Femminismo

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Citazioni sul femminismo.

  • (avrete notato che di recente gli uomini si sono messi a spiegarci il femminismo: era meglio quando si limitavano al fuorigioco). (Guia Soncini)
  • C'è un femminismo estremista che non amo. Soprattutto per due suoi aspetti. Il primo: l'ostilità verso l'uomo. Mi sembra che nel mondo ci sia già troppo ostilità bianchi e neri, destra e sinistra, cristiani e non cristiani, cattolici e protestanti che non c'è bisogno di creare un altro ghetto. Il secondo: il fatto che sia un progresso per la donna moderna mettersi nella stessa condizione dell'uomo moderno il manager che fa affari, il finanziere, il politico senza vedere il lato assurdo e anche inutile di queste attività. (Marguerite Yourcenar)
  • Certo che sono una femminista... se non sei per la parità di trattamento tra uomini e donne, allora sei un fascista. (Jessica Paré)
  • Cosa vogliono queste femministe? Cosa volete? Dice: l'uguaglianza. Oh! Non vorrei apparire sgarbato ma... siete uguali per legge ma, scusatemi, non per capacità. (Mohammad Reza Pahlavi)
  • Credo nelle donne, ma non credo nei movimenti femministi. (Rita Levi-Montalcini)
  • [Nel 2016, «femminismo: concetto contemporaneo o vintage?»] È decisamente super attuale. Credo sia un termine troppo denigrato e che molte ragazze abbiano paura venga loro attribuito. Non deve essere interpretato come una parola militante. Non ha genere: significa uguaglianza. E se sostieni l'uguaglianza allora sei femminista. (Chloë Grace Moretz)
  • È tempo che le donne contrastino la vergognosa incompetenza in cui l'ignoranza, l'orgoglio e l'ingiustizia maschili le ha per così lungo tempo tenute prigioniere. (Théroigne de Méricourt)
  • Essere dalla parte delle donne non significa sognare un mondo in cui i rapporti di dominio possano finalmente capovolgersi per far subire all'uomo ciò che la donna ha subito per secoli. Essere dalla parte delle donne vuol dire lottare per costruire una società egualitaria, in cui essere uomo o donna sia «indifferente», non abbia alcuna rilevanza. Non perché essere uomo o donna sia la stessa cosa, ma perché sia gli uomini sia le donne sono esseri umani che condividono il meglio e il peggio della condizione umana. L'obiettivo della donna non è quello di dominare l'uomo, dopo essere stata dominata per secoli, ma di lottare perché si esca progressivamente da questa logica di dominio, senza dimenticare che, nonostante tutto, l'essere umano è (e resterà sempre) profondamente ambivalente. (Michela Marzano)
  • Essere donna vuol dire essere femminista. Eppure le etichette ci dividono e a me non piace puntare il dito, lascio che siano le mie scelte a definirti. Anche un uomo può essere femminista, no? (Adèle Exarchopoulos)
  • Femminismo. Sì: credo che sia giusto, prima di far fare un figlio a una donna, domandarle se lo vuole. (Jules Renard)
  • Femminismo per me è il diritto di una donna di poter scegliere. (Casey Calvert)
  • Ho sempre avuto ben chiaro che dovevo lavorare, perché non esiste femminismo che si rispetti che non sia basato sull'indipendenza economica. (Isabel Allende)
  • Il femminismo è dare alle donne libertà di scelta, non è una bacchetta con cui colpire le altre donne. (Emma Watson)
  • Il femminismo [...] è l'unica utopia che si è realizzata. E si vede, perché ha prodotto un disastro su tutta la linea. Maschi a pezzi. E donne che continuano a essere allevate con la Barbie e l'idea dei principi azzurri. Le utopie è meglio non realizzarle. (Tiziano Scarpa)
  • Il femminismo è la sola vera novità in materia di politica sociale. Esistono precedenti a tutti i sistemi politici, salvo quello della eguaglianza dei sessi. (Gaston Bouthoul)
