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Sword Art Online II

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Sword Art Online II, seconda stagione della serie anime Sword Art Online, adattata dai volumi 5 e 6 (Phantom Bullet), 7 (Mother's Rosario) e 8 (Calibur) dell'omonima serie di light novel di Reki Kawahara.

Citazioni tratte dalla serie

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Credere che l'agilità sia l'unica cosa che conta ormai è pura illusione. Certo l'agilità è una statistica importante. Cadenza di fuoco e schivata: per essere forti bastava concentrarsi su queste due abilità, almeno fino ad adesso. Ma oggi è un discorso che appartiene al passato. E agli incapaci che hanno impiegato gli ultimi otto mesi a perfezionare questa abilità dico solo questo: mettetevi il cuore in pace e condoglianze. (XeXeeD)

Episodio 1, Il mondo delle pistole

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  • Intervistatrice: Parteciperà al prossimo Bullet of Bullets?
    XeXeeD: Certo, è ovvio. E partecipare significa puntare alla vittoria.
  • XeXeeD, tu falso vincitore, ora verrai sottoposto al giudizio del vero potere. (Death Gun)
  • È per questo motivo che la cosa più importante è l'abilità del singolo giocatore... (XeXeeD, ultime parole)
  • Questo è il vero potere, questa è la vera forza. Voi poveri sciocchi, ricordate e temete questo nome, il nome che condivido con la mia pistola: Death Gun. (Death Gun, dopo aver ucciso XeXeeD)
  • Asuna: Ma quale sarà la differenza tra il mondo reale e quello virtuale?
    Kirito: La differenza di informazioni, è ovvio.
  • Non trovi che il complesso del palazzo imperiale sia molto interessante? [...] Misura due chilometri da nord a sud e un chilometro e mezzo da est a ovest, occupa il venti percento del distretto di Chiyoda,[1] non lo attraversano né la metropolitana né altri tunnel e agli aerei è vietato sorvolarlo. In pratica è una vasta zona protetta nel cuore stesso di Tokyo. Il parco non è isolato solo fisicamente, ma anche a livello informatico [...] questo posto ha una propria rete locale che è inaccessibile dall'esterno. (Kirito ad Asuna)
  • Asuna: Anche prima hai detto la stessa identica cosa, che realtà e mondo virtuale sono diversi per la differenza di informazioni. Ma che cosa significa?
    Kirito: Vediamo... ecco, per esempio stringere una mano in ALO e farlo nella realtà è molto diverso, sei d'accordo?
    Asuna: Sì, in effetti. Da una mano vera percepisci di più, è un'altra cosa. Ho capito, intendevi questo per differenza di informazioni!
    Kirito: Sì, ma se riuscissimo a replicare le sensazioni della pelle o del battito cardiaco riusciresti a distinguere una mano vera da quella di un avatar solo al tatto?
    Asuna: Sì che ci riuscirei, almeno se la mano fosse la tua. Non si tratta soltanto del tatto, nella realtà anche suoni e odori ci forniscono molte più informazioni, ti pare? Per questo, anche se le Amusphere[2] avessero una funzionalità di realtà aumentata...
    Kirito: Sì, basterebbe toccare o guardare qualcosa per capire se è vero o no.
  • Ad Aincrad[3] sono morte ben quattromila persone; dopo un anno ero quasi riuscito a lasciarmi quell'incubo alle spalle, ma adesso altre persone vengono assassinate nel mondo virtuale e quel mondo mi sta di nuovo chiamando: è come se qualcuno mi dicesse "non devi dimenticare". (Kirito)
  • Questa pressione, quest'ansia, questa paura... Un chilometro e mezzo, è come lanciare un foglio di carta appallottolato in un cestino dei rifiuti. Sì, sì: in confronto a quella volta... (Sinon, appostata su un'altura, mentre prende la mira)

Episodio 2, La cecchina glaciale

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  • Egli è abbastanza forte da poter sorridere mentre combatte. Lo ucciderò così, anche io. (Sinon, affrontando Behemoth)

Episodio 3, Il ricordo del sangue fresco

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  • Io non conosco il volto di mio padre, mi hanno detto che è morto in un incidente stradale quando avevo soltanto due anni. Dopo l'incidente io e mia madre abbiamo lasciato Tokyo e siamo andate a vivere con la sua famiglia, lì abbiamo vissuto dei giorni sereni. Ma quella serenità fu infranta all'improvviso. [Shino rivive i momenti della rapina alle poste, dove sparò al ladro uccidendolo] (Shino)
Un PGM Hécate II, l'arma usata da Sinon
  • Capisco che starai da solo insieme a una bellissima infermiera, ma cerca di non lasciarti dominare dai tuoi bisogni adolescenziali. (Kikuoka a Kirito)
  • Dopo l'incidente all'ufficio postale ogni volta che vedo una foto o un'immagine di una pistola vengo colta da una crisi di panico per associazione. Mi sono allontanata da casa e ho iniziato a frequentare il liceo a Tokyo, ma i miei sintomi non sono per niente diminuiti. Dietro consiglio di Shinkawa ho iniziato a giocare a Gun Gale Online: una sorta di terapia di esposizione, ma curiosamente quando sono Sinon in quel mondo virtuale non ho crisi né impugnando una pistola né trovandomene una puntata contro. Più Sinon diventa forte, più io lo potrò diventare nel mondo reale: credendo in questo ho continuato a combattere con tutte le mie forze insieme a Hécate II. Se riuscirò a vincere il prossimo Bullet of Bullets,[4] sicuramente... (Shino)

