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V per Vendetta

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V per Vendetta

Immagine VSymbol1.png.
Titolo originale

V for Vendetta

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America, Regno Unito, Germania
Anno 2005
Genere azione, drammatico
Regia James McTeigue
Soggetto Alan Moore[1] e David Lloyd (graphic novel)
Sceneggiatura Lana e Andy Wachowski
Produttore Lilly Wachowski, Grant Hill, Joel Silver, Lana Wachowski
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

V per Vendetta, film statunitense del 2005 con Hugo Weaving e Natalie Portman, regia di James McTeigue su sceneggiatura dei fratelli Wachowski, basata sulla graphic novel V for Vendetta scritta da Alan Moore e disegnata da David Lloyd.

TaglineLibertà! Sempre!
Raffigurazione di Guy Fawkes

Ricorda per sempre il 5 novembre, il giorno della congiura delle polveri contro il parlamento. Non vedo perché di questo complotto, nel tempo il ricordo andrebbe interrotto.[2] Ma l'uomo? So che il suo nome era Guy Fawkes e so che nel 1605 tentò di far esplodere il parlamento inglese. Ma chi era realmente? Che tipo d'uomo era? Ci insegnano a ricordare le idee e non l'uomo, perché l'uomo può fallire. L'uomo può essere catturato, può essere ucciso e dimenticato. Ma quattrocento anni dopo ancora una volta un'idea può cambiare il mondo. Io sono testimone diretto della forza delle idee, ho visto gente uccidere per conto e per nome delle idee, li ho visti morire per difenderle... Ma non si può baciare un'idea, non puoi toccarla né abbracciarla; le idee non sanguinano, non provano dolore... le idee non amano. Non è di un'idea che sento la mancanza ma di un uomo, un uomo che mi ha riportato alla mente il 5 novembre: un uomo che non dimenticherò mai. (Evey)

Frasi

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Citazioni in ordine temporale.

