Claudio Baglioni

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.


Claudio Baglioni nel 2001

Claudio Baglioni (1951 – vivente), cantautore e scrittore italiano.

Citazioni di Claudio Baglioni[modifica]

  • A volte, più che di un mondo nuovo, c'è bisogno di occhi nuovi per guardare il mondo.[1]
  • Amore mio, ma che gli hai fatto tu a quest'aria che respiro e come fai a starmi dentro ogni pensiero... giuralo ancora che tu esisti per davvero. (da Con tutto l'amore che posso, Bastogi Editrice Italiana, Foggia, 1997)
  • Darei non so che cosa per poter essere un grande direttore d'orchestra![2]
  • Devo confessare che mi piacciono gli arrangiamenti che si possono fare avendo a disposizione un'orchestra vera e propria. È il tipo di musica che preferisco.[2]
  • Diversità e molteplicità rappresentano una ricchezza e non un costo, un più e non un meno, la soluzione e non il problema. (da Confesso che avevo esagerato, Il Venerdì, supplemento de la Repubblica, 16 maggio 2003)
  • Ho sempre considerato Giorgio Gaber un cercatore. Un uomo che cercava di capire la realtà, che cercava dentro e fuori da se stesso. E, cercando, Gaber molte cose le ha trovate. Ma di lui mi ha soprattutto colpito l'incredibile talento di trovarle prima. Di anticipare il futuro dell'arte, fare esperienze che anche altri hanno fatto, ma farle molto prima di loro.[3]
  • Ho sempre pensato al tempo come a un contenitore e all'uomo come al suo contenuto. (da Va bene, dirò la verità... Sapeste che paura che ho quando scrivo canzoni, TV Sorrisi e Canzoni, 15 aprile 2003)
  • I giovani di oggi hanno poca voglia di vivere, di ridere. Sono sempre alla ricerca del «massimo» in tutto, seguono ideali violenti e altissimi che probabilmente non potranno mai raggiungere.[2]
  • Io amo la musica e continuerei a vivere per la musica. Come cantante so perfettamente che non durerò in eterno.[2]
  • [L'amore] L'energia più grande che l'uomo sia in grado di produrre. L'unica che riesca a fargli fare cose delle quali non si immaginerebbe mai capace. Il miracolo che rende l'uomo capace di miracoli.[1]
  • La pace si conquista. La guerra è conquista. [...] La pace è progetto. La guerra, rigetto. (da La pace è difficile. Più facile è uccidere, Musica!, supplemento de la Repubblica, 13 febbraio 2003)
  • Lampedusa non è una zattera rocciosa alla fonda in un tratto di mare più vicino all'Africa che all'Europa. È un quartiere di Bruxelles. (da "Voce" di chi non ha voce, Famiglia Cristiana, n. 38, 17 settembre 2006)
  • Ma è nella semplicità che si vede la profondità possibile di un artista.[3]
  • Perché lì [nel brano Le strade di notte] Gaber canta il nostro mestiere, un mestiere notturno, la ricerca di un'intuizione, la speranza di trovare qualcosa cercando. Nel cielo che di notte sembra grondi di più di note, suggestioni, ispirazioni.[4]
  • Pino Daniele è un capitolo a parte. Mi ha colpito la grande napoletanità nella sua voce, nel suo modo di suonare: questo bellissimo lamento di voce e chitarra. C'è quel finale a seste che sembra quasi una tarantella suonata in quarti... sono queste le cose che la musica ti offre: le parole non si mescolano così facilmente, sono troppo pesanti.[5]
  • [Su Genova] Questa città è un ottovolante. | Un intrigo di ponti e sopraelevate. | E ogni volta una nuova emozione | salta dal cuore alla testa | dalla pancia alla gola.[6]
  • [Su Genova] Questa città ha musica e suoni suadenti | come le cantilene del suo dialetto. | Come un raggio che asciuga la pioggia | come una goccia che cade sul sole.[6]
  • Un uomo che non ha di che nutrirsi non può chiamarsi uomo. (dalla dichiarazione al World Food Day Concert, Roma, 27 ottobre 1996)
  • Dicevano che fossi democristiano, perché a mia insaputa ero finito nel cartellone della campagna contro il divorzio, accanto ad Al Bano. In realtà sono sempre stato a sinistra, anche se non ero comunista, tantomeno maoista, ma riformista.[7]

Citazioni tratte da programmi televisivi[modifica]

  • In fondo si scrive per colmare qualcosa che non abbiamo, e più scriviamo d'amore e meno ne sappiamo; d'altronde anche i cani vanno a ululare alla luna perché non capiscono cosa sia. (dall'intervista a Che tempo che fa, 30 gennaio 2005)
  • Un artista che dura tanto può solamente peggiorare. (dall'intervista a Che tempo che fa, 12 maggio 2013)
  • Qualsiasi persona venga al mondo ha il diritto e il dovere di fare la sua opera di ribellione, perché altrimenti non ha senso che venga al mondo e si adegui a tutto quello che già esiste. (dall'intervista a Otto e mezzo, 21 giugno 2013)

Citazioni tratte da canzoni[modifica]

Un cantastorie dei giorni nostri[modifica]

Etichetta: RCA, 1971, prodotto da Antonio Coggio.

  • Isolina lascia i dolori | non è vita la vita che fai | sul tuo corpo metti i colori | che i colori non piangono mai. (Isolina, lato A, n. 5)
  • Signora Lia stasera | stai con tuo marito | prova a dirgli che con l'altro | è tutto finito | lava i piatti e asciuga il viso | non ci pensare più | con lui siedi e accendi la TV. (Signora Lia, lato B, n. 6)

E tu...[modifica]

Etichetta: RCA, 1974, prodotto da Antonio Coggio.

