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Finale della Coppa Italia 1989-1990

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Stefano Tacconi, capitano della Juventus vincitrice della Coppa Italia 1989-1990.

Citazioni sulla finale della Coppa Italia 1989-1990.

  • Che [...] alla fine il Milan non meritasse la sconfitta può essere materia di discussione: ma che nell'arco dei centottanta minuti sia stata la Juventus a meritare il suo ottavo trofeo, è fuori di dubbio. [...] questa finale di Coppa ha dimostrato che il pressing, lo si fa col cervello prima ancora che con le gambe. Stanco e avvilito [...] il Milan [...] non è mai riuscito a pressare a dovere gli avversari. Mentre i bianconeri, indubbiamente eccitati dalla prospettiva di tornare a vincere qualcosa dopo [...] lungo digiuno [...] e galvanizzati dal tifo di almeno quaranta dei novantamila presenti, sono stati invece capaci di pressare dal primo all'ultimo minuto, dedicando la massima cura in questa azione di disturbo alle fonti del gioco milanista [...]. Ma poiché è anche vero che il cervello trasmette gli impulsi ma sono poi le gambe a doverli tradurre in pratica, prendiamo buona nota del fatto che al termine di una stagione non meno massacrante per la Juve che per il Milan, la squadra di Zoff è sembrata più tonica anche sul piano atletico. E questo potrebbe servire a dimostrare, una volta per tutte, che non serve avere una prima e una seconda squadra: ne basta una, dacché mondo è mondo, a patto di poter disporre di un ragionevole numero di rincalzi. E meno sono i rincalzi, più hanno probabilità di giocare: e più giocano, più restano in condizione. (Gigi Garanzini)
  • Nessuno ha avuto il coraggio di vedere e ammettere che la Juventus ha lucrato l 1-0 applicando un catenaccio in piena regola, di quelli molto vicini all'ammucchiata. Avesse perpetrato questo crimine un'altra squadra, tutti l'avrebbero deplorata. Invece, se n'è esaltato anche don Giovanni Agnelli. (Gianni Brera)
  • Ricordo un'ottima partita all'andata e al ritorno riuscimmo, con un po' di sofferenza, a conservare il gol di vantaggio e a meritare il titolo. Le due squadre erano agli opposti [...], perchè quella Juventus era una squadra che si stava formando e gli obiettivi importanti erano la Coppa Uefa e la Coppa Italia. Attraverso una serie di motivazioni, il nostro gruppo si compattò tantissimo e facemmo due partite importanti contro un Milan stratosferico. (Roberto Galia)

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