Desperate Housewives (prima stagione)

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.

Voce principale: Desperate Housewives.

Desperate Housewives, prima stagione.

Incipit[modifica]

Mary Alice [voce fuori campo]: Mi chiamo Mary Alice Young. Oggi, quando leggerete il giornale, forse troverete un articolo sull'insolita giornata che ho avuto la settimana scorsa. Normalmente non c'è nulla nella mia vita che faccia notizia, ma giovedì scorso le cose sono cambiate. Naturalmente tutto sembrava normale all'inizio: ho preparato la colazione per la mia famiglia, ho sbrigato le faccende di casa, ho completato i miei lavoretti, ho fatto le mie commissioni. In verità, ho trascorso la giornata come trascorrevo tutte le altre: lustrando in silenzio la routine della mia vita finché brillasse di perfezione. Per questo mi ha stupita la mia decisione di aprire l'armadio del corridoio, e prendere un revolver che non era mai stato usato. [Mary Alice si spara alla tempia] Il mio corpo è stato rinvenuto dalla mia vicina, la signora Martha Huber, allarmata da uno strano scoppio. Al culmine della sua curiosità, la signora Huber cercava un motivo per venire da me senza preavviso. Vincendo l'esitazione iniziale, ha deciso di restituirmi il frullatore che aveva preso in prestito sei mesi prima. [la signora Huber vede dalla finestra il corpo di Mary Alice, poi torna a casa correndo]
Martha Huber [allarmata, al telefono]: La mia vicina! Credo che le abbiano sparato! C'è sangue ovunque! Sì, dovete mandare un'ambulanza! Dovete mandare subito un'ambulanza!
Mary Alice [voce fuori campo]: Per un attimo la signora Huber è rimasta immobile nella sua cucina, addolorata per questa tragedia senza senso. Ma... solo per un attimo. Se c'era una cosa per cui la signora Huber era nota era saper cogliere il lato positivo delle cose. [la signora Huber toglie l'etichetta personalizzata dal frullatore di Mary Alice e lo ripone nella sua credenza]

Episodio 1, Pilota[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Mi hanno sepolta di lunedì. Dopo il funerale, i residenti di Wisteria Lane sono venuti a fare le condoglianze, e come si usa fare qui in queste situazioni hanno portato del cibo. Lynette Scavo ha portato il pollo fritto. Lynette aveva un'ottima ricetta per il pollo fritto. Certo non cucinava granché da donna in carriera, non ne aveva il tempo. Ma quando il suo medico le annunciò che era incinta, suo marito Tom ebbe un'idea: "Perché non lasci il lavoro? I bambini crescono meglio con la mamma in casa, è meno stressante!" Ma le cose non andarono così. La sua vita era diventata talmente frenetica, che ora era costretta a prendere il suo pollo fritto da un fast food. Lynette avrebbe apprezzato l'ironia della cosa se si fosse fermata a pensarci, ma non ne aveva il tempo. (Mary Alice) [voce fuori campo]
  • Lynette: Voglio che vi comportiate bene oggi! Mi rifiuto di essere umiliata davanti all'intero quartiere! E, per farvi capire che sono seria... [prende un bigliettino]
    Parker: Quello cos'è?
    Lynette: Il numero del cellulare di Babbo Natale!
    Porter: E chi te l'ha dato?!
    Lynette: Conosco un tipo che conosce un tipo che conosce un elfo! Se uno di voi si scatena, giuro che chiamerò Babbo Natale e gli dirò che volete dei calzini per Natale! Correte questo rischio?
  • Gabrielle Solis, che vive in fondo alla strada, ha portato una piccantissima paella. Da quando faceva la modella a New York Gabrielle aveva sviluppato il gusto per i cibi ricchi, e per gli uomini ricchi. Carlos, operatore finanziario, le aveva chiesto di sposarlo al terzo appuntamento. Lei si era emozionata nel vedere quella lacrima, ma avrebbe scoperto che accadeva ogni volta che lui concludeva un affare. A Gabrielle la paella piaceva molto piccante, ma il rapporto con suo marito era molto più insipido. (Mary Alice) [voce fuori campo]
  • Carlos: Se parli con Al Mason, mentre siamo lì, fatti sfuggire casualmente quanto ho pagato la tua collana.
    Gabrielle: E se mi attaccassi lo scontrino sul petto?
    Carlos: Mi ha fatto sapere quanto ha pagato la nuova decappottabile. Inseriscilo nel discorso.
    Gabrielle: Non c'è modo che io possa farlo, Carlos.
    Carlos: Perché no? Alla festa dei Donahue tutti parlavano dei fondi comuni e a te è sfuggito che eri stata con metà squadra degli Yankees.
    Gabrielle: Non stonava affatto nel contesto della conversazione.
    Carlos: Ehi, la gente ci sta fissando. Abbassi la voce per favore?
    Gabrielle: Assolutamente sì. Non devono pensare che non siamo felici.
  • Bree Van De Kamp che abita alla porta accanto ha portato dei muffin fatti in casa. Bree era nota per la sua cucina, per i vestiti che si cuciva da sola, per il giardino che curava da sola, per i lavori da tappezziere che faceva da sola. Sì, Bree era nota per i suoi molteplici talenti, e tutti nel quartiere reputavano Bree moglie e madre perfetta. Ne erano tutti convinti, eccetto la sua famiglia. (Mary Alice) [voce fuori campo]
  • [Bree ha portato dei cesti pieni di cibo fatto in casa per rincuorare Paul e Zach]
    Bree: Il minimo che io possa fare è assicurarmi che voi maschi abbiate un pasto decente la mattina. So che state impazzendo di dolore.
    Paul: Infatti, è così.
    Bree: Naturalmente vorrete restituirmi i cesti, una volta svuotati.
    Paul: Naturalmente.
  • Susan Mayer, che abita di fronte, ha portato il timballo di pasta. Suo marito Karl la derideva dicendole che sapeva cucinare solo quello e che le riusciva raramente. Era troppo salato la sera in cui lei e Karl si erano trasferiti, troppo acquoso la sera in cui aveva scoperto del rossetto sulla sua camicia, troppo bruciato la sera in cui Karl le aveva detto che la piantava per la sua segretaria. Era passato un anno dal divorzio. Susan cominciava a pensare che sarebbe stato bello avere un uomo accanto, anche uno che la deridesse per la sua cucina. (Mary Alice) [voce fuori campo]
  • Susan: Le persone esteriormente hanno un atteggiamento ma interiormente possono essere diverse.
    Julie: Come la donna di papà, che sorride sempre e dice delle belle cose ma che sotto-sotto è una stronza.
    Susan: Non usare quella parola, Julie... comunque è un ottimo esempio.
  • [Flashback di quando Karl ha tradito Susan con la segretaria]
    Mary Alice: Allora, cos'ha detto Karl quando l'hai affrontato?
    Susan: Questa è bella... Ha detto: "Non significa niente per me, era solo sesso".
    [Versi di dissenso da parte delle altre]
    Bree: È la scusa numero uno del manuale del donnaiolo.
    Susan: Già. Poi ha assunto un'espressione zen e ha detto: "Sai, Susan, molti uomini vivono una vita di muta disperazione".[1]
    Lynette: Dimmi che gli hai dato un pugno.
    Susan: No, ho detto: "Davvero?! E molte donne cosa vivono?! Una vita di chiassosa realizzazione?!"
    Mary Alice: Ottima risposta.
    Susan: Di tutte le donne che ci sono doveva farsi proprio la segretaria?! L'avevo anche invitata a pranzo...
    Gabrielle: Mia nonna lo diceva sempre: "Un pene eretto non ha coscienza".
    Lynette: Perché, quelli a riposo sono etici?
    Bree: È per questo che ho preso il porto d'armi. Quando Rex ha cominciato con i convegni fuori città, volevo che ricordasse di avere a casa una moglie amorevole con una Smith & Wesson carica.
  • [Flashback di quando Karl ha tradito Susan con la segretaria]
    Mary Alice Lynette, Tom è sempre fuori per affari non temi che possa...
    Lynette: Oh, per favore, quell'uomo mi ha messo incinta tre volte in quattro anni... vorrei tanto che facesse sesso con altre!
  • Credimi, tutte abbiamo momenti di disperazione. Ma se riusciamo ad affrontarli a testa alta scopriremo quanto siamo forti. (Mary Alice) [flashback, a Susan]
  • [Parlando del suicidio di Mary Alice]
    Gabrielle: Che tipo di problemi poteva avere? Stava bene, aveva una bella casa, una bella famiglia. La sua vita era...
    Lynette: ...la nostra vita.
  • [Al funerale di Mary Alice Mike sta per mangiare il timballo di pasta preparato da Susan]
    Susan: Vuole morire forse?
    Mike: No, mi rifiuto di credere che qualcuno non riesca a fare un timballo di pasta. [lo assaggia] Oh, mio Dio! Come...?! Sa di bruciato ed è cruda!
    Susan: Sì, me lo dicono spesso.
  • Susan: Julie, mi piace il signor Delfino, è vero, ma non so se... se sono pronta ad uscire con altri uomini.
    Julie: È ora che ti rimetta in gioco! Andiamo, quanto tempo è che non fai sesso? [Susan si gira e la guarda] Sei arrabbiata per la domanda?
    Susan: No, cerco di ricordare...
  • Edie Britt era la divorziata più rapace nel raggio di cinque isolati. Le sue conquiste erano numerose... svariate... e... leggendarie. [...] Susan aveva davanti la sua nemica, ed era una sgualdrina. [...] E così è partita la corsa per accalappiare Mike Delfino. Per un attimo Susan si è chiesta se la sua avversaria sarebbe stata leale. [...] Ma le è stato ricordato che in fatto di uomini, le donne non sono leali. (Mary Alice) [voce fuori campo]
  • Gabrielle: Non sai quanto odio il modo in cui mi parli!
    Carlos: E io odio aver speso quindicimila dollari per la collana di diamanti senza cui non potevi vivere. Ma me ne faccio una ragione!
  • Danielle: Non possiamo mangiare una zuppa normale?
    Bree: Danielle, non c'è niente di anormale nella crema di basilico.
    Danielle: Non potremmo avere una zuppa che mangiano tutti? Tipo, con i fagioli o con le cipolle?
    Bree: Tuo padre non può mangiare le cipolle, ha un'allergia fatale. E l'idea dei fagioli non è degna di commento. Allora, com'è l'ossobuco?
    Andrew: Può andare.
    Bree: Può andare? Andrew, ci ho messo tre ore a preparare questo pasto, come posso sentirmi quando dici "Può andare" con-con quel tono?
    Andrew: Chi ti ha chiesto di stare tre ore in cucina?
    Bree: Vuoi ripetere?
    Andrew: Ah, la madre di Tim Harper torna a casa, apre un barattolo di fagioli e maiale e – boom! – mangiano e sono felici.
    Bree: Vorresti mangiare fagioli e maiale?
    Danielle: Chiedi subito scusa, ti supplico.
    Andrew: Perché devi sempre servire alta cucina? Non possiamo mangiare come tutti?
    Bree: Ti sei dato alla droga?
    Andrew: Cosa?
    Bree: Il cambio di comportamento è un segnale, tu sei stato sfacciato e impertinente negli ultimi sei mesi. Questo spiega perché sei sempre chiuso in bagno.
    Danielle: Fidati, non è quello che fa lì dentro.
    Andrew: Sta zitta. Mamma, non sono io quello che ha problemi, va bene? Sei tu che sembri sempre il sindaco di Perfettolandia.
    Bree: Rex, visto che sei il capofamiglia, vorrei che dicessi qualcosa, lo apprezzerei.
    Rex: Passami il sale.
  • Parker: Mamma!
    Lynette: Non ora tesoro, sto minacciando papà.
  • Natalie: Allora, com'è la vita domestica? Non è fantastico fare la mamma?
    Mary Alice [voce fuori campo]: Era arrivata: la domanda che Lynette temeva come la morte.
    Lynette: Be', ad essere sincera...
    Mary Alice [voce fuori campo]: E chi pone questa domanda si aspetta una sola risposta. Perciò Lynette ha risposto come faceva sempre: mentendo.
    Lynette: È il più bel lavoro che abbia mai avuto!
  • John: Sai cosa non capisco?
    Gabrielle: Cosa?
    John: Perché hai sposato il signor Solis.
    Gabrielle: Be', aveva promesso di darmi tutto quello che volevo.
    John: E l'ha fatto?
    Gabrielle: Sì...
    John: Allora, perché non sei felice?
    Gabrielle: A quanto pare ho sempre voluto le cose sbagliate.
    John: E tu, tu lo ami?
    Gabrielle: Ma certo.
    John: Allora perché siamo qui? Perché questa relazione?
    Gabrielle: Perché non voglio svegliarmi una mattina con il desiderio di spararmi un colpo in testa.
  • [Susan deve andare da Mike per invitarlo a cena]
    Julie: Non temporeggiare e va' prima che capisca che può avere di meglio.
    Susan: Puoi rammentarmi perché ho lottato per il tuo affidamento?
    Julie: Mi usavi per ferire papà.
    Susan: Ah, hai ragione. [le dà un bacio]
  • Voglio il divorzio. Non posso più vivere in... in uno spot per un detersivo, Bree. (Rex)
  • Se pensi che discuterò della dissoluzione del mio matrimonio dove i bagni sono etichettati "Bulli" e "Pupe", sei fuori di senno. (Bree)
  • [Prima di fare sesso]
    Lynette: Oh, aspetta. Avevo dei disturbi così il dottore mi ha fatto smettere la pillola, dovrai usare il preservativo.
    Tom: Preservativo?
    Lynette: Sì.
    Tom: Ma che t'importa? Rischiamo!
    Lynette: Vuoi rischiare?
    Tom: Sì! [Lynette gli molla uno schiaffo]
  • [Rex è finito in ospedale dopo essere stato involontariamente avvelenato da Bree]
    Rex: È pazzesco, avresti potuto uccidermi.
    Bree [con noncuranza]: Sì, sono davvero mortificata, mi dispiace tanto. Te l'ho detto, stavo parlando con la signora Huber e mi sono distratta. È stato un errore, tutto qui.
    Rex: E da quando commetti errori?
    Bree: Che cosa vuoi dire?
    Rex: Voglio dire che io sono stufo del tuo voler essere sempre maledettamente perfetta. Sono stufo del modo bizzarro in cui i tuoi capelli non si muovono. Sono stufo di te che rifai il letto la mattina prima ancora che io vada in bagno. Sei una casalinga provinciale di plastica con le sue perle e la sua spatola che dice cose tipo: "Dobbiamo una cena agli Anderson!" Dov'è la donna di cui mi sono innamorato? Che bruciava i toast e... beveva dal cartone del latte? E rideva... Ho bisogno di lei. Non del ghiacciolo perfetto che sei diventata, purtroppo.
    Bree [prendendo in mano un vaso di fiori dopo un attimo di smarrimento]: Questi hanno bisogno d'acqua.
    [Entra in bagno, apre il rubinetto e inizia a piangere silenziosamente]
    Mary Alice [voce fuori campo]: Bree aveva pianto sommessamente in bagno per cinque minuti. Ma suo marito non l'ha mai saputo. Perché quando ne uscì... Bree era perfetta.
  • Susan: Bene ragazze, brindiamo. A Mary Alice, una buona amica e vicina. Ovunque tu sia, speriamo tu abbia trovato pace.
    Tutte [in coro]: A Mary Alice.
  • "So quello che hai fatto. Mi dà la nausea. Dirò tutto." (Susan) [leggendo la lettera minatoria diretta a Mary Alice]
I know what you did. It makes me sick. I'm going to tell.

