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Pandemia di COVID-19

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(Reindirizzamento da Polmonite di Wuhan)
Diffusione della pandemia nel tempo

Citazioni sulla pandemia di COVID-19.

Citazioni

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  • A 140 bpm un anno solare è lungo 73.584.000 beat. Ma certi anni, certi rave, hanno una durata strana. «L'anno del lockdown» è stato così. È stato un anno? O due? È ancora lo stesso anno? Nessuno sa niente, tranne che è – o è stato – brutto. (McKenzie Wark)
  • Anche qui in Etiopia siamo molto preoccupati per gli assalti e le conseguenze dell’epidemia. Siamo poveri e vulnerabili: dipendiamo dalla misericordia di Dio. Tutti i fedeli stanno pregando e digiunando in questi giorni, non sapendo né come né quando dovremo soffrire. (Berhaneyesus Souraphiel)
  • Dagli studi che sono stati fatti [...] viene fuori che il maggior contagio arriva dai ragazzi tra i 15 e i 20 anni. In gergo si dice che sono una "sorgente". Io tra vaccinare prima tre milioni di liceali o 26 milioni di over 50 vaccinerei prima i liceali così da eliminare la sorgente. (Roberto Battiston)
  • Di questo periodo mi ricorderò il silenzio, e il fatto che il silenzio non vada per forza riempito con le parole. Spesso ascoltare e ascoltarsi è la cosa migliore, i boati non sono un modo per stare vicini: lo sono gli abbracci, anche se distanti, lo sono il chiedere "come stai?". (Francesca Michielin)
  • Dopo l’empatia dei primi mesi del Covid, il mondo si è diviso tra vaccinati e no-vax, dilaniato da teorie complottiste. (Georgi Gospodinov)
  • [...] durante la pandemia, se noi argentini avessimo fatto cose come la media dei paesi del mondo, avremmo avuto 30mila morti. Ma grazie allo "Stato Te Cuida" e alla sua inefficienza hanno perso la vita 130.000 argentini. (Javier Milei)
  • È probabile che l’emergenza Covid 19 finirà per rivelarsi come un crinale storico di immensa importanza. Provo a dirla così: è la prima emergenza planetaria generata dall’epoca del Game, della rivoluzione digitale, e l’ultima emergenza planetaria che sarà gestita da un’élite e da un’intelligenza di tipo novecentesco. (Alessandro Baricco)
  • Gli svedesi hanno sofferto tremendamente in condizioni difficili. Penso che abbiamo fallito, abbiamo un gran numero di morti e questo è terribile. (Carlo XVI Gustavo di Svezia)
  • Ho avuto una lunghissima vita, piena di grandi gioie e di grandi dolori, ma queste settimane mi sembrano tra le più terribili. Siamo dentro una vicenda che non ha precedenti. Il fatto inedito è che questo virus ci ha incarcerati, serrati nelle nostre case, senza nemmeno poter uscire per prendere un caffè, vedere un amico, chiusi dentro una vita che non è la nostra. (Emanuele Macaluso)
  • Ho preso il virus perché ho cercato di prenderlo, e, al contrario di molti vaccinati, per contagiarmi ho fatto una fatica tremenda. Ho fatto apposta per potere essere in regola almeno per qualche mese e non è stato nemmeno facile. Mi sono dovuto contagiare per necessità, dovendo lavorare e non considerando il vaccino un'alternativa valida. D'altra parte conosco molte persone con due dosi che provano a infettarsi per evitare la terza. Comunque per me il green pass era e rimane un ricatto: lo userò solo per lavoro e se devo accompagnare mia figlia. Sono disposto a utilizzarlo solo per lo stretto necessario. [«Molti obietteranno che sarebbe stato più semplice vaccinarsi...»] Uno può avere svariati motivi per non volersi vaccinare, anche perché fino a prova contraria questo resta un vaccino sperimentale e con un meccanismo diverso rispetto a tutti i vaccini del passato, legato all'mRna. E quindi uno ha tutto il diritto di avere dei dubbi, soprattutto se, come nel mio caso, uno ha già avuto la malattia e aveva gli anticorpi. Chi prende la malattia è molto più protetto dopo. Io sono risultato positivo senza nemmeno accorgermi di avere qualcosa. (Marco Melandri)
  • I giovani [negli anni '70] scappavano dalle città funestate dal terrorismo, dalla crisi economica e dalla droga. Certamente succederà di nuovo perché le nostre città che erano, per definizione, il luogo della libertà, si sono rivelate grandi carceri. Gli scienziati dicono che il virus in campagna è più debole non solo perché c’è meno contatto sociale, ma perché tira il vento, c’è meno metallo e meno plastica e, se sei vicino al mare, l’aria è carica di iodio. (Massimiliano Fuksas)
  • Il compito più urgente è revisionare ed emendare la legge sul lavoro di controllo nazionale d'urgenza delle epidemie e rimettere in buon ordine le regole di gestione di crisi statali. (Kim Jong-un)
  • Il mondo vive un momento di forte instabilità e il rischio è di regredire a un medioevo oscurantista mentre io penso che, con il contributo di ognuno di noi, possiamo intraprendere un percorso verso un nuovo Rinascimento di luce e speranza. (Giovanni Scafoglio)
  • Il virus non deve essere associato a un Paese o a una nazionalità. In una comunità globale, ciascuno di noi deve essere il custode dell'altro. Non permettiamo alla paura di derubarci della nostra umanità. (Abiy Ahmed Ali)
  • Io non sono una che si ferma a chiacchierare a ricreazione, ma per tanti miei compagni l'interruzione della socialità è devastante. Degli effetti sulla psiche ce ne renderemo conto solo tra decenni. Persino io, che sono introversa, a pandemia finita andrò in giro a conversare con tutti gli sconosciuti che incontrerò. (Tecla Insolia)
  • Io penso che la Cina abbia pagato un grande conto di questa epidemia che ha avuto, perché comunque li abbiamo visti tutti mangiare i topi vivi o altre robe del genere. (Luca Zaia)
  • La corsa alla scoperta di un vaccino per sconfiggere il virus non è una gara tra Paesi, ma il più urgente sforzo comune della nostra vita. (Boris Johnson)
  • La mia percezione non è cambiata, la violenza iniziale è stata compiuta dall'uomo, ahinoi, nei wet market cinesi, a quanto pare – ciò dimostra come la Natura non sia un mondo disneyano fatto di fiorellini, ma sia "rossa di zanne e artigli" come dice Alfred Tennyson. Spero che da questo periodo si esca anche con la consapevolezza di un maggiore rispetto della Natura (che io scrivo rigorosamente con la N maiuscola). (Flavio Santi)
  • La narrazione è uno strumento potentissimo, nel bene e nel male. È davvero incredibile come, nel momento della storia umana in cui più la scienza trova soluzioni e l'accessibilità al sapere è garantita come mai prima, siamo di fronte a vere e proprie sacche di "pensiero magico" drammaticamente pericolose per sé e per gli altri. [...] Da questa pandemia ne usciamo anche consapevoli che la narrazione della realtà è parte stessa della realtà: il modo in cui noi raccontiamo le cose le fanno esistere o meno. Se impari tecniche di storytelling impari anche a difenderti dallo storytelling farlocco e dalle fake news. (Mauro Berruto)
  • La percezione è panoramica. A Sud dell’Himalaya vedi le masse indiane in fuga; a Nord quelle cinesi immobilizzate dal governo. Senti la disperazione del Sudamerica («Tremila bare di cartone per i poveri dell’Ecuador»), la strage dei barboni nelle megalopoli degli Stati Uniti, la tragedia dei migranti bloccati in Grecia, l’avanzata del virus nel cuore di un’Africa di cui nessuno parla. Capisci che a monte della pandemia c’è un modo al si-salvi-chi-può di cui i fuggiaschi dalla Libia o Medio Oriente non sono che sparuta avanguardia. Ti rendi conto della fortuna di essere europeo. (Paolo Rumiz)
  • La sproporzione di fronte a quella che secondo il Cnr è una normale influenza, non molto dissimile da quelle ogni anno ricorrenti, salta agli occhi. Si direbbe che esaurito il terrorismo come causa di provvedimenti d'eccezione, l'invenzione di un'epidemia possa offrire il pretesto ideale per ampliarli oltre ogni limite. [...] la limitazione della libertà imposta dai governi viene accettata in nome di un desiderio di sicurezza che è stato indotto dagli stessi governi che ora intervengono per soddisfarlo. (Giorgio Agamben)
  • L'insostenibile pesantezza del Male [pandemia COVID-19] non può averla vinta sulla nostra sublime, vincente superficialità. Se siamo ancora vivi, cari ragazzi e care ragazze, è solo perché siamo superficiali. C'è chi ha reagito al dolore e alla costrizione cucinando, chi coltivando salvia e basilico, chi guardando su Sky Sport le vecchie partite di repertorio. Appartengo a tutte e tre le categorie. Embé? Voi invece siete tutti sopravvissuti leggendo Kierkegaard? (Michele Serra)