Episodio 4, GGO

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  • Kirito: Quel fucile d'assalto ha un calibro inferiore rispetto a una normale mitragliatrice, eppure è decisamente più grande, non riesco a capire per quale motivo sia così.
    Sinon: Come, nonostante la tua incredibile capacità non sai nemmeno questa cosa? È davvero pazzesco. [...] Cosa volevi sapere? Perché questo fucile d'assalto ha un calibro minore?
    Kirito: Giusto.
    Sinon: Be', la cosa ha avuto inizio con gli M16 americani. I proiettili di piccolo calibro hanno aumentato la precisione e la capacità di penetrazione.
  • Sinon: Se lo scopo è distrarre, servirà più precisione che potenza di fuoco. I tuoi soldi basteranno appena, ma questa andrà bene: FN Five-seveN.
    Kirito: Five-seveN?
    Sinon: Si tratta del calibro. Allora, si usano dei colpi da 5,7 mm, quindi più piccoli rispetto ai parabellum. Forma simile ai colpi di fucile, perciò perfetti per la precisione e la capacità di penetrazione.

Episodio 5, La pistola e la spada

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  • Death Gun: Rispondi: tu sei quello vero?
    Kirito: Quello vero, dici? In che senso, cosa intendi? E tu chi saresti?
    Death Gun: Ho osservato il tuo incontro: hai usato una spada, no?
    Kirito: Sì, è vero, ma non mi sembra sia contro il regolamento, no?
    Death Gun: Te lo chiedo una seconda volta, rispondi: tu sei quello vero?
    Kirito [pensando]: Ma, è possibile che mi conosca? Ne sono sicuro, ci siamo già incontrati in passato: ci siamo visti faccia a faccia e abbiamo anche parlato, ma dove? Dove l'ho incontrato?
    [Death Gun mostra a Kirito la scheda con il combattimento che lui ha appena vinto]
    Death Gun: Questo nome, quel tipo di scherma: tu sei quello vero? Rispondi!
    [Kirito rivive alcune battaglie all'interno di Sword Art Online]
    Kirito [pensando]: Anche io, anche io lo conosco: possibile che anche lui come me sia un sopravvissuto di SAO?[5] Ma chi è, e poi: dove l'ho già incontrato?

Episodio 6, Duello nella landa desolata

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  • [Viene riproposto il dialogo tra Death Gun e Kirito sul finale dell'episodio precedente, che prosegue con queste battute:]
    Kirito: Cosa intendi per "quello vero"?
    Death Gun: Non importa che io ti risponda, perché falso o vero che tu sia un giorno ti ucciderò.
  • [Kirito rivive i momenti più cruenti della battaglia in SAO contro i "Laughing Coffin", una gilda di giocatori assassini]
    Tutto diventò ricoperto di sangue, prima di riuscire a vincere quella battaglia lasciammo sul campo più di dieci valorosi soldati. Oltre venti membri dei Laughing Coffin preferirono la morte alla resa; li accontentammo e, a eliminare due di loro, fu la mia spada. Se lui [Death Gun] fosse un sopravvissuto dei Laughing Coffin dovrebbe avermi parlato dopo quella battaglia. (Kirito)
  • [Kirito ha tolto un proiettile dalla sua pistola]
    Kirito: Allora che duello sia! Vediamo, staremo a dieci metri l'una dall'altro: tu col tuo fucile e io solo con la mia spada. Lancerò il proiettile e quando toccherà terra lo scontro inizierà; che ne pensi?
    Sinon: Che senso ha, sarai a dieci metri di distanza Kirito. Le linee predittive non ti serviranno a niente e inoltre il proiettile di Hécate è di grande precisione: ti colpirò al cento per cento.
    Kirito: Se non ci proviamo non possiamo saperlo.
  • La sua forza supera i confini di un gioco virtuale. (Sinon, riferita a Kirito)
  • Kirito: Se il proiettile della tua arma potesse uccidere qualcuno, intendo nel mondo reale, se oltre a ciò tu avessi coscienza che non uccidendolo dovresti morire tu oppure una persona alla quale tieni: sapendo tutto questo riusciresti a premere il grilletto?
    Sinon [pensando]: Possibile che sappia, conosce il mio passato e quello che ho fatto? No, non ci credo; possibile che anche lui...
    Kirito [stringe a sé Sinon]: Ecco, io non posso più farlo; è per questo che non sono affatto forte, non so nemmeno il nome delle due, anzi tre persone che purtroppo ho ucciso. Sai cosa ho fatto? Ho chiuso gli occhi, mi sono tappato le orecchie e infine mi sono limitato a dimenticare tutto ciò che avevo fatto.