  • Il femminismo mi si è presentato come lo sbocco possibile tra le alternative simboliche della condizione femminile, la prostituzione e la clausura: riuscire a vivere senza vendere il proprio corpo e senza rinunciarvi. Senza perdersi e senza mettersi in salvo. (Carla Lonzi)
  • Il femminismo scardinerà le strutture fondamentali della società. (Shulamith Firestone)
  • [«È femminista?»] Il modo in cui mi comporto, e vivo la vita, è femminista. Non è mai stato qualcosa di cui parlare esplicitamente. (Léa Seydoux)
  • Il presupposto di una teoria marxista del femminismo nella Cina post-maoista è astrarre l'intero genere femminile. (Li Xiaojiang)
  • L'attuale cultura femminista è appassionatamente coinvolta, in modo parodico e paradossale, nell'universo cyber-mostruoso, come e quanto ogni altro movimento sociale o pratica culturale e politica nelle società tardo post-industriali. Il femminismo condivide pienamente, e contribuisce attivamente, al tecno-immaginario teratologico della nostra cultura, attraverso la sua enfasi sulle identità ibride e mutanti e i corpi transessuali. (Rosi Braidotti)
  • L'emancipazione della donna, non sarebbe stata solamente, come la vedeva il Fourier, preoccupato soprattutto della libertà sessuale, un indice di umanizzazione nel senso civico di vittoria della natura umana sulla brutalità, ma nel senso più fondamentale di progresso dell'uomo nei confronti dell'animale, del fatto culturale su quello naturale. (Juliet Mitchell)
  • La cosa interessante è questa: quando domina la concezione fallica e anche il femminismo è fallico, la donna è percepita come ridotta alla vagina o al clitoride, ma l'utero scompare. Questo è molto interessante: l'isterectomia è la condizione, per così dire, del femminismo odierno. (Fabrice Hadjadj)
  • La Greer usa termini come «liberazione» e «femminismo» e io mi rendo conto, all'età di quindici anni, che lei è la prima persona che incontro a non pronunciare queste parole con sarcasmo o tra invisibili virgolette. [...] No, la Greer dichiara «Sono una femminista» in tono perfettamente calmo, logico e ragionato. Sembra la soluzione a un rompicapo che ci ha assillato per anni. Lei lo dice con autorevolezza e orgoglio: quella parola è un premio per i miliardi di donne che hanno combattuto nel corso dell'intera storia dell'umanità. Questo è il vaccino per i fallimenti delle prime pioniere, questa è l'atmosfera che ci terrà tutte in vita nello spazio, la strumentazione che ci mancava: questo è ciò che ci manterrà vive. (Caitlin Moran)
  • La politica messa in campo allora [nel sessantotto] dal movimento femminista ha dato buone idee e buoni frutti, testimoniati dalle leggi (divorzio, aborto, violenza sessuale) che oggi sono patrimonio collettivo del Paese, anche di quella parte che non le condivise. (Norma Rangeri)
  • Le femministe, basandosi sull'esperienza delle donne, hanno posto l'accento su valori come la relazione, la responsabilità, l'amore attentivo, su un'etica incarnata che include la conoscenza mediata dal corpo. (Carol Adams)
  • Mi considero una femminista: per me significa lottare perché le donne abbiano più voce in capitolo su ciò che vogliono essere, su come deve essere guidato il nostro settore, in fin dei conti, il mondo. (Rachel Brosnahan)
