Massacro di Buča
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Citazioni sul massacro di Buča.
Citazioni
[modifica]- Durante il periodo in cui la città era sotto il controllo delle truppe russe, nessun pacifico residente locale ha subito azioni violente. La gente si muoveva con calma per la città e usava le comunicazioni cellulari. [...] Le uscite dalla città non erano state bloccate. (Vasilij Nebenzja)
- È dall'altro ieri che, osservando lo stato di choc della rete su quanto è accaduto a Buča, vorrei rivolgervi una domanda.
Ma cosa vi aspettavate?
Al nono anno di guerra, dopo Groznyj, dopo Aleppo, dopo il volo Malaysia Airlines 17, dopo l'«Isolamento» di Donec'k, gli scantinati di Horlivka, le braccia troncate per via di un tridente ucraino e i bambini giustiziati in modo esemplare, cos'altro vi aspettavate da loro?? I lecca lecca sulla piazza centrale?
Ancora non avete capito quale orda si sta spingendo da Nord nel vostro territorio?
Ebbene, allora voglio dirvi che quanto avete appena visto è ancora solo rose e fiori. Aspettate che giungano le testimonianze da Mariupol' e Volnovacha. (Arkadij Babčenko) - I cadaveri non sembrano cadaveri che sono rimasti lì per molti giorni. (Vasilij Nebenzja)
- Il manuale russo sul genocidio [Cosa dovrebbe fare la Russia con l'Ucraina?] è stato pubblicato il 3 aprile, due giorni dopo la prima rivelazione secondo cui i militari russi in Ucraina avevano ucciso centinaia di persone a Buča, e proprio mentre la storia raggiungeva i principali giornali. Il massacro di Buča è stato uno dei numerosi casi di uccisioni di massa emersi quando le truppe russe si ritirarono dalla regione di Kiev. Ciò significa che il programma di genocidio è stato consapevolmente pubblicato proprio mentre emergevano le prove fisiche del genocidio. Lo scrittore e i redattori hanno scelto questo momento particolare per rendere pubblico il programma per l'eliminazione della nazione ucraina in quanto tale. (Timothy Snyder)
- Il massacro di Bucha è l'atrocità più oltraggiosa del 21° secolo. Senza esagerare con ciò che abbiamo visto a Bucha e dintorni, possiamo concludere che la Russia è peggiore dell'ISIS per portata e spietatezza dei crimini commessi. (Dmytro Kuleba)
- Il massacro di Bucha è uno dei crimini di guerra più indagati di questo conflitto. Ci sono numerose testimonianze raccolte da esperti delle Nazioni Unite, c'è un rapporto dettagliato dell'Osce, c'è un'indagine seria e professionale del New York Times, dove vengono presentati filmati dalle telecamere di sorveglianza e altre prove. Sono già scritti anche i nomi dei militari e degli ufficiali coinvolti nella strage. Cosa c'è da discutere? Capisco la propaganda del Cremlino, che crea appositamente teorie del complotto, manipola i fatti e cerca di confondere il mondo: i criminali tentano sempre di coprire le loro tracce. (Il'ja Jašin)
- L'ordine di uccidere le persone a Buča è venuto da Putin oppure no? Se sollevate la questione, persino se partecipate a simili controversie, distorcete la realtà. Perché alla base c'è sempre la volontà di cercare i «russi bravi». Come a dire: non l'hanno fatto di propria iniziativa, è un ordine che hanno ricevuto.
No!
Lo hanno fatto di loro iniziativa!
Non hanno bisogno di alcun ordine!
Non hanno bisogno di alcun ordine per uccidere e torturare le persone!
In Cecenia per due volte ho impedito ai miei commilitoni di sparare contro i civili. In un caso, contro un tizio che era semplicemente passato davanti al nostro posto di blocco. Lo avevano afferrato, legato a un albero, lasciato là per tutta la notte (d'inverno, in montagna), e la mattina stavano per fucilarlo. Mi sveglio: c'è un uomo in stato di semicoscienza, legato a un albero.
«Ora gli spariamo».
«Ma dico, vi siete rincoglioniti o cosa?»
Ci siamo azzuffati. Abbiamo persino messo mano alle armi. Ma non ho permesso che ammazzassero quell'uomo.
