Sviluppo economico

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Citazioni sullo sviluppo economico.

Citazioni[modifica]

  • Dato che l'economia del nostro paese non è assoggettata ad altri paesi, nessun paese potrà influenzare lo sviluppo economico del nostro. (Kim Il-sung)
  • È ovvio che auto-aiuto, duro lavoro e iniziativa sono requisiti per lo sviluppo economico e sociale di ogni nazione. Tuttavia è ugualmente vero che ci sono ancora accordi internazionali antiquati che limitano seriamente gli sforzi dei paesi in via di sviluppo nell'accrescere il loro potenziale. Fin quando rimarranno impedimenti per il libero flusso del commercio internazionale; fin quando non ci sarà un prezzo minimo garantito per i beni primari a livello remunerativo senza discriminazioni, lo sviluppo economico e sociale delle nazioni in via di sviluppo resterà seriamente svantaggiato. In questo contesto i paesi economicamente avanzati possono rendere un prezioso contributo. Tali nazioni potrebbero, come istanza, estendere ulteriormente l'assistenza bilaterale o multilaterale e rinunciare a ostacolare accordi come ad esempio tariffe preferenziali e altri sistemi di protezione che, alla lunga, si rivelano un cattivo servizio al progresso economico e sociale dei paesi in via di sviluppo. (Hailé Selassié)
  • I fondamenti comuni per lo sviluppo economico... cambieranno i destini di quelle regioni da tempo dedite alla fabbricazione di munizioni per la guerra. (Robert Schuman)
  • I paesi del mondo hanno una diversa capacità di sviluppo economico per via delle loro differenti istituzioni, delle regole che influenzano il funzionamento dell'economia e degli incentivi che motivano i singoli individui. (Daron Acemoğlu)
  • Il potenziamento della funzione metropolitana di Napoli è il problema stesso dello sviluppo economico e civile della Campania; e in questo senso l'efficacia della terapia dell'industrializzazione risulta in Campania condizionata da quel particolare aspetto della questione meridionale che Gaetano Salvemini chiamava la "questione napoletana" e che oggi si pone in termini di promozione e di esaltazione dei valori metropolitani della vecchia capitale parassitaria. (Francesco Compagna)
  • Il vero problema è che lo sviluppo economico è stato sinora regolato, essenzialmente, dalla dura legge del profitto, dell'interesse del grande capitale e dei ceti privilegiati. Il popolo ha lavorato forte. Il ritmo del lavoro, nelle officine, è diventato cosi intenso che esaurisce un uomo nel corso di non molti anni. Ma è accaduto come per le api dell'amaro verso col quale Virgilio accusava i profittatori dell'opera sua. Ricordate? Voi fate il miele, o api, ma sono altri che lo godono. I profitti dei grandi capitalisti — alle stelle. [...] Il socialismo è la nostra meta. Noi non lo nascondiamo. Vogliamo una società nuova, fondata sulla fine dello sfruttamento, sulla solidarietà e fraternità di tutti gli uomini, sulla loro eguaglianza sociale, sull'accesso di tutti al benessere, alla cultura e alla gestione economica e politica del potere, e sulla pace. (Palmiro Togliatti)
  • Marx scoprì la legge dell'evoluzione della storia umana; egli scoprì il semplice fatto, sin qui nascosto da un eccesso di ideologia, che il genere umano deve innanzitutto mangiare e bere, avere un riparo e degli abiti, prima di poter raggiungere una posizione ed arrivare alla scienza, alla religione, all'arte, ecc.; e che perciò la produzione dei mezzi immediati di sussistenza e conseguentemente il grado di sviluppo economico raggiunto da un dato popolo in una data epoca, formano le fondamenta sulle quali le istituzioni dello Stato, le concezioni giuridiche, l'arte e persino le idee religiose del popolo in causa si evolvono, ed alla cui luce queste cose devono perciò essere spiegate: procedimento contrario, quindi, a quello adottato fin qui. (Friedrich Engels)
  • L'imperativo della crescita economica ha indotto la maggiorparte dei governi europei a rivedere tutta L'istruzione universitaria – in termini di insegnamento e di ricerca – secondo linee orientate allo sviluppo economico, domandandosi quanto ciascuna disciplina e ciascun ricercatore possano effettivamente contribuire alla crescita economica. Prendiamo la Gran Bretagna. Fin dall'era Thatcher, di norma, i dipartimenti umanistici inglesi rendono conto al governo, che finanzia tutte le istituzioni accademiche, dovendo dimostrare come la loro ricerca e il loro insegnamento portino vantaggi economici. (Martha Nussbaum)
  • L'ineguaglianza dello sviluppo economico e politico è una legge assoluta del capitalismo. Ne risulta che è possibile il trionfo del socialismo dapprima in alcuni paesi o anche in un solo paese capitalistico preso separatamente. (Lenin)
  • L'Oriente non è in grado di fornirci le condizioni per la democrazia e lo sviluppo economico che offre invece l'Occidente. (Marian Lupu)
  • La gravità dei problemi del paese, le minacce sempre incombenti di avventure reazionarie e la necessità di aprire finalmente alla nazione una sicura via di sviluppo economico, di rinnovamento sociale e di progresso democratico rendono sempre più urgente e maturo che si giunga a quello che può essere definito il nuovo grande «compromesso storico» tra le forze che raccolgono e rappresentano la grande maggioranza del popolo italiano. (Enrico Berlinguer)
  • La nozione dell’esistenza di tre mondi o la divisione del mondo in tre parti, si basa su di una visione razzista e metafisica del mondo in quanto prodotto del capitalismo mondiale e della reazione.
