Massimo Gramellini

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Massimo Gramellini nel 2012

Massimo Gramellini (1960 – vivente), giornalista e scrittore italiano.

Citazioni di Massimo Gramellini[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • [Su La seconda guerra civile americana] Il (primo) problema è che i personaggi sono delle maschere immobili e alla lunga noiose. I politici pensano solo ai sondaggi e alle donne, le giornaliste fornicano con il Potere, il produttore televisivo è un mostro di cinismo, i generali sono vanitosi, persino la protettrice dei profughi è sensibile agli indici di ascolto e fa del bene solo in «prima serata». Tutti hanno un prezzo, e va bene. Ma in due ore di pellicola questo prezzo non cambia mai. E questo non va bene affatto.[1]
  • [Su La seconda guerra civile americana] Non c'è speranza in film come questi. Solo denuncia. E poi questa commistione dei generi ci ha stufato. Dove si ride non ci può essere morte e viceversa. Uno non apre il cuore al sorriso per venire tramortito da una raffica di mitragliatrice.[1]
  • [Su Wanna Marchi] La venditrice più trucida d'Italia, e quindi la più ascoltata, ha sempre saputo arrampicarsi con tenacia sopra le nostre debolezze.[2]
  • Il primo effetto collaterale della democrazia in Iraq è la comparsa di migliaia di prostitute sulle strade polverose di Bagdad. Non sono arrivate coi carri armati americani. Lavoravano già al tempo di Saddam, però di meno e di nascosto, perché in un afflato di moralizzazione (altrui) il tiranno aveva preso l'abitudine di farle accoppare in pubblico con un colpo di scimitarra. Adesso si aggirano senza paura, mostrando abiti sgargianti e centimetri di carne al sole. Qualcuno dubita che si tratti di una grande conquista democratica. Lo pensano anche gli iracheni che non hanno soldi per pagarle: la democrazia, senza denaro, può diventare un affronto [...]. Si rivela così il segreto intimo delle democrazie. Mentre le dittature di ogni colore sorgono sempre dall'ambizione di modificare la natura umana (perciò sono tutte bigotte), esse si accontentano di prenderla così com'è, rinunciando alla pretesa di contenerne i vizi e cercando solo di limitarne gli orrori. Per questo la democrazia liberale è contestata dai giovani, che sognano un mondo migliore, e difesa dagli adulti, che hanno smesso di illudersi.[3]
  • Dopo il prepensionamento di Prodi, Renzi è l’unico politico del centrosinistra in grado di battere Berlusconi in una campagna elettorale.[4]
  • [Su Matteo Renzi] [...] conosco tanti berlusconiani delusi, ma neanche uno disposto a votare per Bersani, Vendola o chiunque altro sia stato iscritto al Pci. Mentre ne conosco parecchi che, nauseati da Silvio, sarebbero pronti a dirottare la loro preferenza su questo boy scout spregiudicato e post-ideologico, che a Firenze si è candidato in barba al Cremlino locale e l’ha fatto secco.[4]
  • [...] Renzi, nel bene e nel male, appartiene all’attualità. Gli altri, al museo del Novecento.[4]
  • Inutile replicare alle sue farneticazioni, offensive per qualsiasi credente dotato di un cervello e soprattutto di un cuore. Chissà se avrebbe il coraggio di ripeterle in faccia ai frati che si videro cascare addosso la basilica di Assisi: immagino che, per De Mattei, il Dio dei terremoti avesse deciso di castigare anche loro. Ma in quale Paese l'autore di simili affermazioni può restare ai vertici della ricerca finanziata dal denaro pubblico, senza che si muova il governo o almeno la Croce Rossa? Forse solo nel migliore dei mondi possibili vagheggiato da Pangloss. E in Italia, naturalmente.[5]
  • Non c'è mai nulla di glorioso nell'esecuzione di un tiranno. La vendetta resta una pulsione orribile anche quando si gonfia di ragioni. Ci vogliono Sofocle e Shakespeare, non gli scatti sfocati di un telefonino, per sublimarla in catarsi. Gli sputi, i calci e gli oltraggi a una vittima inerme – sia essa Gesù o Gheddafi – degradano chi li compie a un rango subumano.[6]
  • Per realizzare una democrazia compiuta occorre avere il coraggio di rimettere in discussione il diritto di voto. Non posso guidare un aeroplano appellandomi al principio di uguaglianza: devo prima superare un esame di volo. Perché quindi il voto, attività non meno affascinante e pericolosa, dovrebbe essere sottratta a un esame preventivo di educazione civica e di conoscenza minima della Costituzione?[7]
