Vai al contenuto

Paradossi dai libri

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.

Raccolta di paradossi dai libri.

  • C'è una strana malafede nel conciliare il disprezzo per le donne con il rispetto di cui si circondano le madri. È un paradosso criminale negare alla donna ogni attività pubblica, precluderle la carriera maschile, proclamare la sua incapacità in tutti i campi, e affidarle l'impresa più delicata e più grave: la formazione di un essere umano. (Simone de Beauvoir)
  • Con uno di quei suoi paradossi, così prodigiosamente aderenti alla realtà della vita umana, che il razionalismo e l'illuminismo non comprenderanno giammai, il Vangelo impone la contraddittoria consegna: tendere fino allo spasimo l'arco delle proprie energie, per servire la legge di Dio, e in pari tempo prostrarsi nella polvere, per riconoscere, al cospetto del Padre, che ogni servizio prestatogli è risibile e vano. (Ernesto Buonaiuti)
  • Davanti a me avevo l'esempio della termodinamica. Il principio generale era tutto in questo enunciato: le leggi della natura sono tali che è impossibile costruire un perpetuum mobile (di prima o di seconda specie). Ma come trovare un siffatto principio universale? Dopo dieci anni di riflessione, un siffatto principio risultò da un paradosso nel quale m'ero imbattuto all'età di sedici anni: se io potessi seguire un raggio di luce a velocità c (la velocità della luce nel vuoto), il raggio di luce mi apparirebbe come un campo elettromagnetico oscillante nello spazio, in stato di quiete. Ma nulla del genere sembra possa sussistere sulla base dell'esperienza o delle equazioni di Maxwell. Fin dal principio mi sembrò intuitivamente chiaro che, dal punto di vista di un tale ipotetico osservatore, tutto debba accadere secondo le stesse leggi che valgono per un osservatore fermo rispetto alla Terra. Altrimenti, come farebbe il primo osservatore a sapere, cioè come potrebbe stabilire, di essere in uno stato di rapidissimo moto uniforme?
    È chiaro che in questo paradosso è già contenuto il germe della teoria della relatività ristretta. (Albert Einstein)
  • Dio non dà amore per riavere amore, sarebbe il grande narcisista, bisognoso come noi di gratificazioni. Dio ama in perdita, sempre. Con un paradosso luminoso si potrebbe dire che non è l'uomo che esiste per Dio, ma è Dio che esiste per l'uomo. (Ermes Ronchi)
  • Dunque l'intellettuale è per noi un paradosso, come è un paradosso per noi il progresso. Noi siamo avversi all'intellettuale, perché col suo ibridismo ha compromesso il mondo dello spirito; e nel contempo abbiamo bisogno di lui perché nella sua cella continua a coltivare una responsabilità che lo distingue da bugiardi tipo Goebbels. Ed ugualmente parteciperemo del progresso, del progresso scientifico, del progresso tecnico, non volendo essere reazionari, sebbene abbiamo rotto coll'ormai antiquato concetto di «progresso». Come tutti gli altri concetti fondamentali del vecchio uomo, anche questi sono divenuti per noi possibili ed impossibili, cioè paradossali. (Menno ter Braak)
  • [A Henry James, che aveva detto: «Sono stato bambino, ma non sono mai stato alla ricerca di un tesoro sepolto»] Ecco, a dire il vero, un paradosso voluto; poiché se egli non è mai stato alla ricerca di un tesoro sepolto, si può dimostrare che non è mai stato bambino. (Robert Louis Stevenson)
  • È il suo paradosso quello di poter essere superficiale pur sapendo di essere mortale. Se l'individuo in quanto tale si rassegna a non essere più nulla, perché non dovrebbe accettare anche l'epilogo del processo storico, la fine della specie? Egli tuttavia continua come se niente fosse: nessuno, d'altronde, fa tanti progetti quanti un moribondo. (Emil Cioran)
  • Essere completamente liberi e allo stesso tempo completamente dominati dalla legge è l'eterno paradosso della vita umana, del quale ci rendiamo conto in ogni momento; e questa, lo penso spesso, è l'unica spiegazione possibile della tua natura, semmai possa esistere una spiegazione per i profondi e terribili misteri dell'anima umana, eccetto una, che rende ancor più mirabile il mistero. (Oscar Wilde)
  • Il 90 percento del denaro investito in ricerca sui farmaci è per malattie che colpiscono il 10 percento della popolazione mondiale. Un paradosso su tutti: ogni anno le aziende farmaceutiche dedicano gran parte di fondi a patologie come obesità o impotenza, mentre malaria e tubercolosi, che da sole uccidono 5 milioni di persone l'anno nei Paesi in via di sviluppo, non attirano alcun finanziamento. (Carlo Urbani)
