Pier Ferdinando Casini

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
(Reindirizzamento da Pierferdinando Casini)
Pier Ferdinando Casini nel 2005

Pier Ferdinando Casini (1955 – vivente), politico italiano.

Citazioni di Pier Ferdinando Casini[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • In questi ultimi sei mesi, nella Dc, non c'è stata solo una doverosa opera di pulizia o di cambiamento della classe dirigente. C'è stata una vera e propria mutazione genetica della nostra identità. Il partito è stato dato in appalto a una parte limitata dell'associazionismo cattolico sempre strabico verso la sinistra.[1]
  • Caro Di Pietro, i tuoi articoli rivelano passione civile e senso dell'opinione pubblica e mi inducono a darti un caloroso e rispettoso benvenuto. Ho trovato nelle tue parole qualche assonanza con lo sforzo che anche noi stiamo facendo per moderare i toni della contesa e per superare le derive ideologiche che costituiscono il retaggio di un tempo andato. Il mio benvenuto, perciò, è ancora più caloroso. Da parte mia ti esprimo consenso soprattutto per il tuo rifiuto della politica urlata, insultata, violentata e per l'insieme delle tue considerazioni che vale a segnalare quanto sia indispensabile un lavoro comune per riportare lo scontro politico su binari meno estremizzati e rissosi. Spero sia l'inizio di un percorso. Noi del Ccd lo abbiamo avviato da tempo. Se è lo stesso, ci incontreremo. Se sarà diverso, vale almeno la constatazione di esserci trovati in sintonia oggi su quello che l'interesse generale richiede.[2]
  • Spero che Di Pietro in politica contribuisca a saldare il rapporto incrinato tra l'opinione pubblica e i suoi rappresentanti.[3]
  • Noi, al contrario della sinistra, dobbiamo vincere le elezioni. La sinistra o le vince o le vince a tavolino con i ribaltoni o con l'intervento del potere giudiziario che il più delle volte interviene a fiancheggiarla. [...] La vera anomalia italiana non è Berlusconi, ma che Forlani sia ai servizi sociali e D'Alema a palazzo Chigi. Rispetto a questo, la proprietà di Mediaset è un piccolo e trascurabile dettaglio.[4]
  • [ Sull'immigrazione illegale] Con gli scafisti che scaricano sulle coste italiane centinaia di immigrati clandestini, siamo in guerra. Oggi si deve poter sparare. [5]
  • Come tutti i bolognesi, mi affido anch'io alla protezione della Madonna di San Luca, confidando nel suo aiuto per svolgere con serena imparzialità e rigore il mio mandato.[6]
  • Enunciare la specificità cristiana dell'Europa è la constatazione di una verità elementare, non dirlo è una forzatura della realtà che fa pensare ad un'inaccettabile pregiudiziale culturale ed ideologica. Si è scelta la soluzione di appiattire tutto, pur di non dare all'eredità cristiana il [suo posto di rilievo].[7]
  • Riflettere oggi sulla figura di Giovanni Goria, significa adempiere ad un debito di riconoscenza che deve essere ancora interamente onorato: a dieci anni dalla sua scomparsa, c'è ancora un grande spazio per rendere il giusto tributo ad un uomo della politica e delle istituzioni che ha operato per rendere migliore l'Italia, e a scelto di farlo lontano dai riflettori e dai clamori della ribalta mediatica.[8]
  • Per il Paese l'immagine è un punto determinante, ovunque nel mondo l'Italia è simbolo di qualità, di originalità, di gusto. Il rischio più grave? Banalizzare o volgarizzare l'origine italiana. Basta con il vezzo del cinismo ai danni del nostro Paese![9]
  • I sensi più profondi di stima e amicizia. (da una telefonata a Marcello Dell'Utri[10])
  • Io non ho niente da nascondere. Sì, sono stato in un prato sui colli bolognesi, una sera i miei amici fumavano uno spinello, m'hanno detto ne vuoi? No, Giovanardi non c'era... Era una sera d'estate dopo il liceo classico. Che volete che vi dica.... l'ho fatto.[11]
  • Antonio Di Pietro è una vergogna per la magistratura e per la politica.[12]
  • [Dopo il rinvio a giudizio di Cuffaro da parte del Tribunale di Palermo per favoreggiamento alla mafia] Posso sbagliare ma, nella mia responsabilità politica, ritengo che Salvatore Cuffaro sia una persona perbene e dunque lo candideremo alle elezioni.[13]
