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Corano

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Una copia aperta del Corano

Corano, testo sacro della religione dell'Islam, che i musulmani considerano rivelato a Maometto.

In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso.
La lode [appartiene] ad Allah, Signore dei mondi,
il Compassionevole, il Misericordioso,
Re del Giorno del Giudizio.
Te noi adoriamo e a Te chiediamo aiuto.
Guidaci sulla retta via,
la via di coloro che hai colmato di grazia, non di coloro che [sono incorsi] nella [Tua] ira, né degli sviati.[1]

[Il Corano, a cura di Hamza Roberto Piccardo, revisione e controllo dottrinale della Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia, Newton & Compton editori, Roma, 2002. ISBN 88-8289-223-9]

Citazioni

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  • Egli ha creato per voi tutto quello che c'è sulla terra. Poi si è rivolto al cielo e lo ha ordinato in sette cieli. Egli è l'Onnisciente. (II, 29; 2002)
  • E temete il Giorno in cui nessun'anima potrà alcunché per un'altra, in cui non sarà accolta nessuna intercessione e nulla potrà essere compensato. Essi non saranno soccorsi. (II, 48; 2002)
  • In verità coloro che credono, siano essi giudei, nazareni o sabei, tutti coloro che credono in Allah e nell'Ultimo Giorno e compiono il bene riceveranno il compenso presso il loro Signore. Non avranno nulla da temere e non saranno afflitti. (II, 62; 2002)
  • Non abroghiamo un versetto né te lo facciamo dimenticare, senza dartene uno migliore o uguale. (II, 106; 2002)
  • In verità vi sono state vietate le bestie morte, il sangue, la carne di porco e quello su cui sia stato invocato altro nome che quello di Allah. (II, 173; 2002)
  • La carità non consiste nel volgere i volti verso l'Oriente e l'Occidente, ma nel credere in Allah e nell'Ultimo Giorno, negli Angeli, nel Libro e nei Profeti e nel dare, dei propri beni, per amore Suo, ai parenti, agli orfani, ai poveri, ai viandanti diseredati, ai mendicanti e per liberare gli schiavi; assolvere l'orazione e pagare la decima. (II, 177; 2002)
  • O voi che credete, vi è prescritto il digiuno [...]. Ma per coloro che [a stento] potrebbero sopportarlo, c'è un'espiazione: il nutrimento di un povero. E se qualcuno dà di più, è un bene per lui. Ma è meglio per voi digiunare, se lo sapeste! (II, 183 – 184; 2002)
  • Allah vi vuole facilitare e non procurarvi disagio [...]. (II, 185; 2002)
  • Combattete per la causa di Allah contro coloro che vi combattono, ma senza eccessi, ché Allah non ama coloro che eccedono. Uccideteli ovunque li incontriate, e scacciateli da dove vi hanno scacciati: la persecuzione è peggiore dell'omicidio. Ma non attaccateli vicino alla Santa Moschea, fino a che essi non vi abbiano aggredito. Se vi assalgono, uccideteli. Questa è la ricompensa dei miscredenti. Se però cessano, allora Allah è perdonatore, misericordioso. Combatteteli finché non ci sia più persecuzione e il culto sia [reso solo] ad Allah. Se desistono, non ci sia ostilità, a parte contro coloro che prevaricano. Mese sacro per mese sacro e per ogni cosa proibita un contrappasso. Aggredite coloro che vi aggrediscono. Temete Allah e sappiate che Allah è con coloro che Lo temono. (II, 190 – 194; 2002)
  • Può essere che una cosa vi ripugni mentre è per voi un bene, e può essere che amiate una cosa mentre è per voi un male. Dio sa e voi non sapete. (II, 216; 1996)
  • Ti chiedono del vino e del gioco d'azzardo. Di': «In entrambi c'è un grande peccato e qualche vantaggio per gli uomini, ma in entrambi il peccato è maggiore del beneficio!». E ti chiedono: «Cosa dobbiamo dare in elemosina?». Di': «Il sovrappiù». (II, 219; 2002)
  • E ti interrogano a proposito degli orfani. Di': «Far loro del bene è l'azione migliore. E se vi occupate dei loro affari, considerate che sono vostri fratelli!». (II, 220; 2002)
  • Quante volte un piccolo esercito ha sconfitto un esercito grande col permesso di Dio, perché Dio sta con i perseveranti! (II, 249; 1996)
  • Un detto amorevole e il perdono sono migliori dell'elemosina seguita da offesa. (II, 263; 1996)
  • Non sta a te guidarli, ma è Allah che guida chi vuole. E tutto quello che darete nel bene sarà a vostro vantaggio, se darete solo per tendere al Volto di Allah. E tutto quello che darete nel bene vi sarà restituito e non subirete alcun torto. (II, 272; 2002)
  • I credenti non si alleino con i miscredenti, preferendoli ai fedeli. Chi fa ciò contraddice la religione di Allah, a meno che temiate qualche male da parte loro. Allah vi mette in guardia nei Suoi Stessi confronti. Il divenire è verso Allah. (III, 28; 2002)
  • In verità, o Maria, Dio ti ha eletta; ti ha purificata ed eletta tra tutte le donne del mondo. (III, 42; 2003)
  • O Maria, Dio ti annuncia la lieta novella di una Parola proveniente da Lui: il suo nome sarà Gesù figlio di Maria, eminente in questo mondo e nell'Altro, uno dei più vicini a Dio. (III, 45; 2003)
  • Ella [Maria] disse: "Come potrei avere un bambino se mai un uomo mi ha toccata?". Disse: "È così che Dio crea ciò che vuole: quando decide una cosa dice solo "Sii" ed essa è." (III, 47; 2003)
  • In verità, per Allah Gesù è simile ad Adamo che Egli creò dalla polvere, poi disse: «Sii» ed egli fu. (III, 59; 2002)