  • [Sul Governo Renzi] Come tutti coloro che da Renzi si aspettavano il governo dei fuoriclasse – se non Baricco, Guerra e Farinetti, almeno Gratteri – ero rimasto un po' deluso dalla lista dei ministri. Ma mi sbagliavo. Quella lista aveva un suo fascino, se paragonata a quella dei sottosegretari. Dai, mi dicevo, vorrai mica che alla Giustizia rimettano un berlusconiano di ferro? Infatti ne hanno messo uno di Ferri. Cosimo Maria Ferri, affiancato da un'altra figura neutrale: il relatore del lodo Alfano. Però il senatore Tonino Gentile, no. Si deve trattare di un refuso. Mai e poi mai il Renzi che conosco farebbe salire a bordo un signore accusato, non più tardi del 19 febbraio scorso, di avere impedito l'uscita di un giornale.[8]
  • Le democrazie non agiscono sulla spinta delle emozioni, ma con la forza lenta e profonda dei sentimenti.[9]
  • Le leggi valgono per tutti ed è inaccettabile che la comunità rom si arroghi il diritto di violarle con sistematicità, adducendo il rispetto di tradizioni che giustificano il furto e l'accattonaggio infantile.[10]
  • Col passare degli anni la caricatura concepita da Villaggio si sta trasformando (tragicamente, direbbe lui) in una fotografia. Per fortuna Fantozzi è anche altro. Al di là, forse, delle intenzioni del suo creatore, sotto quel cappotto siberiano batte un cuore. Il ragioniere ama la frivola signorina Silvani e, in fondo, persino la moglie dimessa e la figlia bertuccia. Incarna il perdente inesauribile e indomabile come un eroe dei fumetti. Ed è questa energia che lo riscatta e lo rende immortale.[11]
  • «Inside Out», il nuovo cartone animato della Pixar ambientato dentro il cervello di una ragazzina di undici anni, è un'opera geniale e coraggiosa. Ci vuole genio per trasformare le emozioni umane nei personaggi di una storia. E ci vuole coraggio per rivendicare, tra queste emozioni, il ruolo fondamentale della tristezza.[12]
  • Restava Flora, sua madre, immobilizzata da una malattia muscolare, che lo implorava di scappare. Shekeb, ingegnere, avrà fatto qualche calcolo. Tra lui e la salvezza c’erano ventiquattro piani di scale invase dalle fiamme. Possibilità di attraversarle da solo: una su mille. Possibilità con la madre al seguito: una su un miliardo. Shekeb non ha avuto esitazioni. Si è messo Flora sulle spalle, come Enea il padre Anchise durante la fuga da Troia, e ha cominciato la discesa.[13]
  • Per quanto ci si sforzi di prenderle sul serio, le reincarnazioni del fascismo sembrano ispirarsi alle commedie di Monicelli e alla satira di Guzzanti. Raccontano sempre la stessa storia, comicamente irresistibile, di un gruppo di duri che parte per ripristinare l’ordine e finisce per combinare soltanto casini.[14]
  • C’è da sempre un equivoco sui torinesi e ha a che fare con l’appellativo di «bögianen» che è stato loro appiccicato addosso e che potremmo tradurre approssimativamente con «immobili». Senza farla troppo lunga con i riferimenti storici, esistono due modi di restare fermi: quello di chi non esplora e quello di chi non scappa. Ecco, il torinese è un «bögianen» nel senso che non scappa. Messo di fronte al nuovo borbotta, cincischia, tentenna. Ma appena ci entra dentro, se ne innamora e non lo lascia più.[15]
  • Ma siamo tutti palloni che rimbalzano. La vita non è controllabile e proprio per questo ha il potere di renderci innocenti davanti ai suoi giochi.[16]
  • A Fabbrico, in provincia di Reggio Emilia, hanno riconosciuto un ladro di biciclette perché indossava la maglia della Juve. [...]. Il ladruncolo [...] è saltato in groppa al velocipede sotto il naso del proprietario, che ai carabinieri smaniosi di indizi ha segnalato il più visibile: la casacca a strisce bianconere. Questione di punti di vista. [...] Noi tifosi beceri, imbevuti di pregiudizi [...], siamo [...] sorpresi dalla serietà del ladro, che in questi tempi sguaiati, dove persino i preti si vestono come i rapper, è rimasto uno degli ultimi ad andare al lavoro in divisa. Si scherza, naturalmente. Però la storiella di Fabbrico ci fa pensare a come sarebbe più semplice un mondo dove ciascun caso clinico, e siamo tantissimi, indossasse la maglia corrispondente a un pregiudizio.[17]