  • Per Antonio Di Pietro ci vuole un ruolo di primo piano nell'alleanza di centro-destra, la sua collocazione più naturale. Dovrebbe essere uno dei leader della coalizione.[14]
  • [Su Carlo Donat-Cattin] Da Ministro del lavoro portò a termine, con l'approvazione dello Statuto dei lavoratori, una riforma che avrebbe esaltato la funzione sindacale e che, a suo avviso, avrebbe segnato il completamento del sistema delle libertà costituzionali del nostro ordinamento.[15]
  • [Art. 29] Certe vestali della difesa dell'intangibilità della costituzione dovrebbero vergognarsi di non difendere l'unico articolo che va difeso veramente.[16]
  • Berlusconi è il più intelligente di tutti noi perché ha 2 cervelli. Ragionano a volte sconnessi ma quando si connettono è invincibile![17]
  • Oriana Fallaci è stata la più grande giornalista italiana dell'ultimo secolo. Una donna straordinaria, una scomoda testimone dell'Occidente e dei suoi valori, uno spirito critico implacabile di fronte alle nostre troppe timidezze e pavidità. I suoi scritti dovranno ancora per lungo tempo essere motivo di riflessione per tutti noi.[18]
  • A correre con Berlusconi per Palazzo Chigi ci andremmo a impiccare in una polemica sul conflitto d'interessi.[19]
  • Se Berlusconi dovesse morire Travaglio resterebbe disoccupato.[20]
  • [In riferimento al V-Day] È la più grande delle mistificazioni. Una manifestazione di cui vergognarsi profondamente per una piazza che applaude o comunque fa festa per la morte di Marco Biagi che invece andrebbe santificato. Dovrebbero poi vergognarsi quei politici che pur di stare sull'onda del consenso popolare hanno mandato dei messaggi di adesione a Grillo.[21]
  • Oggi il nucleare è sicuro, gli italiani pagano il doppio di energia, il nostro Paese è purtroppo uno di quelli che non riesce a modernizzarsi in Europa. Facemmo una scelta scellerata venti anni fa con quel referendum sull'onda dell'emotività di Chernobyl, ma oggi c'è bisogno di ritornare sulla strada del nucleare.[22]
  • [Riferendosi ai parrucconi della politica citati da Silvio Berlusconi] Io la parrucca non ce l'ho, qualcun altro non lo so. Chieda a lui, l'esperto di parrucche è lui e non io.[23]
  • Berlusconi tratta gli alleati come un padrone del Settecento trattava gli schiavi.[24]
  • [Riferendosi al nuovo Partito della libertà] È solo un escamotage pubblicitario per allargare Forza Italia e superare un momento di difficoltà.[24]
  • Non ci credevo più. Non credevo più a Berlusconi. Non credo più che possa essere utile all'Italia.[25]
  • Sono stanco di ascoltare gli stessi slogan, le medesime promesse vane, la solita litania di numeri, di spese miliardarie senza coperture, di frasi pensate per compiacere la gente anziché dirle la verità. Dalla politica ho avuto moltissimo. Perché dovrei ingaggiare una battaglia al fianco di una persona in cui non credo più?[25]
  • Strumentalizzare la Chiesa è da mentecatti. Ed è l'ultima cosa che farei, in questo momento della mia vita politica.[25]
  • [Riferendosi al voto di preferenza] Perché[..] non ci sono parlamentari che difendono il territorio, perché? Perche quando il parlamentare non deve la sua elezione al popolo, ma la deve al leader, la democrazia va in corto circuito, perché quando io quando sò di essere in parlamento non grazie a voi, ma grazie alla compiacenza di un capo, il mio problema sarà di non disturbare il manovratore.[26]
  • La prima Repubblica non è stata uccisa dai giudici di Mani pulite. Era già morta molto prima, quando si era chiusa in una difesa cieca della propria classe politica. Nel clima tempestoso di questi giorni una difesa assoluta e corporativa di tutto e di tutti ci metterà, prima o poi, in una situazione insostenibile nei confronti dell'opinione pubblica.[27]
  • Da lui mi hanno diviso non pochi giudizi politici, ma non è mai venuta meno la stima e il rispetto per la persona e per le sue qualità intellettuali e morali.
  • Un governo tecnico, di salute pubblica, prima o poi è inevitabile. È l’unica soluzione seria per risolvere i problemi del paese.[28]
  • [Sulla proposta di un nuovo soggetto politico] Il partito che abbiamo in mente di fare è un partito della nazione. La parola della Lega è Padania, quella di Idv l’antiberlusconismo, la nostra è unità nazionale. Concordia nazionale. Non sarà un restyling dell’UDC, che da solo non basta a rappresentare questa novità. [...] Le porte sono aperte a tutti, l’importante è che non sia un’adunata di reduci e generali senza esercito, ma un insieme di popolo.[28]