  • Accoccolati ad ascoltare il mare | quanto tempo siamo stati | senza fiatare. | Seguire il tuo profilo con un dito | mentre il vento accarezzava piano | il tuo vestito. (E tu…, lato A, n. 1)
  • E adesso non ci sei che tu, | soltanto tu e sempre tu, | che stai scoppiando dentro il cuore mio. | Ed io che cosa mai farei | se adesso non ci fossi tu | ad inventare questo amore. (E tu…, lato A, n. 1)
  • E nascoste nell'ombra della sera poche stelle, | e un brivido improvviso | sulla tua pelle. | Poi correre felici a perdifiato | fare a gara per vedere | chi resta indietro. (E tu…, lato A, n. 1)
  • E Me Lo Chiami Amore questo amore | che non s'è mai capito che cos'è |può darsi che per te così già possa andare | ma ci hai pensato se va bene a me. (E me lo chiami amore, lato A, n. 3)
  • Ninna nanna tu non senti | Li sospiri e li lamenti | De la pora gente che se scanna | Che se scanna e che s'ammazza | A vantaggio della razza | De la gente che se scanna | Per un matto che comanda | E a vantaggio pure d'una fede | Per un Dio che nun se vede. (Ninna nanna nanna ninna - da una poesia di Trilussa, lato A, n. 5)
  • Ma chissà se è proprio vero | ce tu stai pensando a me | o se cerchi qualcun altro col pensiero. | Ma chissà se nel tuo cuore | ci sta un posto anche per me | e se c'è tu non tenerlo più nascosto. | Più nascosto. (Chissà se mi pensi, lato B, n. 1)
  • Io nella vita ho fatto un po' di tutto. | Non so se ho fatto poco oppure tanto. | Non sono stato un santo e questo lo sa pure Dio. | Lo sa pure Dio. | Ho camminato con la pioggia e il vento. | Ho riso spesso e qualche volta ho pianto. | E cento e mille volte son rimasto solo io. | E me la son cavata. | Sempre a modo mio. | A modo mio. | A modo mio. | Che tu ci creda o no. (A modo mio, lato B, n. 2)

Sabato pomeriggio[modifica]

Etichetta: RCA, 1975, prodotto da Antonio Coggio.

  • E sui binari quanta vita che è passata | e quanta che ne passerà | Quei due ragazzi stretti stretti | che si fan promesse per l'eternità | Un uomo si lamenta ad alta voce | del governo e della polizia | e tu che intanto sogni ancora | sogni sempre, sogni di fuggire via. (Poster, lato A, n. 4)
  • Passerotto non andare via | nei tuoi occhi il sole muore già. | Scusa se la colpa è un poco mia | se non so tenerti ancora qua. (Sabato pomeriggio, lato B, n. 6)
  • Ma cosa è stato di un amore | che asciugava il mare | che voleva vivere, volare | che toglieva il fiato ed è ferito ormai? | Non andar via, ti prego. (Sabato pomeriggio, lato B, n. 6)
  • Senza te | che farei, | senza te | scoppierei | senza te | brucerei | tutti i sogni miei. | Solo senza di te | che farei | senza te. (Sabato pomeriggio, lato B, n. 6)

Solo[modifica]

Etichetta: RCA, 1977, prodotto da Antonio Coggio.

  • Quell'Aprile si incendiò, al cielo mi donai: Gagarin figlio dell'umanità. E la terra restò giù, più piccola che mai, io la guardai, non me lo perdonò. (Gagarin, lato A, n. 1)
  • E l'azzurro si squarciò, Le stelle trovai, lentiggini di Dio. (Gagarin, lato A, n. 1)
  • Con il piede io scansai bugie volgarità calunnie guerre maschere antigas. (Gagarini, lato A, n. 1)
  • Lascia che sia tutto così | e il vento volava sul tuo foulard. | Avevi già preso con te | le mani, le sere, la tua allegria. (Solo, lato A, n. 3)
  • Lascia che sia tutto così | e il vento sbiadiva dietro le gru. | No, non cambiare mai | e abbi cura di te | della tua vita, del mondo | che troverai. (Solo, lato A, n. 3)
  • Non tagliare i tuoi capelli mai, | mangia un po' di più che sei tutto ossa, | e sul tavolo tra il tè e lo scontrino ingoiavo pure questo addio. (Solo, lato A, n. 3)
  • Cerca di non metterti nei guai | abbottonati il paltò per bene | e fra i clacson delle auto e le campane | ripetevo "non ce l'ho con te. | E non darti pena sai per me". | Mentre il fiato si faceva fumo | mi sembrava di crollare piano piano | e tu piano piano andavi via." (Solo, lato A, n. 3)
  • E se adesso suono le canzoni | quelle stesse che tu amavi tanto, | lei si siede accanto a me sorride e pensa | che le abbia dedicate a lei. | E non sa di quanto ti dicevo | "mangia un po' di più che sei tutto ossa | non sa delle nostre fantasie del primo giorno | e di come te ne andasti via. (Solo, lato A, n. 3)
  • E chissà se prima o poi, | se tu avrai compreso mai, | se ti sei voltata indietro. | E chissà se prima o poi, | se tu avrai compreso mai, | che io son solo. (Solo, lato A, n. 3)
  • Resto qui | e canterò solo, | camminerò solo, | da solo continuerò. (Solo, lato A, n. 3)
  • Quando venne al mondo non ci fu nessuno che lo stesse ad aspettare. (Nel sole nel sale nel Sud, lato B, n. 1)
  • Un ometto mezza età cerca invano compagnia, ha il vestito nuovo colore cane che fugge. (Strip-tease, lato B, n. 2)
  • Sotto il cerchio parve quasi di sentir le gradinate | che tremavano e gridavano per lui | ed anch'io battei le mani per quell'ultimo canestro. (Il pivot, lato B, n. 3)
  • Me ne vado nella notte logorando strade, han lavato il cielo ed ora è ad asciugar sui muri, come quando i miei si vomitavano parole ed allora mi mandavano a giocare fuori. (Quante volte, lato B, n. 4)

