Tifosi

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Tifosi

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Titolo originale

Tifosi

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 1999
Genere comico
Regia Neri Parenti
Sceneggiatura Enrico Vanzina, Fausto Brizzi, Marco Martani, Neri Parenti
Produttore Aurelio De Laurentiis
Interpreti e personaggi

Tifosi, film italiano del 1999 con Massimo Boldi, Christian De Sica e Diego Abatantuono, regia di Neri Parenti.

Frasi[modifica]

  • No! Uno zebrone nel ventre della pantera non s'era mai visto! (Zebrone) [arrestato dalla polizia]
  • Il fallo su Paci di Prato o il Prato di Paci che dir si voglia è del tutto involontario. Io so' entrato in scivolone, gamba tesa... diciamo a squarciagola. Ma ho colpito la palla. (Zebrone)
  • Sai che te dico? Si vonno la guerra... l'avrebbero! (Nando)
  • Mortacci sua che infrociata! (Fabio) [Dopo essere stato tamponato da Silvio Galliani]
  • Mitico e unico numero sei! Adesso ci spartiamo insieme il secondo tempo. Cosa dici? Ah, che emozione! Che emozione! Franco Baresi, nato a Travagliato, Brescia, l'8 maggio 1960. Segno zodiacale: Biscione. (Silvio Galliani) [visibilmente emozionato, incontra Baresi e lo fa salire sul suo taxi]
  • Se stava a magnà er supplì, quanno quer zozzo der cileno ha'nfilato a palla all'incrocio dei pali. (Nando) [che spiega al medico dell'ambulanza come Fabio si è sentito male]
  • E c'ho il due fisso della Roma per fare tredici! Porca putana di una bruta troia, schifusa di una vaca putana vacca schifusa di una troia di una merda. (Silvio Galliani)
  • Carissimi Fratelli e fratelle! (Idris)
  • Ma vuoi paragonare il mio Milan con il Palermo??! È come paragonare Pupo con Elton John! (Silvio Galliani)
  • È dentifricio, che c'hanno er tartaro ar culo? (Nando) [dopo aver annusato un presunto bisogno di piccione]
  • Gliè sé 'ncastrata a mozzarella, se vedeno pure i piselli. (Nando) [dopo aver visto l'arancino incastrato nella gola di Fabio]
  • A Fa'nun te sforzà: parla lento, parla piano...fai come Zeman ca non capisce 'n cazzo" (Nando) [parla a Fabio]
  • Preparateve: arriva a bomba de Mihajlovic! (Dottor Proietti) [mentre si prepara a calciare una punizione durante una partita a calcetto con alcuni colleghi]
  • A Mihajlovic, e co'questa so'a terza! Nun je fate più tira' e punizioni ar dottor Proietti! (Cameriere) [protesta perché il dottor Proietti ha rotto un'altra finestra con il pallone]
  • Ciao Diego! Ciao Armando! Ciao Mara! Ciao Dona! (Gennaro Scognamiglio) [salutando i figli]
  • Diego, si' tropp grande! Tu nun tien sule o'pipp d'oro. Tu tien pure o' core d'oro. (Gennaro Scognamiglio) [ringraziando Maradona]

Dialoghi[modifica]

