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Franklin Delano Roosevelt

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Franklin Delano Roosevelt nel 1933

Franklin Delano Roosevelt (1882 – 1945), 32° presidente degli Stati Uniti.

Citazioni di Franklin Delano Roosevelt

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  • Abbiamo sempre saputo che l'incurante tornaconto personale non è etico; ora sappiamo che nuoce all'economia.[1]
  • Avevano cominciato a considerare il governo degli Usa come una mera appendice dei loro affari. Ora sappiamo che il governo esercitato dalla finanza organizzata è altrettanto pericoloso del governo della malavita organizzata.[2]
  • Dobbiamo essere il grande arsenale della democrazia.[3][4]
  • [Ultime parole famose] È altamente improbabile che un aeroplano, o una flotta di essi, possa mai affondare una flotta della Marina [Militare] in assetto da battaglia.
It is highly unlikely that an airplane, or a fleet of them, could ever sink a fleet of Navy vessels under battle conditions.[5]
  • Fai quello che puoi con quello che hai nel posto in cui sei.[6]
  • [...] guardiamo a un mondo fondato sulle quattro libertà essenziali.[7]
  • Il popolo americano, nella sua giusta potenza, vincerà con una vittoria totale.[8]
  • In questo 10 giugno, la mano che teneva il pugnale l'ha affondato nella schiena del suo vicino.[9]
  • L'aspirazione democratica non è una mera fase recente della storia umana. È scritta nella Magna Carta.[10]
  • La Conferenza di Crimea è stata un momento di svolta nella nostra storia e perciò nella storia del mondo. Presto al Senato degli Stati Uniti e al popolo americano sarà presentata una grande decisione che determinerà il destino degli Stati Uniti, e del mondo, per generazioni a venire [...]. Venticinque anni fa i combattenti americani attesero che gli statisti del mondo completassero il lavoro per quella pace per cui essi avevano combattuto sofferto. Fallirono, mancammo entrambi gli obiettivi. Non possiamo sbagliare ancora e sperare che il mondo possa ancora sopravvivere. La Conferenza di Crimea [...] dovrebbe segnare la fine del sistema delle iniziative unilaterali, delle alleanze esclusive, delle sfere di influenza, della balance of power, e di tutti gli altri espedienti che per secoli sono stati provati e sempre hanno fatto fallimento. A tutti questi sistemi ci proponiamo di sostituire un'organizzazione universale alla quale possono aderire tutte le nazioni amanti della pace nel mondo.[11]
  • La prova del nostro progresso non è quella di accrescere la ricchezza di chi ha tanto, ma di dare abbastanza a chi ha troppo poco.
The test of our progress is not whether we add more to the abundance of those who have much; it is whether we provide enough for those who have too little.[12]
  • La sconfitta della Germania significa la sconfitta del Giappone, probabilmente senza sparare un colpo o perdere una vita.
Defeat of Germany means defeat of Japan, probably without firing a shot or losing a life.[13]
  • La verità si scopre quando gli uomini sono liberi di cercarla.[14]
  • Le armate russe stanno uccidendo più personale dell'Asse e distruggendo più materiale dell'Asse di tutte le altre 25 nazioni messe insieme.
The Russian armies are killing more Axis personnel and destroying more Axis materiel than all the other 25 nations put together[15]
  • Nel campo della politica internazionale, vorrei consacrare questa nazione alla politica del buon vicino.[16][4]
  • Nessuna impresa che dipenda, per il suo successo, dal pagare i suoi lavoratori meno di quanto serva loro per vivere ha diritto di sopravvivere in questo Paese.
No business which depends for existence on paying less than living wages to its workers has any right to continue in this country.[17]
  • Non accetteremo nessun risultato se non la vittoria.[18]
  • Non esiste uomo indispensabile.[19][4]
  • Non solo difenderemo noi stessi con ogni mezzo, ma faremo in modo che sia certo che questa forma di tradimento non possa mai più metterci in pericolo.[20]
  • Più che una fine della guerra, vogliamo una fine dei principi di tutte le guerre.[21]
  • Posso dire di essermi inteso bene col maresciallo Stalin. È un uomo che unisce una determinazione impressionante e senza deviazioni a un gagliardo buon umore. Credo sia l'autentico rappresentante del cuore e dell'anima russa e che potremo andare molto d'accordo sia con lui sia con il popolo russo.[22]
  • Quindi, prima di tutto, lasciatemi esprimere la mia ferma convinzione che l'unica cosa di cui dobbiamo avere paura è la paura stessa.
So, first of all, let me assert my firm belief that the only thing we have to fear is fear itself.[23]
  • Quanti sono gli esperti, tante sono le opinioni.[24]
  • Se Joe Kennedy fosse al potere, ci darebbe una forma di governo fascista. Organizzerebbe un piccolo ma potente comitato presieduto da sé stesso con cui guidare il paese senza far troppo caso al Congresso.[25]
  • [A un giornalista che gli chiedeva quale fosse la sua filosofia politica] Sono un cristiano e un democratico – ecco tutto.[26]
  • [Sull'attacco di Pearl Harbour] Un giorno che vivrà nell'infamia.[27]
  • Un radicale è un uomo con i piedi fermamente piantati in aria.[28][29]
  • Vedo un terzo della nostra nazione male alloggiato, mal vestito e mal nutrito.[30][29]