Strada facendo[modifica]

Etichetta: Columbia Sony music Entertainment, 1981, Prodotto da Claudio Baglioni

  • Un caffé che drizza i capelli, un pacchetto di fumo, | e Il vento rilegge il mio giornale | e domani uscire di nuovo | farmi una faccia allegra per il prossimo carnevale. | Un chiarore freddo come un rasoio | per un altro giorno che nasce e muoio muoio muoio. (Via, CD 1 , n. 2)
  • Gli occhi come due pezzi di vetro, | tu non sei come ti credevo io. | Un autotreno mi ruggisce dietro | ma perché hai fatto il mondo così triste, Dio? (Via, CD 1 , n. 2)
  • Dimmi che cos'è che ci hanno fatto, | dimmi cosa c'è che io non so, | perché tutto è finito come cenere in un piatto | e quei ragazzi che eravamo noi | non ci sono più?! (Via, CD 1 , n. 2)
  • Io ti baciavo mentre tu piangevi | e adesso che io piango tu chi bacerai. (Via, CD 1 , n. 2)
  • Sull'asfalto acquoso una luna affilata | a tagliare i fili che legano le stelle. | Stringo al cuore una lattina vuota | e scopro che hai lasciato le unghie sulla mia pelle. | Finestrini aperti a dissetarmi di vento | la mia ruota incollata sulla striscia bianca | della mezzeria. (Via, CD 1 , n. 2)
  • Alberi si drizzano ai lati della strada | mi corrono accanto e il buio se li inghiotte, | alla radio un rock arrabbiato | come un pugno allo stomaco che mi stringe nella notte. | Un dolore e un lampo di fuoco rosso | dentro a questo amore che io non posso | io non posso più. (Via, CD 1 , n. 2)
  • Voglio andar via | i piedi chiedono dove ma via | tanto non ti perderò | perché tu non sei stata mai mia. | Voglio andar via | da quei tuoi occhi che tirano sassi | e come in un duello far dieci passi e poi | lasciarci un'ultima volta. (Via, CD 1 , n. 2)
  • E dover vivere fino alla morte, che fatica. (I vecchi, CD 1 , n. 3)
  • Notti assonnate di lancette che sbucciano i minuti e pioggia dietro i vetri a cordicelle. (Notti, CD 1 , n. 5)
  • Quante notti amare ad aspettare te. (Notti, CD 1 , n. 5)
  • Tu che mi stai nel quattro angoli del cuore. (Notti, CD 1 , n. 5)
  • E se stanotte tu mi fossi accanto | stanotte che ti voglio e non sai quanto. (Notti, CD 1 , n. 5)
  • Occhi chiari, laghi gemelli | occhi dolci e amari. (Ragazze dell'est, CD 1 , n. 6)
  • Io le ho viste che cantavano nei giorni brevi | di un'idea e gomiti e amicizie intrecciati. (Ragazze dell'est, CD 1 , n. 6)
  • Mille e più tramonti dietro i fili del tram | ed una fama di sorrisi e braccia intorno a me. (Strada facendo, CD 1 , n. 7)
  • Io che ho sognato sopra un treno che non è partito mai. (Strada facendo, CD 1 , n. 7)
  • Io stringevo Agosto e te bevendoti con gli occhi miei per non scordarti. (da Fotografie, CD 1 , n. 9)
  • Ora che ho te amo l'altra gente. (Ora che ho te, CD 1 , n. 10)
  • Giorni passati a dividere il cielo dal mare, a prendere la rincorsa per volare. (Ora che ho te, CD 1 , n. 10)
  • Ora che ho te, passata nei miei occhi | entrata dentro il cuore… Ora che ho te | tra me e il mio dolore. (Ora che ho te, CD 1 , n. 10)
  • Avrai sempre il sorriso di adesso | lo stesso cuore lo stesso quando non ci sarò più io | perché ogni incontro è già un addio | quando non ci sarò più io che ora ho te. (Ora che ho te, CD 1 , n. 10)
  • Niente soldi per comprare un fratellino. (51 Montesacro, CD 2 , n. 1)

Avrai[modifica]

Etichetta: CBS, 1982, prodotto da Geoff Westley.