  • Il nucleo centrale della fede cristiana sta proprio in questo paradosso: Un uomo completo e vero, e, nondimeno, Figlio di Dio! (Karl Adam)
  • Il paradosso dell'istruzione è proprio questo: quando si diventa consapevoli si esamina la società nella quale si riceve l'istruzione. (James Arthur Baldwin)
  • Il paradosso della lirica moderna sembra consistere in questo: una suprema illusione di canto che miracolosamente si sostiene dopo la distruzione di tutte le illusioni. (Sergio Solmi)
  • Il paradosso è che i maggiori romanzieri russi, Dostoevskij e Lev Tolstoj, affermarono nei rispettivi lavori che solo mediante la piena confessione i crimini del passato possono essere assolti e la vita diventare nuovamente sopportabile, eppure l'attuale stato russo si rifiuta di rinnegare Stalin e i suoi carnefici. (Donald Rayfield)
  • Il paradosso è tutto umano: proprio alle persone che ci amano di più, siamo capaci di rendere la vita un inferno. (Laura Tangorra)
  • II paradosso fondamentale del Cristianesimo è che la ordinaria condizione dell'uomo non è il suo stato di sanità e di sensibilità normale: la normalità stessa è un'anormalità. Questa è la filosofia profonda della caduta. (Gilbert Keith Chesterton)
  • Il paradosso in cui si trova un qualsiasi adolescente sano è proprio questo: se vuole crescere e diventare autonomo e indipendente deve correre per forza dei rischi, affrontando situazioni che spesso lo faranno sentire confuso e privo di orientamento; se invece vuole mantenere la sua tranquillità corre un pericolo diverso, quello di rimanere prigioniero del suo mondo infantile. (Rita Ricci)
  • Il silenzio è sacro. Unisce le persone perché solo chi si sente a proprio agio in compagnia di un altro può fare a meno di parlare. Questo è il grande paradosso! (Nicholas Sparks)
  • In una biblioteca, non c'è scaffale che rimanga vuoto a lungo. Come la Natura, le biblioteche aborriscono il vacuum, e il problema dello spazio è implicito nella natura stessa di ogni collezione di libri. È questo il paradosso di ogni biblioteca. Se infatti da un lato si prefigge, in misura maggiore o minore, di raccogliere e conservare una testimonianza del mondo, la più esaustiva possibile, questo compito risulterà alla fine ridondante, perché si potrebbe attuare soltanto quando i confini della biblioteca coincidessero con quelli del mondo intero. (Alberto Manguel)
  • In verità, è un paradosso tipico dello spirito umano cogliere gli elementi senza poterne abbracciare la sintesi: paradosso epistemologico d'una scienza certa nei fatti, ma comunque insufficiente: sufficiente nelle sue teorie, ma comunque incerta, ovvero paradosso psicologico di un io percettibile nelle sue parti, ma inaccessibile nella sua profonda unità. (Albert Camus)
  • L'immaginazione consiste nel vedere le cose come sono realmente, nella loro vera essenza, non quali appaiono essere. È il supremo realismo dello spirito. Il paradosso è che l'amore è sua causa ed effetto. (Charles Morgan)
  • L'uomo, mio caro, è un paradosso. Una creatura assai bizzarra. Ride quando c'è da piangere, piange quando gli converrebbe ridere; vive senza cervello e muore senza voglia. (Amos Oz)
  • La Bibbia è protagonista di un affascinante paradosso: il Libro che proibisce le immagini si è trasformato in uno scrigno di immagini, è diventato il grande archivio dell'occhio occidentale. (Régis Debray)
  • La libertà democratica è la libertà più coerente, perché è null'altro che un paradosso; essa deve vivere dell'equilibrio labile e dell'opportunismo; non esprime null'altro che il venir meno del fattore «al-di-là» nella concezione agostiniana della «libertas», essa è dunque il simbolo più puro di una società disciplinata secondo le norme cristiane, la quale ha perduto la fede cristiana, senza sostituirvi un nuovo fanatismo. (Menno ter Braak)
  • La principale forma ideologica del nostro tempo (su cui poggiano la naturalizzazione del cosmo mercatistico e l'atrofizzazione del futuro) è l'ininterrotta neutralizzazione della categoria della possibilità dell'essere-diversamente, etichettando – questo il paradosso – come "ideologico" ogni tentativo di questo tipo. (Diego Fusaro)