  • Chi vuole una religione diversa dall'Islàm, il suo culto non sarà accettato, e nell'altra vita sarà tra i perdenti. (III, 85; 2002)
  • Non conseguirete la bontà finché non avrete dato di quel che amate, e tutto quel che voi date, Dio lo conosce. (III, 92; 1996)
  • Sorga tra voi una comunità che inviti al bene, raccomandi le buone consuetudini e proibisca ciò che è riprovevole.
    Ecco coloro che prospereranno. (III, 104; 2002)
  • E risponde loro il Signore: «Io non manderò perduta l'opera di nessun operante fra voi, sia uomo o donna: l'una fa parte dell'altro». (III, 195; 1996)
Io non permetto che il bene, da chiunque di voi, maschio o femmina, sia fatto, vada perduto. Tutti voi siete uguali.[2]
  • [Sulle questioni di eredità] Ecco quello che Allah vi ordina a proposito dei vostri figli: al maschio la parte di due femmine. (IV, 11; 2002)
  • Gli uomini sono preposti alle donne, a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre e perché spendono [per esse] i loro beni. Le [donne] virtuose sono le devote, che proteggono nel segreto quello che Allah ha preservato. Ammonite quelle di cui temete l'insubordinazione, lasciatele sole nei loro letti, battetele. Se poi vi obbediscono, non fate più nulla contro di esse. Allah è altissimo, grande. (IV, 34; 2002)
  • Combattano dunque sul sentiero di Allah, coloro che barattano la vita terrena con l'altra. A chi combatte per la causa di Allah, sia ucciso o vittorioso, daremo presto ricompensa immensa. (IV, 74; 2002)
  • Coloro che credono combattono per la causa di Allah, mentre i miscredenti combattono per la causa degli idoli. Combattete gli alleati di Satana. Deboli sono le astuzie di Satana. (IV, 76; 2002)
  • Non meditano sul Corano? Se provenisse da altri che da Allah, vi avrebbero trovato molte contraddizioni. (IV, 82; 2002)
  • Chi intercede di buona intercessione ne avrà una parte e chi intercede di cattiva intercessione ne sarà responsabile. Allah vigila su tutte le cose. (IV, 85; 2002)
  • Perché vi siete divisi in due fazioni a proposito degli ipocriti? Allah li ha respinti per quello che si sono meritati. Volete forse guidare coloro che Allah ha allontanato? A chi viene allontanato da Allah, non potrai trovare una via. Vorrebbero che foste miscredenti come lo sono loro e allora sareste tutti uguali. Non sceglietevi amici tra loro, finché non emigrano per la causa di Allah. Ma se vi volgono le spalle, allora afferrateli e uccideteli ovunque li troviate. Non sceglietevi tra loro né amici, né alleati, eccetto coloro che si rifugiano presso gente con la quale avete stabilito un accordo, o che vengono da voi con l'angoscia di dovervi combattere o combattere la loro gente. Se Allah avesse voluto, avrebbe dato loro potere su di voi e vi avrebbero combattuti. Pertanto, se rimangono neutrali, non vi combattono e vi offrono la pace, ebbene, Allah non vi concede nulla contro di loro. (IV, 88 – 90; 2002)
  • Non sono eguali i credenti che rimangono nelle loro case (eccetto coloro che sono malati) e coloro che lottano, con la loro vita e i loro beni, per la causa di Allah. A questi Allah ha dato eccellenza su coloro che rimangono nelle loro case e una ricompensa immensa: gradi [di eccellenza che provengono] da Lui, perdono e misericordia, poiché Allah è perdonatore, misericordioso. (IV, 95 – 96; 2002)
  • Chi emigra per la causa di Allah troverà sulla terra molti rifugi ampi e spaziosi. Chi abbandona la sua casa come emigrante verso Allah e il Suo Messaggero, ed è colto dalla morte, avrà presso Allah la ricompensa sua. Allah è perdonatore, misericordioso. Quando siete in viaggio, non ci sarà colpa se abbrevierete l'orazione, se temete che i miscredenti vi attacchino; i miscredenti sono per voi un nemico manifesto. (IV, 100 – 101; 2002)
  • In verità coloro che negano Allah e i Suoi Messaggeri, che vogliono distinguere tra Allah e i Suoi Messaggeri, dicono: "Crediamo in uno e l'altro neghiamo" e vogliono seguire una via intermedia; sono essi i veri miscredenti, e per i miscredenti abbiamo preparato un castigo umiliante. (IV, 150 – 151; 2002)
  • [...] e dissero: «Abbiamo ucciso il Messia Gesù figlio di Maria, il Messaggero di Allah!». Invece non lo hanno né ucciso né crocifisso, ma così parve loro. (IV, 157; 2002)
  • Per questo abbiamo prescritto ai Figli di Israele che chiunque uccida un uomo che non abbia ucciso a sua volta o che non abbia sparso la corruzione sulla terra, sarà come se avesse ucciso l'umanità intera. E chi ne abbia salvato uno, sarà come se avesse salvato tutta l'umanità. I Nostri Messaggeri sono venuti a loro con le prove! Eppure molti di loro commisero eccessi sulla terra.
    La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Allah e al Suo Messaggero e che seminano la corruzione sulla terra è che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra: ecco l'ignominia che li toccherà in questa vita; nell'altra vita avranno castigo immenso, eccetto quelli che si pentono prima di cadere nelle vostre mani. Sappiate, Allah è perdonatore, misericordioso. (V, 32 – 34; 2002)
  • Tagliate la mano al ladro e alla ladra, per punirli di quello che hanno fatto e come sanzione da parte di Allah. Allah è eccelso, saggio. (V, 38; 2002)