Episodio 7, Memorie scarlatte

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  • Penso che sia impossibile per una persona dimenticare qualcosa anche se lo si vuole con tutte le forze. Per dimenticare non basta volerlo, perché in realtà più si pensa di voler dimenticare qualcosa di preciso più se ne rafforza il ricordo. È una cosa piuttosto inevitabile, questo perché inconsapevolmente nel tuo più profondo inconscio è una cosa che non vuoi assolutamente dimenticare. (Aki[6])
  • Aki: A volte anche in medicina capita di dover scegliere quale di due persone ha più probabilità di continuare a vivere. Ovviamente questo non vuol dire che basti una ragione per uccidere qualcuno, ma tutti abbiamo diritto di pensare alle vite che abbiamo salvato. Se costretto, anche tu hai il diritto di prendere decisioni simili, come hai il diritto di salvare te stesso.
    Kirito: Come, ho il diritto di salvare me stesso, dice? Ma io non posso, ho completamente dimenticato le persone che ho ucciso! Io mi solo liberato di quel peso e adesso me ne vergogno! Per questo non ho il diritto di essere salvato!
    Aki [abbraccia Kirito]: Se tu li avessi dimenticati davvero adesso non soffriresti in questo modo. In realtà non ti sei dimenticato di loro, quando arriverà il momento giusto ricorderai tutto e quando accadrà, come d'incanto, scoprirai anche un'altra cosa: che ci sono state persone che hai protetto e salvato.

Episodio 8, Bullet Of Bullets

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  • Sinon [parla dell'arma di Death Gun]: Quello è un "Silent Assassin"![7]
    Kirito: È il nome del fucile, dico bene?
    Sinon: Già. Quello è un fucile da cecchino di alto livello dotato di silenziatore. Avevo sentito dire che esisteva in GGO, ma è la prima volta che lo vedo. Lui sa usare un'arma simile?

Episodio 9, Death Gun

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  • In SAO vigeva la regola di non far mai andare gli HP[8] di qualcun altro sotto lo zero qualunque cosa accadesse; questo perché, se fosse successo, ci sarebbe stata la possibilità di morire sul serio. Ma quei maledetti Laughing Coffin hanno ucciso decine, anzi centinaia di persone. (Klein)

Episodio 10, L'inseguitore letale

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  • Hécate è una parte di me, nessun altro al mondo può usarla. (Sinon)
  • Non esiste umano che non possa combattere, il punto è che devi scegliere se vuoi farlo oppure ti rifiuti di farlo. (Kirito)
  • A questo mondo nessuno muore veramente da solo; se tu morissi morirebbe anche la parte di te che vive in chi ti vuole bene. (Kirito a Sinon)
  • È vero, io ti odio con tutta me stessa, ma lascia che mi appoggi un po' a te. (Sinon, poggiando la testa sulle gambe di Kirito)

Episodio 11, Il significato della forza

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  • Ascoltami, e soprattutto mantieni la calma: [...] secondo me in questo momento un complice di Death Gun si è introdotto nel tuo appartamento nel mondo reale, segue lo svolgimento del torneo e aspetta che tu venga colpita da quella pistola.[9] (Kirito a Sinon)
  • [Asuna, Klein, Silica, Lisbeth e Leafa commentano la battaglia di Kirito]
    Klein: Razza di idiota! Ma perché non me l'ha detto, se soltanto me ne avesse parlato avrei eseguito anch'io la conversione, avrei potuto seguirlo!
    Silica: Capisco cosa provi, invece non ci ha detto nulla come al solito. Evidentemente pensava che la situazione presentasse dei pericoli, per questo non ha voluto coinvolgerci: lui è fatto così.
    Lisbeth: Sì, è verissimo, lo conosciamo: è sempre stato così, scommetto che anche ora in quel torneo starà proteggendo qualcuno che invece dovrebbe considerare come un nemico.
  • Sinon: Dimmi cosa devo fare.
    Kirito: Devi sconfiggere Death Gun, a quel punto anche il suo complice che ti ha preso di mira nel mondo reale sparirà senza farti alcun male.

Episodio 12, Il proiettile fantasma

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  • Hécate II, ti prego: sono debole, dammi la tua forza, dammi la forza di alzarmi e di riprendere a camminare. (Sinon)
  • [Asuna è all'ospedale, dove Kirito è collegato a GGO; su uno schermo vede Death Gun che combatte contro Kirito usando uno stocco]
    Asuna [pensando]: Uno dei leader dei Laughing Coffin era molto bravo a usarlo. Sì, si chiamava... [il video mostra il nome di Death Gun nel gioco: "Sterben"] Steven! [a voce alta] Ha scritto il nome in modo errato!
    Aki: Non è così.
    Yui: No, mamma, ti sbagli.
    Aki: È un termine tedesco che viene usato molto spesso anche in campo medico. La sua pronuncia è "Sterben", [...] significa "morte", in ospedale si dice quando un paziente esala l'ultimo respiro.
  • Una spada è una spada, basta che mi permetta di colpirti e di svuotare la tua barra degli HP. (Kirito a Death Gun)

