Pugilato
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Citazioni sul pugilato o boxe e sui pugili.
Citazioni
[modifica]- Che non si riesca a vivere di pugilato, è cosa nota. Ma che addirittura un pugile professionista debba, per poter combattere, rischiare addirittura di rimetterci... be', questo è troppo. (Leonardo Damian Bruzzese)
- Ci vuole coraggio a salire sul ring con la certezza di essere sconfitti... (Rocky Balboa)
- Come si fa a vincere? [...] Te lo dico io. In tutto, non solo nella boxe, ci vuole una cosa, se no non si vince. [...] L'odio. L'odio ci vuole. Odia chi vuole batterti, odialo a morte! E vedrai che i soldi ti pioveranno addosso. E coi soldi verranno le donne. E tutte le altre cose belle della vita. (La polizia bussa alla porta)
- Credevo che questi incontri fossero reali come nel wrestling, invece sono truccati come nella boxe! (Futurama)
- Credi che sia una novità per me, che la boxe sia pericolosa o cose del genere? Non credi che lavorare al porto di notte sulle impalcature ci si possa ammazzare lo stesso? L'altra notte quanti uomini che vivevano in baracche sono morti per risparmiare i soldi dell'affitto? Cercavano solo soldi per far mangiare la famiglia perché gente come te non ha ancora trovato il modo per fare soldi guardando quegli uomini morire. Nella mia professione, ed è la mia professione, sono un po' più fortunato. (Cinderella Man - Una ragione per lottare)
- Di tutti gli sport, l'unico che ami veramente è la boxe. Certo, è uno sport che a poco a poco va scomparendo. Ma mi auguro che, nei giorni che mi restano da vivere, ci sia sempre da qualche parte un'arena cui poter andare. (Jack London)
- Dopo aver fatto sport per 19 anni la cosa più importante è uscirne integro con la testa che funziona. (Floyd Mayweather Jr.)
- Dovete ricordarvi che la boxe è ottanta per cento fiato e venti per cento talento... bisogna allenarsi, correre. (Il collezionista)
- È uno sport terribile ma è uno sport... la lotta è la lotta per la sopravvivenza. (Rocky Graziano)
- Essere pugile non significa soltanto colpire, ma, prima di tutto, imparare a ricevere i colpi. A incassare. A fare in modo che quei colpi facciano meno male possibile. La vita non è altro che un succedersi di round. Incassare, incassare. Tenere duro, non cedere. E colpire al posto giusto, nel momento giusto. (Jean-Claude Izzo)
- Faccio pugilato, ma poco, perché sembra piuttosto assurdo per un presidente apparire con un occhio nero e con il naso schiacciato o con le labbra tagliate. (Theodore Roosevelt)
- Fin da quando ero bambino mi affascinavano la disciplina, la tecnica, l'educazione che ci vogliono per praticare la nobile arte. In più, la boxe è uno strumento di auto difesa e di miglioramento personale. Guardavo i match di Tyson e mi convincevo sempre di più che il pugilato fosse la mia strada. (Emiliano Marsili)
- Ho sempre interpretato il pugilato come un lavoro da svolgere al meglio, senza distrazioni, sempre ricordando ciò che mi insegnò il mio primo maestro: puoi sentirti il re del mondo, ma basta un decimo di secondo per trovarti col sedere per terra. (Bruno Arcari)
- I diversi tipi di pugilato e di lotta sono prova che l’umanità non si è ancora liberata da tutti i comportamenti selvaggi. (Mu'ammar Gheddafi)
- I pugni si danno, i pugni si prendono. Questa è la boxe. Questa è la vita. E io nella vita ne ho presi tanti di pugni, veramente tanti... Ma lo rifarei, perché tutti i pugni che ho preso sono serviti a far studiare i miei figli. (Carnera - The Walking Mountain)
- Il declino di un pugile? Prima si perde il movimento di gambe. Poi si perdono i riflessi. Poi si perdono gli amici. (Willie Pep)