  • La vita è un paradosso. Per arrivare vicino devi viaggiare lontano, e ciò che è già conseguito lo devi conseguire un'altra volta. (Osho Rajneesh)
  • Lo scopo del rapporto non è quello di avere un altro il quale vi possa completare, bensì di avere un altro con il quale condividere la vostra completezza. Qui sta il paradosso di tutte le relazioni umane. Non avete nessun bisogno di un particolare altro individuo perché possiate sperimentare appieno Chi Siete e d'altra parte, senza un altro, non siete nulla. (Neale Donald Walsch)
  • Oggi invece "la specie", se vuole sopravvivere, deve fare in modo che le nascite non superino le morti. [...] Siamo così giunti al paradosso che ciò che si diceva contro natura è naturale, e ciò che si diceva naturale è contro natura. (Pier Paolo Pasolini)
  • Per noi, la cultura non proviene né dall'energia che si degrada nel propagarsi, né dalla portata che si ricuce nel ripartirsi; la sua difesa, sarà opera di attività generosa che, porta impliciti in sé i due più grandi paradossi dell'etica: soltanto si perde ciò che si conserva, soltanto si guadagna ciò che si dà. (Antonio Machado)
  • Per uno strano paradosso, la coscienza stessa di ciò che costituirebbe, al di là di tutti i piaceri transitori, la vera felicità, include anche la certezza che non esiste felicità perfetta. (Papa Paolo VI)
  • Sapete che cos'è il coraggio? [...] È l'effetto di una grandissima paura. [...] Paradosso finché vi piacerà, ma non perciò meno vero. È perché si ha una grandissima paura di morire che ci si lascia tagliare coraggiosamente una gamba. (Ferdinando Galiani)
  • Se nella vita dell'umanità l'urbanizzazione costituisce una tappa altrettanto importante della nascita dell'agricoltura, non si può fare a meno di notare un paradosso: che essa non definisce, come aveva fatto l'agricoltura, una nuova forma di stanzialità, ma piuttosto nuove forme di mobilità. (Marc Augé)
  • Se si rifiuta il proprio corpo, esso diventa la propria prigione. È un paradosso: per andare oltre i limiti del corpo, ci si deve immergere in esso, si devono spalancare i propri sensi. (Jim Morrison)
  • Sulle tavole dei Paesi industrializzati il cibo non è mai stato così abbondante come in questi ultimi anni ma, nonostante ciò, la qualità degli alimenti è spesso insufficiente a mantenere l'ottimale efficienza della preziosa macchina umana perché i cibi che consumiamo più frequentemente sono ipercalorici e poveri di principi nutritivi come sali minerali e vitamine. Tale paradosso è alla base del crescente tasso di obesità. (Mario Pappagallo)
  • Tutti sono condannati, eppure tutti vanno avanti. In questo paradosso sta tutta la bellezza, tutta la giustificazione del mondo. (Emil Cioran)
  • Un paradosso poco menzionato della dipendenza da una Sostanza è il seguente: una volta che siete così schiavi di una Sostanza da doverla abbandonare per salvarvi la vita, la Sostanza schiavizzante è diventata per voi così profondamente importante che uscirete di senno quando ve la porteranno via. (David Foster Wallace)
  • Viviamo un paradosso: tutto resta e tutto è rintracciabile con facilità straordinaria. Dalla propria poltrona, dalla propria scrivania, con qualche parola chiave si ritrovano cose che un tempo richiedevano ricerca, casualità, viaggi, fortuna e ostinazione. Solo che il web ha un problema: per cercare le cose in quell'oceano di dati, di informazioni, di immagini, devi sapere già cosa cercare. (Roberto Cotroneo)
  • Viviamo uno strano paradosso: nessuno può dirsi più solo, eppure tutti, in qualche misura, sentiamo, e temiamo di esserlo. (Paolo Crepet)
  • L'amore è un potere attivo dell'uomo; un potere che annulla le pareti che lo separano dai suoi simili, che gli fa superare il senso d'isolamento e di separazione, e tuttavia gli permette di essere sé stesso e di conservare la propria integrità. Sembra un paradosso, ma nell'amore due esseri diventano uno, e tuttavia restano due.
  • Paradossalmente, la capacità di stare soli è la condizione prima per la capacità d'amare.
  • Tutti noi siamo Uno, eppure ognuno di noi è un'entità unica, separata. Nei nostri rapporti col prossimo si ripete lo stesso paradosso. In quanto Uno, possiamo amare tutti nello stesso modo, nel senso di amore fraterno. Ma in quanto esseri distinti, l'amore erotico esige prerogative strettamente individuali, che esistono tra determinate persone, e non certo tra tutte.