Dracula (film 1931 Browning)
Dracula
Titolo originale |
Dracula |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Stati Uniti d'America |
Anno | 1931 |
Genere | horror |
Regia | Tod Browning |
Soggetto | Bram Stoker (romanzo), Hamilton Deane, John L. Balderston (spett. teatrale) |
Sceneggiatura | Garrett Fort |
Produttore | Carl Laemmle Jr., Tod Browning |
Interpreti e personaggi | |
Doppiatori italiani | |
Doppiaggio 1986
Primo ridoppiaggio 1993
Secondo ridoppiaggio 2003
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Dracula, film statunitense del 1931 con Bela Lugosi, regia di Todd Browning.
- Frasi e dialoghi presi dal ridoppiaggio del 2003 se non diversamente indicato
Incipit
[modifica]Passeggera: [Leggendo] "In mezzo ai picchi irregolari e arcigni che sovrastano il passo Borgo, ho scoperto diroccati castelli di epoca assai..." [Viene interrotta da una scossa nella carrozza]
Renfield: Dico, cocchiere! Vuol rallentare?
Passeggero: Oh no! Dobbiamo arrivare là prima che faccia sera. Questa è la notte di Valpurga. È la notte del demonio, di nosferatu. In questa notte, signora, le porte sono sbarrate e tutti invocano la Vergine.
Frasi
[modifica]- Noi gente di montagna siamo convinti che al castello lassù ci siano i vampiri: Dracula e le sue mogli. Le signore prendono le forme di lupi e pipistrelli, e di notte lasciano le loro bare e vanno a cibarsi del sangue di noi vivi. (Oste)
- [Udendo dei lupi ululare] Le ascolti bene. Sono creature della notte. Che musica per i miei orecchi! (Conte Dracula)
- Il ragno sta tessendo la tela per qualche incauta mosca. Il sangue è la vita, Signor Renfield. (Conte Dracula, doppiaggio del 2003)
- È solo un ragno che sta tessendo la tela per la prossima mosca incauta. Il sangue è la vita, Signor Renfield. (Conte Dracula, doppiaggio del 1993)
- Padrone, è sceso il sole. Tu manterrai la tua promessa quando saremo a Londra? È vero, padrone? Procurerai che io abbia delle creature? Non creature umane, ma piccoli esseri che abbiano il sangue? (Renfield)
- [Una volta sbarcati in Inghilterra] Padrone, siamo arrivati. Non puoi sentire quello che dico, ma siamo arrivati. Siamo in salvo! (Renfield)
- Violette, violette! Comprate un mazzolino! Un mazzolino, signore? Comprate un mazzolino! Comprate un mazzolino, questo è bello! (Venditrice ambulante) [ultime parole]
- Buonanotte, cara! (Lucy Weston) [ultime parole]
- [A Seward] Io sono in grado di provarle che quelle che sono state le superstizioni di ieri possono diventare la realtà scientifica di oggi. (Abraham Van Helsing)
- Aconito, una pianta che cresce nel centro Europa. Là, gli abitanti ne fanno uso per proteggersi dai vampiri. (Abraham Van Helsing)
- Proprio quando cominciavo a chiudere gli occhi ho sentito i lupi ululare. Poi è cominciato il sogno. Sembrava che tutta la stanza fosse invasa dalla nebbia. Era così fitta che a stento vedevo il lume vicino al letto, un fioco bagliore nella nebbia. E poi ho visto due occhi rossi che mi fissavano e una faccia bianca e livida è scaturita dalla nebbia. Mi è venuta vicino, così vicino! Sentivo il suo alito sul viso e poi le sue labbra! [...] E poi, la mattina, ero così debole. Era come se mi avessero tolta la forza vitale. (Mina Seward)
- [Incontrando Van Helsing per la prima volta] Van Helsing: un emerito, un grande scienziato il cui nome è noto persino da noi in Transilvania. [Si inchina] (Conte Dracula)
- Dio mai potrà dannare l'anima di un folle. Sa' che le forze del male sono troppo grandi per chi, come noi, ha la mente fragile. (Renfield)
- Io ho dedicato una vita intera allo studio di questi strani fenomeni, strani avvenimenti di cui il mondo probabilmente è meglio che non sia edotto. (Abraham Van Helsing)
- È venuto da me, poi si è aperto una vena nel braccio e mi ha costretto a bere. (Mina Seward)
Dialoghi
[modifica]- Conte Dracula: Io sono Dracula.