  • Mi viene il desiderio di fare un libretto sulla psicologia degl'Italiani; qualcosa come il Codice della vita italiana che Giuseppe Prezzolini, pur con qualche paravento moraleggiante, pubblico intorno al 1919, l'ultimo anno in cui in Italia sia stata lecita una certa mancanza d'ipocrisia, e che è da ristampare d'urgenza. [...] Basta per es. vedere quali strida e clamori levi ancor da noi qualsiasi manifestazione di femminismo o d'irreligiosità: siamo fermi al più nero medioevo, e prima che ci si abitui a lasciar campo alle donne (badate che intorno al Settanta – vedi l'epistolario carducciano – si poteva tranquillamente discutere di rivendicazioni femminili, e altrettanto liberamente fare dell'anticlericalismo) e ai mangiapreti, bisognerà che tramonti la mentalità meridionale che, con lo spirito retrivo del Nord, da parecchi lustri hanno governato, attraverso la burocrazia e i pubblici poteri, il nostro bel paese. Nella realtà delle cose, le donne di questi ultimi decenni, sono state, almeno nel settentrione, moderne e spregiudicate; però, socialmente e politicamente, tenute in rango d'inferiorità, e di macchine da far figli. In altri termini, i costumi si sono abbastanza adeguati a quelli dei popoli più progrediti, le leggi sono rimaste all'età della pietra. (Arrigo Cajumi)
  • Molte donne, io penso, resistono al femminismo perché è un'agonia essere pienamente coscienti della brutale misoginia che permea cultura, società e le relazioni personali. (Andrea Dworkin)
  • [«Come spiegherebbe il suo femminismo]a una ragazzina disinteressata?»] Mostrandole il soffitto di cristallo che ha sopra la testa: in Europa, a parità di mansioni, le donne percepiscono il 16 per cento di salario in meno e ricevono una pensione del 39 per cento più bassa. Nei CdA delle aziende quotate siamo una su venti. E durante la pandemia siamo state licenziate in maggior numero, perché abbiamo contratti precari. Altro esempio: durante il lockdown i ricercatori maschi hanno prodotto di più, le ricercatrici di meno. Sa perché? Perché su di loro grava il peso della cura familiare. Io voglio che questa ragazzina disinteressata abbia il diritto di scegliere cosa cavolo fare nella vita. (Elly Schlein)
  • Nessun uomo è così antifemminista come una donna realmente femminile. (Frank O'Connor)
  • [«Si è mai sentita femminista?»] No. Io sono femmina che è proprio un'altra cosa. Non mi piace appartenere a nessun "ismo" ma delle femministe non condivido l'approccio rabbioso anche se dobbiamo ringraziarle perché senza di loro oggi saremmo definitivamente fregate. Quello che non amo di loro è una certa ideologia troppo rigida e anche, a volte, una rinuncia alla femminilità. Io, da femmina e da abitante del pianeta Terra, penso che tutti noi umani, di qualsiasi razza, religione, sesso, dovremmo avere pari diritti. (Sabrina Impacciatore)
  • [«Non si reputa una femminista»] No, perché credo che avere un atteggiamento troppo aggressivo nei confronti del sistema sia sbagliato e porti a dei risultati opposti a quelli che si vogliono conquistare. Mi interessa di più la parità, una cosa che non abbiamo mai avuto. Sono contro le donne che vogliono portare i pantaloni 24 ore su 24: sono per la gonna senza, però, essere considerata inferiore per il gusto di indossarla. (Melania Dalla Costa)
  • Non ci vuole molto per definirlo. Sono tre o quattro punti. Primo: il femminismo è individuare la discriminazione. Non tutti la vedono. Gregorio nel IV secolo l'ha vista, altri neppure oggi, lo fanno. Secondo: prendere coscienza della ingiustizia di questa discriminazione. Insomma assumere con chiarezza una posizione contraria. Neanche questo però basta: contro la discriminazione bisogna agire, lottare per eliminarla. Per fare teologia femminista c'è un quarto punto. Deve esserci chiaro che la discriminazione non viene dalla natura, non viene da Dio, non viene dai sacri testi. Quindi va criticata e respinta la teologia che teorizza la discriminazione perché la ritiene voluta da Dio. (Teresa Forcades)
  • Non è un caso che l'obiettivo principale del femminismo e di molte intellettuali consista, ancora oggi, nel decostruire queste immagini stereotipate della femminilità e della mascolinità, per permettere una buona volta alle donne di avere accesso non solo a un'uguaglianza formale, ma anche e soprattutto all'uguaglianza sostanziale: gli uomini e le donne devono godere degli stessi diritti; pur essendo diversi, gli uomini e le donne hanno lo stesso valore e la stessa dignità. (Michela Marzano)
