Massa
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Citazioni sulla folla e la massa.
Citazioni
[modifica]- Allora specialmente ritirati in te medesimo, quando sei costretto a stare fra la turba. (Epicuro)
- Avevano tanta esperienza della vita da conoscere quanto importi ispirare alle masse reverenza e prestigio e quanto tale scopo s'ottenga più con mezzucci puerili che non con l'effettiva grandezza. La genialità vera va posta nell'elaborazione dei piani grandiosi che il capo coordina in solitudine e non dev'esser data in pasto alla folla, che d'ogni cosa non comprende se non l'esteriorità più grossa ed immediata. (Ettore Cantoni)
- Camminava in una strada lunga e dritta, popolata appena da una frazione di una moltitudine immensa; ma tutt'intorno, sempre più avanti, fino ai limiti dell'orizzonte nascosto dalle enormi pile di mattoni, sentiva la potenza numerica della massa umana. Sciamavano fitti come locuste, laboriosi come formiche, inconsapevoli come una forza naturale, aprendosi una via, ciechi, ordinati, assorti, inaccessibili al sentimento, alla logica e forse anche al terrore. (Joseph Conrad)
- Certo che non voglio vivere tra la turba: la mediocrità mi fa una paura mortale. (Giacomo Leopardi)
- Ci si può perfino confondere nella folla, ma sempre con l'assoluta convinzione di essere soltanto un osservatore e di non appartenere a essa. (Fëdor Dostoevskij)
- Ci sono definizioni diverse per il processo con il quale un individuo si confonde nella massa o accetta di consegnarle parti di sé. E siccome noi siamo uomini di letteratura, ne sceglierò una conforme ai nostri interessi. Ho l'impressione che ci trasformiamo in «massa» nel momento in cui rinunciamo a pensare, a elaborare le cose secondo un nostro lessico, e accettiamo automaticamente e senza critiche espressioni terminologiche e un linguaggio dettatoci da altri. Io mi trasformo in «massa» quando cesso di formulare con le mie parole compromessi e scelte morali che sono disposto a compiere. (David Grossman)
- Colui che facilmente si sposa alla folla, conosce le gioie febbrili di cui resteranno eternamente privati sia l'egoista, chiuso come un forziere, sia il pigro, rintanato come un mollusco. (Charles Baudelaire)
- È impossibile piacere alla moltitudine, se non diventando un pasticcio, o del vino dolce. (Bione di Boristene)
- È la folla come fallo, è l'errore di massa. Non l'erranza. È finita quell'erranza, il nomadismo, il pensiero. Dove c'è qualità si muore. Si tocca il filo rosso. Crepi. È cortocircuito. (Carmelo Bene)
- È misterioso, [...] come i singoli, che però formano la massa, rinuncino alle loro qualità, perdano persino i loro istinti primari. Il singolo ama la propria vita e teme la morte. Tutti insieme fanno spreco della vita e disprezzano la morte. Il singolo non vuole andar soldato né pagare le tasse. Insieme, vanno volontari e vuotano le loro tasche. E una cosa è autentica come l'altra». (Joseph Roth)
- Ero abituato a essere indipendente, a star solo la maggior parte del mio tempo, detestavo la truppa, aborrivo la massa, e tutte quelle urla cento volte, mille volte ripetute dalla stessa bocca. (Thomas Bernhard)
- Forse è solo lo spirito della massa. Dare addosso all'individuo. (Stephen King)
- Grande manifestazione politica, spalti gremiti fino all'ultimo posto, un enorme tappeto di uomini e di facce sino alle file più alte, l'oratore nel pieno del suo slancio. Dice: «Di tutto ha colpa la massificazione». Uragano di applausi. (Alexander Mitscherlich)
- Il contagio è pericolosissimo nella folla. Bisogna o imitare i viziosi o odiarli. (Michel de Montaigne)
- Il naso è l'immaginazione della massa. Dal quale, sempre e comunque, essa si lascia tranquillamente menare. (Edgar Allan Poe)
- In una riunione di massa il pensiero è eliminato. E siccome è proprio questo lo stato mentale che io voglio, perché fa della folla una vera cassa armonica che vibra ai miei discorsi, io ordino a tutti di assistere alle riunioni... (Adolf Hitler)
