Ciriaco De Mita

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Ciriaco De Mita

Ciriaco De Mita (1928 – 2022), politico italiano.

Citazioni di Ciriaco de Mita[modifica]

  • [Su Giorgio Forattini] Bravo, bravissimo, intelligente. A volte le sue vignette valgono più di un articolo di fondo. Credo che abbia avuto qualche difficoltà a riprodurmi. [...] Non penso sia colpa sua; probabilmente sono io che non riesco ancora ad apparire come sono.[1]
  • Ho letto il discorso di Natta. Non è stato un concentrato di elaborazione teorica, ma un complesso di luoghi comuni, detti bene da un alunno della "Normale". Non ci ho trovato un concetto che fosse uno. Il discorso si è retto semplicemente sull'ipotizzare una strategia del Pci finalizzata all'occupazione del potere. Se devo dire la mia, Berlinguer è morto oggi per il Pci, non a giugno.[2]
  • Io credo alla parola. Dio ha dato agli uomini la parola perché possano comunicare. Il rapporto tra la parola e le intenzioni di una persona sono la moralità della persona.[3].
  • La politica di oggi si fa coi programmi. Ma i programmi non contengono la soluzione per la crescita di un Paese. La nascita o la rinascita di un Paese sta nelle parole. Perché le parole contengono le regole. E non esiste programma se prima non ci sono le regole.[4]
  • Non è che Taviani fosse un uomo di riflessione. Era piuttosto un uomo pragmatico.[5]
  • Qualcuno si stupirà, ma non ho pregiudiziali nemmeno verso Di Pietro. Sempre che si liberi dal delirio di essere il giudizio di Dio.[6]
  • [Su Enrico Berlinguer e la successione alla carica di Segretario del Pci di Alessandro Natta] Questo leader della sinistra italiana, sia pure con contraddizioni, pause, aveva in fondo la suggestione di creare un salto di qualità nella politica. Natta no.[2]
  • Se una cosa difficile ti sembra semplice vuol dire che non hai capito niente.[7]
  • Siamo diventati un Paese che non pensa, non cresce, non ha più speranza e affoga nella amoralità, che è peggio dell'immoralità.[6]
  • [Avellino] È una città dove gli intellettuali e gli uomini di cultura si nascondono, e quelli che non sono uomini di cultura primeggiano.[8]
  • Quando morirò continuerò a parlare.[9]
Dall'intervista di Monica Guerzoni, «Giusto riabilitare Craxi. Era parte di un sistema», Corriere.it, 8 gennaio 2010
  • Dico di sì, con grande convinzione[10]. A dieci anni dalla morte aprire una riflessione sulla vicenda umana e politica di Bettino Craxi, più che opportuno, forse, è necessario.
  • Le motivazioni che vengono avanzate da chi si oppone rafforzano la mia convinzione. La lettura giustizialista della vicenda politica è inadeguata, la crisi non è stata risolta e anzi si è aggravata. Non possiamo cambiare i fatti, ma dobbiamo interrogarci per restituire al personaggio la sua dimensione politica. Col senno di poi bisogna convenire che è sbagliato leggere l'esperienza dell'uomo politico Craxi come quella di un criminale latitante. Deve essere riconosciuto come un protagonista della nostra storia politica. Non è stato una comparsa, aveva in testa un disegno.
  • Berlusconi è legittimato dal voto popolare. Condivido la posizione, sia pure confusa, di risolvere il problema consentendo al premier di governare e sospendere eventuali processi. Approvo l'ipotesi avanzata da Enrico Morando di ripristinare l'immunità.
Dalla presentazione del libro La storia d'Italia non è finita, Camera dei Deputati, Sala del Mappamondo, 16 ottobre 2012
  • La politica è [tale] se prefigura il nuovo, non esiste politica che non prefiguri il nuovo.
  • In politica il pensiero è importante, ma per realizzare il pensiero bisogna convincere gli altri a comportarsi in modo tale da realizzare il pensiero.
  • La cellula della riorganizzazione democratica è la comunità.

