Il generale Della Rovere
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Il generale Della Rovere
Vittorio De Sica in una scena del film
Titolo originale |
Il generale della Rovere |
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Lingua originale | tedesco e italiano |
Paese | Italia, Francia |
Anno | 1959 |
Genere | drammatico |
Regia | Roberto Rossellini |
Soggetto | Indro Montanelli |
Sceneggiatura | Indro Montanelli, Sergio Amidei, Diego Fabbri |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Il generale Della Rovere, film italiano del 1959 con Vittorio De Sica, regia di Roberto Rossellini.
Frasi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Per fortuna che anche oggi è nuvolo. E quando è nuvolo, è difficile che vengano a bombardare. (Popolana)
- Mi hai fatto tanto male, ma con te ho passato anche dei giorni felici, gli unici della mia vita, e vivo nel ricordo di quei giorni. (Olga)
- Caro Gianni, spero ardentemente che queste poche righe possano arrivare fino a te. Ho saputo del tuo arresto dal nostro console. L'ho detto anche ai ragazzi. Sono stati molto bravi, non hanno pianto. Nemmeno io ho pianto. Abbiamo letto la lettera che ci hai scritto dopo l'8 settembre e ci siamo ripetute le tue parole: "Quando non sai qual è la via del dovere, scegli la più difficile". I ragazzi stanno bene, a scuola si fanno onore, sono contenta di loro. In ogni momento, in ogni circostanza, qualunque cosa accada, saremo degni di te, amore mio. Preghiamo per te e ti siamo vicini, col pensiero, col cuore. Dio non può permettere che non ci si riveda più. Io e i ragazzi ti abbracciamo con tutto il nostro affetto. Bianca Maria. (Contessa) [lettera letta dalla guardia carceraria]
- Fratelli ebrei! Per noi, certo, non c'è niente da fare. Rivolgiamoci a Dio. (Abele)
- Il mio ultimo pensiero è per voi. Viva l'Italia. (Bardone) [biglietto alla contessa]
- Signori! In questo momento supremo, rivolgiamo il nostro pensiero alle nostre famiglie, alla patria, alla maestà del re! Viva l'Italia! (Bardone) [ultime parole]
Dialoghi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Müller: Voi italiani non amate molto questa guerra.
Bardone: Non amiamo la guerra in generale. - Müller: Lei è stato ufficiale di cavalleria, è stato espulso dall'esercito per debiti e malversazioni. In seguito è stato condannato per quattro volte, per truffa, circonvenzione di incapace, detenzione e spaccio di stupefacenti. Ah, perfino per bigamia! Se lei fosse rimasto nell'esercito, oggi avrebbe potuto indossare legittimamente la divisa di colonnello.
Bardone: Oh, per questo anche quella di generale. - Fabrizio: Si calmi, signor Scalise. Vede, lei si agita, lei grida: "Io non ho fatto niente"...
Scalise: È vero, ragionere, glielo giuro: io non ho fatto niente!
Fabrizio: Le credo, ma è proprio questo il suo torto: di non aver fatto niente. Mi scusi, perché non ha fatto niente? Da cinque anni il mondo è in guerra, milioni di uomini sono morti, centinaia di città sono state rase al suolo, e lei non ha fatto niente.
Antonio: Bisognava fare qualcosa. Bisognava stare da una parte o dall'altra, con gli uni o con gli altri! Ma lei non poteva pensare di starsene in mezzo al macello e non fare niente, o meglio fare gli affari suoi. Perché lei mi ha detto che ha fatto degli affari, e anche dei buoni affari, mentre gli altri si scannavano. Troppo comodo!
Fabrizio: E adesso capisco perché le dispiaccia di correre il rischio di andare a finire contro un muro senza aver fatto niente.
Scalise: Perché, lei che cosa ha fatto?
Fabrizio: Poco, ma spero di aver fatto il mio dovere. Perché questo solo conta: fare il proprio dovere, qualunque cosa accada. Se tutti l'avessero fatto, forse, non ci troveremmo qui dentro. - Müller: In una notte come questa si parla! Ci si confida!
Bardone: Che ne sa lei? Ha mai passato una notte come questa?
Tenente: Ci siamo sbagliati, signore. I condannati a morte dovevano essere dieci.
Müller: Io mi sono sbagliato, tenente. Io.
Citazioni su Il generale Della Rovere
[modifica]- Tratto da un racconto di Indro Montanelli, è il meno originale degli ultimi film di R. Rossellini, girato su commissione a basso costo, ma il più efficace e accattivante, di notevole interesse tecnico-stilistico per una serie di espedienti che il regista avrebbe poi usato nel suo lavoro per la TV. V. De Sica modula da maestro il suo gigionismo. (il Morandini)
- Un film commovente e poetico, di grande tensione drammatica soprattutto nel finale. Era il primo ruolo "serio" di De Sica, che ne aveva paura. L'attore superò la prova benissimo grazie anche alla mano esperta di Rossellini. (il Farinotti)
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