  • Avrai sorrisi sul tuo viso come ad Agosto grilli e stelle | storie fotografate dentro un album rilegato in pelle | i tuoni di aerei supersonici che fanno alzar la testa | e il buio all'alba che si fa d'argento alla finestra.
  • Avrai un telefono vicino che vuol dire già aspettare | schiuma di cavalloni pazzi che s'inseguono nel mare | e pantaloni bianchi da tirare fuori che è già estate | un treno per l'America senza fermate.
  • Avrai due lacrime più dolci da seccare | un sole che si uccide e pescatori di telline | e neve di montagne e pioggia di colline | Avrai un legnetto di cremino da succhiare.
  • Avrai una donna acerba e un giovane dolore | viali di foglie in fiamme ad incendiarti il cuore. | Avrai una sedia per posarti e ore | vuote come uova di cioccolato | ed un amico che ti avrà deluso, | tradito, ingannato.
  • Avrai avrai avrai il tuo tempo | per andar lontano | camminerai dimenticando | ti fermerai sognando. | Avrai avrai avrai la stessa mia | triste speranza | e sentirai di non avere | amato mai abbastanza: | se amore amore avrai.
  • Avrai parole nuove da cercare quando viene sera | e cento ponti da passare e far suonare la ringhiera | la prima sigaretta che ti fuma in bocca un po' di tosse | Natale di agrifoglio e candeline rosse.
  • Avrai un lavoro da sudare | mattini fradici di brividi e rugiada | giochi elettronici e sassi per la strada | avrai ricordi, ombrelli e chiavi da scordare.
  • Avrai carezze per parlare con i cani | e sarà sempre di domenica domani. | E avrai discorsi chiusi dentro e mani | che frugano le tasche della vita | ed una radio per sentire che la guerra è finita.

La vita è adesso[modifica]

Etichetta: CBS, 1985, prodotto da Claudio Baglioni.

  • E i ragazzi, in giacche colorate ai gusti misti | ribelli e un po' svogliati vanno in classe | come si entra dai dentisti. (Un nuovo giorno o un giorno nuovo, n. 1)
  • Gli innamorati pazzi | che vivono il più bello degli amori. | Gli occhi traboccanti cantano, più forte dei motori. (Un nuovo giorno o un giorno nuovo, n. 1)
  • Le ragazze dei tram che scrivono messaggi dentro alle bottiglie o in fondo ad un diario e sognano | appese ai desideri e alle maniglie. (Un nuovo giorno o un giorno nuovo, n. 1)
  • Tutti ci guardiamo intorno | e ci chiediamo se questo è un nuovo giorno o un giorno nuovo. (Un nuovo giorno o un giorno nuovo, n. 1)
  • E le ragazze ridono fresche come mazzi di insalata. (L'amico e domani, n. 2)
  • Anche chi dorme in un angolo pulcioso coperto dal giornale | le mani a cuscino | ha avuto un letto bianco da scalare | e un filo di luce accesa dalla stanza accanto. (Uomini persi, n. 3)
  • Anche quei pazzi che hanno sparato alle persone bucandole come biglietti da annullare | hanno pensato che i morti li coprissero perché non prendessero freddo e il sonno fosse lieve. (Uomini persi, n. 3)
  • E non lasciare andare un giorno per ritrovar te stesso | figlio di un cielo così bello | perché la vita è adesso. (La vita è adesso, n. 4)
  • Sei tu che porterai il tuo amore per cento e mille strade | perché non c'è mai fine al viaggio anche se un sogno cade. (La vita è adesso, n. 4)
  • La ragazza e il suo amore che le muore tra le braccia | raccoglie un pezzo di dolore e ci si taglia il cuore. (da Tutto il calcio minuto per minuto, n. 5)
  • I miei occhi miopi persi nel tuo campo biondo di capelli | adesso che stuzzichi i ricordi ed i tuoi anelli. (Andiamo a casa, n. 6)
  • Ho riempito il cuore con la polvere da sparo | e poi scoppiare annegando in fondo ad un bicchiere | o in mezzo al mare. (Andiamo a casa, n. 6)
  • Domattina mi alzerò un po' prima | a far la fila allo sportello degli amori smarriti | per cercare il nostro, poverello. (Andiamo a casa, n. 6)
  • Se il tuo cuore avesse le finestre | io potrei saltarci dentro e farti trovare tutto a pezzi al tuo rientro. (Andiamo a casa, n. 6)
  • Finché la vita tiene e va avanti il gioco. (Andiamo a casa, n. 6)
  • A chiederci un bacio e rubarne cento, in mezzo alla strada. (Andiamo a casa, n. 6)
  • Andiamo via adesso | a comprare un metro di paradiso | a prendere un secchio per buttarci acqua fresca sul viso. (Andiamo a casa, n. 6)
  • Amori, mille miliardi nell'universo | mille miliardi di stelle e di dolori | adesso che ancor prima di trovarti forse ti ho già perso. (Amori in corso, n. 7)
  • Tuo padre mani da operaio a vita che ride e gli si spacca il viso | impallidito di tv. (E adesso la pubblicità, n. 8)
  • Ma che giorno è? | È tutti i giorni | e una sera ogni sera e questa sera come le altre.(E adesso la pubblicità, n. 8)
  • Dove tutti sono persone e ognuno ha un sogno ed un pensiero suo soltanto. (Un treno per dove, n. 9)
  • Al tempo col rumore della terra che gira | i fornai che fanno il pane di domani. (Notte di note, note di notte, n. 10)
  • E quante dita stanno acchiappando note | che cadono giù dal Paradiso. (Notte di note, note di notte, n. 10)
  • Ma che cos'è mai che mi fa credere ancora | mi riga gli occhi d'amore e mi addormenterà dalla parte del cuore? (Notte di note, note di notte, n. 10)
  • Ogni odore è un ricordo che torna a bruciapelo. (Notte di note, note di notte, n. 10)
  • In questo stesso istante tra la California e il Giappone c'è chi inventerà il futuro.. (da Notte di note, note di notte, n. 10)
  • Qui in questa via di nessuno mi sto frugando parole per far sognar qualcuno | Ma che cos'è mai che mi fa credere ancora, mi riga gli occhi d'amore e mi addormenterà dalla parte del cuore. (Notte di note, note di notte, n. 10)

Assolo[modifica]

Etichetta: CBS/Columbia, 1986, prodotto da Pasquale Minieri.

