Calciopoli: differenze tra le versioni

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m +voci correlate
Nessun oggetto della modifica
Riga 1: Riga 1:
{{Voce tematica}}
{{Voce tematica}}
{{indicedx}}
{{indicedx}}
Citazioni su '''Calciopoli'''.
Citazioni su '''Calciopoli''' e sui relativi processi.


*{{NDR|Dopo la sentenza in primo grado nel processo penale di Calciopoli a Napoli nel 2011}} Bastava leggere le intercettazioni per ritenere giuste, anzi troppo lievi, le sanzioni sportive a Juve, Milan, Fiorentina, Lazio e Reggina (la Juve evitò la Serie C solo perché si doveva salvare il Milan dalla B). E basta rileggerle oggi per ritenere sacrosanta la sentenza del Tribunale di Napoli che ha condannato gran parte degli imputati per associazione per delinquere e frode sportiva. Tre giudici, con una presidente tutt'altro che tenera con l'accusa (che tentò addirittura di ricusarla) e sempre elogiata dalle difese, hanno ritenuto provate le accuse dopo tre anni di dibattimento. E si son fatte una risata dinanzi alla linea difensiva moggian-craxiana del "così fan tutti". Sia perché l'eventuale responsabilità altri non cancella quella di un imputato colpevole; sia perché le mirabolanti intercettazioni sfoderate dalla difesa dimostrano al massimo che l'Inter tentò di entrare nel giro, non che ha commesso reati. Ora Moggi manda a dire che lui ha fatto tutto per conto della Juve: bella novità. [...] Quando [[Umberto Agnelli]] lo ingaggiò, [[Luciano Moggi|Moggi]] era imputato a Torino per aver fornito prostitute ad arbitri per le partite di Uefa del Torino. Quindi fu assunto proprio perché si sapeva chi era e come operava. [...] Anziché lasciarsi lo scandalo alle spalle, come aveva fatto suo cugino [[John Elkann]], [[Andrea Agnelli]] figlio di [[Umberto Agnelli|Umberto]] e amico di [[Luciano Moggi|Moggi]] e [[Antonio Giraudo|Giraudo]] ha ripreso a gridare al complotto e a rivendicare gli scudetti dello scandalo, giustamente revocati. Ora, con la sentenza di Napoli e i messaggi di Moggi, ha quel che si merita. Forse, anziché vellicare gli istinti peggiori della tifoseria peggiore, farebbe bene a guardare al futuro. A farsi spiegare lo "stile Juventus" da chi ancora sa cos'è come [[Giampiero Boniperti|Boniperti]], [[Giovanni Trapattoni|Trapattoni]], [[Dino Zoff|Zoff]] e [[Michel Platini|Platini]]. E magari a costruire stadi più sicuri. ([[Marco Travaglio]])
*{{NDR|Dopo la sentenza in primo grado nel processo penale di Calciopoli a Napoli nel 2011}} Bastava leggere le intercettazioni per ritenere giuste, anzi troppo lievi, le sanzioni sportive a Juve, Milan, Fiorentina, Lazio e Reggina (la Juve evitò la Serie C solo perché si doveva salvare il Milan dalla B). E basta rileggerle oggi per ritenere sacrosanta la sentenza del Tribunale di Napoli che ha condannato gran parte degli imputati per associazione per delinquere e frode sportiva. Tre giudici, con una presidente tutt'altro che tenera con l'accusa (che tentò addirittura di ricusarla) e sempre elogiata dalle difese, hanno ritenuto provate le accuse dopo tre anni di dibattimento. E si son fatte una risata dinanzi alla linea difensiva moggian-craxiana del "così fan tutti". Sia perché l'eventuale responsabilità altri non cancella quella di un imputato colpevole; sia perché le mirabolanti intercettazioni sfoderate dalla difesa dimostrano al massimo che l'Inter tentò di entrare nel giro, non che ha commesso reati. Ora Moggi manda a dire che lui ha fatto tutto per conto della Juve: bella novità. [...] Quando [[Umberto Agnelli]] lo ingaggiò, [[Luciano Moggi|Moggi]] era imputato a Torino per aver fornito prostitute ad arbitri per le partite di Uefa del Torino. Quindi fu assunto proprio perché si sapeva chi era e come operava. [...] Anziché lasciarsi lo scandalo alle spalle, come aveva fatto suo cugino [[John Elkann]], [[Andrea Agnelli]] figlio di [[Umberto Agnelli|Umberto]] e amico di [[Luciano Moggi|Moggi]] e [[Antonio Giraudo|Giraudo]] ha ripreso a gridare al complotto e a rivendicare gli scudetti dello scandalo, giustamente revocati. Ora, con la sentenza di Napoli e i messaggi di Moggi, ha quel che si merita. Forse, anziché vellicare gli istinti peggiori della tifoseria peggiore, farebbe bene a guardare al futuro. A farsi spiegare lo "stile Juventus" da chi ancora sa cos'è come [[Giampiero Boniperti|Boniperti]], [[Giovanni Trapattoni|Trapattoni]], [[Dino Zoff|Zoff]] e [[Michel Platini|Platini]]. E magari a costruire stadi più sicuri. ([[Marco Travaglio]])
Riga 23: Riga 23:
*{{NDR|Riferendosi sui ricorsi presentati dalla [[Juventus Football Club|Juventus]] dopo la decisione del Tnas di dichiararsi incompetente sul'assegnazione dello scudetto 2006}} Dopo quest'ultima sentenza, a chi porta vantaggi proseguire... Se si fa un passo indietro se ne fanno due avanti, chi ha più intelligenza la metta al servizio degli altri. Il mio è un appello, ma forse gli appelli non servono più. Non so se sia giusto aver dato quello scudetto all'Inter, non sta al Coni dirlo. Le regole però sono state rispettate e per il Coni il discorso è chiuso. Chi lo vuol riaprire creerà problemi alla serenità del calcio italiano: oggi si vive anche di credibilità e di curriculum. Non sono rimasto deluso dal comportamento di [[Andrea Agnelli]]. Ognuno fa ciò che ritiene di fare. Ho conosciuto l'[[Gianni Agnelli|Avvocato]], rispetto una famiglia che ha fatto grandi cose per il calcio. Ma portano avanti le loro idee, le mie sono diverse. ([[Gianni Petrucci]])
*{{NDR|Riferendosi sui ricorsi presentati dalla [[Juventus Football Club|Juventus]] dopo la decisione del Tnas di dichiararsi incompetente sul'assegnazione dello scudetto 2006}} Dopo quest'ultima sentenza, a chi porta vantaggi proseguire... Se si fa un passo indietro se ne fanno due avanti, chi ha più intelligenza la metta al servizio degli altri. Il mio è un appello, ma forse gli appelli non servono più. Non so se sia giusto aver dato quello scudetto all'Inter, non sta al Coni dirlo. Le regole però sono state rispettate e per il Coni il discorso è chiuso. Chi lo vuol riaprire creerà problemi alla serenità del calcio italiano: oggi si vive anche di credibilità e di curriculum. Non sono rimasto deluso dal comportamento di [[Andrea Agnelli]]. Ognuno fa ciò che ritiene di fare. Ho conosciuto l'[[Gianni Agnelli|Avvocato]], rispetto una famiglia che ha fatto grandi cose per il calcio. Ma portano avanti le loro idee, le mie sono diverse. ([[Gianni Petrucci]])


