Spectre (film)
Aspetto
Spectre
Titolo originale |
Spectre |
---|---|
Lingua originale | inglese e tedesco |
Paese | Regno Unito, Stati Uniti d'America |
Anno | 2015 |
Genere | film thriller, film di spionaggio, film d'avventura, film d'azione |
Regia | Sam Mendes |
Soggetto |
Ian Fleming (personaggi) John Logan, Neal Purvis, Robert Wade (storia) |
Sceneggiatura | John Logan, Neal Purvis, Robert Wade, Jez Butterworth |
Produttore | Barbara Broccoli, Michael G. Wilson |
Interpreti e personaggi | |
|
|
Doppiatori italiani | |
|
|
Note | |
|
Spectre, film statunitense del 2015 con Daniel Craig e Christoph Waltz, regia di Sam Mendes.
Frasi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- [Ultime parole] Basta dimostrazioni di sicurezza! (Signor Guerra)
- È buffo: tutta quella agitazione a Città del Messico ha evocato un ricordo lontano. E ora, a un tratto stasera torna tutto alla perfezione. Benvenuto, James. È passato tanto tempo, ma finalmente eccoci qui. Come mai ci hai messo tanto? Cu-cu. (Blofeld)
- [Ultime parole] Ciao, Mickey Mouse! (Lorenzo)
- Quindi, eccoci qui signor Bond: due uomini morti che si godono la serata. (Mr. White)
- [Ultime parole] Lei è un aquilone che volteggia in un uragano, signor Bond. Addio. (Mr. White)
- Ha mai dovuto uccidere un uomo, Max? Le è capitato? Per premere quel grilletto bisogna essere sicuri. Se uno indaga, analizza, valuta... prende di mira, e poi deve guardarlo negli occhi. E prendere la decisione. E tutti i droni, le cimici, le telecamere, le trascrizioni, tutta la sorveglianza del mondo non possono dirle cosa deve fare. La licenza di uccidere è anche la licenza di non uccidere. (M)
- [Ultime parole] Cazzo. (Mr. Hinx)
- I francesi hanno un detto: "il destino del vetro è rompersi". Be', forse il destino delle spie è semplicemente scomparire; ma, se avremo fortuna, lasceremo un segno. (M)
- Non sei molto più di voyeur. (Bond)
- Quante cose possono fare incontrare le persone: dall'orrore, a bellezza. (Blofeld)
Dialoghi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Gallo: Facciamo un brindisi, amico mio! Alla morte.
Marco Sciarra: Alla morte.
James Bond: Salute.
- M: Faccia con comodo, 007, ma fra cinque minuti il capo dei Servizi di Sicurezza Congiunti sarà qui, e io dovrò spiegargli come mai uno dei nostri agenti bighellonava in Messico di sua iniziativa e ha provocato un incidente diplomatico.
Bond: Con il dovuto rispetto, signore, poteva andare peggio.
M: Peggio? Ha fatto saltare in aria mezzo isolato.
Bond: Meglio mezzo isolato che uno stadio pieno di persone.
M: Lei non aveva alcuna autorità, nessuna. È in atto la più grande ristrutturazione nella storia dei servizi britannici, è ancora fresca la firma con la fusione con l'MI5 e già scalpitano per avere una scusa per rottamare il programma Doppio Zero, e lei gliel'ha appena fornita.
Bond: Ha ragione, signore... la aspetta una giornata antipatica.
- Moneypenny: Che succede, James? Non c'è una persona del MI6 che non ne stia parlando.
Bond: Parlando di cosa, esattamente?
Moneypenny: Di quello che hai fatto in Messico, ti sei spinto troppo in là. Dicono che sei finito.
Bond: Tu che ne pensi?
Moneypenny: Secondo me hai appena cominciato.
- Bond: Prendo un Vodka Martini; agitato, non mescolato.
Barista: Mi dispiace, noi non serviamo alcolici.
Bond: Già comincio ad amarlo questo posto...
- Bond: Se sei venuto per l'auto l'ho parcheggiata in fondo al Tevere.
Q: Che vuoi che sia, era solo un prototipo da tre milioni di sterline...
Bond: Perché sei qui, Q?
Q: Oh, sognavo solo un po' di relax sinceramente, il lavoro mi ha un tantino stressato: abbiamo gli uomini di C addosso e M vuole le mie palle per appenderle all'albero di Natale.
- Blofeld: Certamente ormai saprete che il programma doppio zero è ufficialmente defunto, e questo mi spinge a fare congetture sul perché tu sia venuto. Allora, James, perché sei venuto?
Bond: Per ucciderti.
Blofeld: Pensavo che fossi venuto per morire.
Bond: È tutta questione di prospettiva.
- Blofeld: Mi hai incrociato moltissime volte e non sei mai riuscito a vedermi. Le Chiffre, Greene, Silva...
Bond: Tutti morti.
Blofeld: Sì, esatto. Si è sviluppato un bello schema: tu interferivi nel mio mondo, io distruggevo il tuo. O pensavi fosse una coincidenza che tutte le donne della tua vita finissero per morire? Vesper Lynd, per esempio. [a Madeline] Lei è stata quella importante, te ne ha parlato per caso? E poi, ovviamente, la tua amata M, sparita per sempre... a me. Devi tutto a me, James. Sono sempre stato io l'artefice delle tue sofferenze.
- Denbigh: Da' un'occhiata al mondo. Caos, perché persone come te portaborse, passacarte e politici sono troppo smidollate per fare ciò che è necessario. Così ho stretto un'alleanza per dare il potere a chi dovrebbe averlo, e ora puoi buttare via tutto, per il bene della democrazia. Chissà che diavolo è, da prevedibile mentecatto. Del resto non è questo il significato di M, [si alza e impugna la pistola], mentecatto. [preme il grilletto ma lo sparo non parte].
M: E ora sappiamo quale non è il significato di C [mostra i proiettili in mano]. Carica.
- Bond: Sei duro a morire, Blofeld. [osservandone la cicatrice] Spero che non ti faccia troppo male...
Blofeld: Le mie ferite guariranno. Parliamo delle tue... guardati intorno, James, guarda: questo è quello che rimane del tuo mondo. Tutto ciò per cui ti sei battuto, tutto ciò in cui credevi è in rovina.
Bond: Perché siamo qui? Ti sono mancato?
Blofeld: No. Ma conosco qualcuno a cui manchi... [disegna un cuore sul vetro]
Bond: Dov'è lei?
Blofeld: Sta a te trovarla. Fra tre minuti esatti questo edificio verrà demolito; io posso uscire facilmente. Ora, tu puoi scegliere: morire cercando di salvarla o salvare te stesso e vivere con quel rimorso.
Bond: Tu stai bluffando...
Blofeld: Davvero? [scoppia a ridere] Ti ho fatto proprio male stavolta! Beh, i fratelli sono fatti così: sanno sempre come premere i pulsanti giusti. [preme il pulsante del timer]
- Denbigh [ultime parole]: Perché non lo puoi accettare? Tu non conti più niente.
M: Forse io no, ma qualcosa altro sì.