  • E dunque leggo che gli ex Stati Uniti hanno un così disperato bisogno di forniture mediche che hanno presumibilmente inviato vari container pieni di grano e tabacco, un gesto di buona volontà dicono, ma volete sapere come la penso? State ascoltando il mio programma quindi deduco che lo vogliate sapere, io credo che bisogna far sapere alle colonie cosa pensiamo di loro, io credo sia giunta l'ora di vendicarci di quella protesta del tè da loro inscenata un qualche centinaio d'anni fa, io dico che stasera andiamo tutti sul molo e scarichiamo quella merda la dove dimora tutto ciò che proviene dall'Ulcerato Sfintere d'Amerdica! Chi sta con me? Chi la pensa come me? Vi è piaciuta? USA: Ulcerato Sfintere d'Amerdica. Andiamo, che altro si può dire? Un paese che aveva tutto, assolutamente tutto e ora, vent'anni dopo, che cos'è? La più grande colonia di lebbrosi del mondo. Perché? Perché è senza Dio! Lasciate che lo ripeta ancora: è senza Dio! Non è stata la guerra che hanno iniziato, non è stata la peste che hanno creato, è stato il giudizio di Dio. Nessuno sfugge al proprio passato! Nessuno sfugge al giudizio! (Lewis Prothero)
  • Le mille indegnità della natura scivolano su di lui, disdegnando la fortuna e brandendo il ferro sanguinante di fumosa strage.[3] (V)
  • Siamo spesso da biasimare in questo: è ben provato che con un'aria devota e un'azione pia inzuccheriamo lo stesso diavolo.[4] (V)
  • Vuol dire che io, come Dio, non gioco ai dadi, e non credo nelle coincidenze.[5] (V)
  • Signori, attenzione! Questo è un test, un grosso rischio per la nostra fede. Fallire significa insinuare il dubbio in tutto quello in cui crediamo, in tutto quello per il quale ci siamo battuti. Il dubbio farà precipitare nuovamente questo paese nel caos e io non permetterò che ciò si ripeta. Voglio che questo terrorista venga trovato e voglio che capisca profondamente il vero significato della parola "terrore". (Adam Sutler)
  • Il nostro compito è riferire le notizie, non fabbricarle. Quello è compito del governo. (Dascombe)
  • Voglio avere l'occasione di parlare con lei prima che scompaia dietro a uno dei cappucci neri di Creedy. (Finch)
  • Buona sera, Londra. Prima di tutto vi prego di scusarmi per questa interruzione: come molti di voi, io apprezzo il benessere della routine quotidiana, la sicurezza di ciò che è familiare, la tranquillità della ripetizione; ne godo quanto chiunque altro. Ma nello spirito della commemorazione, affinché gli eventi importanti del passato, generalmente associati alla morte di qualcuno o al termine di una lotta atroce e cruenta vengano celebrati con una bella festa, ho pensato che avremmo potuto dare risalto a questo 5 novembre, un giorno, ahimè, sprofondato nell'oblio, sottraendo un po' di tempo alla vita quotidiana, per sederci e fare due chiacchiere. Alcuni vorranno toglierci la parola, sospetto che in questo momento stiano strillando ordini al telefono e che presto arriveranno gli uomini armati. Perché? Perché, mentre il manganello può sostituire il dialogo, le parole non perderanno mai il loro potere; perché esse sono il mezzo per giungere al significato, e per coloro che vorranno ascoltare, all'affermazione della verità. E la verità è che c'è qualcosa di terribilmente marcio in questo paese. Crudeltà e ingiustizia, intolleranza e oppressione. E lì dove una volta c'era la libertà di obiettare, di pensare, di parlare nel modo ritenuto più opportuno, lì ora avete censori e sistemi di sorveglianza, che vi costringono ad accondiscendere e sottomettervi. Com'è accaduto? Di chi è la colpa? Sicuramente ci sono alcuni più responsabili di altri che dovranno rispondere di tutto ciò; ma ancora una volta, a dire la verità, se cercate il colpevole... non c'è che da guardarsi allo specchio. Io so perché l'avete fatto: so che avevate paura, e chi non ne avrebbe avuta? Guerre, terrore, malattie: c'era una quantità enorme di problemi, una macchinazione diabolica atta a corrompere la vostra ragione e a privarvi del vostro buon senso. La paura si è impadronita di voi, e il caos mentale ha fatto sì che vi rivolgeste all'attuale Alto Cancelliere: Adam Sutler. Vi ha promesso ordine e pace in cambio del vostro silenzioso obbediente consenso. Ieri sera ho cercato di porre fine a questo silenzio. Ieri sera io ho distrutto il vecchio Bailey, per ricordare a questo paese quello che ha dimenticato. Più di quattrocento anni fa, un grande cittadino ha voluto imprimere per sempre nella nostra memoria il 5 novembre. La sua speranza, quella di ricordare al mondo che l'equità, la giustizia, la libertà sono più che parole: sono prospettive. Quindi, se non avete visto niente, se i crimini di questo governo vi rimangono ignoti, vi consiglio di lasciar passare inosservato il 5 novembre. Ma se vedete ciò che vedo io, se la pensate come la penso io, e se siete alla ricerca come lo sono io, vi chiedo di mettervi al mio fianco, a un anno da questa notte, fuori dai cancelli del Parlamento, e insieme offriremo loro un 5 novembre che non verrà mai più dimenticato. (V)
  • Io oso fare tutto ciò che può essere degno di un uomo, chi osa di più non lo è.[6] (V)
  • E la morale della favola, signore e signori, è: i buoni vincono, i cattivi perdono e, come sempre, l'Inghilterra domina! (Lewis Prothero)
  • Mio padre era uno scrittore, ti sarebbe piaciuto. Diceva sempre che gli artisti usano le bugie per dire la verità, mentre i politici le usano per coprire la verità. (Evey)
  • È una cosa che riguarda tutti i governi: i documenti più affidabili sono i documenti delle tasse. (Finch)
  • L'energia nucleare è inutile in un mondo dove un virus può uccidere un'intera popolazione, lasciandone intatta la ricchezza. (Delia) [dal suo diario]
  • So che non posso in nessun modo convincerti che questo non è uno dei loro trucchi, ma non mi interessa. Io sono io. Mi chiamo Valerie. Non credo che vivrò ancora a lungo e volevo raccontare a qualcuno la mia vita. Questa è l'unica autobiografia che scriverò e... Dio! Mi tocca scriverla sulla carta igienica. Sono nata a Nottingham nel 1985. Non ricordo molto dei miei primi anni, ma ricordo la pioggia. Mia nonna aveva una fattoria a Tottlebrook e mi diceva sempre che "Dio è nella pioggia". Superai l'esame di terza media ed entrai al liceo femminile. Fu a scuola che incontrai la mia prima ragazza: si chiamava Sara. Furono i suoi polsi... erano bellissimi. Pensavo che ci saremmo amate per sempre. Ricordo che il nostro insegnante ci disse che era una fase adolescenziale, che sarebbe passata crescendo. Per Sara fu così, per me no. Nel 2002 mi innamorai di Christina. Quell'anno confessai la verità ai miei genitori. Non avrei potuto farlo senza Chris che mi teneva la mano. Mio padre ascoltava ma non mi guardava. Mi disse di andarmene e di non tornare mai più. Mia madre non disse niente, ma io avevo detto solo la verità, ero stata così egoista? Noi svendiamo la nostra onestà molto facilmente, ma in realtà è l'unica cosa che abbiamo, è il nostro ultimo piccolo spazio. All'interno di quel centimetro siamo liberi.
    Avevo sempre saputo cosa fare nella vita, e nel 2015 recitai nel mio primo film: Le pianure di sale. Fu il ruolo più importante della mia vita, non per la mia carriera ma perché fu lì che incontrai Ruth. La prima volta che ci baciammo, capii che non avrei mai più voluto baciare altre labbra al di fuori delle sue. Andammo a vivere insieme in un appartamentino a Londra. Lei coltivava le Scarlett Carson per me nel vaso sulla finestra e la nostra casa profumava sempre di rose. Furono gli anni più belli della mia vita.Ma la guerra in America divorò quasi tutto e alla fine arrivò a Londra. A quel punto non ci furono più rose... per nessuno.
    Ricordo come cominciò a cambiare il significato delle parole. Parole poco comuni come "fiancheggiatore" e "risanamento" divennero spaventose, mentre cose come "Fuoco Norreno" e "Gli articoli della fedeltà" divennero potenti. Ricordo come "diverso" diventò "pericoloso". Ancora non capisco perché ci odiano così tanto. Presero Ruth mentre faceva la spesa. Non ho mai pianto tanto in vita mia. Non passò molto tempo prima che venissero a prendere anche me. Sembra strano che la mia vita debba finire in un posto così orribile, ma per tre anni ho avuto le rose e non ho chiesto scusa a nessuno. Morirò qui... tutto di me finirà... tutto... tranne quell'ultimo centimetro... un centimetro... è piccolo, ed è fragile, ma è l'unica cosa al mondo che valga la pena di avere. Non dobbiamo mai perderlo, o svenderlo, non dobbiamo permettere che ce lo rubino... Spero che chiunque tu sia, almeno tu, possa fuggire da questo posto; spero che il mondo cambi e le cose vadano meglio ma quello che spero più di ogni altra cosa è che tu capisca cosa intendo quando dico che anche se non ti conosco, anche se non ti conoscerò mai, anche se non riderò e non piangerò con te, e non ti bacerò, mai... io ti amo. Dal più profondo del cuore... Io ti amo. (Valerie) [dalla sua lettera]
  • Ecco! All'inizio anche io pensavo fosse odio, l'odio era l'unica cosa che conoscevo, l'odio aveva costituito il mio mondo, mi aveva imprigionato, mi aveva insegnato a mangiare, bere, respirare. Pensavo che l'odio che mi scorreva nelle vene mi avrebbe ucciso. Ma poi è successo qualcosa... a me, come è successo a te. (V)
  • Ascoltami, ascoltami, ascoltami! Questo può essere il momento più importante della tua vita, mettici tutta te stessa! Ti hanno portato via i genitori, ti hanno portato via tuo fratello, ti hanno chiuso in una cella e ti hanno preso tutto ciò che potevano tranne la vita, e tu hai creduto che esistesse solo quella. Vero? Che l'unica cosa rimasta fosse la tua vita. Ma non era vero! Hai trovato qualcos'altro. In quella cella hai trovato qualcosa di più importante per te della vita. Perché, quando hanno minacciato di ucciderti se non avessi dato loro quello che volevano, tu hai detto che avresti preferito morire! Hai affrontato la morte Evey. Eri calma. Eri ferma. Prova a sentire ora quello che sentivi prima. (V)
  • Io sono il frutto di quello che mi è stato fatto. È il principio fondamentale dell'universo: a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. (V)
  • Una rivoluzione senza un ballo è una rivoluzione che non vale la pena di fare.[7] (V)
  • Nascondi ciò che sono e aiutami a trovare la maschera più adatta alle mie intenzioni.[8] (V)
  • Un penny per quell'uomo![9] (V)

Dialoghi

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Citazioni in ordine temporale.