*Esigeremo gli scudetti... [...] a questo punto esigiamo che ci restituiscano due scudetti. Ci spettano. Siamo stanchi di subire ingiustizie. ([[Silvio Berlusconi]])
*{{NDR|Nel 2006}} Esigeremo gli scudetti... [...] a questo punto esigiamo che ci restituiscano due scudetti. Ci spettano. Siamo stanchi di subire ingiustizie. ([[Silvio Berlusconi]])


*{{NDR|Sulla richiesta di commissariamento della Federcalcio inoltrata al Tar dalla [[Juventus Football Club|Juventus]] in merito ai fatti di [[Calciopoli]]}} Ho la coscienza a posto, si possono esprimere critiche legittime per la politica sportiva, ma tutti sanno che io sono un uomo di regole. Era noto, infatti, che, anche prima del commissariamento, quando c'era un quadro federale diverso, avevo tanti avversari. Ho sempre attaccato il doppio designatore, una scelta di sette società che avevano forzato la mano per questa soluzione. Sono tranquillo, resta l'amarezza ma con questa bisogna conviverci. ([[Giancarlo Abete]])
*{{NDR|Sulla richiesta di commissariamento della Federcalcio inoltrata al Tar dalla [[Juventus Football Club|Juventus]] in merito ai fatti di [[Calciopoli]]}} Ho la coscienza a posto, si possono esprimere critiche legittime per la politica sportiva, ma tutti sanno che io sono un uomo di regole. Era noto, infatti, che, anche prima del commissariamento, quando c'era un quadro federale diverso, avevo tanti avversari. Ho sempre attaccato il doppio designatore, una scelta di sette società che avevano forzato la mano per questa soluzione. Sono tranquillo, resta l'amarezza ma con questa bisogna conviverci. ([[Giancarlo Abete]])

Versione delle 23:50, 17 mag 2013

Citazioni su Calciopoli e sui relativi processi.

