Paulo Coelho

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Paulo Coelho nel 2007

Paulo Coelho (1947 − vivente), scrittore e poeta brasiliano.

Citazioni di Paulo Coelho[modifica]

Attribuite[modifica]

  • Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l'unico che sorride e ognuno intorno a te pianga.
Il pensiero appartiene in realtà al poeta indiano Kabir (1398 – 1518); si veda, per esempio, questa pagina su Google Libri, oppure questa. Il testo Le cose che ho imparato nella vita, attribuito a Coelho e indicato spesso come fonte di tale citazione, sembrerebbe essere un falso; un testo anonimo simile, recuperato da Internet, è stato postato da Coelho nel suo blog.

Il Cammino di Santiago[modifica]

Incipit[modifica]

Quando iniziammo il pellegrinaggio, pensai di avere realizzato uno dei più grandi sogni della mia gioventù. Per me, tu eri lo stregone Don Juan, e io rivivevo la saga di Castaneda in cerca dello Straordinario.
Ma tu hai resistito arduamente a tutti i miei tentativi di trasformarti in eroe. Ciò ha reso molto difficile il nostro rapporto, finché ho capito che lo Straordinario risiede nel Cammino delle Persone Comuni. E oggi questa comprensione è quanto possiedo di più prezioso nella vita: mi permette di fare qualsiasi cosa, e mi accompagnerà per sempre.

Citazioni[modifica]

  • "Cos'ha a vedere la magia con la Chiesa cattolica?". Petrus pronunciò soltanto una parola: "Tutto".
  • Il Buon Combattimento è quello che viene intrapreso perché il nostro cuore lo chiede. (Petrus: p. 55)
  • L'uomo non può mai smettere di sognare. Il sogno è il nutrimento dell'anima, come il cibo è quello del corpo. Molte volte, nel corso dell'esistenza, vediamo che i nostri sogni svaniscono e che i nostri desideri vengono frustrati, tuttavia è necessario continuare a sognare, altrimenti la nostra anima muore e Agape non può penetrarvi. (Petrus)
  • Le persone giungono sempre al momento giusto nei luoghi in cui sono attese.
  • Una minaccia non può sortire alcun effetto, se non è accettata. Non dimenticarlo quando combatterai il Buon Combattimento. E non devi nemmeno scordare che attaccare o fuggire fanno parte dello scontro. Quello che non appartiene alla lotta è restare paralizzato dalla paura. (p. 120)

[Paulo Coelho, Il Cammino di Santiago, traduzione di Rita Desti, Bompiani, Milano 2001. ISBN 88-452-4847-X]

L'Alchimista[modifica]

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L'Alchimista prese un libro, portato da qualcuno della carovana. Il volume era privo di copertina, ma lui riuscì a identificarne l'autore: Oscar Wilde. Mentre sfogliava le pagine, trovò una storia su Narciso. L'Alchimista conosceva la leggenda di Narciso, un bel giovane che tutti i giorni andava a contemplare la propria bellezza in un lago. Era talmente affascinato da se stesso che un giorno scivolò e morì annegato. Nel punto in cui cadde nacque un fiore, che fu chiamato narciso. Ma non era così che Oscar Wilde concludeva la storia. Egli narrava invece che, quando Narciso morì, accorsero le Oreadi - le ninfe del bosco - e videro il lago trasformato da una pozza di acqua dolce in una brocca di lacrime salate. "Perché piangi?" domandarono le Oreadi. "Piango per Narciso," disse il lago. "Non ci stupisce che tu pianga per Narciso," soggiunsero. "Infatti, mentre noi tutte lo abbiamo sempre rincorso per il bosco, tu eri l'unico ad avere la possibilità di contemplare da vicino la sua bellezza." "Ma Narciso era bello?" domandò il lago. "Chi altri meglio di te potrebbe saperlo?" risposero, sorprese, le Oreadi. "In fin dei conti, era sulle tue sponde che Narciso si sporgeva tutti i giorni." Il lago rimase per un po' in silenzio. Infine disse: "Io piango per Narciso, ma non mi ero mai accorto che fosse bello. Piango per Narciso perché, tutte le volte che lui si sdraiava sulle mie sponde, io potevo vedere riflessa nel fondo dei suoi occhi la mia bellezza." "Che bella storia," disse l'Alchimista.

Incipit[modifica]

Il ragazzo si chiamava Santiago. Stava cominciando a imbrunire quando giunse con il suo gregge davanti a una vecchia chiesa abbandonata. Il tetto era crollato da tempo e un enorme sicomoro era cresciuto nel luogo dove una volta sorgeva la sacrestia. Decise di trascorrere la notte in quel luogo. Fece entrare tutte le pecore dalla porta in rovina e poi dispose alcune tavole di legno perché non potessero fuggire durante la notte. Non c'erano lupi in quella zona, ma una volta un animale era scappato e c'era voluta un'intera giornata perché lo ritrovasse.

Citazioni[modifica]