- Il pugilato arricchisce, forma, fa diventare uomo, cementa il corpo e la mente con ore e ore di allenamento. Sul ring non si va solo per dare pugni. C'è un modo di combattere, uno stile, una tecnica. È la noble art. (Roberto Cammarelle)
- Il pugilato è l'unica attività illegale in cui c'è la certezza di finire come un barbone. (Rocky Graziano)
- Il pugilato è una specie di jazz. Più è bello, meno gente lo apprezza. (George Foreman)
- Il pugilato non è uno scherzo, [...] si prendono colpi in testa e soprattutto bisogna saper usare il cervello sul ring, la mente deve essere libera e pronta a rispondere agli stimoli. (Sandro Lopopolo)
- Il ritmo, nel pugilato, è tutto. Qualsiasi movimento tu faccia, nasce dal cuore: o questo ha il ritmo giusto, o sei nei guai. (Sugar Ray Robinson)
- In allenamento consiglio sempre a mio figlio di evitare la testa perché i suoi pugni sono veloci, potenti e pericolosi. Volevo proteggere il suo avversario. Ciò non significa che la boxe debba esser vietata, i match si farebbero comunque, senza controlli, e i danni sarebbero molto più gravi per i pugili. (Chris Eubank)
- In fondo quell'esperienza [di lotta], di un'estasi, di una trascendenza quasi completa di una persona cosciente, era affine a un genere di esperienze perdute, già note ai mistici di tutte le religioni, e quindi si poteva in qualche maniera considerare come il surrogato moderno di eterne esigenze, un cattivo surrogato, ma pur sempre un surrogato; sicché la boxe e altri sport analoghi, che lo introducono in sistema razionale, sono una specie di teologia, anche se non si può pretendere che ciò venga universalmente riconosciuto. (Robert Musil)
- Io sono più affezionato ai brocchi, i brocchi che ho avuto nel passato, perché anche loro hanno il coraggio di andare sul ring. Entrare nel ring non è da tutti. (Ottavio Tazzi)
- Io in un ring non ci metterei mai piede! La boxe causa gravi danni al cervello! [mettendosi a bere una tanica di vernice] (I Simpson)
- L'età anagrafica non è tanto importante nella boxe quanto la quantità di botte che hai preso. (Bruce Strauss)
- La boxe è un grande sport e uno sporco affare. (Ken Norton)
- La boxe mi ha salvato dal finire in prigione, mio padre è morto che avevo 15 anni, ero un delinquente da strada. La palestra è stata la mia casa, ero sempre lì ad allenarmi e a disposizione, ho accettato chiamate anche all'ultimo momento, anche alle otto di sera. Se c'era un buco da tappare nelle riunioni arrivavo io, pronto a sostituire ogni avversario, mai detto no a nessuno, spesso sono salito sul ring con gli occhi ancora neri per la sconfitta precedente. (Peter Buckley)
- La boxe non è violenza. Bisogna essere aggressivi... e anche nella vita, se non aggredisci i problemi che tu affronti... e quando li risolvi? (Domenico Brillantino)
- La cosa più difficile è preparare un pugile per il match. Si arriva all'80-85 per cento, mai al 100 per cento. Perché se un pugile va sul ring preparato al 100 per cento e perde, non ha più scuse. (Cus D'Amato)
- La nobile arte è molto meno cruenta. Hai di fronte l'avversario, le dai, le prendi, alla fine ti abbracci. In politica, nemmeno hai messo i guantoni che hai già preso una coltellata e non da chi hai davanti ma da quello di fianco. (Marco Rizzo)
- La vita è come la boxe in molti particolari inquietanti. Ma la boxe è soltanto come la boxe. (Joyce Carol Oates)
- Ma lo sa con che cosa è stato colpito ieri sera? Con delle armi improprie, amico mio, bum bam bum bam. No, lei è uno con le palle lo sento anche per telefono, ma la legge dice che le mani di un pugile professionista, lo sa che cosa sono? Sono delle armi improprie. (La notte e la città)
- – Ma tu davvero facevi la boxe?
– Sì, una volta.
– E come hai cominciato?