  • Questo uomo chiude giù il coperchio del suo piano | e si chiude un altro dei suoi giorni messi in fila. (da Il sogno è sempre, CD 2 , n. 4)
  • Quest'uomo nato per andare dove va? (da Il sogno è sempre, CD 2 , n. 4)
  • Il sogno è un vento che abbiamo stretto fra le mani. (da Il sogno è sempre, CD 2 , n. 4)

Oltre[modifica]

Etichetta: CBS/Columbia, 1990, Prodotto da Claudio Baglioni.

  • Sorpresi donne sciogliersi i capelli | come poterne sapere odori e gli altri peli. (da Dagli il via, Disco uno, Lato A, n. 1)
  • Mi ubriacai di una città polacca | e vodka e vento e non sarei tornato. (da Dagli il via, Disco uno, Lato A, n. 1)
  • Non c'è solitudine quando si è soli. (da Dagli il via, Disco uno, Lato A, n. 1)
  • Il giorno cammina ancora sulle tegole del cielo e sembra non sedersi mai. (da Io dal mare, Disco uno, Lato A, n. 2)
  • Dinanzi al mare ad ansimare sto | perché domare il mare non si può. (da Io dal mare, Disco uno, Lato A, n. 2)
  • Chi ha ingannato il cielo a Ustica? | Chi ha imbiancato Medellin? | Chi ha negato già Timisoara? | [...] | Chi ha insozzato il vento a Chernobyl? | Chi ha assetato Napoli? | Chi ha schiacciato i cuori dell'Heysel? | Mille aghi nella mente | e niente mai risposte. (da Naso di falco, Disco uno, Lato A, n. 3)
  • Quei cialtroni degli artisti | scopatori pederasti tristi. (da Stelle di stelle, Disco uno, Lato A, n. 5)
  • E dentro gli occhi a bestemmiarci "io ti amo". (da Vivi, Disco uno, Lato B, n. 1)
  • Le donne | si tolgono i peccati con lo smacchiatore. (da Le donne sono, Disco uno, Lato B, n. 2)
  • Noi morimmo per far vivere altri due. (da Domani mai, Disco uno, Lato B, n. 3)
  • Volevo essere un grande mago | incantare le ragazze ed i serpenti. (da Acqua dalla luna, Disco uno, Lato B, n. 4)
  • Pensa amore mio | che t'insegnai mille altri cieli | e non seppi mai soffiarti vento sulle ali. (da Tamburi lontani, Disco uno, Lato B, n. 5)
  • E come tutto torna | come tutto passa | le cose cambiano per vivere | vivono per cambiare | il mare si alza e abbassa | e mai una goccia si va a perdere | e ogni giorno siamo dietro ad una cassa | a dare il resto e poi sorridere. (da Tamburi lontani, Disco uno, Lato B, n. 5)
  • Giura amico mio, che glielo metteremo ancora lì | a questa vita che va via così senza aspettarci. (da Tamburi lontani, Disco uno, Lato B, n. 5)
  • E non vogliamo andare in paradiso | se lì non si vede il mare. (da Noi no, Disco due, Lato A, n. 1)
  • E un cielo accenderanno | comete come te. (da Noi no, Disco due, Lato A, n. 1)
  • I suoi capelli alghe nel mare | i suoi occhi olive dolci e mandorle amare. (da Signora delle ore scure, Disco due, Lato A, n. 2)
  • Solo di sole se riuscissi a vivere. (da Signora delle ore scure, Disco due, Lato A, n. 2)
  • Il musicista ritrovò la musica sua sola sposa | la musa allora ritornò al suo museo. (da Signora delle ore scure, Disco due, Lato A, n. 2)
  • Ti succhierei per ore e più cioccolatino nella bocca senza mai mandarti giù. (da Signora delle ore scure, Disco due, Lato A, n. 2)
  • Un dì la barca rivernicio | mi piazzo sotto a quel tuo ufficio. (da Navigando, Disco due, Lato A, n. 3)
  • Io mi nascosi in te e poi ti ho nascosto, | da tutto e tutti per non farmi più trovare | e adesso che torniamo ognuno al proprio posto | liberi finalmente e non saper che fare. (da Mille giorni di te e di me, Disco due, Lato A, n. 5)
  • Chi ci sarà dopo di me | respirerà il tuo odore | pensando che sia il mio | io e te che facemmo invidia al mondo | avremmo vinto mai | contro un miliardo di persone? | E una storia va a puttane, sapessi andarci io. (da Mille giorni di te e di me, Disco due, Lato A, n. 5)
  • Finimmo prima che lui ci finisse | e che quel nostro amore non avesse fine. | Volevo averti e solo allora mi riuscì, | quando mi accorsi che ero lì per perderti. (da Mille giorni di te e di me, Disco due, Lato A, n. 5)
  • Ti presento | un vecchio amico mio | il ricordo di me | per sempre e per tutto quanto il tempo in questo addio | io m'innamorerò di te. (da Mille giorni di te e di me, Disco due, Lato A, n. 5)
  • Il 2000 ha perso la sua buona novella, | ci resta solo Novella 2000, | ma vedremo ugualmente le stelle da vicino, | perché i papa… razzi hanno tutti figli… missili! (da Dov'è dov'è?, Disco due, Lato B, n. 1)
  • Tien An Men, | tieni a mente. (da Tieniamente, Disco due, Lato B, n. 2)
  • A rubare il fuoco ci si bruciano le vite, | ma un po' d'aria per campare si respira anche dalle ferite. (da Qui Dio non c'è, Disco due, Lato B, n. 3)
  • Il cielo è un vecchio pazzo con un violino aspide. (Qui Dio non c'è, Disco due, Lato B, n. 3)
  • Se mi allontanai è perché potessi appartenerti. (da La piana dei cavalli bradi, Disco due, Lato B, n. 4)
  • Il futuro è qui davanti o già dietro le spalle. (da La piana dei cavalli bradi, Disco due, Lato B, n. 4)
  • A metà della speranza io cambiai percorso e poi non ho più corso. (da La piana dei cavalli bradi, Disco due, Lato B, n. 4)
  • A un passo dalla vita muoiono | conchiglie e nelle orecchie ancora il mare. (da Pace, Disco due, Lato B, n. 5)
  • Pace a me che non so amare ancora | ciò che ho e non so non amar quel che non ho. (da Pace, Disco due, Lato B, n. 5)
  • Ora sono libero, | un uomo, | oltre. (da Pace, Disco due, Lato B, n. 5)

