Alphonse Karr

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Jean-Baptiste Alphonse Karr

Jean Baptiste Alphonse Karr (1808 – 1890), scrittore francese.

Citazioni di Alphonse Karr[modifica]

  • Abroghiamo la pena di morte, benissimo: ma comincino prima i signori assassini.
    • Se dovessimo abolire la pena capitale, mi piacerebbe vedere cosa farebbero per prima cosa i miei amici assassini.
Si l'on veut abolir la peine de mort en ce cas, que MM. les assassins commencent: qu'ils ne tuent pas, on ne les tuera pas.[1]
  • I lunghi veli, le belle capigliature nere di cui le Genovesi hanno gran cura e di cui sono giustamente orgogliose formano un magnifico accordo e fanno apparir belle le Genovesi a dieci passi di distanza. Più da vicino sono come le altre, sono come tutte: ce n'è alcune belle e le altre sono semplicemente donne: è già molto.[2]
  • In fondo si inventa soltanto con il ricordo.
On n'invente qu'avec le souvenir.[3]
  • La donna, nel paradiso terrestre, ha morso il frutto dell'albero della conoscenza dieci minuti prima dell'uomo: da allora ha sempre conservato quei dieci minuti di vantaggio.[4]
  • La proprietà letteraria è una proprietà.[5]
La propriété littéraire est une propriété.
Plus ça change, plus c'est la même chose.

Attribuite[modifica]

[Citazione errata] Qualcuno attribuisce la frase a Karr. In realtà la citazione è di Voltaire ed è tratta dall'opera Le Mondain (1736). Karr, in Nouvelles guêpes (1853), ha ripetuto e sviluppato lo stesso concetto: «Il superfluo è diventato cosi necessario che molte persone, per procurarselo, considerano il necessario come superfluo».[7][8]

Aforismi sulle donne, sull'uomo e sull'amore[modifica]