  • L'unica volta che ho avuto paura del Covid è stata a marzo del 2020. No, non per i contagi, Bergamo, le bare. Avevo paura perché Altan aveva fatto una vignetta, su Repubblica, in cui uno diceva «Ce la faremo», e l'altra rispondeva «E se no, ce la faremo». Se anche Altan pensa ci voglia incoraggiamento e non sberleffo, empatia e non scazzo, ottimismo e non nichilismo, allora siamo proprio fottuti. (Guia Soncini)
  • Mi sentivo in prigione, ma adoro le mascherine, mi fanno sentire protetta. (Stevie Nicks)
  • Nella mia percezione, c'è una cosa unica nella pandemia di COVID-19: ha teso un'imboscata al nostro mondo potente e progressista. Questo coronavirus colpisce il nostro mondo globale proprio come un iceberg invisibile colpisce il "Titanic". E "Titanic" ha aperto una falla! Molti adesso ripetono una frase: "Il mondo non sarà più lo stesso". Ma è già cambiato. Lasciando da parte l'economia e l'assistenza sanitaria, il coronavirus ha riportato all'umanità domande ontologiche come: perché le élite politiche mondiali sono così sorprendentemente deboli, indifesi e stupidi? Perché eleggiamo come presidenti persone così primitive e stupide? Per che cosa? Perché possono parlare con la folla? Oppure un'altra domanda è: qual è il valore della scienza mondiale se non sappiamo come curare il virus? E questo virus non è venuto da Marte. Un'altra domanda: di quale varietà di formaggi, salsicce, cioccolatini, marchi di moda e modelli di automobili avrà bisogno un essere umano per sopravvivere sul pianeta Terra? (Vladimir Georgievič Sorokin)
  • Noi ci eravamo davvero voluti dimenticare di quanto è fragile l'umanità, avendo finalmente archiviato con la II guerra mondiale l'uso della guerra e avendo coltivato una fede sconfinata nella scienza. La pandemia da Covid-19 ce lo ha ricordato. (Vera Zamagni)
  • Non c'è stata alcuna risposta europea a questa emergenza. Da questo punto di vista l'Europa non esiste, l'Unione Europea è inesistente. Oltre a essere inesistente negli spiriti, nel senso che si è visto che ogni Paese comunque pensa esclusivamente a sé stesso, con la meravigliosa eccezione della Cina che ci manda medici [...], tutte le decisioni sono prese a livello del singolo Paese, i dati vengono raccolti e comunicati con criteri che ogni Paese ha scelto, e che non sono per nulla trasparenti fra l'altro. L'inesistenza totale dell'Europa in questo che è il più grande avvenimento storico degli ultimi 20 o 30 anni è qualcosa su cui bisognerà evidentemente poi riflettere a cose finite, perché è drammatica. (Alessandro Barbero)
  • Non credo che torneremo quelli che eravamo. Ci illuderemo di farlo, nell'allucinazione collettiva di tornare alla vita-di-prima, ma la leggerezza dei nostri viaggi, o il divertimento, l'esperienza ludica di un bicchiere di vino con gli amici, nasconderà un ronzio, un'inquietudine. Penso che il post-Covid sarà lunghissimo e che la stessa espressione post-Covid sia un errore. Dovremmo fare lo sforzo individuale e collettivo di vivere in continuità con il Covid, non aspirando a una macchina del tempo che non esiste. Dovremmo, credo, come nelle esperienze di alcune malattie, ricordare che la Natura possa tendere contemporaneamente alla perfezione e contenere l'origine del suo danno. (Francesca Mannocchi)
  • Non ho mai conosciuto nessuno che fosse andato in terapia intensiva, quindi perché questa gravità? [...] Mi sono sentito umiliato e offeso come cittadino quando mi è stato vietato di uscire di casa. Devo anche confessare, e lo faccio qui pubblicamente, di aver anche in certi casi disobbedito volontariamente a questo divieto. Non mi sembrava giusto né salutare. Ho una certa età e ho bisogno di sole e di vitamina D. (Andrea Bocelli)
  • [Sugli anziani durante la pandemia] Non sono e non saranno mai sacrificabili in nome di qualsivoglia economia. (Luiz Henrique Mandetta)
  • Oggi si sa il luogo di partenza del coronavirus, si ritiene venga da Wuhan, nell'Hubei, la provincia cinese più colpita. Nel '600 il contagio fu portato in Lombardia dai lanzichenecchi, dalle truppe tedesche mercenarie di Albrecht von Wallenstein, arrivate in Italia dalla Valtellina e dirette a Mantova, dove era in corso la lotta per la successione tra Francia e Spagna. Un tempo i portatori di virus erano i soldati. Oggi sono civili pacifici, turisti, commercianti, tecnici. Il virus adesso viaggia in aereo o su un piroscafo. Le due situazioni non sono ovviamente paragonabili: sarebbe un'imperdonabile forzatura. (Bernardo Valli)
  • Per me il Covid è una grande paura, perché è reale. Non è come le paure del profondo che racconto nei miei film. Quelle danno anche una certa gioia, ma il Covid no, non dà alcuna gioia: è terribile come le pestilenze che nel '400 e nel '500 distrussero mezza Europa. È una spaventosa pandemia che molta gente prende un po’ sottogamba. Vedi le feste con gente senza mascherina: si abbracciano, bevono insieme per strada, si toccano. È una pazzia perché questo Covid è molto grave e stiamo vedendo che i mesi trascorrono, ma il virus non passa. Spero in Dio. (Dario Argento)
  • Potrebbe essere questo uno dei primi effetti del coronavirus e della quarantena. Restando chiusa, bloccata, ferma, la gente ha avuto occasione di riflettere. E il desiderio di cambiamento si è accresciuto. (Maaza Mengiste)
  • Proprio come il virus non conosce confini, anche le nostre risposte non dovrebbero averne. (Abiy Ahmed Ali)
  • Questa malattia attacca i polmoni, ricordandoci quanto dipendiamo dal respiro. In greco, in latino, in ebraico, in sanscrito, nella lingua indù, la parola spirito significa proprio respiro, aria che si muove, vento. La domanda è: perché tutte queste lingue, tra la tantissime parole che avevano a disposizione, sono andate a prendere proprio questa per nominare quella parte dell'essere umano che noi chiamiamo spirito? (Vito Mancuso)
  • Scusate se riparlo di me. Oggi "festeggio" quattordici giorni consecutivi a letto, insieme all'ospite ingrato che mi abita dentro. Gli ultimi cinque giorni li ho passati in terapia intensiva, collegato ai tubicini dell'ossigeno, ai sensori dei parametri vitali, al saturimetro, con un accesso arterioso al braccio sinistro e un accesso venoso a quello destro. Il Covid è infido, è silente, ma fa il suo lavoro: non si ferma mai, si insinua negli interstizi polmonari, e ha un solo scopo, riprodursi, riprodursi, riprodursi. (Massimo Giannini)
  • Se questa epidemia, che si propaga così rapidamente, si infiltra nel nostro paese, ciò porterà a gravi conseguenze; la velocità di propagazione di questa malattia infettiva è molto grande, il suo periodo d'incubazione incerto e le vie di contaminazione non sono state ancora chiaramente comprese in modo scientifico; questo è il motivo per cui le potenti misure che il nostro Partito e il nostro governo hanno preso sin dall'inizio sono misure difensive, preventive e decisive, le più risolute e le più sicure. (Kim Jong-un)
  • Sì, il Coronavirus è una brutta malattia ma nella maggioranza dei casi ha soltanto sintomi lievi, il virus sarà stagionale e tornerebbe anche il prossimo inverno. Per questo è importante sviluppare un'immunità di gregge, per tenere sotto controllo il virus a lungo termine. Con il 60% della popolazione infetta dal virus, avremmo una immunità di gregge. (Patrick Vallance)
  • Tutti bardati con guanti e mascherine. Un colpo di tosse e ci assale la paura. (Stephen King)
  • Un virus sta dominando le nostre paure. Ci terrorizza, limita la nostra libertà, ci fa disprezzare l'altro. Abbiamo chiuso i porti a chiunque, rintanandoci nella nostra fedele cerchia, criticando gli altri la mattina al bar o in coda al supermercato durante la folle corsa per accaparrarci l'ultimo inutile pezzo di pane, che deve essere il nostro e di nessun altro, manco fosse la fine del mondo.
    Abbiamo deciso di offendere, cacciare, allontanare. Abbiamo fatto morire donne e bambini, perché prima veniva la nostra sicurezza, la nostra ricchezza e poi le loro vite. E adesso siamo noi gli emarginati, siamo noi ad essere discriminati e cacciati, rinchiusi tra i confini di un Paese che soffre.
    Quando tutto questo finirà, ricordiamoci di questi giorni, di questa sofferenza, di questa isteria che ci ha trasformato in animali mossi solo dall'istinto di sopravvivenza, senza ragione, senza rispetto per nessuno. Ricordiamocelo poi, di come ci trasformano disperazione e paura di morire. Ricordiamocelo quando ad aver paura sarà qualcun altro, che chiede aiuto. (Federico Bernardeschi)
  • Voglio essere onesto con voi, onesto col popolo britannico: molte famiglie, molte altre famiglie perderanno prematuramente dei loro cari. (Boris Johnson)

Citazioni in ordine temporale.