  • [Dopo la sentenza in primo grado nel processo penale di Calciopoli a Napoli nel 2011] Bastava leggere le intercettazioni per ritenere giuste, anzi troppo lievi, le sanzioni sportive a Juve, Milan, Fiorentina, Lazio e Reggina (la Juve evitò la Serie C solo perché si doveva salvare il Milan dalla B). E basta rileggerle oggi per ritenere sacrosanta la sentenza del Tribunale di Napoli che ha condannato gran parte degli imputati per associazione per delinquere e frode sportiva. Tre giudici, con una presidente tutt'altro che tenera con l'accusa (che tentò addirittura di ricusarla) e sempre elogiata dalle difese, hanno ritenuto provate le accuse dopo tre anni di dibattimento. E si son fatte una risata dinanzi alla linea difensiva moggian-craxiana del "così fan tutti". Sia perché l'eventuale responsabilità altri non cancella quella di un imputato colpevole; sia perché le mirabolanti intercettazioni sfoderate dalla difesa dimostrano al massimo che l'Inter tentò di entrare nel giro, non che ha commesso reati. Ora Moggi manda a dire che lui ha fatto tutto per conto della Juve: bella novità. [...] Quando Umberto Agnelli lo ingaggiò, Moggi era imputato a Torino per aver fornito prostitute ad arbitri per le partite di Uefa del Torino. Quindi fu assunto proprio perché si sapeva chi era e come operava. [...] Anziché lasciarsi lo scandalo alle spalle, come aveva fatto suo cugino John Elkann, Andrea Agnelli figlio di Umberto e amico di Moggi e Giraudo ha ripreso a gridare al complotto e a rivendicare gli scudetti dello scandalo, giustamente revocati. Ora, con la sentenza di Napoli e i messaggi di Moggi, ha quel che si merita. Forse, anziché vellicare gli istinti peggiori della tifoseria peggiore, farebbe bene a guardare al futuro. A farsi spiegare lo "stile Juventus" da chi ancora sa cos'è come Boniperti, Trapattoni, Zoff e Platini. E magari a costruire stadi più sicuri. (Marco Travaglio)
  • Bisogna avere, innanzitutto, il coraggio di affermare una realtà: il procedimento di questa estate ha partorito un autentico aborto giuridico. Quando parlo di "aborto giuridico" mi prendo la piena responsabilità di ciò che dico. Quando si vuole espletare in due settimane un procedimento che richiederebbe almeno 6 mesi solo per un corretto iter investigativo, non può che venir fuori un aborto giuridico. Quando si cassa, per motivi di tempo, un grado di giudizio, quando si impedisce agli imputati di portare testimoni, dossier e filmati in loro discolpa, ma gli si concede solo 15 minuti per una arringa difensiva, non si può che parlare di aborto giuridico. Quando non si concedono agli avvocati difensori degli imputati i testi integrali delle intercettazioni, adducendo che non sono pertinenti, si può solo parlare di aborto giuridico. Quando, infine, si disassegna un titolo ad una squadra, la Juventus, per assegnarlo ad un'altra, l'Internazionale, prima che sia pronunciato il verdetto del primo iter istruttorio, allora siamo ben oltre l'aborto giuridico. Non è un problema di giustizia ordinaria o sportiva: in ogni paese che si definisca civile eventuali pene e sanzioni devono essere comminate dopo che sia stato verbalizzato un verdetto di colpevolezza, mai prima. E non venitemi a parlare di normative UEFA o di liste da dare alla stessa per le coppe europee: i diritti degli imputati, tra cui quello di potersi difendere con i mezzi che l'ordinamento mette loro a disposizione, vengono prima di una partita di calcio. […] Poi, di fronte al fatto compiuto, chi si prende la responsabilità di fermare una macchina che macina miliardi di €, tanto da essere la sesta industria del paese? Io, per conto mio, posso solo ribadire il concetto già espresso: una penalizzazione di 8/10 punti, una multa e la squalifica di Moggi e Giraudo per 10/12 mesi, questa era la pena congrua, a mio parere. Ogni parallelo con la vicenda del 1980 è improponibile: qua non ci sono tracce di illecito, né denaro o assegni. L'illecito ambientale non è un reato contemplato da nessun codice, a meno che non si parli di inquinamento atmosferico... (Corrado Di Biase, capo dell' Ufficio Indagini della FIGC ai tempi del calcioscommesse del 1980, ReteTv37 (Firenze), 3 novembre 2006)
  • Calciopoli? Il processo di Napoli dimostra che nel 2006 si è agito con atteggiamento giacobino, troppa foga alimentata dai media. (Claudio Lotito)
  • Calciopoli è stata la lotta di un potere contro un altro potere: il nuovo ha cac­ciato il vecchio. E nulla è cambiato. (Maurizio Zamparini)
  • Calciopoli è stato il tentativo di condizionare il regolare svolgimento del campionato, agendo su più livelli: per me, Moggi -tramite la GEA e quindi tramite suo figlio- controllava prima di tutto buona parte dei giocatori. Purtroppo al processo molti giocatori non hanno voluto ricordarsi (o hanno fatto finta di dimenticarsi dell'accaduto) e così -relativamente alla GEA- ha avuto una condanna molto mite, che probabilmente in appello sarà ulteriormente mitigata. Quindi dal punto di vista della giustizia ordinaria, non controllava i giocatori. Quello che anche per la giustizia ordinaria sembra che Moggi avesse controllato, erano gli arbitri: "Calciopoli" dunque è il controllo degli arbitri. Per me, invece, si può dire sinteticamente che Moggi cercava di controllare prima i giocatori (tramite la struttura della GEA, attraverso il figlio) e poi gli arbitri. Gli mancavano solo i tosaerba, poi tutto era suo. (Giuseppe Gazzoni Frascara)