La seconda volta è stato quando un gruppo di donne stava uscendo da una città sotto bombardamento. Con la bandiera bianca. Vasja il Calzolaio aveva sollevato il mitra.
«In mezzo ci stanno i guerriglieri, li nascondono.»
Gli ho tirato su la canna. La raffica si è persa tra le nuvole.
«Ma che cazzo ti dice la testa? Sono donne! Donne! Madri di famiglia, vecchie e bambini! Ci fossero pure cento guerriglieri, lasciale andare via!»
Ho letto la perplessità nei suoi occhi. Secondo le sue concezioni, in quel momento io ero un traditore.
Né nel primo né nel secondo caso era arrivato alcun ordine di torturare quel tizio o di sparare alle donne.
Vasja il Calzolaio, un ragazzetto quieto, calmo e dal cuore buono. Dallo sguardo intelligente. Un compagno sempre disponibile. Un amico fidato.
Questo ragazzetto quieto e intelligente avrebbe tranquillamente ucciso di propria iniziativa una quindicina o una ventina di donne, e non riusciva proprio a capire perché non glielo avessi lasciato fare.
Molto semplice: qualcuno cammina, una sventagliata e lo ammazzi. Nient'altro.
E non c'è bisogno di nessun Putin. (Arkadij Babčenko) - La storia di Bucha è una messinscena, una provocazione. [...] È una messinscena, al 99%. (Sergej Karaganov)
- La verità è solo una: il 30 marzo, i militari sono usciti da Bucha, il sindaco ha dichiarato la vittoria e che la città era tornata a una vita normale. Poi dopo tre giorni hanno cominciato a far vedere questi morti. Non voglio approfondire, ma è talmente evidente che è un fake. (Sergej Viktorovič Lavrov)
- La versione ufficiale russa su Bucha, che si tratterebbe di una messinscena, ha la stessa logica che porta il professor Fomenko a sostenere che la storia europea sia stata falsificata nel 1500 dagli europei, negatori del grande passato della Russia. E così come la vera storia russa sarebbe stata alterata, gli ucraini avrebbero ammazzato 470 persone disponendole in un set dell’orrore. Ci crede il popolo? Sì, perché questa è la sola informazione che passa. (Elena Aleksandrovna Kostjukovič)
- Lasciano senza fiato le immagini dei civili giustiziati per le strade e delle fosse comuni, che arrivano da Bucha dopo il ritiro delle truppe di invasione di Putin. Una barbarie che riemerge dalle epoche più buie della storia europea e che speravamo di non rivedere mai più. Va fatto ogni sforzo per la pace e per fermare l'aggressione all'Ucraina. (Giorgia Meloni)
- Le prove a Norimberga Due dei crimini di guerra russi saranno schiaccianti. Immagini satellitari, video dai droni, testimonianze oculari, materiale open-source di Bellingcat. Un ciclista su una bicicletta verde a Bucha. La sua esecuzione all'inizio di marzo da parte di un carro armato dell'esercito russo mentre girava l'angolo, ripresa da un drone. Il suo corpo accanto alla bicicletta distrutta, filmato dai reporter quando l'esercito ucraino è tornato in città. Ancora una volta: la disumanità del Cremlino che si ripete. (John Sweeney)
- Quando i soldati russi arrivarono a Buča, nella primavera del 2022, all'inizio erano di buon umore, secondo alcuni testimoni. Tuttavia, quella che doveva essere un'operazione di due giorni fu dilazionata. Non si vedevano ragazze locali che porgevano fiori agli invasori, né nazisti da scovare. I soldati erano furibondi. Non potevano lamentarsi con i superiori, né con la leadership del Paese, non potevano cambiare il sistema che li aveva spediti in una missione che si sarebbe rilevata del tutto insensata. La gente del posto ha ipotizzato che sia stato questo il motivo per cui rabbia e risentimento si sono poi sfogati sulla popolazione civile. (Sofi Oksanen)
