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Lyndon B. Johnson

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Lyndon B. Johnson nel 1969

Lyndon Baines Johnson (1908 – 1973), trentaseiesimo presidente degli Stati Uniti d'America.

Citazioni di Lyndon B. Johnson

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  • [Su Jawaharlal Nehru] Forse più di qualsiasi altro leader mondiale, Nehru aveva dato espressione all'aspirazione umana alla pace e che nessun omaggio alla sua memoria può essere più adeguato e appropriato della pace del mondo.[1]
  • Ho chiesto al generale Westmoreland che cosa gli servisse per far fronte a questa crescente aggressione. Me lo ha detto. E noi soddisferemo le sue richieste. Non possiamo essere sconfitti con la forza delle armi. Rimarremo in Vietnam.[2]
  • Io spero e prego ogni giorno che il mondo possa imparare. Quegli incendi che noi non causiamo saranno più grandi. Dobbiamo salvare la libertà ora ad ogni costo. Oppure ogni giorno della nostra libertà sarà perduto.[3]
  • La pace è una cosa molto sfuggente. Non so che cosa abbiano in mente i vietnamiti e non posso indicare con esattezza una data e un luogo. Stiamo cercando costruttivamente, ogni giorno, di giungere ad una soluzione adeguata.[4]
  • Mi sento come un autostoppista colto da una grandinata su un'autostrada del Texas. Non posso scappare. Non posso nascondermi. E non posso farla cessare.[5]
  • Mi sono convinto che per rendere felice la propria moglie bastano due cose: primo, lasciarle credere che può fare a modo suo e, secondo, lasciarglielo fare.[6]
  • [Ngô Đình Diệm] è il Winston Churchill di questo decennio. [...] Combatte il comunismo dovunque, nelle strade e sui sentieri, e quando ha le mani legate continua a combattere con i piedi.[7]
  • Non vorrei mai dare un voto in cambio di un martelletto da presidente.[8][9]
  • Quasi tutti gli alti popoli sono sfiniti e indifesi. Guardano all'America per essere aiutati.[10]
  • [Riferito a Walter Cronkite] Se ho perduto il tuo appoggio, ho perduto quello del Paese.[11]
  • [Sul football americano] Vedere alcuni dei nostri più istruiti ragazzi passare il pomeriggio a picchiarsi mentre migliaia di persone fanno il tifo, dà a fatica il quadro di una nazione che ama la pace.[12]

Dal brindisi a Ngô Đình Diệm

Il brindisi di Johnson al dittatore Ngo Dinh Diem, La Stampa, 18 settembre 1966

  • Esiste una differenza fondamentale tra i capi come voi ed i tiranni che vi sono contrari. Voi siete il simbolo della volontà e del consenso dei governati. I tiranni non sono invece investiti di alcun mandato. Essi governano soltanto con il terrore e l'oppressione. Per non essere frainteso, mi sia permesso di porre in rilievo un argomento: noi non riteniamo che i tiranni scompaiono automaticamente. Iddio aiuta chi si aiuta.
  • La libertà giunge soltanto per coloro che sono disposti a pagare il prezzo che essa richiede. Noi appoggeremo i vostri sforzi. Noi resteremo al vostro fianco. Noi resteremo accanto a voi perché nutriamo per voi rispetto, affetto e fiducia ma, in un senso ancor più elevato, resteremo accanto a voi perché abbiamo un profondo senso della responsabilità verso la causa della libertà universale. Posso già vedere il giorno in cui l'intelligenza e la capacità dei vostri scienziati e tecnici, in numero sempre maggiore, si uniranno a quelle degli scienziati e tecnici del nostro e di altri paesi, per aiutare gli uomini ad elevare il loro sguardo più alto, verso le stelle... Posso già vedere il giorno in cui un Vietnam forte e stabile rappresenterà uno dei prosperi e promettenti capisaldi della libertà in un'Asia di pace.
  • C'è una forza malvagia che si aggira nel mondo. Il suo scopo è di prendere, se può, ciò che noi abbiamo. Oppure, signor presidente, per dirla come la diciamo laggiù tra le mie colline natali, "la volpe è in caccia". La volpe sta andando a caccia di galline e voi, signor presidente, siete nel mezzo del pollaio.

Citazioni su Lyndon B. Johnson

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  • Lyndon Johnson? È un uomo politico! Conosciamo la morale di quella gente: è un gradino più giù di quelli che si inchiappettano i bambini. (Io e Annie)
  • Lyndon B. Johnson. In dubiis pro rodeo.[13] (Marcello Marchesi)
  • Lyndon Johnson. John Wayne andato a male. (Marcello Marchesi)

Note

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  1. Da Johnson svegliato nella notte per la notizia, La Stampa, 28 maggio 1964
  2. Dal comunicato televisivo alla Nazione americana, 28 luglio 1965.
  3. Dalla dichiarazione di guerra al Vietnam del Nord, 1964,
  4. Citato in Westmoreland paga per Johnson, L'Unità, 24 marzo 1968
  5. Citato in Giorgio Faletti, Io sono Dio, p. 7, 2009.
  6. Citato in Selezione dal Reader's Digest, p. 60, febbraio 1971.
  7. Citato in Il brindisi di Johnson al dittatore Ngo Dinh Diem, La Stampa, 18 settembre 1966
  8. Allusione al compito che la Costituzione statunitense assegna al vice-presidente degli Stati Uniti, di presiedere le sedute del Senato.
  9. Citato in Arthur Schlesinger Jr., I mille giorni di Kennedy alla Casa Bianca, Milano, Rizzoli, 1966, p. 64
  10. 1947. Citato in AA.VV., Il libro della Seconda guerra mondiale, traduzione di Sandro Matteoni, Gribaudo, 2022, p. 322. ISBN 9788858041406
  11. Citato in Cronkite: la tv ammazzanotizie, Corriere della sera, 29 gennaio 1997.
  12. Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 67. ISBN 88-8598-826-2
  13. Cfr. locuzione latina: In dubiis pro reo. («nel dubbio [decidere] in favore del [presunto] reo»).

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