  • O Messaggero, non ti affliggere per quelli che ricadono nella miscredenza, dopo che le loro bocche hanno detto: "Noi crediamo", mentre i loro cuori non credevano affatto, e neppure a causa dei giudei, che ascoltano solo per calunniare, che ascoltano per altri che non sono mai venuti da te; stravolgono il senso delle parole e dicono: "Se vi è dato questo, accettatelo; altrimenti siate diffidenti!". Se Allah vuole che un uomo cada nella tentazione, tu non puoi fare niente contro Allah [per proteggerlo].
    Essi sono coloro i cui cuori non ha voluto purificare, avranno l'ignominia in questa vita e un castigo immenso nell'altra. Ascoltano solo per diffamare, avidi di illeciti guadagni. Se vengono da te, sii arbitro tra loro o allontanati. E se ti allontanerai, non potranno mai nuocerti in nulla. Se giudichi, fallo con giustizia, ché Allah ama i giusti. Come mai potranno sceglierti come giudice, quando hanno la Torâh con il giudizio di Allah e dopo di ciò volgere le spalle? Essi non sono credenti! (V, 41 – 43; 2002)
  • O voi che credete, non sceglietevi per alleati i giudei e i nazareni, essi sono alleati gli uni degli altri. E chi li sceglie come alleati è uno di loro. In verità Allah non guida un popolo di ingiusti. (V, 51; 2002)
  • Coloro che credono, i giudei, i sabei o i nazareni e chiunque creda in Allah e nell'Ultimo Giorno e compia il bene, non avranno niente da temere e non saranno afflitti. (V, 69; 2002)
  • Sono certamente miscredenti quelli che dicono: «Allah è il Messia, figlio di Maria!». Mentre il Messia disse: «O Figli di Israele, adorate Allah, mio Signore e vostro Signore». Quanto a chi attribuisce consimili ad Allah, Allah gli preclude il Paradiso, il suo rifugio sarà il Fuoco. Gli ingiusti non avranno chi li soccorra! (V, 72; 2002)
  • Di': «Dovrei forse scegliere per patrono qualcun altro oltre ad Allah, il Creatore dei cieli e della terra, Lui che nutre e non ha bisogno di esser nutrito?». Di': «Mi è stato ordinato di essere il primo a sottomettermi». Non siate mai più associatori. (VI, 14; 2002)
  • Già i messageri che ti hanno preceduto furono tacciati di menzogna. Sopportarono con pazienza accuse e persecuzioni, finché non venne loro il Nostro soccorso. Nessuno può cambiare le parole di Allah. (VI, 34; 2002)
  • Non vi sono sulla terra bestie, né uccelli volanti sulle loro ali, che non formino una nazione come voi uomini; nulla abbiamo tralasciato nel Libro e tutte le creature verranno riunite a suo tempo presso il loro Signore. (VI, 38; 1996)
  • E quando Abramo disse ad Âzar suo padre: «Prendi gl'idoli come divinità? Certo, io vedo te e il tuo popolo in uno sviamento evidente». Così abbiamo mostrato ad Abramo il regno dei cieli e della terra affinché fosse di quelli che credono fermamente. (VI, 74; 2006)
  • Allah è il vostro Signore, Colui che in sei giorni ha creato i cieli e la terra e poi Si è innalzato sul Trono. Ha coperto il giorno con la notte ed essi si susseguono instancabilmente. Il sole e la luna e le stelle sono sottomesse ai Suoi comandi. Non è a Lui che appartengono la creazione e l'ordine? (VII, 54; 2002)
  • E quando Mosè venne al Nostro luogo di convegno, e il suo Signore gli ebbe parlato, disse: «O Signor mio, mostraTi a me, affinché io Ti guardi». Rispose: «No, tu non Mi vedrai, ma guarda il Monte; se rimane al suo posto, tu Mi vedrai». Non appena il suo Signore si manifestò sul Monte esso divenne polvere e Mosè cadde folgorato. Quando ritornò in sé, disse: «Gloria a Te! Io mi pento e sono il primo dei credenti». (VII, 143; 2002)
  • E quando il tuo Signore ispirò agli angeli: "Invero sono con voi: rafforzate coloro che credono. Getterò il terrore nei cuori dei miscredenti: colpiteli tra capo e collo, colpiteli su tutte le falangi! E ciò avvenne perché si erano separati da Allah e dal Suo Messaggero". Allah è severo nel castigo con chi si separa da Lui e dal Suo Messaggero...! Assaggiate questo! I miscredenti avranno il castigo del Fuoco! O voi che credete, quando incontrerete i miscredenti in ordine di battaglia non volgete loro le spalle. Chi in quel giorno volgerà loro le spalle – eccetto il caso di stratagemma per [meglio] combattere o per raggiungere un altro gruppo – incorrerà nella collera di Allah e il suo rifugio sarà l'Inferno. Qual triste rifugio! Non siete certo voi che li avete uccisi: è Allah che li ha uccisi. Quando tiravi non eri tu che tiravi, ma era Allah che tirava, per provare i credenti con bella prova. In verità Allah tutto ascolta e conosce. (VIII, 12 – 17; 2002)
  • Combatteteli finché non ci sia più politeismo, e la religione sia tutta per Allah. Se poi smettono... ebbene, Allah ben osserva quello che fanno. (VIII, 39; 2002)
  • Di fronte ad Allah non ci sono bestie peggiori di coloro che sono miscredenti e che non crederanno mai; coloro con i quali stipulasti un patto e che continuamente lo violano e non sono timorati [di Allah]. [...] Preparate, contro di loro, tutte le forze che potrete [raccogliere] e i cavalli addestrati, per terrorizzare il nemico di Allah e il vostro e altri ancora che voi non conoscete, ma che Allah conosce. Tutto quello che spenderete per la causa di Allah vi sarà restituito e non sarete danneggiati. (VIII, 55 – 60; 2002)
  • O Profeta, incita i credenti alla lotta. Venti di voi, pazienti, ne domineranno duecento e cento di voi avranno il sopravvento su mille miscredenti. Ché in verità è gente che nulla comprende. (VIII, 65; 2002)
  • I miscredenti sono alleati gli uni degli altri. Se non agirete in questo modo, ci saranno disordine e grande corruzione sulla terra. (VIII, 73; 2002)