- Io, invece, voglio essere laticlavo, quella fascia piccola e lucente che fa apparire il resto [nella trama della tunica] elegante e bello. Perché allora mi dici: «Fatti simile alla folla?» E come rimarrò laticlavo? (Epitteto)
- L'unica persona che sia più saggia di uno qualsiasi è la massa. (Napoleone Bonaparte)
- L'uomo s'insinua nella folla chiassosa per soffocare il tumulto del proprio silenzio. (Rabindranath Tagore)
- La folla ama il sistema. La folla vuole afferrare tutta la verità, e siccome non può comprenderla, crede volentieri. (Lev Tolstoj)
- La folla è come l'acqua che fugge le alte cime; | dove non è il suo livello essa non giunge mai. | Senza prendere per piacerle una pena inutile, | non mettere scale al tuo pensiero ardito. (Théophile Gautier)
- La folla fonda le sue opinioni sulle cose più incerte. (Tito Livio)
- La folla ha questa natura: o serve umilmente, o superbamente comanda; né sa allontanarsi modestamente dalla giusta libertà, né goderla nella sua pienezza. (Tito Livio)
- La grande massa è sempre pronta a rotolare verso la parte ove al momento sta il peso del potere. (Stefan Zweig)
- La massa giunta al potere, ricettiva com'è per i semplici, universali ideali di giustizia e di una potenza statale onnipotente, tende sempre, regolarmente, a sottomettersi a un tiranno popolare. (Heinrich von Treitschke)
- La massa ha scarsissima capacità di giudizio e assai poca memoria. (Arthur Schopenhauer)
- La massa per me non è altro che un gregge di pecore, finché non è organizzata. Non sono affatto contro di essa. Soltanto nego che essa possa governarsi da sé. Ma se la si conduce, bisogna reggerla con due redini: entusiasmo e interesse. Chi si serve solo di uno dei due, corre pericolo. (Benito Mussolini)
- La massa può amare un poeta solo per malinteso. (Jean Cocteau)
- La teoria diviene una forza materiale non appena si impadronisce delle masse. (Karl Marx)
- Le folle applaudono sempre con una sadica soddisfazione il crollo degli idoli. (Francesco Saverio Borrelli)
- Non si deve mai essere d'accordo con la massa, neanche quando ha ragione. (Emil Cioran)
- Non si sa bene come avvenga quel mutamento che in certe circostanze trasforma degli uomini coscienti in una massa consenziente, capace di qualunque eccesso nel bene come nel male, e incapace di ragionare, anche quando gli uomini di cui è formata non han coltivato nulla nella vita quanto la misura e la ponderatezza. (Robert Musil)
- Non vi sono dubbi sul fatto che la folla venga intesa come agente di violenza alla stessa stregua di un individuo: anch'essa è detta comunemente «cieca», «accecata», «scatenata» e simili. L'omogeneità è tale che la folla può esser considerata l'analogo collettivo dell'uomo violento. (Sergio Cotta)
- Nulla è tanto imprevedibile come le reazioni della massa. (Tito Livio, attribuita a Filippo V di Macedonia)
- Odio il privilegio e il monopolio. Qualunque cosa non possa essere condivisa con le masse per me è tabù. (Mahatma Gandhi)
- Per le strade, la folla variopinta ed eterogenea fa pensare a certe scene dell'Inferno, come se una maledizione l'avesse condannata a vagare senza sosta, a mangiare panini sotto gli archi medievali, a sedere sul piedistallo dei monumenti. Passano come greggi intontite e disperate, a volte guidate da qualche energico prete. Juan Rodolfo Wilcock)
- Qualunque cosa faccia del rumore è gradita alla folla. (Charles Dickens)
- Quando agisci come la moltitudine, poni te stesso al suo livello. (Epitteto)
- Quando sono necessari gli asini. – Non si spingerà la folla a gridare osanna se non si entrerà nella città cavalcando un asino. (Friedrich Nietzsche)
- Quando una massa ignorante si mette a voler vedere con i propri occhi, è fin troppo facile che veda lucciole per lanterne. Però quando formula i suoi giudizi, come di solito fa, con l'intuito del suo grande e generoso cuore, le conclusioni a cui arriva sono spesso tanto profonde e tanto giuste da posseder gli stessi caratteri delle verità rivelate per via soprannaturale. (Nathaniel Hawthorne)