  • Questa epidemia è una minaccia per ogni paese, ricco e povero che sia. (7 marzo 2020)
  • I paesi hanno pianificato scenari come questo da decenni. Ora è il momento di agire su quei piani. Ciò è possibile solo se è presente una leadership nel paese, che coordina ogni parte del governo, non solo il ministero della salute – ma anche sicurezza, diplomazia, finanza, trasporti, commercio, informazione – l'intero governo di un paese deve essere coinvolto. È essenziale attivare i piani di emergenza di ogni singolo paese attraverso l'approccio dell'intero governo. (7 marzo 2020)
  • Sappiamo che le persone hanno paura, ed è normale e appropriato, ma quella paura può essere gestita e moderata con informazioni accurate. (7 marzo 2020)
  • Quanto sarà letale questo virus dipende non solo dal virus stesso, ma da come noi rispondiamo ad esso. Il Coronavirus è una malattia grave: non è mortale per la maggior parte delle persone, ma può uccidere. Siamo tutti responsabili della riduzione del nostro rischio di infezione e, se siamo infetti, della riduzione del rischio di infezione di altri. (7 marzo 2020)
  • Il nostro appello è quello di non politicizzare questo virus. L'obiettivo della politica deve essere quello di proteggere le persone e ai partiti dico che l'unità del vostro Paese sarà molto importante per distruggere questa minaccia. Senza unità siamo certi che anche il miglior sistema dovrà affrontare grandi problemi e crisi. Per cui diciamo: mettete in quarantena la politicizzazione di questo virus. (8 aprile 2020)
  • Non si può sprecare tempo a puntare il dito, abbiamo del tempo, usarlo uniti è l'unica opzione per sconfiggere questo virus. Se non vi unite preparatevi al peggio. Il peggio deve arrivare, se non riusciamo a unirci. (8 aprile 2020)
  • L'immunità di gregge è un concetto utilizzato per la vaccinazione, in cui una popolazione può essere protetta da un certo virus se viene raggiunta una soglia di vaccinazione. [...] Mai nella storia della sanità pubblica è stata usata come strategia per sconfiggere un'epidemia. Tanto meno per una pandemia. È scientificamente ed eticamente problematico. Non è una strategia che si persegue esponendo la popolazione all'agente infettivo. Consentire a un virus pericoloso che non conosciamo pienamente di circolare liberamente è semplicemente immorale. Non è un'opzione. (12 ottobre 2020)
  • Il vaccino da solo non può bastare a fermare la pandemia. [...] Il vaccino completerà gli altri strumenti che abbiamo, non li sostituirà. (16 novembre 2020)
  • Non possiamo accettare un mondo in cui i poveri e gli emarginati sono calpestati dai ricchi e dai potenti nella corsa ai vaccini. È una crisi globale e le soluzioni vanno condivise come beni pubblici globali, non come proprietà private che allargano le disuguaglianze. (4 dicembre 2020)
  • Alcuni Paesi stanno cercano di aggirare Covax, aumentando il prezzo e tentando di saltare la fila. Questo potrebbe ritardare le consegne di Covax e creare esattamente lo scenario che Covax è stato progettato per evitare, con l'accaparramento sfrenato, un mercato caotico, una risposta non coordinata e continui sconvolgimenti sociali ed economici. Il mondo è sull'orlo di un catastrofico fallimento morale e il prezzo di questo fallimento sarà pagato con vite nei paesi più poveri del mondo. Alla fine queste azioni non faranno che prolungare la pandemia. (18 gennaio 2021)
  • Anche una volta che la pandemia sarà finita, gli sforzi dovranno continuare. Rimarranno problemi preesistenti. Non esiste un vaccino contro la povertà, la fame, la disuguaglianza, il cambiamento climatico, i matrimoni precoci e molti altri problemi che i nostri fratelli e sorelle affrontano quotidianamente. Il COVID-19 ha sottolineato la centralità della salute: quando la salute è a rischio, tutto è a rischio. (8 marzo 2021)
  • [Sulla revoca delle tutele di proprietà intellettuale per i vaccini anti Covid-19 da parte dell'amministrazione Biden] Questo è un momento monumentale nella lotta contro il Covid-19. L'impegno del presidente degli Stati Uniti Joe Biden e dell'ambasciatore Katherine Tai, rappresentante degli Stati Uniti per il commercio, a sostenere la rinuncia alla protezione della proprietà intellettuale sui vaccini è un potente esempio di leadership americana per affrontare le sfide della salute globale. Mi congratulo con gli Stati Uniti per la loro decisione storica per l'equità dei vaccini e la priorità del benessere di tutte le persone ovunque in un momento critico. Ora muoviamoci tutti insieme rapidamente, in solidarietà, basandoci sull'ingegnosità e sull'impegno degli scienziati che hanno prodotto i vaccini salvavita Covid-19. (6 maggio 2021)
  • I giovani si sentono invulnerabili, ma il virus non si vede, non si sente. Abbiamo visto cos'è successo anche a Capi di Stato che lo minimizzavano. Invece se il virus passa dai ragazzi ai genitori, salta l'economia di questo Paese.
  • Per l'Hiv c'è stata gente condannata in tribunale perché sapendo di essere contagiati andavano attaccando il virus agli altri. Oggi, con il Covid, non dico di mettere in galera le persone, ma far rispettare assolutamente le regole, si. Anche l'esercito e la Polizia in strada possono essere d'aiuto. Come divulgatori di informazione, noi possiamo dare una mano. Ma è un problema di comportamenti.
  • Questo è un virus mortale. Non si può dover chiedere "per favore, mettete le mascherine". Quelli che non le usano sono degli untori, soprattutto se sono stati ben informati. [...] [I negazionisti] sono vittime della mala informazione. Alcuni sono recuperabili, altri no. Alle manifestazioni contro le mascherine erano quattro gatti e a lungo andare saranno anche di meno.

Citazioni in ordine temporale.

  • Sembra possibile l'esistenza di pazienti asintomatici, che stanno bene, non hanno febbre, ma possono diffondere il coronavirus. Il che significa che la misurazione della temperatura agli aeroporti potrebbe non essere sufficiente per bloccare la diffusione della malattia. La lotta contro quest'infezione sarà più difficile del previsto. (25 gennaio 2020)
  • Dalla Cina non arrivano purtroppo dati attendibili. La mortalità del 3%, come detto da alcuni, sarebbe una mortalità altissima. Se una malattia ha il 3% di mortalità ed è molto diffusa è una catastrofe, non è poco, noi speriamo sia molto di meno. La Spagnola nel 1918 ha avuto una mortalità fra il 2 e il 3%. Spero sia più bassa alla luce di tanti casi non diagnosticati e che sfuggono al controllo cinese. (29 gennaio 2020)
  • Desidererei che si trovasse immediatamente un vaccino contro il coronavirus per due motivi. Il primo perché salverebbe tante vite umane, il secondo per il piacere di vedere gli antivaccinisti implorare la vaccinazione in ginocchio sui ceci. (29 gennaio 2020)
  • La Cina, in teoria un regime autoritario e feroce, fa di tutto per salvare i suoi cittadini; una democrazia di antichissima tradizione [il Regno Unito] accetta cinicamente la morte di centinaia di migliaia di cittadini. Incredibile. (13 marzo 2020) [rispondendo a una dichiarazione di Boris Johnson]
  • Vedo in continuazione previsioni funebri sul futuro. Per valutarne l'affidabilità quando le leggete andate a controllare se chi le sta scrivendo ha mai avuto a che fare con i virus nella sua vita professionale. Se non ha ci mai avuto a che fare (99% dei casi) state tranquilli. (24 maggio 2021)
  • In questa guerra chi non si vaccina non è neutrale: sta dalla parte del virus.
    È un fatto, non un’opinione. (11 agosto 2021)

Citazioni in ordine temporale.

  • L'avversario che abbiamo davanti è poderoso, ma ne abbiamo conosciuti di più letali. Senza andare alla peste del 1600, che era però causata da un batterio e non da un virus, l'influenza spagnola del 1918 ha provocato più di 40 milioni di vittime e mezzo miliardo di contagi. Ed è andata a cicli, come tutte le pandemie. Succederà anche stavolta. (22 novembre 2020)
  • L'unico virus che finora l'umanità ha completamente debellato è il vaiolo. Qualsiasi prospettiva di un'uscita rapida da questa pandemia, compreso l'arrivo dei vaccini, è un'ipotesi consolatoria. (22 novembre 2020)
  • Non siamo una specie privilegiata. L'uomo è un animale tra gli altri. Questo coronavirus ci arriva forse dai pangolini, Il Mers dai dromedrari, la Sars dagli zibeti. Il problema della salute minacciata è globale. Tante componenti vanno considerate fattori di un quadro d'insieme: l'essere umano, gli animali appunto, l'ambiente, le esportazioni, i viaggi. E quindi medici, veterinari, sociologi, economisti: soltanto attraverso l'incrocio di competenze, lo sforzo collettivo di tutti questi saperi, potremo sperare di sconfiggere quest'ultima pandemia e di garantire una vera salute al mondo. (22 novembre 2020)

Citazioni in ordine temporale.