  • Quando poi siano trascorsi i mesi sacri, uccidete questi associatori ovunque li incontriate, catturateli, assediateli e tendete loro agguati. Se poi si pentono, eseguono l'orazione e pagano la decima, lasciateli andare per la loro strada. Allah è perdonatore, misericordioso. (IX, 5; 2002)
  • O voi che credete, i politeisti sono impurità: non si avvicinino più alla Santa Moschea dopo quest'anno. E non temete la miseria, ché Allah, se vuole, vi arricchirà della Sua grazia. In verità Allah è sapiente, saggio. (IX, 28; 2002)
  • Combattete coloro che non credono in Allah e nell'Ultimo Giorno, che non vietano quello che Allah e il Suo Messaggero hanno vietato, e quelli, tra la gente della Scrittura, che non scelgono la religione della verità, finché non versino umilmente il tributo[3], e siano soggiogati. (IX, 29; 2002)
  • Dicono i giudei: "Esdra è figlio di Allah"; e i nazareni dicono: "Il Messia è figlio di Allah". Questo è ciò che esce dalle loro bocche. Ripetono le parole di quanti già prima di loro furono miscredenti. Li annienti Allah. Quanto sono fuorviati! Hanno preso i loro rabbini, i loro monaci e il Messia figlio di Maria, come signori all'infuori di Allah, quando non era stato loro ordinato se non di adorare un Dio unico. Non vi è dio all'infuori di Lui! Gloria a Lui, ben oltre ciò che Gli associano! (IX, 30 – 31; 2002)
  • Allah ha comprato dai credenti le loro persone e i loro beni [dando] in cambio il Giardino, [poiché] combattono sul sentiero di Allah, uccidono e sono uccisi. (IX, 111; 2002)
  • O voi che credete, combattete i miscredenti che vi stanno attorno, che trovino durezza in voi. Sappiate che Allah è con i timorati. (IX, 123; 2002)
  • In verità, il vostro Signore è Allah, Colui che in sei giorni creò i cieli e la terra, quindi Si innalzò sul trono a governare ogni cosa. Non vi è alcun intercessore senza il Suo permesso.
    Questi è Allah, il vostro Signore: adorateLo. Rifletterete [in proposito]? (X, 3; 2002)
  • Dio in verità non commette nessuna ingiustizia contro gli uomini, sono gli uomini a commettere ingiustizie verso se stessi. (X, 44; 1996)
  • [...] li attende la lieta novella in questa vita e nell'altra. Le parole di Allah non subiscono alterazione, questo è l'immenso successo. (X, 64; 2002)
  • Se il tuo Signore volesse, tutti coloro che sono sulla terra crederebbero. Sta a te costringerli ad essere credenti?
    Nessuno può credere, se Allah non lo permette. Egli destina all'abominio coloro che non ragionano. (X, 99 – 100; 2002)
  • Di': «O uomini! Vi è giunta la verità da parte del vostro Signore. Chi è sulla Retta Via lo è per se stesso, e chi se ne allontana lo fa solo a suo danno. Io non sono responsabile di voi».
    Segui ciò che ti è stato rivelato e sopporta con pazienza, finché Allah giudichi. Egli è il migliore dei giudici. (X, 108 – 109; 2002)
  • È Lui Che ha creato i cieli e la terra in sei giorni – allora [stava] sulle acque il Suo Trono –, per vagliare chi di voi agirà per il bene. E se dici: «Sarete resuscitati dopo la morte», coloro che sono miscredenti certamente diranno: «Questa è magia evidente». (XI, 7; 2002)
  • Non c'è al mondo un solo animale che Dio non lo tenga per il ciuffo della fronte. (XI, 56; 1996)
  • Se il tuo Signore avesse voluto, avrebbe fatto di tutti gli uomini una sola comunità. Invece non smettono di essere in contrasto tra loro,
    eccetto coloro ai quali il tuo Signore ha concesso la Sua misericordia. Per questo li ha creati. Così si realizza la Parola del tuo Signore: «In verità riempirò l'Inferno di uomini e di dèmoni assieme». (XI, 118 – 119; 2002)
  • La vostra astuzia [o donne] è davvero grande! (XII, 28; 2002)
  • Allah cancella quello che vuole e conferma quello che vuole. È presso di Lui la Madre del Libro. (XIII, 39; 2002)
  • Non hai visto a cosa Allah paragona la buona parola? Essa è come un buon albero, la cui radice è salda e i cui rami [sono] nel cielo, e continuamente dà frutti, col permesso di Allah. (XIV, 24 – 25; 2002)
  • Il bestiame lo ha creato per voi; vi dà calore e profitto, vi dà nutrimento. La sera quando tornano alla stalla, la mattina quando vanno al pascolo, sono per voi spettacolo bello da vedere. Trasportano i vostri carichi in paesi che non raggiungereste senza affanno degli animi, poiché il vostro Signore è buono e pietoso: cavalli, muli ed asini per cavalcatura e per ornamento, e altre cose che non conoscete neppure, Egli crea. (XVI, 5 – 8; 1996)
  • E Dio ispirò all'ape: «Fatti case nei monti, negli alberi e in quel che (gli uomini) costruiscono; mangia quindi di tutti i frutti e viaggia mansueta per le vie del tuo Signore!». Dal corpo delle api esce una bevanda di colori svariati [il miele], che contiene guarigione per gli uomini; in questo è sicuramente un Segno per gente che riflette. (XVI, 68 – 69; 1996)
  • Non guardano dunque gli uccelli, costretti da Dio a percorrere l'aria del cielo, ove li sostiene Dio solo? Certo anche in questo sono Segni per la gente che crede. (XVI, 79; 1996)
  • Quando sostituiamo un versetto con un altro – e Allah ben conosce quello che fa scendere – dicono: «Non sei che un impostore». La maggior parte di loro nulla conosce. (XVI, 101; 2002)
  • E di': «È giunta la verità, la falsità è svanita». Invero la falsità è destinata a svanire. (XVII, 81; 2002)