– Mah, non lo so, facevo sempre a pugni e ho pensato di farmi pagare. (Fronte del porto) - Nella boxe come nella vita, se proteggi in modo ossessivo il ragazzo, questo non cresce, e poi magari arriva a confronti importanti ancora immaturo, trovandosi di fronte ragazzi di 17-18 anni che sono già uomini. [...] La boxe deve [...] tornare come era ai miei tempi, quando era assolutamente normale andar fuori, anche se c'era da prendere qualche pugno. Facciamo la boxe, non danza classica, e i ragazzi devono trovare ed affrontare i giusti test da superare per crescere. (Giacobbe Fragomeni)
- Nella boxe posso dire | che mi faccio onore... | perché invece di fuggire | son rimasto a far l'amore? (Vera Inber)
- Niente è vero se tu non puoi credere in quello che sei! E in me stesso io non ci credo più, lo vuoi capire? E se un pugile non crede in se stesso è finito, è chiuso, è andato! (Rocky III)
- Noi pugili ci intendiamo di menzogne. Cos'è una finta? Cos'è un jab che si trasforma in gancio sinistro? Cos'è un colpo di assaggio? È pensare una cosa e farne un'altra. (José Torres)
- Non mi interessano i discorsi sulle razze. Io non vedo altri colori che il rosso dei guantoni e il rosso del sangue. Non mi preoccupo del bianco o del nero, ma del destro o del sinistro. (Gerrie Coetzee)
- Non riesco a concentrarmi quando gioco a golf o a bowling. Riuscivo a farlo sul ring, perché c'era qualcuno che cercava di uccidermi. Le palle del bowling non sono mica destinate a colpirmi. (Carmen Basilio)
- [Alla richiesta di un parere sulla boxe moderna] Povera di valori. Una volta ogni categoria vantava un solo campione, oggi c'è la fila. (Vito Antuofermo)
- Prima cosa: la boxe la fai se hai fame. Non importa di cosa. [...]
[...] Mondini diceva che per imparare a boxare basta una notte. E una vita intera per imparare a combattere. (Alessandro Baricco) - Quando due pugili salgono sul ring, uno solo merita di vincere. Quando sali sul ring devi convincerti che sei tu a meritare di vincere. Devi sapere che il destino ti deve una vittoria perché ti sei allenato più del tuo avversario, hai lavorato di più con il tuo sparring partner, hai fatto più footing, ti sei alzato prima. (Tyson)
- Robert Cohn era stato un tempo campione di pugilato di Prìnceton, categoria pesi medi. Non crediate che questo, come titolo pugilistico, a me faccia una grande impressione, ma per Cohn significava molto. Non gli importava niente della boxe, anzi la detestava, ma l'aveva imparata, con fatica e sino in fondo, per reagire a quel senso di inferiorità e di insicurezza che gli derivavano a Prìnceton dall'essere trattato come ebreo. (Ernest Hemingway)
- Sai, a un pugile non servono vecchie foto. Vuoi sapere che ha fatto e dove ha boxato? Glielo leggi in faccia. Ha tutta la sua storia impressa nella carne. (Ai confini della realtà)
- Se non ci sono bravi maestri non ci sono bravi pugili. Non è vero che ci sono meno pugili, non emergono perché non ci sono maestri all'altezza. Bisogna trovare per ogni pugile il proprio modo di combattere. (Lucinio Sconfietti)
- Se un pugile ha due mani, vedi, e un cuore che batte, ce la fa senz'altro. (Rocky V)
- Un buon pugile è sempre imprevedibile, sa? Si può prendere anche una massa di legnate, ma se resta in piedi e reagisce avrà la folla con sé e potrà anche vincere. (Io ti aspetterò)
- Uno ha imparato il pugilato, il pancrazio e la lotta con le armi in modo da essere più forte degli amici come dei nemici, non per questo egli deve percuotere gli amici, né ferirli né ucciderli. (Gorgia)
- Vedi, tre anni fa tu eri soprannaturale, eri un duro e avevi grinta e avevi una mascella di ferro. Poi è capitata la cosa peggiore che possa capitare a qualsiasi pugile: ti sei civilizzato! (Rocky III)
- Venivo dalla strada, sapevo solo sopravvivere. Combatti per non morire. La boxe è così. Può umiliare. Devi avere il corazon. Se non vi piace, evitatela. (Roberto Durán)
- Il pugilato è uno sport duro e a volte è questione di attimi: se aspetti a fermare un match rischi di pregiudicare la salute di un atleta per sempre.
- Non sono diventato un pugile per rabbia, per sfogarmi, ma perché amo questo sport. Ho dovuto aspettare i 18 anni per fare il primo incontro da dilettante perché mia madre era preoccupata e non voleva che combattessi. All'esordio, quando sono tornato all'angolo, mi hanno tolto il paradenti mi sono caduti due incisivi. Era estate, e per la vergogna non sono uscito di casa per settimane. Pensavo di aver chiuso con la boxe, invece ho cambiato palestra [...] ed è cambiato tutto.