Io sono qui[modifica]

Etichetta: Columbia/Sony Music, 1995, prodotto da Claudio Baglioni.

  • Dove sono stato, in tutti questi anni, | io me n'ero andato a lavarmi i panni | dagli inganni del successo, | a riscoprirmi uomo | io sempre lo stesso, | più grigio ma non domo. (da Io sono qui, n. 2)
  • E scriverò il mio nome | sui fogli della gente, | fino a sapere come | mi chiamo e non chi sono veramente | ma quaggiù stò a chiedere perdono | se non sono un uomo giusto, | ma sono giusto un uomo. (da Io sono qui, n. 2)
  • Far fuori la tua scorta e fuori dalla porta, sarò ad attenderti così. (Io sono qui, n. 2)
  • Io sono vivo e sono qui | e vengo dentro a prenderti, | da solo disarmato innamorato, | tu devi arrenderti. (Io sono qui, n. 2)
  • Mi hai perquisito gli occhi e sai sono pulito, non posso ucciderti mai più. (Io sono qui, n. 2)
  • Resto qui a viverti per vivere, da qualche parte a mettere le porte al vento, per questo sono qui. (Io sono qui, n. 2)
  • Tra sparare oppure sparire | scelgo ancora di sperare, | finché ho te da respirare. (Io sono qui, n. 2)
  • Io ti lascio senza perderti | e ti perdo un po' | anche se poi | lasciarti è un po' perdermi. (da Le vie dei colori, n. 4)
  • Un mattone vuole esser casa | un mattino divenire chiesa | ed il matto che c'è in me | che si chiede che cos'è | vuole diventare qualche cosa. (da Le vie dei colori, n. 4)
  • [...] verso un campo di preghiere laggiù | dove arriverai anche tu | camminando le vie dei colori. (da Le vie dei colori, n. 4)
  • È l'una senza luna senza te. (da Reginella, n. 5)
  • Il cuore lo trovai in corsia caduto mezzo morto, poi si rialzò ma restò zoppo. (da Reginella, n. 5)
  • Ma perché hai dato un po' di te a ognuna delle altre donne? (da Reginella, n. 5)
  • Ed io incendiai tutto di te ma si smorzò bagnato dal pianto del rimpianto. (da Reginella, n. 5)
  • Anche quei nomi che inventavo quando li pronunciavo, non era per chiamarti ma per sospirarli. (da Reginella, n. 5)
  • Chissà se amavi proprio me nel tempo in cui mi hai amato... (da Reginella, n. 5)
  • Il mio morale è cosi basso che già si sta impiccando ad un bonsai. (da V.O.T, n. 8)
  • Un minuto di raccoglimento, oggi si è spento un sogno. (da Fammi andar via, n. 13)
  • Chiama la polizia, che ho appena fatto fuori la tua bella allegria. (da Fammi andar via, n. 13)
  • Il passato non passò per niente, il futuro non fu neanche dopo, ed il presente è sempre assente. (da Titoli di coda, n. 17)
  • Io e te come in un fermo immagine.. attori e spettatori. (da Fammi andar via, n. 17)
  • E se andrai lontano, fa che non sia troppo fuori mano o trova un posto irraggiungibile. (da Fammi andar via, n. 17)
  • Non c'ameremo più qui ma attraverso | ciò che in altri giorni avremo perso. (da Fammi andar via, n. 17)
  • Quando tu chiederai i baci e un'altra vita agli uomini usurai, diglielo che tra noi non è finita, che ti ho fregato tutto, che sei in lutto, che sei roba mia. (da Fammi andar via, n. 17)

Viaggiatore sulla coda del tempo[modifica]

Etichetta: Columbia Sony Music, 1999, Prodotto da Claudio Baglioni.