  • Non ho mai nutrito l'illusione di trasformare la condizione femminile, essa dipende dall'avvenire del lavoro nel mondo e non cambierà seriamente che a prezzo di uno sconvolgimento della produzione. Per questo ho evitato di chiudermi nel cosiddetto «femminismo». (Simone de Beauvoir)
  • Oggi la sessualità è sempre concepita in modo fallico. La dimensione femminile della sessualità tende a scomparire. Anche il femminismo, in gran parte, si è dispiegato come rivendicazione di valori maschili da parte delle donne. Non si è ancora visto un femminismo che affermi i valori femminili contro il machismo. C'è stata piuttosto un'interiorizzazione del machismo da parte delle donne, attraverso l'idea che l'uguaglianza è tutto. Ma nell'atto carnale il tempo e lo spazio maschili non sono gli stessi del tempo e dello spazio femminili. (Fabrice Hadjadj)
  • Per la setta femminista, le donne non sono l'ispirazione, ma la materia prima nel senso peggiore della definizione. Sono oggetti convenienti utili allo scopo di infiammare l'odio contro la religione cristiana, contro gli uomini, contro la bellezza delle donne, contro l'equilibrio delle famiglie. Il femminismo è questo, e posso garantire che è così perché ci stavo dentro! (Sara Winter)
  • Personalmente sono ancora d'accordo con quello che scrisse Simone de Beauvoir, e cioè che donna non si nasce ma si diventa, mentre il femminismo esalta la differenza. E anche se riconosco che ha portato alla luce temi che forse noi non avremmo fatto emergere con la stessa forza, purtroppo il femminismo nella vita politica ha inciso pochissimo, almeno nel senso che non ha portato a una maggiore presenza delle donne sulla scena pubblica. Dove sbagliava? Lo dirò con una battuta: se ti siedi a un tavolo dove stanno giocando a poker e dici che vuoi fare un gioco diverso, ti rispondono: "Fatti un altro tavolo". La politica è, se vuoi, questo orrore: un insieme di passione autentica, di intelligenza vera, e poi anche di intrigo, di ambizione. Non vedo come le donne possano introdurvi elementi diversi: se vogliono far politica quelle sono le regole, se non piacciono bisogna fare un'altra cosa: volontariato, associazionismo. (Miriam Mafai)
  • Politicamente, il femminismo come fenomeno teorico e pratico include il lesbismo, pur essendo superato da quest'ultimo. Senza il femminismo, il lesbismo come fenomeno politico non sarebbe esistito. La cultura lesbica e la società lesbica sarebbero rimaste segrete, come lo sono sempre state. Sul piano teorico, il lesbismo e il femminismo articolano le proprie posizioni in modo che uno interroghi sempre l'altro. Il femminismo ricorda al lesbismo che deve tener conto della sua inclusione nella classe delle donne. Il lesbismo mette in guardia il femminismo a proposito della sua tendenza a trattare delle mere categorie fisiche come fossero essenze immutabili e determinanti. (Monique Wittig)
  • Qualunque donna della mia generazione potrebbe dirle che le donne sedute in una cucina si lamentano degli uomini, e che dall'altra parte della casa ci sono invece degli uomini che si lamentano delle donne. Questo era ciò che avveniva normalmente. Poi però è arrivato il movimento femminista che credeva di aver inventato la critica dei confronti dell'uomo. Ma in realtà, cosa c'è di nuovo? (Doris Lessing)
  • Quando mi capita di partecipare a qualche dibattito sulla liberazione femminile, mi diverto a scandalizzare l'uditorio cominciando con una battuta in apparenza feroce e irriverente: «La liberazione della donna è un sottoprodotto del petrolio...»