Episodio 2, La verità è sfuggevole[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Succede una cosa molto strana quando moriamo: i nostri sensi svaniscono, gusto tatto olfatto e udito sono un ricordo lontano. Ma la vista... Ah! La vista si esalta. All'improvviso vediamo in mondo che ci siamo lasciati dietro. Certo, molte delle realtà visibili a noi defunti lo sarebbero anche per i vivi, se solo si fermassero ad osservarle... Prendiamo la mia amica Gabrielle: dovevo capire quanto era infelice, ma non l'ho fatto. Vedevo solo i suoi abiti di Parigi, i suoi gioielli di platino, e il suo nuovo orologio di brillanti. Se avessi guardato con attenzione, mi sarei accorta che stava annegando alla disperata ricerca di un'ancora di salvezza. Fortunatamente, una l'aveva trovata: per lei il giovane giardiniere era una trasfusione di entusiasmo in una vita altrimenti piatta. Ma stava per scoprire quanto la sua esistenza potesse diventare eccitante. [...] Gabrielle era in pieno panico. Se il marito avesse scoperto il suo segreto, avrebbe scatenato tutta la sua rabbia. Ma si era subito resa conto che, se Carlos non avesse visto, lei non avrebbe avuto nulla da temere. (Mary Alice) [voce fuori campo]
  • La tranquilla facciata di Wisteria Lane di recente era stata turbata: prima dal mio suicidio, e ora dalla scoperta di un biglietto che insinuava un inquietante sospetto sui motivi del mio gesto. (Mary Alice) [voce fuori campo]
  • Bree: Be', potremmo agire con delicatezza e dirgli del biglietto offrendogli caffè e pasticcini.
    Lynette: Divertente. "Sai, Paul, tua moglie si è uccisa per nascondere un imbarazzante segreto. Vuoi una cialda?"
  • È l'annosa domanda, no? Quanto vogliamo veramente sapere dei nostri vicini? (Bree)
  • Le mie amiche avevano motivo di preoccuparsi. Sapevano che ogni famiglia ha i suoi segreti. E mio figlio e mio marito avevano imparato che si deve riflettere bene, prima di dissotterrarli. (Mary Alice) [voce fuori campo]
  • Dopo lunghe discussioni le mie amiche non si erano ancora accordate su cosa fare del biglietto. Così hanno deciso di parlarne l'indomani mattina dopo una notte di riposo. Ma nessuna era riuscita ad addormentarsi. Continuavano a pensare al mio suicidio, a quanto terribilmente sola dovevo essermi sentita. Sì, perché la solitudine è una condizione che le mie amiche conoscono fin troppo bene. (Mary Alice) [voce fuori campo]
  • Bree: Ricordi quando hai chiesto la mia mano?
    Rex: Per l'amor del cielo, Bree.
    Bree: Stavamo sulla Skyline Drive con una bottiglia di sidro. Quando l'abbiamo finito, ti sei voltato verso di me e mi hai detto: "Se mi sposerai, Bree Mason, io prometto di amarti per tutto il resto della mia vita." E, sebbene fossi fidanzata con Ty Grant e tu non piacessi affatto a mio padre, ti ho detto di sì.
    Rex: È stato tanto tempo fa.
    Bree: Devi cancellare l'appuntamento con il divorzista, andremo da un consulente matrimoniale.
    Rex: Bree...
    Bree: Me l'hai promesso.
    Rex: D'accordo.
    Bree: Bene, ora mi preparo una tazza di latte caldo. Vuoi qualcosa da bere anche tu?
    Rex: Tutto fuorché del sidro.
  • Mary Alice [voce fuori campo]: Susan si è svegliata sola e assetata, ma guardando fuori dalla finestra ha visto quella sorsata di acqua fresca che poteva placare la sua sete. [Susan nota Mike guardando fuori dalla finestra]
    Julie [prendendola in giro]: "Caro diario, Mike non sa neanche che esisto..."
    Susan: Sta' zitta.
    Julie: Se vuoi uscirci, devi chiedergli un appuntamento.
    Susan: Continuo a sperare che lo faccia lui.
    Julie: E come va?
    Susan: Hai preparato i biscotti per i tuoi amici secchioni?
    Julie: Non trovo la tazza dosatrice, l'hai vista?
    Susan: La tazza dosatrice?
    Julie: Sì.
    [Flashback di Susan che fa scoppiare l'incendio a casa di Edie e fa cadere per sbaglio la tazza dosatrice]
    Susan: No, io non l'ho vista... Sarà qui da qualche parte, continua a cercarla...
  • Carlos [tornado a casa tardi]: Lo so che sei sveglia.
    Gabrielle: E io so che sei un bastardo.
    Carlos: Scusa, la cena con Tanaka si è protratta.
    Gabrielle: Sai, Carlos, non ti ho sposato per cenare sola sei sere a settimana. Hai idea di quanto mi sia annoiata? Ci mancava poco che mi mettessi a pulire la casa!
    Carlos: Non t'arrabbiare, ho un regalo.
    Gabrielle: No. No, no, no, no. Scordatelo. Stavolta non te la caverai così.
    Carlos: È un bel regalo.
    Gabrielle: È d'oro bianco?
    Carlos: Sì. Mettilo, e poi facciamo l'amore.
    Gabrielle: No, non ne ho voglia. Però, potremo restare svegli e parlare.
    Carlos: Se un uomo regala un gioiello a una donna è perché desidera qualcosa in cambio. E questo "qualcosa" non è fare conversazione.
  • Susan: Ti va di cenare insieme a me?
    Mike: Noi due da soli?
    Susan: Be'... noi due e Julie. Ehm... Quando qualcuno si trasferisce qui nel quartiere lo invitiamo per una cena... casalinga. È una specie di tradizione.
    Mike: Hai detto di non saper cucinare.
    Susan: È vero. Mi farò portare qualcosa.
    Mike: Oh, una cena casalinga della rosticceria all'angolo.
    Susan: Sì, sai questa è un'altra tradizione...
  • Susan: Julie! Mike Delfino ci ha invitate a cena per venerdì sera.
    Julie: Dai, forte!
    Susan: Ma ci andrò solamente io, perché tu verrai colpita da una malattia diplomatica che richiede riposo e sciroppo.
  • Edie: Tutto distrutto. Quello per cui il mio ex-marito aveva lavorato in questi anni, distrutto.
    Martha: Non ti preoccupare per i vestiti. Ho iniziato a raccogliere abiti usati da tutto il vicinato.
    Edie: Cosa? Non voglio gli stracci degli altri.
    Martha: Non puoi permetterti di essere senzatetto e irriconoscente insieme, non credi?
  • Mary Alice [voce fuori campo]: Il dottor Albert Goldfine era il miglior consulente coniugale della città. Aveva risolto casi che spaziavano dalla tossicodipendenza, all'infedeltà, alla violenza domestica. Eh sì, il dottor Goldfine credeva di aver visto di tutto, finché... non arrivarono i Van De Kamp...
    Bree [entrando nello studio]: Buongiorno! Io mi chiamo Bree e lui è mio marito Rex. Le ho portato un po' di potpourri fatto da me.
    Rex: La risposta è "sì". Col nostro caso diventerà ricco.
  • [Lynette sta guidando mentre i figli fanno caos in auto, quindi viene fermata dalla polizia stradale]
    Agente Hayes: Lei lo sa perché l'ho fermata...
    Lynette: Avrei una teoria...
    Agente Hayes: I bambini dovrebbero stare seduti con le cinture allacciate.
    Lynette: Li stavo sgridando, ma non mi stanno mai a sentire. È veramente frustrante.
    Agente Hayes: Trovi il modo di farli calmare. È compito suo d'altra parte.
    Mary Alice [voce fuori campo]: Nei suoi sei anni di servizio, l'agente Hayes non si era mai trovato in una situazione realmente pericolosa. D'altro canto, non aveva mai detto a una madre come educare i propri figli.
    Lynette [furiosa, scendendo dall'auto]: Mi crede una cattiva madre?
    Agente Hayes: Signora, rientri in macchina, la prego.
    Lynette: Io non ho nessun aiuto. Mio marito è sempre fuori città per lavoro.
    Agente Hayes: Signora, la diffido dal fare un solo passo.
    Lynette: La mia babysitter è nel programma protezione testimoni. Non dormo otto ore di fila da sei anni..
    Agente Hayes: Per favore, io non posso...
    Lynette: ...e lei si permette di stare qui davanti a me e giudicarmi?
    Agente Hayes: D'accordo, non le farò la multa. Però l'avverto: stia attenta.
    Lynette: Accetterò le sue scuse.
  • [Seduta dal consulente matrimoniale]
    Dr. Goldfine: Lei non vuole parlare di quello che sente riguardo al suo matrimonio?
    Bree [tentenna]: Ehm... Io...
    Rex: Lei deve sapere una cosa sul carattere di Bree: non ama parlare dei suoi sentimenti. Ad essere onesti, io non so nemmeno se ne abbia. Che cosa proverà? Risentimento, collera, estasi? Chi lo sa? Lei è sempre educata. Non immagina quanto sia irritante. I suoi sentimenti sono così in profondità che nessuno riesce a vederli in alcun modo. È come se si servisse dei lavori domestici per coprire completamente tutte le emozioni... [Bree intanto non sta ascoltando Rex perché distratta dal bottone scucito sulla giacca del dottore: d'istinto afferra il kit da cucito nella borsa] Bree? Bree?
    Bree: Cosa c'è? Ehm, vi chiedo scusa.
    Dr. Goldfine: Vuole rispondere a quello che ha appena detto suo marito?
    Bree: Oh, a dire il vero...
    Dr. Goldfine: Ritiene che Rex abbia ragione? Lei usa i lavori domestici come un modo per distaccarsi dalle sue emozioni?
    Bree: Certo che no, dottore! [ripone il kit cucito nella borsa, senza farsi vedere]
  • John: Aspetta, ho qualcosa per te. Te l'avrei data quando venivo a tagliare il prato, ma sei qui.
    Gabrielle: Oh, è una rosa.
    John: Non è come le altre. Guarda i suoi petali, non ci sono difetti. È perfetta.
    Gabrielle: Oh, John.
    John: Proprio come te.
    Mary Alice [voce fuori campo]: La realtà l'aveva colpita come un fulmine: per John non si trattava più di una storiella qualsiasi. Gabrielle aveva capito che si stava innamorando di lei.
  • Susan aveva sentito una stretta alla bocca della stomaco. [...] Era come se stesse guardando un incidente al rallentatore: sapeva che sarebbe accaduto, ma non poteva impedirlo. (Mary Alice) [voce fuori campo]
  • Mike [parlando di Edie]: Non l'ho avvisata che mangeremo bistecche. Non sarà mica vegetariana, o qualcosa del genere?
    Susan: Oh, no, no. No, Edie è sicuramente carnivora.
  • Lynette: Qui c'è... c'è la roba che ho preparato per Edie. Però devo avvertirla che molti di questi abiti sono fuori moda.
    Martha: Non si preoccupi di questo, Edie ormai è povera quindi deve accontentarsi... [nota una maglietta di cattivo gusto] Tuttavia non giriamo il coltello nella piaga...
  • Martha: Anch'io in macchina facevo impazzire mia madre. Una volta, mentre facevo i capricci, lei si è fermata, mi ha fatto scendere sul marciapiede ed è ripartita senza di me.
    Lynette: Sta scherzando?
    Martha: Oh, ma è tornata subito indietro! Da allora mi sono comportata sempre bene. Dovrebbe provare.
    Lynette: Io non sarei mai capace di abbandonare i miei bambini da soli in mezzo alla strada.
    Martha: Quando si tratta di disciplina bisogna essere creativi. Mia madre lo sapeva, donna intelligente. Purtroppo è in un istituto... il suo cervello è andato...
  • Martha: Susan, ha trovato qualche vestito vecchio per Edie? Non ha più nulla da mettere, poverina.
    Susan: Credevo fosse il suo nuovo look.
    Martha: Oh, Susan! Edie sarà anche un po' trash, ma è pur sempre un essere umano.
  • Non mi interessano le sue ragioni. Forse era depressa, forse era solo annoiata, non mi importa. Ha abbandonato suo marito e suo figlio, non la perdonerò mai. (Paul) [parlando del suicidio di Mary Alice]
  • Osservando Susan non potevo fare a meno di dispiacermi per lei. Voleva tanto sapere il motivo del mio gesto, perché mi fossi uccisa. Ma non basta volere la verità, si deve anche sapere dove cercarla. E la verità è sfuggevole... perché sa sempre dove nascondersi. (Mary Alice) [voce fuori campo]
  • [Seduta dal consulente matrimoniale]
    Bree: Dottor Goldfine, c'è qualcosa che può fare per me.
    Dr. Goldfine: Di che si tratta?
    Bree: Si tolga subito la giacca!
  • [Parlando della cena tra Mike e Susan, a cui Edie si è imbucata]
    Gabrielle: Lo vuoi un consiglio? Tu vacci in anticipo e passa un po' di tempo con Mike prima che arrivi il barracuda.
    Susan: È un'ottima idea. Edie arriverà alle cinque e quarantacinque, le sue tette alle cinque e trenta e quindi io mi presenterò alle cinque.
  • [Seduta dal consulente matrimoniale: Bree sta cucendo il bottone della giacca del dottore]
    Dr. Goldfine: Io sono convinto che Freud non approverebbe assolutamente.
    Bree: Oh, chi se ne importa di Freud. Ho studiato psicologia al college, so tutto sulla sua vita. Era un uomo spregevole.
    Dr. Goldfine: E come mai dice questo?
    Bree: Be', ci rifletta. Freud visse alla fine dell'Ottocento e all'epoca non esistevano gli elettrodomestici. La madre, poverina, era costretta a fare tutto a mano, sa? Lavori domestici massacranti dall'alba al tramonto. Per non parlare degli innumerevoli sacrifici che avrà affrontato in nome della sua famiglia. E come l'ha ripagata? Una volta adulto è diventato famoso con la sua teoria che i problemi degli adulti sono riconducibili a qualcosa di orribile commesso dalla madre. Ah, dev'essersi sentita tradita. Sapeva quanto lei lavorasse e cosa avesse fatto per lui. Si è mai preso il disturbo, una volta tanto, di dirle grazie? Ne dubito. [gli ridà la giacca] A posto.
    Dr. Goldfine: A titolo di cronaca, molte delle teorie freudiane oggi sono state screditate.
    Bree: Fantastico!
  • Signora: Stia bene a sentire. Credo che lei abbia dei problemi a controllare la sua aggressività.
    Lynette: Senta, io ho quattro figli sotto i sei anni. Sicuramente ho dei problemi a controllare la mia aggressività!
  • [Seduta dal consulente matrimoniale]
    Dr. Goldfine: Rex, mi levi una curiosità. Lei ha mai riconosciuto in tutti questi anni i vantaggi di vivere con Bree?
    Rex: Cosa?
    Dr. Goldfine: Lei stesso ha ammesso che la vostra casa è sempre molto pulita, i suoi abiti ben lavati e stirati e che Bree è un'ottima cuoca. Nonostante tutti i suoi difetti, lei si ricorda di averle mai detto grazie?
  • Mike: Chi è quello che abita di fronte alla signora Huber?
    Susan: Quello è il signor Mullin. Se ti invita a casa sua, sarai costretto a conoscere tutti i suoi animaletti.
    Mike: Fantastico, adoro gli animali.
    Susan: È un imbalsamatore.
  • Veterinario: Buone notizie, non bisogna operarlo.
    Susan: Ah, ma che bella notizia!
    Veterinario: Grazie a una purga espellerà l'orecchino. Se vuole dopo può riaverlo indietro.
    Susan: La ringrazio, ma veramente preferirei di no.
  • È così. Quando osservo il mondo che mi sono lasciata dietro, tutto mi appare chiaro. La bellezza che aspetta di essere svelata, i misteri che attendono di essere scoperti. Ma di rado le persone si fermano ad osservare, preferiscono andare dritte per la loro strada. Ed è un vero peccato, perché ci sarebbe così tanto da vedere. (Mary Alice) [voce fuori campo]

