Schiavitù

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Il mercato degli schiavi (G. Boulanger, 1886)

Citazioni sugli schiavi e la schiavitù.

Citazioni[modifica]

  • [La schiavitù] altro non è che lo sfruttamento da parte di pochi del lavoro di molti. (Lev Tolstoj)
  • Amici, badate che anche i servi sono uomini e hanno bevuto lo stesso latte, come noi, e non vuol dire nulla se poi mala sorte li colse. (Petronio Arbitro)
  • C'è da dire che certe cose che noi consideriamo peccaminose una volta non lo erano. Una volta la Chiesa non condannava la schiavitù, per esempio (vedi san Paolo, la lettera a Filemone). (Adriana Zarri)
  • C'erano schiavi un tempo | oggetti di carne | animali con due piedi | che nascevano e morivano | servendo bestie con due piedi || Sì | c'erano schiavi un tempo | che in vita | li teneva la speranza | della libertà || Anni e anni sono passati | e ora | quegli schiavi non esistono più || Ma è nato | un nuovo genere di schiavi | schiavi pagati | schiavi saziati | schiavi che ridono | schiavi che vogliono | rimanere schiavi || Questo è il progresso (Alexandros Panagulis)
  • Che la schiavitù non sarebbe durata a lungo se fosse cosa contro natura, è un discorso valido per le cose naturali, cui è proprio seguire l'ordine immutabile dato da Dio: ma l'uomo, al quale è stata lasciata libera la scelta del bene e del male, contravviene assai spesso alla proibizione e sceglie il peggio contro la legge di Dio; e la risoluzione malvagia ha in lui tanto potere che passa in forza di legge ed acquista più autorità che non la natura stessa, si che non c'è empietà né malvagità, per grande che sia, che, a questa stregua, non possa venir stimata virtù e pietà. (Jean Bodin)
  • Cristo non disse nulla sulla schiavitù, in quanto sapeva che la schiavitù non sarebbe stata sradicata fin quando gli uomini non fossero stati apparentati sulla base dell'eguaglianza nella loro qualità di figli di Dio. (Fulton J. Sheen)
  • Dunque, è evidente che taluni sono per natura liberi, altri, schiavi, e che per costoro è giusto essere schiavi. (Aristotele)
  • È terribile quando un solo padrone ha molti schiavi. Ma è forse anche peggio quando un solo schiavo ha molti padroni. (Stanisław Jerzy Lec)
  • Gli schiavi non sono, generalmente parlando, fatti dai tiranni, ma bensì gli schiavi fanno i tiranni. (Ugo Foscolo)
  • I diritti politici nelle mani di un grande corpo di proprietari di schiavi sono i peggiori strumenti di tirannide mai forgiati per l'oppressione dell'umanità. (James Stephen)
  • I figli... nascon per un atto d'amore... o così dovrebbe essere. E Dio vuole che crescano liberi e sani, idonei al lavoro e allo svago, adatti ad affrontare le gioie e le avversità. Insomma, completi. La schiavitù... la vera schiavitù consiste nell'esser privati della possibilità di crescere completi. I derelitti, i diseredati, gli indesiderati sono schiavi, anche se non se ne rendono conto. (Richard Adams)
  • Il commercio dei negri e le naturali conseguenze che ne derivano, si possono giustamente valutare come un'inesauribile riserva di ricchezza e di potere navale per questa nazione [...] il principio primo e il fondamento di tutto il resto, la molla principale che mette in movimento ogni ruota. (Malachy Postlethwayt)
  • Il giorno in cui i contadini saranno educati nel vero, i tiranni e gli schiavi saranno impossibili sulla terra. (Giuseppe Garibaldi)
  • Il proprietario di schiavi si compra il lavoratore come si compra il cavallo. (Karl Marx)
  • Il sofisma di Aristotile: «Lo schiavo merita di essere schiavo perché è incolto» è imposto come una verità, nel fatto, e con la violenza. (Henri Barbusse)
  • Io ho un sogno, che un giorno [...] i figli di coloro che furono schiavi e i figli di coloro che possedettero schiavi potranno sedere insieme al tavolo della fratellanza. (Martin Luther King)
  • Io non ho mai schiavizzato nessuno. I portoghesi non hanno mai messo piede in Africa. I neri venivano catturati dagli stessi neri. (Jair Bolsonaro)
  • L'adozione assoluta del principio per cui nessun uomo, rosso, nero o bianco che sia, può essere proprietà del suo simile. (Toussaint Louverture)
  • L'identità etnica di un popolo non costituisce un patrimonio originario e archetipico, ma è piuttosto una costruzione moderna che si è venuta creando nel corso di lotte interne e di sopraffazioni esterne. (Storia dell'Africa)
  • L'ingiustizia e le calamità, che hanno accompagnato tentativi precipitosi, costituiscono l'obiezione più grave contro i progetti di emancipazione [dalla schiavitù].