Da L'uomo che non andò sulla Luna

corriere.it, 29 aprile 2021

  • [Michael Collins] Era l'antieroe per eccellenza. Quello che si danna per essere invitato alla festa del secolo e poi rimane tutto il tempo davanti al guardaroba a presidiare i cappotti.
  • Dei tre astronauti della missione Apollo 11 destinata alla Luna, pare che Collins fosse di gran lunga il pilota più capace. Per questo gli venne affidato il timone del modulo di comando che rimase in orbita intorno al satellite, mentre Armstrong e Aldrin scendevano sulla superficie a coprirsi di gloria. Un uomo più cattivo di lui non li avrebbe più fatti risalire a bordo. E un uomo più narciso di lui sarebbe impazzito. Prepararsi tutta la vita per realizzare il sogno dei sogni, superare chissà quante selezioni, ritrovarsi nel tris degli eletti e a quel punto accettare il passo indietro per il bene comune, consegnandosi a un ruolo gregario.
  • Collins era nato a Roma, novant'anni fa, in via Tevere 16, dove una targa ancora lo ricorda con una bugia: «Primo uomo sulla Luna». Ma forse non è una bugia: gli altri due sono scesi a toccarla, però lui le ha girato intorno. Si è spinto più in là di tutti ed è l'unico ad avere visto che cosa ci sia dietro.

Da Maneskzan

corriere.it, 29 ottobre 2021.

  • Il felice mistero dei Maneskin è che sono i primi musicisti italiani ad avere successo nel mondo con una musica non italiana. Dall'Italia gli stranieri si sono sempre aspettati la melodia lacrimosa, lo stornello o il do di petto, non il frastuono organizzato del rock. Chi ha scelto la strada delle sonorità angloamericane, come il mio filosofo di riferimento Vasco Rossi, ha sempre fatto fatica a essere ascoltato oltre Chiasso. 
  • Che cosa possiedono dunque di così speciale questi quattro ragazzi romanissimi per incantare scandinavi e statunitensi, tanto da riempire i club di New York, finire nel talk-show di Jimmy Fallon e aprire il concerto dei Rolling Stones non in un palazzetto italiano, ma a Las Vegas? Per usare una parola alla moda, sono fluidi. Damiano, il cantante, è un maschio che si trucca senza perdere virilità. Victoria, la bassista, è una donna che fa la dura senza perdere femminilità. Tutti e quattro appaiono sfuggenti, nitidi eppure sfocati, non incastrabili in una definizione. E la loro non sembra una posa, ma un’essenza, in cui si riconosce un’intera generazione.
  • Nel secolo scorso, David Bowie e i Kiss si truccavano come e più di loro, ma erano considerati un’avanguardia anche da noi che li amavamo. Per i ragazzi di oggi, invece, i Maneskin sono la normalità. La settimana della loro consacrazione planetaria ha coinciso in Italia con il capitombolo della legge Zan. Perché la vita sa essere davvero ironica, a volte. Basta capirne le battute. 