  • Se farete il bene beneficherete voi stessi e se farete il male, lo farete a voi stessi. (XVII, 7; 1996)
  • Partirono entrambi e, dopo essere saliti su una nave, quello [Al-Khidr] vi produsse una falla. Chiese [Mosè]: «Hai prodotto la falla per far annegare tutti quanti? Hai certo commesso qualcosa di atroce!».
    Rispose: «Non ti avevo detto che non avresti avuto pazienza insieme con me?».
    Disse: «Non essere in collera per la mia dimenticanza e non impormi una prova troppo difficile».
    Continuarono insieme e incontrarono un giovanetto che [quello] uccise. Insorse: «Hai ucciso un incolpevole, senza ragione di giustizia? Hai certo commesso un’azione orribile».
    Rispose: «Non ti avevo detto che non avresti avuto pazienza insieme con me?».
    Disse: «Se dopo di ciò ancora ti interrogherò, non mi tenere più insieme con te. Ti prego di scusarmi».
    Continuarono insieme e giunsero nei pressi di un abitato. Chiesero da mangiare agli abitanti, ma costoro rifiutarono l’ospitalità. S’imbatterono poi in un muro che minacciava di crollare e [quello] lo raddrizzò. Disse: «Potresti ben chiedere un salario per quello che hai fatto».
    Disse: «Questa è la separazione. Ti spiegherò il significato di ciò che non hai potuto sopportare con pazienza.
    Per quel che riguarda la nave, apparteneva a povera gente che lavorava sul mare. L’ho danneggiata perché li inseguiva un tiranno che l’avrebbe presa con la forza.
    Il giovane aveva padre e madre credenti, abbiamo voluto impedire che imponesse loro ribellione e miscredenza e abbiamo voluto che il loro Signore desse loro in cambio [un figlio] più puro e più degno di affetto.
    Il muro apparteneva a due orfani della città e alla sua base c’era un tesoro che apparteneva loro. Il loro padre era uomo virtuoso e il tuo Signore volle che raggiungessero la loro età adulta e disseppellissero il loro tesoro; segno questo della misericordia del tuo Signore. Io non l’ho fatto di mia iniziativa. Ecco quello che non hai potuto sopportare con pazienza». (XVIII, 65-82)[4]
  • E gli [a Giovanni Battista] demmo la saggezza fin da fanciullo, tenerezza da parte Nostra e purezza. Era uno dei timorati, amorevole con i suoi genitori, né violento, né disobbediente. Pace su di lui, nel giorno in cui nacque, in quello della sua morte e nel Giorno in cui sarà risuscitato a [nuova] vita. (XIX, 12 – 15; 2002)
  • E rammenta nel libro Maria quando si appartò dalla famiglia in un luogo a oriente. Ella mise una cortina fra sé e loro. Noi le inviammo il Nostro Spirito, che per lei si fece simile a un uomo. Disse: «Mi rifugio da te presso il Misericordioso, se sei timorato». Disse: «Io sono solo un inviato del Signore per donarti un figlio puro.» Disse: «Come potrò avere un figlio, se nessun uomo mi ha toccata e non sono dissoluta?» Disse: «Così sarà! Il Signore ha detto: "Ciò mi è facile e faremo di lui un segno per le genti, e una misericordia da parte Nostra" . È cosa già decisa.» Ella rimase dunque incinta e si allontanò con lui in un luogo appartato. (XIX, 16 – 22; 2006)
  • Ecco Gesù figlio di Maria: parola di verità di cui essi dubitano. (XIX, 35; 2006)
  • [...] non beneficeranno di nessuna intercessione, a parte colui che avrà fatto un patto con il Compassionevole. (XIX, 87; 2002)
  • Noi non t'abbiam rivelato il Corano perché tu patisca,
    bensì soltanto come ammonimento a chi teme,
    rivelazione che vien da Colui che ha creato la terra e i cieli alti.
    Il Misericordioso s'è assiso in gloria sul Trono!
    A Lui appartiene tutto quel ch'è nei cieli e quel ch'è sulla terra e tutto quel ch'è frammezzo, e tutto quel ch'è sotto il suolo.
    È inutile che tu parli ad alta voce! Egli conosce l'intimo tuo e cose ancor più occulte! Non c'è altro Dio che Lui, l'Iddio cui appartengono i nomi più belli. (XX, 1 – 8; 1955)
  • In quel Giorno si potrà godere dell'intercessione solo con il permesso del Compassionevole e da parte di coloro le cui parole saranno da Lui accette. (XX, 109; 2002)
  • Ecco due avversari che polemizzano a proposito del loro Signore. Ai miscredenti saranno tagliate vesti di fuoco e sulle loro teste verrà versata acqua bollente, che fonderà le loro viscere e la loro pelle. Subiranno mazze di ferro, e ogni volta, che vorranno uscirne per la disperazione, vi saranno ricacciati: "Gustate il supplizio della Fornace". (XXII, 19 – 22; 2002)
  • Ti chiedono di affrettare il castigo. Giammai Allah mancherà alla Sua promessa. Invero un solo giorno presso il tuo Signore vale come mille anni di quelli che contate. (XXII, 47; 2002)
  • [...] poi di questa goccia facemmo un'aderenza e dell'aderenza un embrione; dall'embrione creammo le ossa e rivestimmo le ossa di carne. E quindi ne facemmo un'altra creatura. Sia benedetto Allah, il Migliore dei creatori! (XXIII, 14; 2002)
  • Allah è la luce dei cieli e della terra. La Sua luce è come quella di una nicchia in cui si trova una lampada, la lampada è in un cristallo, il cristallo è come un astro brillante; il suo combustibile viene da un albero benedetto, un olivo né orientale né occidentale, il cui olio sembra illuminare senza neppure essere toccato dal fuoco. Luce su luce. Allah guida verso la Sua luce chi vuole Lui e propone agli uomini metafore. Allah è onnisciente. (XXIV, 35; 2002)