Renfield: È un vero sollievo vederla. Non so che ne sia stato del cocchiere, del bagaglio. Be', con tutto questo, ho creduto d'aver sbagliato posto.
Conte Dracula: Le porgo il benvenuto.
- Renfield: [Dopo che Dracula gli ha offerto un bicchiere di vino] Lei non beve?
Conte Dracula: Non bevo mai... vino.
- John Harker: [Sull'abbazia di Carfax] Quell'abbazia è stupenda, ma avrebbe bisogno di costosissimi restauri.
Conte Dracula: Io farò solo delle piccole riparazioni. Mi fa ricordare i fatiscenti bastioni del mio vecchio castello, laggiù in Transilvania.
Lucy Weston: L'abbazia a me ricorda sempre quel vecchio e famoso brindisi: "Le alte campate, nude le mura intorno, equa le nostre risa fanno, e di risa di defunti sanno!"
John Harker: Allegro, come brindisi!
Lucy Weston: Aspettate, non è finito: "Alzo la coppa per i già defunti, e urrà per il primo che giacerà!"
Mina Seward: Oh, salta pure il resto, cara!
Conte Dracula: [Sospirando] Morire un'autentica morte. Dev'essere stupendo.
Mina Seward: Ma Conte Dracula...
Conte Dracula: [Fissandola aspro] Ci sono cose ben peggiori della morte che attendono l'uomo.
- Lucy Weston: [Sul Conte Dracula] Ridi quanto vuoi. Io trovo che sia affascinante.
Mina Seward: Oh, di questo non discuto. Ma io preferisco qualcuno di più normale.
- Martin: Non ti vergogni, Renfield? Non ti vergogni? Anche i ragni, ora! Non ti piacciono più le mosche?
Renfield: Le mosche? Le mosche? Poveri piccoli esserini! Chi vuole mangiare le mosche?
Martin: Le mangi tu, mentecatto!
Renfield: Non quando riesco a trovare dei ragnetti belli e grassi!
Martin: D'accordo, rigirala come ti pare!
- Abraham Van Helsing: Signori, abbiamo a che fare con i non morti.
Dottore: Nosferatu?
Abraham Van Helsing: Sì, nosferatu, il non morto, il vampiro. I vampiri attaccano alla gola, dove lasciano due piccole ferite bianche e rosse al centro.
- Dott. Seward: Sì ma, professore, la mania di Renfield si è sempre riversata su piccoli esseri. Mai sugli umani.
Abraham Van Helsing: Per quanto ne sappiamo, dottore. Ma lei mi riferisce che fugge dalla sua stanza, che sparisce per ore, dove va non sappiamo.
- Abraham Van Helsing: Non sembrano ululati?
Dott. Seward: Sì, infatti. Ma dubito che ci siano lupi vicini a Londra.
Martin: Lui crede che ci siano i lupi. Io, in effetti, li avevo già sentiti ululare di notte. È convinto che parlino con lui, e ulula, ulula per risponderli. È pazzo!
- Conte Dracula: [Dopo che Mina è tornata nella sua stanza] Mi dispiace che la mia visita sia stata inopportuna.
John Harker: Niente affatto!
Abraham Van Helsing: Ma al contrario, potrà rivelarsi molto illuminante. Anzi, prima che lei vada può essermi decisamente utile.
Conte Dracula: [Avvicinandosi sorridente] A sua disposizione, ben lieto.
Abraham Van Helsing: [Afferrando il portasigari, in cui è celato uno specchio] Un momento fa io mi sono trovato davanti al più sorprendente dei fenomeni, a qualcosa di tanto incredibile da farmi dubitare del mio stesso giudizio. Guardi. [Apre di scatto il portacenere, ma Dracula lo getta istintivamente via]
Conte Dracula: [Dopo un'occhiataccia a Van Helsing si ricompone] Dottor Seward, le mie più umili scuse. Io disdegno gli specchi. Ma Van Helsing vi spiegherà. [Fa per andarsene, ma si ferma sulla porta voltandosi verso Van Helsing e sorridendogli] Per uno che non ha vissuto neanche una sola esistenza, lei è un uomo molto sapiente, Van Helsing.