Episodio 3, Ritratto di famiglia[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Dopo morta ho cominciato ad abbandonare le parti di me che non erano più necessarie: i miei desideri, le convinzioni, le ambizioni, i dubbi. Ogni traccia della mia umanità è stata scartata. Avevo scoperto che, vagando per l'eternità, viaggiare leggeri aiuta. Infatti, mi sono aggrappata a una sola cosa: i miei ricordi. Era sorprendente voltarsi a guardare il mondo che avevo lasciato. Ricordavo tutto, ogni singolo dettaglio. La mia amica Bree Van De Kamp, ad esempio. Ricordavo la rilassata sicurezza del suo sorriso, la delicata eleganza delle sue mani, il raffinato calore della sua voce. Ma quello che meglio ricordavo di Bree era l'ombra di paura nel suo sguardo. Bree aveva cominciato a rendersi conto che il suo mondo si stava sfaldando e, per una donna che odia il disordine, questo era inaccettabile. (Mary Alice) [voce fuori campo]
  • Bree: Rex, Rex. Su, devi alzarti.
    Rex: È presto, è ancora buio.
    Bree: Fa presto, se i ragazzi vedono che dormi qui sotto cominceranno a fare domande.
    Rex: Che le facciano. Non mi importa più ormai.
    Bree: Be', importa a me. Non voglio che subiscano i nostri problemi. In questo momento, il minimo che possiamo fare è mantenere le apparenze!
    Rex: Eh, sì, le apparenze... Mi dimentico sempre delle apparenze...
  • Sì, Bree aveva diverse paure. Ma fra tante cose di certo non temeva... le sfide. (Mary Alice) [voce fuori campo]
  • Il giorno a Wisteria Lane era cominciato come tutti gli altri: con una tazza di caffè e il giornale. E mentre Lynette leggeva la pagina economica, e Gabrielle studiava le nuove collezioni, e Bree cercava idee per l'arredo, Susan dava una scorsa alla prima pagina, quando qualcosa ha colpito la sua attenzione... (Mary Alice) [voce fuori campo]
  • Bree: Lynette, queste carte sono appiccicose.
    Lynette: Lo so. Preston ha usato il tre di quadri per prendere la marmellata dal barattolo.
  • Susan [parlando della cena di Mary Alice]: Come abbiamo potuto dimenticarcene?
    Lynette: Non ce ne siamo dimenticate. Quando la padrona di casa muore, la cena è annullata.
    Bree: Lynette!
    Lynette: Non sono irriverente, sono soltanto realista.
    Gabrielle: Mary Alice era così entusiasta. Che tristezza.
    Susan: Secondo me dovremmo farla comunque.
    Bree: Dici? Non sarebbe di cattivo gusto?
    Susan: No, è un modo per onorare Mary Alice. Ci teneva tantissimo.
    Gabrielle: In effetti ci farebbe bene.
    Bree: Ma certo! Perché ho delle posate nuove che muoio dalla voglia di sfoggiare.
    Susan: Lynette?
    Lynette: Ci sto.
    Bree: Farò lo stinco d'agnello brasato.
    Lynette: Ci sto comunque.
  • Carlos: Sai qual è il tuo problema? Sei troppo tesa. Dovresti andare in palestra o a fare shopping. Trova un modo per rilassarti.
    [Carlos se ne va e Gabrielle telefona a John]
    John: Pronto.
    Gabrielle: Dove sei?
    John: Algebra.
    Gabrielle: Sei libero alle quattro?
    John: Non ne sono sicuro. Ho atletica dopo le lezioni.
    Gabrielle: Be', vieni qui prima che puoi. Mio marito dice che devo rilassarmi...
  • Tom: Una cena hai detto?
    Lynette: Sì, sarà divertente. Cucina Bree, ci saranno tutti.
    Tom: Non ho ancora avuto tempo di disfare la valigia, tesoro. Avrei voglia di starmene tranquillo per un paio di giorni.
    Lynette: Oh, Tom. Ci saranno alcolici. E antipastini. E gente adulta senza figli. E posate vere, ricordi le posate vere? [...] Ci tenevo tanto a passare una serata tra amici.
    Tom: Lo so cara, mi dispiace. Ma sono.. a pezzi. Ricordi come ci si sente a lavorare sessanta ore a settimana? [intanto le butta del bucato sporco nel contenitore]
  • Rex: Una cena hai detto? Devo proprio venire?
    Bree: Be', dato che la faremo qui, io direi di sì! A proposito, non voglia che tu beva a questa cena.
    Rex: Perché no?
    Bree: Perché, quando bevi, poi straparli. Non devono sapere che vediamo il dottor Goldfine.
    Rex: Se tu mettessi lo stesso impegno nel risolvere i nostri problemi, piuttosto che nasconderli...
    Bree: Neanche una goccia.
    Rex: Sai, tutto questo è ridicolo. E quella balla su di noi che prendiamo lezioni di tennis...
    Bree: Be', le infermiere del tuo studio potrebbero chiedersi dove vai tre volte a settimana. Il tennis è un alibi plausibile.
    Rex: Di queste lezioni di tennis che prendiamo, cosa ne pensi?
    Bree: Il mio rovescio sta migliorando molto. Tu hai ancora problemi con il servizio.
  • Zach: Forse, quando morirai tu, non metterò un necrologio.
    Paul: Quella sarò una tua scelta. Sempre che tu viva più di me.
  • Gabrielle: Ciao, come è andata a scuola?
    John: Ho preso ottimo all'esame di biologia.
    Gabrielle: Be', vediamo cos'hai imparato... [si baciano]
  • Susan: Quando sono a tre metri da Karl, mi trasformo in un mostro.
    Lynette: Non cambierà niente se non risolverai i tuoi problemi con quell'uomo.
    Susan: Dici che dovrei perdonarlo? Ho vissuto così a lungo con l'amarezza che senza mi sentirei sola.
    Lynette: Tesoro, prenditi un cane.
  • [Guardando una foto della "riunione d'affari" di Tom, in sombrero e costume]
    Tom: È una riunione d'affari.
    Lynette: Questo è un megaparty.
    Tom: Manager aziendale, regionale, capovendite.
    Lynette: Margarita, sigaro, sombrero.
    Tom: Tesoro, che cosa vuoi che faccia? Che stia rinchiuso in albergo a guardare la tv?
    Lynette: No! Ma quando dico "Siamo invitati a una cena" non lamentarti delle tue snervanti sessanta ore di lavoro! Mettiti le scarpe da ballo e porta la madre dei tuoi figli a divertirsi un po'.
    Tom: Sì, in effetti hai ragione. Andiamo alla festa.
    Lynette: Non possiamo. Ho disdetto la babysitter.
    Tom: La prossima cena la faremo noi.
    Lynette: Organizzare una cena? Ah, non ho nemmeno il tempo di lavarmi la faccia!
  • [Seduta dal consulente matrimoniale]
    Bree: Sedute separate? Non capisco, perché ci occorrono sedute separate?
    Dr. Goldfine: Le sedute separate ci permettono di lavorare sulle problematiche di entrambi i coniugi.
    Bree: Io non ho particolari problemi. Il mio problema è che mio marito vuole lasciarmi, e come posso lavorarci se lui non è qui?
    Rex: Devo parlare di alcune cose col dottor Goldfine e... tu non puoi esserci.
    Bree: Perché? Sono tua moglie, tu puoi dire tutto davanti a me. Ci occorre solo qualche altra seduta e sono certa che...
    Rex: Ti prego Bree, qualche altra seduta non sistemerà niente! È una brutta situazione.
    Dr. Goldfine: Sentite, perché non facciamo così: Rex, lei prende la prima mezz'ora, Bree, lei può prendere la seconda.
    Bree: Bene. Oh, dottore. Se ciò che sta per dirle mio marito ha a che fare con adulterio, prostituzione o pornografia su internet, vorrei che lei assumesse una linea morale severa.
  • [Cercando di plagiare Ashley, la bambina che ha visto Gabrielle baciare John all'insaputa di Carlos] Che cosa strana darsi dei baci, non lo fanno solo moglie e marito. A volte baciamo la nostra mamma, o il nostro nonno... a volte baciamo il nostro cane. A volte succede che baciamo persone che sono solo amici. Una specie di "dammi il cinque" sulle labbra. (Gabrielle)
  • Lynette: I ragazzi avranno fame verso le cinque e mezzo, perciò metti i bastoncini di pesce nel forno alle cinque in punto...
    Tom: Per circa mezz'ora. Tesoro, lo so, è la terza volta che me lo dici.
    Lynette: Ma io voglio darti una mano.
    Tom: Amore, non mi serve un manuale. Non è un'operazione al cervello, sono soltanto bambini, grazie al cielo!
    [Tom se ne va]
    Lynette: Preston, puoi venire qui?
    Preston: Sì.
    Lynette: Tesoro, ricordi la regola dei biscotti, vero?
    Preston: Non possiamo mangiarli dopo le cinque perché lo zucchero ci eccita.
    Lynette: Sì, ma stasera tutto è consentito. Mi raccomando, dividili con i fratelli.
    Preston: Grazie mamma.
  • I miei tacchi gridano vendetta! (Gabrielle)
  • [Karl interrompe Susan, che si stava facendo la doccia]
    Susan: Ho addosso un asciugamano!
    Karl: Siamo stati sposati quattordici anni. So cosa c'è lì sotto.
  • Susan: Pretendo le tue scuse, Karl.
    Karl: Che cosa?
    Susan: Le tue scuse. Per come hai troncato il matrimonio. Assumiti le responsabilità del tuo comportamento.
    Karl: Non so cosa dire, Susan. Il cuore vuole quello che vuole.
    Susan: Questo che vuol dire?
    Karl: Mi sono innamorato, perciò...
    Susan: Mentre eri sposato, con un'altra.
    Karl: Il cuore vuole quello che vuole.
    Susan: Sì, be', il mio cuore vuole farti del male, ma io riesco a controllarmi!
    [...]
    [Mentre Karl esce di casa Susan lo insegue coperta solo con l'asciugamano]
    Susan: Sai che ti dico? Non mi servono le tue scuse, non mi serve niente da te.
    Karl: Ti stai umiliando da sola.
    Susan: No, sei tu quello che è stato umiliato, Karl. Perché non te ne rendi conto? Hai piantato la tua famiglia. La gente ti considera un miserabile, non lo pensa di me. Perciò preoccupati per te, io sto bene con me stessa. Posso camminare per la strada tenendo sempre la testa alta! [l'asciugamano si impiglia nella portiera dell'auto e Susan rimane nuda sul marciapiede]
    [...]
    Mary Alice [voce fuori campo]: Mentre il sole calava su Wisteria Lane, una Susan in difficoltà cercava di rientrare in casa. [Susan si copre con una pianta e cerca di entrare dalla finestra, ma cade in un cespuglio] Giacendo nuda tra i cespugli, Susan pensava di non aver mai vissuto un momento tanto umiliante...
    Mike [passando di lì per caso]: Susan.
    Mary Alice [voce fuori campo]: Si sbagliava.
    Mike: Che stai facendo?
    Susan: Sono rimasta chiusa fuori. Nuda.
    Mike: Ah.
    Susan: E poi sono caduta. Come stai?
    Mike: Bene, bene. Sono appena tornato, sono stato fuori. Ho ricevuto il messaggio della cena e.. ecco mi piacerebbe venire, se l'invito è ancora valido.
    Susan: Affare fatto.
    Mike: Va bene. Io.. presumo che ci si vesta casual.
    Susan: Sì. Casual.
  • [Dopo che Susan è rimasta nuda fuori casa]
    Susan: Grazie per avermi aiutata ad entrare. Credi che sarà difficile rimettere la zanzariera?
    Mike: Be', dipende. Se vuoi inchiodarla tu, ti conviene metterti i guanti. O i pantaloni.. coi pantaloni è meglio.
    Susan: Ok. So che quello che è successo è buffo, in teoria. Ma io non sono pronta a riderci sopra, perciò ti prego niente battute.
    [Bree apre la porta di casa]
    Bree: Ehi! Dove vi eravate cacciati?
    Mike: [a Bree] Susan aveva problemi nel trovare qualcosa da mettere... [a Susan] Ti riferivi a queste battute?
    Susan: Più o meno...
  • [A cena, durante un silenzio imbarazzante]
    Susan: Ok, devo rompere il ghiaccio. Vedete un consulente, e allora? Ti senti a disagio? E che cosa dovrei dire io? Io sono rimasta chiusa fuori casa completamente nuda. E mi ha beccata Mike.
    Gabrielle: Oh mio Dio, quando è successo?
    Susan: Oggi, poco prima della cena.
    Mike: Che dire? Posto giusto al momento giusto.
    Lynette: Io ti supero. Sono stata buttata fuori da Disneyland per atti osceni.
    Susan: Cosa? Quando è successo?
    Lynette: Tom e io eravamo appena sposati. Ci siamo lasciati andare sulla giostra pazza di Mr. Toad.
    Rex: Stai scherzando?
    Lynette: No. Siamo stati scortati fuori come due criminali.
    Gabrielle: Be', visto che ci stiamo confessando, Carlos e io abbiamo rotto un materasso ad acqua a Cancun.
    Mike: Come avete fatto?
    Gabrielle: Aveva la fissa dei tacchi a spillo.
    Carlos: Tanto per essere chiari, i tacchi li portava lei.
    [Tutti ridono]
    Bree [rompendo l'atmosfera]: Rex piange dopo aver eiaculato.
    [Silenzio imbarazzante]
  • Lynette: Com'è andata la serata?
    Tom: Stiamo... stiamo allevando dei piccoli terroristi. Lo sai questo, vero?
    Lynette: Oh, non ti sei divertito?
    Tom: Dà un taglio alla sceneggiata, gli hai dato dei biscotti.
    Lynette: Oh, chi ha fatto la spia?
    Tom: Porter. Già. Allora com'è andata la festa?
    Lynette: La festa non saprei, ma abbiamo mangiato bene.
    Tom: Oh-oh. Cos'è successo?
    Lynette: Non lo so. Rex ha ammesso che lui e Bree vedono un consulente. Lei si è infuriata e lo ha attaccato con una rivelazione che non vorrei ripetere. E alla fine lui se n'è andato via. È chiaro che ci sono guai in paradiso.
    Tom: A dire il vero, non sono sorpreso.
    Lynette: Perché no?
    Tom: Non lo so, non ho mai creduto che fossero veramente felici.
    Lynette [pausa]: Noi siamo felici?
  • [Bree fa la valigia a Rex, che sta abbandonando la famiglia per abitare in un motel]
    Rex: Quando i ragazzi chiederanno dove sono, tu che dirai?
    Bree: Ehm, che sei andato a giocare a tennis... Era una battuta.
    Rex: Già, l'ho capita.
    Bree: Ecco. Ovviamente, se hai dimenticato qualcosa, puoi tornare a prenderla.
    Rex: Bene, ti chiamerò.
    Bree: Rex. Al college, quando ci siamo messi insieme, erano tutti invidiosi di noi. Eravamo la coppia ideale. Tutti sapevano che avremmo avuto una vita meravigliosa. Perché succede questo?
    Rex: Perché non posso nemmeno farmi la valigia da solo.
  • Sì, ricordo il mondo, ogni dettaglio. E quello che meglio ricordo è la paura che avevo, che spreco! Vedete, vivere nella paura è come non vivere affatto. Vorrei tanto poterlo dire alle persone che mi sono lasciata dietro, ma servirebbe a qualcosa? Temo di no. Ora capisco che ci sarà sempre chi affronta le proprie paure, e ci sarà sempre chi... invece scappa. (Mary Alice) [voce fuori campo]

