Gregorio Nazianzeno

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Gregorio Nazianzeno

San Gregorio Nazianzeno, detto anche Gregorio il Teologo (329 – 390 ca.), vescovo di Costantinopoli e teologo.

Citazioni di Gregorio Nazianzeno[modifica]

  • Cerchiamo di essere come Cristo, giacché anche Cristo è divenuto come noi; di diventare dèi per mezzo di lui, dal momento che lui stesso, per il nostro tramite, è diventato uomo. Prese il peggio su di sé, per farci dono del meglio [...].[1]
  • Dio è diviso senza divisione, se così posso esprimermi, e unito nella divisione. La Divinità è una in tre e tre in una...[2]
  • Dio era sempre, è e sarà, o meglio, è sempre. Infatti l'"era" e il "sarà" indicano dei frammenti del tempo, in rapporto a noi, e della natura transeunte, mentre Dio è sempre, e proprio questo è il nome che dà a se stesso mentre dà l'oracolo a Mosè sulla montagna. Dio infatti, racchiude e possiede in sé tutto l'essere, che non ha avuto principio e non è destinato a finire, un mare di essere, se così si può dire, infinito e illimitato, che oltrepassa ogni idea di tempo e di natura.[3]
  • Non appena concepisco l'Uno, sono illuminato dallo splendore dei Tre; non appena distinguo i Tre ritorno di nuovo all'Uno. Quando penso a uno dei Tre, penso a lui come a un tutto, e i miei occhi si riempiono, e gran parte di ciò che sto pensando mi sfugge. (da Orazione, 40, 41)[4]
  • Se non fossi tuo, o mio Cristo, mi sarebbe stata fatta un'ingiustizia. (da A Cristo, in Poesie, traduzione di Carmelo Crimi e Ivano Costa, Città Nuova, 1999, vol. II, 1, 74)
  • Se sei sano e ricco, allevia il bisogno di chi è malato e povero; se non sei caduto, soccorri chi è caduto e vive nella sofferenza; se sei lieto, consola chi è triste; se sei fortunato, aiuta chi è morso dalla sventura. Da' a Dio una prova di riconoscenza, perché sei uno di quelli che possono beneficare, e non di quelli che hanno bisogno di essere beneficati... Sii ricco non solo di beni, ma anche di pietà; non solo di oro, ma di virtù, o meglio, di questa sola. Supera la fama del tuo prossimo mostrandoti più buono di tutti; renditi Dio per lo sventurato, imitando la misericordia di Dio.[5]
  • Tale è la vita dei mortali; tale la scena del mondo: usciamo dal nulla per vivere; vissuti torniamo al nulla. Che siamo noi? un sogno instabile, un fantasma che non si può afferrare, il volo di un uccello che passa, il vascello che fugge sul mare senza lasciar traccia; polvere, vapore, rugiada del mattino; fiore oggi sbocciato, domani appassito...[6]

Detti[modifica]

  • Il Signore chiede tre cose ad ogni uomo che ha il battesimo: all'anima la retta fede, alla lingua la verità, al corpo la continenza.
  • Se qualcuno non crede che la santa Maria è Madre di Dio, si priva della divinità.
  • Tutta la vita dell'uomo è come un sol giorno per chi è travagliato dal desiderio ardente.

[AAVV, Vita e detti dei padri del deserto, a cura di Luciana Mortari, Roma, Città Nuova, 2005]

Discorsi[modifica]