  • Gli uomini sono artefici del proprio destino: possono commettere sempre gli stessi errori, possono fuggire costantemente da ciò che desiderano, e che magari la vita gli offre in modo generoso; oppure possono abbandonarsi al destino e lottare per i propri sogni accettando il fatto che si presentano sempre nel momento giusto. (da Brida)
  • A cosa vi serve una rivoltella? [...]
    Per imparare ad avere fiducia negli uomini. (p. 104)
  • Ascolta il tuo cuore. Esso conosce tutte le cose.
  • Devono esserci altre cose nel mondo che le pecore non sono in grado di insegnare. [...] Perché loro cercano soltanto acqua e cibo. Penso che non siano loro a insegnare: sono io ad apprendere. (p. 71)
  • Chi entra nel deserto non può tornare indietro. Quando non si può tornare indietro, bisogna soltanto preoccuparsi del modo migliore per avanzare. Al resto ci pensa Allah, compreso il pericolo.
  • In quel momento fu come se il tempo si fermasse, e l'Anima del Mondo sorgesse con tutta la sua forza davanti al ragazzo. Quando guardò gli occhi di lei, un paio di occhi neri, le labbra indecise fra un sorriso e il silenzio, egli comprese la parte più importante e più saggia del Linguaggio che parlava il mondo e che chiunque, sulla terra, era in grado di capire con il proprio cuore. E si chiamava Amore, una cosa più antica degli uomini e persino del deserto, che tuttavia risorgeva sempre con la stessa forza dovunque due sguardi si incrociassero come si incrociarono quei due davanti a un pozzo. Le labbra della giovane, infine, decisero di accennare un sorriso: era un segnale, il segnale che il ragazzo aveva atteso per tanto tempo nel corso della vita, che aveva ricercato nelle pecore e nei libri, nei cristalli e nel silenzio del deserto. Ed era là, il linguaggio puro del mondo, senza alcuna spiegazione, perché l'universo non aveva bisogno di spiegazioni per proseguire il proprio cammino nello spazio senza fine. Tutto ciò che il ragazzo capiva in quel momento era che si trovava di fronte alla donna della sua vita e anche lei, senza alcun bisogno di parole, doveva esserne consapevole. Ne era certa più di quanto lo fosse di ogni altra cosa al mondo, anche se i genitori, e i genitori dei genitori, le avevano sempre detto che, prima di sposarsi, bisognava frequentarsi, fidanzarsi, conoscersi, e avere del denaro. Ma, forse, chi lo affermava non aveva mai conosciuto il linguaggio universale: perché, una volta che vi si penetra, è facile capire come nel mondo esista sempre qualcuno che attende qualcun altro, che ci si trovi in un deserto o in una grande città. E quando questi due esseri si incontrano, e i loro sguardi si incrociano, tutto il passato e tutto il futuro non hanno più alcuna importanza. Esistono solo quel momento e quella straordinaria certezza che tutte le cose sotto il sole sono state scritte dalla stessa Mano: la Mano che risveglia l'Amore e che ha creato un'anima gemella per chiunque lavori, si riposi e cerchi i propri tesori sotto il sole. Perché, se tutto ciò non esistesse, non avrebbero più alcun senso i sogni dell'umanità.
  • Ho imparato che il mondo possiede un'Anima, e chi riesce a comprendere quest'Anima riuscirà a comprendere il linguaggio delle cose. Ho appreso che tanti alchimisti hanno vissuto la propria Leggenda Personale e hanno finito per scoprire l'Anima del Mondo, la Pietra Filosofale e l'Elisir. Ma, soprattutto, ho appreso che queste cose sono talmente semplici da poter essere scritte su uno smeraldo. (p. 97)
  • Sono vivo. Mentre mangio, non faccio altro che mangiare, se stessi camminando, camminerei e basta. Il giorno in cui dovrò combattere, sarà un buon giorno per morire come qualunque altro. Perché io non vivo nel passato, ne nel mio futuro. Possiedo solo il presente ed è il presente che mi interessa. Se riuscirai a mantenerti sempre nel presente, sarai un uomo felice. La vita sarà una festa, un grande banchetto, perché è sempre e soltanto il momento che stiamo vivendo.
  • La paura di soffrire è assai peggiore della stessa sofferenza.
  • Nessun cuore ha mai provato sofferenza quando ha inseguito i propri sogni.
  • Non sappiamo quando la guerra finirà, e non possiamo proseguire il viaggio [...]. I combattimenti potranno durare per lungo tempo, forse per molti anni. Vi sono guerrieri forti e valorosi da entrambi i lati, e in entrambi gli eserciti è ben vivo l'onore di combattere. Non è una guerra fra buoni o cattivi: è una guerra tra forze che combattono per lo stesso potere. E quando inizia una battaglia di questo genere, si prolunga più delle altre, perché Allah è con tutte e due le parti. (p. 111)
  • Quando desideri una cosa, tutto l'Universo trama affinché tu possa realizzarla. (p. 76)
  • Quando tutti i giorni diventano uguali è perché non ci si accorge più delle cose belle che accadono nella vita ogni qualvolta il sole attraversa il cielo.
  • Se potessi, scriverei una gigantesca enciclopedia sulle parole 'fortuna' e 'coincidenza'. È con queste parole che si scrive il Linguaggio Universale. (p. 83)
  • Soltanto una cosa rende impossibile un sogno: la paura di fallire.
  • Tutto l'universo cospira affinché chi lo desidera con tutto sé stesso possa riuscire a realizzare i propri sogni.
  • [...] la tua Leggenda Personale. [...] è quello che hai sempre desiderato fare. Tutti, all'inizio della gioventù, sanno qual è la propria Leggenda Personale. In quel periodo della vita tutto è chiaro, tutto è possibile, e gli uomini non hanno paura di sognare e di desiderare tutto quello che vorrebbero veder fare nella vita. Ma poi, a mano a mano che il tempo passa, una misteriosa forza comincia a tentare di dimostrare come sia impossibile realizzare la Leggenda Personale. [...] Sono le forze che sembrano negative, ma che in realtà ti insegnano a realizzare la tua Leggenda Personale. Preparano il tuo spirito e la tua volontà. Perché esiste una grande verità su questo pianeta: chiunque tu sia o qualunque cosa tu faccia, quando desideri una cosa con volontà, è perché questo desiderio è nato nell'anima dell'Universo. Quella cosa rappresenta la tua missione sulla terra. [...] l'Anima del Mondo è alimentata dalla felicità degli uomini. O dall'infelicità, dall'invidia, dalla gelosia. Realizzare la propria Leggenda Personale è il solo dovere degli uomini. Tutto è una sola cosa. E quando desideri qualcosa, tutto l'Universo cospira affinché tu realizzi il tuo desiderio.
  • Non pensare a quanto è rimasto indietro [...] se quanto hai già trovato è fatto di materia pura, non potrà marcire.[...] Se è stato soltanto un attimo di luce, come l'esplosione di una stella allora non troverai più nulla quando ritornerai..Ma avrai visto un'esplosione di luce. E anche solo per questo ne sarà valsa la pena.
  • Noi, i cuori, siamo terrorizzati solo al pensiero di amori che sono finiti per sempre, di momenti che avrebbero potuto essere belli e non lo sono stati, di tesori che avrebbero potuto essere scoperti e sono rimasti per sempre nascosti nella sabbia.
  • Il tradimento è il colpo che non ti aspetti.
  • Generalmente la morte rende gli uomini più sensibili alla vita.
  • È proprio la possibilità di realizzare un sogno che rende la vita interessante.
  • Io sono come tutti gli altri, vedo il mondo come vorrei che andasse, e non come va veramente.
  • Abbiamo paura di perdere soltanto ciò che possediamo, sia essa la nostra vita o i nostri poderi.
  • Quando si vedono sempre le stesse persone – ed era quanto gli accadeva in seminario – alla fine queste cominciano a far parte della nostra vita. E quando divengono parte della nostra vita, cominciano anche a volerla modificare. Se non ci comportiamo come loro si aspettano, si irritano. Sembra che tutti abbiano l'idea esatta di come dobbiamo vivere la nostra vita. E non sanno mai come devono vivere la loro. (I; p. 31)

[Paulo Coelho, L'Alchimista, traduzione di Rita Desti, Bompiani, Milano, 1995. ISBN 8845226573]

Sono come il fiume che scorre[modifica]

  • Il bambino guardava la nonna scrivere una lettera. A un certo punto, le domandò:
    "Stai scrivendo una storia che è capitata a noi? E che magari parla di me."
    La nonna interruppe la scrittura, sorrise e disse al nipote:
    "È vero, sto scrivendo qualcosa di te. Tuttavia, più importante delle parole, è la matita con la quale scrivo. Vorrei che la usassi tu, quando sarai cresciuto."
    Incuriosito, il bimbo guardò la matita, senza trovarvi alcunché di speciale.
    "Ma è uguale a tutte le altre matite che ho visto nella mia vita!"
    "Dipende tutto dal modo in cui guardi le cose. Questa matita possiede cinque qualità: se riuscirai a trasporle nell'esistenza, sarai sempre una persona in pace con il mondo.
    "Prima qualità: puoi fare grandi cose, ma non devi mai dimenticare che esiste una Mano che guida i tuoi passi. 'Dio': ecco come chiamiamo questa mano! Egli deve condurti sempre verso la Sua volontà.
    "Seconda qualità: di tanto in tanto, devo interrompere la scrittura ed usare il temperino. È un'operazione che provoca una certa sofferenza alla matita ma, alla fine, essa risulta più appuntita. Ecco perché devi imparare a sopportare alcuni dolori: ti faranno diventare un uomo migliore.
    "Terza qualità: il tratto della matita ci permette di usare una gomma per cancellare ciò che è sbagliato. Correggere un'azione o un comportamento non è necessariamente qualcosa di negativo: anzi, è importante per riuscire a mantenere la retta via della giustizia.
    "Quarta qualità: ciò che è realmente importante nella matita non è il legno o la sua forma esteriore, bensì la grafite della mina racchiusa in essa. Dunque presta sempre attenzione a quello che accade dentro di te.
    "Quinta qualità: essa lascia sempre un segno. Allo stesso modo, tutto ciò che farai nella vita lascerà una traccia: di conseguenza, impegnati per avere piena coscienza di ogni tua azione."
  • Apprezza ciò che sei perché tu sei amore, quell'amore che cerchi in ogni cosa e in ogni dove. Accogli ciò che tu sei perché tu sei ciò che cerchi di essere, ciò che tu vuoi essere, tu sei la vita che crea la tua vita. Accetta te stesso, amore del tuo amore, perché tu sei ciò che hai tanto bisogno di essere. Sorridi all'amore che tu emani perché tu sei quell'amore che cerchi in ogni luogo, pace dei tuoi sensi.