  • Calciopoli era una cosa, un sistema dominante guidato dagli attuali imputati di Napoli. Gli altri hanno cercato solo di difendersi, ma lo hanno fatto in modo sbagliato. (Zdeněk Zeman)
  • Con Calciopoli si è dovuto fare un processo in un mese per colpire la società più importante d'Italia, hanno fatto una cosa approssimativa perché i media hanno montato una cosa incredibile e qualcuno doveva pagare. Hanno fatto pagare la Juve, perché se avessero fatto pagare la Lazio, con tutto il rispetto, non sarebbe interessato a nessuno oltre ai tifosi della Roma. Invece hanno fatto una cosa populista facendo pagare tutto alla Juve, e così l'Italia anti-juventina è stata contenta! (Michelangelo Rampulla)
  • Da quando gioco tutti gli scudetti che ho visto vincere sono stati meritati. Sia i nostri che quelli delle altre squadre. (Alessandro Del Piero)
  • Dopo le famiglie distrutte da mani pulite senza nessun contributo alla moralizzazione del Paese, ora con gli stessi attori non avremo grazie a calciopoli nessuna moralizzazione: o se la danno i club o non sarà certamente Borrelli a darla loro. E corriamo il rischio di avere un'altra sequela di suicidi, tentati suicidi e famiglie distrutte. I ragazzi della nazionale stanno reggendo a questa persecuzione psicologica ed hanno retto anche al dolore per la vicenda di Pessotto. Per questo dico loro bravi. (Francesco Cossiga)
  • [Riferendosi sui ricorsi presentati dalla Juventus dopo la decisione del Tnas di dichiararsi incompetente sul'assegnazione dello scudetto 2006] Dopo quest'ultima sentenza, a chi porta vantaggi proseguire... Se si fa un passo indietro se ne fanno due avanti, chi ha più intelligenza la metta al servizio degli altri. Il mio è un appello, ma forse gli appelli non servono più. Non so se sia giusto aver dato quello scudetto all'Inter, non sta al Coni dirlo. Le regole però sono state rispettate e per il Coni il discorso è chiuso. Chi lo vuol riaprire creerà problemi alla serenità del calcio italiano: oggi si vive anche di credibilità e di curriculum. Non sono rimasto deluso dal comportamento di Andrea Agnelli. Ognuno fa ciò che ritiene di fare. Ho conosciuto l'Avvocato, rispetto una famiglia che ha fatto grandi cose per il calcio. Ma portano avanti le loro idee, le mie sono diverse. (Gianni Petrucci)
  • [Nel 2006] Esigeremo gli scudetti... [...] a questo punto esigiamo che ci restituiscano due scudetti. Ci spettano. Siamo stanchi di subire ingiustizie. (Silvio Berlusconi)
  • [Sulla richiesta di commissariamento della Federcalcio inoltrata al Tar dalla Juventus in merito ai fatti di Calciopoli] Ho la coscienza a posto, si possono esprimere critiche legittime per la politica sportiva, ma tutti sanno che io sono un uomo di regole. Era noto, infatti, che, anche prima del commissariamento, quando c'era un quadro federale diverso, avevo tanti avversari. Ho sempre attaccato il doppio designatore, una scelta di sette società che avevano forzato la mano per questa soluzione. Sono tranquillo, resta l'amarezza ma con questa bisogna conviverci. (Giancarlo Abete)
  • [Nel 2006] I risultati sono stati falsati, sì, mi sembra abbastanza chiaro, come è chiaro il fatto che il Milan è stato penalizzato: noi siamo puliti e siamo stati trattati con poca sportività, per non dire altre cose. Sono da tanti anni nel calcio, mi sarei aspettato di tutto tranne una roba simile. In ogni caso non è solo questione di risarcire il Milan o di riscrivere le classifiche: bisogna fare chiarezza, stabilendo le responsabilità e punendo i colpevoli. Perché la cosa più importante è restituire credibilità al calcio. (Carlo Ancelotti)
  • Il fatto che l'Inter abbia vinto dopo Calciopoli dimostra quanto questa sia stata una vera truffa per il calcio italiano, una prova in più di quanto stava accadendo. Era frustrante quando dicevano che spendevo e non vincevo. Calciopoli è stata una cosa veramente volgare oltre ad una fregatura economica. (Massimo Moratti)
  • In cuor mio tutti sanno cosa penso di Calciopoli, e cioè che è stato un procedimento ridicolo. I legali mi hanno detto che non sono riusciti nemmeno a leggere tutte le carte. (Andrea Agnelli)
  • Ingiusti­zia perpetrata da una giuria creata ad hoc, che ha emesso una sentenza la quale interpretava un diffuso sentimento popo­lare. Cioè una sentenza fatta al bar sport invece che in un tribunale. (Piero Ostellino)
  • Io guardo a Calciopoli come ad un piano divino: tale episodio si è verificato una volta sola, e Dio ha creato quelle condizioni per cui potessi proseguire la mia crescita in tale squadra. (Nicola Legrottaglie)
  • Io penso che la linea difensiva del legali di Moggi sia questa: "Io non ho fatto niente di male, il mio modo di parlare era identico a quello di tutti quanti, il mio linguaggio è stato male interpretato". La verità è che Luciano Moggi aveva le mani sul calcio, aveva un potere assoluto. (Giuseppe Gazzoni Frascara)
  • Io ringrazio Calciopoli, perché se non ci fosse stata sarei arrivato molto dopo. (Claudio Marchisio)
  • [Sull'esposto presentato dalla Juventus alla Uefa per chiedere l'esclusione dell'Inter dalla Champions League 2011-2012 per i fatti di Calciopoli] L'esposto presentato all'Uefa per Calciopoli? Beh, Andrea Agnelli avrebbe fatto meglio a risparmiare i soldi del francobollo. (Michel Platini)