  • Non vedi come Dio incalza le nubi, poi le raccoglie, quindi le accatasta, e vedi uscirne la pioggia? Egli fa scendere dal cielo masse di nubi piene di grandine, con cui colpisce chi vuole e che allontana da chi vuole, mentre lo splendore del Suo fulmine toglie quasi la vista. (XXIV, 43; 1996)
  • Dall'acqua Allah ha creato tutti gli animali. Alcuni di loro strisciano sul ventre, altri camminano su due piedi e altri su quattro. (XXIV, 45; 2002)
  • Quelli che si prendono protettori all'infuori di Dio somigliano al ragno che si fa una casa, ma la casa del ragno è la più debole di tutte le case! (XXIX, 41; 1996)
  • Dal cielo dirige le cose della terra e poi tutto risalirà a Lui, in un Giorno che sarà come mille anni del vostro contare. (XXXII, 5; 2002)
  • O Profeta, di' alle tue spose, alle tue figlie e alle donne dei credenti di coprirsi dei loro veli, così da essere riconosciute e non essere molestate. Allah è perdonatore, misericordioso. (XXXIII, 59; 2002)
  • Se gli ipocriti, coloro che hanno un morbo nel cuore e coloro che spargono la sedizione non smettono, ti faremo scendere in guerra contro di loro e rimarranno ben poco nelle tue vicinanze. Maledetti! Ovunque li si troverà saranno presi e messi a morte. (XXXIII, 60 – 61; 2002)
  • Non hai visto che Iddio fa scendere dal cielo l'acqua, con cui produciamo frutti variopinti, e che nei monti sono venature bianche e rosse di varie tinte, e nero corvino; e che uomini, animali e bestiame presentano svariati colori? (XXXV, 27; 1996)
  • Gloria a Colui che ha creato le specie di tutto quello che la terra fa crescere, di loro stessi e di ciò che neppure conoscono. (XXXVI, 36; 2002)
  • Di': «Vorreste forse rinnegare Colui che in due giorni ha creato la terra [e vorreste] attribuirGli consimili? Egli è il Signore dei mondi.
    Ha infisso [sulla terra] le montagne, l'ha benedetta e in quattro giorni di uguale durata ha distribuito gli alimenti»; [questa è la risposta] a coloro che interrogano.
    Poi si rivolse al cielo che era fumo e disse a quello e alla terra: «Venite entrambi, per amore o per forza». Risposero: «Veniamo obbedienti!».
    Stabilì in due giorni i sette cieli e ad ogni cielo assegnò la sua funzione. E abbellimmo il cielo più vicino di luminarie e di una protezione. Questo è il decreto dell'Eccelso, del Sapiente! (XLI, 9 – 12; 2002)
  • Quando [in combattimento] incontrate i miscredenti, colpiteli al collo finché non li abbiate soggiogati, poi legateli strettamente. In seguito liberateli graziosamente o in cambio di un riscatto, finché la guerra non abbia fine. Questo è [l'ordine di Allah]. Se Allah avesse voluto, li avrebbe sconfitti, ma ha voluto mettervi alla prova, gli uni contro gli altri. E farà sì che non vadano perdute le opere di coloro che saranno stati uccisi sulla via di Allah: li guiderà, migliorerà la loro condizione, e li introdurrà nel Paradiso di cui li ha resi edotti. (XLVII, 4 – 6; 2002)
  • Egli è Colui Che ha inviato il Suo Messaggero con la guida e la religione della verità, per farla prevalere su ogni altra religione. Allah è testimone sufficiente. (XLVIII, 28; 2002)
  • O uomini, vi abbiamo creato da un maschio e una femmina e abbiamo fatto di voi popoli e tribù, affinché vi conosceste a vicenda. (XLIX, 13; 2002)
  • Noi abbiamo creato l'uomo e sappiamo che cosa gli sussurri l'anima sua; Noi siamo a lui più vicini della vena che ha nel collo. (L, 16; 1996)
Io sono più vicino all'uomo che la sua stessa aorta.[5]
  • Il cielo, Egli l'ha innalzato ed ha posto la Bilancia. Non trasgredite di fronte alla bilancia, pesate parti giuste e non frodate la bilancia! (LV, 7 – 9; 1996)
  • Non troverai alcuno, tra la gente che crede in Allah e nell'Ultimo Giorno, che sia amico di coloro che si oppongono ad Allah e al Suo Inviato, fossero anche i loro padri, i loro figli, i loro fratelli o appartenessero al loro clan. (LVIII, 22; 2002)
  • Se Noi avessimo fatto scendere questo Corano su una montagna, l'avresti vista umiliarsi e spaccarsi per il timore di Dio. (LIX, 21; 1996)
  • Coloro cui fu affidata la Torâh e che non la osservarono, assomigliano all'asino che porta i libri. Quanto è detestabile la similitudine di coloro che tacciano di menzogna i segni di Allah: Allah non guida gli ingiusti. Di': "O voi che praticate il giudaismo, se pretendete di essere gli alleati di Allah, ad esclusione degli altri uomini, auguratevi la morte, se siete veritieri". Giammai se la augureranno, a causa di quel che hanno commesso le loro mani. Allah ben conosce gli empi. (LXII, 5 – 7; 2002)
  • Gli angeli e lo Spirito ascendono a Lui in un Giorno la cui durata è di cinquantamila anni. (LXX, 4; 2002)
  • Non vedete come Dio ha creato sette cieli sovrapposti e in essi ha posto la luna per luce, il sole per splendore? Iddio vi ha fatto germogliare dalla terra come piante, poi vi farà tornare alla terra, quindi ve ne trarrà risorti. Egli ha disteso per voi la terra come un tappeto, affinché la possiate percorrere su strade spaziose. (LXXI, 15 – 20; 1996)
  • Sareste voi più difficili da creare o il cielo che [Egli] ha edificato?
    Ne ha innalzato la volta e le ha dato perfetta armonia,
    ha fatto oscura la sua notte e ha fatto brillare il chiarore del suo giorno.
    Dopo di ciò ha esteso la terra:
    ne ha tratto l'acqua e i pascoli,
    e le montagne le ha ancorate,
    sì che ne godeste voi e il vostro bestiame. (LXXIX, 27 – 33; 2002)