  • Ago. Le donne se ne servivano nel tempo in cui capivano ch'era più bello ispirar versi che farne. Molte hanno sostituito l'ago con la penna. Alcune col sigaro. (p. 66)
  • C'è sempre nell'amore molta illusione e molta curiosità.
  • C'è un'età, l'estrema giovinezza, in cui si ama il sesso; una donna ama un uomo, un uomo ama una donna come si prende una bevanda perché si ha sete. Soltanto più tardi si sceglie, si ama la persona, lui perché è lui, lei perché è lei. (p. 19)
  • Con l'immaginazione e con gli ostacoli si può sempre adorare una donna, non è altrettanto facile amarla. (p. 26)
  • Credo ad un saggio quando gli ho sentito dire tre volte "dubito" e due volte "non so". (p. 90)
  • Da molto tempo gli uomini e le donne vivono insieme, e non si conoscono: essi non hanno, gli uni di fronte agli altri, che conoscenze falsissime o per lo meno molto vaghe ed incerte. (p. 40)
  • Diffidate delle gentilezze degli uomini. La donna che vede un uomo ai suoi piedi farà bene a non dimenticare che è proprio questa posizione che Jacques Clément trovò la più comoda per pugnalare Enrico III. (p. 18)
  • Due amanti silenziosi somigliano a due arpe con lo stesso diapason e pronte a confondere le voci in una divina armonia. (p. 50)
  • È quasi impossibile non ingannare gli uomini: essi non domandano altro che d'essere ingannati. Hanno in testa un tipo di donna strana che non somiglia affatto a una donna vera e cui bisogna far di tutto per somigliare, sotto pena di non ottenere la loro preziosa approvazione. (p. 26-27)
  • È ricco chi desidera soltanto ciò che gli fa veramente piacere. (p. 90)
  • Finché si odia si ama ancora. (p. 54)
  • Gli apostoli sono rari, sono tutti padreterni. (p. 82)
  • Gli uomini fanno le leggi, le donne le abrogano. (p. 30)
  • Gli uomini molto giovani amano una donna perché è donna: il sesso rappresenta per loro tutte le grazie, tutte le qualità e i pregi; in amore essi forniscono tutto. Essi non domandano che un pretesto per amare; ma giunge un'età in cui non ci contentiamo più di un pretesto, vogliamo delle ragioni, e delle ottime ragioni. (p. 23)
  • I gusti sono la moneta spicciola dell'amore. (p. 48)
  • Il castigo di coloro che hanno troppo amato le donne consiste nell'amarle sempre. (p. 25)
  • Il matrimonio è il più gran lusso che un uomo possa permettersi. (p. 20)
  • Il matrimonio, dopo l'amore, sarebbe il compimento d'un bel sogno, se troppo spesso non ne fosse la fine. (p. 34)
  • Il più delle volte un'aria di dolcezza o fierezza in una donna, non significa che essa sia dolce o fiera: è semplicemente un modo d'esser bella. (p. 20)
  • I mendicanti derubano i poveri. (p. 90)
  • Io credo nel Dio che ha creato gli uomini, non nel Dio che gli uomini hanno creato. (p. 91)
  • In certe donne che non sono né belle né piacevoli quanto altre, c'è un fascino invincibile che attrae gli uomini e stupisce e fa sdegnare le altre donne le quali non possono rendersene conto, perché esso agisce soltanto sugli uomini. La ragione è che una certa donna è più donna di un'altra come fra due bottiglie di vino delle stesse dimensioni una contiene più aroma ed essenza di vino di un'altra, così in una donna c'è molta più femminilità che in un'altra. (p. 31)
  • L'amicizia di due donne comincia o finisce per essere un complotto contro una terza. (p. 42)
  • L'amicizia fra due persone di sesso diverso o non è nulla o è amore. (p. 59)
  • L'amicizia si tratta per posta meglio che l'amore. (p. 18)
  • L'amore è come quegli alberi all'ombra dei quali muore ogni vegetazione. L'uomo che ama una donna, non soltanto non ama altra cosa, ma neppure ne odia alcuna. Invano egli cerca nelle pieghe del proprio cuore tutte le preferenze, tutte le simpatie, tutte le ripugnanze: tutto ciò è morto, morto d'indifferenza, morto di freddo. (p. 51)
  • L'amore è l'origine, la causa e lo scopo di tutto quanto è grande, nobile e bello. Il volgo crede, secondo la mitologia, che la bellezza sia la madre dell'amore, invece è l'amore che crea la bellezza, è l'amore che dà espressione allo sguardo, grazia al corpo, fascino allo spirito, vibrazione alla voce; l'amore è il sole che fa sbocciare i fiori dell'anima; l'amore produce le nobili ambizioni, l'amore produce il genio. (p. 50)
  • L'amore è la più terribile, ma anche la più onesta delle passioni; è la sola che non possa occuparsi della propria felicità senza comprendervi la felicità di un altro. (p. 48)
  • L'amore è una caccia in cui il cacciatore deve farsi inseguire dalla selvaggina. (p. 46)
  • L'amore nasce di nulla e muore di tutto. (p. 47)
  • L'amore non accorda, e meno ancora deve farsi capire; esso dà, ed è felice di quel che dona. (p. 20)