  • Infermiera [vedendo che il dottore non vuole assistere un tifoso romanista]: Dottor Proietti, si ricordi che lei ha fatto il giuramento di Ippocrate!
    Proietti: No, io ho fatto il giuramento de Nesta, se è per me questo ce resta!
    Fabio [con un filo di voce per via dell'arancino incastrato in gola]: Mortacci tua...
    Nando: Ma che sei lazziale?
    Proietti: Che 'n ze sente? C'ho a nonna de Vetralla, er nonno de Ceprano, a 'o zozzo romanista 'co stu cazzo che glie dò 'na mano! [Un secondo dopo Bruno Gentili annuncia alla radio il calcio di rigore in favore della Lazio] E tre! Me lo sento! So' tre! [balla, sbeffeggia i due romanisti e dice cinque volte "Me lo sento che son tre!"].
    Nando: A ucelli de rovo: se segnate sto rigore, fa finta ca all'anagrafe te c'hanno segnato a matita.
    Infermiera: Dottore! Presto! Non respira! Lo perdiamo! Lo perdiamo.
    Proietti: [mentre si tocca le parti gentili] Ma che perdiamo! Stiamo 2-1 quasi tre!
    Infermiera: Dottore, mi dia una mano!
    Nando: Mortacci tua!
    Proietti: E de tu nonno!
    Infermiera: Dottore! Dottore!
    Proietti: Ao. M'ha fatto du cojoni!
    Nando: Ti devi da stare zittaaaa!
  • Ferdinando: Guarda qua, ua! Roba di lusso. E che rroba fine, Gennà!
    Gennaro: Sì, ma questo è uno di noi.
    Ferdinando: E che significa?
    Gennaro: Mi dispiace d'o arrubbà! Chist'è chiù tifos'e nuje!
    Ferdinando: Sì, ma è un tifoso ricco, Gennà, e noi invece siamo tifosi poveri.
    Gennaro: Ma sì, Ferdinà. Tien raggion! Chist sicuramente se sta a veré a' partita ad Atalanta e noi qui di domenica a lavorare. Appiccia n'attimo a televisione. C'avverimme Quelli che il Calcio, arrubbann arrubbann, ei capit?
    Ferdinando: Aspetta che trovo il telecomando! Gennà, ma questo che è?
    Gennaro: E' nu videoregistratore! Nu milione e dduje. Piglialo, pì.
    Ferdinando: Ma questo non c'ha il buco per la cassetta...[dopo aver acceso involontariamente il decoder, sullo schermo appare la diretta della partita Atalanta-Napoli] Gennà, o miracule e San Gennar!
    Gennaro: Ua! O Napule! Ferdinà, facimme dieci minute e pausa. Continuamm a rubà ropp!
    Ferdinando: Facciamo quindici, Gennà.
  • Nando: Ah grandissimo cornuto! Se te pijo te apro come er coriere de 'o sporte!
    Fabio: E io ta richiudo come 'na graziella!
  • Fabio: Ao' a Na'. Quattro ore da casello a casello. Sta machina [Una Lancia Delta integrale rossa] è 'na spada!
    Nando: Si vabbè, ma le emoroidi me battono come e nacchere dentr'e mutande. Mamma mia! Che è un bare questo?
    Fabio: Sì.
    Nando: Pijamose quarche cosa de fresco.
    Fabio: Ao, stamo 'n campana Na', perché questa è tera nemica, qua 'ntorno sarà pieno de bastardi milanisti.
    Nando: Senti un po' se puzzo.
    Fabio: E che cazzo! Vaffanculo!
    Nando: C'hai raggione. N'se famo riconosce, a Fabbio. Qui tocca parlà meno romani possibbile, capito? Tocca parla' er milanese stretto, fa' 'n pò sentì come 'o parli?
    Fabio: Ahò! A pirla, facce du' caffè.
    Nando: 'Tacci tua sei preciso! Me pari l'Avvocato Prisco!!! Ma che è, ao?
    Fabio: E saranno piccioni, che è?
    Nando: E' dentifricio! Che c'hanno er tartaro ar culo?
    Fabio: Perché? Nun po' esse?
    Nando: Ma cammina, forza! Ar cervello cell'hai!
  • Maurizio Mosca: Con chi parlo?
    Silvio: Sono Silvio Galliani.
    Mosca: Oddio! Silvio, ancora tu! Che domanda vuoi fare stavolta? Sentiamo!
    Silvio: No. Dunque, volevo dire che te stasera con quel pendolino lì mi hai agitato un po'. Secondo me non è giusto agitare i milanisti col pendolino, anche perché il mio Milan perde in casa con la Roma, non è possibile! Cosa dite, ragazzi, anche voi? Eh, non è possibile!