Episodio 13, Phantom Bullet

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  • [Sinon punta il fucile su Death Gun mentre Kirito sta per colpirlo con la spada; sulla spalla di Death Gun appare un punto rosso: la traccia del proiettile]
    Questo attacco con una linea predittiva contiene l'esperienza, l'intuito e tutto lo spirito combattivo di Sinon: è un proiettile illusorio. Non posso sprecare questo suo ultimo attacco, questo Phantom Bullet! (Kirito)
  • Kirito: Adesso che Death Gun è stato sconfitto il suo complice dovrebbe essere definitivamente scomparso, quindi non dovresti correre alcun pericolo disconnettendoti ma penso che faresti bene a chiamare subito la polizia.
    Sinon: Sì, ma secondo te come lo spiego al 110?[10]
    Kirito: Be', anche questo è vero. Il mio cliente è un funzionario statale, quindi credo che se ne possa occupare lui.
  • Sinon: Bene, non perdiamo tempo: sbrighiamoci a finire.
    Kirito: Ma come, ci lasciamo così? Vuoi dire che non ci sarà un vincitore fino a quando uno di noi due non finirà gli HP?
    Sinon: Devi sapere, Kirito, che il primo BOB ebbe ben due vincitori; tutto questo perché chi avrebbe dovuto vincere abbassò la guardia e venne colpito in pieno da una granata omaggio.
    Kirito: Hai detto una granata omaggio? E cosa sarebbe?
    [Sinon mette nella mano di Kirito una granata e la aziona; mentre Kirito tenta di disfarsene Sinon lo abbraccia per bloccarlo. Quando la granata esplode il BOB termina con due vincitori: Kirito e Sinon]
  • Kyōji: Non muovere nemmeno un muscolo cara Asada, se solo ti iniettassi il contenuto di questa siringa i tuoi muscoli verrebbero paralizzati; anche il cuore e i polmoni si fermerebbero subito. [...]
    Shino: Quindi eri tu, eri tu l'altro Death Gun: come ho potuto non capirlo?
    Kyōji: È davvero incredibile, e così hai scoperto il segreto di Death Gun? Ebbene sì, io sono uno dei Death Gun, hai indovinato. In realtà, Asada, fino al BOB devi sapere che sono stato io a controllare Sterben, ma solo per oggi ho voluto occuparmi io della parte nel mondo reale: non potevo assolutamente permettere che tu venissi toccata da un altro uomo. Tu sei mia, nemmeno mio fratello poteva osare.
    Shino: Tuo fratello? Quindi a fare parte della gilda di assassini in SAO era tuo fratello, ho capito bene?
  • Kyōji: A me sarebbe bastato solamente diventare il più forte in GGO, ma poi... ma poi quel maledetto XeXeeD ha diffuso la voce che basarsi su AGI[11] fosse la scelta migliore. GGO era... era tutto quello che mi rimaneva: avevo sacrificato ogni cosa che possedevo nella vita reale!
    Shino: È per questo... è per questo allora che hai ucciso XeXeeD?
    Kyōji: Sì, perché Death Gun sembrasse il più forte di GGO, anzi: di tutti i VRMMO[12]. Ci ho pensato a lungo ma alla fine non ho trovato nessun'altra vittima sacrificale migliore di lui. Adesso non ho alcun tipo di interesse in questo stupido mondo. Forza Asada, andiamocene via: proiettati in un'altra realtà.
    Shino: Non voglio, Shinkawa!
    Kyōji: E perché non rinasciamo insieme in GGO? Ma se preferisci a me va bene anche un mondo più fantasy; rinascendo in un altro mondo potremo finalmente diventare marito e moglie, vivere per sempre insieme. Potremo condividere tantissime avventure e avere anche dei figli. Ah sì, sarà bellissimo!