    Questa frase suscita naturalmente subito reazioni diverse, a volte indignate. Però riesce ad «agganciare» chi ascolta, sia pure in modo provocatorio, su un concetto che a me pare fondamentale: e cioè che soltanto la disponibilità di energia (e di tecnologia, perché in definitiva anche l'energia è solo tecnologia, nel senso che è il risultato di una capacità di estrarre e utilizzare risorse) permette alla donna (e a chiunque altro) di uscire dal sottosviluppo, e di accedere a nuovi beni e a nuovi ruoli. (Piero Angela)
  • Quello che volevo era che tutte le donne potessero godere dei loro diritti. Ma ci sono cose, dentro al femminismo, che mi ricordano l'intolleranza delle religioni. (Billie Jean King)
  • Se abbiamo diritti è perché altre, in passato, si sono battute: ora tocca a noi. Ma il femminismo è qui per restare. In Perù abbiamo uno slogan: Que tiemblan los machistas, que America Latina será toda feminista. (Cristina Torres Cáceres)
  • Sono femminile ma non femminista. Visto che ci sono delle differenze fra gli uomini e le donne penso sia giusto che queste differenze si manifestino nella vita [...] (Michèle Mouton)
  • Sono femminista nel senso di voler ridare alle donne la dignità umana, e la capacità di utilizzare il cervello. Ma non nel senso del motto «l'utero è mio e lo gestisco io»: quella è una stupida frase, che non ha senso. Io credo che l'utero sia sì della donna, ma che il suo frutto sia anche dell'uomo che sta con lei. (Rita Levi-Montalcini)
  • Sono una femminista... Sarebbe stupido non stare dalla mia parte. (Maya Angelou)
  • Sul tema del femminismo stiamo facendo dei passi in avanti molto importanti: le donne si stanno prendendo lo spazio che devono avere, senza aspettare che qualcuno glielo ceda. È ovvio che questo non succederà, viviamo ancora in una logica per cui ogni posto occupato da una donna significa innanzitutto un posto in meno occupato da un uomo. Non è vero che le donne sono una minoranza: siamo la maggioranza della popolazione mondiale. Il problema della sotto-rappresentazione nei luoghi dove si decide — in politica così come in economia — è un problema che riguarda tutti, per questo è importante coinvolgere anche gli uomini in questa sfida. Dato che la composizione della società è quella che conosciamo, in che modo si possono fare delle politiche capaci di rispondere ai bisogni della società, se teniamo un occhio chiuso? Manca una componente fondamentale. Assicurare la piena parità di genere è dunque cruciale. Risolviamo subito un equivoco diffuso, per cui ci si oppone alle quote rose in forza del merito: non ho mai visto nessuno fare questo ragionamento davanti a decenni di governi di soli uomini. Non rivendichiamo solo il diritto alla parità di genere nei luoghi in cui si decide, in quei luoghi rivendichiamo anche il diritto di sbagliare. Nessuno è mai andato a chiedere conto ad un uomo che si trovasse una posizione di potere in quanto uomo, e non per suo merito. La strada è lunga, la società italiana è ancora imbevuta di cultura maschilista e patriarcale, la violenza di genere è solo la manifestazione estrema di un humus culturale in cui la violenza attecchisce. E questa violenza passa attraverso la cultura, il linguaggio, gli stereotipi di genere, le rappresentazioni mediatiche e — a volte — anche istituzionali. Per questo è fondamentale sostenere la formazione delle donne in tutte le discipline, comprese quelle STEM [acronimo dall'inglese science, technology, engineering and mathematics]. Per questo è importante lavorare per la diffusione di un linguaggio esclusivo. Come ha detto una Professoressa dell'Accademia della Crusca, è giusto riferirsi alle donne parlando di ministra, assessora e avvocata perché quando nei documenti ufficiali rimarranno solo i nostri cognomi, è giusto che si ricordi che quella persona ha portato anche il suo essere donna nell'esercizio del potere. (Elly Schlein)
  • Un'illusione democratica è che il femminismo rappresenti l'estremo sviluppo logico dei principii liberali, la più ardita esperienza rivolta al progresso ed all'emancipazione universale. Nulla di più falso. Il femminismo può sembrare un'audace novità solo alle dattilografe, le quali, per aver letto un volume di Ellen Key[1], s'illudono d'aver toccato la vita al fondo dei più amari e ardui problemi. Il femminismo è un motivo eterno, un momento necessario nell'evoluzione dello spirito. Quando lo Stato, che è creazione maschile, discende verso la sconfitta e la rovina, ecco apparire il femminismo e comparire insieme con la peste. (Mario Missiroli)
  • Vengo da una famiglia di donne forti: mia madre, mia nonna, una sorella minore e tre cugine. Devo a loro ciò che sono. Per me il femminismo non è solo uno spazio sicuro e una teoria che mi ha aperto gli occhi: ha formato la mia coscienza su questioni sociali, accademiche e personali. È uno stile di vita scomodo: a nessuna piace scoprire quanto è oppressa. Ma è meglio avere gli occhi aperti che camminare alla cieca. (Cristina Torres Cáceres)

Note[modifica]

  1. Ellen Key (1849–1926), scrittrice svedese.

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