  • V: Posso assicurarti che non intendo farti del male.
    Evey: Chi sei?
    V: Chi... "Chi" è soltanto la forma conseguente alla funzione, ma ciò che sono è un uomo in maschera.
    Evey: Ah, questo lo vedo!
    V: Certo, non metto in dubbio le tue capacità di osservazione. Sto semplicemente sottolineando il paradosso costituito dal chiedere a un uomo mascherato chi egli sia.
    Evey: Ah, giusto.
    V: Ma in questa notte estremamente fausta permettimi dunque in luogo del più consueto nomignolo di accennare al carattere di questa dramatis persona.
    Voilà! Alla Vista un umile Veterano del Vaudeville, chiamato a fare le Veci sia della Vittima che del Violento dalle Vicissitudini del fato. Questo Viso non è Vacuo Vessillo di Vanità, ma semplice Vestigia della Vox populi, ora Vuota, ora Vana. Tuttavia questa Visita alla Vessazione passata acquista Vigore ed è Votata alla Vittoria sui Vampiri Virulenti che aprono al Vizio, garanti della Violazione Vessatrice e Vorace della Volontà. L'unico Verdetto è Vendicarsi... Vendetta... E diventa un Voto non mai Vano poiché il suo Valore e la sua Veridicità Vendicheranno un giorno coloro che sono Vigili e Virtuosi. In Verità questa Vichyssoise Verbale Vira Verso il Verboso, quindi permettimi di aggiungere che è un grande onore per me conoscerti e che puoi chiamarmi V.[10]
  • V: È a madame Giustizia che dedico questo concerto, in onore della vacanza che sembra aver preso da questi luoghi e per riconoscenza all'impostore che siede al suo posto! Dimmi, che giorno è oggi Evey?
    Evey: Ehm... Il 4 novembre? [suonano le campane della mezzanotte]
    V: Non più ormai... Ricorda per sempre il 5 novembre, il giorno della congiura delle polveri contro il parlamento. Non vedo perché di questo complotto nel tempo il ricordo andrebbe interrotto.[2]
  • Evey: Tu pensi che far saltare in aria il parlamento renderà migliore questo paese?
    V: Non vi sono certezze, solo opportunità.
    Evey: Be', puoi essere certo che Creedy incappuccerà chiunque si presenti, dal primo all'ultimo.
    V: I popoli non dovrebbero avere paura dei propri governi, sono i governi che dovrebbero aver paura dei popoli.[11]
    Evey: E tu farai in modo che questo accada facendo esplodere un palazzo?
    V: Il palazzo è un simbolo, come lo è l'atto di distruggerlo. Sono gli uomini che conferiscono potere ai simboli. Da solo un simbolo è privo di significato, ma con un bel numero di persone alle spalle far saltare un palazzo può cambiare il mondo.
    Evey: Vorrei tanto che fosse possibile, ma ogni volta che ho visto cambiare questo mondo è sempre stato in peggio.
  • Lewis Prothero: Tu? Sei proprio tu?
    V: Il fantasma del Natale passato...[12]
«Strenght trough Purity. Purity trough Faith» («Forza attraverso la purezza. Purezza attraverso la fede»). Uno dei manifesti del partito Fuoco Norreno, mostrati nel corso del film
  • V: Il mio film preferito! Il conte di Montecristo, con Robert Donat nel ruolo di Edmond Dantès. Ah, mi commuovo tutte le volte...
    Evey: Non l'ho mai visto!
    V: Sul serio? Ti andrebbe?
    Evey: Almeno ha un lieto fine?
    V: Di quelli che solo la celluloide sa regalare.
  • V: La violenza si può usare per una buona causa.
    Evey: Che cosa stai dicendo?
    V: Giustizia!
    Evey: Oh, capisco!
    V: In questo paese non c'è un tribunale per quelli come Prothero.
    Evey: E hai intenzione di uccidere altre persone?
    V: Sì.
  • Evey [leggendo un'iscrizione su uno specchio]: Vi Veri Veniversum Vivus Vici...
    V: Con la forza della verità, in vita, ho conquistato l'universo.[13]
  • V: E così ricopro la mia nuda perfidia con antiche espressioni a me estranee rubate ai sacri testi e sembro un santo quando faccio la parte del diavolo.[14]
    Vescovo Lilliman: Ti prego, abbi pietà!
    V: Oh, non stasera, eccellenza! Non stasera!
    Vescovo Lilliman: Non farlo ti scongiuro!
    V: Apri la bocca e tira fuori la lingua!
    Vescovo Lilliman: Non voglio morire! Abbi pietà del servitore di Dio! Non ammazzarmi!
  • Evey: Quello cos'è?
    Gordon: È una copia del Corano del XIV secolo.
    Evey: Sei musulmano?
    Gordon: No, faccio televisione!
    Evey [ride]: Ma allora perché lo tieni?
    Gordon: Perché trovo eccezionalmente belle le sue immagini e commovente la sua poesia.
    Evey: Non ne vale la pena. Voglio dire, se lo trovassero qui...
    Gordon: Te l'ho detto, tu saresti l'ultimo dei miei problemi!
  • Gordon: Vedi, in un modo o nell'altro, siamo entrambi fuggiaschi.
    Evey: Ma...
    Gordon: Ti stai chiedendo perché ti abbia invitato qui a cena a questo punto, se il mio appetito va in cerca di cibi meno convenzionali. [con riferimento alla sua omosessualità] Purtroppo da un uomo con una posizione come la mia ci si aspetta che intrattenga ragazze giovani e carine come te. Perché in questo mondo se dovessi invitare chi desidero, mi troverei certamente senza casa, per non parlare poi del mio programma televisivo.
    Evey: Mi dispiace!
    Gordon: Non quanto dispiace a me! E la verità è che dopo tutti questi anni non si comincia a perdere solo l'appetito, anzi... Ci si mette addosso una maschera fino a dimenticarsi chi c'era sotto.
  • Delia: Dopo quello che è successo, dopo quello che avevano fatto, ho pensato di uccidermi. Sapevo che un giorno saresti venuto a cercarmi. Non conoscevo il loro scopo, te lo giuro. Leggi il mio diario.
    V: Quello che hanno fatto è stato possibile solamente grazie a te!
    Delia: Oppenheimer è stato capace di cambiare molto più del corso della guerra, ha cambiato il corso della storia dell'umanità. È forse sbagliato inseguire questa speranza?
    V: Non sono qui per quello che speravi di fare, sono qui per quello che hai fatto!
    Delia: È buffo! Oggi mi hanno consegnato una delle tue rose! Non ero sicura che fossi tu il terrorista prima di vederla. Che strana coincidenza, averne avuta una proprio oggi!
    V: La coincidenza non ha madre, Delia! La coincidenza è solo illusione. Ho un'altra rosa e questa è per te.
    Delia: Adesso mi ucciderai!
    V [mostrando una siringa]: Ti ho uccisa dieci minuti fa, mentre dormivi.
    Delia: Mi farà soffrire?
    V: No!
    Delia: Grazie! È privo di senso chiedere scusa?
    V: Non lo è mai.
    Delia: Mi dispiace tanto... [muore]
  • Evey: Ma scusa, per te è tutto un gioco?
    Gordon: Solo le cose più importanti.
  • V: Ciao Evey!
    Evey: Tu? Eri tu?
    V: Sì!
    Evey: Non era vero... E Gordon?
    V: Mi dispiace ma il signor Deitrich è morto. Pensavo che lo arrestassero ma quando hanno trovato il Corano in casa sua l'hanno fatto giustiziare...
  • V: Quello che mi hanno fatto è mostruoso!
    Evey: E loro hanno creato un mostro.