Da Villa Crisanti

corriere.it, 19 febbraio 2022

  • Dopo una vita di lavoro, uno stimato professionista di sessantasei anni decide di soddisfare la sua grande passione per il restauro e acquista con la moglie una villa veneta del Cinquecento per meno di due milioni, accendendo un mutuo e dando fondo ai risparmi di famiglia. Perché quest'uomo è costretto a giustificarsi come un ladro e a dichiarare pubblicamente di condurre un'esistenza morigerata e di non essersi arricchito con il Covid? Perché si tratta di Andrea Crisanti, il virologo tendenza crisantemo che per due anni si è affacciato in televisione a dirci che le cose andavano male ma sarebbero andate peggio se non ci fossimo comportati meglio. Quindi chi si erge ad autorità morale o, come nel caso di Crisanti, lo diventa sull'onda di un'emozione collettiva, secondo un pregiudizio diffuso dovrebbe prendere i voti di povertà. Di per sé la ricchezza non infastidisce il pubblico, se colui che la ostenta è un gaudente e non pretende di suggerire regole, anzi si diverte un mondo ad aggirarle. Se invece il benessere economico arride a chi è salito, o si è ritrovato, su una cattedra da cui ha impartito lezioni su ciò che è bene e ciò che è male, immediatamente scatta il sospetto dell'interesse personale, neanche Crisanti fosse il socio occulto di una multinazionale che produce tamponi e mascherine. 

Cuori allo specchio[modifica]

Incipit[modifica]

Questo libro nasce dall'esigenza di mettere un po' di ordine in ciò che ordine non ha: l'amore. Lo fa con l'aiuto di tanti. Dei lettori, innamorati e non, che da molti anni raccontano le loro storie alla rubrica «Cuori allo specchio». E della persona che pur essendo un uomo – peggio, un giornalista – ha provato a dare a quelle storie una risposta: dapprima timidamente e poi con un coinvolgimento sempre maggiore.

Citazioni[modifica]