Episodio 4, Conoscevamo quella donna?[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Da viva ho assunto molte identità diverse: amante, moglie, e alla fine vittima. Le etichette sono importanti per i vivi, indicano il modo in cui le persone vedono se stesse. Come la mia amica Lynette: lei si considerava una donna in carriera di grande successo; era nota per le sue colazioni d'affari, le presentazioni ad effetto, e il modo spietato di spazzare via la concorrenza. Ma Lynette aveva rinunciato a tutto per una nuova etichetta: il ruolo, più che gratificante, di madre a tempo pieno. Ma, sfortunatamente per Lynette, la nuova etichetta deludeva spesso le aspettative. (Mary Alice) [voce fuori campo]
  • I miei figli non soffrono di nessun disturbo dell'attenzione e non li imbottirò certo di psicofarmaci per alleggerire il suo lavoro! (Lynette) [a Elenora Butters, a maestra di Porter e Preston]
  • All'improvviso Lynette si era resa conto che la sua etichetta stava per cambiare di nuovo.. Negli anni a venire sarebbe stata ricordata come la madre dei bambini che avevano dipinto Tiffany Axelrod di blu. (Mary Alice) [voce fuori campo]
  • Si preannunciava un pomeriggio interessante a Wisteria Lane. La mia amica Bree aveva scovato una misteriosa audiocassetta, sottratta al consulente matrimoniale. Lo stesso a cui mi ero rivolta per delle confidenze riservate. (Mary Alice) [voce fuori campo]
  • Gabrielle: Ve lo posso dire? Sono felice che se ne vada.
    Bree: Gabrielle!
    Gabrielle: Mi dispiace, ma Paul mi ha sempre fatto venire i brividi. Non l'avete mai notato? È come se nascondesse un lato oscuro. Non so perché, ma c'è qualcosa in lui di...
    Lynette: ...malefico?
    Gabrielle: Esatto.
    Susan: Ce ne siamo accorte tutte.
    [Pausa]
    Bree: Detto questo, io adoro come si prende cura del suo prato.
  • Edie: Odio Susan Mayer! Ogni volta che vedo quei suoi occhioni da cerbiatta, giuro che vorrei uscire fuori e sparare addosso a un cervo!
    Martha: Che ti ha fatto questa volta?
    Edie: È davanti alla casa di Mike Delfino a fare la svenevole con lui. Capisci, non molla.
    Martha: A Susan piace Mike?
    Edie: Ma dove diavolo vivi Martha? Gli sbava dietro da quando è venuto a vivere qui.
  • Elenora Butters: I suoi figli rifiutano di essere separati.
    Lynette: Si rifiutano... Hanno solo sei anni, s'imponga.
    Elenora Butters: Be', le regole scolastiche vietano la lotta libera con i ragazzi.
  • Gabrielle: Adoro fare il bagno, specialmente con te. È come prendersi una vacanza dal mondo.
    John: Odiavo fare il bagno da bambino. Forse perché allora l'unico gioco che avevo era una paperella...
  • Danielle: Sai, papà non è più tornato a casa ieri sera. Hanno fatto una brutta litigata.
    Andrew: Brutta come?
    Danielle: Tipo brutta da divorzio. [Bree canticchia] Canta, è sempre esagerata quando è preoccupata.
    Andrew: Se papà se ne va e ci lascia da soli con lei, io posso impazzire.
    Bree: La cena è pronta in tavola.
    Andrew: Mamma, dov'era papà ieri notte?
    Bree: L'hanno convocato con urgenza per parlare a un congresso a Philadelphia. Mettetevi seduti.
    Danielle [vedendo la tavola imbandita]: Il loro matrimonio è proprio finito!
  • Stavo ripensando a quella vecchia espressione: "Ho fatto un bel pasticcio". Pasticcio, una volta era a base di carne tritata e chissà perché "Ho fatto un pasticcio" è sinonimo di "Ho combinato un bel guaio". [ride] Ma si diceva cento anni fa. Oggi i pasticci sono di mille tipi diversi; ci si mette la frutta secca, le spezie, e il rum. Sono tutto fuorché un guaio, ma si continua a dire "Ho fatto un bel pasticcio". (Martha)
I was just thinking of that expression "I'll make mincemeat out of you." Mincemeat, used to be an entrap made up of mostly chopped meat, so it was like saying "I'll chop you up into little bits." But that was centuries ago. Today, mincemeat is mostly made up of fruit, spices, and rum. There's no meat in it, and still people say "I'll make mincemeat out of you." I don't know that people really say that anymore.
  • Martha: Ha spostato le sue mire su Mike Delfino. Gran bel ragazzo, vero? Perché le piace, giusto?
    Susan: Ah, certo, è un amico.
    Martha: Oh, Susan. Quell'aria da brava ragazza è un'ottima strategia per una verginella al primo ballo, ma per delle donne della nostra età è solo irritante.
  • Martha: Io spero che funzioni tra lei e Mike. Lo corteggia disperatamente.
    Susan: Ma che dice? Non sono disperata.
    Martha: Oh santo cielo, Susan! Ha bruciato la casa della sua rivale in amore. Se non è disperazione, non so cosa lo sia!
    Susan: Signora Huber, col dovuto rispetto, lei è pazza.
  • Andrew: [...] tu hai detto una bugia. Quindi piantala di far finta di essere un modello di moralità.
    Bree: Il fatto che non ti voglia coinvolgere nei miei problemi coniugali non ti da il diritto di essere maleducato.
    Andrew: Ma se avessi cacciato mio padre? Potrei essere maleducato?
  • Bree: Se gli insegnanti e il pediatra consigliano di dare dei farmaci ai tuoi figli, allora dov'è il problema? Spiegami.
    Lynette: Prima dirigevo una società con ottantacinque dipendenti, e adesso non riesco a gestire tre marmocchi senza drogarli? Be', ho fallito su tutta la linea.
    Bree: Lynette, tu sei un'ottima madre, ma a essere sinceri i tuoi bambini... sono un terremoto.
  • Carlos: Spolvera sempre coi calzini?
    Yao Lin: Sì.
    Carlos: È un'usanza giapponese?
    Yao Lin: Veramente sono cinese.
    [Carlos se ne va]
    Yao Lin: Non mi piace mentire.
    Gabrielle: Già, e a me non piace come stira. Siamo pari.
  • John: Signora Solis, che ci fai qui?
    Gabrielle: Carlos ha trovato questo sotto il letto. [gli mostra uno dei calzini che ha dimenticato a casa]
    John: Porca miseria!
    Gabrielle: Abbiamo rischiato grosso, ma sono riuscita a coprirti. Ti ho portato questi, d'ora in poi Carlos non ti dovrà mai vedere con niente che assomigli a un calzino da ginnastica.
    John: Vuoi che tagli il tuo prato in sandali? Mi taglierò un dito!
    Gabrielle: Pensa a cosa ti taglierebbe Carlos se venisse a scoprire di noi.
  • [Bree entra nel locale di spogliarello in cui Andrew è andato di nascosto con gli amici]
    Bree: Heath. Ian. Andrew.
    Andrew: Mamma, come hai fatto a sapere che ero qui? [Bree lancia sul tavolo la scatola di accendini] Sei entrata in camera mia?!
    Bree: Certo! E non è finita, domani ci torno per una bella pulizia. Ah, senti Heath, non ho avuto occasione di dirti che hai fatto un magnifico assolo l'altro giorno in chiesa!
    Heath: Grazie... Be', noi andiamo. [Heath e Ian se ne vanno]
    Bree: Spero che non sia per qualcosa che ho detto. [a Andrew] Allora Andrew, vogliamo andare?
    Andrew: Mi hai umiliato davanti ai miei amici. Non verrò con te, capito?
    Bree: Va bene. [si siede vicino ad Andrew]
    Andrew: Ma che fai?
    Bree: Guardo lo spettacolo. Voglio vedere cosa c'è di tanto interessante.. [alla cameriera] Mi scusi signorina, vorrei un bicchiere di Chardonnet della casa.
    Cameriera: Sì, signora.
    Bree [parlando della spogliarellista]: Be', mentre tu elabori le tue fantasie su quella donna, hai mai riflettuto su come possa essere finita in questo posto? Sul fatto che sia figlia di qualcuno. E che i suoi genitori avessero dei sogni per lei, sogni che non prevedevano affatto un perizoma, oppure un palo.
    Andrew: Tanto non funziona. È inutile. Non mi muovo.
    Bree: Solo Dio sa cosa ha dovuto passare nella vita. Un abisso di povertà, droga, violenza domestica. Forse anche uno stupro!
    Andrew: Mamma!
    Bree: E ora lei tratta se stessa come la trattano gli altri. Solo come un oggetto. Un pezzo di carne.
    Signore: Adesso basta. Ragazzo portala fuori da qui, la mammina ci sta rovinando la serata!
  • Susan: Quando ho capito di non poter spegnere l'incendio, sono scappata. E devo aver perso la tazza dosatrice...
    Julie: Non posso mandarti in giro da sola!
  • Susan: Ripassiamo il piano un'altra volta.
    Julie: Mamma, non è un'operazione a cuore aperto. Tu resti di guardia e io mi intrufolo in casa della signora Huber e cerco la tazza dosatrice. Semplice!
    Susan: Oddio, mi odio per averti trasformato in una ladra!
    Julie: È la nostra tazza dosatrice. Ci riprendiamo quello che ci appartiene.
    Susan: Sì, è vero, hai ragione. Dal punto di vista etico non non ci dobbiamo vergognare di nulla. [le porge dei guanti] Oh, mettiti questi. Non voglio che lasci impronte.
  • In quel momento, Lynette ha preso una decisione: per quanto riguardava i suoi bambini, i farmaci erano un'ipotesi da scartare. Ovviamente, dato il costante livello di frustrazione, Lynette ha pensato che una leggera "auto-medicazione" non poteva farle che bene. (Mary Alice) [voce fuori campo, mentre Lynette beve il vino anziché dare il Ritalin ai gemelli]
  • Bree: Qual è la tua strategia? Non vuoi rivolgermi mai più la parola?
    Andrew: Sì, qualcosa di simile.
    Bree: Credo proprio di doverti fare delle scuse.
    Andrew: Sta attenta, non vorrei che ti sforzassi troppo.
    Bree: Ho sbagliato a mentire su vostro padre. Siete grandi abbastanza da affrontare la realtà, mi dispiace.
    Andrew: Va' avanti. Ce l'ho con te per almeno altri centomila motivi.
    Bree: Non pretenderai che mi scusi per averti portato via da un locale di spogliarelliste! È stato uno dei miei momenti migliori. Senti Andrew, so che mi dai la colpa per la rottura con tuo padre, però non è dipeso solo da me e vorrei che tentassi di capirlo.
    Andrew: Lo so. È che non volevo che se ne andasse.
    Bree: Neanch'io.
    Andrew: Mamma...
    Bree: Sì?
    Andrew: Quando riavrò la mia porta?
    Bree: Tra tre mesi!
    Andrew [lamentandosi]: Oh!
  • Martha: L'ha presa lei, non è vero?
    Susan: Buonasera signora Huber.
    Martha: Colpa mia, dovevo nascondere la tazza. D'altronde, chi è capace di appiccare un incendio, è anche in grado di commettere un furto.
    Susan: Non so di cosa stia parlando, signora Huber.
    Martha: Suppongo che l'abbia distrutta.
    Susan: Glielo ripeto. Non so di cosa stia parlando ma... sì, l'ho fatto.
    Martha: Avrei mantenuto il suo segreto. Peccato che non si sia fidata di me.
    Susan [ride]: Lei è veramente un fenomeno, lo sa?
    Martha: Oh Susan, la prego, non sia scortese. Non possiamo tornare ai rapporti amichevoli che abbiamo sempre avuto?
    Susan: Terrò sempre il mio prato in ordine, non ascolterò la musica a volume troppo alto e, se riceverò della posta destinata a lei, gliela porterò subito. Saranno rapporti di buon vicinato. D'ora in poi quando la incontrerò per caso per strada le dirò: "Buongiorno, signora Huber" oppure "Come sta, signora Huber?", ma le assicuro che dal profondo del cuore io le starò inviando, molto serenamente, una maledizione.
    Martha: Attenta carina, non dica cose di cui potrebbe pentirsi.
    Susan: Buona serata, signora Huber!
  • Che genere di persona manderebbe un simile biglietto? Forse un nemico? Certo. Ma di che genere? Un conoscente? Un estraneo? E se fosse un vicino che vive a pochi metri? (Mary Alice) [voce fuori campo]

