Wellerismi

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Il personaggio Sam Weller raffigurato da Kyd (Joseph Clayton Clarke), 1889. Sam Weller è un personaggio del romanzo di Charles Dickens, Il Circolo Picwick, il termine "wellerismo" deriva proprio dal cognome di questo personaggio e di suo padre, Tony Weller.

Raccolta di wellerismi.

Wellerismi[modifica]

Roberto Benigni[modifica]

  • "E il grosso è fatto", disse la mamma di Ferrara quando partorì.
  • "Io prendo il largo", come disse la moglie di Giuliano Ferrara quando lo sposò.
  • Non ce la fo più, come disse quello che fece la popò in mezzo all'ortiche.
  • «Non ho più il fisico», come disse la mamma di Galileo Galilei quando il figlio se ne andò di casa.
  • «Tutto grasso che cola», come dice Ferrara quando suda.

Charles Dickens[modifica]

  • Addoloratissimo di recare un qualunque disturbo, signora, come disse il brigante alla vecchia signora quando la mise sul fuoco. (Sam Weller)
  • All'età mia, sarà un gran colpo, questo è certo; ma io son duro parecchio, questo è che mi consola, come disse il vecchio tacchino quando il pollaiolo gli disse che temeva di dovergli tirare il collo per portarlo al mercato. (Tony Weller)
  • Che poi valga la pena di passar tanti guai per imparar così poco, come disse il ragazzo quando fu arrivato in fondo all'alfabeto. (Tony Weller)
  • Doveva esser così, e così è stato, come disse la vecchia signora dopo che si fu sposato il servitore. (Sam Weller)
  • Io non son troppo abituato a cantare senza lo strumento: ma tutto pel quieto vivere, come disse il marinaio quando fu nominato custode della lanterna del molo. (Sam Weller)
  • Non c'è nulla di così rinfrescante come il sonno, come disse la fantesca prima di sorbirsi il guscio d'ovo pieno di laudano. (Sam Weller)
  • Non ci badate; tutto pel mio meglio, come disse lo scolare pentito quando gli dettero il cavallo. (Tony Weller)
  • Oramai è passata e non c'è più che fare, e questa è una consolazione, come dicono sempre in Turchia, quando tagliano la testa ad uno per un altro. (Sam Weller)
  • Penso che il pover'uomo è vittima della connubiabilità, come disse il cappellano privato di Barba Blù con una lagrima pietosa quando andò a vederlo atterrare. (Sam Weller)
  • Prima gli affari, e i piaceri dopo, come disse il re Riccardo terzo quando ammazzò quell'altro re nella Torre, prima di strangolare i bambini. (Sam Weller)
  • Sicché colgo l'occasione di questo giorno, Maria mia cara, come disse cuel tal debitore che usciva soltanto le domeniche. (Sam Weller)

Stanisław Jerzy Lec[modifica]

  • Disse il defunto: "Non ero esistenzialista."
  • "Eppur si muove!" – gridò il boia incollerito dopo l'esecuzione.
  • "La lepre ama la polenta". Lo dice il cuoco.
  • "Una volta ho vissuto una favola!" disse il Mostro di quella favola.

Proverbi[modifica]

  • Là dove non c'è l'aquila dice il grillo: sono io l'aquila! (malese)
  • "Rosso è il colore dell'amore", disse il pretendente alla sua furba seduttrice. (tedesco)

Italiani[modifica]