  • [Su Gianfranco Fini] Con lui ci siamo divisi sulla nascita del Pdl, oggi lui capisce quello che a me era chiaro già due anni fa. […] Io voglio affermare un’idea diversa della politica. Fini sta facendo bene il presidente della Camera, ma dove va bisogna chiederlo a lui.[28]
  • [Ironizzando sulla nomina di Paolo Romani a ministro dello Sviluppo economico] Avrei preferito Fedele Confalonieri sia per la sua conoscenza del mondo dell'impresa, sia per la sua conoscenza del mondo televisivo.[29]
  • Marchionne non va demonizzato. [...] Anche se la Fiat ha ricevuto ingenti contributi dallo Stato ha cento ragioni, come quando parla di perdita della competitività in Italia o degli stranieri che non investono nel nostro Paese. Dice cose sacrosante, non riesco a dargli torto. Bisogna rendersi conto della realtà, altrimenti la Fiat chiude le saracinesche delle fabbriche e va in Serbia.[30]
  • [In riferimento alla dichiarazione di Romano Prodi sul Governo Monti.] Un ex Presidente del Consiglio, un amico di molti di noi, nei giorni scorsi ha detto: «È giusto, buono, il Governo Monti, ma nasce sulla sconfitta della politica». Mi permetto di correggerlo. Io penso che la sconfitta della politica sia costituita dai Governi che, dopo avere suscitato tante aspettative nella gente durante la campagna elettorale, le deludono nel corso del loro operato. Lì nasce la sconfitta della politica, lì vi è la delegittimazione della politica. Questa è la nostra vera sconfitta e questo, purtroppo, è capitato in passato troppo spesso.[31]
  • [Su Mino Martinazzoli] Da lui mi hanno diviso non pochi giudizi politici, ma non è mai venuta meno la stima e il rispetto per la persona e per le sue qualità intellettuali e morali.[32]
  • [Sui matrimoni tra persone dello stesso sesso] I matrimoni tra gay sono una idea profondamente incivile, una violenza della natura e sulla natura. [33]
  • [Sul Governo Monti] In questi mesi questo Governo ha portato il Paese fuori dal baratro e non nel baratro, come qualcuno, falsificando la realtà, sostiene. Non starò a citarvi gli andamenti degli spread, i commenti delle istituzioni economiche mondiali ed europee. Basta un solo dato: un anno fa rischiavamo di non pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici ed eravamo un problema per la stabilità europea. Non eravamo in grado di adempiere agli impegni e ai protocolli europei sottoscritti dal Governo Berlusconi. Oggi siamo elemento di stabilità, finanziaria ed economica e, nonostante la crisi faccia ancora soffrire famiglie, lavoratori e imprese, abbiamo gettato le basi per una politica che certamente dovrà essere impostata da qui in poi sulla crescita e i primi segnali si colgono nella legge di stabilità, che dobbiamo approvare prima della fine dell'anno. Certo, i principali protagonisti di questa gigantesca rivoluzione politica sono stati gli italiani, che con i loro sacrifici si sono assunti la responsabilità di salvare il Paese, ma è difficile non cogliere nella guida del Presidente del Consiglio un salto di mentalità e di comportamenti che noi attendevamo da tempo.[34]
  • [Sulle adozioni da parte di coppie dello stesso sesso] Adozioni gay, aspetto involutivo inquietante. È fondamentale tutelare anche il diritto del minore ad avere una sfera di maternità e paternità naturale. [35]
  • Collaboratore di De Gasperi, uomo di governo illuminato e trasparente, europeista apprezzato in tutto il mondo, Emilio Colombo, già presidente del Parlamento europeo e dell'Internazionale democratica cristiana, ha testimoniato fino all'ultimo nel Senato della Repubblica la sua dedizione per le Istituzioni e per l'Italia. Lo ricordo con commozione ed affetto.[36]
  • [La Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario è] un impasto di demagogia e pressapochismo che, al di là delle migliori intenzioni, non produrrà nulla di buono per le istituzioni.[37]
  • [Prima delle elezioni del 4 marzo 2018] Non sono mica io a spaccare la sinistra, a Bologna. Quando si parla di Bersani nei circoli del Pd, mi creda, io sono il più tenero nei giudizi.[38]

