Destra
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Citazioni sulla destra.
- A mali estremi, estrema destra. (Fascisti su Marte)
- Ci sono almeno tre destre: la destra liberale, un po' conservatrice sul piano dei valori, liberista in economia, anticomunista e garantista; la destra della tradizione, con significative varianti cattoliche o ribelli; la nuova destra, sociale e comunitaria, critica verso il dominio del mercato e il modello consumista. Il tratto comune delle destre è oggi il richiamo alla sovranità popolare, la preferenza per una democrazia decisionista e un amor patrio territoriale e reale piuttosto che il patriottismo costituzionale. (Marcello Veneziani)
- È possibile che in futuro la vera divisione sarà non tra destra e sinistra, ma tra due specie di destra: tra coloro la cui bussola è il disprezzo della gente di sinistra, che odiano i liberali più di quanto amino la libertà, e coloro che amano la libertà più di quanto temano i liberali; tra nazionalisti e patrioti; tra chi crede che il destino dell'America sia governare il mondo e chi non ci crede; tra coloro che sono favorevoli allo «sviluppo» e coloro che desiderano proteggere e conservare la terra: tirando le somme, tra chi non mette in questione il Progresso e chi invece lo fa. (John Lukacs)
- Essere di destra è l'insulto più volgare e più sporco che si possa rivolgere a una persona. Queste persone odiano le minoranze di ogni colore, si permettono stermini di massa di tutto ciò che non è bianco o non credente; e la R di "Right Wing" è quella di "repubblicano". [...] La loro logica è questa: meglio ammazzare esseri umani vivi e pensanti piuttosto che cellule in crescita prive di stimoli e incoscienti, rinchiuse in una tiepida cavità. (Kurt Cobain)
- Il concetto di destra racchiude i più diversi significati. Una versione debole comprende posizioni politiche conservatrici. I governi di destra in Europa perseguono l'obiettivo di uno Stato minimo, con pochi diritti sociali, ma senza evocare scorciatoie autoritarie. Una accezione forte di destra coinvolge i movimenti radicali più o meno collegati alle esperienze dei fascismi che, rispetto alle forme della democrazia, nutrono invece ostilità culturali profonde, peraltro quasi mai occultate. (Michele Prospero)
- In generale un'affermazione della destra è sempre una cattiva notizia, è sempre una faccenda pericolosa. Perché la destra dà risposte molto semplici, dirette a problemi enormi. Ci sono i senzatetto? Che se ne vadano. C'è un aumento di criminali? Ripristiniamo la pena di morte. Soluzioni che naturalmente non tentano di capire il perché dei fenomeni a cui vengono applicate. Al momento possono sembrare efficaci, ma fra venti anni sarà peggio e ne faranno le spese le generazioni del futuro che di nuovo si troveranno di fronte problemi gravissimi. (Woody Allen)
- Io la cultura di destra la conosco poco. Forse perché sono nato negli anni Settanta, quando la cultura era di sinistra. Ho passato più di trent'anni della mia vita con quel modo d'intendere le cose. Ma tutto cambia e adesso che c'è la destra al governo, avrà modo di esprimere una sua cultura. (Diego Abatantuono)
- L'onorevole Fini ha proposto il progetto della Destra italiana e direi che più che un progetto per la Destra è un progetto essenzialmente per l'Italia, perché un cattolico e un liberale possono aderirvi: ma non è un progetto di Destra. È un progetto così ampio. La Destra possiede l'idea di nazione, tutto il Risorgimento italiano è stato fatto sull'idea di nazione. La Destra possiede sicuramente l'idea di Stato, ma la Destra possiede anche l'idea di patria. Se nel documento questa idea non è chiarita, si può cadere nella posizione che l'idea di patria sia fuori dall'idea di Destra. L'idea di patria non è l'idea di nazione né di stato. Se non teniamo ferma l'idea di patria non ha senso Alleanza Nazionale, potremmo essere un movimento liberale o qualsiasi altro movimento di Destra. [...] Fini ci ha fatto una lezione molto curiosa, da cui emerge che il sistema è tutto costruito sulla legge elettorale: questa visione della politica costruita sulle