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Alluvione di Ischia del 2022

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Vista dei danni causati dalla frana

Citazioni sull'alluvione di Ischia del 2022.

Citazioni

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  • Allora, da questa terribile vicenda noi possiamo uscirne in due modi: il primo è il disfattismo di chi dice che non cambierà mai nulla; il secondo è uno scatto di orgoglio e soprattutto uno scatto di responsabilità. Abbiamo davanti ingenti risorse nazionali ed europee da usare per mettere in sicurezza, per rammendare i nostri territori. Abbiamo geologi, ingegneri e progettisti che si fanno onore in tutto il mondo nel recupero di aree degradate. Abbiamo una tradizione millenaria nella gestione di grandi opere: fin dall'Impero romano deviamo fiumi, bonifichiamo paludi, costruiamo città sull'acqua, risolvendo con successo problemi mai affrontati prima. Abbiamo, poi, fame di lavoro soprattutto al Sud, dove ogni cantiere e ogni opera è davvero un soffio di speranza. Usiamo tutto questo, accettiamo la sfida di cambiare le cose dando priorità a quei luoghi, come Ischia, che sono in vetta alle classifiche del rischio. (Mara Carfagna)
  • È evidente che l'abusivismo ha contribuito, non solo a Ischia ma in tutto il Paese, a rendere più fragile il territorio, ma in alcuni casi è stato fatto un abusivismo folle, indipendentemente dalle motivazioni. Infatti, si è costruito sui letti dei fiumi e su terreni franosi, cioè con istinti - fatemi passare il termine - suicidi. (Francesco Emilio Borrelli)
  • Episodi drammatici come quello di Ischia non sono più purtroppo casi sporadici. La Sicilia, le Marche, il Piemonte, la lista è tristemente lunga e con questa emergenza di dissesto idrogeologico bisogna rapportarsi nel modo in cui ciascuno per la propria parte è chiamato a posizioni di Governo. C'è bisogno di comprendere quanto mutato sia il rapporto tra uomo, clima e ambiente e questo lo si fa soltanto attraverso un radicale cambiamento dell'approccio culturale da parte di ognuno di noi, affinché si faccia strada la convinzione che il vero potenziale dei nostri territori è investire in cura e prevenzione. Solo così potremo non dover più piangere un pezzo d'Italia e al contempo consegnare a chi verrà dopo di noi un Paese più sicuro. (Gerolamo Cangiano)
  • Esprimiamo il cordoglio per le vittime dei tragici eventi di Ischia, però, vede, siamo anche molto stanchi, stanchi di dover commentare questi tragici eventi che sono legati a una crisi climatica che produce eventi meteorologici estremi. (Angelo Bonelli)
  • Il 26 novembre è piovuto molto e [...] in modo farraginoso e anche violento e le piogge hanno innescato le frane, ma è la quantità di acqua elevata a doverci condurre a puntare il dito solo contro i cambiamenti climatici? Probabilmente un peso particolare lo assume oggi la fragilità di un territorio maltrattato che collassa alla minima sollecitazione. (Michele Schiano Di Visconti)
  • Ischia [...] così come tante altre realtà d'Italia, paga oggi le conseguenze di una politica che per troppo tempo non ha tenuto nella giusta considerazione il rispetto del territorio ed il mantenimento di quell'equilibrio idrogeologico che, invece, è fondamentale in territori che vivono una particolare conformazione morfologica. La corsa alla cementificazione massiccia, che spesso non si è fatta carico di vincoli ambientali e paesaggistici, oggi fa i conti con un radicale cambiamento del fattore climatico e con i cambiamenti climatici i conti li dobbiamo fare anche noi. (Gerolamo Cangiano)
  • L'Italia è un Paese fragile e il prezzo di questa fragilità in termini di vite umane e danni economici è stato sempre troppo alto, perché non si è mai intervenuti in modo organico per contrastare il dissesto idrogeologico e mettere in sicurezza la nostra penisola dalle sue conseguenze; Ischia è l'ultimo episodio. (Roberto Giachetti)
  • La tragedia che sta vivendo la popolazione dell'isola conferma l'esigenza di contrastare ogni forma di condono edilizio e di dare al Paese una legge nazionale sul consumo di suolo. (Marco Simiani)
  • La tragedia di Casamicciola è stata feroce e ha trafitto, non solo, i cuori di tutti gli italiani, ma ha anche dimostrato per l'ennesima volta la fragilità di un Paese come il nostro, nel quale il 94 per cento dei comuni è oggettivamente fragile per dissesto idrogeologico, alluvioni, frane, erosione costiera e terremoti. (Sergio Costa)
  • Non è questo il momento delle accuse, delle recriminazioni e dei processi sommari per la caccia al colpevole di turno, tanto più in considerazione dei molteplici livelli di responsabilità che si intrecciano e si sovrappongono in una tragedia di queste dimensioni. Ma questo può essere e deve essere il momento della chiarezza e delle soluzioni. Tanti, troppi errori hanno concorso alla sciagura di sabato scorso; errori di sottovalutazione, di superficialità, errori di lettura dei fenomeni. Appena tredici anni fa, un'analoga alluvione, sempre a Casamicciola, spezzò la vita della giovanissima Anna De Felice di 15 anni appena. Da allora ad oggi poco è cambiato, la storia non ci insegna niente evidentemente. La domanda che dobbiamo porci è cosa è stato fatto affinché Ischia fosse messa in sicurezza in questo lasso di tempo. Esistono dei progetti già finanziati che sarebbero serviti a tenere puliti gli alvei e a mitigare i rischi provenienti dall'area montuosa da cui si sono staccate le pareti di roccia poi precipitate a valle insieme ai torrenti di pioggia, ma questi progetti non sono mai stati attuati, arenati nei ping-pong burocratici e istituzionali. (Annarita Patriarca)
  • Non serviva lavicenda di Ischia per scoprire che l'Italia è un Paese così fragile dal punto di vista idrogeologico, segnato dal consumo di suolo e dall'abusivismo edilizio, in cui i cambiamenti climatici impattano in maniera ormai drammatica sulle nostre vite, generando rischi, danni, distruzione, che fino a poco tempo fa pensavamo impossibili. (Chiara Braga)
  • Non voglio sicuramente intervenire sulla la gestione politica sull'isola d'Ischia, ma sicuramente colpe ce ne sono anche da parte di chi amministra. (Michele Schiano Di Visconti)
  • Oggi noi siamo chiamati qui a non sottrarci alla nostra responsabilità, la nostra responsabilità è quella di dire la verità agli abitanti di Ischia, agli abitanti della Campania, a tutti gli italiani. La verità è che noi non possiamo dire che cose del genere non accadranno più: la verità che noi dobbiamo dire è che, quando si verificano eventi di calamità naturale di questa intensità, la natura deve potersi riappropriare dei propri spazi. Questa è la verità. (Agostino Santillo)
  • Quanti morti ci vogliono ancora nel nostro Paese affinché il Governo e la maggioranza si rendano conto che i cambiamenti climatici sono un problema serio? Abbiamo visto che cosa è accaduto nella Marmolada, quello che è accaduto nelle Marche e, adesso, a Ischia. È il momento di intervenire con decisione. (Filiberto Zaratti)
  • Quello che è successo ad Ischia ci ricorda, ancora una volta, che l'Italia è un Paese fragile, esposto al rischio idrogeologico, segnato dal consumo di suolo e dall'abusivismo edilizio, ma anche che la crisi climatica già oggi impatta in maniera drammatica sulle nostre vite, provocando danni, morti e distruzioni. (Anna Ascani)
  • Questa ennesima calamità dimostra come non sia più rinviabile la definizione e attuazione di politiche lungimiranti di adattamento ai cambiamenti climatici, i cui effetti sono ormai davanti agli occhi di tutti. (Lorenzo Fontana)
  • [Per combattere il fenomeno dell’abusivismo edilizio, in seguito alle alluvioni ad Ischia] secondo me basterebbe mettere in galera il sindaco e coloro che lo lasciano fare... Stando attenti a non mettere in galera il sindaco il cui vicino costruisce un pollaio. (Gilberto Pichetto Fratin)