  • Arriva sempre il momento in cui vorresti sbarazzarti di un grande desiderio. È la vita che ti mette alla prova per capire quanto ci tieni davvero. (L'amore è il perché, pos. 105)
  • Ed è questa, in fondo, la cosa più importante che ho imparato a forza di specchiarmi nei cuori degli altri: l'amore non ha un perché,l'amore è il perché. (L'amore è il perché, pos. 141)
  • I successi che contano sono quelli che ti costruisci con le tue forze. (La piccola donna, pos. 217)
  • Il tempo guarisce soltanto le ferite che vogliamo guarire, non quelle di chi si autocommisera perpetuando all'infinito il proprio status di inferiorità fin quasi a compiacersene. (Il migliore amico, pos. 240)
  • Stare in ascolto della vita altrui è un buon alibi per non affrontare mai la propria. (La confidente, pos. 273)
  • Ci vuole l'azione. Finché continui a rimanere a bordo vasca, a discettare sulla temperatura dell'acqua, non riuscirai mai a nuotare. Cerca un trampolino, chiudi gli occhi e tuffati. E se prenderai una panciata, non incolpare l'acqua e nemmeno te stessa. Intanto avrai imparato a non affogare. (La confidente, pos. 292)
  • Ognuno di noi viene al mondo con una ferita che condiziona le sue possibilità di amare e di essere amato. (Il brutto, pos. 383)
  • L'amore non è un questionario a quiz. È un'avventura che mescola il sogno al realismo, in una sintesi che forse racchiude il segreto della felicità. (La incontentabile, pos. 442)
  • Se «ami» chi ti tratta male e tratti male chi ti «ama»,significa che preferisci rifugiarti nella nevrosi. (Il pentito, pos. 481)
  • Di solito le storie che partono male non continuano meglio. In compenso ci mettono un sacco di tempo a finire, perché ogni puntata è sempre la penultima, in attesa di un colpo di scena definitivo che non arriva mai. (Mi piace quella a cui non piaccio, pos. 675)
  • I sentimenti non si commentano né si analizzano al microscopio. O ci sono o non ci sono. Oppure c'erano e non ci sono più. Ma non è certo parlandone che torneranno in vita. (Mi ha detto sì ma era no, pos. 788)
  • Il cervello che non vuole accettare la realtà produrrà sempre mille alibi per continuare a non scorgerla. (L'ora di smettere, pos. 814)
  • «Le persone sbagliate non diventano giuste solo perché tu lo desideri. Un amore senza scambio è come l'acqua di uno stagno: meglio quella che corre a fondersi col mare. Non incancrenirti nelle situazioni senza sbocchi e usa le tue energie, invece che per convincere chi non si convincerà mai, per conoscere chi non avrà alcun bisogno di essere convinto».
    E dove sarà mai costui (o costei)? diranno i cuori solitari a oltranza. Esiste, esiste. Basta girare con gli occhi laddove non si è mai guardato, cambiando il proprio atteggiamento mentale nei confronti del prossimo. Sembrano frasi fatte, fino a quando non capita di sperimentarle. Allora ci si accorge di quanto siano vere. (L'ora di smettere, pos. 821)
  • L'amicizia è un grande amore che si evolve [...]. (Vent'anni di troppo, pos. 944)
  • L'amore è una danza, non importa se angelica o sbilenca: funziona perché i due ballerini compiono gli stessi passi. Appena uno dei due rallenta la falcata o ritarda il movimento, l'altro tende istintivamente a compensare la mancanza, allungando o accelerando le proprie mosse. Ma così facendo l'armonia si rompe e i danzatori finiscono per staccarsi, non prima di essersi pestati maldestramente i piedi. (Vent'anni di troppo, pos. 952)
  • Certe scelte andrebbero compiute da soli, oppure in coppia, ma mai da soli quando si fa parte di una coppia. (La donna in carriera, pos. 1209)
  • [...] che le scelte giuste sono quelle che si prendono sulla spinta del coraggio e non della paura. Perché non è la scelta in sé che conta, ma lo spirito con cui la si affronta. (La scelta giusta, pos. 1504)
  • Il trip del vittimista è terribile. Tutti ne siamo parzialmente succubi, perché abituati a osservare la vita da un unico punto di vista:il nostro. (I depressi sposi, pos. 1527)
  • Mi sono sempre immaginato la vita come una partita a carte. Quelle che ho ricevuto all'inizio non le ho scelte io. Ma tutto ciò che succede durante la partita dipende da me: saranno le carte che scarto a determinare il valore, fortunato o sfortunato, di quelle che pescherò dal mazzo. Sarà il mio tipo di gioco, non il caso, a decidere il destino della partita. (I depressi sposi, pos. 1536)
  • Perché spesso non è la vita ad essere troppo pesante. Siamo noi a pensarci troppo deboli per reggerla. (I depressi sposi, pos. 1549)
  • Il coraggio quando nasce da una convinzione interiore e non solo da uno scatto di nervi, è il consigliere più saggio che abbiamo. (Nel mezzo del cammin, pos. 1631)
  • "Credendo che il potere risieda nella parola, trascorriamo ore a limare il testo di un sms per la persona amata, convinti che sarà un aggettivo a modificare la temperatura del suo cuore. Mentre sono sempre e soltanto i gesti. E il gesto per antonomasia è lo sguardo, che parla un linguaggio magico che le parole possono solo inquinare. (La luce negli occhi, pos. 1650)
  • Ma l'amore non è solo un'emozione violenta e cutanea. E' un marchio nella carne. E' il sentirti inespresso e incompleto senza di lei. E' non riuscire più a godere un mondo che aveva un senso solo finché era condiviso. (La cotta gioventù, pos. 1781)
  • L'amore non è usare le stesse parole, ma avere lo stesso alfabeto. (Consigli di lunga durata,pos. 2325)
  • Perché se incontrarsi resta una magia, è non perdersi la vera favola. (Coppia d'assi, pos. 2367)
  • E' difficile rinunciare a qualcosa che si desidera, ma spesso è l'unico modo per ottenerlo. (Ama me ma ha sposato un'altra, pos. 3051)
  • Il cuore ferito vede la realtà, ma si rifiuta di accettarla. (E non mi passa, pos. 3386)
  • Perché l'importante non è mai il libro,ma l'occhio con cui lo leggi. Ed è un occhio che si forma a furia di leggere, ma soprattutto di vivere: a occhi aperti. (Illusioni della convalescenza, pos. 3502)

Fai bei sogni[modifica]

Incipit[modifica]