  • Il nuovo virus è stato veicolato all'uomo dal pipistrello e ha scatenato un'infezione dal punto di vista genetico molto simile alla Sars. È il terzo coronavirus a fare il salto di specie dall'animale all'uomo in 17 anni, dopo appunto la Sars, esplosa in Cina nel 2003, e la Mers, emersa in Medio Oriente (Giordania e Arabia Saudita), nel 2012. Questi virus attaccano l'apparato respiratorio e hanno un potenziale che prima non conoscevamo. (29 gennaio 2020)
  • [La Cina] ha fatto uno sforzo "erculeo", tenendo conto del contesto dove si è sviluppata questa epidemia. In una città come Wuhan, con undici milioni di abitanti, moltissimi studenti, con un sistema sanitario pubblico non sempre all'altezza di una simile emergenza, dove ci sono sacche di povertà estrema e dove la medicina scientifica è affiancata da quella tradizionale cinese. Il contenimento è stato efficacissimo: nessun Paese avrebbe potuto fare tanto. (15 febbraio 2020)
  • L'incremento del numero di positività è dovuto al fatto che adesso si sono iniziati a cercare, un mese fa per chi aveva sintomi respiratori la diagnosi era di influenza. Ora, con i test diagnostici, la ricerca attiva a ritroso dei contatti e dei movimenti dei pazienti, è chiaro che il numero di casi aumenta. Ma è una forma lieve e sottolineo che si dovrebbe iniziare a chiamare sindrome simil-influenzale da coronavirus per non spaventare le persone. (23 febbraio 2020)
  • [Sulla somministrazione del vaccino anti SARS-CoV-2] In onore delle donne e degli uomini di spettacolo che sono volati via, perché non esplorare un piano di distribuzione e somministrazione del vaccino che sfrutti i cinema ed i teatri oggi vuoti che – a pensarci bene – risulterebbero particolarmente funzionali a questo tipo di attività. Sono in perdita, ed è difficile che riprendano a lavorare finché la situazione dei contagi non sarà sotto controllo. Vi è già una modalità di ingresso controllata con percorso a senso unico fino all'uscita. C'è l'elettricità sufficiente per un congelatore a - 70° ed altra strumentazione, ci sono i servizi, ci sono le vie di fuga. I vaccinandi potrebbero sedersi secondo uno schema che rispetti il distanziamento, e nel frattempo agli operatori sanitari risulterebbe più agevole fare il loro lavoro, appunto sfruttando una situazione ordinata di gestione delle operazioni. Questi CineVax potrebbero anche poi essere usati per il recupero delle vaccinazioni che sono saltate a causa dell'emergenza. (21 novembre 2020)
  • La Pandemia del 2020 è un grido che ha squarciato la nostra percezione della realtà, mentre noi eravamo occupati a fare le nostre cose. Ha spalancato la finestra con forza facendo sbattere i vetri e gonfiare le tende. Da fuori è arrivato il suo messaggio gelido e chiarissimo: «Vivete in un sistema chiuso, quindi, o cominciate a mettere a posto le cose oppure ...». Una tempesta fragorosa, con tuoni violenti, come quelli che scrocchiano come un legno che si spezza. E che lasciano dietro di sé un vuoto ancora più immobile. La Pandemia del 2020 ci ricorda prepotentemente l’importanza della salute nella società e ci mette di fronte all’opportunità unica di ripensarla in una prospettiva più ampia e più sostenibile. (16 dicembre 2020)
  • L’unica strada che abbiamo per non ricaderci mai più è quella della prevenzione: riusciremo a percorrerla solo con la consapevolezza che viviamo all’interno di un sistema circolare e integrato di cui fanno parte persone, animali, piante e in generale l’ambiente in cui tutti siamo immersi. Non ci sono quindi soltanto gli individui e le comunità, non c’è solo la specie umana da preservare: la salute del pianeta e di tutti i suoi abitanti deve avere pari dignità se vogliamo creare un ecosistema sostenibile, resiliente e durevole. (16 dicembre 2020)

Citazioni in ordine temporale.

  • Quella svedese è stata una gestione razionale e non impulsiva, come quella italiana. Le prove che avevano a disposizione dicevano che era molto più saggio andare in quella direzione, rischiando di pagare con un certo numero morti, che sono stati più di quelli che si aspettavano e lo hanno riconosciuto. Sono anche intellettualmente più onesti dei nostri politici ed esperti. Hanno valutato che i danni sarebbero stati maggiori a trovarsi nella condizione di avere un lockdown dopo l’altro e strozzarsi davanti a un virus che peraltro ancora non si capisce quale letalità abbia davvero. (20 maggio 2020)
  • Le politiche adottate sono state diverse nei diversi Paesi. Qualcuno l’ha voluto ignorare come Bolsonaro, in altri si è adottata la strategia della convivenza come gli svedesi, la Germania ne ha usate altre, l’Italia altre ancora, Cina e Singapore altre ancora. Vedremo come nei prossimi mesi le diverse risposte sociali daranno vita a dinamiche diverse non solo per quanto riguarda la ripresa economica, ma anche l’orientamento politico nei diversi paesi. (20 maggio 2020)
  • La pandemia di Covid-19 rappresenta sotto diversi punti di vista una sorta di esperimento naturale. Si tratta di una crisi sanitaria che colpisce tutti i paesi e le comunità e che viene gestita dai governi e dalle persone sulla base di visioni culturali e forme di organizzazione politico-istituzionali diverse, grosso modo identica per cause ed effetti immediati, per cui si possono studiare empiricamente dinamiche sociali, politiche, psicologiche ed economiche indotte dalla situazione inattesa e anomala, che sarebbe impossibile creare artificialmente. (25 luglio 2020)

Citazioni in ordine temporale.

  • L'epidemia da Coronavirus non si sarebbe mai diffusa se 17 anni fa, dopo la SARS, i cinesi avessero chiuso i mercati di animali selvatici vivi. Le soluzioni migliori sono quelle sociali. (20 aprile 2020)
  • Il primo errore è stato quello di non bloccare subito gli incontri tra le persone. Trump ha pensato all'inizio che l'epidemia non fosse così grave, e noi americani non abbiamo da subito attuato un distanziamento fisico. Il secondo errore è continuare a mettere in atto comportamenti che favoriscono la diffusione delle malattie trasmesse dagli animali selvatici all'uomo. Sono stati i mercati aperti in Cina a spianare la strada al virus Covid-19. Questi poi sono stati chiusi, ma resta ancora aperta la strada di trasmissione rappresentata dal commercio di animali per la medicina tradizionale. Se questo traffico rimarrà aperto continuerà la diffusione di malattie dagli animali all'uomo. (20 aprile 2020)
  • Finora le nazioni sono state incapaci di collaborare di fronte a questioni evidentemente comuni, prima fra tutte il cambiamento climatico e il rapido esaurimento delle risorse naturali. Probabilmente perché i danni del riscaldamento globale e il suo potere letale agiscono in modo relativamente lento e indiretto. Il Covid, al contrario, uccide a viso aperto e con inesorabile rapidità. Il coronavirus ha colpito il mondo intero. E fino a quando non sarà debellato ovunque, nessuna nazione potrà considerarsi al sicuro. (17 maggio 2020)
  • Alcune delle più note epidemie del passato sono state selettive. Si accanivano, in particolare, su alcuni settori della popolazione mentre altri risultavano sostanzialmente immuni. Ciò le ha rese armi di conquista o di difesa. [...] Il Covid, invece, è davvero globale. (17 maggio 2020)
  • Nell'ipotesi peggiore, nel 2021, la seconda o terza ondata epidemica continuerà a seminare morte e i Paesi più virtuosi nel debellarlo verranno reinfettati dagli altri, con meno risorse per gestire l'emergenza sanitaria. In quella migliore, al contrario, la collaborazione internazionale per arrivare al vaccino e a protocolli di cura efficaci avrà reso il virus inoffensivo. E, imparata la lezione, la comunità internazionale starà decidendo di applicarla ad altre questioni, dall’inquinamento alla diseguaglianza, ben più pericolose del Covid per l'equilibrio mondiale. (17 maggio 2020)
  • In un certo modo, il Covid-19 assomiglia alla peste, ma oggi popoli e genti diverse soffrono in maniera diversa non perché hanno geni ed anticorpi diversi, bensì perché hanno diverse condizioni generali di salute e diversi sistemi sanitari. (24 maggio 2020)
  • In confronto al cambiamento climatico e a queste altre minacce globali, il Covid-19 non è che un piccolo cruccio passeggero. È vero, può uccidere qualche milione di persone (io ho già perso tre dei miei più cari amici), causando così terribili tragedie personali, ma presto, nel giro di un anno o due, saranno disponibili i vaccini contro questa malattia. A quel punto, il coronavirus diventerà come l'influenza: un ospite indesiderato che ogni anno ritornerà causando anche morti, ma con cui impareremo a convivere. Le nostre economie si riprenderanno presto dal Covid, così come già avvenuto tanto tempo fa con l'influenza. Il cambiamento climatico è un problema ben più grave. Miete già vittime e ne farà sempre di più, in molti modi, perlopiù subdoli. (24 maggio 2020)
  • Siamo collegati da voli internazionali, non possiamo affermare che «il Covid è un problema solo per la gente di quella nazione». No, il Covid-19 è un problema che riguarda tutti. Ma il cambiamento climatico è ancora di più un problema che riguarda tutti. (24 maggio 2020)
  • Entro il prossimo anno avremo vinto la guerra contro il coronavirus e questo ci servirà da modello. Stimolerà infatti risposte massicce a livello mondiale ad altri problemi globali, e il cambiamento climatico è già sul tavolo di discussione. Il successo ottenuto porterà a nuovi successi nei prossimi anni, proprio come avvenuto in tutto l'arco della storia dell'uomo. Sarà questo il retaggio paradossale del Covid. Ora sta uccidendo molte persone e per un po' di tempo continuerà a mietere vittime. Sta già causando un'enorme recessione economica globale. Ma la nostra vittoria nella guerra contro il Covid fungerà da modello per vincere una guerra molto più pericolosa, quella contro il cambiamento climatico. È questo il nemico più grande. (24 maggio 2020)