Da Roberto Maroni, Casini: «Uomo di parte che parlava con tutti. Quell'incontro alla scuola di politica»

intervista di Ernesto Menicucci, ilmessaggero.it, 23 novembre 2022.

  • Con la sua scomparsa, scompare anche un'epoca, quella che abbiamo vissuto dalla fine della Prima Repubblica ad oggi. Roberto ha interpretato due momenti storici della Lega: dai primi passaggi del sogno leghista nelle valli varesine, un gruppo di sognatori che inseguiva l'inaccettabile voglia di separatismo, alla seconda fase della Lega che si confronta con il governo del Paese e passa dal separatismo al federalismo. Nella metamorfosi di Maroni, dai volantinaggi al ministero degli Interni, c'è la storia di un movimento che si è istituzionalizzato e costituzionalizzato.
  • [Roberto Maroni] Sicuramente è stato un ottimo uomo di governo, molto apprezzato per il suo senso dello Stato, che ha rappresentato il volto moderato della Lega. È questa la sua impronta, lasciata anche nell'ultima intervista che ha rilasciato, in cui parlava proprio della necessità che la Lega fosse guidata proprio da un moderato.
  • [Su Roberto Maroni] Mi colpì molto, quando era Ministro del Lavoro e io Presidente della Camera, il suo impegno per far approvare la legge Biagi che era stato da poco ucciso dalle Brigate Rosse: riteneva essenziale che il riformismo prevalesse nel mondo del lavoro. E non dimentichiamoci che le sue origini provenivano dalla sinistra.