Episodio 14, Un piccolo passo

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Una Colt M1911
  • [Shino ha preso la pistola a pallini a Endō, la teppista che la importuna da tempo, che non riusciva a spararle con quell'arma]
    Shino: Una 1911 Government,[13] già. Tuo fratello ha buon gusto direi, anche se questa non è nel mio stile. La maggior parte delle pistole ha una sicura, non lo sapevi?
    [Shino slocca la pistola e spara a una lattina vuota a una decina di metri di distanza, colpendola con precisione; subito dopo si volta verso Endō]
    Endō: Aspetta, che vuoi fare?
    Shino: In effetti è meglio non puntarla contro la gente. [rimette la sicura alla pistola e la restituisce a Endō]
  • Spiegel si basava sulla statistica relativa all'agilità e odiava chi, come XeXeeD, ne aveva predicato l'onnipotenza mentre intanto si concentrava su forza ed energia. (Kirito)
  • Questa dev'essere l'oscurità insita nei VRMMO: la realtà si fa sempre più distante. (Kirito)
  • Shino: Kyōji però viveva la propria realtà dentro Gun Gale Online, solo e unicamente lì. Non c'era più nulla che lo legasse a questo mondo, credo avesse deciso di vivere assumendo solamente GGO come unica realtà da prendere in considerazione, e cercando di diventare il più forte ha accumulato faticosamente esperienza in ore e ore di attività. Dev'essere stato uno stress enorme, immagino.
    Kikuoka: Stress in un videogioco? Ma questo vuol dire confondere le proprie priorità.
    Shino: Certo. Kyōji in effetti aveva confuso decisamente tutto quanto, cioè il mondo reale e quello virtuale.
  • Mentre io e Asuna ti aspettavamo ho divorato due fette di torta di mele. Se ingrasserò sarà colpa tua, Kirito! (Rika)
  • Lei è l'armaiola truffaldina Lisbeth [...] e lei è la furia guaritrice Asuna. (Kirito, facendo le presentazioni a Sinon)
  • [Una donna e una bambina si siedono di fronte a Shino]
    Shino: Perdonate, ma non so chi siate.
    Sachi: Piacere di conoscerti, Asada... Shino: ti chiami così, giusto? Io sono Osawa Sachi, e qui al mio fianco c'è la piccola Mitsue: ha appena quattro anni. Sai, fino a prima che lei nascesse lavoravo alle poste: ti dice nulla questo? [Shino rivive la scena all'ufficio postale, e si rende conto che Sachi è l'impiegata che era in servizio quel giorno] Ti chiedo scusa, ti domando perdono Shino-San; avrei dovuto incontrarti molto prima, non mi sono mai scusata e, cosa peggiore, non ti ho mai ringraziata. Al tempo in cui accadde l'incidente ero incinta di lei, quindi tu Shino non hai salvato solo la mia di vita, ma hai salvato anche la vita di questa bambina.
  • Sinon, finora non hai fatto altro che attribuirti tutte le colpe e hai cercato di punirti. Non dico che sia stato un errore, tuttavia credo che allo stesso tempo tu abbia il pieno diritto anche di pensare che hai salvato la vita a più di una persona; perciò hai il pieno diritto di perdonare anche te stessa per gli errori compiuti. (Kirito)

Episodio 14.5, Debriefing

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  • Non rimpiango di aver premuto il grilletto per difendere mia madre, però non sono così forte da considerarla la scelta migliore che avessi potuto fare. (Sinon)
  • Io sono Sinon, e nella realtà sono anche Shino. Prima che io possa affrontare di petto quei brutti ricordi, mi servirà ancora molto tempo. Ma non importa, quello che conta realmente è fare un piccolo passo alla volta. Andrà tutto bene, perché questo mondo in realtà è accogliente, e c'è gente che mi vuole bene. (Sinon)

Episodio 15, La regina del lago

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  • Mio nonno, prima di morire, mi ha detto di non salire su auto americane ed elefanti che volano. (Klein)

Episodio 16, Il re dei giganti

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  • È un inganno, lo so. Però anche se lo è, anche se so benissimo che lo è... nonostante ciò... io non posso di sicuro abbandonarla lì, non me la sento! Quindi, anche se la quest dovesse fallire e se Alne venisse distrutta, nonostante ciò devo aiutarla, è così che vivo!! La via del samurai è solo questa!! (Klein) [correndo a salvare Freyja]
  • A un samurai non serve mangiare, basta l'allegria! (Klein)
  • Più un fiore è splendido, più quando è il momento di coglierlo il piacere aumenta. (Thrym, il re dei giganti)

Episodio 17, Excalibur

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  • Ogni volta che estrarrai questa spada, dovrai ricordarti di me e riservarmi per sempre un posto nel tuo cuore. (Sinon a Kirito, dopo aver recuperato Excalibur)
  • Klein: Scusa, signorina Skuld, mi lasci il tuo contatto? [Skuld, volando via, saluta Klein; dalla mano di Skuld si irradia una polvere di stelle, che Klein stringe al petto chiudendo gli occhi]
    Lisbeth: Caro Klein, sappi che in questo momento provo per te un grande rispetto, dal profondo del cuore.

Episodio 18, La casa nella foresta

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  • Ho conosciuto mia moglie dentro a uno di quei giochi. Ai tempi lei abitava in America, ma l'anno seguente abbiamo deciso di aprire insieme un locale qui. La vita è piena di sorprese, eh? [...] Ecco il motivo per cui noi eravamo intenzionati ad acquistare due Nervegear, tuttavia riuscimmo a prenotarne solo uno. Decidemmo perfino di sfidarci per vedere chi sarebbe stato il primo. Ancora oggi sono felice di essere stato io e non lei a vincere la sfida. (Agil)
  • [Asuna rivive le vacanze a casa, dove ha incontrato tre possibili fidanzati]
    Lisbeth: Asuna, ma insomma: mi ascolti?
    Asuna: Ah, certo, è solo che pensavo a una cosa molto spiacevole.
    Lisbeth: Ah, dai: quale sarebbe? Ti hanno costretta a un incontro matrimoniale?[14]
    Asuna [confusa perché Lisbeth ha indovinato cosa la turbava]: No, no: niente di tutto ciò, cosa stai dicendo?
    Lisbeth: Tranquilla, stavo solo scherzando.
  • Kirito fa sul serio soltanto quando il gioco non è più un gioco, quando il mondo virtuale si mischia con quello reale. Perciò spero che non abbia più l'occasione di combattere sul serio. (Lisbeth)