Citazioni su Ciriaco De Mita[modifica]

  • C'è un De Mita timido. E anche un De Mita scontroso. E poi introverso. E non facile al rapporto col prossimo. E talvolta sospettoso, molto sospettoso. [...] Uno che non si plasma su chi gli sta di fronte per averne il consenso, ma che ama parlar chiaro e ti dice in faccia quello che pensa. Insomma, un duro. Furbo e duro. E qualche volta cattivo. (Giampaolo Pansa)
  • Ciriaco è stato un segretario autoritario. Non è una critica, sarà anche una virtù la sua, ma è autoritario. (Giulio Andreotti)
  • De Mita ce l'ha piccolissimo, identico a come ce l'aveva da neonato. Del resto si sa, come natura crea, Ciriaco conserva. Andreotti? Oh, Andreotti il pisello non ce l'ha proprio: è diventato gobbo a forza di cercarselo. (Roberto Benigni)
  • De Mita è molto intelligente, e cerca di sfruttare al massimo gli attuali contrasti tra socialisti e comunisti. (Sandro Pertini)
  • De Mita faccia una proposta di rinnovamento per la segreteria Dc, purché non ci proponga un de Mita coi baffi. (Giovanni Goria)
  • De Mita fa riferimento alla sua indubbia intelligenza politica, ma omette di ricordare che in Campania è autore, insieme a Bassolino, di una feroce macchina di potere di stampo feudale. (Francesco Pionati)
  • De Mita [...] lo considero un tipico intellettuale del mezzogiorno, di quella formazione filosofica, di quella tradizione di pensiero tipica della Magna Grecia. (Gianni Agnelli)
  • Dicono che De Mita sia un intellettuale della Magna Grecia. lo però non capisco cosa c'entri la Grecia... (Indro Montanelli)
  • Ho dato inizialmente credito all'intenzione di De Mita di cambiare la Dc, ma quest'ultima è più forte di lui. (Luciano Lama)
  • I partiti avevano finalmente messo l'uomo sbagliato al posto sbagliato. De Mita non è senza qualità. Ma gli facevano interamente difetto le doti di un governo. Lo si era visto quand'era ministro, e concludeva poco: e quel poco, di solito, sarebbe stato meglio non fosse stato concluso. (Indro Montanelli e Mario Cervi)
  • Non dovrei parlare dato che sono stata presidente della Camera, ma il difetto principale di De Mita è che vuole rispondere a tutti quelli che prendono la parola, ad uno ad uno. Non aspetta mai che si esaurisca la discussione su un punto. (Nilde Iotti)
  • Quando ebbi, fra i tanti, un processo non con un magistrato, ma con un politico del rango di De Mita che avevo coinvolto nella mala amministrazione dei fondi stanziati per l'Irpinia dopo il terremoto, non trovai, in tutta quella vasta regione, una toga che venisse a testimoniare in mio favore. L'unico che mi difese fu colui che avrebbe dovuto accusarmi: il pubblico ministero del tribunale di Monza, Mariconda: non sul merito delle mie accuse, ch'egli non aveva elementi per valutare, ma sul diritto che mi riconosceva di lanciarle. Anche l'uso dei cinquanta–sessantamila miliardi stanziati per l'Irpinia rimase un porto delle nebbie. (Indro Montanelli)

Note[modifica]

  1. Citato in I politici disegnano Forattini, La Stampa, 5 febbraio 1983.
  2. a b Dall'intervista De Mita: "Ho letto il discorso di Natta. Ora Berlinguer è veramente morto", La Stampa, 18 settembre 1984.
  3. Dall'intervento al congresso della sezione avellinese della Democrazia Cristiana il 22 febbraio 1987, trasmesso nella medesima data dal TG3 regionale della Campania.
  4. Citato in Tommaso Labate, De Mita: «Nel 1985 potevo fare il capo dello Stato, ma amo chiacchierare, e un presidente non può», Corriere.it, 1º febbraio 2018.
  5. Citato in Amedeo La Mattina, "Taviani sbagliava mai con i socialisti, La Stampa, 28 giugno 2001.
  6. a b Citato in Corriere della Sera, 11 luglio 2010.
  7. Citato in Franco Gerardi, Il mio amico De Mita, in Mondoperaio, 3/2015, p. 93.
  8. Intervento durante l'incontro dedicato ai 90 anni dalla nascita di Don Michele Grella, tenutosi ad Avellino il 14 ottobre 2019
  9. Dall'intervento durante l'incontro "Passato e Presente", con il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca
  10. Alla proposta di intitolare a Craxi una via di Milano.

Altri progetti[modifica]