- Abraham Van Helsing: A volte succede che prendono la forma di lupi, ma in genere di pipistrelli.
John Harker: Ma di che cosa sta parlando?
Abraham Van Helsing: Ma, di Dracula.
John Harker: Ma Dracula che cosa ha a che fare con lupi e pipistrelli?
Abraham Van Helsing: Dracula è il nostro vampiro.
Dott. Seward: Ma professore, lei è certo...?
Abraham Van Helsing: L'immagine di un vampiro non viene riflessa dallo specchio. Per questa ragione Dracula ha voluto infrangerlo.
Jonathan Harker: Non per essere scortese, ma è un discorso che mi aspetterei da uno dei pazienti di questa clinica.
Abraham Van Helsing: Sì, ed è quello che penserebbero i medici inglesi e la vostra polizia. La forza di un vampiro sta proprio nel diffuso scetticismo della gente.
- Abraham Van Helsing: Dracula ha una forza enorme, no Renfield?
Renfield: Parole, parole, parole! [...] È venuto e si è fermato sotto la mia finestra nel chiaro di luna e continuava a promettermi cose. Non solo a parole, ma passando all'azione!
Abraham Van Helsing: In che modo?
Renfield: Facendo accadere cose diaboliche! Una nebbia rossa si diffonde sull'erba, avanzando come una lingua di fuoco che lui apre come un velario, e allora io vedo centinaia di migliaia di topi, con piccoli occhi rosso fiamma, come i suoi, ma solo più piccoli. E allora lui solleva la mano e li ferma tutti! Mi sembra che le sue labbra dicano: "Topi, topi, topi! Torme, milioni di topi, e tutti rosso sangue! E li darò tutti a te, se tu mi obbedirai!"
Abraham Van Helsing: Che cosa voleva che facesse?
Renfield: Ma quello che è già stato fatto.
- Conte Dracula: Van Helsing! Ora che lei ha imparato tutto ciò che ha imparato, farebbe un'ottima cosa a ritornare nel suo paese d'origine.
Abraham Van Helsing: Io preferisco rimanere qui, e proteggere coloro che lei vorrebbe distruggere.
Conte Dracula: Ormai è troppo tardi. Il mio sangue già scorre nelle sue vene. Mina vivrà. Vivrà nei secoli a venire, come io ho vissuto.
Abraham Van Helsing: Lei crede di sfuggirci, Dracula? Noi sappiamo come salvare l'anima di Miss Mina, se non anche la sua vita.
Conte Dracula: Se dovesse morire di giorno. Ma io farò in modo che muoia di notte.
Abraham Van Helsing: E io provvederò che l'abbazia di Carfax sia abbattuta pietra per pietra, e farò sterrare un miglio intorno. Troveremo la sua cassa con la terra, e le conficcherò un paletto nel cuore!
Conte Dracula: [Provando ad ipnotizzarlo] Venga qui. [Van Helsing tentenna] Venga qui! [Van Helsing inizia ad avvicinarsi pian piano, ma riesce a fermarsi] La sua volontà è forte, Van Helsing!
- Briggs: [Indicando Van Helsing] Quello è un pazzo!
Martin: Sono tutti pazzi qui. Sono tutti pazzi eccetto te e me. Ma qualche volta mi vengono i dubbi anche su di te!
- Renfield:[Dopo che Dracula ha notato Van Helsing e Harker nei pressi del suo covo] Non sono stato io a condurli qui. Io non sapevo, te lo giuro! No, no! [Prova a fuggire]
Conte Dracula: [ultime parole] Fermo!
Renfield: [ultime parole, vedendo Dracula avvicinarsi] Io ti sono fedele, padrone! Sono il tuo schiavo! Io non ti ho mai tradito! Oh, no, non farlo, non uccidermi! Lasciami vivere, ti prego! Puniscimi, torturami, ma lasciami vivere. Io non posso morire con tutte quelle vite sulla coscienza, con tanti sangui sulle mani! [Dracula lo strangola]
Mina Seward: Oh, John! John caro, ti ho sentito chiamarmi, però non riuscivo a parlare.
John Harker: Credevamo che ti avesse uccisa.