[Paulo Coelho, Sono come il fiume che scorre. Pensieri e riflessioni 1998-2005, traduzione di Rita Desti, Bompiani, Milano 2006.]

Lo Zahir[modifica]

  • Continuiamo a crescere, a mutare la nostra forma, ci confrontiamo con alcune debolezze che devono essere corrette, non sempre scegliamo la soluzione migliore... eppure, nonostante tutto, andiamo avanti, sforzandoci di procedere eretti, in modo corretto, cosicché ci sia possibile onorare non le pareti, né le porte o le finestre, ma lo spazio vuoto che esiste dentro, lo spazio in cui adoriamo e veneriamo ciò che abbiamo di più caro e importante.
  • L'amore è una forza selvaggia. Quando tentiamo di controllarlo, ci distrugge. Quando tentiamo di imprigionarlo, ci rende schiavi. Quando tentiamo di capirlo, ci lascia smarriti e confusi.
  • L'ispettore ha detto che sono libero. Lo sono adesso, e lo ero in prigione, perché la libertà è sempre stata la cosa che più desidero e rispetto a questo mondo. È vero che questo mi ha portato a bere vini che non mi sono piaciuti, a compiere azioni che non avrei dovuto fare e che non rifarò, ad avere sul corpo e nell'anima moltissime cicatrici, a ferire qualcuno – a cui ho finito per chiedere perdono, in un'epoca durante la quale mi rendevo conto di poter fare tutto, tranne che forzare un'altra persona a seguirmi nella mia follia, nella mia sete di vivere. Non mi pento dei momenti in cui ho sofferto, porto su di me le cicatrici come se fossero medaglie, so che la libertà ha un prezzo alto, alto quanto quello della schiavitù. L'unica differenza è che si paga con piacere, e con un sorriso – anche quando quel sorriso è bagnato dalle lacrime.
  • Quando non ho avuto più niente da perdere, ho ottenuto tutto. Quando ho cessato di essere chi ero, ho ritrovato me stesso. Quando ho conosciuto l'umiliazione ma ho continuato a camminare, ho capito che ero libero di scegliere il mio destino.
  • Il sesso è l'arte di controllare la mancanza di controllo.
  • Non so se sono malato, se il mio matrimonio è stato solo un sogno che non sono riuscito a comprendere fintantoché è durato. So che posso vivere senza di lei, ma vorrei incontrarla di nuovo, per dirle ciò che non le ho mai detto mentre stavamo insieme: Io ti amo più di me stesso. Se riuscirò a dirle queste parole, allora potrò andare avanti, in pace perché questo amore mi ha redento.
  • Non credo nel potere curativo della sofferenza e della tragedia. Queste cose accadono perché fanno parte della vita, e non devono essere viste come una punizione!
  • Durante il tragitto, mi imbatto in correnti, venti e tempeste, eppure continuo a remare, sempre più esausto. Sono consapevole di essermi allontanato dalla rotta, di non avere più all'orizzonte l'isola dove intendevo arrivare. Tuttavia non c'è modo di tornare indietro: devo proseguire comunque, oppure mi troverò sperso in mezzo all'oceano.
  • In ogni rapporto umano, la cosa più importante è parlare. Ma le persone non lo fanno più: non sanno più sedersi per raccontare e ascoltare gli altri. Si va a teatro, al cinema, si guarda la televisione, si ascolta la radio, si leggono libri, ma non si conversa quasi mai. Se vogliamo cambiare il mondo, dobbiamo tornare al tempo in cui i guerrieri si riunivano intorno a un falò e raccontare le loro storie.
  • Avevo dovuto perderla per capire che il gusto delle cose ritrovate è il miele più dolce che possiamo assaggiare.

[Paulo Coelho, Lo Zahir, traduzione di Rita Desti, Bompiani, Milano 2005. ISBN 884523424X]

Monte Cinque[modifica]

Incipit[modifica]

All'inizio dell'anno 870 a.C., una nazione conosciuta come Fenicia, che gli israeliti chiamavano Libano, celebrava quasi tre secoli di pace. I suoi abitanti potevano ben essere orgogliosi delle proprie imprese: poiché non erano politicamente forti, erano stati costretti a sviluppare una invidiabile capacità di commerciare, unica maniera per garantirsi la sopravvivenza in un mondo devastato da continue guerre. Un'alleanza stipulata intorno all'anno 1000 a.C. con il re Salomone di Israele aveva loro consentito di modernizzare la flotta mercantile e di espandere il commercio. Da allora, la Fenicia non aveva mai smesso di crescere.
I suoi navigatori erano giunti in luoghi distanti quali la Spagna e l'Oceano Atlantico, e secondo alcune teorie, tuttavia non ancora confermate, avrebbero lasciato delle iscrizioni nel nord-est e nel sud del Brasile. Trasportavano vetro, cedro, armi, ferro e avorio. Gli abitanti delle grandi città come Sidone, Tiro e Biblo conoscevano i numeri, i calcoli astronomici, l'uso del vino, e usavano, da quasi duecento anni, un insieme di caratteri per scrivere cui i greci avevano dato il nome di alfabeto.
All'inizio dell'anno 870 a.C., in un luogo lontano chiamato Ninive, era riunito un consiglio di guerra. Un gruppo di generali assiri aveva deciso di inviare i propri eserciti a conquistare le nazioni situate lungo la costa, sul mare Mediterraneo. La Fenicia era stata scelta come il primo paese da invadere.
All'inizio dell'anno 870 a.C., due uomini nascosti in una stalla di Gileade, in Israele, attendevano di morire nelle ore successive.

Citazioni[modifica]

  • Cogli ogni opportunità che la vita ti dà, perché, se te la lasci sfuggire, ci vorrà molto tempo prima che si ripresenti.
  • Un bambino può insegnare sempre tre cose a un adulto: a essere contento senza un motivo, a essere sempre occupato con qualche cosa e a pretendere con ogni sua forza quello che desidera.
  • Un guerriero accetta la sconfitta. Non la tratta con indifferenza, non tenta di trasformarla in vittoria. Egli è amareggiato dal dolore della perdita, soffre all'indifferenza. Dopo aver passato tutto ciò, si lecca le ferite e ricomincia tutto di nuovo. Un guerriero sa che la guerra è fatta di molte battaglie: egli va avanti.
  • Non è facile sentire gli angeli: nelle nostre preghiere, cerchiamo sempre di dire dove sbagliamo e che cosa vorremmo che ci accadesse. Ma il Signore sa già tutto, e a volte ci chiede solo di ascoltare quello che l'Universo ci dice. E di avere pazienza.
  • I profeti non conoscono il futuro. Trasmettono soltanto la parola che il Signore ispira loro nel presente. Per questo io sono qui, senza sapere quando tornerò nel mio paese. Egli non me lo dirà prima di quanto sia necessario.
  • Il Signore ascolta le preghiere di coloro che chiedono di dimenticare l'odio. Ma è sordo a chi vuole sfuggire all'amore.
  • Dall'alto della montagna tu puoi vedere come sia grande il mondo, e come siano ampi gli orizzonti.
  • La cosa più difficile è definire un cammino per noi stessi. Chi non compie una scelta, agli occhi del Signore muore, anche se continua a respirare e a camminare per le strade. Perché l'uomo deve scegliere. In questo sta la sua forza: il potere delle sue decisioni.
  • Quando si rimanda il raccolto, i frutti marciscono; ma quando si rimandano i problemi, essi non cessano di crescere.