varie leggi elettorali non è una visione di Destra, può essere benissimo una visione di Sinistra; Gramsci ha certamente teorizzato l'idea delle leggi elettorali, ma la posizione di Destra non può essere determinata dal fatto che c'è una legge elettorale maggioritaria o proporzionale. [...] Una volta nei nostri congressi si faceva sempre capo alla letteratura, alla cultura, e si citava per esempio Gentile, non c'era congresso del Movimento Sociale dove non vi fosse Gentile di mezzo, Céline o Ezra Pound, del quale cito: "Ama il tuo sogno e disprezza ogni amore meschino, i sogni possono veramente essere e perciò in sogno ti raggiungo e mi avvio, o Patria mia". (Francesco Grisi)
- La cultura entro la quale il passato è una sorta di pappa omogeneizzata che si può modellare e mantenere in forma nel modo più utile. La cultura in cui prevale una religione della morte o anche una religione dei morti esemplari. La cultura in cui si dichiara che esistono valori non discutibili, indicati da parole con l'iniziale maiuscola, innanzitutto Tradizione e Cultura ma anche Giustizia, Libertà, Rivoluzione. Una cultura insomma fatta di autorità e sicurezza mitologica circa le norme del sapere, dell'insegnare, del comandare e dell'obbedire. La maggior parte del patrimonio culturale, anche di chi oggi non vuole essere affatto di destra, è residuo culturale di destra. (Furio Jesi)
- La destra è coraggio o non è; la destra è Patria o non è! Noi abbiamo coraggio, noi crediamo soprattutto che la Patria vada servita e che non ci si debba servire della Patria! (Tommaso Foti)
- La destra non si fa comprare. Noi siamo gli apostoli nazionali. (Adolfo Urso)
- La Destra si delinea sull'idea di verticalità gerarchica che comporta la selezione. La Destra concepisce la piramide del potere in termini di meritocrazia. La scala della promozione è una dura conquista che non dipende dai voti o dai comodi sistemi elettorali. In questo processo emergono le virtù che si quantificano nell'eticità. C'è sempre un'idea etica nella gerarchia proposta dalla destra. Questa eticità si sposa con l'eroico, il religioso e al limite con il mistico... e poi la Patria non è la nazione, è più di un'espressione territoriale o sociale. La Patria è il Padre come mito e tradizione. La Destra concepisce la Patria come una comunità spirituale mentre la nazione un semplice aggregato di convivenza. La Patria è una certezza spirituale che non dipende dagli uomini. (Francesco Grisi)
- La politica come questione criminale è nella storia della destra, tutta. (Paolo Flores d'Arcais)
- Ma davanti al disprezzo ideologico e razziale verso chi è di destra, lasciate che vi esorti alla sobria fierezza di essere e dirsi di destra. (Marcello Veneziani)
- Ma non hanno vergogna? Perché non tornano nelle fogne da dove sono venuti? È là che devono andare! E la smettano questi eredi del nazi-fascismo di dare lezioni di democrazia. (Ignazio Marino)
- Mi dà il voltastomaco questa destra piccolo borghese incattivita e frustrata che crede che mettendo la testa sotto la sabbia si possano affrontare i giganteschi problemi ma anche le gigantesche opportunità che abbiamo di fronte, che delega le proprie frustrazioni e paure a chi millanta soluzioni tanto facili quanto impossibili. In cui non è rimasto assolutamente più nulla di una concezione del mondo che potevano avere certe forme antiche di destra, nutrite di una visione drammatica, elettiva ed eroica della vita e che riuscivano a comprendere anche l'altro combattente e persino il nemico. Aristocratica in senso forte, che vuole dire essere severi con se stessi e indulgenti con gli altri. Mentre questi qui sono invece indulgenti con se stessi e severi con gli altri. (Antonio Moresco)
- Non esiste da noi una destra liberale. È sempre stata corporativa e statalista, e il berlusconismo non ha fatto eccezione. (Massimo D'Alema)
- Peccato che in questo Parlamento non si siano confrontate una sinistra e una destra liberale, come esiste in tutti i Paesi europei, bensì una sinistra e una destra populista e clericale, che nulla ha a che fare con il liberalismo e con un cattolicesimo democratico. (Manuela Repetti)