Come ogni anno, l'ultimo dell'anno sono passato a prendere Madrina per accompagnarla dalla mamma.
Madrina è un legno antico ben conservato. Vive da sola in una casa piena di luce, dove legge libri gialli e chiacchiera con le fotografie incorniciate di suo marito. Ogni tanto cambia mensola e parla con la foto della mamma, principalmente di me.
Suppongo le taccia le informazioni più scabrose. Che ho avuto due mogli, sia pure una alla volta. E che non ho poi fatto l'avvocato.
Mentre la aiutavo a infilarsi il cappotto, e' stata lei a portare il discorso sul romanzo che le avevo regalato a Natale.
«L'ho finito stanotte...»
«Ti e' piaciuto, anche se non e' un giallo?»
«Certo, lo hai scritto tu.»
«E le pagine che riguardano la mamma?»
«Appunto di quelle volevo parlarti.»
«Sono le uniche autobiografiche. Ci ho messo un pezzo della mia storia lı' dentro.»
«Sei sicuro che sia la tua storia?»
«Perche'... non lo e'?»
«Non e' andata proprio cosı'... Caro il mio ragazzo, avrei una cosa da darti.»
L'ho vista armeggiare con chiavi da gnomo intorno ai cassetti del como'. Fra le sue belle mani piene di nodi e' spuntata una busta marrone.
Me l'ha consegnata con un tremolio nella voce.
«Dopo quarant'anni sarebbe ora che qualcuno ti dicesse la verita'.»

Citazioni[modifica]

  • Appartiene alla mia natura non considerare irreparabili le sconfitte. (p. 21)
  • I morti rimpiccioliscono e i sopravvissuti incattiviscono, come innamorati respinti. Sono offesi con il mondo che non soffre quanto loro.
  • Non essere amati è una sofferenza grande, però non la più grande. La più grande è non essere amati più.
  • Nelle infatuazioni a senso unico l'oggetto del nostro amore si limita a negarci il suo. Ci toglie qualcosa che ci aveva dato soltanto nella nostra immaginazione. Ma quando un sentimento ricambiato cessa di esserlo si interrompe brutalmente il flusso di un energia condivisa. Chi è stato abbandonato si considera assaggiato e sputato come una caramella cattiva. Colpevole di qualcosa di indefinito. (p. 28)
  • Nascondevo la mia disperazione dietro una maschera d'orgoglio, ispirata all'epica paterna dell'eroe solitario che sa bastare a se stesso. (p. 44)
  • In fondo la mia vita è la storia dei tentativi che ho fatto di tenere i piedi per terra senza smettere di alzare gli occhi al cielo. (p. 74)
  • I "se" sono il marchio di fabbrica del falliti! Nella vita si diventa grande "nononstante". (p. 95)
  • Ogni ragazzo ha una fuga dentro il cuore e il sistema più sicuro che conosce per scappare da se stesso è invaghirsi di chi non fa per lui. (p. 101)
  • Apparteneva alla schiera di persone emotivamente pericolose che si compiacciono del proprio egoismo spacciandolo per sensibilità. (p. 101)
  • Non so se in amore vince chi fugge, ma di sicuro chi perde rimane dov'è: immobile. (p. 102)
  • I mostri del cuore si alimentano con l'inazione. Non sono le sconfitte a ingrandirli, ma le rinunce. (p. 106)
  • Se un sogno è il tuo sogno, quello per cui sei venuto al mondo, puoi passare la vita a nasconderlo dietro una nuvola di scetticismo, ma non riuscirai mai a liberartene. Continuerà a mandarti dei segnali disperati, come la noia e l'assenza di entusiasmo, confidando nella tua ribellione. (p. 114)
  • Assunto in un giornale dopo appena un anno di gavetta. E innamorato, finalmente! Mamma, se devo proprio raggiungerti, fa' che sia ora. Non esisterà mai un momento migliore per morire. (p. 116)