Episodio 5, Inquietanti intrusioni[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • In ogni quartiere c'è una donna come Alberta Fromme, e ogni signora Fromme ha un gatto. Quando viaggia la signora Fromme chiede ad un amico di badare al suo amato felino. Questa volta è stata costretta a chiederlo alla sua vicina, Susan Mayer. La signora Fromme nutriva simpatia per Susan, ma a Wisteria Lane era noto che ovunque Susan andasse la sfortuna l'avrebbe seguita. La sfortuna spaziava dal normale, all'insolito, al decisamente bizzarro. Salutando, la signora Fromme temeva che la sfortuna di Susan fosse lì per restare. Il suo gatto ne era altrettanto preoccupato. [...] Sebbene Susan non lo sapesse ancora, le cose stavano finalmente cambiando. (Mary Alice) [voce fuori campo]
  • La notizia che un intruso aveva violato la sicurezza di Wisteria Lane si era diffusa in un lampo. La sera successiva, in una riunione, i residenti esprimevano timori sui pericoli che minacciavano la loro comunità. La signora Ida Greenberg sosteneva che qualcuno la guardasse dalla finestra ogni volta che faceva la doccia; Bob Fisk avvertiva che un'anonima agenzia governativa faceva intercettazioni telefoniche; Helen Vale parlava di una banda di teenager che aveva lanciato uova sulla sua auto; e l'agente Thompson aveva dato consigli sulla sicurezza proponendo un piano d'azione. (Mary Alice) [voce fuori campo]
  • Gabrielle: Non eri seduta accanto a Mike questa sera. Credevo faceste coppia.
    Susan: In effetti lo credevo anch'io. Sto ricevendo dei segnali ambigui.
    Gabrielle: Chi non mandava segnali ambigui era quel fusto dell'agente Thompson. Ti ha fissata tutta la sera.
    Susan: Lo hai notato?
    Gabrielle: Fidati cara, quando non fissano me, lo noto.
  • Lynette: Visto che parliamo, c'è un'altra gentilezza che vorrei chiederti. I tuoi figli sono andati alla Barcliff Academy, vero?
    Bree: Sì.
    Lynette: Serve una raccomandazione per Porter e Preston. Non riusciamo ad avere un colloquio.
    Bree: Oh, vuoi... che io raccomandi i gemelli...
    Lynette: Sì, vorremmo che tu dicessi quanto sono educati.
    Bree: Ah, allora vuoi che menta.
    Lynette: Sì. Era sottinteso.
    Bree: Be', io sono molto rispettata alla Barcliff.. Perderò completamente la loro stima.
    Lynette: Sì, ma quando se ne renderanno conto, ormai li avranno ammessi. Tu non avrai altri figli, che t'importa?
    Bree: Be', speravo un giorno di mandare i miei nipoti alla Barcliff, ma... suppongo che questo non ti interessi.
    Lynette: Veramente no.
  • Gabrielle: Paul e Zach litigano di nuovo.
    Lynette: È la seconda volta questa settimana. Non litigavano mai quando Mary Alice era viva.
    Susan: È un vero peccato. Era una famiglia così felice.
    Bree: Non sentirli litigare non ne faceva una famiglia felice.
  • Gabrielle: Mamá Solis! C-che ci fa qui?
    Juanita: Sono venuta a far visita a mio figlio e a mia nuora. A te cosa sembra?
    Gabrielle: Carlos sa che arrivava?
    Juanita: No, a lui piacciono le sorprese. Dai vieni! Gabrielle... [Gabrielle si avvicina e l'abbraccia] Tra parenti ci si abbraccia sempre. Anche se non ci si ama alla follia.
  • Bree: Hai sentito che l'altra sera sono entrati in casa della signora Fromme?
    Rex: Sì. Ho sentito che non hanno preso niente.
    Bree: Questo non lo rende meno spaventoso. Poteva essere un maniaco sessuale.
    Rex: Ed è finito dalla signora Fromme? Doveva essere proprio iellato.
    Bree: Rex, non è questo il punto. È che non mi sento al sicuro e vorrei che passassi la notte qui.
    Rex: Hai un porto d'armi: possiedi quattro pistole. Se entrasse un ladro saresti tu a proteggere me.
    Bree: Rex, la verità è che senza i ragazzi mi ritroverò da sola in questa casa per la prima volta dopo diciassette anni.
    Rex: È difficile accettarlo, ma la consulenza matrimoniale può non funzionare. Devi abituarti a stare da sola.
    Bree: Hai ragione, è difficile accettarlo.
    [Rex prende un sandwich preparato da Bree, ma lei glielo toglie di mano]
    Rex: Che cosa fai?
    Bree: Questo è per il viaggio dei ragazzi.
    Rex: Oh andiamo, alloggio in un motel, non mangio un pasto decente da settimane.
    Bree: Tesoro, la consulenza matrimoniale può non funzionare. Devi abituarti al pessimo cibo.
  • Juanita: Allora, dimmi, non mi avrai fatto fare tremiladuecento chilometri per chiaccherare. Perché estoy aquí?
    Carlos [parlando di Gabrielle]: Lei... non è felice.
    Juanita: Oh.
    Carlos: Le ho dato tutto quello che voleva, ma sembra che non faccia alcuna differenza. Sento che si allontana ogni giorno di più. E ultimamente ho cominciato a pensare che potrebbe...
    Juanita: Credi che te tradisce?
    Carlos: Credo di sì.
    [Carlos scoppia a piangere, Juanita si avvicina e gli dà uno schiaffo]
    Juanita: Possiamo parlare de tus problemas, ma non voglio vedere quelle lacrime. Está claro?
    Carlos: Sì.
    Juanita: Hai prove forse?
    Carlos: No, è... solo una sensazione.
    Juanita: La stessa che avevo con tuo padre e quella camarera puta. E non mi sbagliavo. Fidati del tuo istinto.
    Carlos: E allora che devo fare?
    Juanita: Tu non fare niente, me ne occupo io.
    Carlos: Grazie mamá.
    Juanita: E scusami per lo schiaffo, ma noi siamo gente forte e non piangiamo mai por nuestros problemas. Troviamo il modo de risolverli.
  • Gabrielle: Mamá, torno subito. Vado a fare la spesa.
    Juanita: Gabrielle, vengo con te. Voglio preparare dei tamales per Carlos.
    Gabrielle: No, no, Juanita, non vado al supermercato. Vado in un negozio di intimo.
    Juanita: Bene, mi servono dei reggiseni.
    Gabrielle: No, ci metterò parecchio. E forse faccio la pulizia del viso.
    Juanita: Anch'io ho un viso.
  • Qui è morta mia madre. Ho rovinato il parquet per togliere il sangue. (Zach) [pulendo ossessivamente il pavimento]
  • Juanita: Fai molto shopping, verdad?
    Gabrielle: Sì, allora?
    Juanita: Le donne che fanno molto shopping non hanno nient'altro de meglio da fare.
    Gabrielle: Cosa vuole dire?
    Juanita: Be', se aveste figli...
    Gabrielle: Ricominciamo.
    Juanita: Voglio dire che i figli te danno uno scopo en la vida. Sei così occupata a badare a loro che non ti chiedi se sei felice, non ne hai il tiempo.
    Gabrielle: Sa, Juanita, questo è tipico di lei: la invito a fare shopping e lei trova sempre il modo di deprimermi.
    Juanita: No me hai invitata tu, me sono invitata sola. Continui a guardare l'orologio, hai per caso un appuntamento?
    Gabrielle [urlando]: No. Non sono una di quelle donne con un vuoto nel cuore che dev'essere riempito da un bambino. Mi piace un sacco la mia vita. Mi sento appagata!
    Juanita: Perdonate mia nuora. Se siente appagata. [alle altre clienti]
  • Lynette: [parlando di Mike]: Ti ha mandato via così?
    Susan: Gli ho detto che un uomo mi aveva invitata. Era il momento di mostrare un po' di gelosia, ma niente.
    Lynette: Hai battuto le ciglia? Non funziona se non batti le ciglia.
    Susan: Ho battuto tutto quello che non era inchiodato. Te l'ho detto, niente.
    [...]
    Lynette: Mi dispiace per Mike, so quanto ti piace.
    Susan: No, forse è colpa mia. Forse ho immaginato di avere un rapporto con un uomo che invece non esiste.
    Lynette: Be', avete flirtato, quello l'ho visto.
    Susan: Sì e flirtare forse mi ha fatto credere che fosse gentile, fidato, onesto e pulito. Sono fatta così, un ragazzo mi sorride tre volte ed io faccio subito la lista di nozze. Sono un disastro.

