Non sulla bocca, deve parlare... e parecchio. (Frank)
- Voltati, mister ciufciuf. È inutile ammazzarti, bastardo. Ti ritrovo quando voglio. Ti lasci la bava dietro come le lumache: due belle rotaie lucide. (Cheyenne)
- La calma è la prima qualità per un uomo d'affari. (Armonica)
- Mia madre lo faceva così il caffè: caldo, forte e buono. (Cheyenne)
- Sai Jill, se fossi in te gli porterei da bere a quei ragazzi. Tu non immagini quanta gioia mette in corpo a un uomo una donna come te, anche solo vederla... e se qualcuno di loro ti tocca il sedere, tu fai finta di niente, lasciali fare. (Cheyenne)
- Ehi Armonica! Quando toccherà a te prega che sia uno che sa dove sparare. Vattene! Vattene! Non mi va che mi guardi mentre muoio. (Cheyenne) [ultime parole]
Dialoghi
[modifica]- Morton: Secondo te era proprio necessaria questa strage? Ti avevo detto solo di spaventarli.
Frank: Chi muore è molto spaventato. - Morton: Lascia andare quella donna, Frank. So che la tieni qui. Non voglio altri morti inutili. Sono stufo dei tuoi sistemi da macellaio. Sono pronto a trattare quel terreno e pagherò quello che è necessario. Non voglio perdere altro tempo, io.
Frank: Che errore che hai fatto, Morton. Fuori dal tuo treno sembri una tartaruga senza il guscio. Sei solo buffo, un povero storpio che parla forte per non far capire che ha paura.
Morton: Sono qui solo per concludere un affare. Non ho tempo per misurarmi con te.
Frank: ... con me. Ma se non puoi neppure stare in piedi da solo. [Sfila una stampella a Morton, facendolo cadere]
Morton: Questo ti basta per sentirti più forte?
Frank: Potrei schiacciarti come una mela marcia.
Morton: Certo, potresti farlo, ma non lo farai, perché non ti conviene.
Frank: Uhm. Chissà dove saresti arrivato con due gambe... Riportatelo al treno e tenetecelo. Ah, Morton, se hai tanta voglia di pagarlo, quel terreno, lo pagherai. Per te sarà lo stesso trattare con un nuovo proprietario, no? - Jill [riferendosi agli uomini di Frank]: Ma quelli erano i suoi uomini!
Armonica: Già!
Jill: E volevano ucciderlo!?
Armonica: Avranno trovato chi li paga meglio.
Jill: E voi... voi gli avete salvato la vita!
Armonica: Non l'ho lasciato uccidere; non è la stessa cosa! - Cheyenne: Meriteresti di meglio.
Jill: L'ultimo che me l'ha detto è sepolto là fuori. - Armonica: Ti piace la musica e non basta... sai contare fino a due?.
Cheyenne [mostrandogli la pistola al cinturone]: Anche fino a sei se c'è bisogno... e magari più svelto di te! - Cheyenne: Ehi, Armonica, una città se la fai vicino a una stazione, oh, è una fabbrica di soldi, eh? Centinaia di migliaia di dollari! Eh, anche di più: migliaia di migliaia...
Armonica: Li chiamano milioni... - Frank: Così sei quello degli appuntamenti...
Armonica: E tu sei quello che non ci va...
Frank: Che cosa cerchi? Chi sei?
Armonica: Dave Jenkins.
Frank: Dave Jenkins è morto molto tempo fa.
Armonica: Calder Benson.
Frank: il tuo nome! Benson è un altro morto.
Armonica: Lo sai meglio di tutti, Frank. Li hai ammazzati tu. - Wolbers [a Frank]: Lavorando per te è la prima cosa che ho imparato: ascoltare come se non vedessi e guardare come se non sentissi.
Morton: Eh, impara anche a vivere come se non esistessi!
Wolbers: Frank, tu mi conosci da molto tempo, lo sai che puoi fidarti!
Frank: Wolbers, come si fa a fidarsi di uno che porta insieme cinta e bretelle? Di uno che non si fida nemmeno dei suoi pantaloni? - Frank: Aspettavi me?
Armonica: Da molto tempo.
Frank: Morton diceva che non ero come lui. Ora capisco che voleva dire: lui avrebbe dormito tranquillo sapendo che da qualche parte c'eri tu... vivo!
Armonica: Così hai scoperto che dopotutto non sei un uomo d'affari.
Frank: Solo un uomo!