    Mosca: Caro Silvio, il pendolino dice così. Cosa vuoi che ti dica?
    Silvio: Sì, vabbè. Ma se il pendolino parla come chi lo tiene in mano dice delle stronzate bestiali, hai capito? E poi, buttalo via che porta sfiga, il pendolino! Ho fatto bene a dirgliene quattro? Vero Cristian, Paolino?
    Mosca: Senti, Silvio, sai cosa ti dico? Stavolta mi hai proprio rotto le scatole! Se vuoi parlare di calcio, parliamo di calcio.
    Silvio: Va bene, parliamo di calcio, parliamo di calcio, però del calcio in culo che ti meriti, perché domenica scorsa ad Albertini te ci hai dato sei e quello meritava otto!
    Mosca: Ma quale otto per favore!
    Silvio: Sei proprio interista! Per me il tuo pendolo pende per il pelato brasiliano, hai capito? Barbone!
    Mosca: Non ti permetto di fare queste illazioni! Chiaro?
    Silvio: Io non illazio niente!
    Mosca: Sai cosa ti dico, Silvio? Non telefonare mai più! Chiudetemi direttamente la comunicazione! Io questo lo denuncio, lo denuncio ai carabinieri. Gli faccio passare un brutto quarto d'ora. Cose da pazzi! I tifosi del Milan mi sono simpaticissimi, ma gente come questo Silvio meriterebbe che il Milan le partite le perdesse tutte!
    Silvio: Tu lo sai dove devi andare? Dove si posano le mosche! Mi consenta! [rivolgendosi alla foto di Berlusconi] Hai capito? Barbone! [getta il televisore fuori dalla finestra] El me televisur! El me... [si accorge che il suo televisore è caduto sopra la Lancia Delta dei tifosi romanisti e si nasconde dentro casa]
  • Ferdinando: Con tutto quello che abbiamo rimediato ti saldi tutti i debiti e ci escono anche i soldi per fare l'abbonamento al Napoli Tribuna Posillipo.
    Gennaro: Hai capito tutto. E coi soldi che facciamo? Ce facimme venì pur' o' decoder.
    Ferdinando: Genna', che è succiess?
    Gennaro: Tu ei capit 'stu pazz, n'atu' ppoc m'accereva. All'anem'e chi t'e m... [si trattiene non appena vede Maradona uscire dalla macchina] Ferdina', nu' m'esce!
    Maradona: Ti sei fatto male?
    Ferdinando e Gennaro: Maradona!
    Maradona: Ho detto: ti sei fatto male?
    Gennaro: Diego Armando in carne e ossa!
    Maradona: Scusami! Sei uscito all'improvviso!
    Ferdinando: Scusami, sei uscito all'improvviso...
    Gennaro: Ma chill'ave raggion. So sciut'i all'improvviso e song iute sott'a machina, ma poi non mi so fatt' nient! Vir vi' cumm'abball bell! [poi canta] O mamma mamma mamma. | O mamma mamma mamma, | sai perché mi batte il corazòn. E poi, Diego, è un piacere essere investito da te. Te preche, passeme ncopp'a chest'ata gamba!
    Ferdinando: E che ci fate a Napoli, dottor Pibe?
    Maradona: Sono appena arrivato da Buenos Aires.
    Ferdinando: E questa è una notizia. Ha accattat' o' Napule! [Maradona sorride e dice di no con la testa]
    Gennaro: Maradona presidente!
  • Giudice: Signor La Monica lei è accusato di assalto e danneggiamento al pullman della squadra della Fiorentina..
    Zebrone: Danneggiamento... si può dire che forse inavvertitamente mi so' appoggiato al cruscotto e al parabrezza del pullman omonimo!
    Giudice: Ah e lei si appoggia al parabrezza con la spranga di ferro?
    Zebrone: È probabile e lo ammetto io per primo, quindi so' scagionato dall'aggravante generica, che probabilmente facevo uso di una piccola spranga che io porto allo stadio giusto per pulirmi i denti se metti che mangio un wurstel e crauti mi rimane il wurstel piantato di traverso come lo levo se non ho la spranghetta??