  • La cosa straordinaria è che dopo Calciopoli si è ritrovata la strada della serietà professionale e c'è spazio per tutti, nulla è prevedibile, e il pubblico si può veramente divertire, con un campionato che non diventa scontato dopo sette partite. (Aurelio De Laurentiis)
  • [Sulla richiesta di risarcimento inoltrata dalla Juventus al Tar del Lazio nei confronti della Federcalcio in merito ai fatti di Calciopoli] La Figc è serena perché ritiene di aver svolto i suoi compiti con attenzione. Ricordo che la Figc post-calciopoli è stata la prima a essere danneggiata e come hanno testimoniato le sentenza sportive, oltre alle sentenze penali di primo grado, le responsabilità sono di altri e non certo della Federcalcio. Penso che sia noto, e noi l'abbiamo detto prima delle pronunce di primo grado del Tribunale di Napoli, che esistono ordinamenti diversi, quello sportivo ha le sue specificità e noi, nel corso del Consiglio Federale di Vicenza, avevamo già detto che qualunque fosse stato l'esito, non ci sarebbe stato un intervento sull'ordinamento sportivo su fatti che all'epoca furono oggetto di verifica e di valutazioni degli organi di giustizia federali e del Coni. Inoltre molte società, tra le quali la Juve, non hanno dato seguito a interventi presso i tribunali amministrativi. (Giancarlo Abete)
  • La nuova difesa di Moggi vuole dimostrare che tutti telefonavano. Anch'io quest'anno ho parlato con Nicchi e con Collina, ma non per chiedere favori, certe telefonate aiutano a far crescere la classe arbitrale. Dipende dal tenore delle telefonate. Io non ho mai chiesto qualcosa di illecito. Non sono le cose esteriori che fanno la differenza. Ero io che dicevo a Foschi [d.s. del Palermo] di chiamare, perché all'epoca c'era un sistema che si organizzava per vincere e una non organizzazione che era condannata a perdere. Chiamava anche Facchetti, che era una persona da me conosciuta in Lega, quando eravamo consiglieri. Lo ricordo come una persona di una correttezza e di una squisitezza formidabili. È naturale che Moggi si difenda ma non mi piace che tiri merda addosso alla gente e lui di merda ne ha fatta abbastanza. (Maurizio Zamparini)
  • Le intercettazioni di Massimo Moratti e altri dirigenti dell'Inter rese note dalla difesa di Luciano Moggi sono senz'altro indice di un diffuso malcostume. E dunque è un bene che siano state pubblicate. Ma dal punto di vista penale non modificano di una virgola l'esito del processo in corso a Napoli, che ipotizza un'associazione per delinquere finalizzata alla truffa sportiva per alterare risultati di partite ed esiti di campionati. E la disdicevole dimestichezza dei dirigenti nerazzurri con il mondo arbitrale, per quello che è emerso, non configura alcuna notizia di reato, dunque bene han fatto i magistrati di Napoli a escluderla dal processo. Solo un'informazione smemorata e superficiale può metterle sullo stesso piano dei gravissimi fatti emersi a carico delle dirigenze della Juventus, del Milan, della Fiorentina e della Lazio. (Marco Travaglio)
  • Le intercettazioni ulteriori di Calciopoli? È evidente che Moratti e altri si difendevano dallo strapotere in Lega di Milan e Juventus: comunque fu Guido Rossi e non io a dare lo scudetto 2006 all'Inter. L'origine di tutto è nella situazione di disequilibrio che viveva allora la Lega calcio italiana, con due società come Juve e Milan che più o meno gestivano tutto, una con i diritti tv e la presidenza e l'altra con la costruzione che sapete ed è costata anche conseguenze di giustizia sportiva in relazione al potere sugli arbitri. Gli altri, compreso Della Valle della Fiorentina, si difendevano... [Anche perché] tutte le altre società più o meno sapevano. In un ambiente così è inimmaginabile che si rimanga fermi, ognuno cerca di proteggersi. Ma tutto nasce dalla situazione critica con due società che gestivano politicamente la Lega, e con il passaggio degli arbitri al professionismo sotto l'ombrello della stessa Lega. E in un certo senso persino i direttori di gara hanno subito questa situazione.[1] (Gerhard Aigner, ex segretario generale dell'Uefa e capo della commissione dei saggi che con un parere giuridico diede il via libera alla riassegnazione del titolo dopo la revoca alla Juventus)
  • Lo dico e me ne assumo le responsabilità. Qualcuno ha voluto che Calciopoli scoppiasse, è ovvio. (Paolo Bergamo)
  • Mi sono ripromesso di non dire più nulla dopo l'estate 2006. Dico solo che chi vinceva fino al 2006 aveva delle squadre straordinarie, tanto che faceva anche le finali di Champions League. (Adriano Galliani)
  • Moggi, quando lo vidi in tv, disse: "questo non è un mondo per lei"; lui cerca di far apparire la sua condotta nel mondo del calcio, come la prassi. Sì, c'è indisciplina morale nel calcio, ma "regolare" gli arbitri come faceva lui è pazzesco. Basti pensare, ad esempio, a Siena-Milan: era una partita in cui la Juventus non centrava, ma centrava invece Moggi che penalizzò il Bologna; il DG bianconero fece in modo che l'arbitro annullasse un gol di Shevchenko: se non fosse stato annullato, il Siena avrebbe pareggiato e sarebbe finito dietro di noi. Vedete come è stato manipolato il campionato? (Giuseppe Gazzoni Frascara)
