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Partito Comunista Italiano

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Partito Comunista Italiano, partito politico italiano fondato nel 1943 e dissolto nel 1991.

Citazioni sul Partito Comunista Italiano

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  • 70 anni fa le persone morivano per quest'idea [il comunismo] [...], gli iscritti al Partito Comunista a Torino, durante la Resistenza, dovevano resistere alle torture per 8 ore. [I fascisti] Ti toglievano gli occhi coi cucchiaini, ti strappavano le unghie con le pinze. E tu dovevi stare zitto per 8 ore, poi dopo potevi confessare e fare i nomi dei tuoi compagni, perché la direttiva del Partito consentiva a questi di sapere che in 8 ore dovevano scappare. E quegli uomini e quelle donne sono morti per quest'idea. E cos'è la politica oggi? Ma si rivoltano nella tomba, lo capite. (Marco Rizzo)
  • A volte mi chiedo: i dirigenti del vecchio Pci credono realmente nella svolta che hanno fatto o sono dei comunisti entrati nella clandestinità? (Claudio Signorile)
  • Abbiamo capito che la prima cosa da rispettare è la libertà di giudizio, senza sollecitazioni. (Armando Cossutta)
  • [Nel 1975] C'è tanta gente in cerca del primo impiego, donne emarginate, un universo di protesta, al quale il pci è apparso come il partito che può contare per modificare il futuro. (Armando Cossutta)
  • Che il Pci degli anni Settanta fosse un grande apparato, è dire poco. Mai in nessun altro Paese moderno il comunismo aveva avuto una tale schiera di seguaci, gente entusiasta e talvolta di gran qualità. Due milioni gli iscritti, decine di migliaia i funzionari di partito in libro paga, centinaia di deputati e senatori, un minimpero editoriale di quotidiani e settimanali da oltre 600.000 copie a botta, quelle feste dell'«Unità» dove pittori e scrittori importanti facevano a gara ad offrirsi gratuitamente per cucinare le salsicce ai militanti. E mentre votava Pci un italiano su tre, ed erano in mano ai comunisti le amministrazioni delle grandi città, a Torino come a Roma. Così come sono saldamente in mano ai comunisti, e da loro dominate in ogni ripostiglio della vita pubblica, le regioni più ricche, quelle dell'Italia centrale, quelle dove dietro ogni porta palpita una piccola azienda che crea e fa reddito. (Giampiero Mughini)
  • Da questa situazione è uscita la forsennata agitazione anticomunista che da più di dieci anni opprime l'Italia, degradando la nostra lotta politica. Quest'agitazione è particolarmente per l'Italia un assurdo storico e un assurdo politico. È un assurdo storico, perché a tutti è noto che se non vi fossero stati i comunisti sarebbe mancato agli italiani, per la resistenza e la lotta contro il fascismo e nella lotta di liberazione, una delle necessarie guide, forse la più importante. Un assurdo politico, perché il partito comunista non è una piccola trascurabile entità, ma è seguito dalla maggioranza degli operai, da foltissime schiere popolari, da una parte tutt'altro che piccola dell'intellettualità. Metterlo al bando, significa introdurre nel corpo della nazione una scissione che turba e avvelena tutta la vita del paese. (Palmiro Togliatti)
  • [Sul rapporto con le Brigate rosse] Era un rapporto conflittuale perché una parte del P.C., minoritaria, in qualche modo ci era vicina mentre la parte maggioritaria, quella che noi chiamavamo berlingueriana, non voleva modificare più di tanto lo Stato. Quello Stato, e le sue regole democratiche gli andavano bene. (Alberto Franceschini)
  • Fino ad oggi il Partito comunista è stato visto con due prospettive: quella della speranza e quella della paura. Dopo l'episodio di oggi credo che la prospettiva della speranza sia cancellata. [Dopo il picchettaggio di Mirafiori] (Gianni Agnelli)
  • Il partito comunista, contrariamente alle rappresentazioni che talora le vengono date, vive un continuo e serrato dibattito politico. (Aldo Tortorella)
  • Il Pci era finanziato dalle coop in modo dichiarato e quindi legittimo. Ma a Milano, dove partecipavano alla spartizione delle tangenti, abbiamo mandato sotto processo diversi dirigenti comunisti. (Piercamillo Davigo)
  • [Nel 1980] Il pci per ragioni generali, anche di ordine internazionale, è consapevole della difficoltà di risolvere in modo diverso da quello attuale i rapporti tra i partiti. (Guido Bodrato)
  • [Su Mani pulite] Il Pci prima, il Pds poi non hanno mai partecipato al sistema spartitorio dei partiti di governo. Ma questo non basta più a spiegare ciò che sta avvenendo. Forse non abbiamo saputo sottrarci del tutto al patto consociativo. La responsabilità politica collettiva riguarda tutti i dirigenti di quegli anni. (Sergio Chiamparino)
  • Il Pci rappresenta una nuova socialdemocrazia autoritaria, corporativa, che lavora ad aggregare un blocco sociale compatibile con l'interesse capitalistico. (Oreste Scalzone)