Di': «Mi rifugio nel Signore degli uomini,
Re degli uomini,
Dio degli uomini,
contro il male del sussurratore furtivo,
che soffia il male nei cuori degli uomini,
che [venga] dai dèmoni o dagli uomini».

[Il Corano, a cura di Hamza Roberto Piccardo, revisione e controllo dottrinale della Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia, Newton & Compton editori, Roma, 2002. ISBN 88-8289-223-9]

Citazioni sul Corano

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  • Come ho scritto nel saggio "Il nemico che trattiamo da amico", è il Corano non mia zia Carolina che ci chiama «cani infedeli» cioè esseri inferiori poi dice che i cani infedeli puzzano come le scimmie e i cammelli e i maiali. È il Corano non mia zia Carolina che umilia le donne e predica la Guerra Santa, la Jihad. Leggetelo bene, quel "Mein Kampf", E qualunque sia la versione ne ricaverete le stesse conclusioni: tutto il male che i figli di Allah compiono contro di noi e contro sé stessi viene da quel libro. È scritto in quel libro. E se dire questo significa vilipendere l'Islam, Signor Giudice del mio Prossimo Processo, si accomodi pure. Mi condanni pure ad anni di prigione. In prigione continuerò a dire ciò che dico ora. E continuerò a ripetere: «Sveglia, Occidente, sveglia! Ci hanno dichiarato la guerra, siamo in guerra! E alla guerra bisogna combattere». (Oriana Fallaci)
  • CORANO. Libro di Maometto che parla solo di donne. (Gustave Flaubert)
  • Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto. A quanto vedo l'Islam è la causa principale della decadenza oggi così evidente nel mondo musulmano, e benché sia meno assurdo del politeismo degli antichi le sue tendenze sociali e politiche sono secondo me più pericolose. Per questo, rispetto al paganesimo, considero l'Islam una forma di decadenza anziché una forma di progresso. (Alexis de Tocqueville)
  • È opinione diffusa in Occidente che nel Corano non esista nulla di mistico né di filosofico, e che filosofi e mistici non gli siano in alcun modo debitori. Ma il problema non sarà qui di discutere quello che gli Occidentali trovano o non trovano nel Corano, quanto di sapere quello che i Musulmani vi hanno di fatto trovato. (Henry Corbin)
  • Gesù era, secondo me, un artista supremo, perché vide ed espresse la Verità; e tale fu Maometto, essendo il Corano la più perfetta creazione di tutta la letteratura araba. (Mahatma Gandhi)
  • Il Corano è un libro che va letto senza pensare ai precetti, magari con in mano un bicchiere di buonissimo vino rosso, lasciandosi trasportare. (Kader Abdolah)
  • Il Corano è un testo che esercita un potente fascino sul musulmano e talvolta anche sul non musulmano. La scansione in lingua araba crea degli stati di quasi trance vissuti sia durante il canto dei muezzin sia durante la recitazione delle preghiere. Diversamente dal francese che nella sua armonia e nella sua misura è una lingua fatta per mormorare, l'arabo, gutturale almeno quanto il tedesco, si presta piuttosto bene all'ingiunzione, all'ordine breve. O comunque è così che viene percepito. (Boualem Sansal)
  • Il Corano è un testo profondamente ed esplicitamente antiebraico. Allah condanna gli ebrei come «i più feroci nemici di coloro che credono». Gli ebrei sono «coloro che Allah ha maledetto», perché «uccidevano ingiustamente i profeti», «praticano l'usura», «con falsi pretesti divorano i beni della gente». Così come Allah «ha trasformato in scimmie e porci», gli ebrei che, in aggiunta, «somigliano a un asino». (Magdi Allam)
  • Il Corano ordina ai servi e agli schiavi d'invocare Allah ogni giorno per i loro padroni, senza pretendere nessuna ricompensa. (Leonid Vasil'evič Solov'ёv)
  • Non c'è nulla nel Corano che giustifichi l'uso della forza per la conversione. (Mahatma Gandhi)
  • Penso che l'estremismo si alimenti di una sostanziale ambiguità insita nel Corano e nell'azione concreta svolta da Maometto. (Magdi Allam)
  • Per quanto riguarda l'aspetto violento del Corano, lo percepisco meno come una disposizione intrinseca – il testo oscilla molto, lungo le sure, tra clemenza e furore – che come una maniera diretta di indirizzarsi alla popolazione: gli anatemi lasciano un segno negli animi più degli inviti all'amore. Le prediche alla moschea vertono sempre su temi duri, come la denuncia della prostituzione, l'apostasia, e promettono le peggiori punizioni a chi contravviene ai precetti del Corano e tradiscono Allah. (Boualem Sansal)
  • – Quello cos'è?
    – È una copia del Corano del XIV secolo.
    – Sei musulmano?
    – No, faccio televisione!
    – Ma allora perché lo tieni?
    – Perché trovo eccezionalmente belle le sue immagini e commovente la sua poesia. (V per Vendetta)
  • Tutto il Corano va seguito, ma non ciecamente. (Nasr Hamid Abu Zayd)