    Giudice: E poi lesioni aggravate a carico del signor Alfredo Paci di Prato.
    Zebrone: Il fallo sul Paci di Prato o il Prato di Paci che dir si voglia è del tutto involontario! io so' entrato in scivolone gamba tesa diciamo a squarciagola, ma ho colpito la palla!
    Giudice: No l'ha preso nelle palle!
    Zebrone: Be', d'altronde non è reato, se poi la palla invece che una so' due non è colpa certo mia... io so' entrato sulla palla!
    Giudice: L'ha mandato quattro giorni all'ospedale e se questo non bastasse: disturbo della quiete pubblica, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale... La Monica ma che cos'ha stavolta da dire a sua discolpa?
    Zebrone: Il rigore non c'era! l'hanno confermato all'unisono tutte le moviole anche il pendolino di Maurizio Mosca, quindi...
    Giudice: Avvocato... lei?
    Avvocato: Mi rimetto alla clemenza della corte!
    Zebrone: Cazzo che arringa!
    Giudice: Vito La Monica questa corte la ritiene colpevole di tutte le imputazioni, la condanna e le interdice l'accesso a tutti gli stadi d'Italia per anni tre!
    Zebrone: Minchia per tre anni? Centodue giornate?
    Giudice: Più Coppa Italia e Coppa Uefa.
    Zebrone: E le amichevoli?
    Giudice: Anche gli allenamenti a Villar Perosa!
    Zebrone: Allora lo dica signor giudice lei ha voluto ficcare il dito nella piega!
    Giudice: Eh... e così vediamo se hai ancora voglia di fare il matto allo stadio!
    Zebrone: Allora diciamolo questo è un complotto, signor giudice questa è una farsa!
    Giudice: La corte si ritira!
    Zebrone: Questo è peggio del teorema gragni agnello, io voglio essere giudicato da un'ensamble di esperti... io voglio andare al processo di Aldo Biscardi! Io l'ho capito a lei signor giudice sotto la sua toga pulsa un cuore granata!
    Giudice: Adesso stiamo esagerando... io granata? Ma io tifo per l'Inter... Il famoso rigore su Ronaldo c'eraaaaaaa!
    Zebrone: Il rigore ci poteva anche essere... ma intanto lo scudetto lo abbiamo portato a casa noi!
    Comunque una sola cosa ora voglio dire... signor giudice, pubblico menestrello... una sola parola... Giuveeeeeeeeennntus!
  • Poliziotto: E voi a Parma dov'è che andate?
    Zebrone: Già, noi a Parma dov'è che andiamo?
    Luigia: A noi ci interessa la Certosa.
    Zebrone: Già a noi ci interessa la Certosa, e anche il Certosino, e già che ci siamo andiamo pure al Parmigiano.
    Luigia: Infatti ha ragione, e poi andiamo anche a vedere la mostra del Parmigianino.
    Poliziotto: Ah, hai capito? La mostra del Parmigianino!
    Zebrone: E' una sagra di formaggi che si tiene, diciamo annualmente nel parmense. E noi lì ci rechiamo, compriamo un grosso souvenir, una forma di parmigiano, che se la giri viene giù del grattugiato tipo uomo di neve, e dentro c'è Venezia, coi sette colli e il Maschio Angelino.
  • Zebrino 1: Minchia oh è scoppiata una vongola!
    Zebrone: Ma quale vongola? Sarà scoppiata una bombola!
    Zebrino 2: No no, una vongola!
    Zebrone: Ma come una vongola? Allora tu che mangi al ristorante, gli spaghetti con le bombole veraci?
    Zebrini 1 e 2: Sì sì!
    Zebrone: Ma che sì sì? Ma che state dicendo? Ma che fai la miccia col cannolicchio? Che fai saltare i ponti in tempo di guerra con le cozze?
    Zebrino 1: Sì!
    Zebrone: Ma vafangul a tutt'e due va! E questi sono i vicecapi?!
  • Zebrone: Posso entrare?
    Luigia: No, non faccio entrare uno sconosciuto.
    Zebrone: Sconosciuto? Però quando sul treno ti ho preso il calco del palato con la lingua non parevo uno sconosciuto!

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