  • Perché tutti, una volta nella vita, abbiamo diritto di credere che le canzoni dell'estate siano state scritte apposta per noi. (p. 116)
  • La felicità non è figlia del mondo, ma del nostro modo di rapportarci a esso. Non dipende dalla ricchezza, dalla salute e neanche dall'affetto di un'altra persona. Dipende solo da noi. (p. 132)
  • Sono io, che avevo bisogno di una salita e invece ho preso una scorciatoia. Ho cercato di cambiare la mia vita senza cambiare me. Mi sono raccontato la favola dell'amore fra simili e dell'unione di due solitudini. (p. 138)
  • Ancora una volta mi ero illuso che la vita fosse una storia a lieto fine, mentre era soltanto un palloncino gonfiato dai miei sogni e destinato a esplodermi sempre fra le mani. (p. 145)
  • Victor Hugo – Miserabili Ce n'est rien de mourir. C'est affreux de ne pas vivre. (p. 145)
  • Non siamo scimmie evolute ma divinità decadute. (p. 149)
  • Non sfuggirà a nessuno che io avanzavo nella giungla dei massimi sistemi agitando dei blandi punti interrogativi, mentre lei impugnava gli esclamativi come daghe. (p. 149)
  • Mi guardò in un certo modo. Come ti guarda una donna quando ha decido di scommettere su di te. (p. 152)
  • E la vita? Mi fa paura l'idea di sprecarla. Se la morte è un viaggio, immagino che la vita sia il prezzo del biglietto. (p. 152)
  • Non esiste momento più bello, all'inizio di una storia, di quando intrecci le dita in quelle dell'altra persona e lei te le stringe. Ti stai affacciando su un mare di possibilità. (p. 153)
  • Io sono lo specialista del Dopo e conosco tutti i trucchi per trasformarlo in Mai. (p. 184)
  • Pur di non fare i conti con la realtà preferiamo convivere con la finzione, spacciando per autentiche le ricostruzioni ritoccate o distorte su cui basiamo la nostra visione del mondo. (p. 196)
  • Ciò che sto cercando di dirti è che la paura uccide sempre l'amore. Persino l'amore di una madre. (p. 200)
  • Mi sono preso una cotta formidabile. Fra fuochi e chitarre, in riva al mare e dentro un sacco a pelo. Perché tutti, una volta nella vita, abbiamo diritto di credere che le canzoni dell'estate siano state scritte apposta per noi.
  • Non esiste momento più bello, all'inizio di una storia, di quando intrecci le dita in quelle dell'altra persona e lei te le stringe. Ti stai affacciando su un mare di possibilità.
  • Protesi le labbra verso le sue, ma non dovetti compiere l'intero percorso perché me le trovai addosso a metà strada.
    Sapevano di bei sogni.
  • Pur di non fare i conti con la realtà preferiamo convivere con la finzione, spacciando per autentiche le ricostruzioni ritoccate o distorte su cui basiamo la nostra visione del mondo.
  • Preferiamo ignorarla, la verità. Per non soffrire. Per non guarire. Perché altrimenti diventeremmo quello che abbiamo paura di essere. Completamente vivi.
  • Non difesi il mio sogno, per la semplice ragione che non lo ascoltavo più. I sogni sono radicati nell'anima e la mia era fuori servizio.
  • Non è poi così vero che si desidera ciò che non si è mai avuto. Quando si sta male, si preferisce ciò che ci appartiene da sempre.
  • Se fossi cresciuto con tua mamma, adesso avresti meno paura di cadere. Ma avresti anche meno bisogno di volare. Nonostante lei non cia più, è il tempo che cominci a sbattere le ali.
  • È il nulla il morire. Spaventoso è il non vivere.
  • Certe domande mi facevano paura. o forse mi spaventavano di più le risposte.
  • Una moglie si può sostituire, una mamma no.