Episodio 6, Inutile affannarsi[modifica]

Frasi[modifica]

  • A titolo informativo, se l'anno prossimo faremo "Bambi", sappi che la mamma si beccherà una fucilata, che ti piaccia o no! (Lynette) [a Maisy Gibbons, dopo aver convinto le mamme della Barcliff a mettere in scena "Cappuccetto Rosso" senza i tagli desiderati da lei, che giudicava la storia troppo violenta per i bambini]
  • Mi piace tutto del sesso: le sensazioni, gli odori eccitanti, ma più di tutto il corpo maschile. Sentire quel fascio di muscoli premuto contro il mio corpo... Adoro quando ci si sfiora. Mmh... La sensazione di far scivolare lentamente la ma lingua sui capezzoli di un uomo... Per non parlare dell'atto in sé! Due corpi che si fondono per arrivare all'eruzione finale del piacere... Guardi, l'unica cosa che non mi piace del sesso è lo scroto. Riconosco le sue implicazioni pratiche, ma non ne sono una patita. (Bree) [a pranzo con il suo analista]

Dialoghi[modifica]

  • Bree: Il portiere ha detto che non ci sono camere libere, ti spiace se dormo da te?
    Rex: Parli come una prostituta.
    Bree: Parlo come una donna che ha un marito che non vuole toccarla.

Episodio 7, Competizione[modifica]

Frasi[modifica]

  • Edie: Uau. Che eleganza! Sei così bella. Quasi non ti riconoscevo. [a Susan]

Dialoghi[modifica]

  • Julie Mayer: Ce l'hai una protezione?
    Susan: Chiudiamo questo discorso ancora prima di aprirlo.
    Julie Mayer: Julie: "No, a me piace essere figlia unica!"
  • Edie: Ehi, allora com'è andata?
    Susan: Mike ha dovuto rimandare.
    Edie: Oh, per la tipa focosa con la valigia? A casa sua? Deve essere devastante poverina.
  • Andrew: Mamma non funzionerà. Non rinuncio alla mia macchina.
    Bree: Mi sembra un'ottima idea, perché forse dovrai dormirci dentro per un po'.

Episodio 8, Sensi di colpa[modifica]

Frasi[modifica]

  • Il libro più diffuso al mondo ci ricorda che siamo tutti peccatori... ma non tutti i suoi lettori si sentono realmente in colpa per i peccati commessi. Alcuni si attribuiscono più della loro parte di responsabilità; altri mettono a tecere la propria coscienza con gesti di gentilezza, o si convincono che i propri peccati siano giustificati; altri, infine, giurano che la prossima volta faranno meglio e pregano per il perdono... e a volte le loro preghiere vengono esaudite. (Mary Alice)

Dialoghi[modifica]

  • Bree: Siamo nel quartiere più povero di tutta la città: vedrai, qualcuno ruberà la macchina.
    Rex: Come fai a esserne sicura?
    Bree: Perché ho molta fiducia nei poveri.
  • John Rowland: Mi sono confessato.
    Gabrielle: Sei diventato matto? Cosa gli ha raccontato?
    John Rowland: Tutto.
    Gabrielle: E della volta nel vicolo, dietro al parcheggio?
  • Bree: Per quale motivo non dovrei chiamare la polizia?
    Andrew: Perché sono tuo figlio. Se lo fai, sei tu il mostro.

Episodio 9, Menti sospettose[modifica]

Frasi[modifica]

  • Bree: Ha "frequentato" il tuo utero per nove mesi, anni fa. Da allora ho imparato a volergli bene tanto quanto te.