- Quando il Cremlino ha deciso che era sciocco continuare a mandare altri ragazzi a morire qui, l'esercito russo ha ingranato la retromarcia. E mentre lo faceva, ha espresso il proprio sgomento per la miserabile prestazione contro i soldati veri e propri, massacrando centinaia di civili innocenti. Per inciso, le immagini satellitari scattate durante l'occupazione russa mostrano i cadaveri lungo le strade prima che gli ucraini riconquistassero Bucha. L'esercito russo ha compiuto queste uccisioni. Punto e basta. (John Sweeney)
- Quello che è accaduto a Bucha e in altri sobborghi di Kiev può solo essere definito genocidio. (Vitalij Klyčko)
- Qui è successo l'impensabile. Abbiamo visto il volto crudele dell'esercito di Putin, la sconsideratezza e la spietatezza di chi ha occupato la città. Qui a Bucha abbiamo visto l'umanità andare in frantumi. Tutto il mondo è con Bucha oggi. (Ursula von der Leyen)
- Sono scioccato di sapere che ci sono giornalisti in Italia che difendono la versione del Cremlino e giustificano Putin. Anche se queste persone sono confuse, poco intelligenti o comunque sbagliano in buona fede, in pratica stanno aiutando criminali di guerra a sottrarsi alle loro responsabilità. Significa che loro stessi si sporcano di sangue. Terribile, non riesco a capire come possano convivere con questo e sentirsi in pace con se stessi. (Il'ja Jašin)
- Sono stato criticato per aver chiamato Putin un criminale di guerra. Beh, è la verità, avete visto cosa è avvenuto a Bucha. È un criminale di guerra, dobbiamo raccogliere le informazioni, dobbiamo continuare a fornire all'Ucraina le armi di cui hanno bisogno per continuare la lotta, e dobbiamo ottenere tutti i dettagli in modo che si possa avere un processo per crimini di guerra. Questo individuo è brutale, e quello che sta succedendo a Bucha è oltraggioso, e tutti lo hanno visto, penso che sia un crimine di guerra. (Joe Biden)
- Il massacro di Buča obbliga gli europei a porsi la domanda che avrebbero voluto evitare: quale prezzo siamo disposti a pagare per aiutare l’Ucraina a restare libera? Gli ucraini attendono di conoscere la risposta.
- L’orrore è innegabile, ma l’equazione non cambia: nessuno in occidente è pronto a rischiare uno scontro con la Russia, potenza nucleare. Tuttavia le immagini di Buča creano una grande pressione sui paesi occidentali affinché appoggino l’Ucraina in modo più efficace in un momento decisivo.
- Ma davvero è possibile negoziare sullo sfondo di questo massacro? Sul fronte ucraino emerge un doppio obiettivo, in un certo senso contraddittorio: da un lato la fine immediata delle sofferenze della guerra, anche a costo di concessioni come la neutralità e il congelamento dei conflitti territoriali; dall’altro il desiderio profondo, basato sull’unità e la determinazione eccezionali mostrate in questa guerra, di non cedere nulla all’invasore. I morti di Buča rafforzano inevitabilmente il desiderio di resistere e senza dubbio anche quello di vendicarsi.
- Nonostante la tragedia di Buča, il successo della resistenza ucraina ha impedito l’assedio e forse la conquista della capitale.
- A Buča non operavano chissà quali mostri (si vociferava di unità speciali della Guardia Nazionale – la Rosgvardija –, di sottoreparti ceceni e sì che anche loro sono coinvolti in feroci massacri), ma unità ordinarie dell’esercito russo che, nonostante tutte le riforme di Anatolij Serdjukov e la poderosa operazione di marketing, continua a utilizzare la brutalità come unico mezzo per comandare.
- Il male senza fondo scoperto a Buča e Mariupol’ può far inorridire, ma non deve meravigliare: tutta la Russia è la nostra Buča.
- Non serve essere Fedor Dostoevskij, Jurij Mamleev o Vladimir Sorokin per poter penetrare gli antri oscuri dell’anima russa. Basta seguire i resoconti delle violenze poliziesche e carcerarie, dei crimini dell’esercito, per capire che quanto è accaduto a Buča, Irpin, nelle altre città e negli altri villaggi occupati dai russi non è un eccesso, né un qualcosa di patologico, si tratta bensì di una sorta di norma, di prassi abituali degli apparati russi della violenza.