  • Si muore tra un avvio e un rinvio. (da Hangar, n. 1)
  • Ciò che hai davanti è di più di quello che hai avuto già, | anche se quello che hai avuto sempre davanti sta. (da Un mondo a forma di te, n. 2)
  • Non si va mai così lontano | e mai via di qua | come quando non si sa bene | dove si va. (da Un mondo a forma di te, n. 2)
  • E se del domani nessuno ha la certezza, | io son Nessuno e tu Domani. (da Stai su, n. 4)
  • Se anche tu vedi la stessa luna | non siamo poi così lontani. (da Stai su, n. 4)
  • Se tu lo domandi domani | ci troviamo all'incrocio delle tue braccia grandi | per correre a gridarci t'amo. (da Stai su, n. 4)
  • [...] il mio punto esclamativo | piegò la schiena come un'ansa | e interrogativo diventò. (da Quanto tempo ho, n. 9)
  • A combattere il tempo come si fa, si può battere solo, a tempo di musica . (da Cuore d'aliante, n. 11)
  • Siamo qui forse appena un po' più stanchi | fieri perché no di quei capelli bianchi. (da A Clà, n. 12)
  • Sono stato troppo via con questa troppa nostalgia di me quand'ero te. (da A Clà, n. 12)
  • Tu sì che eri un re | io no mai più come te noi che trovavamo tutto in niente | e adesso c'è niente in tutto e nessun re. (da A Clà, n. 12)

Sono io, l'uomo della storia accanto[modifica]

Etichetta: Columbia Sony Music, 2003, Prodotto da Claudio Baglioni.

  • L'uomo della storia accanto sono io. (da Sono io, n. 1)
  • Se non siamo più come ci siamo amati, non sapremmo mai quel che saremmo stati. (da Tutto in un abbraccio, n. 2)
  • C'è più tra zero e uno che non tra uno e cento. (da Grand'uomo, n. 3)
  • La poesia è come un'idea, non cerca verità, la crea. (da Grand'uomo, n. 3)
  • E meglio è amare e perdere | che vincere e non amare mai. (da Mai più come te, n. 4)
  • Non è quel tempo, è adesso in cui dobbiamo stare. (da Patapàn, n. 6)
  • Non era questo il mondo che volevamo. (da Patapàn, n. 6)
  • È il bagliore di alcuni attimi, è l'errore di mille secoli e per sempre è l'amore. (da Quei due, n. 7)
  • È un po' che mi sento così giù di corda che chiedo scusa anche se acciacco una merda. (da Serenata in sol, n. 8)
  • Vedi anche tu che non posso più farci niente se amo l'umanità ma non mi va giù tutta questa gente. (da Serenata in sol, n. 8)
  • E quando non si crede più in niente finisce che si crede a tutto. (da Di Là Dal Ponte, n. 12)
  • Fa' che il tuo prossimo sia non soltanto chi ti è accanto, ma anche il prossimo che verrà qui. (da Per incanto e per amore, n. 13)
  • Fa' che il viaggio di un uomo non sia la bugia di una meta, ma la verità della strada che è lunga e segreta. (da Per incanto e per amore, n. 13)

Crescendo e cercando[modifica]

Etichetta: Columbia, 2004, prodotto da Claudio Baglioni.

  • Io non chiedo un po' più di pane, | ma che tu lo mangi insieme a me. (da Crescendo & Cercando, n. 1)

Q.P.G.A.[modifica]

Etichetta: Sony BMG, 2009, prodotto da Claudio Baglioni.

  • Un po' d'aiuto per me | e al cuore è andato da se | Nel tempo avuto con te di te da te | È un sì o un no | Un bacio offerto com'è | in qualche porto | e poi c'è il mare aperto | Per te per me per noi, ma insieme no. (da Un po' d'aiuto , CD 2, n. 21)
  • Tu sei quel respiro che mi toglie ancora il fiato. (da Niente più, CD 2, n. 26)

In questa storia che è la mia[modifica]

Etichetta: Sony Music, 2020, prodotto da Claudio Baglioni.

  • Ho sentito i brividi del mare | quando canta ruggini di voci. | Ho pregato muto su un altare | di speranze vuote infrante come noci. | Ho disegnato un universo parallelo | dove non ero più così. (da Altrove e qui , n. 2)
  • Noi che volevamo fare nostro il mondo | e vincere o andare tutti a fondo | ma il destino aspetta dietro un muro | e vivere è il prezzo del futuro. (da Gli anni più belli, n. 4)
  • Non guariremo mai da questo mal d’amore | per quella vita che rimane non si muore. | Fa un male cane e su e giù ci sfascia il cuore | e come un cane non ci lascia più. (da Mal d'amore, n. 13)

Q.P.G.A. Questo piccolo grande amore.[modifica]

  • Certe cose le trovi solo quando smetti di cercarle.
  • I sogni sono come il pesce: o si consumano freschi, o avvelenano.
  • Il passato è sale, si scioglie per dare sapore al futuro.
  • Il presente è un foglio troppo piccolo per ospitare anche un solo schizzo di eternità.
  • Il sogno svanì così come svaniscono i sogni: senza avvisare né chiedere permesso.
  • L'amore è come la marea: quando si ritira lascia solo detriti.
  • L'incanto è nel futuro, raramente nel passato, mai nel presente.
  • La magia è come il silenzio: appena la chiami svanisce.
  • Siamo ciò che siamo stati.
  • Una rivoluzione è rivoluzione solo se fallisce.