Citazioni in ordine temporale.

  • Quando (per salvargli la vita) si chiudono in casa le persone, inevitabilmente si blocca anche gran parte dell'economia. E nella maggior parte dei paesi la serrata durerà sicuramente fino a maggio o giugno. La promessa di Donald Trump di riaprire l'economia statunitense tra due settimane è un'illusione.
  • La Svezia ha garantito di pagare ai lavoratori inattivi il 90 per cento del loro reddito finché l'emergenza sanitaria sarà finita. La Francia offre "sussidi parziali di disoccupazione" pari all'84 per cento del reddito dei lavoratori. Il Regno Unito garantisce l'80 per cento. In ognuno di questi casi i datori di lavoro (che a loro volta ricevono aiuti statali) devono mantenere i posti di lavoro e riprendere i loro dipendenti quando l'attività tornerà normale. [...] Il governo statunitense è meno generoso, naturalmente, e lo sarebbe anche con un'amministrazione democratica: l'ideologia del libero mercato è la vera religione nazionale. Trump parla di 1.200 dollari a persona (la stessa cifra data da Hong Kong ai suoi cittadini), ma solo per un mese o due.
  • Quando il virus sarà domato, torneremo all'economia del tutti contro tutti e del chi si ferma è perduto, che tutti conosciamo e amiamo. Davvero? Pensate che dopo sei mesi o un anno in queste condizioni torneremo docilmente alle vecchie regole economiche? Ne dubito fortemente.

Citazioni in ordine temporale.

  • A nessun leader politico sarà mai imputato il fatto di essere troppo prudente di fronte alla minaccia del virus. E questo porterà tutti i leader, anche i più aperti e progressisti, a esercitare la virtù della prudenza. (26 marzo 2020)
  • Una crisi economica è pressoché certa. Nel breve periodo questa è più in una crisi sanitaria, ma la crisi economica si manifesterà presto in tutta la sua potenza e porterà a una deciso crollo della ricchezza delle nazioni. (26 marzo 2020)
  • Le forze politiche populiste si sono rafforzate sulla base del risentimento che, mentre i banchieri venivano salvati, la gente comune veniva fatta soffrire. Lo stesso potrebbe accadere di nuovo durante il periodo di ripresa dalla pandemia. (14 ottobre 2020)

Citazioni in ordine temporale.

Fauci ricevendo il vaccino Moderna
  • Quasi sicuramente ha fatto un salto di specie da un animale-ospite all'uomo. Nel 2002 c'è stato un Coronavirus che è passato dal pipistrello allo zibetto che poi lo ha trasmesso all'uomo. Ed è così che abbiamo avuto la famosa Sars, ovvero la Sindrome respiratoria acuta grave, che ha avuto una diffusione mondiale. Nel 2012, in un modo simile, un altro Coronavirus ha fatto il salto dal pipistrello al cammello, infettando moltissima gente in Medio-Oriente, e causando la Sindrome respiratoria del medio oriente (Mers). Questa volta, quasi certamente, è successa la stessa cosa: il virus ha fatto il salto di specie e ha cominciato a diffondersi, a partire dalla Cina. E da qui, siccome la gente ha continuato a viaggiare in diverse parti del mondo, ha raggiunto anche l'Italia e gli Stati Uniti. (1 aprile 2020)
  • Se il virus si propaga in Africa, dove il si­stema sanitario è molto debole, a quel punto diventa un problema di difficile risoluzione. Ogni Paese che non è dotato di un sistema sanitario nazionale adeguatamente evoluto ed efficiente, può incontrare serie complicazioni nel contenere la diffusione del virus e i suoi effetti. (1 aprile 2020)
  • Il pianeta è grande e se controlleremo il virus qui, ma non in altri Paesi, quando abrogheremo le misure restrittive il rischio di una ripresa della pandemia sarà concreto. (6 aprile 2020)
  • Se si guarda all'evoluzione del virus nei pipistrelli e a cosa c'è là fuori adesso, le prove scientifiche vanno fortemente nella direzione che il virus non avrebbe potuto essere manipolato artificialmente o deliberatamente. (5 maggio 2020)
  • Ora facciamo i bravi, ma il ritorno alla normalità non avverrà prima di Natale 2021, e solo in alcune aree del mondo, a livello globale ci vorranno quattro anni. (19 settembre 2020)
  • [Prima di ricevere il vaccino Moderna] È importante essere qui per due ragioni. La prima è che sono un medico curante qui, nello staff del National institute of health clinical center. Ma ancora più importante è essere un simbolo per il resto del Paese del fatto che mi sento estremamente fiducioso dell'efficacia e della sicurezza di questo vaccino. Voglio incoraggiare chiunque abbia la possibilità di essere vaccinato. Possiamo avere una valida protezione per la nostra Nazione, in modo da far finire questa pandemia. (22 dicembre 2020)
  • L’esempio virtuoso è la Nuova Zelanda, agevolato dalla posizione, l’opposto si può dire della Svezia che non ha effettuato un serio lockdown concentrandosi sui più fragili. (1 dicembre 2022)
  • Io penso che la pandemia mostri un elemento di tragedia nei milioni di morti, e un elemento di successo, nei progressi della scienza e nella maggiore consapevolezza ed energia con cui si è mosso il mondo medico. (1 dicembre 2022)

Citazioni in ordine temporale.

  • Quello che stiamo vivendo, e a cui i più si sono già piegati con una resa colma di gratitudine (franando nel senso heideggeriano), non è un "grande reset", come taluni lo appellano. È, au contraire, un "prolungamento organico" (Gramsci) della civiltà capitalistica, che si ristruttura autoritariamente in modo verticistica e consolida alcune sue nuove acquisizioni, tra cui la società digitalizzata dello smart working e del superamento delle democrazie parlamentari.
  • Nel mondo rovesciato che stiamo vivendo, gli aguzzini sono benefattori e i dissidenti rispetto al regime sono pericolosi sovversivi, "negazionisti" come ormai la neolingua egemonica li appella. Il lockdown e il "divieto di assembramento" (che trapassa senza soluzione di continuità in "divieto di assemblea") sono i due pilastri del nuovo sistema di controllo oligarchico e neopadronale ai danni di masse ritenute ridondanti e superflue: il distanziamento sociale è il fulcro – non mi stancherò di ripeterlo – della nuova organizzazione sociale verticistica, del nuovo capitalismo terapeutico e della nuova società padronale.
  • Il non vaccinato è il soggetto più pericoloso per la religione medico-scientifica, dacché il suo errore è sia di culto, sia di dogma: di culto, in quanto non assume, a mo' di eretico, il sacramento vaccinale; di dogma, giacché addirittura osa dubitare della potenza miracolosa del vaccino (il quale "è un miracolo", affermò con lirica devozione il dottor Giuseppe Remuzzi nella trasmissione "Porta a Porta" il 30 marzo del 2021).
  • È già ora sufficiente non aderire all’ordine mentale egemonico per venire estromessi dalle "piazze virtuali" dei social networks, vedendosi chiudere istantaneamente il profilo con l'infamante accusa di diffusori di "contenuti pericolosi" e di "disinformazione medica" (così è ostracizzata ogni voce variamente critica rispetto al regime tecno-sanitario). Trattato alla stregua di un nemico della salute pubblica o di un soggetto patologico, il dissenziente è destinato a "sparire come un sasso nell'oceano", per riprendere la bella immagine di Gramsci, e a trovarsi "tumulato" in casa.

Citazioni in ordine temporale.