  • Noi non abbiamo deciso di dare il titolo all'Inter, noi tecnicamente abbiamo detto che era possibile farlo. Il nome dell'Inter non ci era stato proposto. Dovevamo per forza fare una classifica di quel campionato per via delle Coppe europee, ma non era necessario dare il titolo a qualche squadra. Per me sembrava normale non assegnare il titolo in quelle circostanze perché c'erano dubbi sulla regolarità del campionato. [...] C'era un malessere generale in quel campionato, c'erano molte componenti implicate. Non sono sorpreso da ciò che è uscito in questi giorni. Allora la situazione in Lega Calcio era molto grave, ma tutti erano responsabili. Gli arbitri erano troppo esposti alla situazione della Lega Calcio e sono stati anche vittime. Tutti hanno contribuito a crearla e trovare chi è stato il più o meno colpevole è difficile.[2] (Gerhard Aigner)
  • Non è stata una farsa, non è stata farsopoli.[3] (Stefano Capuano, pm del processo di Napoli, 8 novembre 2011)
  • Non voglio più sentire nulla su Calciopoli, il passato è importante ma il futuro lo è ancora di più. (Gianluigi Buffon)
  • Piaccia o non piaccia agli imputati non ci sono mai telefonate tra Bergamo o Pairetto con il signor Moratti, o con il signor Sensi o con il signor Campedelli, presidente del Chievo [...] Balle smentite dai fatti [...] [Nelle migliaia di intercettazioni] ci sono solo quelle persone, perché solo quelle colloquiavano con i poteri del calcio. I cellulari erano intercettati 24 ore su 24: le evidenze dei fatti dicono che non è vero che ogni dirigente telefonava a Bergamo, a Pairetto, a Mazzini o a Lanese: le persone che hanno stabilito un rapporto con questi si chiamano Moggi, Giraudo, Foti, Lotito, Andrea Della Valle e Diego Della Valle.[4] (Giuseppe Narducci, pm del processo di Napoli, durante l'udienza preliminare del 27 ottobre 2008)
  • Più che una calciopoli si è trattata di un arbitropoli, almeno da quanto emerso dalle ultime sentenze. La responsabilità oggettiva è a mio avviso un male necessario dello sport. Il comportamento dei dirigenti della Juventus non macchia il valore della società, ma i dirigenti bianconeri sbagliano a considerare propri 29 Scudetti. (Franco Carraro)
  • Questo calcio è marcio, calciopoli del 2006 è solo la punta dell'iceberg. Io l'avevo detto in tempi non sospetti. E questa delle scommesse è una storia triste, frutto della nostra non cultura. La cosa grave è che siano emersi anche nomi di calciatori. In Inghilterra si scommette su ogni cosa, ma tutto avviene in ambito legale. Chi parlava di calcio pulito, dopo il sommario processo del 2006, dovrebbe aprire gli occhi. (Maurizio Zamparini)
  • Soltanto per questa telefonata [riferendosi ad un'intercettazione del 26 novembre 2004 tra Carraro, ex presidente della FIGC, e Bergamo, ex designatore arbitrale] il processo di Calciopoli andava annullato, andava subito annullato. (Elio Corno)
  • Una sentenza pazzesca, e non perché il calcio sia un ambiente pulito. Una sentenza pazzesca perché costruita sul nulla, su intercettazioni difficilmente interpretabili e non proponibili in un procedimento degno di tal nome. Una sentenza pazzesca perché punisce chi era colpevole solo di vivere in un certo ambiente, il tutto condito da un processo che era una riedizione della Santa Inquisizione in chiave moderna. E mi chiedo: cui prodest? A chi giova il tutto? Perché tutto è uscito fuori in un determinato momento? Proprio quando, tra Laziogate di Storace, la lista nera di Telecom, poi Calciopoli, poi l'ex Re d'Italia ed ora, ultimo ma non ultimo, la compagnia telefonica Vodafone che ha denunciato Telecom per aver messo sotto controllo i suoi clienti. Vuoi vedere che per coprire uno scandalo di dimensioni ciclopiche hanno individuato in Luciano Moggi il cattivo da dare in pasto al popolino? (Enzo Biagi)
  • [Dopo la vittoria dello Scudetto 2011-2012 da parte della Juventus] Va preso questo successo come un successo dell'intero calcio italiano. La mancanza della Juve ha indebolito tutti. Al sesto anno fuori da Calciopoli, il nostro calcio è arrivato esausto, non competitivo. La Juve era il riferimento. La sua assenza ha deciso una vacanza da tutti i doveri, compresi quelli di bilancio e dell'investimento. Senza la Juve tutti hanno potuto far finta di essere grandi. Ora finalmente si torna a giocare. Non esiste mediazione. Questa è l'arte del calcio, inutile confonderla con il commercio. La Juve adesso annuncia che il calcio italiano si ricompone, torna automaticamente vero. Da domani chi vuole vincere dovrà tornare a investire senza camuffamenti. (Mario Sconcerti)
  • Vidi Luciano Moggi cominciare a piangere davanti a noi durante lo scandalo di Calciopoli. Il mondo si era rovesciato. Noi stavamo portando a casa il secondo scudetto consecutivo e ci hanno tirato nel fango. Gli arbitri non ci favorivano, eravamo semplicemente i migliori e ci dovevano affondare, ecco la verità. [...] Come sempre, quando qualcuno domina, altri vogliono tirarlo nel fango e non mi stupiva affatto che le accuse venissero fuori quando stavamo per vincere di nuovo il campionato. Stavamo per portare a casa il secondo scudetto consecutivo quando scoppiò lo scandalo, e la situazione era grigia, lo capimmo subito. I media trattavano la faccenda come una guerra mondiale. Ma erano balle, almeno per la gran parte. (Zlatan Ibrahimović)
  • Vogliamo dirlo, con grande onestà, che questo processo sportivo di Calciopoli è stato una farsa? (Elio Corno)