L'ultima riga delle favole[modifica]

Incipit[modifica]

Arianna era esattamente il genere di ragazza di cui avrebbe potuto innamorarsi. Doveva darsela a gambe e sparire, prima che fosse troppo tardi.
Mancava meno di un'ora all'appuntamento e al solo pensiero starnutì. Ecco, l'avrebbe chiamata per comunicarle che un raffreddore contagioso impediva al suo naso di cenare con lei.
Rianimò una banconota che moriva di solitudine in fondo alla tasca dei pantaloni. Aveva scarabocchiato sul margine un numero di telefono con la sua grafia da gallina, ma nel comporre le cifre ebbe un'esitazione fatale e l'apparecchio gli squillò fra le mani.

Citazioni[modifica]

  • Era il suo ufficio dei sogni e non ci lasciava entrare nessuno.
  • Ascoltava a bocca aperta le favole che fluivano dalla voce calda di sua madre, ma l'ultima riga lo lasciava sempre insoddisfatto. E vissero per sempre felici e contenti. Avrebbe voluto sapere cosa succedeva davvero, dopo.
  • Aveva imparato da qualche parte che quando un sogno ti resta incollato addosso per molto tempo significa che non è più un'illusione, ma un segnale che ti sta indicando la tua missione.
  • L'anima è femminile, al pari di ogni liquido del corpo.
  • "Quale paura ti opprime?
    "Il medico è lei"
    "Ma chi deve guarire sei tu"
  • Dietro la maschera del cinismo conservava intatta la capacità di meravigliarsi.
  • In quel momento capì che per sapere se un sogno è giusto bisogna prima rinnegarlo, affinché la vita te lo restituisca per sempre con una rivelazione improvvisa.
  • La vera tragedia non è la cattiveria dei cattivi, ma la futilità delle buone intenzioni dei buoni.
  • Ho passato la vita a desiderare che fosse la persona giusta. Il guaio è che una persona non diventa giusta solo perché tu lo desideri.
  • Prima di iniziare a combattere, un guerriero deve sapere per cosa lotterà.
  • L'amore è una meta che si raggiunge in due, a condizione di aver trovato la strada da soli.
  • La rovina non sta nell'errore che commetti, ma nella scusa con cui cerchi di nasconderlo.
  • La vera scelta non è mai tra il fare una cosa e il non farla. Ma tra il farla o non farla per coraggio oppure per paura.
  • Se vuoi fare un passo avanti, devi perdere l'equilibrio per un attimo.
  • L'amore è un film muto: togli il volume e concentrati sui gesti.
  • Le disse che l'amore muore per strangolamento, ogni volta che Io soffoca Noi.
    Le disse che l'amore muore di stenti, ogni volta che Io dirotta tutto il nutrimento su di sé e si dimentica di Noi.
    Le disse che l'amore muore di noia, ogni vota che Io si concentra soltanto sulle emozioni e non coltiva progetti per Noi.
  • «Chi si sposa solo con se stesso prima o poi divorzia.»
    L'amore umano, aggiunse, non è la semplice somma di due Io. È una creatura autonoma, il cui nome è Noi. Se la coppia costruisce progetti, non conoscerà le rughe del tempo, perché il maschio e la femmina non saranno più due, ma una cosa unica.
  • Nessuna donna si innamorerà di te perché le leggi una poesia, ma lo farà se nel leggerla la guarderai con passione.
  • Se vuoi gratitudine, compila una lista di ciò a cui sei grato. Attira la fortuna chi si rende conto di quella che ha già.
  • Le leggi dell'amore sono matematiche, ma il desiderio frustrato detesta avere torto e c'è sempre un'eccezione in affitto per i cuori disperati.
  • La persona giusta è un premio, non un regalo. Quando le forze dell'universo sembrano cospirare contro di noi, non lo fanno per dissuaderci dall'obbiettivo, ma per renderci consapevoli della sua importanza.
  • Una persona non diventa giusta solo perché tu lo desideri.
  • Ma ogni volta che si perdeva guardava le stelle e prendeva coraggio.

Note[modifica]

  1. a b La seconda guerra civile americana, La Stampa, 23 gennaio 1998
  2. Da Wanna splendori e miserie della ex regina delle alghe, La Stampa, 25 gennaio 2002.
  3. Da La Stampa, 1 maggio 2003.
  4. a b c Citato in Renzi Duemila, La Stampa, 8 dicembre 2010.
  5. Da Il buon tsunami, La Stampa.it, 26 marzo 2011.
  6. Da Gloria mundi, La Stampa.it, 21 ottobre 2011.
  7. Da La megliocrazia, La Stampa.it, 3 novembre 2011.
  8. Da Sia Gentile, La Stampa.it, 1 marzo 2014.
  9. Da Su la testa, La Stampa.it, 21 agosto 2014.
  10. Da Rom a parte, La Stampa, 24 ottobre 2014.
  11. Da Così fan tozzi, La Stampa, 26 marzo 2015.
  12. Da Elogio della tristezza, La Stampa, 16 settembre 2015.
  13. Da Madri e figli, Corriere.it, 17 giugno 2017.
  14. Da Fascisti su Sirte, Corriere.it, 12 agosto 2017.
  15. Da Il Corriere a Torino, la città che sa creare nei passaggi stretti, Corriere.it, 19 novembre 2017.
  16. Da Il Corriere della Sera, 23 giugno 2020.
  17. Da A ciascuno la sua maglietta, Corriere.it, 28 agosto 2020.

Bibliografia[modifica]

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