- [Elenco dei valori della destra] Per la destra è bello, nonostante tutto, essere Italiani, perché è un piccolo privilegio, perché, a Milano come a Palermo, la nostra patria ha un patrimonio paesaggistico e culturale che il mondo ci invidia. Anche per questo, anche nel 2010, essere di destra vuol dire innanzitutto amare l'Italia e avere fiducia negli Italiani, nella loro capacità di sacrificarsi, di lavorare onestamente, di pensare senza egoismi al futuro dei propri figli, di essere solidali e generosi, perché per la destra sono innanzitutto generosi i nostri militari che in Afghanistan ci difendono dal terrorismo, come lo sono le centinaia di migliaia di connazionali, donne e uomini, che ogni giorno e gratis fanno volontariato per aiutare gli anziani, i malati, i più deboli [...]. Gli Italiani hanno bisogno di istituzioni politiche autorevoli, rispettate, giuste: per questo destra vuol dire senso dello stato, etica pubblica, cultura dei doveri [...]. Da questa vera uguaglianza, l'uguaglianza delle opportunità, la destra vuol costruire una società in cui il merito e le capacità siano i soli criteri per selezionare una classe dirigente: la destra vuole un paese in cui chi lavora di più e meglio viene pagato di più, un paese in cui chi studia va avanti, un paese in cui chi merita riceve i maggiori riconoscimenti. (Gianfranco Fini)
- Per me la destra non è una ideologia: è un modello di comportamento. Si può essere di destra anche a sinistra. Questo comportamento è il criterio rigoroso del servizio della vita pubblica. (Indro Montanelli)
- Sia che si rivolga al cielo per trovare valori assoluti capaci di sconfiggere il moderno laico e liberale, sia che invochi un capo in grado di far rivivere le ebbrezze della acclamazione priva di regole certe, la nuova destra sembra ancora troppo sensibile ai richiami di antichi miti e attratta dai sentieri già da tempo interrotti. (Michele Prospero)
- [Nel 2022] Sono convinto che la destra abbia fomentato delle paure e contribuito in questi anni a costruire un clima di aggressività verso gli stranieri. (Corrado Formigli)
- [Alla domanda se sia peggio la destra o la sinistra] Sono entrambi peggio! (Stalin)
- Sono sempre stato un uomo di destra, con dubbi. Sono per il progresso, ma un progresso paternalistico. (Marcello Marchesi)
- [La destra è forte perché] è abilissima a puntare il dito in basso, verso chi sta peggio, e farne un capro espiatorio.
- [La destra italiana ha] sempre dimostrato di ritenere che la Costituzione ponesse troppi fastidiosi ostacoli all'uomo solo al comando. Al contrario i suoi pesi e contrappesi sono fondamentali a tutela della democrazia. Del resto i loro modelli sono quelli autoritari di Trump, che fomenta l'assalto al Congresso, di Putin che invade Paesi e punisce il dissenso o di Orban che vuole razze pure: non c'è da stupirsi che qui abbiano un disegno che schiaccia democrazia e diritti.
- La retorica che certe destre usano è la stessa [...] e utilizzandola si rafforzano a vicenda. Così il muro di Orban rafforza i porti chiusi di Salvini, rafforza Le Pen, il muro di Trump e le idee di Farage. Noi l'internazionalismo non lo possiamo lasciare ai nazionalisti.
- [Nel 2020] Veniamo da più di un decennio di processi di globalizzazione che hanno scardinato alcuni riferimenti. Si è rinunciato a regolare aspetti importanti di questi processi e il risultato è che molti si sono sentiti esclusi. Ai cambiamenti vertiginosi si è aggiunta una crisi triplice. Demografica, dove la popolazione Europea invecchia mentre i sistemi di welfare non sembrano essere preparati a gestire questo mutamento. Una crisi climatica, che ha polarizzato e polarizza a livello politico. Infine, una crisi geopolitica con diseguaglianze globali e conflitti sempre più accesi. Davanti a tutto questo, una persona — che è anche più povera di prima a causa di queste crisi — oggi guarda con paura al futuro. Quella paura, qualcuno ha raccontato che dovesse essere rivolta verso chi sta peggio. E qui il meccanismo, la strategia della destra nazionalista, di questa internazionale nera.