Possesso

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Citazioni sul possesso.

  • Beati coloro che posseggono. (attribuita a Quinto Orazio Flacco)
  • Chi non ha cosa alcuna, possiede ogni bene. (Francesco di Paola)
  • Chi puoco ha, caru tene. (proverbio calabrese)
  • Gli uomini, anche i migliori, non mettono tanto l'accento sull'avere, quanto sul desiderio che gli altri non abbiano, o abbiano meno. (Umberto Saba)
  • Il piacere non è nel possedere, ma nella disperata lotta per possedere. (Ai confini della realtà)
  • Il problema delle persone, soprattutto nell'amore, è che si vuole possedere l'altro. E quando, anziché il dono, c'è il desiderio di possesso, si inquina tutto. Molti matrimoni falliscono per questo. Perché, quando tu vuoi possedere, riduci automaticamente l'altro a un oggetto. Non è più una persona, un interlocutore, ma diventa un possesso. È il contrario dell'amore. L'amore è spento, a quel punto. (Raniero Cantalamessa)
  • L'avaro non vede che il possesso, non vive che per possedere, il possesso è per lui il fine supremo. Il possesso, da schiavo, è divenuto padrone e selvaggiamente trionfa. (Giovanni Vannucci)
  • L'aspirazione a possedere materialmente una cosa o una persona, nasconde, con qualche approssimazione, il nostro intento di liberarci di essa, di passare a altro. Quello che abbiamo posseduto, ce lo possiamo mettere dietro le spalle, confinarlo nel passato, nel già-fatto. (Guido Morselli)
  • L'uomo, in qualunque classe sociale abbia sortito i natali, ha una ingenita tendenza, una istintiva aspirazione verso la possidenza territoriale; fra tutte le forme della proprietà, ella è che offre maggiori attrattive, sia perché presenta più stabilità e sicurezza, sia perché sotto i più diversi regimi sociali, si sono sempre riuniti alla proprietà stabile certi privilegi politici e civili. (Antonio Cavagna Sangiuliani)
  • Le mani umane si rinchiudono gelosamente su ciò che possiedono. (Jean Cardonnel)
  • Meno possiedi, meno sei posseduto. | Più possiedi, più sei posseduto. | Più sei posseduto, meno sei valutato. | Meno sei posseduto, più sei valutato. (Mikha'il Nu'ayma)
  • "Mi spaventa possedere chi amo, mi spaventa amare chi possiedo." Così disse Adamo e spartì eros e amore. Ma Eva non era contenta. (Gesualdo Bufalino)
  • Molto spesso il possesso appare come un concetto astratto. (Tyrion Lannister, Il Trono di Spade)
  • Non possedere niente che l'altro voglia. (Jeffrey Moussaieff Masson)
  • Non si possiede ciò che non si comprende. (Johann Wolfgang von Goethe)
  • Ogni possesso personale è reciproco. Se tu sei il mio figlioccio, io sono il tuo padrino. Se tu sei il mio mercante, io sono il tuo cliente. In conclusione, se tu sei mio, io sono tuo; noi ci apparteniamo reciprocamente; e perciò dobbiamo darci l'un l'altro appoggio, aiuto, affetto, conservazione e osservazione, ossia attenzioni e cure. (Joseph Joubert)
  • Ognuno di noi possiede qualcuno, e al tempo stesso è posseduto da qualcun altro. (Chuck Palahniuk, Ninna nanna)
  • Possesso significa insicurezza, non amarsi abbastanza o addirittura odiarsi. Cercare nell'altro la ragione per cui vale la pena di amarti, quando tu per primo non pensi che esista. (Patrice Chéreau)

Erich Fromm[modifica]

  • L'aut-aut tra avere ed essere non è un'alternativa che si imponga al comune buon senso. Sembrerebbe che l'avere costituisca una normale funzione della nostra esistenza, nel senso che, per vivere, dobbiamo avere oggetti. Inoltre, dobbiamo avere cose per poterne godere. In una cultura nella quale la meta suprema sia l'avere – e anzi l'avere sempre più – e in cui sia possibile parlare di qualcuno come una persona che «vale un milione di dollari», come può esserci un'alternativa tra avere ed essere? Si direbbe, al contrario, che l'essenza vera dell'essere sia l'avere; che, se uno non ha nulla, non è nulla.
  • La differenza tra essere e avere non è essenzialmente quella tra Oriente e Occidente, ma piuttosto tra una società imperniata sulle persone e una società imperniata sulle cose. L'atteggiamento dell'avere è caratteristico della società industriale occidentale, in cui la sete di denaro, fama e potere, è divenuta la tematica dominante della vita
  • Nella modalità dell'avere, quella occupata dalla grande maggioranza delle persone, l'idea sottesa all'affermazione "io sono io" è "io sono io perché ho X", intendendo con X tutti gli oggetti naturali e le persone con le quali istituisco un rapporto tramite il mio potere di controllarli, di farli permanentemente miei. Secondo la modalità dell'avere non c'è rapporto vivente tra me e quello che io ho. Questo e l'io sono divenuti cose, e io ho le cose perché ho la forza di farle mie. C'è però anche una relazione inversa: le cose hanno me; perché il mio senso di identità, vale a dire l'equilibrio mentale, si fonda sul mio avere le cose (e quante più possibile). La modalità dell'esistenza secondo l'avere non è stabilita da un processo vivo, produttivo, tra soggetto e oggetto; essa rende cose sia il soggetto che l'oggetto. Il rapporto è di morte, non di vita.

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