  • Non ci sono favoriti in questa partita: i principali vaccini funzionano, e io prenderei ognuno di loro. Smettiamola di rimandare e di cercare la perfezione. Non esiste la perfezione. (22 marzo 2021)
  • Senza il vaccino si può essere certi che il problema non sarà risolto. Certo, con il vaccino le cose potrebbero non essere perfette, ma tutto andrà molto meglio. Se poi arriveranno delle varianti del virus, sarà possibile creare dei nuovi vaccini per quelle varianti. Insomma, i vaccini funzionano. (22 marzo 2021)
  • Non dimentichiamo mai che in una pandemia dobbiamo essere tutti collegati: la parola "pan" significa "tutti" e dobbiamo essere tutti in questo insieme. (22 marzo 2021)

Citazioni in ordine temporale.

  • Il carattere sinistro di questa pandemia si traduce in una sensazione di paura e incertezza. Come se fossimo improvvisamente minacciati dalla possibilità di collisione con un grande asteroide: uno spauracchio di distruzione non solo delle nostre vite individuali ma della vita del pianeta.
  • In tutte le situazioni estreme in cui la solidarietà sembra essere obbligatoria (questo è il caso, ora) ci chiediamo se non dovrebbe essere sempre così. E penso che, per ogni disastro, per ogni catastrofe, noi andiamo avanti, di fatto. Tuttavia, non raggiungiamo mai la piena redenzione. Non so perché sia così, ma è così. Penso che questa grande ondata di solidarietà e compassione di oggi depositerà, ancora una volta, i suoi residui positivi nel domani.
  • Sono triste per la sofferenza, il dolore, l'agonia di coloro che muoiono per mancanza di aria. La loro agonia è anche mia: anche io soffoco di lacrime e di commozione.

Citazioni in ordine temporale.

  • È il nostro disprezzo per la natura e la nostra mancanza di rispetto per gli animali con cui dovremmo condividere il pianeta che ha causato questa pandemia, qualcosa che era stata prevista molto tempo fa. [...] Perché mentre distruggiamo, diciamo la foresta, le diverse specie di animali nella foresta sono costrette a venire in contatto fra di loro e quindi le malattie vengono trasmesse da una specie all’altra, e il secondo animale ha quindi maggiori probabilità di infettare gli esseri umani poiché è costretto a stare stretto contatto con noi.
  • La mia opinione è che milioni di persone prenderanno questa situazione come un campanello d’allarme e cominceranno a pensare in modi in cui non hanno mai pensato prima, tanto più se impareranno a conoscere l'effetto spillover. E, tra l'altro, dobbiamo considerare un altro ambiente ideale per lo spillover. E questo è l'allevamento intensivo di animali. Perché molte di queste epidemie sono partite dall'allevamento intensivo di maiali, polli, cavalli, cammelli... Ma temo che il problema sia il tipo di leader politici che abbiamo in molti paesi del mondo. Non vedono l'ora di tornare al business as usual.
  • Tutto ciò è legato alla nostra mancanza di rispetto per la natura o alla mancanza di rispetto per gli animali. Ce la siamo cercata.
  • Il cambiamento climatico è spinto in gran parte dalle grandi aziende e dalla mancanza di una legislazione per limitare le emissioni. Non credo che questa pandemia influirà molto su questo, se non nel rendere le aziende più impazienti di tornare a fare quello che stavano facendo. Da un lato milioni di persone hanno sentito questo momento come un campanello d'allarme e un tempo in cui dobbiamo ripensare il nostro rapporto con il mondo naturale per renderci conto che dipendiamo dalla natura, dall’altro lato però abbiamo i leader nel mondo degli affari e al governo, ed è questo il grande problema, non è vero? L'amministrazione Trump, per esempio, ha revocato tutte le misure di protezione ambientale che erano state messe in atto, una per una.
  • La gente dice: "Chiudete i mercati della fauna selvatica in Cina". Beh, sì, dobbiamo farlo. Dobbiamo farlo assolutamente. Ma ci sono migliaia di persone nelle zone rurali che dipendono dall'allevamento di animali selvatici per la carne. Quindi, sai, hanno bisogno di un modo di vivere alternativo.

Citazioni in ordine temporale.

  • Il 2020 ha inflitto una nuova calamità all'umanità, dando inizio a un'ulteriore sfida globale. Nell'arco di soli due o tre mesi, l'epidemia di coronavirus ha travolto il mondo intero. Ma se all'inizio sembrava esserci la speranza di poter gestire questa situazione senza troppe difficoltà, ben presto gli scienziati hanno cominciato a lanciare degli avvertimenti in merito al contrario, che sfortunatamente non sono stati ascoltati da numerosi leader e rappresentanti politici.
  • È già diventato banale sostenere che il mondo non sarà più come prima, una volta che avremo debellato questo nemico invisibile e ci saremo lasciati alle spalle questa calamità. Ma come esso sarà esattamente, dipenderà solo dalle lezioni che impareremo mentre questi eventi si svolgono sotto i nostri occhi.
  • Bisognerà analizzare nei minimi dettagli ciò che è successo ma la priorità ora è di riprendere il controllo della situazione e sconfiggere questo nuovo e malvagio nemico.
  • In questo momento sono tutti d’accordo con la necessità di misure di confinamento. È qualcosa che sia le autorità che la gente devono accettare. Molto dipende anche dal comportamento delle persone. La massima responsabilità e disciplina sono essenziali. Solo in seguito si potrà sperare che il peggio sia passato.
  • Questa pandemia, una tragedia comune, ci ricorda quanto sia inutile tentare di nascondersi ignorando le minacce di fronte a noi.
  • [Sulle relazioni sociali, durante la pandemia di COVID-19] È come il gioco della torre [...]. Tra le amicizie, gli amori, le passioni, abbiamo scelto chi buttare sotto e chi tenere con noi. Il Covid ci ha portato a fare un lavoro di selezione, rinunciando a chi nel nostro immaginario sentimentale non si collocava in una posizione apicale. [...] Il Covid però non è eterno, per fortuna. Quando ritorneremo alle vecchie abitudini ci sarà chi di noi avrà deciso di continuare a dedicare il proprio tempo ai sentimenti più intensi e veri e chi non vedrà l'ora di tornare ad assaporare le emozioni più fatue, ma non per questo cattive. Non è un giudizio morale. Si gode anche nell'avere amicizie vacue, non particolarmente intense.
  • [«Come stanno il sesso e l'amore al tempo del Covid?»] Essendo basati a volte su menzogne e infingimenti, il cambiamento più palese è che il Covid ha scoperto le carte. Da una parte, ha rivelato a coppie in crisi che il sostegno della loro vita si trovava già nel loro letto. Oppure, altri hanno atteso la fine del lockdown per piantare il coltello nel petto del partner e fuggire con l'amante.
  • [Sul ruolo delle mascherine nell'interazione sociale, durante la pandemia di COVID-19] Gli elementi di seduzione che passano attraverso gli occhi non sono una grande novità [...] in tutto il mondo musulmano tradizionalmente il linguaggio degli occhi ha sempre funzionato in termini seduttivi. Noi siamo abituati a una seduzione espressiva che coinvolge l'intero viso, il corpo, le movenze, le nudità. Le persone più attente e sensibili sono quelle capaci di leggere un grazie, un per favore, un'implorazione soltanto attraverso gli occhi. La nostra generazione sta imparando a usarli per parlare. Quando smetteremo di indossare le mascherine, i più attenti di noi avranno aggiunto un elemento fondamentale di comunicazione delle nostre emozioni, che smettono di essere assordate da tutti i segnali trasmessi dal corpo.
  • Ancora non sappiamo se il coronavirus sia più o meno pericoloso della SARS. Quello che sappiamo è che le implicazioni economiche globali di una pandemia è più probabile siano gravi oggi di quanto non lo furono allora, per la semplice ragione che la Cina è un protagonista molto più grande di quanto non fosse ai quei tempi.
  • Il comportamento irresponsabile in questo momento è principalmente una forma di inquinamento. L’unica differenza riguarda il livello nel quale tale comportamento deve essere modificato. Per la massima parte, controllare l’inquinamento riguarda istituzioni addette alle regole – come limitare le emissioni di anidride solforosa dalle centrali elettriche, o imporre che le automobili abbiano convertitori catalitici. Le scelte individuali – la carta al posto della plastica, il camminare invece dell’andare in macchina – non sono completamente irrilevanti, ma hanno effetti soltanto marginali. Di contro, per controllare una pandemia principalmente è necessario che gli individui modifichino i loro comportamenti – si coprano le facce, si astengano dal passare il tempo ai bar. Ma il principio è lo stesso.
  • Tra gli altri paesi con elevata mortalità, l’Italia fu la prima nazione occidentale ad avere una grande epidemia, pagando con molte vite umane persino prima che gli esperti comprendessero pienamente cosa si doveva fare. La Svezia e l’Inghilterra hanno avuto grandi sofferenze perché inizialmente si sono basate sulla dottrina della “immunità di gregge” per superare la pandemia. È stata una politica terribile, che l’Inghilterra alla fine ha abbandonato. La Svezia non ha mai cambiato ufficialmente la sua politica, sebbene in pratica abbia finito col praticare molto distanziamento sociale. Ma c’è una bella differenza tra gli errori, per quanto letali, e l’inganno deliberato. Soltanto in America il capo dello Stato sapeva che la malattia era letale e di facile diffusione, mentre rassicurava la gente.
  • Abbiamo pregato e digiunato affinché Dio ci salvasse dalla pandemia che ha afflitto il nostro Paese e il mondo. Ma Dio ci ha risposto.
  • Il ministero della Salute dovrebbe stare attento, non dovrebbe affrettarsi a provare questi vaccini senza fare delle ricerche, non tutti i vaccini sono importanti per noi, dovremmo stare attenti. Non dovremmo essere usati come "cavie".
  • Molti Paesi hanno un lockdown, ma in Tanzania non ci sono piani di confinamento e non lo introdurremo mai, perché il nostro Dio è vivo e continuerà a proteggerci.
  • Fortunatamente il coronavirus non ha un tasso di mortalità elevato: non è l'Ebola né la peste. Ma la reazione irrazionale del mondo intero lo rende tanto pericoloso quanto queste malattie. Ma perché non si è detto subito che era un nuovo virus influenzale poco pericoloso per le persone in buona salute? (1 marzo 2020)
  • Prendersela con i cinesi è stato un errore, li ha messi sulla difensiva e ha spinto il resto del mondo a emarginarli quando invece c'era bisogno di collaborare. (1 marzo 2020)
  • L'Organizzazione mondiale della sanità doveva chiaramente mettere in guardia contro le misure applicate per la Sars all'inizio del secolo, poiché era chiaro che non avrebbero funzionato oggi. Il virus si trasmette per stretto contatto e oggi siamo tutti molto ma molto più vicini gli uni agli altri: basta menzionare il turismo di massa o le navi da crociera, focolai fenomenali per le epidemie. L'Oms doveva anche mettere in guardia contro le conseguenze per l'economia mondiale della psicosi, dell'isteria popolare. Infine doveva fare appello ai media per evitare il panico. (1 marzo 2020)
  • Il panico e l'isteria si diffondono ancora più velocemente del virus. Anche qui negli Stati Uniti, dove il presidente Trump continua a dire che l'epidemia è sotto controllo e il rischio basso, è iniziata la corsa agli scaffali dei supermercati: impossibile trovare le mascherine, per non parlare poi delle confezioni di pasti sottovuoto che si conservano per decenni, anche queste svanite. (1 marzo 2020)