  • William Rookwood[15]: La nostra storia inizia, come spesso capita in tutte le storie, con un giovane politico rampante [Adam Sutler]. È un uomo profondamente religioso e membro del Partito Conservatore, è assolutamente determinato e non ha alcun rispetto per il dibattito politico. Più potere conquista, più evidente è il suo fanatismo e più aggressivi diventano i suoi sostenitori. Poi un giorno il suo partito avvia un progetto speciale nel nome della sicurezza nazionale. All'inizio si crede sia una ricerca per le armi biologiche e viene aiutato senza badare a spese. Tuttavia il vero obiettivo di questo progetto è il potere... la totale e assoluta dominazione egemonica. Il progetto però ha una conclusione violenta ma gli sforzi delle persone coinvolte non sono vani, perché dal sangue di una delle vittime nasce un nuovo modo di condurre la guerra! Immaginate un virus! Il virus più terribile che ci sia, e poi immaginate che siate solo voi a conoscere la cura per debellarlo. Se il vostro fine ultimo è il potere, come usereste al meglio quest'arma? A questo punto della storia entra in scena il nostro amico: è un uomo apparentemente senza coscienza [Creedy] per il quale il fine giustifica sempre i mezzi, ed è lui a consigliare che il bersaglio non sia un nemico della nazione, ma piuttosto la nazione stessa. Vengono scelti tre obiettivi per rendere al massimo l'effetto dell'attacco: una scuola, una stazione della metropolitana e un impianto di depurazione dell'acqua. Muoiono subito diverse centinaia di persone... Alimentati dai media, la paura e il panico si diffusero rapidamente, separando e dividendo il paese finché alla fine si individuò il vero obiettivo. Prima della crisi alla Saint Mary nessuno avrebbe predetto i risultati delle elezioni di quell'anno, nessuno! E poi, poco dopo le elezioni, udite udite il miracolo! Qualcuno credette che fosse stato Dio in persona, ma fu opera di un'azienda farmaceutica controllata da alcuni membri del partito che diventarono oscenamente ricchi. Un anno dopo alcuni estremisti vengono processati, dichiarati colpevoli e giustiziati, mentre viene costruito un monumento per canonizzare le vittime. Ma il risultato finale, la vera genialità del piano, fu la paura... la paura diventò lo strumento ultimo del governo e con esso il nostro politico fu alla fine eletto con la nuova carica appositamente creata di Alto Cancelliere. Il resto, come si suol dire, è storia.
    Finch: Lei può provare tutte queste cose?
    William Rookwood: Perché sarei ancora vivo secondo lei?
    Finch: D'accordo! Vorremmo portarla con noi per proteggerla, signor Rookwood.
    William Rookwood: Oh, non ho dubbi che vi piacerebbe! Ma se volete quella registrazione dovete fare quello che vi dico io. Mettete Creedy sotto sorveglianza 24 ore su 24! Quando sarò sicuro che non si metterà le dita nel naso senza che voi lo sappiate vi contatterò di nuovo. Fino ad allora... saluti!
    Finch: Rookwood! Perché non si è fatto avanti prima? Che cosa stava aspettando?
    William Rookwood: Aspettavo lei ispettore... Avevo bisogno di lei...
  • Dominic Stone: Siamo sotto assedio! Tutta la città è impazzita!
    Finch: È esattamente quello che vuole!
    Dominic Stone: Cosa? [...]
    Finch: Il caos! Il problema è che lui ci conosce meglio di quanto noi non conosciamo noi stessi! Ecco perché sono andato a Larkhill ieri notte!
    Dominic Stone: Ma è fuori dalla quarantena!
    Finch: Dovevo vederlo! Non è rimasto granché, ma mentre ero lì... è stato strano... All'improvviso ho avuto l'impressione che fosse tutto collegato. Era come se potessi vedere tutto. Una lunga catena di eventi che risalivano a molto prima di Larkhill. Mi è sembrato di poter vedere quello che era successo prima. E quello che ancora deve succedere. Era come uno schema perfetto, disposto davanti a me, e mi sono reso conto che ne facciamo tutti parte, che siamo tutti intrappolati.
    Dominic Stone: Allora lei sa che succederà?
    Finch: No, è stata una sensazione. Ma posso indovinare. Con un simile caos qualcuno commetterà una sciocchezza e quando questo accadrà, le cose si metteranno male. E poi Sutler sarà costretto a fare l'unica cosa che sa fare. A quel punto V non deve fare altro che mantenere la sua parola, e poi...
  • V: Posso domandarti come sei riuscita ad evitare di essere scoperta?
    Evey: Un documento falso è meglio di una maschera di Guy Fawkes!
    V: Ah! Devo confessare che ogni volta che sentivo una sirena ero preoccupato per te!
    Evey: Mi sono preoccupata per me per un po'. Ma poi un giorno ero al mercato e una mia amica con cui avevo lavorato alla BTN era in fila dietro di me. Ero così nervosa che quando la cassiera mi ha chiesto i soldi li ho fatti cadere. La mia amica li ha raccolti e me li ha dati. Mi ha guardata dritta negli occhi ma non mi ha riconosciuta. Qualunque cosa hai fatto, ha funzionato più di quanto tu immagini!
  • Evey: Com'è possibile che tu sia una delle esperienze più importanti che mi siano capitate senza che sappia nulla di te. Non so dove sei nato, chi erano i tuoi genitori, se avevi fratelli o sorelle. Non so nemmeno che aspetto hai veramente. [prova a togliere la maschera a V]
    V: Evey, ti prego! C'è un viso sotto questa maschera ma non sono io! Io non sono quel viso più di quanto non lo siano i muscoli che lo abitano e le ossa ancora più sotto i muscoli.
  • V: Questo è il mio regalo per te, Evey! Tutto quello che ho – la mia casa, i miei libri, la galleria, questo treno – li lascio a te perché tu ne faccia quello che vuoi!
    Evey: Un altro dei tuoi trucchi, V?
    V: No! Niente più trucchi! Niente più menzogne! Solo verità! E la verità è che tu mi hai fatto capire che mi sbagliavo, che la scelta di tirare questa leva non spetta a me.
    Evey: Perché?
    V: Perché questo mondo, il mondo di cui faccio parte e che ho contribuito a plasmare, finirà questa notte e domani inizierà un nuovo mondo che sarà plasmato da persone diverse e questa scelta appartiene a loro.
    Evey: Dove vai?
    V: Per me è giunto il momento di incontrare il mio creatore e ripagarlo per quello che ha fatto.
    Evey: V aspetta! Ti prego, non devi farlo per forza! Puoi lasciar perdere, potremmo andarcene da qui insieme!
    V: No! Avevi ragione su chi sono io, io non ho un albero che mi aspetta.[16] Tutto quello che voglio, tutto quello che merito è alla fine di quel tunnel.
    Evey: Ma non è vero! [bacia V sulla maschera]
    V: Non posso! [dopo averci riflettuto un po', decide comunque di portare a termine il piano e andare incontro alla morte]
  • Creedy: Sfrontato fino alla fine! Tu non piangerai come lui, vero? Tu non hai paura della morte. Sei come me!
    V: L'unica cosa che io e lei abbiamo in comune, signor Creedy, è che stiamo entrambi per morire.
    Creedy: Ahah... Come pensi che succederà?
    V: Con le mie mani intorno al suo collo...
    Creedy: Balle! Cosa pensi di fare, eh? Abbiamo controllato questo posto e non hai niente, niente a parte i tuoi diabolici coltelli e le tue belle mossette di karate, noi abbiamo le armi.
    V: No! Voi avete la speranza che quando le vostre pistole saranno scariche io non sarò più in piedi, se no sarete tutti morti prima di aver ricaricato.
    Creedy: È impossibile! Uccidetelo! [i soldati di Creedy sparano su V tutti i colpi, V si accascia a terra ma si rialza]
    V: Ora tocca a me! [uccide tutti i soldati tranne Creedy che riesce a ricaricare e spara ancora contro V]
    Creedy: Muori! Muori! Perché non muori?! Perché non muori?!
    V: Sotto questa maschera non c'è solo carne, sotto questa maschera c'è una idea, Creedy... E le idee sono a prova di proiettile. [uccide Creedy spezzandogli il collo]
  • V: Da vent'anni non ho fatto che desiderare questo giorno, non esisteva nient'altro... Finché non ho visto te, allora è cambiato tutto. Io mi sono innamorato di te, Evey, come non credevo che mi potesse più accadere.
    Evey: V, io non voglio che tu muoia...
    V: È la cosa più bella che tu potessi darmi.
  • Finch: Perché lo vuoi fare?
    Evey [riferita a V]: Perché lui aveva ragione.
    Finch: Riguardo a cosa?
    Evey: Questo paese ha bisogno di qualcosa di più di un palazzo, ha bisogno di speranza.
  • Finch [riferito a V]: Chi era lui?
    Evey: Era Edmond Dantès. Ed era mio padre. E mia madre, mio fratello, un mio amico. Era lei, ero io, era tutti noi.

