Michelangelo Antonioni

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Michelangelo Antonioni
Oscar alla carriera (1995)

Michelangelo Antonioni (1912 – 2007), regista, sceneggiatore e montatore italiano.

Citazioni di Michelangelo Antonioni[modifica]

  • Era un uomo che violentava la realtà e faceva cose che alla luce del buonsenso erano assurde. Per i giovani di allora, e io ero tra questi, Nuvolari rappresentava il coraggio, un coraggio senza limiti. Fu il mito, l'irraggiungibile.[1]
  • [...] il colore ha, nella vita moderna, un significato e una funzione che non aveva in passato... Sono convinto che tra poco il bianco e nero diventerà veramente materiale da museo. (1964[2])
  • L'idea di Blow-Up mi è venuta leggendo un breve racconto di Julio Cortázar. Non mi interessava tanto la vicenda, quanto il meccanismo delle fotografie. La scartai e ne scrissi una nuova, nella quale il meccanismo assumeva un peso e un significato diversi.
    Tonino Guerra e, per i dialoghi inglesi, Edward Bond collaborarono con me alla sceneggiatura. Guerra mi aiuta da anni, precisamente da L'avventura. Lui è romagnolo, io sono emiliano. C'è un abisso tra di noi. Forse è per questo che andiamo d'accordo.[3]
  • [Su La peccatrice] Un film denso, che dà sovente nel tragico, e che reca onnipresente lo sforzo di conferire un senso drammatico [...] agli episodi, taluni dei quali molto belli (per es. la scena al ristorante), altri meno.[4]

Da Dicono di lei Michelangelo Antonioni

Intervista di Enzo Biagi, La Stampa, 25 marzo 1973.

  • Sono una delle persone che pensa meno a se stesso.
  • [Sull'insuccesso critico e commerciale registrato dal suo Zabriskie's Point] Ho peccato di ottimismo nell'affrontare l'America senza la preparazione necessaria, senza averci vissuto a lungo.
  • [Sulla propria gioventù trascorsa a Ferrara] I salotti, i giardini dei Finzi Contini li ho frequentati: erano affascinanti.
  • Il vivere è regolato da un meccanismo che non mi va, non è per me.
  • [Sul film Ultimo tango a Parigi di Bertolucci] Un uomo e una donna possono combinare insieme molto di più di quello che si vede nel film di Bertolucci. Non mi indigno per niente.
  • Non mi sono mai sentito odiato, un essere abominevole. Ho avuto delle stroncature, ma anche degli elogi. Non mi esalto per gli apprezzamenti positivi e non mi avvilisco per i dissensi.

Citazioni su Michelangelo Antonioni[modifica]

  • Antonioni è l'unico regista importante su cui non ho nulla di buono da dire. Mi annoia; è così serioso e privo di ironia. (François Truffaut)
  • Antonioni era più musone. E si è visto poi nei film che ha fatto: bellissimi, per carità, ma non certo gioiosi [ride]. (Alda Grimaldi)
  • Antonioni: Tempesta in un bicchier d'acqua minerale. (Ennio Flaiano)
  • Benché io sia un fanatico di Antonioni, mi sarebbe impossibile fare un film, per esempio, sull'alienazione o sull'incomunicabilità. (Mario Monicelli)
  • Con intuizione corretta, Antonioni fotografava tedio, imbecillità e incomprensioni sentimentali della società europea sottoposta all'industrializzazione forzata. Metteva sotto la lente quel disagio che i milanesi bramarono di provare nell'istante immediatamente successivo all'edificazione del primo grattacielo cittadino. Ma nel suo cinema, la pretesa letteraria si risolveva in bozzetti incongrui e programmatici. La serietà con cui agghindava i suoi improbabili personaggi, le mezze calzette elevate a paradigma del Paese, involontariamente comica. Passata la sbornia e svanito l'equivoco, in effetti, si rise. (Alberto Arbasino)
  • È considerato con Fellini e Visconti uno dei tre "grandi". (Enzo Biagi)
  • Era una di quelle feste talmente noiose che ben presto la noia diventa argomento principale di conversazione. Dove ci si sposta da un gruppetto all'altro e si sente la stessa frase almeno dieci volte: «Sembra di stare in un film di Antonioni». Con la differenza che le facce non sono altrettanto interessanti. (Don DeLillo)
  • Fellini, Kurosawa e Buñuel si muovono nello stesso campo di Tarkovsky. Antonioni era sulla buona strada, poi è come spirato, soffocato dal suo stesso tedio. (Ingmar Bergman)
  • Ha percorso una strada non sempre larga ed agevole sulla quale ha disseminato pietre miliari come L'avventura, La notte, L'eclisse durante il sodalizio con Monica Vitti e successivamente Blow up e Zabriskie Point fino al polemicissimo documentario sulla Cina [Chung Kuo, Cina]. (Franco Nebbia)
  • Hanno voluto dedicare un libro ai cento uomini più importanti del mondo. C'è anche lui. Negli Stati Uniti lo chiamano "Michelangelo". Basta così. (Enzo Biagi)
  • Michelangelo Antonioni è uno dei mostri sacri del cinema italiano e anche mondiale. Il piedistallo prestigioso che si è saputo costruire per emergere risale al 1957, quando si segnalò alla critica internazionale con Il grido, un bellissimo film, ma prima ancora, nel '50, Cronaca di un amore aveva già diviso le opinioni in due partiti avversi, segno che aveva fatto qualcosa di molto interessante. (Franco Nebbia)

Note[modifica]

  1. Citato in Aldo Santini, Quando passava Nuvolari... Omaggio sul percorso della storica Coppa Montenero, Il Tirreno, 17 settembre 1998.
  2. Da Il mio deserto in Fare un film è per me vivere. Scritti sul cinema a cura di Carlo di Carlo e Giorgio Tinazzi, Marsilio, Venezia, 1994, p. 78; citato in Federico Pierotti, La seduzione dello spettro. Storia e cultura del colore nel cinema, Le Mani, Recco (GE), 2012, p. 233. ISBN 9788880126157
  3. Da Blow-Up, Einaudi, Torino, 1968.
  4. Da La sorpresa veneziana, Cinema, 25 settembre 1940; citato in Francesco Savio, Ma l'amore no, Sonzogno, Milano, 1975, p. 258.

Filmografia[modifica]

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