Citazioni in ordine temporale.

  • L’Africa è il continente meno vaccinato. L’accesso ai vaccini è il problema più grande. I Paesi africani si sono impegnati per ottenere i vaccini contro il covid. Ma finora è stato vaccinato solo il 7 % di una popolazione di 1,3 miliardi di persone. I vaccini non arrivano perché Paesi più ricchi ne fanno incetta.
  • Lo scetticismo e l’esitazione dinanzi ai vaccini [in Africa] è un problema. L’eredità di pratiche mediche non etiche nel continente, la paura di essere delle cavie o di ricevere medicine di qualità inferiore sono preoccupazioni diffuse. Però quando il vaccino è disponibile si vedono persone in fila per riceverlo.
  • Possiamo dire che l’Africa ha evitato i numeri che abbiamo visto in altre parti del mondo, ma non le conseguenze economiche della pandemia. Abbiamo un maggiore commercio con il resto del mondo perché importiamo molto di ciò che consumiamo quotidianamente.
  • Covax ha aiutato a far giungere alcuni vaccini in Africa, ma ha anche dimostrato che la produzione dei vaccini è concentrata solo in pochi Paesi, ossia gli Stati Uniti, l’Europa, la Cina e l’India. Ciò ha portato a una palese disuguaglianza vaccinale.
  • Per quanto riguarda il mondo ricco, potremmo dire che l’atto di solidarietà umana proposto, volto ad assicurare che i medicinali e i vaccini raggiungano l’intera famiglia umana simultaneamente, in realtà è nel loro stesso interesse; non è solo un atto di carità. Di certo nessuno può volere che il virus persista in molte parti del mondo povero, pronto a re-infettare il mondo ricco e a creare nuove insorgenze laddove vige il piacevole pensiero che i ricchi si sono protetti contro la pandemia. Paragonato alle migliaia di miliardi spesi per gli incentivi economici si tratta di un costo ridottissimo.
  • Come sarà il mondo post covid-19? Un mondo ricco protetto, che esclude le vaste e potenzialmente contagiose popolazioni dei Paesi poveri? O sarà un mondo che condivide le terapie e i vaccini con i poveri? La storia ci ha mostrato come sradicare le malattie per il bene comune globale dei nostri Paesi — ma anche di tutti. Quando il dottor Jonas Salk realizzò un vaccino anti-polio approvato per l’uso della popolazione generale, egli rifiutò di brevettarlo.
  • Il covid-19 è un catalizzatore che spinge noi, in Africa, a diventare autosufficienti in tutti gli aspetti della nostra vita. Abbiamo gli scienziati, alcuni sono in altri Paesi.
  • L’unico modo in cui possiamo prevenire la trasmissione del covid e proteggere l’economia è immunizzare una fetta importante della popolazione. Come già detto, il covid-19 è un catalizzatore. Le industrie farmaceutiche devono distinguere tra profitto e vita. Oggi la situazione è questa: chi non può permettersi di pagare i vaccini, non riesce a ottenerli. A lungo termine è una situazione insostenibile.

Citazioni in ordine temporale.

  • Gli scienziati lo avevano previsto da tempo. Io stesso, ormai 8 anni fa, ho spiegato nel mio libro come questo scenario fosse alle porte. Non perché sono un veggente, ma perché ho ascoltato gli esperti giusti, quelli che dicevano che presto si sarebbe diffuso un virus capace di adattarsi ed evolversi velocemente, venuto fuori da animali selvatici, in una situazione in cui vi è uno stretto contatto tra le persone e gli animali, esattamente come accade nei mercati di animali vivi. Fa rabbia vedere come, nonostante la sanità pubblica e la politica sapessero, non abbiano fatto niente per sventare il pericolo o per prepararci ad affrontarlo. (3 aprile 2020)
  • Dobbiamo smettere di interferire con gli animali selvatici, messi in vendita come quelli domestici, e poi bisogna regolare fortemente – se non chiudere proprio – mercati come quelli di Wuhan. (3 aprile 2020)
  • La mia ipotesi, sulla base di ciò che sento dagli esperti, è che questo virus probabilmente non verrà mai completamente cancellato dalla popolazione umana globale. Sarà soprattutto il vaccino, quando lo avremo, a limitare i danni in futuro. (3 aprile 2020)
  • Questa pandemia è il risultato delle cose che facciamo, delle scelte che prendiamo. Ne siamo responsabili tutti. (4 aprile 2020)
  • I più importanti biologi evoluzionisti che conosco, tra cui Edward Holmes in Australia, Kristian Andersen in California e Andrew Rambaut in Scozia, hanno pubblicato a gennaio, insieme ad altri, un articolo su "Nature Medicine" dicendo che, da quello che vedevano, il virus non è ingegnerizzato. Perciò, da una parte abbiamo un articolo pubblicato su "Nature", dall'altra nessuno studio accreditato. Io non sono un biologo, non so analizzare un genoma, ma so guardare le fonti e distinguere tra ciò che è supportato da dati e autorevolezza e ciò che è solo un pettegolezzo eccitante. I pettegolezzi eccitanti piacciono alle persone, così come piace lo zucchero, ma sono malsani allo stesso modo. La seconda accusa è che il virus sia sfuggito al laboratorio mentre venivano condotti degli studi scellerati sui pipistrelli. Innanzitutto quegli studi scellerati sono stati cruciali per capire da dove provengono i coronavirus e hanno contribuito allo sviluppo del Remdesivir. È teoricamente possibile che un virus sfugga a un laboratorio? Sì. Esiste qualsiasi evidenza che sia successo? No. (20 maggio 2020)
  • Gli scienziati sapevano che una pandemia stava arrivando. I funzionari della sanità lo sapevano. Hanno avvertito i leader politici, ma in alcuni Paesi, come il mio, quegli avvertimenti sono stati ignorati e minimizzati. Perché? Perché i politici, in troppi casi, come negli Usa, non si preoccupano di ciò che potrebbe accadere fra tre anni ma, magari, capiterà fra dieci. Si preoccupano solo di quello che succederà fra oggi e la loro prossima elezione. (12 giugno 2020)
  • Qualsiasi politico che continuerà ad opporsi alla prevenzione contro le pandemie, dopo quanto è successo, non dovrebbe più essere un leader. Dovrebbe essere bocciato dagli elettori. Dovrebbe tornare a fare l'immobiliarista, o l'attore, o i gelati artigianali. (12 giugno 2020)
  • Il fatto che il genoma del Sars-CoV-2, e che altri genomi molto simili di altri Coronavirus, esistano fra i pipistrelli cinesi in natura, mostra che non si tratta di un virus costruito in laboratorio. È stato costruito in natura. È sfuggito durante un incidente in laboratorio? Questa è una accusa senza prove, poiché non ci sono prove che questo particolare virus sia mai stato presente in un laboratorio cinese. (12 giugno 2020)
  • Ero preoccupato per la Repubblica democratica del Congo, conosco gente straordinaria in quel Paese, ottimi scienziati, ma il loro sistema sanitario è limitato: e invece mi sono sbagliato, è andata molto peggio in Italia e negli Stati Uniti. Questo è il "secondo mistero" del Sars Cov-2: perché l'Africa centrale, che ha anch'essa molti contatti con la Cina, non è stata colpita duramente? Perché lì la pandemia non è esplosa? Può darsi che ci siano anche dei fattori genetici che non conosciamo. Che la storia evolutiva dei popoli africani li abbia resi meno vulnerabili. (6 ottobre 2020)
Edi Rama con una mascherina

