Superman (film)

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Superman

Immagine Superman S symbol.svg.
Titolo originale

Superman – The Movie

Lingua originale inglese
Paese USA
Anno 1978
Genere azione, supereroi
Regia Richard Donner
Sceneggiatura Mario Puzo, David Newman, Leslie Newman, Robert Benton, basato sul personaggio creato da Jerry Siegel e Joe Shuster
Produttore Alexander Salkind, Ilya Salkind, Pierre Spengler
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Note
Tema musicale: John Williams

Superman, film statunitense del 1978 con Christopher Reeve, Marlon Brando e Gene Hackman, regia di Richard Donner.

TaglineCrederete che un uomo possa volare

Incipit[modifica]

GIUGNO 1938

JUNE 1938 (Testo in sovrimpressione)

Durante gli anni '30, perfino la grande città di Metropolis soffriva le atroci conseguenze di una crisi economica di portata mondiale. In quei momenti di paura e di confusione, il compito di informare il pubblico era responsabilità del Daily Planet, un grande quotidiano cittadino la cui reputazione di purezza e di verità era diventata un simbolo di speranza per la città di Metropolis. (Bambina) [voce fuori campo]

Frasi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • [Ultime parole] Farai un lungo viaggio, mio piccolo Kal-El. Ma noi non ti lasceremo mai. Nemmeno di fronte alla nostra morte. La ricchezza delle nostre vite sarà tua. Tutto ciò che ho, tutto ciò che ho imparato, tutto ciò che provo, questo e anche di più, appartiene a te, figliolo. Tu mi porterai dentro di te ogni giorno della tua vita. La mia forza diventerà tua, vedrai la mia vita attraverso i tuoi occhi come la tua sarà vista attraverso la mia. Il figlio diventa il padre, e il padre il figlio. Questo è tutto quello che potrò inviarti, Kal-El. (Jor-El)
  • [Ultime parole] Quando ti abbiamo trovato, abbiamo pensato che qualcuno avrebbe cercato di portarti via dopo aver scoperto quello che sapevi fare e questo ci preoccupava molto. Ma poi, quando un uomo invecchia e comincia ad avere una visione diversa diventa tutto più chiaro. E la sola cosa chiara, figliolo, è che tu sei qui per un preciso motivo. Non so quale sia e chi ti abbia mandato, ma forse è perché, ehm... Non lo so. Però una cosa è certa. Non è per fare gol quando giochi. (Jonathan Kent)
  • Possono essere un grande popolo, Kal-El, desiderano esserlo, manca loro soltanto la luce che mostri loro la strada. Per questo motivo soprattutto, per la loro capacità di bene, io ho inviato te. Mio unico figlio. (Jor-El) [a Clark]
  • [Guardando Otis arrivare al nascondiglio] È incredibile che quel cervello possa produrre tanta energia da far muovere quelle gambe. (Lex Luthor)
  • Ehilà! Non funziona l'ascensore? (Superman) [a un rapinatore che si sta arrampicando su un grattacielo con delle ventose]
  • Tutto combacia in qualche modo. Essere qui a Metropolis in questo particolare momento. È come se ci fosse una specie di giustizia crudele: per commettere il crimine del secolo si deve affrontare la sfida del secolo. (Lex Luthor)
  • Voglio che il nome di quel tizio volante sia legato al nostro giornale come il pane al cacio, i fagioli alla pasta, la politica alla corruzione. (Perry White)
  • Signorina Teschmacher, alcuni leggono Guerra e pace e pensano che sia solamente un libro di avventura, altri leggono gli ingredienti su una cartina di chewing gum e scoprono i segreti dell'universo. (Lex Luthor)
  • Lo sai perché il numero duecento è così altamente simbolico sia per me che per te? [...] È il tuo peso e il mio quoziente d'intelligenza. (Lex Luthor) [a Otis]
  • Oh Signore, gli hai dato gli occhi ma essi non vedono. E neanche Superman vede attraverso... il piombo. (Lex Luthor)
  • Guarda quel boy scout troppo cresciuto! (Lex Luthor) [riferito a Superman]
  • È kryptonite, Superman. Un piccolo souvenir del tuo paese natale. Non ho badato a spese per farti sentire a casa tua! (Lex Luthor)
  • La mente batte i muscoli. (Lex Luthor) [a Superman]