[Paulo Coelho, Monte Cinque, traduzione di Rita Desti, Bompiani, Milano 1998. ISBN 8845235890]

Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto[modifica]

  • Avevo sempre saputo che il vero amore è al di sopra di tutto e che sarebbe stato meglio morire, piuttosto che cessare di amare. Ma pensavo che solo gli altri ne avessero il coraggio. In quel momento, invece, scoprivo di esserne capace anch'io. Anche se avesse dovuto significare partenza, solitudine, tristezza, l'amore valeva comunque ogni centesimo del suo prezzo.
  • "Avrei potuto": non riusciremo mai a comprendere il significato di questa frase. Perché in ogni momento della nostra vita ci sono cose che sarebbero potute accadere, ma che alla fine non sono avvenute. Ci sono istanti magici che passano inosservati quando, all'improvviso, la mano del destino muta il nostro universo.
  • Certe persone vivono in lotta con altre, con se stesse, con la vita. Allora si inventano opere teatrali immaginarie e adattano il copione alle proprie frustrazioni.
  • Chi ama riesce a vincere il mondo, non ha paura di perdere nulla. Il vero amore è un atto di totale abbandono.
  • Colui che è saggio, lo è soltanto perché ama. E colui che è sciocco, lo è solamente perché pensa di poter capire l'amore.
  • Dio è qui ora, accanto a noi. Possiamo vederlo in questa nebbia, in questo suolo, in questi abiti, in queste scarpe. I suoi angeli vegliano quando noi dormiamo e ci aiutano quando lavoriamo. Per ritrovare Dio, basta guardarsi intorno.
  • I sentimenti devono essere sempre in libertà. Non si deve giudicare un amore futuro in base alla sofferenza passata.
  • L'amore esiste di continuo. Sono gli uomini che cambiano.
  • L'amore si scopre soltanto amando.
  • L'amore è sempre nuovo. Non importa che amiamo una, due, dieci volte nella vita: ci troviamo sempre davanti a una situazione che non conosciamo. L'amore può condurci all'inferno o al paradiso, comunque ci porta sempre in qualche luogo. È necessario accettarlo, perché esso è ciò che alimenta la nostra esistenza. Se non lo accettiamo, moriremo di fame pur vedendo i rami dell'albero della vita carichi di frutti: non avremo il coraggio di tendere la mano e di coglierli. È necessario ricercare l'amore là dove si trova, anche se ciò potrebbe significare ore, giorni, settimane di delusione e di tristezza. Perché nel momento in cui partiamo in cerca dell'amore, anche l'amore muove per venirci incontro. E ci salva.
  • Nessun giorno è uguale all'altro, ogni mattina porta con sé un particolare miracolo, il proprio momento magico, nel quale i vecchi universi vengono distrutti e si creano nuove stelle.
  • Non possiamo mai giudicare le vite degli altri, perché ogni persona conosce solo il suo dolore e le sue rinunce. Una cosa è sentire di essere sul giusto cammino, ma un'altra è pensare che il tuo sia l'unico cammino.
  • Perciò ho scritto, per trasformare la tristezza in nostalgia, la solitudine in ricordi.
  • Raramente ci rendiamo conto che siamo circondati da ciò che è straordinario. I miracoli avvengono intorno a noi, i segnali di Dio ci indicano la strada, gli angeli chiedono di essere ascoltati.
  • Tutti i giorni, con il sole Dio ci concede un momento in cui è possibile cambiare ciò che ci rende infelici. L'istante magico, quel momento in cui un "sì" o un "no" può cambiare tutta la nostra esistenza. Tutti i giorni fingiamo di non percepire questo momento, ci diciamo che non esiste, che l'oggi è uguale a ieri e identico a domani. Ma chi presta attenzione al proprio giorno, scopre l'istante magico: un istante che può nascondersi nel momento in cui, la mattina, infiliamo la chiave nella toppa, nell'istante di silenzio subito dopo la cena, nelle mille e una cosa che ci sembrano uguali. Questo momento esiste: un momento in cui tutta la forza delle stelle ci pervade e ci consente di fare miracoli.
  • Se lui deve fare una scelta, che la faccia subito. Così lo aspetterò. Oppure lo dimenticherò. Aspettare è doloroso. Dimenticare è doloroso. Ma non sapere quale decisione prendere è la peggiore delle sofferenze.
  • Se non rinasceremo, se non torneremo a guardare la vita con l'innocenza e l'entusiasmo dell'infanzia, non ci sarà più significato nel vivere.
  • Sono convinta che, quando cerchiamo l'amore con coraggio, esso si rivela e noi finiamo con l'attirare altro amore. Se qualcuno ci desidera, ci desiderano tutti. Se invece siamo soli, ci isoliamo sempre di più. La vita è strana.
  • "Va' a prendere le tue cose," ha detto. " I sogni richiedono fatica."

[Paulo Coelho, Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto, traduzione di Rita Desti, Bompiani, Milano 1996. ISBN 8845229041]

Undici minuti[modifica]

  • E in tal caso, anche se ormai l'avrò perduto, mi sarò guadagnata un giorno di felicità nella mia vita. Considerando com'è il mondo, un giorno di felicità può dirsi quasi un miracolo.
  • Gli incontri più importanti sono gia combinati dalle anime prima ancora che i corpi si vedano. Generalmente essi avvengono quando arriviamo ad un limite. Quando abbiamo bisogno di morire e rinascere emotivamente.
  • Il desiderio non è ciò che vedi ma quello che immagini.
  • Il mio obiettivo è comprendere l'amore.
  • La vita scorre molto veloce: ti fa precipitare dal cielo all'inferno in pochi secondi.
  • L'amore più forte è quello capace di dimostrare la propria fragilità.
  • L'amore non sta nell'altro, ma dentro noi stessi. Siamo noi che lo risvegliamo. Ma perché ciò accada, abbiamo bisogno dell'altro.
  • Quando incontriamo qualcuno e ci innamoriamo, abbiamo l'impressione che tutto l'universo sia d'accordo. Oggi l'ho visto accadere al tramonto. Ma se qualcosa va storto, non resta nulla! Né gli aironi, né la musica in lontananza, né il sapore delle sue labbra. Come può scomparire tanto rapidamente la bellezza che c'era pochi minuti prima? La vita scorre molto veloce: ti fa precipitare dal cielo all'inferno in pochi secondi.
  • Riusciamo a dimenticare certe sofferenze soltanto quando possiamo fluttuare al di sopra dei nostri dolori.
  • Se non penserò all'amore, non sarò niente.
  • Se un giorno tornerai, sappi che ti sto aspettando. Ho perso l'occasione di dirti una cosa molto semplice: ti amo. Forse è tardi, ma voglio che tu lo sappia.
  • Tesoro, meglio essere infelice con un uomo ricco che vivere felice con un uomo povero... non è indispensabile pensare all'amore: all'inizio, anch'io non amavo tuo padre, ma il denaro compra tutto, persino l'amore vero. E pensa... tuo padre non è neppure ricco!
  • Tutto mi dice che sto per prendere una decisione errata, ma anche gli errori sono un modo di agire. Cosa vuole il mondo da me? Che non corra i miei rischi? Che torni da dove sono venuta, senza avere il coraggio di dire sì alla vita?
  • Vedo che coloro che hanno toccato la mia anima non sono riusciti a risvegliare il mio corpo, e coloro che hanno accarezzato il mio corpo non sono stati in grado di raggiungere la mia anima.
  • Ho imparato che aspettare è la parte più difficile; inoltre anch'io voglio abituarmi a tutto questo: sapere che sei con me, anche se non ti ho accanto.
  • "Ciò che gli occhi non vedono, il cuore non sente". Ebbene, io affermo che non c'è niente di più falso. Quanto più lontani stanno, tanto più vicini al cuore sono i sentimenti che cerchiamo di soffocare e dimenticare. Se siamo in esilio, vogliamo serbare ogni ricordo delle nostre radici; se ci troviamo lontani dalla persona amata, chiunque passi per la strada ce la fa ricordare.