Oliviero Beha

  • [Sulla sentenza in primo grado nel processo penale di Calciopoli e il suo nesso con il processo Telecom attraverso le intercettazioni illegali] È abbastanza per tenere desta la vostra curiosità e le associazioni di idee, per voler capire e sapere "senza tifo" che cosa è accaduto all'Italia del calcio e non in questi anni? Oppure hanno tutti tanta paura di Moggi ancora adesso da voler rimuovere il caso, dentro e fuori dalle Aule di giustizia?
  • [Sulla sentenza in primo grado e la polarizzazione dello scandalo calciopoli operata dai media] L'Inter e i suoi tifosi vivono questa sentenza come una vittoria: ladroni gli juventini di quel ciclo trionfale, sconfitti ma onesti e rivalutati dalle sentenze gli interisti, rimuovendo la montagna di telefonate colpevolizzanti uscite fuori negli ultimi tre anni per cui mesi fa lo stesso Procuratore Federale Palazzi, il Torquemada del 2006, aveva prescritto l'Inter dicendone però il peggio. Curioso: Palazzi va bene o male a sentenze alterne, il tifo è fatto così. Fossero stati assolti a Napoli Moggi e co. [...], sarebbe stata festeggiata come una vittoria della Juve contro l'Inter. E questo tifo si è riverberato su giornali e su giornalisti. Dio solo sa, e chi mi segue su Il Fatto quotidiano può verificarlo, la fatica e l'avversione che mi è costata una battaglia per la verità sull'argomento, dopo trent'anni passati anche a focalizzare il marcio del pallone mentre altri erano occupati magari a prendere soldi o regali oppure anagraficamente le merendine. C'è gente che rilutta o recalcitra a prendere atto non della santità di Moggi, per carità di Dio, ma del reale stato degradato del calcio italiano: è più facile sparare su Lucky o Licio Moggi –come lo chiamavo al tempo del suo potere, articoli e libri alla mano– che chiamare in causa le istituzioni sportive.
  • [Dopo la sentenza in primo grado nel processo penale di Calciopoli a Napoli nel 2011] Le sentenze in linea di massima (cfr. il casino su Amanda Knox…) si rispettano, e se ne attendono le motivazioni: questo penso e questo farei se non vedessi un rischio preciso nella pesantissima, delicata e sorprendente sentenza di condanna del Tribunale di Napoli per Moggi e compagni. Non vorrei cioè che essa fosse un macigno a chiudere, invece che un argomento di riflessione. [...] Machete adoperato a Napoli. Benissimo: la forza di gravità nei due sensi porta in basso e questo è il segnale che arriva dalla sentenza. Da un lato però mi basterebbe poter pensare che tutta questa vicenda fosse rimasta all'interno del recinto giudiziario, della verità processuale intendo, senza altre valutazioni politiche, o di opportunità ambientale, o di messaggio pubblico ecc. Con una sentenza opposta sarebbe crollato il potere istituzionale, non dimentichiamocelo (Figc, Alta corte del Coni ecc.). Dall'altro che se non sono state prese in considerazione altre prove finora, venga fatto nei successivi gradi di giudizio. Più verità, non un target prescelto. Senza cioè lasciare l'impressione che Moggi, bollato come l'Al Capone del calcio, sia servito perfettamente da tappo a una bottiglia di pessimo liquore per l'ubriacatura pubblica, finendo in un trappolone: sarebbe un rischio ancora peggiore.
  • [Sul legame Calciopoli e lo scandalo del calcio italiano del 2011] Senza indulgere su un fatto emerso come notorio durante il processo, cioè che il Presidente del Collegio, Teresa Casoria, riteneva tale processo penalmente una buffonata e invece i due giudici a latere, con le quali era in conflitto, pensavano il contrario, con l'esito di risultare maggioranza nella determinazione della sentenza, le motivazioni in 558 pagine si riassumono così. 1) Campionati non alterati (quindi scudetti tolti ingiustamente alla Juve...), partite non truccate, arbitri non corrotti, indagini condotte non correttamente dagli investigatori della Procura (intercettazioni dei carabinieri risultate addirittura manipolate nel confronto in Aula). 2) Le Sim, le schede telefoniche estere che Moggi ha distribuito a qualche arbitro e ai designatori, sarebbero la prova del tentativo di alterare e di condizionare il sistema, pur senza la dimostrazione effettiva del risultato truccato. 3) L'atteggiamento di Moggi, da vero boss "telefonico", è invasivo anche quando cerca di condizionare Federcalcio e Nazionale, vedi telefonate con Carraro e Lippi. 4) Che queste telefonate e questa promiscuità "mafiosa" o "submafiosa" o tesa a "fare associazione per delinquere" risultassero costume comune nell'ambiente come risulta evidente, non assolve Moggi e C.: e dunque ecco la condanna. [...] Infine il punto 1), la cosiddetta parte positiva delle motivazioni, cioè nei fatti tutto regolare. E allora lo scandalo di "Scommettopoli" [lo scandalo del calcio italiano del 2011, ndr.] in cui sta uscendo che nel suo complesso il campionato 2010-2011 a colpi di trucchi è da considerarsi davvero e decisamente irregolare? Lo dice per ora il Procuratore Capo di Cremona, Di Martino, mentre la giustizia sportiva prende tempo come sempre, ma temo che presto lo ribadiranno in parecchi, a meno che non venga messo tutto a tacere. Con buona pace di chi vuole la verità e pensa che Moggi sia oggettivamente diventato il "capro espiatorio". Il quadro dell'informazione che non indaga, non analizza, non confronta e si schiera per ignoranza o partito preso così vi sembra leggermente più chiaro?

