Jazz

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Gruppo jazz all'Howard Theater, 1941

Citazioni sul jazz.

  • A volte qualcuno mi chiede cos'ha di speciale il jazz, da riuscire a esercitare una tale attrazione. È difficile dirlo. Molte cose, ma una in particolare: nel jazz, il musicista non è solo un esecutore, ma diventa un creativo, un compositore.
    Nella musica classica i musicisti, anche i grandi solisti, non creano la loro musica, ma suonano uno spartito scritto da altri: lo "eseguono", come dice la parola.
    [...] Nel jazz invece non solo il solista crea la sua musica improvvisando su un giro armonico, ma spesso compone il tema e gli arrangiamenti. È una cosa molto diversa, e immensamente gratificante.
    [...] Il jazz ha poi, per chi lo suona, altri aspetti positivi: spinge all'emulazione, e quindi allo studio, alla ricerca di perfezionamento, all'impegno. E permette di continuare a suonare per il proprio diletto lungo tutta la vita. Ognuno secondo le sue capacità: da semplice dilettante ad amatore di alto livello. (Piero Angela)
  • Cos'era? Non lo so. Quando non sai cos'è, allora è Jazz. (Alessandro Baricco)
  • Credo che tutti i jazzisti italiani, in fondo, siano sempre rimasti fedeli a se stessi. Guardiamo l'America: tra easy jazz e fusion hanno rischiato una specie di deriva. (Stefano Bollani)
  • E perfino l'amore è più bello a livello di jazz | e la pioggia è più tiepida sotto l'ombrello del jazz. (Francesco De Gregori)
  • I ritmi dello jazz scatenato facevano fremere i nervi dei raffinati europei, quasi parlassero di un ritorno alla ferinità originaria; le canzoni negre, attraverso la calda voce di Al Jonson, davano agli ascoltatori un'ebbrezza tra isterica e malinconica; Josephine Baker girava l'Europa incantando le folle con la sua lascivia ingenua di giovane animale istintivo. (Ada Gobetti)
  • Il bello del jazz è nell'imperfezione. Imperfezione nel senso etimologico del termine. [...] Perfetto viene dal latino perficere, cioè compiere. Imperfetto, in senso etimologico, è ciò che non è compiuto. L'incompiutezza distingue il jazz da ogni altro genere musicale. Nella musica classica, per esempio, lo spartito contiene tutte le note da suonare. L'interprete lo legge e suona le note scritte, nessuna di meno ma anche nessuna di più. L'interpretazione sta tutta nei modi, diversissimi fra loro, di suonare esattamente le note del compositore. Nel jazz lo spartito è solo il punto di partenza. [...] Si parte dallo standard, cioè dalle note scritte sullo spartito, per andare alla ricerca di altre cose. Altre cose che non sai, prima di iniziare. L'esecutore è anche il compositore del pezzo che sta eseguendo. (Gianrico Carofiglio)
  • Il jazz, ci si nasce o no. Non si impara e non si insegna, è un linguaggio a parte. Tenendo presente, che poi dietro la porta c'è sempre Johann Sebastian Bach. Il jazz è soprattutto libertà. (Armando Trovajoli)
  • Il jazz è libertà. Pensaci. (Thelonious Monk)
  • Il jazz è musica della venuta, musica che crea. (Amiri Baraka)
  • Il jazz ha fatto grandi passi durante il suo cammino evolutivo: dalle bettole e dalle strade di New Orleans alla ventosa Chicago, dalla calda e cinematografica Los Angeles fino alla frenetica e cosmopolita New York. Poi ha attraversato gli oceani e ha invaso il mondo. (Flavio Caprera)
  • Il jazz non è morto, ha solo un odore un po' curioso. (Frank Zappa)
  • Il jazz, se si vuole chiamarlo così, è un'espressione musicale; e questa musica è per me espressione degli ideali più alti. C'è dunque bisogno di fratellanza, e credo che con la fratellanza non ci sarebbe povertà. E con la fratellanza non ci sarebbe nemmeno la guerra. (John Coltrane)
  • In genere, in questo paese, il jazz è sempre stato simile al tipo d'uomo con cui non vorreste far uscire vostra figlia. (Duke Ellington)
  • L'eterno suono del tam-tam nell'anima negra. (Langston Hughes)
  • L'improvvisazione jazz attiva una serie complessa di interscambi. Vi è un livello "intramusicale", in cui i musicisti dialogano tra di loro sulla base di sensibilità e competenze condivise, che generano uno scambio comunicativo e sociale complesso all'interno del gruppo, poiché i musicisti mettono in gioco le proprie idee, le proprie esperienze, al fine di attivare un dialogo ora armonioso ora conflittuale; un secondo livello è quello "intermusicale" che abbraccia l'appropriazione della scrittura e della "riscrittura" di un brano, la sua reinvenzione, la terza è la completa "liberazione" di un brano che si apre all'interazione con l'ascoltatore che parteciperà "creativamente", secondo il suo sentire e sapere, alla rinascita della forma e del senso. (Rita Marcotulli)
  • La grande sfida è "conquistare" il ceto medio, la gente che al jazz ci arriva non per educazione, ma per altre vie. (Stefano Bollani)
  • La parola jazz nella sua marcia verso la rispettabilità ha significato prima sessualità, poi danze, infine musica. È associata a uno stato di eccitazione nervosa, non dissimile da quello di grandi città poste nelle immediate retrovie del fronte. (Francis Scott Fitzgerald)
  • Lo senti com'è imprevedibile? Ma ha comunque delle regole. [...] È questo che mi piace del jazz: non è ovvio. Certo, mi rendo conto che a volte può essere poco piacevole, ma è pura espressione. E di solito trova un equilibrio. (Estraneo a bordo)
  • Nel jazz l'errore può essere una porta che si apre. (Stefano Bollani)
  • Quando non sai cos'è, allora è jazz! (La leggenda del pianista sull'oceano)
  • Tocca a critici e musicologi definire i confini tra i diversi generi musicali. Chi la musica la fa fortunatamente non ha questi problemi: i musicisti anzi tracciano nuove vie, a volte molto personali, su cui percorrere le lande ancora inesplorate della fantasia e dell'inventiva. Altrimenti, tango e jazz sarebbero ancora pensati come due mondi distanti. (Enrico Parola)
  • Tutti quanti voglion fare jazz | perché resister non si può | al ritmo del jazz. (Gli Aristogatti)

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