Nessuno dimenticherà più quella notte e il significato che ha avuto per questo paese. Io non dimenticherò mai l'uomo e il significato che ha avuto per me. (Evey)

Citazioni su V per Vendetta

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  • Autentici deus ex machina dell'operazione (alla regia c'è l'esordiente che diresse la seconda unità dell'intera trilogia di Matrix), Andy e Larry Wachowsky producono e adattano liberamente per lo schermo l'omonima graphic novel di Alan Moore (testi) e David Lloyd (disegni), apparsa – incompiuta – sulla rivista «Warrior» nel 1981 e poi completata nel 1989 per la DC Comics: e fanno convivere l'estetica spettacolare e gli effetti digitali collaudati nei loro action movie con riferimenti letterali e cinefili (1984 di Orwell, La maschera di Zorro, Il fantasma dell'Opera, Batman, Il Conte di Montecristo), riflessioni note (i limiti della libertà individuale, i pericoli del totalitarismo), provocazioni meno ovvie (soprattutto dopo l'11/9: il terrorismo è giustificabile?) e uno struggente lato romantico. Notevole la performance di Weaving (doppiato da Gabriele Lavia), che la maschera fissa e priva di sguardi di Fawkes costringe a recitare solo con la voce e con il corpo. Moore ha inspiegabilmente disconosciuto il film, e il suo nome non compare nei titoli di testa. (Il Mereghetti)
  • Come un'iniezione di iconografia pop, V per Vendetta tiene incollati alla poltrona, anche se manca l'implacabile virtuosismo da videogioco che ha contribuito al successo della trilogia Matrix. Come film, tuttavia, non è niente di eccezionale, con una fondamentale debolezza drammatica: Evey, nonostante tutte le attenzioni che il suo rivoluzionario Svengali le tributa, rimane essenzialmente una spettatrice, e Portman, con la testa rasata, la fa sembrare una tremolante Giovanna d'Arco vestita da boy-scout. C'è una sequenza sorprendente, in cui la falsa apparizione del cancelliere in uno spettacolo di varietà diventa uno sketch di Benny Hill tetro come la notte. C'è anche uno svolazzo "nella tana del coniglio" – ha a che fare con la reclusione e la tortura di Evey – che poteva risultare molto più incisivo, se il film avesse fatto quello che sembrava, per un attimo, stesse facendo: proiettare V in una luce moralmente ambigua. Ma lui rimane il più santo dei guerriglieri, un Batman che ha capito che Gotham è troppo sporca per essere ripulita e quindi è meglio farla saltare in aria. (Owen Gleiberman)
  • Costato 50 milioni di dollari a Joel Silver (Matrix) che l'ha prodotto per la Warner, questo colosso di fantapolitica ha i suoi veri autori nei fratelli Wachovski (Matrix) che l'hanno coprodotto e sceneggiato dal romanzo a fumetti di Alan Moore e David Lloyd, delegandone la regia all'ex aiuto regista McTeigue. [...] È una silloge di Robin Hood, Zorro, Fantasma dell'Opera, che protegge, ama, rigenera la giovane Evey, trasformandola in complice ed erede sino alla vittoria finale. La componente ideologica non è da prendere troppo sul serio, ma nemmeno da trascurare: le fonti indirette sono britanniche in letteratura (Il mondo nuovo di Huxley, 1984 di Orwell) e in musica (Sex Pistols). Struttura narrativa compatta, ineccepibili i contributi tecnici (fotografia, scene, costumi, colonna sonora, effetti speciali). La maschera del protagonista rimanda alle sembianze di Guy Fawkes (1570-1606) che doveva essere l'esecutore del cosiddetto Gunpowder Plot (Congiura delle polveri) del 5-11-1605, organizzato da un gruppo di altolocati cattolici per distruggere la sede del parlamento e il re Giacomo I Stuart e fomentare un'insurrezione popolare. Memorabile sequenza finale di Londra invasa da migliaia di insorti con la maschera di V prima dell'ultima esplosione. (il Morandini)
  • Definire la Warner Bros. irresponsabile per aver scelto di distribuire un film che scuote il pubblico è come definire la Costituzione irresponsabile perché protegge la libertà di parola. L'esplosivo V per Vendetta è alimentato da idee che non sono generate al computer. È qualcosa di raro nella Hollywood di plastica: un film che ti resta dentro. (Peter Travers)
  • Esempio di film avventuroso-politico alla maniera della Primula Rossa, emozionante, libertario, divertente. (Lietta Tornabuoni)
  • Furiosamente intento ad agitare un pubblico giovanile politicamente apatico, V per Vendetta talvolta inciampa sulle sue ambizioni. Ma chi se ne frega? Almeno questa bomba di film ha delle ambizioni, il che lo rende unico nel panorama da morte cerebrale delle sale. Meglio ancora, V racchiude una pressante energia cinematografica che ti tiene incollato alla poltrona. (Peter Travers)
  • Ho letto il graphic novel di Moore subito dopo aver letto la sceneggiatura e l'ho amato moltissimo, ma penso che siano due entità differenti e vadano giudicate separatamente. In realtà poi i cambiamenti più grandi sono stati fatti sul mio personaggio, che nel film è più maturo e con una maggiore consapevolezza politica, ma rimane comunque intatto quel senso d'innocenza che è alla base del personaggio. (Natalie Portman)
  • Il film [...] ha solo spostato un po' più in là la data (siamo nel 2020) e reso meno complesso l'intreccio narrativo. Però, dopo "From hell" e "La leggenda degli uomini straordinari", finalmente un film tratto da un fumetto di Alan Moore riesce a reggere il confronto con l'originale. V è una sorta di supereroe, disperato e idealista. Non si sa se sia nero, pachistano, omosessuale, socialista. Si sa che è stato imprigionato, che su di lui sono stati effettuati esperimenti chimici, che rimase sfigurato dopo aver causato l'esplosione del campo di concentramento. Il fumetto e il film hanno inizio quando la sua vendetta prende il via, uccidendo uno a uno i responsabili della sua tragedia e incitando i cittadini alla rivolta. E forse è qui che il film si discosta appena dal fumetto, mostrando un V che non è solo simbolo della ribellione, ma anche fautore di una, come chiamarla, resistenza, rivoluzione popolare. Alan Moore non vuole sentire più parlare di trasposizioni cinematografiche delle sue opere, tanto è vero che il suo nome non appare nei titoli di coda. (Luca Raffaelli)