- Quella vista a Bucha e a Mariupol è una vera e propria orgia di violenza; come spiegare il sadismo del nostro esercito, i saccheggi? La maggior parte dei soldati viene da realtà piuttosto povere, da regioni dove non ci sono strade asfaltate e bagni in casa. Arrivano in quelle che possono considerarsi delle cittadine borghesi e scoprono che gli ucraini conducono una vita benestante rispetto a loro e fanno razzia di quello che non hanno.
- Il discorso politico italiano è aggrappato dall’inizio della guerra alla fantasia di una Russia pronta a fermarsi se solo gli ucraini la smettessero di difendersi e si consegnassero ai loro carnefici, gli stessi carnefici che da tre secoli provano a sottometterli e a cancellarli come con l'Holodomor e a Bucha, senza peraltro considerare che non fare niente, provando così ad accontentare le mire espansionistiche russe, è esattamente quello che abbiamo fatto dieci anni fa quando Putin ha occupato illegalmente la Crimea e due regioni ucraine orientali, solo che il risultato non è stata la fine della guerra, ma l’invasione su larga scala e la morte di centinaia di migliaia di persone, la distruzione di intere città, la creazione di campi di tortura e di fosse comuni nel continente europeo, settanta anni dopo la fine della seconda guerra mondiale.
- Per capirci, i sapientoni italiani propongono agli ucraini che da secoli sono soggiogati e uccisi e cancellati dai russi di concedere ai loro aguzzini buona parte del loro territorio. Come è già successo a Bucha.
Cioè la proposta oscena agli ucraini è di accettare una buchizzazione dell'Ucraina. E poi si stupiscono che gli ucraini liquidino come spazzatura putiniana i loro balzani suggerimenti o che alcuni italiani segnalino come propaganda russa le loro pseudoanalisi. - Sono cittadini russi quelli che uccidono a sangue freddo nelle zone occupate, quelli che buttano i corpi nelle fosse comuni a Bucha e altrove, quelli che stuprano le ragazze e fanno razzia nelle case ucraine, mentre i loro connazionali a casa si lamentano di non poter più accedere a Netflix e per questo chiedono al boia del Cremlino di intensificare le stragi e di spaventare gli europei, riuscendoci.
- Dopo Bucha, abbiamo capito che era una guerra destinata a sterminarci tutti. Una guerra di sterminio.
- Il mondo ha imparato il nome di Buča. È una delle città, un tempo belle, che si trovano vicino alla capitale, ma gli stessi orrori si possono vedere anche in decine di villaggi e città nella regione di Kiev. Persone uccise per strada. Non militari, ma civili! Tombe vicino ai parchi gioco. Non riesco nemmeno a descriverlo, non trovo le parole. Ma non dobbiamo chiudere gli occhi. Voglio sperare che non siamo gli unici a interpretare nel modo corretto il messaggio che la Russia sta inviando. Ed è un messaggio indirizzato non solo a noi, ma al mondo intero: questo è ciò che potrebbe accadere a qualsiasi Paese che non piace alla Russia.
- Ricordate la foto di Buča con il bambino sulla tomba della madre, nel loro cortile? Quando si comprende l'entità della nostra tragedia, ci si rende conto che l'intera nostra società vive nella tensione, e questo non può restare senza conseguenze, purtroppo.
- Quando ho visto Bucha dopo la liberazione ho pensato che il diavolo camminasse sulla terra.
- Madri russe, anche se voi avete cresciuto dei saccheggiatori, come è che sono diventati anche dei boia? Voi non potevate non sapere che i vostri figli non hanno anima, non hanno cuore. Loro hanno ucciso consapevolmente.
- [I responsabili delle stragi di Buča, Irpin e Gostomel] si meritano soltanto la morte dopo quello che hanno fatto. Sulla nostra terra c'è stato il male assoluto: assassini, boia, stupratori e saccheggiatori che si finiscono un esercito.
- Vorrei che ogni madre russa vedesse i corpi delle persone uccise a Bucha. [...] Cosa hanno fatto quelle persone ai russi? Perché torturavano dei semplici civili in una città pacifica? Come si può stuprare e uccidere le donne davanti agli occhi dei loro figli?
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