  • Abbiamo diviso Cristo, noi che tanto amavamo Dio e Cristo! Abbiamo mentito gli uni agli altri a motivo della Verità, abbiamo nutrito sentimenti di odio a causa dell'Amore, ci siamo divisi l'uno dall'altro!
  • Contempla quelle bellezze e lascia che il mormoratore, del tutto ignaro del piano divino, muoia fuori con la sua bestemmia.
  • Convinciamoci che le tribolazioni sono strumento di salvezza.
  • Dio di nessuna cosa tanto si rallegra, come della conversione e della salvezza dell'uomo.
  • E poi non dimentichiamoci di raccomandare al Signore le anime nostre e anche quelle di coloro che ci hanno preceduto nel comune viaggio verso la casa paterna.
  • Egli [Gesù] fu annoverato tra i malfattori per te e per il tuo peccato, e tu diventa giusto per lui.
  • Lasciatemi riposare dalle mie lunghe fatiche, abbiate rispetto dei miei capelli bianchi ... Sono stanco di sentirmi rimproverare la mia condiscendenza, sono stanco di lottare contro i pettegolezzi e contro l'invidia, contro i nemici e contro i nostri. Gli uni mi colpiscono al petto, e fanno un danno minore, perché è facile guardarsi da un nemico che sta di fronte. Gli altri mi spiano alle spalle e arrecano una sofferenza maggiore, perché il colpo inatteso procura una ferita più grave ... Come potrò sopportare questa guerra santa? Bisogna parlare di guerra santa così come si parla di guerra barbara. Come potrei riunire e conciliare questa gente? Levano gli uni contro gli altri le loro sedi e la loro autorità pastorale e il popolo è diviso in due partiti opposti ... Ma non è tutto: anche i continenti li hanno raggiunti nel loro dissenso, e così Oriente e Occidente si sono separati in campi avversi.
  • L'insegnamento effettivamente è come un cibo, il cui possessore è colui che lo distribuisce.
  • Facciamo nostra capitale adottiva non la Gerusalemme terrena, ma la metropoli celeste, non quella che viene calpestata dagli eserciti, ma quella acclamata dagli angeli.
  • Tutto è stato fatto perché voi diveniate come altrettanti soli cioè forza vitale per gli altri uomini. Siate luci perfette dinanzi a quella luce immensa. Sarete inondati del suo splendore soprannaturale.

[Gregorio Nazianzeno, I cinque discorsi teologici, Città Nuova, Roma, 1999]

Citazioni su Gregorio Nazianzeno[modifica]

  • Gregorio di Nazianzo, [...], non si distinse meno per la sua profonda dottrina che per la sua eloquenza, piena di nobiltà e di calore. Egli possedeva a tal segno il dono dell'intelligenza delle sante Scritture e de' più alti misteri, che fra i padri della Chiesa è considerato per la sublimità e per la penetrazione come san Giovanni fra gli Evangelisti. Assicurasi che di tutti gli antichi dottori, ei solo fu quello che non avanzò proposizione alcuna la quale avesse qualche apparente conformità coll'errore. Questi lumi e questa esattezza gli hanno procacciato per eccellenza il titolo di Teologo. (Mathieu-Richard-Auguste Henrion)

Note[modifica]

  1. Da Sulla santa Pasqua, 1, 5. Citato in La teologia dei Padri. Testi dei padri latini greci orientali scelti e ordinati per temi, vol. II, Grazia – Cristo – Santificazione, raccolta di Alfons Hellmann con la consulenza di Heinrich Kraft, edizione italiana accresciuta e curata da Gaspare Mura, traduzione dei padri latini e orientali di Guglielmo Corti, traduzione dei padri greci di Mario Spinelli, Città Nuova Editrice, Roma, 19822, p. 136.
  2. Citato in AA.VV., Il libro delle religioni, traduzione di Anna Carbone, Gribaudo, 2017, p. 216. ISBN 9788858015810
  3. Da Per la festa della Teofania, Discorso 38,7. In Omelie sulla Natività. Discorsi 38-40, introduzione, traduzione e note di Claudio Moreschini, Città Nuova, Roma, 19982, p. 44. ISBN 88-311-3039-0
  4. Citato in Karen Armstrong, Storia di Dio: 4000 anni di religioni monoteiste, traduzione di Aldo Mosca, Marsilio Editori, 1995, p. 126.
  5. Da Discorso per l'amore dei poveri, 14, 8. Citato in Papa Benedetto XVI, Catechesi sui Padri della Chiesa. Da Clemente Romano a Gregorio Magno, prefazione di Giovanni Maria Vian, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 2008 / Città Nuova, Roma, 2008, p. 80. ISBN 978-88-311-7351-3
  6. Dal discorso funebre per il fratello Cesario. Citato in Francesco Pedrina, Musa Greca, Casa Editrice Luigi Trevisini, Milano5, p. 1060.

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