    Questa operazione non ha bisogno di essere portata a termine da una rivoluzione violenta che, scontentando tutti, distruggendo ogni proprietà, e collocando tutte le persone in una condizione per la quale non sono adatte, può produrre mali mille volte più grandi di tutti i benefici che ci si possono attendere. (Jeremy Bentham)
  • La riforma [fautrice dello schiavismo] ha un gran numero di giornali al proprio servizio, ma non un solo uomo. (Henry David Thoreau)
  • La schiavitù dei Negri non è una invenzione degli uomini bianchi. Come i Greci rendevano schiavi i Greci; come l'Ebreo spesso consentiva che l'Ebreo si facesse suo signore assoluto; come gli Anglo-Sassoni mercanteggiavano gli Anglo-Sassoni, così la schiatta dei Negri rendea schiavi i suoi propri fratelli. (George Bancroft)
  • La schiavitù ed il commercio degli schiavi sono istituzioni più antiche che i ricordi della umana società; trovansi aver esistito dovunque il selvaggio cacciatore cominciò ad assumere le abitudini della vita pastorale od agricola; e se se ne eccettui l’Australasia, sonosi estese ad ogni parte del globo. Furono esse in vigore appo tutte le nazioni dell'antichità. (George Bancroft)
  • La schiavitù europea fu un nuovo tipo di schiavitù che produsse la crisi delle forme del potere tradizionale basato sulla discendenza e sulla coesione comunitaria. Gli europei, infatti, non catturavano le proprie vittime: erano i capi locali che procuravano i prigionieri da vendere come schiavi. Questa particolare articolazione dei legami sociali africani (che smentisce ogni tesi sulla presunta uniformità del primitivismo) spiega la lunga durata del fenomeno schiavile.
    Dopo l'abolizione della tratta, infatti, la schiavitù in Africa rimane una realtà. Gli schiavi «da tratta» diventano gli schiavi «da capanna», onloso, nel linguaggio locale: onloso significa «nascere nella capanna» e sono di proprietà del capo locale che E alloggia, li nutre e concede loro una moglie. Lo schiavo si riproduce ed è costretto a prestazioni di lavoro. Questi schiavi che non possono più essere venduti vanno a costituire una riserva di forza lavoro per il nuovo sfruttamento del suolo africano all'interno di quello che con un'espressione fin troppo gentile è stato definito il «commercio lecito». Tuttavia, la tratta lascia il suo segno: questa nuova forma di schiavitù all'interno delle società africane non garantisce quei seppur minimi diritti che erano consuetudinari prima dell'arrivo degli europei, come l'accesso alla terra e alle risorse in genere. (Storia dell'Africa)
  • La schiavitù non era stata eliminata affatto, era solo stata allargata fino a comprendere i nove decimi della popolazione. (Charles Bukowski)
  • La vera schiavitù è la condanna all'astensione: Tantalo e non Ercole. (Italo Svevo)
  • Lo schiavo comincia col reclamare giustizia e finisce per volere la sovranità. Ha bisogno di dominare a sua volta. (Albert Camus)
  • Molti contrasti e molte differenze separano e distinguono il mondo antico dal mondo moderno, ma nessuna è così saliente come l'esistenza normale e generale di una classe di schiavi, che costituisce la base ed il sostrato della società antica, ne sostenta, direttamente od indirettamente, gli elementi liberi e diviene perciò la ragione e la condizione di tanti altri contrasti e di tante altre distinzioni. (Ettore Ciccotti)
  • Nessuno è colpevole di essere nato schiavo. Ma lo schiavo al quale non solo sono estranee le aspirazioni alla libertà, ma che giustifica e dipinge a colori rosei la sua schiavitù [...], un tale schiavo è un lacchè e un bruto che desta un senso legittimo di sdegno, di disgusto e ripugnanza. (Lenin)
  • Nessuno è più schiavo di colui che si ritiene libero senza esserlo. (Johann Wolfgang Göethe)
  • Nessuno schiavo è più infelice di quello che mette al mondo figli destinati ad essere schiavi. (Esopo)
  • Noi siamo ancora al basso grado della semi-umanità, ovvero alla schiavitù. (Johann Gottlieb Fichte)
  • Non ci si deve stupire che la viltà dei popoli dei climi caldi li abbia resi quasi sempre schiavi e che il coraggio dei popoli dei climi freddi li abbia mantenuti liberi. È un effetto che deriva dalla sua causa naturale. (Montesquieu)
  • Non è facile spiegare un cambiamento così profondo nell’etica di un popolo [britannico]. Si diceva, un tempo, che lo schiavismo venne bandito soltanto perché non era più redditizio, ma le prove sono tutte in senso contrario: in realtà venne abolito nonostante fosse ancora redditizio. (Niall Ferguson)