Episodio 10, Ritorna da me[modifica]

Frasi[modifica]

  • La fiducia è un bene fragile. Se la si guadagna, si gode di una libertà illimitata, ma una volta persa può risultare quasi impossibile riconquistarla. La verità è che, non sappiamo mai di chi poterci fidare. Anche chi ci vive accanto potrebbe tradirci, mentre gli estranei a volte ci vengono in aiuto. Alla fine la maggior parte di noi, decide di fidarsi solo di sé stessi; è il modo migliore per evitare cocenti delusioni. (Mary Alice)
  • Perché non chiami la donna del mistero e non la inviti da noi. Preparo il divano letto così vi sistemate lì. Andrew! Danielle! Venite, che papà fornicherà per noi! (Bree)
  • Maledizione a Karl! Anche se non siamo più sposati, ostacola lo stesso la mia vita sessuale! (Susan)
  • Se tu fossi mia madre, mi farei le canne anch'io! (Rex) [a Bree]
  • Quelle come Bree sposano i dottori, non i farmacisti. (Rex) [rivolto a George Williams, spasimante della moglie]

Dialoghi[modifica]

  • Paul: A volte è meglio dimenticare il passato.
    Zack: Ma non riesco a farlo! Quelle immagini mi scoppiano dentro la testa.
    Paul: E tu cerca di mandarle via di nuovo.
    Zack: Va bene.
    Paul: Vuoi ancora patate?

Episodio 11, Muoviti[modifica]

Frasi[modifica]

  • È un incontro romantico con un single affascinante e ho tutta l'intenzione di strapazzarlo un po'. (Bree)
  • Mi fai un favore, Rex? Evita di scambiare la mia precisione maniacale per vero affetto. (Bree) [a Rex, dopo aver scoperto che la tradisce]

Dialoghi[modifica]

  • Edie Britt: Sa, Felicia, è normale pensare al peggio quando una persona amata...
    Felicia Tilman: Persona amata?! Oh, Edie, voglio che la cosa sia ben chiara. Io odiavo Martha. Era una carogna spregevole, quella donna. E il giorno che è morta questo mondo è diventato un posto migliore.
  • Susan: Non pensate che sia... ?
    Gabrielle: Oh, no sono sicura che sta bene. È la signora Huber. Ha più vite di un gatto.
  • Paul: Voglio solo dirle che tutti noi qui a Wisteria Lane preghiamo per il ritorno di sua sorella.
    Felicia: Ho dei seri dubbi su questo.

Episodio 12, Si muore un po' ogni giorno[modifica]

Frasi[modifica]

  • La morte è inevitabile, è una promessa fatta a ognuno di noi alla nascita. Ma prima che la promessa venga mantenuta, tutti noi speriamo che ci accada qualcosa: che sia il fremito di un amore, la gioia di crescere una famiglia, o l'angoscia di una grande perdita. Si, tutti noi speriamo di provare qualcosa che dia significato alle nostre vite. Ma la cosa triste è che non tutte le vite hanno un significato; alcune persone trascorrono il loro tempo su questo pianeta da spettatori, aspettando che accada loro qualcosa prima che sia troppo tardi. (Mary Alice)
  • È meglio che ora faccia una doccia per... togliermi di dosso Martha Huber. (Susan) [Dopo che Edie le ha gettato addosso le sue ceneri]

Dialoghi[modifica]

  • Felicia Tilman: Ma li guardi, tutti avvoltoi. Fingono rammarico, ma vogliono solo sordidi dettagli. [sulla folla di vicini radunatasi davanti a casa sua dopo il ritrovamento del cadavere di Martha]
    Detective: Non lo so, forse vogliono darle un sostegno morale.
    Felicia Tilman: Per favore, gli esseri umani si nutrono solo di miserie! Bene, vediamo di dar loro quello che vogliono... Buongiorno, voglio ringraziarvi per essere venuti ad esprimere il vostro sconcerto e il vostro dolore, mia sorella ne sarebbe davvero commossa. Molti si staranno ponendo delle domande, ho parlato con la polizia che cerca di ricostruire cosa è successo, l'unica cosa certa, purtroppo, è che Martha è stata assassinata. Si lo so, è drammatico, pare ci sia stata una colluttazione; sul corpo hanno rinvenuto graffi, lividi e numerose fratture ossee, nei polmoni erano presenti tracce di terra: questa circostanza ci spinge a ritenere che quando è stata sepolta fosse ancora viva e che abbia sofferto molto... Ma la buona notizia è che su di lei non ci sono segni di violenza carnale! E ora credo sia meglio che torniate a casa vostra da coloro che amate. Oh, invece del solito servizio funebre organizzerò un mercatino qui fuori dopodomani, per favore portate solo contanti.

Episodio 13, Colpa tua[modifica]

Frasi[modifica]

  • Io ho provato "poveri ma felici" e indovina un po'? Non ero felice. (Gabrielle) [a John]

Dialoghi[modifica]

  • Susan: Stavi baciando mia figlia?
    Zack: Mmm... un pochino.
    Susan: Cosa ti è saltato in testa?
    Julie: Mamma, calmati.
    Susan: Ha solo 15 anni!
    Zack: Si, forse è meglio che me ne vada.
    Susan: Tu trovi?

Episodio 14, L'amore è nell'aria[modifica]

Frasi[modifica]

  • Facciamo parte dell'alta borghesia, dottor Goldfine. Non notare l'elefante in salotto è la nostra specialità. (Bree)
  • Se non ti dispiace le metterei in lavastoviglie un attimo... (Bree) [Quando Rex le porge un paio di manette sadomaso]

Dialoghi[modifica]

  • Bree [Dopo che il marito ha confessato di voler praticare BDSM]: Ma cosa diavolo ti ha fatto tua madre?
    Rex: Cosa?!
    Bree: Andiamo, tutto questo puzza di trauma infantile irrisolto, Rex!
    Rex: Non c'entra niente mia madre, la mia è soltanto una preferenza.
    Bree: È una perversione.
    Rex: Santo cielo, avevi promesso di essere comprensiva.
    Bree: E cosa vuoi che ti dica? "A mio marito piace portare delle pinze di metallo sui capezzoli, Urrà."?
    Rex: Voglio che tu dica che ci proverai. Solo per una volta.
    Bree: Provare a fare cosa? A farti del male? Vuoi davvero che ti faccia del male?
    Rex: Perché io riesca a provare piacere, sì.
    Bree: Bene. [Gli da uno schiaffo] Allora è piaciuto anche a te.
  • Bree: Perfetto. E qual è la nostra parola di controllo?
    Rex: Vediamo... Ultimamente ho usato "Philadelphia". Che c'è che non va?
    Bree: Il problema è che mia zia Fern abita a Philadelphia e non vorrei pensare a lei mentre ti prendo a sculacciate con una cinghia di cuoio!
    Rex: D'accordo. Bene. Scegli tu una parola.
    Bree: Ehm... Che ne pensi di "Bombay"?
    Rex: Bombay?
    Bree: Come mai non ti piace?
    Rex: Saremo coinvolti in un gioco di ruoli psicologici, una parola buffa come "Bombay" rovinerebbe l'atmosfera, no? Ci servirebbe qualcosa di più serio.
    Bree: Mmh... Che ne dici di "Palestina"?
    Rex: Bombay andrà benone.
  • Lynette: Avrà messo l'orologio da qualche parte e se ne sarà scordata, senza offesa ma lei è un po' in là con gli anni signora McCluskey!
    Karen: Senza offesa ma doveva farsi sterilizzare.

Episodio 15 Impossibile[modifica]

Frasi[modifica]

  • Sì, ogni nuovo giorno porta con sé una nuova serie di bugie, le peggiori sono quelle che raccontiamo a noi stessi prima di addormentarci. Le sussurriamo nel buio, raccontandoci che siamo felici, oppure che lui è felice. Che possiamo cambiare, oppure che lui potrebbe cambiare idea. Ci convinciamo di poter convivere con i nostri peccati, oppure di poter vivere senza di lui. Sì, ogni notte prima di addormentarci mentiamo a noi stessi nella disperata, disperata speranza che la mattina dopo tutto sia diventato realtà. (Mary Alice)
  • Andrew è nel pieno dell'adolescenza: potremmo tagliargli il pene e troverebbe comunque il modo di fare sesso! (Rex)
  • Oh sono proprio un'idiota! E tu sei un gran bugiardo! E a quanto pare anche un assassino e trafficante di droga. Ecco, questo è il bel quadretto che mi hanno dipinto di te! (Susan) [a Mike]
  • Mio marito è spesso a casa in questi giorni, se un cespuglio dev'essere potato, se ne occupa lui. (Gabrielle) [a Justin]

Dialoghi[modifica]

  • Bree: Mia figlia ha intenzione di offrirti la sua verginità e io ti chiederei il favore di non accettarla. Conosco mia figlia, è molto determinata. E se non sarai duro con lei, continuerà a pensare che ci sia una speranza.
    John Rowland: Okay, sarò duro allora...
    Bree: Meglio ancora, sii brutale.

Episodio 16, Solidarietà femminile[modifica]

Frasi[modifica]

  • E ogni tanto, di rado, si verifica uno scandalo così deliziosamente sordido che la sua eco sovrasta ogni altro rumore. (Mary Alice)
  • Tutti adorano gli scandali, non importa che siano grandi o piccoli. E dopotutto, cosa c'è di più eccitante di assistere al declino dei grandi e potenti? Cosa c'è di più divertente di veder cadere pubblicamente la maschera dei peccatori ipocriti? Sì, tutti adorano gli scandali e se per qualche ragione l'ultimo non vi è piaciuto, be' il prossimo è sempre dietro l'angolo. (Mary Alice)
  • Mentre mangiavamo una pizza avresti potuto dire "Oh, e comunque una volta ho ucciso un uomo!". O quando dicevi "Andiamo a fare jogging!" avresti potuto aggiungere "E comunque una volta ho ucciso un uomo!". Tutte le volte che siamo andati al cinema e l'eroe sparava al cattivo, potevi girarti e dirmi "E comunque l'ho fatto anch'io!", ma non è successo! (Susan)
  • Le buone amiche fanno finta che non sia successo niente, le vere amiche non possono accettare un no come risposta. (Bree) [a Gabrielle]
  • Le buone amiche ti sostengono quando vieni umiliata, le vere amiche fanno finta che non sia successo niente. (Gabrielle) [a Bree]

Dialoghi[modifica]

  • Maisy [ridendo]: Sono stata abbandonata! Credo succeda quando si diventa la puttana della città...
    Bree: Oh, tesoro... Non ti hanno abbandonata perché sei una puttana. Ti hanno abbandonata perché non sei mai stata un granché simpatica.
  • Bree: Rex, se esci da questo ristorante mi metterò a urlare! Urlerò a gran voce quanto tu sia crudele, e poi urlerò che mi sei stato infedele. E per essere certa di ferirti davvero, urlerò le tue disgustose abitudini sessuali! Se vuoi sapere cos'è davvero umiliante, prova a fare un solo passo.
    [Rex si siede]
    Bree: Allora, cosa prendi? Il vitello sembra appetitoso.