[Paulo Coelho, Undici minuti, traduzione di Rita Desti, Bompiani, Milano, 2003. ISBN 8845254712]

Veronika decide di morire[modifica]

Incipit[modifica]

L'11 novembre 1997, Veronika decise che era finalmente giunto il momento di uccidersi. Riordinò accuratamente la camera che aveva affittato presso un convento di suore, spense la stufa, si lavò i denti e si coricò.

Citazioni[modifica]

  • A questo mondo nulla accade per caso.
  • Aiutare gli altri solo per sentirsi migliori di quello che realmente si è.
  • Andiamo. I folli commettono sempre follie.
  • Aveva distrutto un mondo privo di interesse per ricostruirlo nella propria testa con altri colori, personaggi, storie...
  • Che cos'è che spinge una persona a detestarsi? Forse la vigliaccheria. Oppure l'eterna paura di vivere nell'errore, di non fare ciò che gli altri si aspettano.
  • È grave sforzarsi di essere uguali: provoca nevrosi, psicosi, paranoie. È grave voler essere uguali, perché questo significa forzare la natura, significa andare contro le leggi di Dio che, in tutti i boschi e le foreste del mondo, non ha creato una sola foglia identica a un'altra. Ma tu ritieni che essere diverso sia una follia, e perciò hai scelto di vivere a Villette. Perché qui, visto che sono tutti diversi, diventi uguale agli altri.
  • Il dono della serenità è nascosto nel cuore di ciascuno di noi.
  • Non si apprende niente di quanto ti viene raccontato, devi scoprirlo da solo.
  • Il vero io è quello che tu sei, non quello che hanno fatto di te.
  • L'essere umano si concede il lusso della follia solo quando sussistono le condizioni.
  • La consapevolezza della morte ci incoraggia a vivere.
  • Mantenetevi folli, e comportatevi come persone normali.
  • Matto è colui che vive nel proprio mondo. (Zedka)
  • Che cos'è un matto? ...Questa volta ti risponderò senza giri di parole: la follia è l'incapacità di comunicare le tue idee. È come se tu fossi in un paese straniero: vedi tutto, comprendi tutto quello che succede intorno a te, ma sei incapace di spiegarti e di essere aiutata, perché non capisci la lingua. (Zedka: p. 61)
  • Nella vita ci sono certe cose che, indipendentemente dal lato da cui le vediamo, sono sempre le stesse e valgono per tutti. Come l'amore, per esempio. (Zedka)
  • Nessuno può giudicare. Ciascuno conosce la grandezza della propria sofferenza o la dimensione della totale mancanza di significato della propria vita.
  • No. Tu sei una persona diversa, che vuole essere uguale. E questo, dal mio punto di vista, è considerato una malattia grave.
  • Quando ho preso le pastiglie, volevo uccidere qualcuno che detestavo. Non sapevo che, dentro di me, esistevano altre Veronike che avrei potuto amare.
  • Saremo matti, come coloro che hanno inventato l'amore! (Zedka)
  • ...vivere ogni giorno come un miracolo...
  • Quando molti sognano e soltanto pochi realizzano, l'intero mondo si sente codardo.
  • Ho tante cose da fare: cose che ho sempre lasciato per il futuro, quando pensavo che la vita fosse eterna; cose per le quali ho perduto interesse, quando ho cominciato a credere che non valesse la pena di vivere.
  • Veronika aveva capito che tantissime persone di sua conoscenza parlavano degli orrori della vita altrui come se fossero preoccupatissime di aiutare gli altri, ma in realtà si compiacevano per la loro sofferenza: perché questo li portava a credere di essere felici, considerando che la vita si era mostrata generosa nei loro confronti.
  • Non hai niente da perdere. Molta gente si rifiuta di amare proprio per questo: perché ha tanto futuro e tanto passato in gioco. Nel tuo caso, esiste solo il presente.
  • Se molta gente pensa che una cosa sia giusta quella cosa lo diventa.
  • In fondo la colpa di tutto ciò che ci accade nella vita è esclusivamente nostra. Tanta gente ha avuto le nostre stesse difficoltà, ma ha reagito in maniera diversa. Noi cerchiamo la cosa più facile: una realtà separata.
  • Voglio continuare a essere folle, vivendo la vita nel modo in cui la sogno e non come desiderano gli altri.
  • Un primo amore può non sciogliersi mai ma finisce sempre.
  • Non voleva più saperne dell'amore: era stufo di quella storia. Aveva pensato di lasciar perdere tutto e seguire i consigli del padre, ma ormai si era spinto troppo lontano: aveva attraversato l'abisso che separa un uomo dal suo sogno, e non poteva più tornare. Non poteva andare né avanti né indietro. La cosa più semplice, dunque, era uscire di scena.
  • Quando ero ancora un giovane avvocato, mi capitò di leggere un poeta inglese, e una sua frase mi colpì profondamente: "Sii come la fonte che trabocca, e non come la cisterna che racchiude sempre la stessa acqua". Ho sempre pensato che il poeta fosse in errore: è pericoloso "lasciar traboccare", perché si corre il rischio di inondare le aree in cui vivono le persone amate, facendole annegare col nostro amore e il nostro entusiasmo. Per tutta la vita, ho cercato di comportarmi come una cisterna, senza mai superare i limiti delle mie pareti interiori.
  • In un mondo in cui si tenta disperatamente di sopravvivere, come si possono giudicare le persone che decidono di morire?
  • Nella vita possiamo commettere tanti errori. Tranne uno : quello che ci distrugge.

[Paulo Coelho, Veronika decide di morire, traduzione di Rita Desti, Bompiani, Milano 1999. ISBN 8845241599]

Il diavolo e la signorina Prym[modifica]

  • Esistono due tipi di idioti: quelli che rinunciano a fare qualcosa perché hanno ricevuto una minaccia e quelli che pensano che faranno qualcosa perché li stanno minacciando.
  • Perfino Dio ha il suo inferno: è il suo amore per gli uomini.
  • L'uomo ha bisogno di quello che ha in sé di peggiore per raggiungere ciò che di migliore esiste in lui.