Citazioni su Pier Ferdinando Casini[modifica]

  • A Casini l'ho sempre detto: se lui si fosse giocato bene le sue carte e fosse entrato nel PDL, oggi sarebbe il successore naturale di Berlusconi. (Gaetano Quagliariello)
  • Casini è uno stronzo. Casini è come quelli che non potendo avere meriti e qualità insultano gli altri. Casini è quel che rimane dei democristiani, di quei furfanti e farabutti che tradivano il nord. (Umberto Bossi)
  • Casini ha uno splendido rapporto con il pubblico. Gli farei fare un bel concerto nazional popolare. Alla Baglioni. (Bibi Ballandi)
  • Casini lavora per un disegno che prevede la cancellazione delle sinistre. E questo rende le cose maledettamente più complicate. (Nichi Vendola)
  • Casini, il simbolo della vecchia politica legata a doppio filo con le banche è stato appena eletto Presidente della commissione d'inchiesta sul sistema bancario. Proprio lui, amico di lunga data di Cesare Geronzi e genero del banchiere Francesco Gaetano Caltagirone. (Beppe Grillo)
  • Casini vuole ereditare tutto, non farà mai l'errore di Dini di passare dall'altra parte. Se si sposa Azzurra Caltagirone, avrà anche un piccolo impero editoriale. (Lino Jannuzzi)
  • Con Casini ci uniscono molte cose. Ci separa, talora, il tempo. Talora, la mia ragione viene riconosciuta, sia pure postuma, dopo qualche mese o qualche giorno. È possibile che tra qualche mese, o tra qualche giorno, ritroverò Casini nei paraggi; e al pensiero mi sento sollevato. (Marco Follini)
  • Credo che molte delle contorsioni del Pd dipendano dalle geometrie variabili dell'Udc, un meccanismo un po' opaco. A Casini vorrei chiedere: perché sostiene Mercedes Bresso e non me?. (Emma Bonino)
  • Ho un ottimo rapporto con Casini. Non nascondo l'affetto che provo per Pier Ferdinando. Di lui mi piace la straordinaria simpatia. È una persona gradevole: gli voglio bene. Sono grato a Casini. Dopo la sentenza del Tribunale di Palermo (in realtà era prima, ndr) si espose come presidente della Camera manifestando solidarietà in modo spontaneo, sincero, disinteressato. (Marcello Dell'Utri)
  • Ringrazio Casini per la passione che ha messo nel difendermi. Non posso accettare lezioni di morale da nessuno e non posso accettare processi in tv o nelle piazze. (Salvatore Cuffaro)

Note[modifica]