  • Il lungo film è ogni tanto un poco stanco ma è recitato benissimo (la voce italiana del protagonista Hugo Weaving è quella di Gabriele Lavia), è intelligente e appassionante. (Lietta Tornabuoni)
  • La «funzione vendetta» è un filo rosso sangue che percorre il cinema fino a oggi. V per Vendetta evoca sistemi oppressivi alla Orwell, ma i propositi di rivalsa del misterioso protagonista sono mossi non solo da ragioni ideali o civili. (Paolo Di Stefano)
  • La sceneggiatura è imbecille. Ci sono dei buchi di sceneggiatura così grossi che non sarebbero accettabili neppure in un fumetto di Tiramolla. (Alan Moore)
  • L'ho sostenuto. In un mondo ideale sarebbe stato meglio se il film fosse stato più simile all'originale. Ma considerando le necessità di una produzione hollywoodiana, posso dire che è una buona versione della storia. Il tema centrale era lo stesso del libro: la necessità per l'individuo di aggrapparsi a tutti i costi a se stesso. Diffonde il messaggio essenziale di V ed è diventato più popolare del libro, che poi in tante persone hanno letto dopo aver visto il film. Che è molto potente. (David Lloyd)
  • McTeigue – che ha lavorato come assistente dei fratelli Wachowski alla trilogia "Matrix", con cui questo film condivide alcuni temi chiave – riesce a dare verve ad una storia lunga e complessa attraverso il brillante impiego di rapidi e indovinati flashback, combattimenti e l'occasionale episodio dell'esposizione. A differenza di "The Matrix", che prima vi colpisce a livello visivo e solo dopo, sull'onda del successo, svela le sue implicazioni politiche e culturali, "V per Vendetta" dichiara subito la sua portata ideologica, riuscendo poi a sfruttare l'elemento spettacolare come veicolo per la diffusione del suo messaggio. Quindi non credo che rivoluzionerà la storia del cinema. Ma potrebbe incidere grandemente sulla stessa realtà. (Shawn Anthony Levy)
  • Non è necessario essere un esaltato teorico della cospirazione per tracciare un parallelo tra questa storia e alcuni possibili esiti degli eventi in corso. Il viscido e abietto portavoce televisivo del governo, per esempio, potrebbe essere uno qualsiasi degli ospiti di un talk show odierno e certi tratti kafkiani non appaiono inverosimili, se si pensa che una coppia può finire nel mirino del governo per aver saldato troppo in fretta i conti delle loro carte di credito, come di recente è accaduto nel Rhode Island. Ciò che rende così efficace "V per Vendetta" è appunto la sensazione che questo panorama terrificante si trova proprio al termine della china scivolosa su cui siamo oggi collocati. Una finzione inquieta e convince molto più di tutti quei documentari sulla politica che ultimamente hanno cercato di risvegliare l'indignazione del pubblico. Naturalmente molto dell'impatto che ha avuto il film dipende dalla perizia con cui è stato realizzato. (Shawn Anthony Levy)
  • Non credo che il film voglia dare un vero messaggio. I Wachowsky hanno creato una storia complicata ambientata in un tempo e in un luogo non definito, una sorta di futuro immaginario. Secondo me la forma d'arte più alta non è certo il monologo, ma la possibilità di dialogare con le persone. Il pubblico poi può interpretarlo come vuole e cogliere ciò che meglio crede. Qualcuno ha visto il film e poi ha detto: ricorda il governo di Hitler, qualcun altro ha pensato all'apartheid, altri lo vedono e dicono: "Oh ma è chiaro che si riferisce all'Iraq e agli Stati Uniti". Cosa che non è... Tutto dipende da chi sei tu, da dove vieni, dal contesto dal quale provieni e soprattutto da ciò in cui credi. (Natalie Portman)
  • Ovviamente stupisce che ti offrano una sceneggiatura così intelligente e ben realizzata, che a ben guardare tratta di qualcosa che stiamo vivendo. Insomma, per qualsiasi attore è un sogno. Quando James mi mostrò la sceneggiatura, non riuscivo davvero a credere di essere così fortunato. (Stephen Rea)
  • Penso che il film andrà benissimo, in fondo può essere considerato anche solo come un film d'intrattenimento non dissimile da tanti altri, un film da vedere il sabato sera con amici o familiari. In più il film offre spunti di riflessione molto interessanti uniti all'azione e questo riteniamo possa essere un grande punto di forza, pensiamo che questo sia il momento giusto per un film di questo tipo. (Joel Silver)
  • Pretenzioso e irrisolto nel dialogo, litigioso, il tenebroso ammonimento rimette in circolo la polemica terroristi e-o partigiani con l'efficace regìa di James McTeigue. Natalie Portman si fa radere il cranio per la causa e Hugo Weaving porta la sua inquietante maschera: è la solitudine, bellezza. (Maurizio Porro)
  • Rifiuto l'idea di un sistema che riduce l'essenza di un film all'incasso del primo fine settimana. Ad esempio V per Vendetta, che abbiamo scritto e prodotto, è stato un film controverso. Alcuni critici l'hanno trovato antiamericano, schierato con i proletari, rigettato perché violento. E poi invece è entrato nella controcultura, ispirato a giovani e movimenti. La maschera di V è diventata il simbolo di Occupy e Anonymous. Il destino del film è andato ben oltre il debutto in sala. Questo noi vogliamo fare: oggetti d' arte ottimisti e rivoluzionari. (Lana Wachowski)
  • Scritto e prodotto dai registi di Matrix, V for vendetta è un cocktail "esplosivo" che unisce effetti speciali ad un ritmo incalzante non privo di efficacia. Come può accadere per i film tratti da opere letterarie e fumetti, resta il dubbio che il testo di partenza sia stato interpretato più o meno correttamente. Lasciamo agli esperti di fumetto l'ardua sentenza. (il Farinotti)
  • Un adattamento toglie sempre qualcosa all'originale, ma è riuscito quando, come in questo caso, elabora ed aggiunge. Ed è davvero una bella idea che la gente arrivi ad usare la maschera di V, dopo aver ritrovato il coraggio di opporsi a un potere ingiusto. (David Lloyd)