Manuale del guerriero della luce[modifica]

  • Tutte le strade del mondo conducono al cuore del guerriero: egli s'immerge senza esitazioni nel fiume di passioni che scorre sempre attraverso la vita.
    Il guerriero sa che è libero di scegliere ciò che desidera: le sue decisioni sono prese con coraggio, distacco e, talvolta, con una certa dose di follia.
    Accetta le proprie passioni, e le vive intensamente. Sa che non È necessario rinunciare all'entusiasmo delle conquiste: esse fanno parte della vita, e ne gioisce con tutti coloro che ne partecipano.
    Ma non perde mai di vista le cose durature, e i solidi legami creati attraverso il tempo.
    Un guerriero sa distinguere ciò che è transitorio da quello che è definitivo. (p. 22)
  • Un guerriero della luce fa sempre qualcosa fuori del comune.
    Può ballare per la strada mentre si reca al lavoro, guardare negli occhi uno sconosciuto e parlare di amore al primo incontro, difendere un'idea che può sembrare ridicola. I guerrieri della luce si permettono simili cose.
    Egli non ha paura di piangere per antiche pene, o di gioire per nuove scoperte. Quando sente che è giunto il momento, lascia tutto e parte per l'avventura tanto sognata. Quando capisce di essere al limite della resistenza, abbandona il combattimento, senza colpevolizzarsi per aver fatto un paio di follie inaspettate.
    Un guerriero della luce non passa i giorni tentando di rappresentare il ruolo che altri hanno scelto per lui. (p. 31)
  • I guerrieri della luce hanno sempre un bagliore nello sguardo.
    Essi vivono nel mondo, fanno parte della vita di altri uomini, e hanno iniziato il loro viaggio senza bisaccia e senza sandali. In molte occasioni sono codardi. Non sempre agiscono correttamente.
    Soffrono per cose inutili, assumono atteggiamenti meschini, e a volte si ritengono incapaci di crescere. Sovente si credono indegni di qualsiasi benedizione o miracolo.
    Non sempre sono sicuri di ciò che stanno facendo. Molte volte trascorrono la notte in bianco, pensando che la loro vita non ha alcun significato.
    Per questo sono guerrieri della luce. Perché sbagliano. Perché si interrogano. Perché cercano una ragione: e certamente la troveranno. (p. 32)
  • Un guerriero della luce studia con molta attenzione la posizione che intende conquistare.
    Per quanto il suo obiettivo sia difficile, esiste sempre una maniera di superare gli ostacoli. Egli verifica i cammini alternativi, affila la sua spada, e cerca di colmare il proprio cuore con la perseveranza necessaria per affrontare la sfida.
    Tuttavia, a mano a mano che avanza, il guerriero si rende conto che esistono difficoltà di cui non aveva tenuto conto.
    Se rimane ad aspettare il momento ideale, non uscirà mai da quel luogo; è necessario un pizzico di follia per compiere il passo successivo.
    E così il guerriero utilizza un briciolo di pazzia. Perché, in guerra e in amore, non è possibile prevedere tutto. (p. 38)
  • La gente dice: "È matto." Oppure: "Vive in un mondo di fantasia." O ancora: "Come può confidare in cose prive di logica?"
    Ma il guerriero sa che l'intuizione è l'alfabeto di Dio, e continua ad ascoltare il vento e a parlare con le stelle. (p. 65)
  • [...] dietro la maschera di ghiaccio che usano gli uomini, c'è un cuore di fuoco. (p. 74)
  • Il guerriero della luce crede. Poiché crede nei miracoli, i miracoli cominciano ad accadere. Poiché ha la certezza che il suo pensiero può modificare la vita, la sua vita comincia a mutare. Poiché è sicuro che incontrerà l'amore, l'amore compare.
    Di tanto in tanto, si sente deluso. A volte, si addolora.
    E allora sente i commenti: "Com'è ingenuo!"
    Ma il guerriero sa che ne vale il prezzo. Per ogni sconfitta, ha due conquiste a suo favore.
    Tutti coloro che credono lo sanno. (p. 76)
  • Il guerriero della luce avverte una sorta di terrore di fronte alle decisioni importanti.
    "È troppo grande per te," commenta un amico. "Vai avanti, abbi coraggio," dice un altro. E i suoi dubbi aumentano.
    Dopo alcuni giorni di angoscia, si ritira nell'angolo della sua tenda dove suole sedersi per meditare e pregare. Vede se stesso nel futuro. Scorge tutti coloro che avranno un beneficio o un danno dal suo atteggiamento. Egli non vuole causare sofferenze inutili né tanto meno abbandonare il cammino.
    Il guerriero allora lascia che la decisione si manifesti.
    Se sarà necessario dire di sì, egli lo dirà con coraggio. Se sarà necessario dire di no, lo dirà senza vigliaccheria. (p. 88)
  • Il Breviario della Cavalleria Medievale dice: "L'energia spirituale del Cammino si serve della giustizia e della pazienza per preparare il tuo spirito.
    "Questo è il Cammino del Cavaliere: un cammino facile e, nello stesso tempo, difficile, perché obbliga a tralasciare le cose inutili, e le amicizie marginali. Perciò, all'inizio, si esita lungamente prima di seguirlo.
    "Ecco il primo insegnamento della Cavalleria: 'Tu cancellerai ciò che fino ad allora avrai scritto sul quaderno della tua vita: inquietudine, insicurezza, menzogna. E, al posto di tutto ciò, scriverai la parola «coraggio».' Iniziando il viaggio con questa parola, e proseguendo con la fede in Dio, arriverai dove hai bisogno di arrivare." (p. 102)
  • Allora io ripeto: i guerrieri della luce si riconoscono dallo sguardo. Si trovano nel mondo, fanno parte del mondo, e al mondo sono stati inviati senza bisaccia e senza sandali. Molte volte sono dei codardi. Non sempre agiscono nella maniera giusta.
    I guerrieri della luce soffrono per stupidaggini, si preoccupano di cose meschine, si reputano incapaci di crescere. Talvolta si credono indegni di qualsiasi benedizione o miracolo.
    I guerrieri della luce sovente si domandano che cosa stiano facendo qui. Molte volte pensano che la loro vita non abbia alcun significato.
    Perciò sono guerrieri della luce. Perché sbagliano. Perché si interrogano. Perché continuano a ricercare un significato. E finiranno col trovarlo. (p. 104)
  • A volte il guerriero della luce ha l'impressione di vivere due vite nello stesso tempo.
    In una è obbligato a fare tutto ciò che non vuole, a lottare per idee nelle quali non crede. Ma c'è anche un'altra vita, ed egli la scopre nei sogni, nelle letture, negli incontri con uomini che la pensano come lui.
    Il guerriero consente sempre alle due vite di avvicinarsi. "C'è un ponte che collega quello che faccio con ciò che mi piacerebbe fare," pensa. A poco a poco, i suoi sogni cominciano a impadronirsi della vita di tutti giorni, finché egli avverte di essere pronto per ciò che ha sempre desiderato.
    Allora basta un pizzico di audacia, e le due vite si trasformano in una. (p. 110)
  • Esiste un residuo emotivo: esso viene prodotto nelle officine del pensiero. È formato dai dolori ormai passati, che adesso non sono più di alcuna utilità. È costituito dai cauti provvedimenti che hanno avuto un'importanza in passato, ma che nel presente non servono a niente.
    Il guerriero ha inoltre i suoi ricordi, ma riesce a separare quello che è utile da ciò che non è necessario: egli si libera del proprio residuo emotivo.
    Dice un compagno: "Ma questo fa parte della mia storia. Perché devo abbandonare dei sentimenti che hanno segnato la mia esistenza?"
    Il guerriero sorride, ma non cerca di provare cose che ormai non sente più. Sta cambiando, e vuole che i suoi sentimenti lo accompagnino. (p. 141)
  • Dice il maestro al guerriero, quando lo vede depresso: "Tu non sei quello che sembri nei momenti di tristezza. Sei molto di più.
    "Mentre tanti sono partiti, per motivi che non comprenderemo mai, tu sei ancora qui. Perché mai Dio si è portato via uomini così incredibili, e ha lasciato te?
    "In questo momento, milioni di uomini hanno già rinunciato. Non si infastidiscono, non piangono, non fanno più niente. Si limitano ad aspettare che il tempo passi. Hanno perduto la capacità di reagire.
    "Tu, però, sei triste. E ciò dimostra che la tua anima è ancora viva." (p. 142)
  • Quando arriva l'ordine di trasferimento, il guerriero guarda tutti gli amici che si è fatto durante il cammino. Ad alcuni ha insegnato a udire le campane di un tempio sommerso, ad altri ha raccontato storie intorno al fuoco.
    Il suo cuore si rattrista, ma egli sa che la sua spada è sacra, e che deve obbedire agli ordini di Colui al quale ha offerto la sua lotta.
    Allora il guerriero della luce ringrazia i compagni di viaggio, trae un profondo respiro e va avanti, portando con sé i ricordi di un viaggio indimenticabile. (p. 153)