- Quando ho combattuto in casa mi occupavo anche dell'organizzazione dell'evento, ed essendo un perfezionista volevo che tutto fosse fatto al meglio per far quadrare numeri, ascolti e prestazione. In questo modo però perdevo tante energie ed ero meno concentrato sul match. Andando all'estero invece potevo focalizzarmi sulla performance, senza distrazioni. E poi essere sfavorito mi accende, così come potermi misurare con pugili forti. [...] Mi interessava quel tipo di sfida così difficile, non lo faccio per soldi.
- Viviamo in un momento in cui sembra che una sconfitta sia una cosa deningrante. Io invece dalle mie ho imparato tantissimo. Ho vinto un titolo avendo sei sconfitte di cui vado davvero orgoglioso. Mi hanno insegnato tanto. Sono state quelle in cui ho trovato dei veri e propri miglioramenti. Dopo Zeuge ho avuto modo di riflettere, sono andato in Australia per 22 giorni dove ho fatto sparring ed ho capito che avevo ancora tantissima voglia di combattere.
- Avevo 18 anni, appena 8 incontri da dilettante alle spalle, e non potevo combattere da pro. Siamo andati contro tutto e tutti. Io e papà abbiamo preso l'areo per l'America. Abbiamo passato 40 giorni a Chicago a casa dei nonni di mamma. Mi allenavo in una palestra che si trovava nella zona più brutta della città. Cinquanta pugili che si picchiavano sognando il successo. La fame la toccavi con mano, quando vedevi sparring che appena presi i 5 dollari per due riprese scappavano a comprarsi qualcosa da mangiare. C'era l'anima della boxe lì dentro.
- Il pugilato è uno sport per pochi. Può essere per tutti l'allenamento, quando picchi un sacco o sulle mani. Picchiare un avversario che a sua volta vuole picchiarti è un'altra cosa. Diventa tutto un altro sport.
- La boxe è uno sport per uomini duri, dall'altra parte c'è un tizio che ti vuole picchiare e tu non devi permetterglielo. Chi non ha paura, diciamo meglio: rispetto per quello che fa e per il rivale che affronta, vuole dire che è arrivato al capolinea. Devi avere rispetto per il tuo avversario, così lo avrai anche per te stesso.
- Fare il pugile è un lavoro, non è un divertimento. Sul ring non c'è tempo per lasciarsi andare alle emozioni, quando si sale sul quadrato ci sei solo tu e l'avversario... e se poi vinci, ecco: allora sei felice.
- Il primo avversario è stato un tipo [...] che mi aveva fatto un occhio nero in una lite in discoteca [...]. A questo serviva la boxe: a riparare i conti della vita.
- Non c'è dubbio che il pugilato sia una Noble Art se lo fai nella maniera giusta con persone esperte... perché se vogliamo parlare di violenza, allora oggi ci sono altri sport molto più violenti.
- Alcuni direbbero che la qualità più importante per un pugile è avere cuore. Frankie invece direbbe: "un pugile che è solo cuore stai tranquillo che le prende di sicuro e di brutto!".
- Frankie amava ripetere che la boxe era qualcosa di innaturale, che nella boxe si fa tutto al contrario. A volte, per tirare un colpo vincente, bisogna arretrare. Ma se arretri troppo, non combatti più.
- La boxe è qualcosa di innaturale perché si fa sempre tutto al contrario. Quando vuoi spostarti a sinistra, non fai un passo a sinistra: spingi sull'alluce destro. Per spostarti a destra usi l'alluce sinistro. Invece di allontanarti dal dolore come farebbe qualunque persona sana, gli vai incontro. Tutto nella boxe funziona al contrario.
- Parlare di boxe è parlare di rispetto. Cercare di ottenerlo per se stessi, togliendolo all'avversario.
- Se c'è una magia nella boxe è la magia di combattere battaglie al di là di ogni sopportazione, al di là di costole incrinate, reni fatti a pezzi e retine distaccate. È la magia di rischiare tutto per realizzare un sogno che nessuno vede tranne te.