Luciano Moggi

  • L'Inter prima del 2006 arrivava a 20 punti dalla Juventus. Finito l'alone di Calciopoli è ritornata nell'ambito che le è più proprio, cioè a 23 punti dalla Juventus e al sesto posto. Questa è la dimostrazione migliore che il calcio era pulito e che c'era chi non sapeva operare.
  • [Dopo la sentenza in primo grado nel processo penale di Calciopoli a Napoli nel 2011] La mia condanna significa la sconfitta della Juve nella rincorsa agli scudetti 28 e 29. Scindere la Juve da me mi sembra una cosa impossibile: ero dg e lavoravo a stretto contatto con l'ad Antonio Giraudo. Giraudo era la Juve, lui aveva detto che non si poteva spendere una lira senza la sua firma.
  • Per l'Inter si può parlare di de profundis, è finito il credito ottenuto grazie a Calciopoli. Certo Moratti ci ha messo del suo sostituendo Mourinho con Benítez, il contrario del portoghese. La squadra è passata in pochi mesi da un'armata da battaglia ad una banda scarica. Per tornare a vincere Moratti forse avrà bisogno di una nuova Calciopoli.
  • [Sulla posizione assunta dalla Juventus dopo la sentenza in primo grado nel processo penale di Calciopoli a Napoli nel 2011] Spendo solo una parola, inevitabile, per la squadra che più delle altre ha contraddistinto il mio passato da professionista, forse perché quella in cui ho vinto di più, forse perché l'ultima. Un club al quale ho dato tutto me stesso, a cui devo tantissimo, ma che a sua volta non può sentirsi in credito con me. Quegli scudetti che giustamente reclamano, sono quelli conquistati anche grazie al mio lavoro. Ero il direttore generale di quella squadra, abbiamo gioito insieme, mi sarebbe piaciuto avere un altro tipo di considerazione.

Note

  1. Citato in Moratti sulle intercettazioni "Vicenda brutta e vergognosa", gazzetta.it, 3 aprile 2010.
  2. Da Qui studio a Voi stadio su Telelombardia; citato in Aigner: «Calciopoli? Non sono sorpreso da quello che sta uscendo», tuttosport.com, 14 aprile 2010.
  3. Citato in Calciopoli, tutti colpevoli: a Moggi 5 anni e 4 mesi, corrieredellosport.it, 8 novembre 2011
  4. Citato in Xavier Jacobelli, Calciopoli, parla il pm Narducci: "Piaccia o non piaccia non ci sono mai telefonate fra Bergamo o Pairetto con Moratti o Sensi", quotidiano.net, 27 ottobre 2008.

Voci correlate

Altri progetti