Brida[modifica]

Incipit[modifica]

Trascorrevamo tutte le sere in un caffè di Lourdes. Io, un pellegrino del Sacro Cammino di Roma, che avrebbe dovuto marciare per giorni alla ricerca del proprio Dono. Lei, Brida O'Fern, che controllava una parte di questo percorso.
Una sera, decisi di domandarle se avesse provato un'emozione davvero forte alla vista di una certa abbazia, una tappa di quel sentiero a forma di stella che gli iniziati percorrono nei Pirenei.
"Non sono mai stata lassù", rispose lei.

Citazioni[modifica]

  • Sappi che, d'ora in avanti, quando vorrai conoscere qualche cosa, dovrai immergerti in essa.
  • Se affermi che è stata "l'ultima volta", è possibile che si trasformi davvero in tale. In realtà, tu intendevi dire: "la volta più recente in cui sono stata...".

Il vincitore è solo[modifica]

Incipit[modifica]

Si sveglia alle 7:22 del mattino. È molto più presto di quanto richiedesse il suo corpo, ma non ha ancora avuto il tempo di adattarsi alla differenza di fuso tra Mosca e Parigi: se fosse nel suo ufficio, avrebbe già partecipato almeno a due o tre riunioni con i collaboratori e starebbe riflettendo su dove andare a pranzo con qualche nuovo cliente. Ma il suo compito lì è un altro: trovare qualcuno da sacrificare in nome dell'amore. Gli occorre una vittima, in modo che Ewa possa capire il messaggio, quella mattina stessa.

Citazioni[modifica]

  • Lui è disposto a tutto, persino a mandare dei messaggi che cancelleranno universi e mondi di altre persone, soltanto per farle capire che non solo sarà riaccolta con gioia, ma anche che il passato sarà sepolto senza neppure una domanda.
  • Igor la osserva con tenerezza: quella giovane non sa che fra poco, se tutto cospirerà in favore di quella scelta, la sua anima vagherà tra le nuvole, libera per sempre da un lavoro idiota che non le permetterà mai di arrivare dove i suoi sogni vorrebbero che si trovasse.
  • Dio ha creato il mondo in sei giorni. Ma che cos'è il mondo? È quello che vediamo tu e io? Ogni volta che muore un individuo, una parte dell'universo viene distrutta. Tutto ciò che quell'essere umano ha sentito, provato, contemplato sparisce con lui, proprio come le lacrime si stemperano nella pioggia.
  • Io non sono qui per piangere. Sono a Cannes per mandare dei messaggi alla donna che amo. E, per fare ciò, devo distruggere alcuni mondi.
  • Io non ho perduto niente: ci sono momenti in cui la vita separa due persone solo perché capiscano quanto l'una sia importante per l'altra.
  • Quando si comincia a riflettere sulle decisioni da prendere, generalmente si finisce per rinunciare – è necessario molto coraggio per compiere determinati passi.
  • "Poiché sa che esistono altre donne, e che le pene si superano, perché soffrire tanto?"
    "Non saprei rispondere. Forse perché sono stato abbandonato molte volte. Forse perché devo dimostrare a me stesso di cosa sono capace. Forse perché ho mentito, e non ci sono altre donne – ce n'è soltanto una."
  • La Samozašcita Bez Oružiya, o "Sambo" – com'è più conosciuta tra i russi –, è l'arte di uccidere rapidamente con le mani, senza che la vittima si renda conto di ciò che sta succedendo. È stata sviluppata nel corso dei secoli, quando i popoli e le tribù dovevano affrontare gli invasori senza l'ausilio delle armi. Venne ampiamente utilizzata dall'apparato sovietico per eliminare gli oppositori senza lasciare traccia. Tentarono di introdurla come disciplina alle olimpiadi del 1980 a Mosca, ma fu scartata perché troppo pericolosa – malgrado gli sforzi dei comunisti per far ammettere nei giochi uno sport che praticavano soltanto loro.
    Perfetto. Proprio per questo, solo poche persone conoscono le sue mosse.

Aleph[modifica]