Episodio 17, Eroi[modifica]

Frasi[modifica]

  • Complimenti ai cattolici: riescono a gestire il lutto meglio di chiunque! (Bree) [al funerale di Juanita Solis]
  • Visto che gli uomini mentono così su due piedi, figuriamoci se dovessimo dar loro del tempo e una penna. (Mary Alice)
  • Tutti noi rendiamo onore agli eroi per motivi diversi. A volte per la loro audacia. A volte per il loro coraggio. A volte per la loro bontà. Ma soprattutto rendiamo onore agli eroi perché, prima o poi, tutti noi sogniamo di essere salvati. Naturalmente se il nostro eroe non arriva, a volte dobbiamo salvarci da soli (Mary Alice)

Episodio 18, Figli[modifica]

Frasi[modifica]

  • Gabrielle Solis sapeva molte cose con certezza. Sapeva che il rosso era il suo colore, sapeva che i diamanti stanno bene con tutto e sapeva che gli uomini sono tutti uguali. Ma la cosa che sapeva meglio di qualunque altra era che non avrebbe mai voluto dei bambini. Sfortunatamente per Gabrielle suo marito Carlos la pensava diversamente. (Mary Alice)
  • Sì, Gabrielle Solis sapeva con certezza che non voleva diventare madre, ma ciò che non poteva sapere era quanto suo marito volesse diventare padre. Oppure che aveva manipolato il suo contraccettivo per mesi. O che entro una settimana sarebbe stata incinta. (Mary Alice)
  • Le domeniche a Wisteria Lane sono dedicate ai bambini. E mentre molti passano la giornata impegnati nei loro sport, andando in bicicletta, o saltando la corda, altri non fanno più i giochi da ragazzi. Alcuni bambini sono stati costretti a crescere molto in fretta. (Mary Alice)
  • Mi sono sempre domandato come avessi fatto a diventare così come sei. Adesso ho la risposta. (Mike) [a Susan, dopo aver conosciuto sua madre]
  • Le regole [del poker] sono semplici: giochiamo per soldi, chi da le carte gioca per prima e bisogna incoraggiare il libero pettegolezzo. (Susan)
  • Non si possono sculacciare i figli degli altri! (Lynette)
  • Questo è uno scherzo della natura che i figli alla fine debbano fare da genitori ai loro genitori. (Susan)
  • I figli vengono al mondo con la loro lista di cose da fare, alcuni illuminano i nostri giorni, alcuni mettono a dura prova la nostra pazienza, alcuni ci danno uno scopo nella vita, alcuni ci danno uno scopo nella vita, alcuni si prendono cura di noi. Sì, con il loro arrivo i figli cambiano tutto, soprattutto quando non sono invitati. (Mary Alice)

Dialoghi[modifica]

  • Carlos: Ma avrei evitato di andare in galera!
    Gabrielle: Usavi detenuti del Laos per cucire vestiti a due centesimi l'ora, non credi di meritare una punizione?
  • [Lynette si presenta a casa di Bree con i suoi quattro figli]
    Lynette: La babysitter non viene...
    Bree: Oh, Lynette, io sono molto occupata oggi. Devo rimettere a posto la casa e ho tante di quelle commissioni da fare...
    Lynette: Ti prego, ascoltami, è importante! Oggi ho l'occasione di frequentare di nuovo la razza umana per qualche ora, ci sono veri adulti che mi aspettano con dei Margarita! Guarda, mi sono vestita e mi sono perfino truccata!
    Bree: Se fosse un altro giorno...
    Lynette: Per favore Bree, ho messo anche il collant!
  • Lynette: Avrebbe potuto fare qualcos'altro, dargli una punizione, o semplicemente minacciare di sculacciarlo.
    Tom: [Sarcastico] Certo. Funziona così bene quando lo facciamo noi.
  • Zack: Non ero mai stato in casa della signora Huber.
    Felicia Tilman: Non ti sei certo perso molto. In questo posto, il buon gusto non è mai esistito.
  • Lynette: [A Preston] Non mi provocare! Sto parlando sul serio! Ti avverto! Se provi a farlo stavolta ti prometto...
    Mary ALice: [Voce narrante] Avvertendo la vacuità delle sue promesse, Lynette si era resa conto che era il momento di fare un passo avanti.
    Lynette: Ti porterò subito dalla signora Van De Kamp e sappiamo tutti cosa succede quando si arrabbia!
  • Bree: Andrew, un genitore può cercare di fornire ai figli gli strumenti per avere successo nella vita: educazione, amore, una casa pulita e sicura. Io queste cose te le ho date perciò non ho motivo di sentirmi in colpa, quindi se vuoi rovinarti la vita e prendertela con la tua orribile famiglia fa pure! Ma voglio che si sappia che io sono una buona madre! Mi hai sentito? Io sono una buona madre!
    Rex: Bree, Andrew mi ha appena detto che crede di essere gay.
    Bree: Che cosa?!
    Rex: Per questo ha voluto vedere prima me. Pensava che l'avrei presa meglio.
    Bree: Aveva ragione. Vado ad aspettarti in auto.
  • Gabrielle: Senti, vuoi davvero vendicarti di lui? Baciami.
    John Rowland: E a che servirebbe?
    Gabrielle: Perché un giorno, quando sarà il momento, gli racconterò di come mi ha spinta tra le tue braccia. E questo lo ucciderà.

Episodio 19, Il piacere della solitudine[modifica]

Frasi[modifica]

  • Ogni mattina uscendo per gettare la spazzatura Lynette Scavo si concedeva un moemnto per sognare ad oggni aperti. Il sogno era sempre lo stesso: un giorno la sua perfida vicina Karen McCluskey si sarebbe accasciata a terra stecchita e la sua casa sarebbe stata acquistata da una deliziosa famiglia svedese con due adorabili gemelline. Le due famiglie avrebbero stretto un'eterna amicizia che sarebbe culminata con il matrimonio delle gemelle con i suoi due figli in una raffinatissima festa per la quale gli Scavo non avrebbero sborsato un soldo. Sì, Lynette si crogiolava nel suo sogno, ma la signora McCluskey trovava sempre il modo epr riportarla con i piedi per terra. (Mary Alice)
  • La vita è un viaggio che si affronta meglio con un compagno al proprio fianco, ma a volte perdiamo i nostri compagni lungo la strada e il viaggio diventa insopportabile. (Mary Alice)
  • Se non sparirà entro cinque minuti andrò da lui e gli dirò esattamente quanti anni hai. (Susan) [a sua madre]}
  • Nostro figlio ci ha appena detto che potrebbe essere gay. Ci sono altri duecento ragazzi in questo posto. Ecco, io potrei spiegarti ciò che può accadere se lo lasciassimo qui ma sono una signora e non uso quel genere di linguaggio. (Bree)
  • Andrew, io ti amerei anche se tu fossi un assassino. (Bree)
  • Tesoro, potresti aspettare fino al dessert prima di chiamare nostro figlio sodomita? (Rex)
  • Tuo padre è un sadomaso! Vuole che lo picchi con un frustino e lui lo fa a me... Non mi meraviglia che tu sia un pervertito, guarda chi sono i tuoi genitori! (Bree)
  • [a sua madre] Sai qual è la differenza tra noi due? Tu puoi avere il cuore a pezzi ed andare avanti, io... sono solo a pezzi. (Susan)
  • Oh, è la solita storia: donna incontra uomo, uomo compra cose... Donna felice. (Gabrielle) [a Carlos]
  • SOno una bella donna e le belle donne non sono mai sole. (Gabrielle)
  • D'ora in poi ho deciso che sarò bravissimo. Prenderò ottimi voti. Dirò "si signora" e "no, signora". Devo fare in modo che creda che Dio ha fatto per lei un piccolo miracolo. Finché un giorno, quando meno se l'aspetta, farò qualcosa di così orribile che di sicuro distruggerà il suo mondo. Intendo qualcosa che... l'annienterà. E quel giorno finalmente, deve credermi, io conoscerò il paradiso. (Andrew) [al prete]
  • Metà della vita sono obblighi: non vuoi andare alla festa di Natale della ditta di tuo marito, ma lo fai; non vuoi vendere i dolci che servono a comprare i flauti per la banda della scuola, ma lo fai; vai al matrimonio di una cugina di terzo grado, ritiri i vestiti in tintoria... È la vita: sono obblighi. E ora lei è il mio obbligo. (Lynette) [ alla signora McCluskey]

Episodio 20, Senza più paura[modifica]

Dialoghi[modifica]

  • Julie: Forse sarebbe meglio se lasciassimo perdere per un po', va bene?
    Zack: Perché?
    Susan: Hai appena preso a sassate sua madre. Non è un ottimo motivo?
  • Bree: Tesoro, e a te tremano ancora le mani quando mi tocchi?
    Rex: No. Ma siamo sposati da diciotto anni.
    Bree: ... e ancora non capisci quando ho bisogno che tu dica una bugia.

Episodio 21, Domenica al parco con George[modifica]

Frasi[modifica]

  • Persino dalla tomba riesce a rovinarmi la vita. Accidenti se è brava! [...] Sento che sta per venirmi la nausea mattutina. Voglio essere sulla sua tomba quando vomiterò! (Gabrielle)
  • Rimane addosso per un po', è l'odore tipico dei neonati, forse dovrei indossare una muta da subacqueo. (Lynette)
  • Puoi avere un'avventura con chiunque, e scegli un farmacista? Sei proprio repubblicana. (Edie Britt) [a Bree]
  • Io sono la realtà: la moglie che non si trucca mai e con i vestiti che puzzano di rigurgito. (Lynette)

Episodio 22, Addio per ora[modifica]

Frasi[modifica]

  • Oh tesoro. Nella mia classifica sei talmente fuori dal mio giro, che è come se vivessi su Marte. (Edie Britt)
  • Niente è per sempre. Arriva un momento in cui tutti dobbiamo dire addio al mondo che conoscevamo. Addio a tutto ciò che avevamo e che davamo per scontato. Addio a quelli che credevamo non ci avrebbero mai abbandonato. E quando arriva questo momento, quando quello che ci è famigliare se n'è andato, e l'ignoto ha preso il suo posto, l'unica cosa che ci rimane da fare è dire addio. E benvenuto. (Mary Alice)

Dialoghi[modifica]

  • Edie Britt: Tu mi avevi detto che era finita e che era un omicida.
    Susan: E quindi hai pensato di venire qui a provarci? Hai perso tempo e ciambelle!
    Edie Britt: Non se ti ci strozzi!
  • Susan: Te la terrò in caldo.
    Mike: Temo che farò troppo tardi per cena.
    Susan: Non parlavo della cena.
  • Julie: Mamma se non ti fidi perché vuoi vivere con lui?
    Susan: Adesso non ho tempo di spiegarti i rapporti fra adulti.

Episodio 23, Un giorno meraviglioso[modifica]

Frasi[modifica]

  • Mi chiamo Mary Alice Young e, prima che morissi, la mia vita era piena d'amore, di allegria, di amicizia e, purtroppo di segreti. (Mary Alice)
  • Fa effetto guardare il mondo da qui, vedere le persone che ho lasciato, tutte a modo loro così coraggiose, così decise, così disperate. Disperate perché vogliono rimettersi in gioco, ma temono la nostalgia. Disperate perché vogliono tutto senza neanche sapere esattamente che cosa. Disperate perché desiderano che la loro vita sia di nuovo perfetta, pur sapendo che non lo è mai stata davvero. Disperate perché cercano un futuro migliore, se mai riusciranno a sfuggire al proprio passato. Ma non mi limito a guardare, faccio il tifo per loro, per queste donne straordinarie, spero con tutto il cuore che arrivino a trovare quello che cercano, ma so che non tutte ce la faranno... purtroppo, nella vita è così che funziona: non per tutti c'è un lieto fine! (Mary Alice)
  • Bree, ti capisco, ma ti perdono. (Rex) [biglietto scritto in punto di morte credendo che la moglie lo abbia avvelenato]
  • Sono sicuro che è stata una vera stronza. Ma fa parte della famiglia. Quindi è la nostra stronza. (Andrew) [parlando della nonna]

Dialoghi[modifica]

  • Gabrielle: Sto per diventare la madre di tuo figlio. Ciò implica molte responsabilità e poco tempo per me stessa. Quindi, se ti tirerrò fuori da questo guaio, dovrai ricambiare.
    Carlos: D'accordo.
    Gabrielle: Quando il bambino piangerà nel cuore della notte, ti alzerai tu, senza direi neanche una parola. Appuntamenti dal pediatra? Ci andrai tu. Non metterò un seggiolino nella maserati. E poi dovrai occuparti anche dei biberon. Il che vuol dire lavarli strilizzarli e prepararli. In questo modo avrò una parvenza di vita e forse non ti odierò più di tanto. Molto bene, eccoci qui. Siamo d'accordo? Ci vediamo in aula.
    Carlos: Gabrielle? Non lo allatteremo al seno?
    Gabrielle: Se riesci a fare anche quello, chi ti ferma più.

Note[modifica]

  1. Cfr. Henry David Thoreau, Walden ovvero Vita nei boschi (1854): «La maggioranza degli uomini vive in quieta disperazione.»

Altri progetti[modifica]