- Quelle folle accorrevano per fare da scudo alla propria morte. Farsi folla significa tenere lontana la morte. Uscire dalla folla significa rischiare la morte individuale, affrontare la morte solitaria. Quelle folle accorrevano soprattutto per questa ragione. Erano lì proprio per essere folla. (Don DeLillo)
- Rido della felicità delle masse, perché il mio piccolo cervello non concepisce una massa felice composta d'individui non felici. (Giacomo Leopardi)
- Rimanere nascosto nella folla è sublime; passare di generazione in generazione, ignorato dalla moltitudine, è doppiamente sublime. (Thomas de Quincey)
- Se avessi voluto seguire la moltitudine, non mi sarei dato alla filosofia. (Crisippo di Soli)
- Se le grandi masse fossero così trasparenti, così compatte fin nei singoli atomi come sostiene la propaganda dello Stato, basterebbero tanti poliziotti quanti sono i cani che servono ad un pastore per le sue greggi. Ma le cose stanno diversamente, poiché tra il grigio delle pecore si celano i lupi, vale a dire quegli esseri che non hanno dimenticato che cos'è la libertà. E non soltanto questi lupi sono forti in sé stessi, c'è anche il rischio che, un brutto giorno, essi trasmettano le loro qualità alla massa e che il gregge si trasformi in un branco. È questo l'incubo dei potenti. (Ernst Jünger)
- Se tra quegli oggetti comunemente odiati uno ne esiste di cui io possa tranquillamente affermare che lo guardo con disprezzo e con scherno, questo è quel gran nemico della ragione, della virtù e della religione, che è la moltitudine; quel mostro numeroso, che preso nelle sue singole parti sembra composto d'uomini, di creature di Dio dotate della ragione, ma confuso insieme forma un'unica grossa bestia, e una mostruosità più prodigiosa dell'Idra; non è mancanza di carità chiamare stolti costoro, tale è l'appellativo che ricevono da tutti gli scrittori sacri, inserito da Salomone nella Scrittura canonica, ed è un punto di fede per noi pensarla così. E nel nome della moltitudine non includo solo la gente di qualità bassa e inferiore: vi è una plebaglia perfino tra la gente ben nata, una specie di menti plebee, la cui fantasia si muove con l'identica ruota; uomini proprio al livello stesso dei lavoratori manuali, sebbene la loro fortuna in un certo modo indori le loro infermità, e la loro borsa compensi la loro balordaggine. (Thomas Browne)
- Sono sempre più convinto che le mentalità sorgono dalle esperienze di massa. Ma gli uomini hanno colpa delle loro esperienze di massa? Non vi incorrono assolutamente indifesi? Come dev'essere fatto un uomo per potersene proteggere? Ecco quello che veramente m'interessa in Karl Kraus. Bisogna forse poter formare masse proprie per essere immuni dalle altre? (Elias Canetti)
- Tracciando una distinzione fra un popolo e una massa, scopriremo che un popolo istigato all'azione è una massa; mentre una massa, che cerca di pensare, si stempera in un popolo. (Edgar Allan Poe)
- Tutte le volte che in seguito si è ritrovato in una calca di persone si è risvegliata in lui questa sensazione di piccolezza, isolamento e di un'insignificanza molto vicina al niente. – Quanta materia simile alla mia si trova qui! Che massa di persone, con cui si fanno stati ed eserciti, allo stesso modo in cui si costruiscono case e torri con tronchi d'albero! (Karl Philipp Moritz)
- Una folla è l'equivalente sociale di un cancro. (Aldous Huxley)
- Guarda... quella gente! Poveri sciocchi... tutti fossilizzati nella stessa direzione!
- La folla ride sempre con te... ma piangerà con te solo per un giorno.
- Noi non sappiamo quanto grande sia la folla e quale forza eserciti... finché non usciamo dal solco, che la stessa, disegna.
- Anche le masse possono sentirsi sole.
- La faccia della folla non ha bisogno di maschere.
- Odio la solitudine perché mi fa provare nostalgia della folla.