Citazioni in ordine temporale.

  • Di fronte a eventi drammatici come quello del quale ci troviamo oggi a parlare in quest'Aula vi sono due reazioni. Sono due reazioni di segno opposto, entrambe sbagliate se assunte in termini assoluti: quella fatalista, per la quale, al cospetto di catastrofi naturali, nulla può l'opera dell'uomo, e quella determinista, che ritiene che l'opera dell'uomo tutto possa. Il rischio idrogeologico fa parte della storia dell'isola di Ischia. Certamente i mutamenti climatici hanno la loro incidenza, ma la vulnerabilità di quella terra è storia antica. Questo non significa, tuttavia, che possano essere derubricati a variabili irrilevanti fenomeni di sviluppo urbanistico dissennato e l'assenza di interventi adeguati di manutenzione e messa in sicurezza del territorio.
  • Riteniamo che sia giunto il momento, proprio nel rispetto di chi ha perso la vita in questa tragedia, dei dispersi, dei familiari, degli sfollati e anche di coloro che si stanno adoperando strenuamente nei soccorsi, di aprire una riflessione su una radicale modifica del sistema di messa in sicurezza del territorio, guardando al modello dell'unità di missione sul dissesto idrogeologico.
  • “Il re visita Casamicciola e Ischia devastate dal nubifragio”: così titolava il quotidiano La Stampa il 27 ottobre 1910, oltre un secolo fa, il che forse ridimensiona un po' l'idea che gli eventi estremi climatici sono qualcosa di così improvviso e inedito. Ma certo non ridimensiona, anzi, al contrario, amplifica la sensazione di una politica fin qui inoperosa e di una tragedia che avrebbe potuto essere evitata o, almeno, contenuta.
  • Abbiamo detto che il pericolo della vulnerabilità è insito nella storia di Ischia per le sue caratteristiche, ma abbiamo detto anche che l'esposizione al rischio ha molto a che fare con le scelte dell'uomo. Vogliamo oggi dire che la politica non è una variabile irrilevante rispetto a queste scelte e che la politica ha fin qui clamorosamente fallito.
  • A fronte di una sinistra che ci ha abituati in questi anni alle logiche delle casacche e dell'occupazione del potere, e in Campania ne sappiamo qualcosa, un Esecutivo così genuinamente politico, come quello che oggi guida il Paese e che questa maggioranza convintamente sostiene, ha scelto, per l'immediata gestione commissariale di questa emergenza, la soluzione tecnica che potesse garantire la più tempestiva operatività, senza guardare a colori di provenienza e a convenienze di parte. Questo è un grande segno di maturità politica.

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