    Tuttavia la tesi razzista che divide i paesi in tre livelli o in tre «mondi» non si basa semplicemente sul colore della pelle. Si tratta di una classificazione che si basa sul livello di sviluppo economico dei paesi e che mira a definire la «razza dei grandi signori», da una parte, e la «razza dei pària e della plebe» dall’altra, a creare una divisione statica e metafisica, conformemente agli interessi della borghesia capitalista. Questa tesi considera i diversi popoli e le diverse nazioni del mondo come un branco di pecore, come un’entità amorfa. (Enver Hoxha)
  • La storia è forse la più crudele di tutte le divinità, e conduce il suo carro trionfale su cumuli di cadaveri; e ciò non solo in guerra, ma anche durante il “pacifico” sviluppo economico. E noi, uomini e donne, siamo purtroppo così sciocchi da non aver mai il coraggio di introdurre un progresso reale se non vi siamo spinti da sofferenze che ci sembrano quasi insopportabili. (Friedrich Engels)
  • Le vecchie idee hanno prodotto un'Urss potente soltanto militarmente e hanno frenato i processi di sviluppo economico; adesso invece le prospettive di prosperità sono più forti. (Margaret Thatcher)
  • Lo Stato aveva svolto un ruolo importante nello stimolare il rapido sviluppo economico, ma aveva poi fallito nel gestirne le conseguenze sociali. In assenza di pianificazione, di educazione al senso civico, di servizi pubblici essenziali, la singola famiglia, soprattutto quella dei ceti medi, cercò una alternativa nella spesa e nei consumi privati: usando la macchina per andare al lavoro, recandosi dai medici a pagamento, mandando i figli negli asili privati. Il «miracolo» si rivelò cosí un fenomeno squisitamente privato, riaffermando la tendenza storica di ogni famiglia italiana a contare quasi esclusivamente su se stessa per il miglioramento delle proprie condizioni di vita. (Paul Ginsborg)
  • Lo sviluppo economico mondiale [...] oggi tende sempre più a spingere ogni nazione, o meglio ogni regione geografica, a produrre internamente quanto serve a soddisfare i suoi principali fabbisogni alimentari. Non tende a ridurre, sia chiaro, gli scambi internazionali (questi possono ancora aumentare di volume), ma a limitarli soltanto a ciò che va veramente scambiato, e nello stesso tempo ad accrescere immensamente lo scambio di novità, di prodotti dell'arte locale o nazionale, di nuove scoperte o invenzioni, di conoscenze e di idee. (Pëtr Alekseevič Kropotkin)
  • Molto spesso si deve riconoscere che i programmi di sviluppo economico adottati non hanno conseguito "gli obiettivi per cui erano stati espressamente elaborati" e poggiavano su cattive idee… Il nocciolo della questione è tutto qui: le "cattive idee" possono non essere funzionali agli "obiettivi per cui erano state espressamente elaborate", ma di norma si dimostrano molto buone per i loro principali autori. Sul terreno dello sviluppo economico nell'età moderna sono stati condotti molti esperimenti, da cui sono emersi dati uniformi che sarebbe difficile ignorare. Uno è questo: gli ispiratori dei vari progetti tendenzialmente ne traggono notevoli vantaggi anche se per i soggetti interessati gli esperimenti si risolvono il più delle volte un fallimento. (Noam Chomsky)
  • Nella nostra terra, quando succedono disastri ambientali, tutti sembrano avere degli alibi. In questa terra degli alibi, però, io credo sia colpa di tutti. E credo che dove c'è illegalità non c'è sviluppo economico, e dove non c'è sviluppo si diffonde la malavita organizzata, che stringe legami forti con il mondo politico e amministrativo, rendendo di fatto luoghi meravigliosi come i nostri, depressi e senza speranza. (Luca Abete)
  • Nella storia d'Italia il «miracolo economico» ha significato assai di piú che un aumento improvviso dello sviluppo economico o un miglioramento del livello di vita. Esso rappresentò anche l'occasione per un rimescolamento senza precedenti della popolazione italiana. Centinaia di migliaia di italiani, come la famiglia Antonuzzo, partirono dai luoghi di origine, lasciarono i paesi dove le loro famiglie avevano vissuto per generazioni, abbandonarono il mondo immutabile dell'Italia contadina e iniziarono nuove vite nelle dinamiche città dell'Italia industrializzata. (Paul Ginsborg)
  • Noi riteniamo che lo sviluppo economico del nostro Paese non riguardi solo le imprese. Lo sviluppo economico è un concetto ampio, è un concetto che ha a che fare sì con la produzione, con gli investimenti e con i consumi, ha a che fare con la crescita dell'occupazione, ma mi faccia anche dire, però, Presidente, che ha a che fare anche, per esempio, con il tasso di istruzione del nostro Paese, con la distribuzione del reddito, ha a che fare con la qualità dell'ambiente. (Simona Bonafè)
  • Non avremmo mai immaginato che l'Eritrea ci avrebbe invaso. Noi non avevamo truppe ai confini: ha combattuto soltanto la milizia locale. Per questo abbiamo dovuto mobilitare l'esercito e la riserva. Da tempo loro erano preparati alla guerra, noi no. Noi abbiamo puntato tutto sullo sviluppo economico. (Meles Zenawi)
  • Si sente ripetere spesso che oramai l'Italia è diventata un paese moderno, che è entrata nel novero dei dieci paesi più industrializzati del mondo. Questo è vero, ma è solo una parte della verità. Per una distorsione probabilmente imputabile alla grande influenza del pensiero economico sulla cultura sociale e politica, si tende a stabilire un'equivalenza fra grado di sviluppo economico e grado di sviluppo civile. È triste osservare che così non è. (Paolo Sylos Labini)

Voci correlate[modifica]


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