Episodio 19, La spada assoluta

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  • Anche sposandosi si fa carriera. (Kyōko a sua figlia Asuna)
  • Asuna: Colui che ha provocato quel maledetto incidente, che ha procurato sofferenza a me e a molti altri e ha messo a rischio la gestione della RCT, l'hai scelto tu [come aspirante genero], Sugō Nobuyuki!
    Kyōko: Piantala, Asuna! Non voglio neanche sentire accennare a quell'individuo! E in ogni caso chi aveva interesse per quell'uomo e lo voleva come genero era tuo padre: non ha mai avuto occhio nel valutare le persone.
  • Io non sono affatto forte; se ho potuto diventare una spadaccina è solo perché ero in quel mondo. Asuna, la saetta dei Cavalieri del Giuramento di Sangue, non esiste più. Nel mondo reale io non ho alcun potere. (Asuna)
  • Asuna: Hai visto, Liz? [...] La Spada Assoluta è una ragazza!
    Lisbeth: Perché, non te l'avevo detto, forse?
    Asuna: No, non l'hai fatto! Non dirmi che... [rivolta minacciosamente a Kirito] che hai voluto perdere perché lei è una...
    Kirito: Perché è una femmina? No, ti sbagli, non ci sono andato per niente leggero con lei. E guarda che sono serio, davvero, o quantomeno lo sono all'incirca.
  • Da un pezzo cercavo qualcuno in grado di scuotermi, e finalmente l'ho trovato. (Yūki ad Asuna)

Episodio 20, Sleeping Knights

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  • Ci sono cose che si possono comunicare solo combattendo. Per esempio, quando vuoi far comprendere a qualcuno quanto sei serio. (Yūki)

Episodio 21, Il monumento agli spadaccini

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  • Per quanto rapida sia una magia, sarà comunque più lenta di un proiettile di un fucile ad antimateria.[15] (Kirito)
  • [Asuna ha suggerito a Yūki la tattica per sconfiggere il boss]
    Asuna: È l'ultima chance: puoi farcela Yūki!
    Yūki: Lascia fare a me, sorellona!
    Asuna [incredula]: Come? Sorellona?
  • Asuna: Mi permettereste di unirmi agli Sleeping Knights?
    Yūki: Senti, Asuna: purtroppo il fatto è che noi Sleeping Knights fra non molto, forse anche prima che inizi la primavera, ci scioglieremo e a quel punto non penso che potremo più accedere al gioco.
  • Asuna: Ce l'hai fatta, Yūki.
    Yūki: Già, finalmente ce l'ho fatta sorellona.
    Asuna: L'hai detto di nuovo, Yūki! [...] Ti sei accorta che mi hai chiamato "sorellona"? Anche nella stanza del boss l'hai fatto. [Yūki trasalisce] Ma no, la cosa mi rende molto felice, sai? [Yuki inizia a piangere e si allontana da Asuka] Yūki...
    Yūki: Asuna, io... io... [esegue la disconnessione dal gioco e scompare]

Episodio 22, La fine del viaggio

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  • Kurahashi:[16] Yūki è nata nel mese di maggio 2011; il parto fu difficoltoso e venne effettuato un cesareo, per questo si rese necessaria una trasfusione d'urgenza. Purtroppo il caso volle che il sangue che venne utilizzato fosse infettato da un virus; il contagio fu diagnosticato a settembre, [...] ma ormai tutti i membri della famiglia erano stati infettati. [...]
    Asuna [vedendo Yūki]: Dottore, voglio sapere da quale malattia è affetta.
    Kurahashi: Lei ha la sindrome da immunodeficienza acquisita: l'AIDS.
  • Anche se [Yūki] si trova dentro a una stanza sterilizzata, non siamo in grado di sconfiggere i batteri e i virus che si annidano nel suo corpo. [...] Yūki ormai si trova in fase terminale. (Kurahashi ad Asuna)
  • Asuna: Avrei una domanda. A lei per caso risulta che Yūki abbia una sorella, dottore?
    Kurahashi: Eh? Sì, in effetti è così. So che aveva una sorella gemella, e so anche che si chiamava Aiko. [...] Anzi, le dirò di più: guardandola trovo una certa somiglianza con sua sorella.
    Asuna: Mi assomigliava?
    Kurahashi: I genitori di Yūki sono venuti a mancare due anni fa, e la sua gemella l'anno scorso.
  • Non so perché, ma avevo la netta impressione che prima o poi saresti venuta a trovarmi nel mondo reale. Ma considerando che non ti avevo spiegato nulla, lo credevo impossibile. E invece no, tu mi hai raggiunta, Asuna. È davvero raro che un mio presentimento si realizzi, ma è successo. Questo mi rende felice. [Asuna la abbraccia] Hai lo stesso profumo di quando mia sorella mi stringeva fra le braccia: il profumo del sole. (Yūki)
L'American Astronaut Wall of Fame, con i nomi di tutti gli astronauti statunitensi
  • Ti chiedo scusa, Asuna, perché non ti ho detto la verità. Se quando arriverà la primavera gli Sleeping Knights si scioglieranno, non sarà perché abbiamo dovuto lasciare il gioco per troppi impegni: la vera motivazione è che a due dei nostri membri non rimangono più di due mesi di vita purtroppo. Per questa ragione volevamo a tutti i costi creare un ultimo indelebile ricordo in questo mondo meraviglioso, su quell'enorme monumento abbiamo lasciato la voce tangibile che noi siamo veramente esistiti. (Yūki)