  • Il pci si rende benissimo conto che il suo obiettivo politico non converge con l'obiettivo politico della dc. (Guido Bodrato)
  • Il PCI, tra l'esasperazione ideologica della cultura prevalente in questa società di frontiera, non trattiene e non controlla più i settarismi, anche se li combatte, ma nello stesso tempo non affronta un'aperta e motivata revisione dell'ideologia leninista. Così il virus rivoluzionario, un tempo custodito fra strutture di partito autoritarie in attesa dell'ora X, ora circola nel vuoto aperto a sinistra e non incontra anticorpi. La questione ideologica è stata troppo a lungo svalutata. L'ideologia sarà solo un sistema di cose che si dicono, ma le cose dette pesano. Bisogna spiegare almeno perché erano sbagliate, se non si crede che la degradazione della convivenza sia solo questione di polizia. (Alberto Ronchey)
  • In qualche cassetto ho una tessera del PCI firmata da Enrico Berlinguer, con la falce e il martello; voglio vedere chi venga a dirmi che me ne devo vergognare. (Alessandro Barbero)
  • Io non sono uscito dal Partito Comunista, è il Partito Comunista che è uscito da me. (Carlo Rossella)
  • Iscrivetevi al Partito comunista. Vantaggi: sarete temuti e rispettati; libertà privata totale; ampie possibilità per il futuro; viaggi in comitiva; nessuna perdita in caso di persistenza del Sistema; guadagno in caso di rivoluzione (almeno per i primi tempi); colloquio con i giovani; ammirazione del ceto borghese; ampie facilitazioni sessuali; possibilità di protesta; rapida carriera; firme di manifesti vari; impunità per delitti politici e di opinione; in casi disperati, alone di martirio. (Ennio Flaiano)
  • La storia della cultura antifascista è stata per un lungo tempo, nel corso della Guerra fredda, legata in modo ambiguo al Pci che da una parte si muoveva in difesa della democrazia e dall'altra non spendeva una parola sul regime sovietico. (Marcello Flores)
  • Nella sinistra italiana, e quindi nel Pci, c'era un atteggiamento oggettivamente ostile nei confronti dell'omosessualità. Mi sembra fin troppo semplice ed ovvio citare la tessera negata del partito a Pier Paolo Pasolini, le mille difficoltà di Luchino Visconti... [La ragione] non era tanto una questione legata al moralismo. Si pensava che gli omosessuali fossero ricattabili e che, per essere tollerati dalla polizia, potessero essere "usati". C'era di mezzo il mito della "vigilanza rivoluzionaria", insomma. (Diego Novelli)
  • Nessun altro partito ha dato alla guerra di liberazione nazionale un contributo di azione e di sacrificio, di forze militanti e dirigenti quanto il partito comunista. Tra l'altro perché nessun altro partito disponeva di una organizzazione e di una influenza tra la classe operaia e i lavoratori pari a quelle del nostro. (Pietro Secchia)
  • Noi comunisti non procediamo per bandi o per proclami, ma con argomentazioni fondate sui fatti. (Aldo Tortorella)
  • Non c'era nessuno che mettesse in dubbio, tra i giovani che come me in quegli anni aderirono al Partito comunista, che l'obiettivo finale dovesse essere quello del socialismo, di una trasformazione in senso socialista della società. (Giorgio Napolitano)
  • Non credo affatto che l'ingresso del pci nel Governo possa accrescere, come qualcuno sostiene, il peso e il prestigio internazionale dell'Italia. Noi democristiani non possiamo che rallegrarci del fatto che il pci ha smesso di schierarsi contro l'Europa e contro la Nato. (Francesco Cossiga)
  • Non è che fosse un partito accogliente nemmeno il Pci. Diciamolo. Quando da liceali, ingenuamente, andavamo a chiedere una saletta alla sezione "Stalin", quella del quartiere Sorgenti a Livorno, per le riunioni del movimento studentesco, venivamo messi alla porta senza tanti complimenti. Bisognava insistere. (Paolo Virzì)
  • Partito comunista e confederazioni sindacali rappresentano un blocco politico e sociale di tipo socialdemocratico. (Oreste Scalzone)
  • Portate il mio saluto dappertutto in Italia, portatelo agli operai e ai disoccupati delle officine di Milano, di Torino, di Genova, di tutte le nostre capitali industriali; portate il mio saluto ai forti braccianti e mezzadri della pianura del Po, ai contadini dell'Italia Meridionale; portatelo ai professionisti, agli impiegati che oggi stanno stanno combattendo duramente per il pane una giusta battaglia, portate loro un saluto che li rinfranchi nella lotta che essi debbono affrontare, il quale dica loro ancora una volta in Italia, in seno al popolo italiano è sorta e vive una forza invincibile: la forza del Partito comunista.
    Questa forza nessuno è riuscito ancora né riuscirà a spezzare, ed essa sa di essere chiamata a dare il suo decisivo contributo per guidare le masse del popolo in una lotta redentrice, la quale non potrà concludersi altro che con la nostra vittoria.
    Compagni, al lavoro, alla lotta [slogan comunista]. Le forze cupe della reazione, le forze ostili che anche all'assassinio hanno saputo ricorrere per infrangerci[1], queste forze non prevarranno. (Palmiro Togliatti)