  • "I miei datteri sono più dolci", dice il vischio che cresce sulla palma.
  • Sette in un colpo! disse quel sarto che aveva ammazzato sette mosche.
Bolognesi[modifica]
  • Anche questa è fatta disse quello che cavò gli occhi alla moglie.[1]
  • Come disse colui che ferrava le oche: e' ci sarà da fare.[1]
  • Come disse la volpe all'uva: lasciala stare, che è acerba.[1]
Caggianesi[modifica]
  • Domani, domani... dice la cornacchia.[2]
  • Disse il maiale all'asino: manteniamoci puliti![3]
  • Disse il Tempo agli uomini: Ho fretta, me ne vado.[3]
  • Disse la morte: se tu vai a Catania, io verrò a Catania.[3]
  • È uno – disse colui che cecò un occhio alla moglie.[3]
Lucani[modifica]
  • Tempo ci vuole, disse il topo alla noce, ma ti farò un buco.[4]
Napoletani[modifica]
  • Il cilindro di sterco che andava a galla per il mare disse, vedendo l'arancia: "e che cos'è, siamo tutti arance?".[5]
  • Il tempo dice agli uomini: ho fretta, me ne vado.[5]
  • Che te ne pare della minestra? È buona? – È buona – rispose lui –; ma non è cosa da farne fondamento. Non capite che – dice lo spagnolo – sopra una cosa rotonda non si costruisce un buon edificio?[5]
  • Dice il prete: Fate quello che dico io, ma non fate quello che faccio io.[5]
  • Diceva la buonanima della nonnina che quando una giovane non ancora sposata muore va in paradiso e diventa una rosa. Un giorno il giardiniere San Callisto doveva cogliere nel giorno della festività di Cristo un mazzolino di rose: ebbene, quel poveretto fece il giro di tutto il giardino di Cristo e non riuscì a trovare neppure una rosellina.[5]
  • Disse Compare Junno: Non c'è cosa che duri in questo mondo.[5]
  • Disse Dio rivolto a Dio: Lascia fare a Dio![5]
  • Disse Frate Lorenzo: non scherziamo con il cibo.[5]
  • Disse il pappagallo: chi vuole vivere felice vede ciò che va male e non lo deve dire.[5]
  • Disse il riccio al serpente dopo che era entrato nel suo covo: ora che stai stretto, esci fuori.[5]
  • Disse il tonchio alla noce: dammi tempo che ti buco.[5]
  • Disse l'avvocato: A torto o a ragione, da qui deve venir fuori la zuppa e la pigione.[5]
  • Disse la mosca sulla testa del bue: Ariamo![5]
  • Disse la ragazza... quando lo vide: Ehi, che bel capitone senza orecchie![5]
  • Disse la suora di Sant'Anna: sopra le vesti non fa danno. Disse la monaca di Santa Rosa: sotto le vesti fa qualcosa![5]
  • Disse lo scarafaggio: può anche piovere inchiostro: più nero di quello che sono non posso diventare.[5]
  • Disse Mastro Nicola, tutta la ruggine porta via la mola.[5]
  • Disse Pulcinella: Mangiamo, amici miei, e poi beviamo – finché c'è l'olio nella lucerna – Chi sa se all'altro mondo ci vediamo – Chi sa se all'altro mondo c'è taverna![5]
  • Disse Pulcinella: Voglio morire quando tre orologi segneranno la stessa ora.[5]
  • Disse un'anziana arrabbiata: l'inverno finisce alla festa dell'Annunziata. Ma risponde un vecchio: con le cerimonie.[5]
  • È aspro! – Te lo devi bere – disse il sacrestano.[5]
  • E va bene! – disse Donna Lena, quando vide la figlia incinta.[5]
  • Gesù Cristo fa la caffettiera e poi dice: «Trovati il coperchio.»[5]
  • Io sono di poche parole: bofonchiò il pappagallo.[5]
  • La legge è uguale per tutti – disse prosciutto![5]
  • Lavoro, lavoro, ma sempre scalza vado! – disse la gallina.[5]
  • Non giochiamo a far male, gridava il topo fra le grinfie della gatta.[5]
  • Non lamentarti per le avversità, perché ti verrà peggio! disse la vecchia a Nerone.[5]
  • Oggi così va il mondo – disse Raimondo. – Sono apprezzati coloro che non sono letterati, ma i sapienti al giorno d'oggi son tenuti per niente...
  • Ognuno si aiuta con le proprie unghie – disse l'asino![5]
  • San «Tischitosco» con una penna in mano: il popolo fa i progetti e lui li cancella; poi si affaccia da un finestrino e dice: «Lasciatevi buggerare, poveretti!»[5]
  • Va' piano perché vado di fretta – disse monsignore al cocchiere.[5]
  • Vedi di camminare diritto disse il granchio alla figlia.[5]
Siciliani[modifica]
  • Giustamente dunque il saggio disse: Parlami prima perché io ti conosca.
  • Misericordia, dissero i grilli, | quando diedero fuoco alle stoppie.
Tarantini[modifica]
  • Disse la gazza: "che brutta arte è il lavoro".[6]
  • Disse la mosca sopra le corna del bue: "ariamo!"[6]
  • Disse la volpe alla lepre: "chi fa del bene deve essere ucciso".[6]
  • "Dove hai passato l'estate, passa l'inverno", disse la formica alla cicala.[6]
  • Fatti più là, che ora mi sporchi", disse la caldaia al tegame [di terracotta].[6]
  • "La vita è un'affacciata ad una finestra", disse la vecchia.[6]

Spagnoli[modifica]

Asturiani[modifica]
  • Disse la neve alla gelata, cammina tu oggi, che io vado via domani.[7]
Catalani[modifica]
  • Dice il vescovo di Comenja, chi non lavora non mangia.[8]
  • Dice la pentola alla padella: Fatti in là non sporcarmi.[8]

Note[modifica]

  1. a b c Proverbio proposto nella traduzione in lingua italiana, l'originale in dialetto è presente nella voce apposita.
  2. Nell'originale in dialetto: «Crài, crài... rèc' la curnàcchia.» Questo detto fa riferimento al verso della cornacchia che somiglia al caggianese «crài» (domani).
  3. a b c d Proverbio proposto nella traduzione in lingua italiana, l'originale in dialetto è presente nella voce apposita.
  4. Proverbio proposto nella traduzione in lingua italiana, l'originale in dialetto è presente nella voce apposita.
  5. a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af Proverbio proposto nella traduzione in lingua italiana, l'originale in dialetto è presente nella voce apposita.
  6. a b c d e f Proverbio proposto nella traduzione in lingua italiana, l'originale in dialetto è presente nella voce apposita.
  7. Proverbio proposto nella traduzione in lingua italiana, l'originale in dialetto è presente nella voce apposita.
  8. a b Proverbio proposto nella traduzione in lingua italiana, l'originale in dialetto è presente nella voce apposita.

Voci correlate[modifica]

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