Episodio 23, L'inizio del sogno

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  • Oggi iniziamo a leggere Il carrello di Akutagawa. È un racconto noioso finché non si arriva al finale. (Professore)
  • Professore: Oggi inizieremo Il carrello di Akutagawa; ovviamente partiremo dall'inizio. Konno Yūki, puoi cominciare tu? Te la senti?
    Yūki: Scusi?
    Professore: Non te la senti?
    Yūki: No, posso leggere. [Asuna si alza e mette il tablet con il testo verso la telecamera per farlo vedere a Yūki]
    Asuna: Yūki, te la senti davvero?
    Yūki: Ma certo. Io adoro leggere, cosa credi? [Yūki respira profondamente per tranquillizzarsi, poi inizia a leggere con voce chiara e ferma]
    Quando iniziarono i lavori di costruzione della ferrovia a scartamento ridotto che avrebbe collegato Odawara e Atami, Ryohei aveva otto anni. Tutti i giorni lasciava il villaggio per andare a osservare i lavori; più che i lavori in generale osservava i carrelli che trasportavano la terra: era quello che gli interessava e che tornava a vedere. Sul carrello c'erano due operai che montavano dietro ai cumuli di terra. Il carrello, scendendo dalla montagna, prendeva velocità senza l'aiuto degli uomini; il pianale si muoveva come spinto dal vento, i lembi delle giacche degli operai svolazzavano e la stretta stradina pareva torcersi. Ryohei, osservando quello spettacolo, pensava che gli sarebbe piaciuto diventare un operaio o che almeno una volta gli sarebbe piaciuto salire sul carrello insieme agli operai.
  • [Asuna è davanti alla casa dove abitava Yūki, che sarà demolita a breve]
    Asuna: Yūki, tu hai quindici anni, no? Quando compirai sedici anni sposa qualcuno che ti piace, e a quel punto tuo marito sarà tenuto a proteggere per sempre questa casa.
    Yūki [ride]: Asuna, certo che hai delle idee assurde! Il fatto è che, purtroppo, non ho ancora un compagno. [...] Ora che ci penso: perché... perché non mi sposi tu, Asuna? Però, se ci sposassimo, tu dovresti essere mia moglie: in caso contrario io diventerei Yūki Yūki, ci pensi? [ride nuovamente]
  • Mi sa che anche lui vive fuori dalla realtà, anche se in modo diverso da come succede a me. (Yūki, parlando di Kirito)
  • Quando mi trovo nel mondo reale, anche a me sembra di interpretare un ruolo diverso, di non essere me stessa. Non volevo che papà e mamma fossero tristi, così ho deciso che dovevo essere felice in ogni momento. Comunque, secondo me, non c'è nulla di male nel recitare una parte: se questo aumenta il numero di occasioni in cui puoi sorridere, va benissimo così. (Yūki)
  • Vivere non vuol dire pensare solo a se stessi. Si può anche vivere in modo che sia la felicità di qualcun altro a rendere felice te. Io voglio vivere un'esistenza che mi consenta di accendere un sorriso sul volto di tutti coloro che mi circondano. Voglio provare a vivere in modo da offrire un aiuto a chi è stanco. (Asuna)
  • Kyōko: Quindi, sei davvero determinata a vivere prodigandoti per gli altri?
    Asuna: Sì.
    Kyōko: Però, per poter essere di aiuto a qualcuno bisogna essere forti, o è del tutto inutile.

