Claudio Amendola: differenze tra le versioni

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'''Claudio Amendola''' (1963 – vivente), attore cinematografico e televisivo italiano.
'''Claudio Amendola''' (12/02/1963 – vivente), attore cinematografico e televisivo italiano.
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*{{NDR|Su ''[[I Cesaroni]]'':}} Per me interpretare la parte di Giulio Cesaroni significa giocare in casa. È un personaggio che mi assomiglia parecchio per carattere, ma sopratutto assomiglia a tante persone che ho conosciuto, crescendo anch'io in un quartiere popolare di [[Roma]].<ref name=ces>Da ''Sono tornati i Cesaroni – Quelli della Garbatella'', in ''Settegiorni tv'' n. 12, Seri System, Nichelino (Torino), gennaio 2008, p. 53.</ref>
*{{NDR|Su ''[[I Cesaroni]]'':}} Per me interpretare la parte di Giulio Cesaroni significa giocare in casa. È un personaggio che mi assomiglia parecchio per carattere, ma sopratutto assomiglia a tante persone che ho conosciuto, crescendo anch'io in un quartiere popolare di [[Roma]].<ref name=ces>Da ''Sono tornati i Cesaroni – Quelli della Garbatella'', in ''Settegiorni tv'' n. 12, Seri System, Nichelino (Torino), gennaio 2008, p. 53.</ref>

Versione delle 00:31, 7 lug 2009

Claudio Amendola (12/02/1963 – vivente), attore cinematografico e televisivo italiano.

  • [Su I Cesaroni:] Per me interpretare la parte di Giulio Cesaroni significa giocare in casa. È un personaggio che mi assomiglia parecchio per carattere, ma sopratutto assomiglia a tante persone che ho conosciuto, crescendo anch'io in un quartiere popolare di Roma.[1]
  • [sul paragone tra Giulio Cesaroni e i personaggi drammatici interpretati in precedenza] Sono anche un attore brillante, diciamo pure un comico.[1]
Sette. A cura di Claudio Sabelli Fioretti, 22 gennaio 2004
  • Da ragazzo cercavo nell'infedeltà la gratificazione.
  • È come Carosello ormai. Si va a letto dopo Vespa.
  • [Bruno Vespa] È un pesce in barile. E poi scrive troppi libri. E poi li presenta troppo. Esagera.
  • I miei dicevano: "Perché scrivono questo di te? Non sei un ragazzo di borgata. Sei cresciuto in una famiglia benestante, borghese".
  • Le etichette sono una bella compagnia durante la carriera.
  • Mia madre diceva che per fare l'attore ci voleva studio. E tanta passione. Invece no. Uno va là e lo fa.
  • Negli ambienti gay io sono molto considerato. Per me è un motivo di orgoglio. Se piaci ai gay vuol dire che in te c'è molta mascolinità.
  • Quando Sabina fa il guru io sono d'accordo su tutto quello che dice. Ma non mi piace.
  • Ricordo una volta, da piccolo, Enrico Berlinguer. Un giornalista gli chiese: "Lei è comunista ma che dice dell'isola di proprietà della sua famiglia?" Berlinguer disse: "Non rispondo a domande cretine".
  • Se un giocatore della Juve dà un calcio nella gola di un avversario e lo colpisce alla testa con un kalashnikov Mughini dice che è rigore per la Juve.
  • Sono cresciuto in una casa piena di libri e di buonissima musica. Abbado e Pollini erano di casa e dopo cena suonavano.
  • Tutta la televisione oggi è adulazione.
  • Un indigeno si fa il tatuaggio della sua tribù, un romano si fa il Colosseo.

Film

Note

  1. a b Da Sono tornati i Cesaroni – Quelli della Garbatella, in Settegiorni tv n. 12, Seri System, Nichelino (Torino), gennaio 2008, p. 53.

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