  • Non è nella guerra, e nemmeno nella violenza in generale, che bisogna cercare l'origine e la causa della schiavitù. La guerra diventa un possente strumento di schiavitù, quando le condizioni sociali, che l'hanno fatta sorgere e progredire, sviluppandosi anch'esse, sviluppano alla loro volta l'istituzione della schiavitù e moltiplicano gli schiavi. Con l'adozione sempre più estesa e progressiva de' metalli, col convertirsi dell'agricoltura di nomade in fissa, con l'incremento e lo specificarsi de' mestieri, col sorgere del commercio; con le condizioni insomma, che preparano e apportano la proprietà privata della terra e l'accumulazione della ricchezza e una struttura sociale più varia e distinta da maggiori contrasti, sorge sistematicamente e comincia ad avere sempre maggiore incremento la schiavitù; essa stessa mezzo potente di maggiore accumulazione della ricchezza e di più distinti contrasti sociali. (Ettore Ciccotti)
  • Non ha idea di come sia lavorare per qualcun altro, essere una specie di schiavo. Ma io le dico che gli schiavi non sono mai scomparsi in questo paese. Gli hanno solo dato un altro nome: "impiegati". (The Assassination)
  • Non vi è peggior schiavitù di quella che s'ignora. (Ignazio Silone)
  • Non vorrei essere uno schiavo, ma non vorrei neanche essere un padrone. Questo esprime la mia idea di democrazia. (Abraham Lincoln)
  • Nulla denota uno schiavo se non la dipendenza dalla volontà di un altro. (Algernon Sydney)
  • Ogni re deriva da una stirpe di schiavi ed ogni schiavo ha dei re tra i suoi antenati. (Platone)
  • Per essere padrone di se stesso uno deve essere schiavo del sé. (Natalie Clifford Barney)
  • [«Possibile che ancora oggi dobbiamo sentire parlare di schiavitù? Perché?»] Perché non pensiamo a quanto sia facile cascarci dentro. Pensiamo che sia un problema che riguarda gli altri ma, in realtà, se noi nelle relazioni togliamo l’amore, quello che resta è il potere; il potere è la vera alternativa all’amore nelle relazioni. Questo potere, a volte, diventa potere dell’uomo sull’uomo quindi schiavitù. (Gianmario Pagano)
  • Poveretti, forse non sapevano di farmi tanto male: loro erano i padroni, io ero la loro schiava. Come noi siamo abituati a fare il bene, così i negrieri facevano questo, perché era loro abitudine, non per cattiveria. (Giuseppina Bakhita)
  • Questo Paese [gli Stati Uniti d'America] rifiuta ancora di riconoscere d'essere una comunità costruita con il lavoro degli schiavi. (Michael Kimmel)
  • Se mai possiamo affermare che oggi la schiavitù è stata abolita, dobbiamo tale abolizione agli effetti pratici della scienza. (Albert Einstein)
  • Se una società, il Brasile o gli Usa, è stata schiavista per secoli, lo schiavismo permane nel suo organismo come un veleno. Lo puoi abolire per legge, ma dura per generazioni: i bianchi mantengono delle attitudini razziste e i neri restano in una posizione di sottomissione. (Olivier Guez)
  • Solo gli schiavi delle galere si conoscono, tuttavia noi facciamo certamente finta di "non conoscere" gli altri perché essi siano a loro volta costretti a non conoscerci. (Torquato Tasso)
  • Solo modo di conservare la propria dignità nella sottomissione forzata: considerare il capo come una cosa. Ogni uomo è schiavo della necessità, ma lo schiavo cosciente è molto superiore. (Simone Weil)
  • Un cavallo spinto fino al parossismo da un cavaliere armato di speroni dentati non era più schiavo di me alla violenta tirannia del mio temperamento. Un demone possedeva la mia anima, irritandola fino alla follia. Sentivo dentro di me la voce della coscienza; ma se le cedevo per un breve intervallo, era solo per essere strappato via, un momento dopo, da una sorte di turbine - trasportato sulla corrente di un'ira disperata - trastullo delle tempeste suscitate dall'orgoglio. (Mary Shelley)
  • Uno schiavo che non ha coscienza di essere schiavo e che non fa nulla per liberarsi, è veramente uno schiavo. Ma uno schiavo che ha coscienza di essere schiavo e che lotta per liberarsi già non è più schiavo, ma uomo libero. (Lenin)
  • Vi posso assicurare che, se mille, se cento, se dieci uomini, dei quali potrei fare i nomi – se dieci uomini onesti soltanto – sì, se un solo uomo ONESTO, in questo caso del Massachusetts, cessando di tenere degli schiavi, si ritirasse seriamente da questa associazione, e fosse per questo rinchiuso nella prigione della contea, ciò significherebbe l'abolizione dello schiavismo in America. (Henry David Thoreau)