  • Da commerciante analfabeta qual era, il profeta Maometto si avvaleva di scribi per prendere nota della parola del Signore, e sovente lui stesso stentava a decifrare ciò che udiva. Pare che proprio in questo modo una serie di «versi satanici» – passaggi che deificavano idoli pagani – riuscirono a superare l'esame di Maometto e a trovare spazio all'interno del Corano. In seguito il Profeta li espunse, attribuendone la responsabilità a un brutto tiro giocatogli per l'appunto da Satana. Il fatto che per secoli i filosofi islamici abbiano riportato questa storia corrobora tuttavia gli antichi dubbi sulla presunta perfezione della scrittura coranica. E oggi più che mai occorre risollevare questi interrogativi.
  • Il criterio che informa la struttura del Corano sembra essere quello della lunghezza – dalle sure più lunghe, a quelle più corte -, non quello cronologico. Chi mai potrebbe quindi isolare i «primi» versi, e, a maggior ragione, leggervi il messaggio «autentico» del Corano? Il fatto è che dobbiamo rassegnarci all'evidenza che il messaggio del sacro libro è sparso un po' dappertutto al suo interno. Compassione e disprezzo vi convivono. Guardate alla sua visione delle donne: versi carichi d'odio e di speranza si susseguono a distanza di poche righe. Idem dicasi per le differenze di religione. In questo testo apparentemente perfetto, inconfutabile e diretto non esiste contenuto univoco. La perfezione del Corano è quantomeno dubbia.
  • La maggioranza dei musulmani considera il Corano un documento da prendere alla lettera, anziché da interpretare, soffocando così ogni forma di autonomia intellettuale. Persino in Occidente è normale insegnare ai musulmani che il Corano è il manifesto ultimo e definitivo, il Corano è la scrittura «perfetta» che non può essere né analizzata, né messa in discussione, né interpretata, ma solo creduta. La prima parola in assoluto che il profeta Maometto udì dall'arcangelo Gabriele, messaggero di Dio, fu proprio «Recita!», che in talune versioni diventa «Leggi!» Comunque sia, pronunciare i sacri testi a pappagallo è spesso il massimo a cui si spinge la maggioranza di noi. Andare oltre, infatti, rischierebbe di essere... un'interpretazione.
  • La maggioranza dei musulmani non ha idea di cosa sta dicendo mentre recita il Corano, e non perché sia stupida, ma perché l'arabo è una delle lingue più complesse al mondo e una lezione la settimana alla madrasa non è sufficiente per chiarirne i punti oscuri. La parola haram, per esempio, può riferirsi a qualcosa di proibito o a qualcosa di sacro, a seconda della sillaba su cui cade l'accento. Alle complessità della lingua dovete aggiungere la realtà di tutti i giorni.
  • Perché tollerare la farsa di recitare in arabo, se in quella lingua il sacro testo non aveva senso e non faceva vibrare in me nessuna corda? Perché sostenere a priori che le traduzioni del Corano per forza «corrompevano» l'originale? Voglio dire, se il Corano è così univoco e diretto come i puristi ci raccontano, perché allora i suoi insegnamenti non possono essere facilmente tradotti in tutte le altre lingue? E per quale ragione stigmatizzare coloro che tra noi non parlano arabo, quando in tutto il mondo solo il tredici per cento dei musulmani è arabo? In altre parole, quando l'ottantasette per cento non lo è?
  • Oggi mi guardo indietro e ringrazio Dio di essere capitata in un mondo dove il Corano non doveva necessariamente essere il primo e l'ultimo libro a passarmi tra le mani, nemmeno si trattasse dell'unica ricchezza che la vita offre ai credenti.

Note

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  1. «gli sviati» è generalmente interpretato come riferito ai cristiani; «coloro che [sono incorsi] nella [Tua] ira» come riferito ai giudei (cfr. note in 2002, pp. 24-25).
  2. Citato in Umberto Veronesi, Dell'amore e del dolore delle donne, Einaudi, Torino, 2010, p. 36. ISBN 978-88-06-20133-3
  3. «il tributo» (jizya): è il tributo di capitolazione con il quale giudei e cristiani riconoscevano lo Stato islamico. (dalla nota in 2002, p. 170)
  4. Il Sacro Corano - Traduzione italiana - La Caverna, su www.sufi.it. URL consultato il 14 agosto 2018.
  5. Citato in Gianfranco Ravasi, Qohelet e le sette malattie dell'esistenza, Edizioni Qiqajon, Magnano, 2005, p. 59. ISBN 88-8227-172-2

Bibliografia

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  • Antologia del Corano, a cura di Virginia Vacca, La Biblioteca Ideale Tascabile, Milano, 1996. ISBN 88-8111-146-2
  • Il Corano, traduzione di Alessandro Bausani, Sansoni, Firenze, 1955.
  • Il Corano, a cura di Hamza Roberto Piccardo, revisione e controllo dottrinale della Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia, Newton & Compton editori, Roma, 2002. ISBN 88-8289-223-9
  • Il Corano, traduzione e apparati critici di Antonio Ravasio, Rusconi, Milano, 2003.
  • Il Corano, traduzione e apparati critici di Gabriele Mandel, UTET Libreria, Torino, 2006. ISBN 978-88-02-07483-2

Voci correlate

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