Episodio 24, Mother's Rosario

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  • Yūki [sdraiata sotto all'albero dove sfidava i cavalieri, vede il cielo riempirsi di giocatori di ALO che sono venuti a dirle addio]: È incredibile, guardate quante fate.
    Asuna: Ti chiedo scusa. Sai, Yūki, temevo che non ti avrebbe fatto piacere.
    Yūki: No, e perché? Non mi dispiace per niente; però perché, perché sono così tante? Sto sognando forse?
    Asuna: Come perché, e te lo chiedi? Yūki, tu sei la spadaccina più forte che questo mondo abbia conosciuto, non ci sarà mai più una spadaccina del tuo valore. Non potevamo lasciare partire una persona come te in solitudine: pregano tutti per te, pregano perché il viaggio che stai per affrontare abbia come meta un luogo meraviglioso come questo.
    Yūki: Io sono felice. Davvero, sono tanto felice. Me lo sono... me lo sono sempre domandata, Asuna. Se io sono nata per morire così presto, allora per quale motivo sono venuta al mondo? È un'assurdità! Non potevo creare nulla, né donare nulla. Un sacco di medicine e di macchinari utilizzati per niente. Ho arrecato dolore alle persone intorno a me, ho sofferto, mi sono sentita in colpa, e se alla fine il mio destino era sparire, tanto valeva sparire subito, non credi? L'ho pensato non so quante volte. Mi sono sempre chiesta: "Per quale motivo sono viva? Per quale motivo?". Però, alla fine... alla fine sono convinta di avere trovato una risposta piuttosto valida. Anche se non ho trovato un significato, vivere è stato comunque positivo, perché gli ultimi istanti della mia esistenza sono... sono stati pieni di gioia infinita.
  • Io ho vissuto facendo del mio meglio. Io ho vissuto qui. (Yūki, ultime parole)
  • Vivere significa aprire il proprio animo e offrirlo agli altri. Io per molto tempo ho vissuto nella paura, avevo paura di condividere i miei sentimenti e di scoprire cosa provassero gli altri, ma Yūki mi ha insegnato che non è bene avere questo atteggiamento. Se non sono io a stabilire un contatto, fra me e gli altri non nascerà nulla. Io voglio trasmettere a quante più persone possibile la forza che Yūki mi ha donato, voglio portare con me il suo animo finché avrò fiato per respirare. (Asuna)
  • An[17] [il dottor Kurahashi le ha parlato di quanto siano importanti i dati raccolti assistendo Yūki]: La ringrazio infinitamente, sapere che i dati lasciati da Yūki permetteranno di salvare tante persone che lottano contro le malattie è motivo di grande gioia.
    Kurahashi: Sì, lo penso anch'io. È stata la prima persona a testare quella macchina,[18] sono sicuro che il suo nome non verrà mai dimenticato: daranno di certo un premio prestigioso a lei e alla studiosa esterna che ha fornito tutti i piani iniziali.
    An: Un premio come quello che ha in mente lei non l'avrebbe resa felice, si lamenterebbe dicendo che non può mangiarlo! [Asuna, Kirito e il dottore ridono insieme ad An]
  • Penso che più il mondo virtuale e la realtà si faranno vicini, più ci si avvicinerà a un mondo ideale. Però più le frontiere fra i due mondi diventeranno fluide, più le persone verranno tratte in inganno. (Kirito)

Note

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  1. Uno dei 23 quartieri speciali in cui è divisa la città di Tokyo; per approfondire vedi le voci sul quartiere su Wikipedia.
  2. Il visore che costituisce l'interfaccia tra l'utente e i giochi in tecnologia FullDive, che permettono un notevole realismo di gioco.
  3. Acronimo di "An incarnating radius", il mondo virtuale dove è ambientata la prima parte di Sword Art Online.
  4. Un torneo all'interno di Gun Gale Online dove viene individuato il pistolero più abile.
  5. Acronimo di Sword Art Online.
  6. Aki Natsuki, l'infermiera che ha seguito la riabilitazione di Kirito dopo l'incidente di SAO e che lo assiste durante la sua presenza in Gun Gale Online
  7. L'arma usata da Death Gun è un Accuracy International L115A3. Per approfondire vedi la voce sulla Accuracy International AWM su Wikipedia.
  8. Acronimo di Health Point, indica i punti di vitalità di un giocatore nei giochi di ruolo.
  9. La seconda arma di Death Gun, replica della pistola che Shino usò in occasione della rapina all'ufficio postale.
  10. In Giappone il numero telefonico da chiamare per mettersi in contatto con la Polizia è il 110.
  11. Sigla che negli RPG sta per "agilità".
  12. Acronimo di "Virtual Reality Massively Multiplayer Online", i giochi di ruolo online in realtà virtuale ad elevata partecipazione.
  13. La pistola sottratta a Endō è una Colt M1911, detta anche Colt .45, conosciuta per essere stata la pistola d'ordinanza delle United States Armed Forces dal 1911 al 1985. Per approfondire vedi la voce corrispondente su Wikipedia.
  14. Lisbeth si riferisce al Miai, il matrimonio combinato molto in uso in Giappone fino alla metà del ventesimo secolo. Per approfondire vedi la voce corrispondente su Wikipedia.
  15. Kirito si riferisce allo scontro in GGO con Sinon nell'episodio 6 Duello nella landa desolata, quando con la sua spada è riuscito a dividere a metà il proiettile sparato dall'Hecate II della ragazza.
  16. Il medico che ha in cura Yūki.
  17. An Si-eun, la ragazza che in ALO ha come avatar Siune.
  18. Il Medicuboid, un'evoluzione dell'AmuSphere nata per dare sollievo ai malati terminali.

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