Mina Seward: È stata l'alba a fermarlo. Oh, avessi visto l'espressione dei suoi occhi!
Abrahm Van Helsing: Non ha più nulla da temere, Miss Mina: Dracula è morto per sempre. No, no, no, ora andate!
Mina Seward: Come? Non viene con noi?
Abraham Van Helsing: Non ancora. Tra non molto. Vada, John.
Citazioni su Dracula
[modifica]- Con Lugosi il principe dei vampiri prendeva un forte accento ungherese e sfoggiava un elegante mantello nero, con il quale l'attore si sarebbe fatto seppellire nel 1958, otto film dopo. Un personaggio molto lontano dal conte Orlock (nome derivato da vârcolac), interpretato invece dall'inquietante Max Schreck. (Matei Cazacu)
- Ecco dove Dracula si congiunge alle tematiche predilette di Browning. Nella mistificazione, nel mascheramento. E, come negli altri film di Browning, propone il rito dello smascheramento, della demistificazione. Dietro la maschera c'è sì un mostro o un criminale, ma un mostro e un criminale patetici. A portare una maschera, in fondo, sono costretti dalle convenzioni sociali, devono forzatamente nascondere la propria diversità. Devono nascondersi perché altrimenti sarebbero perseguitati, come è perseguitato Dracula per la sua strana sessualità, un erotismo deviante e diverso dalla «norma». (Fabio Giovannini)
- Già il conte Orlok di Murnau era tanto solo da dover fare addirittura il cocchiere, proprio come il Dracula di Browning. Ma Orlok era un mostro del tutto disumano, mentre il Dracula interpretato da Lugosi umanizza il vampiro. È un tipo strano, questo è sicuro, non lo si incontrerebbe tutti i giorni dal lattaio e nemmeno in un salotto borghese. Eppure ha un'apparenza umana. [...] Se Nosferatu era un erotismo bestiale e repellente, Dracula 1930 è l'amore misterioso ed esotico che irrompe nei salotti. Mina è soggiogata dall'ipnotismo di Dracula, ma ne è veramente innamorata, vedendone una possibile via di uscita dalle mura opprimenti della casa paterna. (Fabio Giovannini)
- Il Dracula diretto dall'esperto Tod Browning lancia Bela Lugosi come il vampiro definitivo, almeno per molti anni. Aristocratico, mitteleuropeo, affettato nei modi e sinistro negli scopi, il Dracula di Lugosi rappresenta un'immagine di riferimento per molti anni e ancora oggi è immediatamente riconoscibile. Che il film in sé non sia un capolavoro non importa. Sfonda al box office e lancia la golden age dell'horror. Diversamente da Nosferatu, Dracula è un vampiro che conserva tratti di umanità: l'immediato impatto visivo forse diminuisce, ma aumenta lo spessore del personaggio, la sua ambiguità. Seguiti e imitazioni non si contano. (Rudy Salvagnini)
- Piuttosto statico e verboso, realizzato agli albori del sonoro, tradisce l'origine teatrale, ma mantiene ancora un fascino che va al di là del mero valore storico, grazie ad alcune meraviglie scenografiche e d'atmosfera gotica e sinistra che avrebbe fatto scuola. (Rudy Salvagnini)
- Questo film è il primo sonoro sui vampiri e rimane uno dei film più poplari di tutti i tempi, sebbene molti critici non lo apprezzino. La fotografia è piuttosto scontata e la musica contiene alcuni brani tratti da Il lago dei Cigni di Ciaikowskij, ma l'autentico accento ungherese di Bela Lugosi e la sua incredibile presenza scenica hanno reso Dracula una parte integrante del folclore contemporaneo americano. (Radu Florescu e Raymond T. McNally)
- Vidi il Dracula di Bela Lugosi a 8 anni, morendo di paura e da quel momento sono un fan di questo genere di film, che non definirei horror quanto monster movie. (Benicio del Toro)
- Un film che è servito da testo per tutta la produzione successiva, soprattutto in tema americano o anglosassone: la raffinatezza e la cultura europea che emergono al contrario da «Vampyr» o «Nosferatu» conducono il discorso su coordinate completamente diverse, e cioè verso lo spettacolo, l'effetto e l'horror sbalorditivo. (Dario Argento)