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  • Noi stiamo combattendo lo stesso nemico invisibile e le risorse umane e logistiche della nostra guerra non sono illimitate. Ma oggi noi non possiamo tenere le forze di riserva in attesa che siano chiamate, mentre in Italia, dove si stanno curando, negli ospedali di guerra, anche albanesi, feriti dal nemico, hanno un enorme bisogno di aiuto. È vero che tutti sono rinchiusi dentro le loro frontiere e anche paesi ricchissimi hanno girato la schiena agli altri, ma forse esattamente perché noi non siamo ricchi, e neanche privi di memoria, non ci possiamo permettere di non dimostrare all'Italia che gli albanesi e l'Albania non abbandonano mai l'amico in difficoltà.
  • Visto il livello della comprensione del dovere civico di questa guerra per la vita o la morte, e dal momento che l'andamento positivo della guerra finora è stata frainteso abbandonandosi all'idea "tanto non ci succederà nulla" allora la risposta dello stato sarà reciproca per tutti coloro che non rispettano la fila. [...] Le nuove misure punitive saranno legge lunedì e le teste vuote saranno private della libertà. Alle teste vuote faremo la vita un inferno per i loro comportamenti contorti che portano il fuoco dell'inferno da tutti noi.
  • Ormai non ci sono quasi più grandi battaglie politiche che non siano interconnesse con gli altri popoli e chi propone di vincerle dentro le proprie frontiere illude se stesso e il suo popolo. Sembra che il maledetto virus che sta mettendo in ginocchio tanti Paesi sia arrivato per mostrarci proprio questo, facendoci soffrire in una maniera mai vista in queste aree del mondo.

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  • Non è la prima volta che un bacillo arriva dall’Asia. La peste nera scese da un altopiano della Mongolia all’inizio del XIV secolo, raggiunse la Turchia, attraversò la Siria e dalle coste del Mediterraneo entrò in Italia, Svizzera, Francia e Spagna provocando, secondo il calcolo di alcuni demografi, non meno di 30 milioni di morti. I vettori erano i topi che viaggiavano nelle stive mentre i tempi di diffusione del morbo erano quelli delle carovane e delle navi mercantili. Ma il numero degli abitanti nei Paesi aggrediti era molto più modesto mentre oggi tutto è infinitamente più grande e più veloce. (8 maggio 2020)
  • Credo che il governo abbia dimostrato grande coraggio e che il Paese, soprattutto nelle regioni maggiormente colpite abbia dato prova di disciplina. Ma gli effetti economici saranno pesanti e non è escluso che suscitino malumori e rimpianti. (8 maggio 2020)
  • Alcuni uomini di Stato, dall'Ungheria al Brasile, hanno colto l'occasione per appropriarsi di nuovi poteri. Altri come il governo svedese sino alle scorse settimane, l'inglese Boris Johnson quando era ancora leader dei conservatori alla Camera dei Comuni e lo stesso americano Donald Trump nella fase iniziale dell'epidemia, hanno lasciato intendere più o meno esplicitamente che era meglio attendere l'immunità di gregge e «lasciar fare». Altri ancora, particolarmente in Italia, stanno già speculando su quelle che potrebbero essere le reazioni della società quando la serrata (o confinamento, come lo chiamano i francesi) avrà considerevolmente ridotto il prodotto interno del loro Paese. Di tutti i mali con cui dovremo convivere, quello della cattiva politica nell'epoca di Trump e dei sovranismi, potrebbe essere il peggiore. (8 maggio 2020)

Citazioni in ordine temporale.

  • Tornare indietro alla vita prima del Coronavirus? Non credo sia possibile. Dobbiamo trovare il modo di affrontare questo controllo malefico delle nostre vite, e le fantasie di dominio totale che ci sono intorno. (7 settembre 2020)
  • Ci sono già state altre epidemie, non è una cosa che deriva dal nulla, non ci ha colto di sorpresa. Quello che è nuovo e la velocità delle dimensioni che ha assunto. (7 settembre 2020)
  • Penso che il virus ha messo in luce delle realtà che erano già lì, che esistevano magari sotto forma di suggestioni, e che sono emerse con evidenza perché tutto il mondo si è trovato nella stessa situazione. (8 settembre 2020)

Citazioni in ordine temporale.

  • La pandemia va affrontata insieme, uniti, e seguendo la scienza. Ogni tentativo di politicizzare o stigmatizzare la pandemia deve essere respinto. (22 settembre 2020)
  • Nel far fronte all’epidemia di Covid-19 esplosa improvvisamente, abbiamo dato espressione al grande amore che unisce gli esseri umani aderendo al principio secondo il quale bisogna mettere al primo posto il popolo e la vita umana, ed abbiamo scritto un’epopea della lotta all’epidemia con intrepidezza, consapevoli del fatto che l’unione fa la forza. (31 dicembre 2020)
  • Dagli angeli in camice bianco ai militari, dai ricercatori scientifici ai lavoratori dei quartieri residenziali, fino ad arrivare ai volontari e ai costruttori dei progetti, un numero considerevole di persone, inclusi gli anziani e i giovani della generazione post-Novanta, ha messo la propria vita al servizio della causa e difeso la vita della gente con il proprio amore. Tutte queste persone hanno unito le proprie limitate forze, trasformandole in un’unica imponente forza, di cui si sono serviti per costruire un muro d’acciaio a salvaguardia della vita di tutti noi. (31 dicembre 2020)

Citazioni in ordine temporale.

  • Il panico da COVID-2019 – da distinguersi dall'epidemia reale – ha mostrato quello che sappiamo già, ma non abbiamo ancora compreso e realizzato fino in fondo: nel mondo mediatico in cui viviamo i nostri comportamenti sono dettati dalle narrative. Chi forgia le narrative governa (o insidia il governo). (27 febbraio 2020)
  • È la prima epidemia ai tempi dei social e dei media globali. La prima epidemia ai tempi del populismo. E le misure per contenerla sono in buona parte dettate non tanto dalle esigenze sanitarie, quanto dall'ansia della politica rispetto alla psicosi dell'opinione pubblica, o perlomeno la seconda pesa nelle decisioni quanto la prima. (27 febbraio 2020)
  • Non possiamo continuare a dire che dopo il Covid-19 non saremo mai più gli stessi, mentre nello stesso tempo speriamo che tutto tornerà come prima. Anzi, speriamo di no. Se poi proprio abbiamo bisogno di demagogia, anche i vecchietti non potranno che beneficiare di una diffusione di servizi che li renderanno più accuditi e meno soli, anche a epidemia finita. (21 marzo 2020)
  • Quello che nei due decenni precedenti succedeva soltanto per i grandi fatti come l'11 settembre o lo tsunami – quando tutto il mondo seguiva con il fiato sospeso la stessa storia, condivideva le stesse immagini, sussultava sincronizzato nello stesso momento – ai tempi del coronavirus è diventato un fenomeno cronico. (22 maggio 2020)
  • Abbiamo tutti cercato mascherine e guanti, tamponi e test, partecipato alle stesse raccolte di beneficenza per i medici in prima linea, e l'unica cosa nella quale abbiamo mostrato fortissime differenze nazionali sono stati i beni spariti per primi nell'accaparramento pre-lockdown: lievito per gli italiani, grano saraceno per i russi, carta igienica per gli anglosassoni. (22 maggio 2020)
  • La realtà, meno visibile, è che si è trattato dell'epidemia più globale della storia. I virus sono sempre stati globali, ma se un tempo impiegavano anni a viaggiare con carovane, mercenari e marinai, oggi prendono l'aereo. Ma, per la prima volta nella storia, anche la risposta è stata globale. Abbiamo risparmiato mesi se non anni a organizzare la risposta all'epidemia, copiandoci i lockdown a vicenda, stilando protocolli e mandando aiuti. (22 maggio 2020)
  • Può darsi che per un periodo viaggeremo o commerceremo di meno. Ma la pandemia-2020 è stata il primo evento interamente globale della nostra storia, più delle Olimpiadi o dell'incendio di Notre-Dame. Non l'abbiamo soltanto visto insieme, l'abbiamo vissuto insieme, co-partecipato e com-passionato, sperimentando per la prima volta sulla nostra pelle e non solo negli slogan il fatto di coabitare lo stesso mondo. Provare a riportarlo alla condizione precedente sarebbe come tentare di trasformare una zuppa di pesce di nuovo in un acquario. (22 maggio 2020)

Voci correlate

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