  • Vi ricordate, negli anni settanta, quel meraviglioso filone di pellicole distopiche, come Zardoz, 2022: i sopravvissuti, 1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra? E, naturalmente, La fuga di Logan, su cui Joel [Silver] sta lavorando al momento [per un rifacimento]. Credo fosse perché c'era una grande attenzione al tema del rapporto tra individuo e Stato. Negli anni ottanta sembrò che questo tema finisse per interessare meno alla gente. Ma ecco che all'improvviso tutti ne parlano di nuovo ed è davvero meraviglioso che la gente, uscendo dalla sala dopo un popcorn movie come questo, si ritrovi a parlare davvero. Non in un modo pomposo o intellettuale ma in modo genuino, parlando di come vanno le cose nel loro paese e di come vanno le cose con lo Stato. Il Patriot Act, per esempio, è ormai legge in America e anche a noi sta andando un po' in quel modo. Il film non affronta direttamente questi temi, ovviamente, ma solleva delle domande, una delle cose migliori che il cinema possa fare, e se è possibile farlo in una forma così avvincente, allora tanto meglio. (Stephen Fry)
  • I fratelli [Wachowski], autori della sceneggiatura di Vendetta che James McTeigue ha brillantemente diretto, sono tornati al top della forma – senza lardellare di significati politici una trama d'azione, ma riuscendo a miscelare i due piani senza sbavature. Che tu sia un grullo o un mensano, qui troverai roba che ti provocherà e ti turberà, al modo in cui una buona opera di narrativa intellettuale dovrebbe fare.
  • La prima cosa che un critico cinematografico (almeno il sottoscritto) dovrebbe dire di V per Vendetta è che è un film formidabile. Mi piace l'aspetto e la verve della cosa, la sicurezza del suo disegno epico, l'uso intelligente di una mezza dozzina di noti attori britannici, conferendo peso e spirito ai ruoli di supporto. Hugo Weaving sfoggia la miglior performance mascherata dai tempi di Eric Stoltz in Dietro la maschera, e Natalie Portman, sempre magnetica per gli occhi, consegue la sua interpretazione ad oggi più intensa.
  • Se un film di fantascienza a basso costo come L'invasione degli ultracorpi può aver rappresentato negli anni cinquanta una brillante parabola della paranoia conformista e se Matrix può aver stuzzicato l'interesse dei bambini verso la matematica e la filosofia, si può dire che un film audace e riflessivo come V per Vendetta alimenterà un articolato dibattito sull'uso e sull'abuso del potere statale. Le migliori opere di arte popolare finiscono per giocare secondo le proprie regole.
  • Ci sono idee in questo film. La più acuta è la convinzione di V: "I popoli non dovrebbero avere paura dei propri governi, sono i governi che dovrebbero aver paura dei popoli." Non sono sicuro che V abbia ragione; sicuramente l'ideale sarebbe che i governi statali e la loro gente coesistessero felicemente. La paura in entrambe le direzioni conduce inevitabilmente alla violenza. Ma V ha uno Stato totalitario da rovesciare e solo un anno per farlo, e noi lo vediamo improvvisare una rivoluzione.
  • Il personaggio di V e la sua relazione con Evey (Natalie Portman) ci ricorda inevitabilmente il Fantasma dell'Opera. V e il fantasma sono entrambi mascherati, si muovono attraverso spazi sotterranei, controllano gli altri attraverso la leva della loro immaginazione e hanno un conto in sospeso. Una differenza, una importante differenza, è che il travestimento del viso di V non si muove (a differenza, ad esempio, dei volti di un cattivo di Batman), ma è una maschera che ha sempre la stessa espressione sorridente. Dietro alla maschera c'è l'attore Hugo Weaving, che ha usato la voce e il linguaggio del corpo per creare un personaggio, ma mi sono ricordato del mio problema con il trenino Thomas: Se qualcosa parla, le sue labbra devono muoversi.
  • Non ho letto l'opera originale, non so cosa sia stato cambiato o tagliato, ma ho trovato un'audace confusione di idee in "V per Vendetta" e ho apprezzato la loro frenetica disorganizzazione. Realizzare una parabola su terrorismo e totalitarismo che fosse pertinente e piacevole poteva risultare impossibile, era rischioso e aveva buone chance di non dare buoni risultati al botteghino.
  • "V per Vendetta" è stato scritto e co-prodotto dai fratelli Wachowski, Andy e Lana, creatori di "Matrix", anch'esso incentrato sulla ribellione ad un planetario sistema di controllo. Questo film è più letterario e meno dominato da effetti speciali (ne è comunque pieno), ed è pieno di idee che risultano ancora più intriganti perché non siamo in grado di definire con precisione il messaggio. Questo film è una parabola sul 2006, un ammonimento o solo una storia di fantasia? Può essere letto in diversi modi, come mi confermeranno certamente infinite e-mail.
Logo del film
  • Lo schermo nega a V qualsiasi identità con quella maschera, ma le sue parole e la sua disperata dichiarazione d'amore a Natalie Portman gliela restituiscono. Sì, mi è dispiaciuto molto che Alan Moore si ritirasse dal film e spero che ci ripensi: io sono un suo grande ammiratore, sin dalla prima pellicola tratta dalle sue opere. Io ho vissuto questo mio V pensando anche a Il fantasma dell'Opera. Senza dimenticare la rilettura di Il conte di Montecristo che il regista e i Wachowski hanno imposto a tutto il cast.
  • Non si contano i paralleli che il film suggerisce all'ombra della mia maschera con baffetti sottili, che riporta anche a Guy Fawkes, membro di un gruppo di cospiratori nell'Inghilterra del 1605 e che anche John Lennon ha ricordato nella sua canzone Remember. Insomma, V avrà anche la maschera, ma parla a nome di diversi personaggi e, in fondo, rivela anche qualcosa del vero Hugo Weaving. Questo film per me non è stato soltanto un divertissement.
  • V è un incubo contemporaneo e non mi dispiace affatto essermi nascosto dietro una maschera, che mi ha permesso una recitazione quasi teatrale. La voce diventa tutto, con ogni modulazione di paura, tenerezza, profezie degne di Orwell, ambientate in una moderna e inquietante metropoli. Il mio personaggio è anche un simbolo delle paure collettive del nostro tempo.