- Ci sono due tipologie di persone che puoi rieducare con la boxe: il bullo e il pauroso. Un bullo secondo me lo si raddrizza facendolo passare dall'altra parte. Per il pauroso è diverso, perché quando capisce come può imporsi, rischia di abusarne proprio perché fino a quel momento ha subìto. Può diventare più pericoloso del bullo, rischia di subentrare la cattiveria nello sfogare la propria frustrazione su un'altra persona più debole. In una palestra di boxe il prepotente incontra per la prima volta chi è in grado di tenergli testa e anzi, di sopraffarlo, dandogli una lezione di vita, mentre il pauroso ha modo di rafforzarsi e di capire che può e deve reagire. Nella mia esperienza il dolore è stato educativo, [...] è il metodo più efficace per imparare che gli errori si pagano. So che è un ragionamento rozzo, ma le palestre di boxe non sono frequentate da scienziati. Ti insegnano tanto ma lo fanno in modo piuttosto crudo e sbrigativo.
- Il mio rapporto con la boxe si è evoluto nel tempo. [...] Da adolescente ero sovrappeso e il pugilato mi ha dato un modo per uscire per elevarmi e affermarmi. Dopo è diventato il mio lavoro. [...] è l'unica attività in cui mi sono mantenuto costante, a cui mi sono dedicato anima e corpo. [...] in generale mi ha dato una spinta fondamentale a far emergere la mia personalità, ad essere sicuro di me. Mi dicevo: dato che passo le mie giornate a dare e a prendere cazzotti in palestra, dovrei temere un'interrogazione a scuola oppure dovrei vergognarmi di chiedere di uscire a una ragazza? Non esiste. La boxe mi ha dato una scala di valori e di priorità.
- Sul ring fai a cazzotti, quando sali tra quelle quattro corde non ci sono i follower, i like o le groupie. Sei contro te stesso, i tuoi limiti, le tue paure, aspetti che sono impersonificati nel tuo avversario. Però il pugilato professionistico è sempre stato uno sport con una vocazione all'intrattenimento. Nasce per vendere i biglietti, per fare arricchire chi organizza e chi combatte: è uno show, un prodotto commerciale. E chi organizza considera quanto seguito hai, quante persone puoi portare all'evento. Fa parte del gioco. Di conseguenza se sei seguito hai più possibilità e offerte, puoi chiedere più soldi, puoi avere più sponsor: anche in quello ci vuole bravura e capacità. Fa parte della professione di un pugile: [...] devi lavorare sulla tua immagine, per avere dei vantaggi.
- Ci sono ancora dei momenti in cui non credo in me stessa. La boxe ti mette in discussione a ogni colpo che prendi, e si sentono, si sentono tutti. In faccia, al fegato, precisi, sporchi, dritti, incrociati, fanno male di più quelli che non ti aspetti, i colpi sotto sono i più difficili da incassare. Io non lo so che cosa avrei fatto, senza la boxe.
- La boxe mi ha fatto tirare fuori la parte migliore di me, anche per la vita.
- Quando ho iniziato a fare pugilato, colpivo e scappavo. Mi facevo rincorrere per tutto il ring! Il mio maestro mi chiamava la farfalla pazza, e se ci penso adesso mi viene da ridere, perché non puoi farti rincorrere per tutto il round. Ma crescendo, ho tolto quest'abitudine di scappare, così il mio maestro mi disse: Non sei più una farfalla pazza, ma una farfalla bella!
- Tanti pensano che questo non sia uno sport da femmine. Ma sbagliano, anzi il pugilato è la disciplina più vicina alla personalità di una donna... Sul ring non basta picchiare. Devi essere razionale, leggere nel pensiero dell'avversario, anticiparlo, sacrificarti, scegliere in fretta la tattica e la soluzione giusta, studiare quella del round successivo. Vi sembra che un uomo sia capace di fare tutte queste cose insieme?
- Forse io sono un uomo di Neanderthal, ma io ho sempre voluto uccidere il mio avversario. La boxe oggi è differente. Si tratta di uomini d'affari e io sono un assassino nato, e voglio vincere e farlo in maniera drammatica e creare ferite agli avversari.
- Fuori dal ring tutto è così noioso.
- La boxe mi ha dato una grande opportunità. Non è colpa sua. Ancora non capisco come Cus D'Amato, che mi ha preso dal riformatorio e che per me è stato come un padre, abbia potuto vedere in me un campione del mondo. Avevo solo 13 anni, e nessuna autostima. Ma nella boxe ci sono squali e profittatori. Gente che si avvantaggia e guadagna su dolori e debolezze umane.
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