Capolungo (Genova)
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Citazioni su Capolungo, a Genova.
- La disadorna e polverosa montagna di Quarto-Quinto, oltre Genova, e l'altra, quasi altrettanto disadorna, che si eleva poco distante, quella di Capolungo, con il suo nudo collo di avvoltoio, hanno davanti ad esse, come per nascondere un po' le loro nudità, il monte coltivato di Nervi. Si direbbero due fanciulle alte, magre e mal vestite, che intrecciando le loro mani offrono, mostrano con compiacimento il fratellino prediletto, il florido bambino.
Queste povere montagne nude, che dicono? «Siamo dei feudi... Passate nelle mani dei Doria, degli Spinola, o miserabili pascoli comunali, bene di tutti, mangiato dai ricchi (i più poveri non hanno gregge)... Ma guardate al contrario Nervi, che cosa ne ha fatto il lavoro! che trionfante anfiteatro; e come sarebbe ancora più bello se un fatale influsso non vi ostacolasse la circolazione della vita, delle strade, delle acque!». (Jules Michelet) - Vicinissimo, sotto i nostri occhi, scavato a lungo andare dall'impeto del torrente che scorre sotto casa nostra, il povero piccolo porto di Capolungo, che i Rocca hanno confiscato per abbellire il loro parco. (Jules Michelet)