  • L'attrice che si marita pare che faccia divorzio dal pubblico. (p. 72)
  • L'avvenire appartiene alla Chiesa che avrà le porte più larghe. (p. 92)
  • L'età in cui si divide tutto, è quella in cui non si possiede nulla. (p. 82)
  • L'incertezza è il peggiore dei mali, fino al momento in cui la realtà ce la fa rimpiangere. (p. 81)
  • La bellezza deve essere giudicata non per le proporzioni matematiche del corpo e del viso, ma per l'effetto che produce. (p. 33)
  • La donna che si vede vinta sente un impulso d'odio contro il suo vincitore per quanto possa adorarlo. (p. 29)
  • La donna non è vecchia finché ispira dell'amore. (p. 21)
  • La donna per l'uomo è uno scopo, l'uomo per la donna è un mezzo. (p. 45)
  • La donna possiede (o almeno a tempo mio possedeva, fosse bella o brutta, intelligente o sciocca) un fiuto che non inganna e col quale, credo, legge nel tuo cuore un'ora prima di te. (p. 32)
  • La fedeltà è una virtù da cui vogliamo essere esonerati, ma da cui difficilmente esoneriamo gli altri. (p. 53)
  • La felicità è formata di sventure evitate. (Une faute de bon sens, in "Les femmes")
Des malheurs évités le bonheur se compose.
  • La gelosia è un misto d'amore, d'odio, d'avarizia e d'orgoglio. (p. 48)
  • La gentilezza consiste spesso nel lasciar credere agli altri d'essersi lasciati prendere in trappola da loro. (p. 92)
  • La penitenza è l'ultimo peccato delle donne. (p. 68)
  • Le donne cambiano soltanto al di fuori, giunge un momento in cui la donna che abbiamo visto giocare con la bambola, poi diventar bambola di se stessa, si sveglia chiusa in una pelle rugosa e secca come le sorelle di Fetonte nella scorza dei pioppi, ma di dentro è sempre giovane, l'animo e il cuore non le sono invecchiati; bisogna che ella li mascheri per metterli in armonia con la sua apparenza esterna, come un uomo mascherato da pulcinella si mette uno speciale fischietto in bocca per far la voce del personaggio che rappresenta. (p. 27-28)
  • Le donne hanno inventato l'uso di ammettere, come colore di lutto, il colore più fresco e più bello, il lilla: è il lutto di un dolore molto avanzato, è la transizione dal grigio al rosa. (pp. 54-55)
  • Le donne indovinano tutto, sbagliano solo quando riflettono. (p. 42)
  • Le ingiurie sono molto umilianti per chi le dice, quando non riescono ad umiliare chi le riceve. (p. 80)
  • Le persone troppo cattoliche arrivano facilmente ad essere un po' pagane e nient'affatto cristiane. (p. 91)
  • Molte cose vanno male perché la gente non prende più la professione come scopo, ma come mezzo. (p. 92)
  • Non abbiate vicini se volete vivere in pace con loro. (p. 87)
  • Non è raro vedere una donna arrivare certamente e sicuramente più presto alla verità, con la forza e la spontaneità dell'intuizione e del sentimento improvviso, che un uomo col metodo e il rigore del ragionamento. (p. 42)
  • Per la donna disposta ad amare, è una gran fortuna essere bella, ma per quella che vuole solo essere desiderata, è sufficiente che la si trovi bella. (p. 17)
  • Piano piano si finisce, un brutto giorno, a non amare che se stessi: insulso, freddo e triste amore! (p. 36)
  • Se il Creatore lascia qualche volta cadere uno sguardo sulla terra, egli deve posarlo sopra due amanti. (p. 19)
  • Si ama senza ragione, ci si dimentica senza motivo. (p. 48)
  • Spesso ho detto e sentito dire che l'amore dà intelligenza agli sciocchi: senza dubbio è quella che toglie alle persone intelligenti. (p. 47)
  • Troppi amici, non abbastanza amicizia. (p. 92)
  • Tutti vogliono avere un amico, nessuno si occupa d'essere un amico. (p. 87)
  • Tutte le cose che Dio ha create hanno l'amore per causa e per fine insieme. (p. 64)
  • Una donna è con dignità sposa e vedova, una volta sola. (p. 41)
  • Una donna dovete tenervela solo il tempo necessario per ingannare il vostro predecessore: un momento di più e ad essere ingannato tocca a voi. (p. 22)
  • Una vita senza amore è come un prato senza fiori, come un fiore senza bellezza e senza profumo. (p. 21)
  • Un matrimonio di convenienza è la più sozza, la più ignobile di tutte le prostituzioni. (p. 20)
  • Un segno che siete veramente invecchiato: le ragazze vi dimostrano una confidenza e una sicurezza offensive, sono con voi familiari e perfino naturali. (p. 27)
  • Vi sono creature, che, chiuse in un busto, in un paio di scarpe, in un paio di guanti, hanno la forma di una donna, come l'acqua ha la forma della bottiglia che la contiene. Ma levate busto, scarpe e guanti: le succederà come all'acqua se rompete la bottiglia. (p. 39)
  • Vi sono due cose che le donne non perdonano: il sonno e gli affari. (p. 27)
  • "Vostra moglie è una rosa", dicevano a un poeta cieco. "Lo immaginavo dalle spine", rispose. (p. 18)

