Nuvola
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Citazioni sulle nuvole.
Citazioni
[modifica]- Bene, sembra che pioverà. Lo vedo dalle nuvole. Le nuvole ti dicono tutto se le sai ascoltare. (Ai confini della realtà)
- Gli uomini sono piccole nuvole che si formano, passano e si sciolgono senza alterare minimamente le condizioni meteorologiche. (Franz Fischer)
- In attesa di essere altro, | vaga svagata nel sommo | una nuvola color zafferano: | sarà il muso di un vento | o una pioggia sul giallo del grano. (Lillo Gullo)
- L'uomo libero è come una nuvola bianca. Una nuvola bianca è un mistero; si lascia trasportare dal vento, non resiste, non lotta, e si libra al di sopra di ogni cosa. Tutte le dimensioni e tutte le direzioni le appartengono. Le nuvole bianche non hanno una provenienza precisa e non hanno una meta; il loro semplice essere in questo momento è perfezione. (Osho Rajneesh)
- La nuvola era sorta dalle parti infedeli di Levante, dal mare, elemento dei meno devoti, e veniva così in fretta, piccola e rabbiosa, che nel tempo d'andare e tornare di sagrestia già spuntava sul filare dei pioppi in fondo allo stradale della canonica: d'un tratto si torsero e si piegarono investiti come da un fuoco. Tutta la campagna fu presa da una fosca disperazione di vento. (Riccardo Bacchelli)
- Le nuvole non possono annientare il Sole. (Franco Battiato)
- Ma intanto la noce [una noce di nuvola, è detto prima] aveva partorito e svolto il più nero e feroce nembo che si vedesse da un pezzo in qua. Parve che si avventasse direttamente sul campanile, unico desto in quella vasta calura pomeridiana sprovveduta, per soffocarvi la squilla. Ma lì fu respinto, inzeppato su sé medesimo come un furioso che venga a scontrar la corsa e la rabbia su due saldi pugni. Di steso ch'era, crescente ad aduggiar cielo e terra, ribollì come la risacca del mare, rifluì e impennò il suo precipizio in una colonna da sfondare il firmamento. (Riccardo Bacchelli)
- Non vedi come Dio incalza le nubi, poi le raccoglie, quindi le accatasta, e vedi uscirne la pioggia? Egli fa scendere dal cielo masse di nubi piene di grandine, con cui colpisce chi vuole e che allontana da chi vuole, mentre lo splendore del Suo fulmine toglie quasi la vista. (Corano)
- Oggi sul Pallonetto abbiamo nuvole di prim'ordine, eccezionali, spettacolari. Ma guardatele. Che tinte, che misure, che potenza. Vanno dal bianco-panna al viola di contusione, giù fino al nero sfrangiato di uno scialle da vedova. Sono aguzzi faraglioni e lunghe scogliere di fumo pieni di rabbia: vanno, vengono, si urtano, si avvinghiano e si respingono; è un amore ed è un odio, non vogliono (come le persone, d'altronde) né separarsi né fondersi. (Giuseppe Marotta)
- Per fortuna che anche oggi è nuvolo. E quando è nuvolo, è difficile che vengano a bombardare. (Il generale Della Rovere)
- Piccole nuvole bianche salgono laggiù come se si tosasse la lana sulla schiena delle colline. (Jules Renard)
- Qualcosa di magnifico sta dietro un'oscura nube minacciosa; è come se il margine della nube fosse d'oro, promettendo ciò che sta dietro; io so tuttavia che la strada va attraverso la nube, e là dentro non ci sarà più niente da vedere dell'orlo dorato. (Adrienne von Speyr)
- Quando l'acqua dei ruscelli scorre veloce dopo le grandi piogge ci indica il sentiero della vita e le nuvole bianche nel cielo sono le nostre speranze che si muovono verso il futuro. (Romano Battaglia)
- Vacche del cielo. (Giosuè Carducci)
- Vanno | vengono | per una vera | mille sono finte | e si mettono lì tra noi e il cielo | per lasciarci soltanto | una voglia di pioggia. (Fabrizio De André)
- Vedi, sta arrivando una nuvola, inconsapevole della sua forma. E io mi chiedo se sia questo il cuore della sua bellezza. (Elisa)
- Vento e nuvola e cielo; comuni denominatori della perfezione, eterni. Puoi cambiare la terra. Estirpare l'erba, spianare le colline, versare su tutto questo una città. Ma puoi estirpare il vento? Seppellire una nuvola nel cemento? Deformare il cielo per adattarlo all'immagine che l'uomo se ne fa? Mai. (Richard Bach)
- «Voi nuvolette che in un viaggiare infinito | con un braccio segreto circondate la terra, | stelle dissolte, ombre del cielo azzurro, | voi dolenti, che dopo il vostro dolore | tutte in un calmo pianto vi sciogliete, | vi ho eletto a mie messaggere. | Dove correte in questa corsa lontana, | anche là dove troverete una riva, | là salutate nel vostro andare la terra. | Ah bella terra, terra diletta, | mia culla e mia tomba e mia madre, | sola patria da me ricevuta in retaggio, | mia vasta terra, questa terra unica! –» (Karel Hynek Mácha)
- Andarono le pecorelle brucando per il cielo, coi dorsi stretti e i musi affondati; andavano lente. In mezzo ad esse, il pastore chiamava con larghi cenni le più lontane, e ancora gettava gigli dal bastone prodigioso.
- Il lago spezzò le rive, e fu un mare tutto ingombro. Vagavano, trasportate da correnti invisibili, montagne di ghiaccio lucente sotto il sole, che a tutti si dirompevano, cambiavano forme, e continuavano a andare nella forza che le portava.
- Livide, gonfie, le nuvole coprivano il cielo. Sotto il loro immenso volume, la terra si appiattiva; e le case, le piante, le alture erano appena segni fuggevoli. Tutta la vita che in mille forme si moveva giù, ricchezza infinita, preparata con le essenze più preziose, era nulla.