Frasi promozionali

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  • I popoli non dovrebbero avere paura dei propri governi, sono i governi che dovrebbero aver paura dei popoli.
People should not be afraid of their governments. Governments should be afraid of their people.[17]
  • Il futuro come non lo avete mai visto dai creatori della trilogia di Matrix.[18]
An uncompromising vision of the future from the creators of 'The Matrix' trilogy.[17]
  • Libertà! Sempre![18]
Freedom! Forever![17]
  • Ricorda per sempre il 5 novembre, il giorno della congiura delle polveri contro il parlamento. Non vedo perché di questo complotto, nel tempo il ricordo andrebbe interrotto.[2]
Remember, remember the 5th of November, the gun powder treason and plot. I know of no reason why the gun powder treason should ever be forgot.[17]

Note

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  1. Il creatore della graphic novel Alan Moore, come nel caso di altre trasposizioni cinematografiche di sue opere, si è dissociato dalla produzione, tant'è vero che il suo nome non compare nei titoli di coda del film. Cfr. Luca Raffaelli, Arriva V, il terrorista buono contro l' Inghilterra fascista, la Repubblica, 17 marzo 2006 e Oltre Watchmen: le opere di Alan Moore al cinema, ComingSoon.it, 26 febbraio 2009.
  2. a b c Citando la tradizionale filastrocca inglese recitata il 5 novembre, nella Guy Fawkes Night: «Remember, Remember! | The fifth of November, | the Gunpowder treason and plot; | there is no reason | why the Gunpowder treason | should ever be forgot».
  3. Cfr. William Shakespeare, Macbeth, atto I, scena II: «Lo spietato Macdonwald (che sembra fatto per esser ribelle perché son tante le scelleratezze che natura gli fa sciamare addosso) aveva ricevuto dei rinforzi di kerni e galloglassi provenienti dall'isole a occidente, e talmente arrideva la Fortuna alla dannata sua contestazione, che sembrava la ganza d'un ribelle. Ma non gli è valso nulla; ché Macbeth, il prode – e di tal titolo è ben degno – a spregio della sorte, spada in pugno, di cruenti massacri ancor fumante, quasi fosse il pupillo della Gloria, s'apre un varco nel mezzo della mischia fino a trovarsi quel ribaldo a fronte; né gli porse saluto né congedo finché non l'ebbe tutto dilaccato dall'ombelico in giù fino alle chiappe, infiggendone poi la testa mozza sui nostri spalti, alla vista di tutti». La stessa frase viene citata anche nella graphic novel.
  4. Cfr. Polonio, personaggio della tragedia di William Shakespeare, Amleto, atto III, scena I: «Troppo spesso noi siamo biasimati in questo, ma è provato, arciprovato: viso compunto e atteggiamento pio riescono ad addolcire il diavolo».
  5. Cfr. Albert Einstein: «[...] sono convinto che questi non gioca a dadi col mondo».
  6. Cfr. Macbeth, personaggio della tragedia di William Shakespeare, Macbeth, atto I, scena VII: «Ciò che l'uomo osa, io oso».
  7. Cfr. Emma Goldman: «Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione.»
  8. Cfr. Viola, personaggio della commedia di William Shakespeare, La dodicesima notte, atto I, scena II: «Nascondi ciò che sono e aiutami a trovare la maschera più adatta alle mie intenzioni».
  9. Si tratta di un altro riferimento alla Guy Fawkes Night. Durante questa celebrazione i bambini girano per le città inglesi con fantocci di Guy Fawkes, destinati poi al rogo, e, fino a poco tempo fa, elemosinavano con la frase: «A penny for the Guy!» Cfr. James Sharpe, Remember, remember: a cultural history of Guy Fawkes Day, Harvard University Press, 2005, p. 2. ISBN 0674019350
  10. In questo monologo di presentazione del personaggio di V, la lettera "V" ricorre come iniziale ben 44 volte. Numerosi sono i riferimenti alla lettera V e al numero 5 in tutto il film, per approfondire vedi qui.
  11. Cfr. Thomas Jefferson: «Quando i popoli hanno paura del governo, c'è tirannia. Quando il governo ha paura del popolo, c'è libertà».
  12. Cfr. Charles Dickens, Cantico di Natale: «- Chi siete e che cosa siete? – domandò Scrooge. – Sono lo Spirito di Natale passato...».
  13. V attribuisce questa citazione al Faust. L'attribuzione è certamente errata in quanto la citazione non è presente né nell'opera teatrale La tragica storia del Dottor Faust di Christopher Marlowe né tanto meno nel Faust di Johann Wolfgang von Goethe, per approfondire vedi qui.
  14. Cfr. Riccardo, personaggio della tragedia di William Shakespeare, Riccardo III, atto I, scena III: «Vesto così la mia nuda perfidia con vecchi stracci carpiti a casaccio dai sacri testi; e mostro d'esser pio quanto più mi comporto da demonio».
  15. Come il detective Finch scoprirà più tardi, l'uomo che parla non è altro che V travestito. Il vero William Rookwood era morto da tempo.
  16. In riferimento al finale del suo film preferito Il conte di Montecristo.
  17. a b c d Citato in Tagline, Imdb.com.
  18. a b Dalla locandina del film.

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