  1. Da la Repubblica, 24 gennaio 1994.
  2. Dalla lettera aperta a Di Pietro, La Stampa, 24 marzo 1995.
  3. Da La Stampa, 4 aprile 1995.
  4. Da Il Messaggero, 19 gennaio 1999.
  5. Citato in "Casini: Sparare agli scafisti Fini: In certi casi è giusto", Repubblica.it, 22 settembre 1999.
  6. Dal discorso di inizio mandato; citato in La Madonna in Aula, la Repubblica, 1º giugno 2001.
  7. Da Il Messaggero, 18 giugno 2003, p. 16.
  8. Citato in Giovanni Goria, Fondazionegoria.it, 2004
  9. a Il Resto del Carlino, 9 novembre 2004.
  10. Citato in Casini, stima e amicizia a Dell'Utri Ma è polemica sulla telefonata, Repubblica.it, 1º dicembre 2004.
  11. Dall'intervista di Paolo Garimberti, Massimo Giannini e Luigi Contu, "Basta attacchi ai giudici così si aiuta il centrosinistra", la Repubblica, 3 febbraio 2006, p. 13.
  12. Dal discorso al convegno dell'UDC, Roma, 4 febbraio 2006; citato in Antonio Di Pietro, Io, Casini e la vergogna, l'Unità, 7 febbraio 2006, p. 25.
  13. Dal programma televisivo Ballarò, 7 febbraio 2006; citato in Marco Galluzzo, Casini-D'Alema, lite su Cuffaro e Unipol, Corriere della Sera, 8 febbraio 2006, p. 12.
  14. 14 aprile 1995; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – Piercasinando, Repubblica.it, 14 febbraio 2006.
  15. Da Presentazione del volume dei discorsi parlamentari di Carlo Donat Cattin, Torino, 18 marzo 2006.
  16. Citato in Paride Travaglini, Il presidente Casini nelle Marche, ilQuotidiano.it, 19 marzo 2006.
  17. Ai giornalisti parlamentari, 11 maggio 2006.  Fonte? Fonte?
  18. Citato in Si è spenta Oriana Fallaci, trentinolibero.org, 16 settembre 2006.
  19. 2 giugno 1995; citato in Gian Antonio Stella, Così Bondi usò il corteo per schiaffeggiare Pierferdy, Corriere della Sera, 17 novembre 2006, p. 11.
  20. Dalla trasmissione televisiva Annozero, 30 novembre 2006.
  21. Citato in Mario Stanganelli, V-Day, il giorno dopo esplode la polemica, Il Messaggero, 10 settembre 2007.
  22. Dall'intervista al Tg1 del 7 ottobre 2007; citato in Nucleare, Casini attacca Pecoraro, LaStampa.it, 7 ottobre 2007.
  23. Dall'intervista di Maurizio Belpietro del 23 novembre 2007; citato in L'ironia di Casini su Berlusconi: "Lo specialista in parrucche è lui", LaStampa.it, 23 novembre 2007.
  24. a b Dall'intervista di Andrea Cangini, «Non siamo i servi del Cavaliere. Il futuro? La grande coalizione», Quotidiano Nazionale, 28 novembre 2007.
  25. a b c Dall'intervista di Aldo Cazzullo, «Rifiutai di fare il premier dopo Prodi. In Silvio io ormai non ho fiducia», Corriere.it, 17 febbraio 2008.
  26. Da un comizio a Cosenza del 28 marzo 2009. Video su Youtube.com.
  27. Citato in Massimo Fini, Guerra civile? No, ma uno psicolabile ne ha colto il clima, Il Gazzettino, 18 dicembre 2009.
  28. a b c Durante la trasmissione "In 1/2h", citato in Casini pensa a un governo di unità nazionale, ilpost.it 9 maggio 2010.
  29. Citato in Paolo Romani è il nuovo ministro dello Sviluppo economico, Corriere della Sera, 4 ottobre 2010.
  30. Citato in Fiat, è scontro su Marchionne Sacconi lo critica, Bonanni lo difende, la Repubblica, 25 ottobre 2010.
  31. Dalle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri alla Camera dei Deputati della Repubblica Italiana il giorno della richiesta della fiducua al Governo Monti. Resoconto stenografico dell'Assemblea, Seduta n. 551 del 18 novembre 2011, Discussione sulle comunicazioni del Governo.
  32. Citato in Dc, addio a Mino Martinazzoli "Senza di lui non sarebbe nato il Pd", Repubblica.it, 4 settembre 2011.
  33. Citato in Casini, i matrimoni gay sono "incivili" L'Arcigay: "Sembra di essere in Iran, Repubblica.it, 20 luglio 2012.
  34. Camera dei Deputati – XVI Legislatura – Seduta n. 730 di giovedì 6 dicembre 2012 – Resoconto stenografico dell'Assemblea. Roma, Camera dei Deputati, 6 dicembre 2012.
  35. Citato in Casini: "Adozioni gay, aspetto involutivo inquietante", Repubblica.it, 18 febbraio 2013.
  36. Sulla morte di Emilio Colombo, citato in È morto Emilio Colombo: aveva 93 anni. L'Italia dice addio all'ultimo padre costituente, Repubblica.it, 24 giugno 2013.
  37. Dal suo blog, 5 aprile 2017; citato in "È un atto di guerra del Pd al Paese", Huffingtonpost.it, 27 settembre 2017.
  38. Citato in Michele Smargiassi, Il “compagno” Pier che sfida Errani: il derby di Bologna, Rep.repubblica.it, 25 febbraio 2018.

Altri progetti[modifica]