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NCIS - Unità anticrimine

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NCIS - Unità anticrimine

Serie TV

Immagine NCIS (TV series) logo.svg.
Titolo originale

NCIS

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno

2003 – in corso

Genere poliziesco, drammatico
Stagioni 22
Episodi 467
Ideatore Donald P. Bellisario e Don McGill
Rete televisiva CBS
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

NCIS – Unità anticrimine, serie televisiva statunitense trasmessa dal 2003.

Stagioni

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Citazioni su NCIS – Unità anticrimine

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  • [Sul successo della serie] Credo che sia una combinazione di fattori. Prima di tutto il fatto che la CBS ci abbia creduto e lo abbia tenuto in onda anche se all'inizio gli ascolti non erano esaltanti. Un'altra ragione è la maniera in cui "NCIS" riesce a inserire un po' di umorismo in quella che è comunque una serie "crime". "NCIS" ne riproduce lo schema classico, quello che prevede l'arresto del colpevole alla fine di ogni episodio, ma grazie alla varietà dei personaggi e all'intesa che c'è tra noi attori, riesce a distinguersi da tutte le altre. (Rocky Carroll)
  • Il divertimento di questo spettacolo è il continuo umorismo tra i personaggi. La medicina legale rappresenta in realtà solo una piccola parte e credo che questo distingue NCIS da tutti gli altri spettacoli forensi simili -- non solo nel modo in cui è scritto, ma anche per quello in cui è girato, ecc. (Donald P. Bellisario)
  • Il DNA del telefilm reca tracce sia di C.S.I.: Scena del crimine (2000) che di J.A.G. – Avvocati in divisa (1995). Dal primo mutua l'indagine al microsco­pio, dal secondo i soggetti e le vittime al centro delle vicende, ovvero gli uo­mini e le donne della Marina statunitense. (Dizionario dei telefilm)
  • Io considero NCIS come una famiglia disfunzionale dove tutti i membri sono davvero uniti. Il cuore è senza dubbio Mark Harmon, una specie di padre... e lo dico anche se sono più anziano di lui. (David McCallum)
  • La cosa divertente è che sapevo dello show da un paio di anni prima. Mark ed io abbiamo trascorso un anno insieme in "Chicago Hope", e così siamo diventati conoscenti di lavoro. Per quanto ho capito, stavano avendo qualche difficoltà a selezionare la ragazza che sarebbe stata uno degli agenti dello show e Mark pensò che sarei potuta essere la scelta azzeccata. (Lauren Holly)
  • La gente non ci guarda per i crimini che risolviamo. Vede la serie perché vuole vedere le interazioni dei personaggi. (Cote de Pablo)
  • La serie ha questo di singolare: non raggiunge mai vette eccelse di scrittura anche se lo standard professionale rimane alto; a differenza di «Jag» mescola un po' i generi (i morti parlano come proiezione dei vivi) e al dramma si unisce una buona dose di umorismo, per raccontare le dinamiche spesso complesse di una squadra investigativa costretta a operare in condizioni di stress (nei rapporti interpersonali, tuttavia, si notano alcuni cedimenti); i temi trattati sono sempre molto interessanti. Tocca infatti alla serialità introdurre nell'immaginario popolare argomenti che forse in passato sono stati sottovalutati. (Aldo Grasso)
  • NCIS è stato sempre uno show solido e i personaggi erano ben delineati sin dall'inizio. È il miglior cast al lavoro in tv, senza dubbio. (Shane Brennan)
  • Penso che il successo di NCIS sia un mistero, ma un elemento importante è sicuramente l'effetto genuino che ci lega. Siamo interessati gli uni agli altri come attori, e così nell'ascoltarci, guardarci, sfidarci. Cote de Pablo è un attrice fantastica, e così Mark Harmon, David McCallum, Sean Murray, e tutto il cast. Penso che l'alchimia fra i personaggi, e tra gli attori e i propri personaggi, sia un mistero, ma quando è azzeccata il pubblico la riconosce. (Michael Weatherly)
  • Penso davvero che il fatto che noi attori siamo così uniti, e che ci divertiamo così tanto insieme giochi un ruolo importante. Quando giriamo le scene, giochiamo e scherziamo molto tra di noi, troviamo anche piccole cose che all'inizio nello show non ci sono e che poi invece vengono aggiunte. Non so quale sia la ricetta per il successo. Penso che se l'avessimo scoperto, ora staremmo creando tutti degli show che frutterebbero milioni di dollari. (Sean Murray)
  • Agli inizi pensavo che NCIS non fosse un telefilm abbastanza buono per fare scalpore, ma neanche troppo pessimo da essere cancellato, quindi, fin da subito, abbiamo sempre avuto l'opportunità di fare semplicemente il nostro lavoro senza troppe aspettative.
  • Nel decidere se accettare o no la parte, mi sono regolato come mi suggerì tanti anni fa Karl Malden, uno dei miei maestri: "Segui sempre la prima impressione che hai dopo aver letto la sceneggiatura. È quasi sempre quella giusta". In questo caso era buona. Ed eccomi qui. La serie è imperniata su un gruppo di persone di ceto medio-basso, se non proprio proletario, che lavorano duro, con abilità, e si considerano servitori del bene pubblico. Nel fascino delle storie c'è la risoluzione del crimine, naturalmente, ma anche altro. Perché i caratteri sono ben rifiniti, ha un buon ritmo narrativo, sorprende con i suoi cambiamenti, i colpi di scena. Questo alla gente piace. Poi è multigenerazionale: un personaggio ha 73 anni, David McCallum, ma Cote de Pablo ne ha 27. Infine, nel Nics il 20 per cento degli agenti sono donne, considerate le migliori nelle fasi interrogative.
  • Sin dall'episodio pilota si intuiva subito che sarebbe stato un telefilm centrato sui personaggi e sullo humor. Ovviamente ci sono anche i casi: a volte acciuffiamo i cattivi, altre volte no, ma non è quello l'aspetto che traina la serie. Tutto ruota comunque intorno ai personaggi.

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