Citazioni su Franklin Delano Roosevelt

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  • A mio parere, nessuno, dal tempo di Franklin ha mai avuto lo stesso genere di rapporto simbiotico con le folle. Franklin talvolta incominciava una campagna elettorale stanco e apatico. Ma nel corso della campagna traeva forza e vitalità dall'uditorio e finiva meglio di quanto non avesse incominciato. Penso che per il senatore Kennedy sia lo stesso: la sua intelligenza e il suo coraggio suscitano nelle folle sentimenti che a loro volta lo sostengono e lo rendono più forte. (Eleanor Roosevelt)
  • [Nel 1932, passando in rassegna i candidati alla presidenza] è un uomo simpatico, che pur essendo privo delle principali qualifiche necessarie alla carica, vorrebbe moltissimo diventare presidente. (Walter Lippmann)
  • In qualsiasi momento quest'uomo ci avesse lasciato, avremmo provato un senso di perdita irreparabile [...]. Possa egli avere un'influenza duratura sul cuore e sulla mente degli uomini! (Albert Einstein)
  • Nella storia non si è mai visto un popolo retto da un paralitico. Si sono avuti Re calvi, Re grossi, Re belli e magari stupidi, ma mai Re che per andare al gabinetto, al bagno o a tavola avessero bisogno d'essere retti da altri uomini. (Benito Mussolini)
  • Possedeva il carattere, l'energia e l'abilità dei dittatori, ma era dalla nostra parte. (Isaiah Berlin)
  • Quella sinistra figura. (Benito Mussolini)
  • Roosevelt [Franklin Delano] dimostrò che la Presidenza [degli Stati Uniti d'America] può essere un mestiere da esercitarsi vita natural durante. Truman ha dimostrato che chiunque può fare il Presidente. Eisenhower, che non v'è in realtà bisogno di un Presidente. Kennedy, che può essere pericoloso avere un Presidente...[31]