  • Protagonista principale della lotta partigiana e della Resistenza fu la nuova classe dirigente, la classe operaia, ed il contributo maggiore assieme a tutte le altre forze democratiche venne dato dall'avanguardia della classe operaia, il partito comunista. Questo dev'essere detto. Tutte le formazioni partigiane, qualunque fosse il loro colore politico, si sono appoggiate direttamente o indirettamente sulle lotte della classe operaia, dei contadini e dei lavoratori. (Pietro Secchia)
  • Qualcuno era comunista perché c'era il grande partito comunista. Qualcuno era comunista malgrado ci fosse il grande partito comunista. (Giorgio Gaber)
  • Quando Berlusconi ci chiama comunisti è uno sciocco. La nostra generazione si è iscritta al Pci contro lo stalinismo, contro la gerontocrazia sovietica, contro il totalitarismo. (Piero Fassino)
  • Se è stato relativamente facile cambiare nome al PCI è impossibile cambiare nome a Marx. (Gaspare Barbiellini Amidei)
  • Si poteva stare nel Pci senza essere comunisti. Era possibile, è stato così. (Walter Veltroni)
  • Una volta la direzione del Pci era di 21 membri. Tutti avevano diritto alla parola. Adesso sono quasi 300, con un esecutivo di 70 persone. Due o tre persone dicono una cosa, poi si chiude e arrivederci e grazie. (Emanuele Macaluso)
  • [Rivolgendosi a una delegazione del PCI] Voi siete più parlamentari degli stessi parlamentari. [...] Se la reazione avanza il CC del partito si ritira. [...] Ha il partito un piano d'offensiva? Passerà dalla difensiva all'offensiva? Fino a che punto il partito pensa di difendersi e da qual momento passerà all'offensiva? O con il pretesto di evitare "avventure" permetterete che il partito venga messo fuorilegge? Fino a quando il partito ha intenzione di retrocedere? Tutte queste questioni non possono non inquietare la classe operaia di tutto il mondo. [...] Quando si parla degli errori tattici del Partito Comunista Francese e di quello italiano non si tratta di piccole deficienze, della necessità di piccole correzioni, ma intendiamo accennare alla necessità di un deciso cambiamento della strategia e della tattica, di un radicale cambiamento di rotta rispetto al passato. (Andrej Aleksandrovič Ždanov)
  • Chi, se non il pci, cerca i collegamenti più vasti. Noi non ci isoliamo proprio nell'interesse immediato delle classi lavoratrici.
  • Il nostro impegno politico è rivolto alla trasformazione della società italiana.
  • [Sulle elezioni per l'VIII legislatura, successive alla conclusione dell'esperienza del governo di solidarietà nazionale] Io penso che nella gente prevarrà la consapevolezza che senza il Pci al governo, l'Italia dalla stretta non viene fuori: penso prevarrà l'apprezzamento per la prova che abbiamo offerto di responsabilità, di impegno, di capacità di anteporre il bene comune agli interessi di partito.
  • Non siamo pentiti delle scelte compiute anche se abbiamo pagato un prezzo con la flessione elettorale. La nostra linea dell'unità di grandi forze democratiche non deve cambiare, neanche un domani fossimo all'opposizione.
  • Non si può fare appello ad una forza come il pci solo perché un governo il Paese deve pur averlo, e tanto meno perché possa farsi decantare la situazione politica con la parentesi di un governo fondato sulle astensioni.
  • Vogliamo cambiare la direzione politica del Paese senza diventare però subalterni ai disegni altrui.
  • Il Partito comunista è una specie di paese nel paese, una specie di paese pulito e morale in un paese sporco e profondamente immorale.
  • In questo paese non nero, ma solo orribilmente sporco c'è un altro paese. Il paese rosso dei comunisti. In esso è ignota la corruzione, la volontà d'ignoranza, il servilismo. È un'isola dove le coscienze si sono disperatamente difese e dove quindi il comportamento umano è riuscito ancora a conservare l'antica dignità.
  • Voto comunista perché questi uomini diversi che sono i comunisti continuino a lottare per la dignità del lavoratore oltre che per il suo tenore di vita; riescano cioè a trasformare, come vuole la loro tradizione razionale e scientifica, lo Sviluppo e il Progresso.
  • Dice di accettare il metodo democratico, non per convinzione, ma come strumento per liquidare lo Stato democratico.
  • Il pci nella maggioranza? È assurdo credere che si possa conciliare democrazia e dittatura.
  • Il pci non è credibile, è lui che si mette fuori dalla maggioranza, perché il suo modello comunista rimane l'URSS, perché la sua politica estera è legata all'imperialismo sovietico.

Note

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  1. In riferimento all'attentato subìto personalmente due mesi prima, il 14 luglio 1948.

Voci correlate

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Altri progetti

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