Dialoghi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Jor-El: Questa non è una favola, non è il frutto di avventata immaginazione. No, miei buoni amici: questi addebiti che ho esposto oggi a voi, le precise accuse elencate qui contro questi individui, il loro tradimento, il loro scopo finale di sedizione, sono elementi tutti di innegabile realtà. Vi chiedo ora di pronunciare il verdetto sugli imputati. Su Non, questa pazza aberrazione i cui unici mezzi di espressione sono la violenza e lo sterminio. Sulla donna Ursa, la cui perversione e l'odio verso tutta l'umanità hanno minacciato perfino gli infanti del pianeta Krypton. Infine sul Generale Zod, in cui il Consiglio riponeva fiducia, che, incarica di presiedere alla difesa del pianeta Krypton, è il primo architetto del progetto di rivoluzione e autore di questo complotto teso a fondare un nuovo ordine fra noi, che avrebbe avuto lui come capo assoluto. Avete udito le accuse, il Consiglio pronunci ora il suo verdetto.
    Membro del Consiglio 1: Colpevole.
    Membro del Consiglio 2: Colpevole.
    Membro del Consiglio 3: Colpevole.
    Generale Zod: Il voto dev'essere unanime, Jor-El. Pertanto la decisione è ora soltanto tua. Tu solo ci condannerai se vorrai e tu solo verrai ritenuto responsabile da me. Unisciti a noi. Tu sei già stato in disaccordo con il Consiglio in altre occasioni. La tua potrebbe diventare una voce importante nel nuovo ordine seconda soltanto alla mia! Ti offro un'occasione di grandezza, Jor-El! Afferrala! Unisciti a noi! Tu ti inchinerai di fronte a me, Jor-El! Te lo giuro! Anche se ci volesse un'eternità! Un giorno ti inchinerai di fronte a me! Sia tu che, un giorno, i tuoi eredi!!!
  • Lara: Hai finito, Jor-El?
    Jor-El: Quasi. È l’unica soluzione, Lara. Se lui rimane qui con noi… morirà certamente, come noi.
    Lara: Ma perché la Terra? Sono dei primitivi, indietro di migliaia di anni.
    Jor-El: Il vantaggio gli servirà a sopravvivere. La loro atmosfera… lo sosterrà.
    Lara: Contrasterà la loro forza di gravità.
    Jor-El: Sembrerà uno di loro.
    Lara: Ma non sarà uno di loro.
    Jor-El: No. La sua densa struttura molecolare lo renderà forte.
    Lara: Sarà strano, diverso.
    Jor-El: Sarà veloce, praticamente invulnerabile.
    Lara: Sarà isolato, e solo.
    Jor-El: …Lui non sarà solo. Non rimarrà mai solo.
  • Lois: Al tuo paese sono tutti come te?
    Clark: Ehm... No, veramente no.
  • Superman: Niente paura, la reggo io.
    Lois: Lei... Lei mi regge? E chi è che regge lei?
  • Superman: Spero che questo piccolo incidente non le abbia fatto passare la voglia di volare! Statisticamente parlando, è ancora il mezzo più sicuro per viaggiare, lo sapeva?
    Lois: Come no? [Superman sta per andarsene] Aspetti! Chi è... Chi è lei?
    Superman: Un amico.
  • Jor-El: Ti sei rivelato al mondo, molto bene. Sia pure. Ma devi continuare a utilizzare la tua identità segreta.
    Superman: Perché?
    Jor-El: Le ragioni sono due. Primo: non puoi servire l'umanità ventotto ore al giorno.
    Superman: Ventiquattro...
    Jor-El: O ventiquattro, secondo il tempo della Terra. Il tuo aiuto sarebbe richiesto di continuo anche per quelle cose che gli esseri umani potrebbero risolvere da soli. È loro abitudine abusare delle risorse di cui dispongono.
    Superman: E secondo?
    Jor-El: Secondo: i tuoi nemici scopriranno l'unico modo per ferirti, ferendo le persone che tu ami.
    Superman: Grazie padre.
    Jor-El: E infine non punire te stesso per i tuoi impulsi di vanità, impara semplicemente a controllarli. È un difetto comune a tutti, perfino su Krypton. La nostra distruzione poteva essere evitata senza la vanità di alcuni che si consideravano indistruttibili. Senza la vanità in questo momento avrei potuto stringerti fra le mie braccia, figlio mio.
  • Lois: Gradisce un bicchiere di vino?
    Superman: No, no. Non bevo mai quando volo.
  • Lex Luthor: Quando avevo sei anni mio padre mi disse «Figliolo...»
    Miss Teschmacher: «...vattene!»
    Lex Luthor: Ahahah... Prima di quello mi disse: «Figliolo, la borsa può anche crollare, le grandi industrie e le banche possono andare in malora, gli uomini non valgono proprio nulla, ma avranno sempre bisogno di terra, e la pagheranno un occhio pur di averla.» Capito bene che mi disse?

Citazioni su Superman[modifica]

  • Crederete che un uomo possa volare.[1] (frase promozionale)

Note[modifica]

  1. Citato in Roberto Chiavini, Il cinema dei fumetti: dalle origini a Superman returns, Gremese Editore, 2006, p. 80. ISBN 88-8440-442-8

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