Note

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  1. Citato in AA.VV., Il libro del business, traduzione di Martina Dominici e Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 223. ISBN 9788858016589
  2. Al Madison Square Garden, 1936; citato in Marcello De Cecco, Roberta Carlini, Alla radice della crisi, il manifesto, 5 dicembre 2008.
  3. Dalla "chiacchiera al caminetto" del 29 dicembre 1940.
  4. a b c Citato in Elena Spagnol, Enciclopedia delle citazioni, Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894
  5. New York, 1922;(EN) Citato in Christopher Cerf e Victor Navasky, The Experts Speak, New York, Villard, 1998, p. 267. ISBN 0-679-77806-3
  6. Citato nel programma televisivo Che tempo che fa, RaiTre, 8 gennaio 2011 e in Luciana Littizzetto, I dolori del giovane Walter, Mondadori, 2010.
  7. Dal Discorso sullo stato dell'Unione, 1941. Citato in Come funziona la filosofia, a cura di Marcus Weeks, traduzione di Daniele Ballarini, Gribaudo, 2020, p. 16. ISBN 9788858025598
  8. 8 dicembre 1941, dopo l'attacco a Pearl Harbour. Citato in AA.VV., Il libro della Seconda guerra mondiale, traduzione di Sandro Matteoni, Gribaudo, 2022, p. 145. ISBN 9788858041406
  9. Commentando la dichiarazione di guerra dell'Italia contro Gran Bretagna e Francia, Washington 10 giugno 1940; citato in storiaxxisecolo.it
  10. Dal terzo discorso inaugurale (20 gennaio 1941). Citato in AA.VV., Il libro della legge, traduzione di Sonia Sferzi, Gribaudo, 2021, p. 71. ISBN 9788858029596
  11. Citato in Ennio Di Nolfo, Storia delle relazioni internazionali. Dal 1918 ai giorni nostri, Editori Laterza, Roma, 2008, pag. 545. ISBN 978-88-420-8734-2
  12. (EN) Dal discorso inaugurale del proprio secondo mandato, 20 gennaio 1937; riportato in Presidency.ucsb.edu.
  13. (EN) Citato in Winston Churchill, The Hinge of Fate, New York, Bantam Books, 1962, p. 386
  14. 1936; citato in Guerrino Oliva, Saggezza antica e moderna, Ponte nuovo, Bologna, 1983, p. 68.
  15. Citato in WWII: Why Russia remembers the victory, su herald.co.zw.
  16. Dal Primo messaggio inaugurale, 4 marzo 1933.
  17. Dal discorso sul National Industrial Recovery Act, 16 giugno 1933; citato in FdrLibrary.edu.
  18. Citato in AA.VV., Il libro della Seconda guerra mondiale, traduzione di Sandro Matteoni, Gribaudo, 2022, p. 146. ISBN 9788858041406
  19. Da un discorso, 3 novembre 1992.
  20. Dal discorso alla nazione, 7 dicembre 1941. Citato in AA.VV., Il libro della Seconda guerra mondiale, traduzione di Sandro Matteoni, Gribaudo, 2022, p. 148. ISBN 9788858041406
  21. Messaggio radiofonico alla nazione per il Jefferson Day, 13 aprile 1945.
  22. Citato in Henry Kissinger, L'arte della diplomazia, Sperling & Kupfer, 2012, p. 316. ISBN 8873395309
  23. Dal First Inaugural Address per il New Deal, 4 marzo 1933.
  24. Citato in Mario Grasso, Punti di vista, FrancoAngeli, Milano, 2001, p. 20. ISBN 88-464-3200-2
  25. Citato in Edward Klein, La maledizione dei Kennedy, Milano, Mondadori, 2007, p. 132. ISBN 978-88-04-53311-5
  26. Citato in Frances Perkins, The Roosevelt I Knew, Harper Colophon Books.
  27. Citato in AA.VV., Il libro della Seconda guerra mondiale, traduzione di Sandro Matteoni, Gribaudo, 2022, p. 138. ISBN 9788858041406
  28. Dal discorso radiofonico del 26 ottobre 1939.
  29. a b Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013. ISBN 9788858654644
  30. Dal Secondo Indirizzo inaugurale, 20 gennaio 1937.
  31. Dall'apologo dei magnati americani dell'acciaio durante la controversia con il Presidente John Fitzgerald Kennedy; citato in Piero Buscaroli, Una nazione in coma, Argelato (BO), Minerva Edizioni, 2013, p. 162. ISBN 978-88-7381-494-8

Voci correlate

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Altri progetti

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