Armonica: Una razza vecchia. Verranno altri Morton... e la faranno sparire.
Frank: Il futuro non riguarda più noi due. Io non sono qui né per la terra, né per il denaro, né per la donna. Sono qui solamente per te: perché so che ora tu mi dirai che cosa cerchi da me.
Armonica: Rischi di non saperlo mai...
Frank: Lo so. - Armonica [consegnando Cheyenne allo sceriffo]: La taglia su Cheyenne è 5000 dollari, giusto?
Cheyenne: Giuda s'è accontentato di 4970 dollari in meno.
Armonica: Non c'erano i dollari allora!
Cheyenne: Già, ma i figli di puttana sì. - Jill: Ehi, sei piuttosto un bell'uomo.
Cheyenne: Ma non sono quello giusto. E nemmeno lui. [riferendosi ad Armonica]
Jill: Forse no, ma non importa.
Cheyenne: Non hai capito Jill, la gente come lui ha dentro qualcosa, qualcosa che sa di morte. Quello lì se è ancora vivo entra da quella porta, piglia la sua roba e dice addio. Io invece resterei, se potessi.
Armonica [entrando]: Io ho finito qui. [uscendo] Diventerà una bella città Sweetwater.
Jill: Ci passerete un giorno o l'altro?
Armonica: Un giorno o l'altro. [uscendo]
Cheyenne: Be', anch'io devo andare. [tocca il sedere a Jill] Fai finta di niente.
Citazioni su C'era una volta il West
[modifica]- Avanza la ferrovia che unirà le due coste degli Stati Uniti. Nel campionario umano composto da fuorilegge, avventurieri e ambiziosi uomini d'affari, emergono le figure di un meticcio, che insegue l'uomo che gli ha ucciso il padre, e di una giovane vedova, che rappresenterà il futuro di una società che cancella per sempre i suoi eroi. Questa la succinta trama di un film che ne ha più di una. Sergio Leone, dotato di una certa muscolarità espressiva, ha i suoi limiti nel manierismo che accompagna ogni suo film. Cinismo, violenza e autocompiacimento sono conditi dalla musica ingombrante del suo omologo in campo musicale, Ennio Morricone. Ogni soluzione è affidata al sensazionalismo. Il montaggio è solo un espediente per le anime semplici. Quello che si può ottimisticamente definire neo-espressionismo è mutuato dal cinema russo e, perché no?, da Orson Welles. Ma è solo un metodo applicato a una causa sbagliata. E tutti questi supposti valori si sciolgono come neve al sole di fronte a un B-movie western, realizzato però negli States. Certi temi, vedi il western, sono congeniti e appartengono alla memoria storica di una nazione. Nel caso di C'era una volta il West, fino ad allora l'opera più ambiziosa di Leone, il mix di tutti gli ingredienti della sua cucina risultano indigesti a causa dell'insopportabile sentimentalismo che inonda la pellicola, con la complicità della troppo lodata Claudia Cardinale. Non basta andare in America e relegare Henry Fonda nel ruolo del cattivo. E con Dario Argento tra gli sceneggiatori non si va lontano. Paolo Stoppa è il più incredibile trapper della storia del west cinematografico. È come fare l'Amleto con John Goodman. Sequenze famose come quella finale, presa pari pari da Duello al sole di Vidor, sembrano un furto più che un omaggio. C'era una volta il West ha i titoli più lunghi della storia del cinema. Diciassette minuti di narcisismo registico, con notevoli caratteristi americani a fare da manichini per i giochini grafici della fotografia di Delli Colli. Una gamba in primissimo piano e l'antagonista sul fondo, nello spazio amatoriale concesso dal cinemascope. L'epica scriteriata del film ha l'anima intinta nei sobborghi romani. Un cult movie per ragionieri in vena di poesia. (il Farinotti)
- È una sorta di antologia del western in negativo in cui si ricorre ai suoi più scalcinati stereotipi. 3 attori americani di scuole diverse e il più famoso dei 3 (Fonda) scelto contro la parte. Il set non è più l'Andalusia, ma la Monument Valley di John Ford. In un film ricco di trasgressioni, Leone dilata madornalmente i tempi drammaturgici, contravvenendo alla dinamica del genere. Sotto il segno del titanismo si tende al teatro d'opera e alla sua liturgia. Dall'epica del treno, della prima ferrovia transcontinentale, si passa alla trenodia, al canto funebre sulla morte del West e dello spirito della Frontiera. Come in Sam Peckinpah. (il Morandini)
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