Le donne[modifica]

Incipit[modifica]

La nostra epoca è troppo corrotta per non essere austera; è un fenomeno che si riproduce in tutte le epoche analoghe. Mai la morale di carta e i moralisti della penna sono stati così terribilmente severi; – l'amore specialmente ha il privilegio di eccitare il loro odio ufficiale. E quanti ne conosco di questi dottori in ipocrisia che gettano alte grida quando si racconta una buona piccola storia d'amore! – in gran parte perché i loro amori non si potrebbero raccontare.

Citazioni[modifica]

  • Non si prova niente, alle donne: esse non credono che col cuore; è dunque la persuasione che bisogna adoperare con loro – o piuttosto bisogna piacere loro, perchè esse si lasciano convincere da colui che ragiona e non dai suoi ragionamenti.
  • Quando non si tratta che d'amarsi, non c'è pericolo a lasciarsi reciprocamente sedurre dalle grazie e dalle buone qualità l'un dell'altro; – ma, quando si tratta di matrimonio, sarebbe utile che ciascuno sapesse se potrà sopportare i difetti dell'altro.

Promenades hors de mon jardin[modifica]

  • I dialetti vogliono che si rispettino tutti i loro barbarismi con la ferocia che i falsi devoti impiegano a fare adorare un Dio cattivo, ingiusto e ridicolo fatto a loro immagine e somiglianza invece che secondo la tradizione.
  • A Genova le donne camminano, per la strada, con un passo nobile: sono diritte senza rigidezza e sono ben fatte. Il «mezzaro», il grande velo bianco che portano in testa e che cade intorno al viso, le circonda di una nuvola di mussola e lascia libera la vita: le belle capigliature nere di cui hanno gran cura e di cui sono giustamente orgogliose, fanno un bell'effetto d'insieme e le fanno sembrare, a cinque passi di distanza, tutte belle. Avvicinate, sono come dappertutto qualcuna bella, e qualche altra solo donna, che è già una gran cosa.
  • Le chiese di Genova assomigliano, ma più grandi e più belle, a Nôtre-Dame de Lorette. [...] Ma tutte queste magnificenze non hanno niente di religioso: il sole entra brutalmente da grandi finestre, le volte sono quadrate e basse, non si vede la forma ogivale che è nelle nostre chiese, né le vetrate attraverso cui il sole penetra misterioso; dolce musica di colori che si armonizza con la musica dell'organo.
  • Sembra che gli italiani non abbiano nulla da chiedere a Dio. Del resto, è agli esiliati che bisogna chiedere che cosa è la patria, agli amanti infelici che cosa è l'amore, all'inverno che cosa è la rosa. Gli abitanti di Genova hanno sempre sole e rose; vedono sempre il cielo azzurro. Perché dovrebbero pregare?
  • [...] a Genova ci sono molti ricchi. Ma a Genova non si mangia, e non si dà da mangiare, non ci si veste e si va a piedi. [...] Che cosa fanno, allora, i genovesi, col loro denaro? Si fanno costruire una chiesa o un palazzo; la chiesa d'oro, il palazzo di marmo.

Note[modifica]

  1. Da Les Guêpes, gennaio 1849, VI.
  2. Da Sale e pepe, traduzione di Dino Provenzal, Formiggini, 1935, p. 33
  3. Da Les Guêpes, aprile 1841.
  4. Citato in Piccola antologia del pensiero breve, a cura di F. Fontanini, Liguori Editore, 2007.
  5. Dalle Guépes, marzo 1841, citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 539
  6. Citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 205
  7. Citato in Guerrino Oliva, Saggezza antica e moderna. Pensieri, sentenze e massime di tutti i tempi, Ponte nuovo, 19832.
  8. Citato in Fumagalli, Chi l'ha detto, 1921, p. 751.

Bibliografia[modifica]

  • Alphonse Karr, Aforismi sulle donne, sull'uomo e sull'amore, a cura di Massimo Baldini, Newton Compton, Roma, 1993.
  • Alphonse Karr, Le donne, traduzione di Arturo Salucci, Libreria editrice moderna, Genova, 1922.
  • Alphonse Karr, Promenades hors de mon jardin, 1856; citato in Giuseppe Marcenaro, Viaggio in Liguria, Sagep Editrice, Genova, 1983, pp. 93-98

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