  • Non è quello che hai fatto nella tua vita passata a influenzare il presente, ma è ciò che fai nel presente che redimerà il passato e logicamente cambierà il futuro. (p. 18)
  • Secondo la tradizione, nell'attimo che precede la morte, ognuno di noi conosce il vero motivo dell'esistenza. È in quel momento che si materializzano l'Inferno e il Paradiso. L'Inferno è guardarsi indietro in quella frazione di secondo e scoprire di aver sprecato l'occasione per rendere degno il miracolo della vita. Il Paradiso è saper affermare in quell'istante: "Ho commesso alcuni errori, ma non sono stato un vigliacco. Ho vissuto appieno la vita e mi sono prodigato in ogni mia azione". (p. 31)
  • Una vita senza causa è una vita senza effetto. (p. 43)
  • Il deja-vu è assai differente da una sorpresa che archiviamo in fretta poiché la giudichiamo insensata. Esso ci mostra che il tempo non passa. È il ritorno ad una situazione già realmente vissuta e che, in quel momento, si ripresenta identica. (p. 49)
  • Sono ancora lontano dalla meta, perché non riesco a comprendere ogni particolare. Ma quando sarò in grado di capire, la verità mi renderà libero.
  • Ciò che ci ferisce, ci cura anche.
  • Se dovessi darti un consiglio, ti direi: non lasciarti intimidire dalle opinioni altrui. Poiché solo la mediocrità cerca conferme, affronta i rischi e fa' quello che desideri. (p. 94)
  • Chi conosce Dio non lo descrive. Chi descrive Dio non lo conosce. (p. 122)
  • Vivere è allenarsi. Allenandoci, ci prepariamo per affrontare tutto quello da cui siamo attesi. A quel punto, la vita e la morte perdono ogni significato: esistono solo le sfide che accogliamo con gioia e superiamo con serenità.
  • La routine non riguarda affatto la ripetizione. Per raggiungere l'eccellenza in qualsiasi attività nella vita, è necessario ripetersi ed esercitarsi. Esercitarsi e ripetere: apprendere i segreti della tecnica in modo tale che l'azione diventi intuitiva. (p. 58)
  • Il lato peggiore delle parole è costituito dal fatto che ci danno la sensazione di essere in grado di farci capire e di capire gli altri. Ma, appena voltiamo le spalle e ci ritroviamo faccia a faccia con il nostro destino, scopriamo che non sono sufficienti. Conosco una moltitudine di individui che – a parole – sono degli autentici maestri, ma che si rivelano incapaci di vivere ciò che predicano! Inoltre, una cosa è descrivere una situazione, un'altra è sperimentarla. Ecco perché ho compreso da tempo che, quando un guerriero insegue il proprio sogno, deve ispirarsi a ciò che realmente fa, non a quello che immagina di fare.
  • Ecco, ci si vendica della bellezza. Ci si vendica della gioia, delle risate e della speranza. In un mondo simile, non c'è posto per sentimenti che rivelano le nostre miserie, le nostre frustrazioni, la nostra impotenza.
  • La musica non è una successione di note. È il passaggio continuo delle varie note tra il suono e il silenzio.
  • Anche se ogni nota scatena un ricordo in ciascuno degli ascoltatori, è l'intera melodia a raccontare una storia. (p. 61)
  • Ricorda l'Aleph. Ricorda cosa hai sentito in quel momento. Spiegazioni e risposte non sono sufficienti. Perché ti confonderebbero ancora di più, con quello che è già complesso. Semplicemente, perdonami.
  • Non so perché dovrei perdonare l'uomo che amo.
  • Perdono la ragazza che ero, non perché io voglia diventare una santa, ma perché non voglio continuare a fomentare odio. Questo odio che logora.
  • Nella magia – e nella vita – c'è solo il momento presente, L'ORA. Non si misura il tempo come si calcola la distanza tra due punti.
  • Non siamo quello che gli altri desideravano che fossimo. Siamo chi abbiamo deciso di essere.
  • Non esistono due viaggi uguali che affrontano il medesimo cammino.
  • Al posto del dispiacere e del risentimento, io metto la comprensione e l'intelletto.
  • Insieme con la nascita dell'amore sorge il bisogno di una risposta per il mistero della vita.
  • Le parole sono la vita trasposta sulla carta. Ricerca le persone, dunque!
  • Un abbraccio vuol dire "tu non sei una minaccia. Non ho paura di starti così vicino. Posso rilassarmi, sentirmi a casa. Sono protetto, e qualcuno mi comprende". La tradizione dice che quando abbracciamo qualcuno in modo sincero, guadagniamo un giorno di vita.
  • La memoria serve a proteggerci dal pericolo, a insegnarci a vivere con gli altri, a trovare nutrimento, a crescere, a trasmettere alla generazione successiva tutto ciò che abbiamo appreso. E tuttavia non è la materia principale della vita.
  • Le cose cominciano a incastrarsi alla perfezione quando siamo concentrati su ciò che vogliamo.
  • Sarò in grado di amare al di sopra di ogni delusione. A dare anche quando sarò spogliato di tutto. Ad asciugare lacrime anche quando starò ancora piangendo. A credere anche quando sarò nel dubbio.
  • Qualcuno ha detto che le lacrime sono il sangue dell'anima. (p. 84)
  • Se dovessi darti un consiglio, ti direi: non lasciarti intimidire dalle opinioni altrui. Poiché solo la mediocrità cerca conferme, affronta i rischi e fa quello che desideri. (p. 94)
  • La vita non è la stazione bensì il treno. (p. 110)
  • Chi conosce Dio non lo descrive. Chi descrive Dio non lo conosce. (p. 122)
  • Impariamo nel passato, ma non siamo il risultato di quell'apprendimento. Soffriamo nel passato, amiamo nel passato, piangiamo e sorridiamo nel passato. Ma, nel presente, quelle esperienze sono inutilizzabili. Il presente ha le sue sfide, il suo bene e il suo male. È sbagliato incolpare o ringraziare il passato per ciò che accade ora. (p. 125)
  • Siamo ciò che desideriamo di essere. Incolpare gli altri è assai facile. Puoi passare l'intera vita incolpando il mondo, ma i tuoi successi o le tue sconfitte dipenderanno esclusivamente da te. (p. 126)
  • Il perdono deve venire dal profondo della tua anima, quell'anima che trasmigra da un corpo all'altro e, a mano a mano che viaggia nel tempo inesistente e nello spazio infinito, seguita ad apprendere. (p. 164)
  • Anche l'assenza di una risposta è una risposta. (p. 222)
  • Tu sei una parte di me, quella più importante, quella che resta indietro. Non tornerò mai ad essere la donna che ero prima.

Incipit di alcune opere[modifica]

Le Valchirie[modifica]

Stava guidando da quasi sei ore. Per l'ennesima volta, domandò alla compagna seduta accanto se quella fosse la strada giusta.
Per l'ennesima volta, la donna consultò la carta. Sì, era la strada giusta – nonostante il paesaggio intorno fosse verdeggiante e vi scorresse un fiume, e la strada apparisse fiancheggiata da alberi.
"È meglio fermarci in una stazione di servizio e domandare," disse lei.
Proseguirono in silenzio, ascoltando vecchie canzoni alla radio. Chris sapeva che non c'era bisogno di sostare in una stazione di servizio, perché stavano procedendo nella direzione giusta, sebbene lo scenario che li circondava risultasse piuttosto differente da quello che un viaggiatore si sarebbe aspettato. In qualsiasi caso, conosceva bene il compagno – Paulo era un tipo ansioso e diffidente, e aveva la convinzione che si fosse sbagliata nell'interpretare la mappa. Di sicuro, se avessero interpellato qualcuno, si sarebbe tranquillizzato.

Bibliografia[modifica]

  • Paulo Coelho, Aleph, traduzione di Rita Desti, Bompiani, Milano, 2011. ISBN 9788845268182
  • Paulo Coelho, Brida, traduzione di Rita Desti, Bompiani, Milano, 2008. ISBN 9788845261701
  • Paulo Coelho, Il Cammino di Santiago, traduzione di Rita Desti, Bompiani, Milano, 2001. ISBN 884524847X
  • Paulo Coelho, Il vincitore è solo, traduzione di Rita Desti, Bompiani, Milano, 2009. ISBN 8845262790
  • Paulo Coelho, L'Alchimista, traduzione di Rita Desti, Bompiani, Milano, 1995. ISBN 8845226573
  • Paulo Coelho, Le Valchirie, traduzione di Rita Desti, Bompiani, Milano, 2010. ISBN 9788845265808
  • Paulo Coelho, Lo Zahir, traduzione di Rita Desti, Bompiani, Milano, 2005. ISBN 884523424X
  • Paulo Coelho, Manuale del guerriero della luce, traduzione di Rita Desti, Bompiani, Milano, 1997. ISBN 8845231836
  • Paulo Coelho, Monte Cinque, traduzione di Rita Desti, Bompiani, Milano, 1998. ISBN 8845235890
  • Paulo Coelho, Sono come il fiume che scorre. Pensieri e riflessioni 1998-2005, traduzione di Rita Desti, Bompiani, Milano, 2006.
  • Paulo Coelho, Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto, traduzione di Rita Desti, Bompiani, Milano, 1996. ISBN 8845229041
  • Paulo Coelho, Undici minuti, traduzione di Rita Desti, Bompiani, Milano, 2003. ISBN 8845254712
  • Paulo Coelho, Veronika decide di morire, traduzione di Rita Desti, Bompiani, Milano, 1999. ISBN 8845241599

Altri progetti[modifica]

Opere[modifica]