Citazioni su Claudio Baglioni[modifica]

  • All'inizio mi chiedevo: che ci azzecco con una popstar così? Poi ho scoperto che mi piaceva entrare in quel mondo tanto lontano dal rock. (Guido Harari)
  • Conosco Claudio Baglioni dai suoi esordi. Eravamo insieme sotto contratto alla RCA con altri cantautori e cantanti. Una sera all'Arena di Verona (dopo un po' di anni e dopo il successo di Questo piccolo grande amore) lo ascoltai in una canzone di cui non ricordo il titolo. In quella canzone trovai una logica nella successione degli intervalli che nelle canzoni non esiste quasi mai. A casa l'analizzai, e scoprii che l'intuizione all'ascolto era giusta. Da allora mi diverto a scoprire la logica nelle sue melodie. Certo, forse Claudio non pensa a un risultato "scientifico" dei suoi temi, sono quasi certo (non certissimo) che tutto questo è il risultato di una sua geniale intuizione. Ciò non toglie nulla al valore tecnico della sua tematica che credo sia assoluto ... Nelle sue canzoni sono assenti i "vizi" e le "furberie" di altri suoi colleghi (furberie e vizi che non critico data la ricerca finale del successo), con il risultato morale e musicale di grande purezza e dignità. Non parlo degli splendidi testi, lascio ad altri queste considerazioni. Parlo invece della sua voce. Raramente ho ascoltato vibrare in maniera interiore e non meccanica (emozionata ed emozionante) un cantante. (Ennio Morricone)[8][9]
  • Cosa fai, allora, quando incontri un cantante che consideri un perfetto imbecille per le cose che canta? Quando ti trovi di fianco ad uno che, secondo te, dovrebbe andare a zappare la terra, piuttosto che continuare a frignare stupide canzoni che sono tutte la stessa lagna? Canzoni lagnose che non sopporti, ma non glielo puoi dire certo in faccia. Allora lo guardi solo negli occhi, ma in un certo modo provocatorio ed inequivocabile, aspettando (e sperando!) che abbia almeno una qualsiasi reazione visibile, che dica anche soltanto una parola, per poter scatenare una battaglia dialettica, per fargli qualche battuta cattiva ma sincera, qualche critica impietosa ma oggettiva. Quando incontri un Baglioni, insomma, che per te impersona... che per te è l'emblema... delle musichette da sala d'attesa... Con testi che non raggiungono neanche il livello dei peggiori discorsi sul più e sul meno, infarciti dei soliti luoghi comuni, come quelli che si fanno per ammazzare il tempo quando si sta in fila alle Poste o che fanno tra loro le signore dal parrucchiere durante una messa in piega. (Vasco Rossi)
  • Guardate Baglioni che sembra la Vanoni. È lui il più rifatto. (Scialpi)
  • L'integrazione di Baglioni è tutti a cantare a Lampedusa, Checkpoint Charlie dell’immigrazione africana in Europa. Per ben dodici anni, prologo di Sanremo, vi ha organizzato un festival della canzonetta chiamato in lampedusano O’ Scià che significa fiato mio. La canzonetta, quando ha il successo di Baglioni, sembra niente ma è tutto, come il fiato e come la malinconia che commuove i più duri. È il fischiettare del solitario ma è anche la civiltà del coro, del popolo senza populismo, è la colonna sonora della democrazia. (Francesco Merlo)
  • La maglietta fina sarà sempre il marchio baglioniano per i distratti, per quelli che giurano di non sapere chi sia Claudio Baglioni (mentono: tutti quelli che non lo citerebbero mai tra i pilastri della cultura popolare italiana sanno a memoria almeno una dozzina di sue canzoni; non sanno di saperle, ma se ne metti su una poi partono i cori, è un riflesso indomabile). (Guia Soncini)
  • Quando sono malinconico sembro Claudio Baglioni, che per me è il più bravo di tutti... È un poeta nato, che consuma note, armonie, comunica cose di una bellezza straordinaria... Non lo sa neanche lui questo... In dieci parole sue trovi sei atmosfere poetiche. Questo modo di armonizzare che si mischia con la voce. (Enzo Jannacci)

Note[modifica]

  1. a b Da Senza musica, La Nave di Teseo, 2017. ISBN 9788893442534
  2. a b c d Citato in La più bella è sempre l'ultima, Intervista, Il Monello, n. 37, 1975, Casa Editrice Universo.
  3. a b Citato in Pedrinelli, p. 33.
  4. Citato in Pedrinelli, pp. 33-34.
  5. Citato in Giuseppe Cesaro, Oltre... tutto, Ancorassieme, Chitarre, vol. 81, dicembre 1992, p. 48.
  6. a b Da un post su Facebook, 6 aprile 2016; citato in Claudio Baglioni a Genova, su Facebook una poesia per la Superba, GenovaToday, 7 aprile 2016
  7. Da un'intervista al Corriere della Sera. Citato in Claudio Baglioni: «Sono sempre stato di sinistra», ilpost.it, 22 maggio 2011.
  8. Citato in Vincenzo Mollica (a cura di), Claudio Baglioni - Parole e canzoni, Einaudi, 2005, p. XI.
  9. Citato in Paolo Jachia, Claudio Baglioni - un cantastorie dei nostri giorni (1967-2018), Fratelli Frilli Editore, 2018.

Bibliografia[modifica]

  • Claudio Baglioni, Q.P.G.A. Questo piccolo grande amore, Mondadori, Milano, 2009, ISBN 978-8804583639.
  • Claudio Baglioni, Cercare sempre (pp. 33 – 34); in Andrea Pedrinelli (a cura di), Gaber, Giorgio, il Signor G. Raccontato da intellettuali, amici, artisti, Kowalski, Milano, 2008. ISBN 978-88-7496-754-4

Altri progetti[modifica]

Opere[modifica]