Domenico Losurdo[modifica]

  • Non si tratta neppure del ritorno della schiavitù propria dell'antichità classica. Certo, già a Roma la schiavitù-merce aveva conosciuto un'ampia diffusione. E, tuttavia, lo schiavo poteva ragionevolmente sperare che, se non lui stesso, i figli o i nipoti avrebbero potuto conquistare la libertà e perfino una posizione sociale eminente. Ora, invece, la sua sorte si configura sempre più come una gabbia dalla quale è impossibile evadere. Nella prima metà del Settecento, numerose colonie inglesi in America varano norme che rendono sempre più difficile l'emancipazione degli schiavi.
  • [In Locke] la categoria del contratto può servire a spiegare solo la figura del servant, mentre lo schiavo è tale in conseguenza del diritto di guerra (più esattamente della guerra giusta di cui sono protagonisti gli europei impegnati nelle conquiste coloniali), ovvero di una «manifesta dichiarazione» divina.
  • Ma basta un piccolo mutamento di prospettiva per vedere i codici in una luce diversa: paradossalmente essi miravano a disciplinare i bianchi. Non era al negro ma principalmente al bianco che la legge diceva cosa egli doveva fare; i codici erano per gli occhi e le orecchie dei proprietari di schiavi (talvolta la legge esigeva che i codici fossero pubblicati sui giornali e letti dagli ecclesiastici alle loro congregazioni). Era al bianco che si richiedeva di punire i suoi schiavi fuggiaschi, di prevenire l'assembramento di schiavi, di far rispettare il coprifuoco, di sedere nelle corti speciali e di partecipare al pattugliamento.
  • Giungiamo così a un risultato paradossale, almeno rispetto all'ideologia dominante. L'Occidente è al tempo stesso la cultura che con maggior rigore ed efficacia teorizza e pratica la limitazione del potere, e che con più successo e su scala più larga si è impegnata nello sviluppo della chattel slavery, l'istituto che implica il totale dispiegamento del potere del padrone sugli schiavi ridotti a merce e «natura». E tale paradosso si manifesta in modo particolarmente clamoroso proprio nei paesi di più consolidata tradizione liberale.

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